Onano, Covid-19: dopo la sanificazione riapre la stazione dei carabinieri

ONANO (VT) – Oggi ad Onano in provincia di Viterbo riapre la stazione dei carabinieri, che era stata chiusa precauzionalmente a seguito della positività al virus “COVID-19 “ di due militari.

Nel periodo di chiusura i servizi dell’Arma erano stati comunque garantiti senza soluzione di continuità, dalla stazione di Acquapendente anche a mezzo di una “stazione mobile”.  Durante i giorni in cui la stazione  è rimasta chiusa si è proceduto alla sanificazione di tutti i locali e dei veicoli. Ulteriori accertamenti sono stati condotti lunedì a cura del Servizio Sanitario dell’Arma dei carabinieri che segue attentamente la situazione in piena sinergia con la ASL di Viterbo. Anche per i militari risultati negativi ai tamponi inoltre sono state adottate ulteriori e più stringenti misure sanitarie per evitare ogni possibile rischio per la popolazione e per gli stessi operatori.




Viterbo, “mancato bonus promesso dalla Regione per tutti gli operatori sanitari”: Cisl Fp e Uil Fpl pronte alla protesta

VITERBO – Pronta la protesta da parte delle sigle sindacali Cisl Fp e Uil Fpl su quello che doveva essere un bonus per tutti i lavoratori della sanità viterbese e che invece secondo la Asl sarà solo per pochi.

I sindacati lamentano una mancata chiarezza sul riconoscimento economico promesso dalla Regione Lazio a tutti gli operatori sanitari. “C’è grande confusione sul riconoscimento economico previsto dalla Regione Lazio per gli operatori sanitari impegnati nella battaglia contro l’epidemia da coronavirus. – Dichiarano attraverso una nota congiunta Mario Malerba CISL FP e Lamberto Mecorio UIL FPL – A differenza di quanto sottoscritto con l’accordo dell’11 aprile scorso, – prosegue la nota – il cosiddetto
bonus per il riconoscimento del contributo determinante a vantaggio della comunità e del forte rischio a cui è sottoposto il personale delle aziende ospedaliere e sanitarie del Lazio, nella Asl di Viterbo non sarà corrisposto a tutti i lavoratori. Tutto ciò dopo che nell’incontro tenutosi ieri in videoconferenza l’Azienda sanitaria viterbese ha fornito alle Organizzazioni Sindacali un’informativa in cui mancano i
numeri e la spesa prevista, documentazione che ci doveva pervenire ieri in serata. L’unica certezza che abbiamo è che solo una minoranza dei lavoratori avrà diritto al compenso straordinario. Azzardiamo l’ipotesi che anche qualche operatore contagiato rimanga fuori. È inaccettabile! Se questo doveva essere un segno di vicinanza e riconoscimento da parte di Regione e Asl verso quelli che chiamano “eroi”, salvo poi dimenticarsene quando si tratta di passare ai fatti, sappiano che non siamo disposti ad accettare soluzioni al ribasso. Vale a dire che tutti, e sottolineiamo tutti, i lavoratori a cui abbiamo chiesto e stiamo chiedendo un sacrificio enorme e di tirarci fuori da una pandemia senza precedenti, meritano un gesto tangibile di gratitudine. Bisogna fare chiarezza anche sull’indennità di malattie infettive da cui nessuno può essere escluso. A tal proposito giova ricordare che anche la RSU della ASL di Viterbo
si è espressa unanimemente a favore. Vogliamo poi chiarezza sull’indennità per chi opera in sala operatoria, nel dipartimento emergenza accettazione, nei laboratori di diagnostica, nel servizio
immunotrasfusionale, e su come saranno individuati tutti quegli operatori, compresa attività domiciliare e attività riabilitative, che hanno reso prestazioni a pazienti Covid. Serve trasparenza e prima ancora occorre coinvolgere chi sulla linea del fronte ci sta davvero. Pretendiamo che la Regione Lazio intervenga! Gli eroi li abbiamo visti e li stiamo vedendo sul campo – conclude la nota sindacale congiunta – e siamo pronti a mettere in atto ogni azione necessaria affinché si riconosca a ciascuno l’impegno, senza condizioni e senza risparmio, che sta mettendo a vantaggio di tutti anche a rischio della propria salute e della propria vita”.




Viterbo, mascherine chirurgiche anche nelle edicole

Il sindaco Arena: “Per il ritiro, rispettiamo le distanze e andiamo all’edicola più vicina alla nostra abitazione” 

VITERBO – Mascherine chirurgiche nelle edicole di tutto il territorio comunale, possibile il ritiro a partire da oggi. Lo ha comunicato il sindaco Giovanni Arena, dopo aver ricevuto in Comune, nel pomeriggio di ieri, il pacco proveniente dalla Cina. “Le mascherine verranno distribuite gratuitamente dagli edicolanti di Viterbo e frazioni. Ancora una volta faccio appello al senso di responsabilità dei viterbesi. I richiedenti dovranno recarsi all’edicola più vicina alla propria abitazione e rispettare le distanze tra una persona e l’altra. Voglio ringraziare il signor Shanshan Bao, autore di questo bellissimo gesto. Ringraziamento che estendo al commerciante viterbese Maurizio Pierini, titolare del TryMe, per la preziosa collaborazione in questa iniziativa”. Infine un ringraziamento da parte del sindaco Arena anche agli edicolanti del territorio comunale che hanno provveduto alla distribuzione complessiva di circa tredicimila mascherine, considerando quelle fornite dalla Regione Lazio all’inizio del mese di aprile e queste provenienti dalla Cina. 




Montefiascone, badante violento maltratta coppia di anziani e aggredisce i carabinieri

MONTEFIASCONE (VT) – I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Montefiascone, sono intervenuti in una abitazione in soccorso a due anziani, chiamati telefonicamente dal figlio, poichè erano vittime di vessazioni e maltrattamenti da parte del loro badante, un uomo di origini rumene.
I militari intervenuti immediatamente sul posto, hanno trovato all’interno dell’ abitazione la coppia terrorizzata ed il badante in escandescenza e in evidente stato di alterazione dovuta all’ eccesso di alcool. I carabinieri hanno subito cercato di stabilire la calma e controllare lo stato di salute e sicurezza dei due anziani, poi hanno cercato di calmare il badante ma questi senza motivo si è scagliato contro i carabinieri, in modo violento tanto che per riportarlo alla ragione ed immobilizzarlo hanno dovuto utilizzare lo spray urticante in dotazione. Solo allora si è disorientato ed è stato immobilizzato e messo in sicurezza. Accertate poi le condizioni fisiche e di sicurezza della coppia di anziani, i carabinieri hanno arrestato il badante e lo hanno portato presso le camere di sicurezza della compagnia carabinieri di Montefiascone.



Celleno, Covid-19: Zingaretti firma ordinanza per ulteriori misure restrittive

CELLENO (VT) – Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha firmato l’ordinanza su proposta del responsabile dell’Unità di Crisi COVID-19, Alessio D’Amato in merito alle ulteriori misure restrittive nel comune di Celleno (VT) dopo i recenti casi riferiti al cluster della casa di riposo Villa Noemi.

L’ordinanza, fermo restando le misure statali, regionali, e comunali di contenimento del rischio di diffusione del virus già vigenti, dispone con decorrenza immediata e fino al 24 aprile 2020 per il territorio del comune di Celleno (VT) le seguenti misure: il divieto di allontanamento dal territorio del comune di Celleno (VT) da parte di tutte le persone ivi presenti; il divieto di accesso fatta eccezione per il rientro a domicilio o alla residenza di coloro che fossero attualmente fuori dal comune; la sospensione delle attività degli uffici pubblici fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità; la sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i residenti anche ove le stesse attività si svolgano fuori dal territorio comunale; la sospensione delle attività lavorative per le imprese ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità compresa l’attività veterinaria, delle imprese farmaceutiche, delle attività necessarie a garantire l’allevamento degli animali o non differibili connesse al ciclo biologico di piante e animali. La sospensione dello svolgimento di attività produttive, industriali, lavorative e commerciali nel Comune di Celleno compresi i cantieri di lavoro ad eccezione dei negozi di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, fornai, rivenditori di prodotti per agricoltura, distributori di carburanti per autotrazione ad uso pubblico, commercio al dettaglio di materiale per ottica, presidi sanitari, edicole, servizi di rifornimento dei distributori automatici di sigarette, tabaccherie, sportelli bancari e postali, servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’ingresso e l’uscita dal Comune di Celleno è comunque consentito al personale militare, la protezione civile, le forze di polizia, i vigili del fuoco, il personale medico e sanitario, i farmacisti e veterinari e addetti al recapito della corrispondenza. E’ disposta la chiusura dei parchi pubblici, orti comunali, e aree sportive di libero accesso; la soppressione di tutte le fermate dei mezzi pubblici compreso il trasporto ferroviario; la chiusura al pubblico di cimiteri comunali. La Asl di Viterbo, in accordo con il Sindaco, assume ogni opportuna azione, anche relativa al governo della casa di riposo Villa Noemi, ai fini della gestione dell’emergenza e assume ogni ulteriore azione ritenuta necessaria anche relativa alle altre case di riposo presenti sul territorio in caso di modifica della situazione epidemiologica.

“Siamo vicini agli abitanti di Celleno che non sono certo degli ‘untori’ e che dovranno sostenere questa ulteriore limitazione per la salvaguardia della salute pubblica e per il contrasto all’epidemia”, commenta il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.




Omicidio Maria Sestina Arcuri, la confessione shock di pseudo supertestimoni: quanto regge la notizia?

A volte chi viene sedotto e abbandonato può diventare vendicativo. C’è una confessione shock che al momento è molto sospetta.
Alcuni giornali hanno diffuso la notizia che Andrea Landolfi Cudia, il 31enne accusato dell’omicidio della fidanzata Maria Sestina Arcuri avvenuto la notte tra il 3 ed il 4 febbraio del 2019, avrebbe confessato a due ‘ospiti’ del carcere di Regina Coeli di aver spinto giù per le scale la sua donna. Proprio a loro, Landolfi, avrebbe rivelato come sarebbero davvero andate le cose quella sera.
Immediata la smentita totale di tale confessione da parte di Andrea Landolfi: “Il nostro assistitio – dichiarano gli avvocati Daniele Fabrizi e Serena Gasperini – non ha nella maniera più assoluta pronunciato tali parole a chicchessia tantomeno a questi presunti supertestimoni. Invitiamo i media ad approfondire di più su questa confessione che ha tutte le caratteristiche della fake news. La Procura di Viterbo, di suo, saprà bene come valutare questi testimoni”.
La videosorveglianza del carcere potrà probabilmente essere una prova importante al proposito.
Ma chi sono “loro” i supertestimoni? E come può una testimonianza del genere essere uscita dalla Procura di Viterbo, notoriamente blindata, ancor di più in questo momento storico? Il Pubblico Ministero Franco Pacifici non permette fughe di notizie del genere. E allora chi ha parlato con chi? Da dove provengono queste voci?
Sappiamo dalle notizie di cronaca emerse ( è anche curioso vedere chi firma gli articoli) che le iniziali dei due supertestimoni sono C.C. e D.D.D.. Adesso iniziamo il nostro viaggio in quelle che chiamiamo “strane coincidenze”.
Di recente è successo un fatto importante che ha destabilizzato molti equilibri: Landolfi ha cambiato legale e relativo team che lo assisteva. Ma andiamo per gradi.

Da chi era assistito Landolfi?
Il 29 febbraio viene pubblicato un post su Facebook sul profilo della Legal Consulting srl Associazione Avvocati CRM dove si legge dove che è stata assunta la difesa di Landolfi e di Nicola Mancuso. Al termine del post si legge “il nostro studio composto da me dottor Claudio Cipollini Macrì (zio Rocco) consulente legale, revisore processuale unitamente all’avvocato Giacomo Marini del foro di Roma (mio prof)”. Nel messaggio loro paventano uno staff molto ricco di cui farebbe parte anche una psicologa e un “noto giornalista di cronaca nera di fama nazionale”.

Chi è questo Claudio Cipollini che parla di “nostro studio” e che affianca l’avvocato Giacomo Marini che ha assunto la difesa di Landolfi e che ha un giornalista di cronaca nera amico nello staff?
Ebbene C.C., ovvero Claudio Cipollini è l’ex detenuto che a dicembre scorso è uscito dal carcere e che si è laureato in legge. Ed è anche e soprattutto l’ex detenuto che si trovava nel carcere di Regina Coeli nello stesso periodo di Landolfi: è lì che si sono conosciuti e Cipollini ha creduto alla totale innocenza di Landolfi. Ed è anche lo stesso Claudio Cipollini che insieme all’avvocato Marini si sono visti “rinviare” dalla Corte il deposito di una istanza di sostituzione della misura cautelare perché priva della dichiarazione di disponibilità da parte della struttura individuata ad accogliere Landolfi.
E’ sempre Cipollini che si presenta come una sorta di Garante dei detenuti tan’è vero che è dovuto intervenire di recente anche il Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio Stefano Anastasìa il quale ha scritto su “un impostore che si aggira su Facebook: pare che questo ciarlatano presunto avvocato Claudio Rocco, sedicente Garante di non so che, continui la sua opera di disinformazione sul web….”

Insomma tra messe in guardia e l’istanza di scarcerazione zoppa Landolfi e la sua famiglia il 29 marzo hanno sollevato definitivamente dall’incarico tutto lo staff difensivo.
Ma ciò è avvenuto non senza strascichi.

Ai cellulari della famiglia cominciano ad arrivare molte telefonate.
Qualcuna arriva anche ai nuovi difensori, ma gli Avvvocati Gasperini e Fabrizi hanno già i loro consulenti; “grazie ma non c’è bisogno di nessun particolare consulente”.

Qualche giorno ed ecco un bel articolo con la foto della richiesta di colloquio rivolta al Pubblico Ministero titolare dell indagine per rivelazioni importanti sul caso.
Anche la nonna di Landolfi ha ricevuto venerdì scorso 3 aprile una telefonata dal “noto giornalista di cronaca nera” che appunto si presenta come giornalista e la mette in guardia: “Usciranno altre cose, state attenti vedete come potete pararle”. Colui che si presenta come giornalista fa chiaramente capire alla signora che la sua fonte viene da ambienti della Procura.
Passa il fine settimana e “coincidenza” vuole che dopo l’avviso fatto alla nonna di Landolfi è uscita la notizia di fantomatici supertestimoni che avrebbero sentito questa pseudo confessione smentita categoricamente dal Landolfi.
Le coincidenze sono tante, i dubbi ancora di più.
Che tra i supertestimoni non ci sia uno pseudo sostenitore mutato in accusatore dopo essere stato mollato?




Ronciglione, messa la parola fine alle continue evasioni dai domiciliari di un pregiudicato del posto

RONCIGLIONE (VT) – Rompe il braccialetto elettronico e fugge dai domiciliari per l’ennesima volta. Si tratta di un pregiudicato agli arresti domiciliari che puntualmente manomette il braccialetto elettronico e se ne va a spasso per la città e puntualmente viene intercettato dai Carabinieri di Ronciglione e rimesso agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La scorsa settimana l’uomo evadeva nuovamente dai domiciliari e veniva riarrestato dai militari, oltre che denunciato per inosservanza del DPCM sulle norme antiCovid-19 e rimesso ai domiciliari.

Ieri il pregiudicato ha deciso di manomettere nuovamente il braccialetto elettronico e di riandarsene in giro per Ronciglione, probabilmente pensando che tanto in caso di nuovo arresto sarebbe stato rimesso ai domiciliari, ma questa volta gli è andata male. Infatti i Carabinieri della stazione di Ronciglione lo hanno rintracciato e portato direttamente in carcere, come disposto dalla misura cautelare richiesta dagli stessi militari dell’Arma per porre fine ai continui episodi di evasione.

Ora a meno che non venga rimesso per l’ennesima volta ai domiciliari, da dove con tutta probabilità potrebbe evadere nuovamente, il pregiudicato è stato assicurato in carcere.




Oltre 20 milioni di euro dalla Regione Lazio per buoni spesa: ecco come funziona

La Regione Lazio con due apposite delibere di giunta approvate oggi su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Welfare ed Enti locali Alessandra Troncarelli, sono stati approvati due provvedimenti: “Buono spesa” che stanzia 19 milioni di euro in favore dei Comuni e misure straordinarie per gli enti del terzo settore per un importo di 2 milioni di euro.

Nel dettaglio, i 19 milioni di euro sono così suddivisi:

7 milioni sono destinati ai Municipi di Roma Capitale, mentre i restanti 12 milioni sono ripartiti tra gli altri Comuni del Lazio, in proporzione alla popolazione.

“Le risorse di “Buono spesa” – spiega l’assessore Troncarelli – sono riservate all’acquisto di cibo, alla distribuzione di pacchi alimentari, nonché alla copertura dei costi sostenuti per i medicinali. Destinatari sono le famiglie e tutte quelle persone che, con l’attuale crisi, non hanno mezzi per far fronte ai bisogni primari. In un momento tanto difficile, la Regione Lazio sta mettendo in campo una serie di azioni concrete e immediate per alleviare le difficoltà delle fasce più vulnerabili, assicurando i beni di prima necessità e dando la possibilità di acquistare anche le medicine. È prevista la possibilità di usufruire delle convenzioni con gli enti del terzo settore per la distribuzione a domicilio”.

Per accedere al servizio, va presentata domanda al segretariato sociale territorialmente competente (anche per via telefonica o mail) oppure bisogna essere segnalati da parte degli enti del Terzo settore.

Tra i requisiti richiesti, l’essere in carico ai servizi sociali comunali oppure trovarsi in una situazione di bisogno a causa dell’emergenza derivante dalla epidemia, previa autocertificazione soggetta a successiva verifica.

Il buono spesa o pacco alimentare ha un valore di 5 euro a persona al giorno, elevabile a 7 euro in caso in cui il destinatario sia un minore. Al fine di raggiungere il maggior numero di soggetti possibile, il massimo importo concedibile per singolo nucleo familiare ammonta a 100 euro a settimana. Le spese per medicinali sono riconosciute in base alla situazione di disagio economico, fino a un massimo di 100 euro al mese.

I Comuni provvederanno tempestivamente all’erogazione dei buoni spesa o dei pacchi alimentari ai beneficiari, anche attraverso l’attivazione di accordi con le catene di distribuzione alimentare o con singoli esercizi per il servizio di consegna a domicilio. Fondamentale sarà anche il ruolo degli uffici di piano dei distretti socio-sanitari a supporto dei singoli Comuni.

“Con lo stanziamento in favore degli enti del terzo settore – continua l’assessore Troncarelli – diamo un ulteriore riconoscimento al mondo del volontariato che, ancora una volta, assicura un supporto insostituibile nella erogazione di servizi essenziali a favore delle fasce più deboli della popolazione”.

Tra le iniziative finanziate: acquisto e consegna al domicilio di pasti, beni di prima necessità, farmaci, alimentari, prodotti per igiene e profilassi; acquisto e distribuzione di dispositivi di protezione individuale dal Covid19 anche per gli ospiti di case di riposo, ‘dopo di noi’ e altre strutture di accoglienza; acquisto pasti per le mense sociali, per i dormitori e per le strutture di accoglienza. Le risorse sono destinate tramite avviso pubblico, per un massimo di 200mila euro per ciascun ente del terzo settore.




Covid-19, il caro spesa e la necessità di spostarsi nei comuni limitrofi

L’ordinanza interministeriale dello scorso 22 marzo relativa alle ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale ha disposto che: “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi
o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.

Molti cittadini, soprattutto quelli che risiedono nei comuni più piccoli, dove spesso non sono presenti grossi supermercati in grado di proporre un’offerta di generi alimentari esaustiva, sia sotto il profilo dei prodotti messi in vendita sia, soprattutto, sotto quello delle offerte commerciali, si sono trovati in questi giorni ad assistere al fenomeno di lievitazione dei prezzi esposti nei piccoli punti vendita. Prezzi aumentati e non di poco, quindi distanziati in maniera troppo eccessiva da quelli che si trovano invece nei supermercati dei comuni limitrofi più grandi. Una pratica, quest’ultima, che in questo periodo di grave crisi economica, per le tasche di tutti, non è risultata certamente gradita da parte dei tanti consumatori che invece avrebbero preferito aiutare il commercio locale dei piccoli centri urbani.

Si può uscire dal proprio comune per fare la spesa?

Sulle FAQ della Regione Lazio si legge che si deve fare la spesa nel posto più vicino possibile a casa o, per chi non lavora a casa, al luogo di lavoro. Infatti, gli spostamenti devono essere limitati allo stretto necessario sia tra Comuni limitrofi che all’interno dello stesso Comune. In ogni caso, si deve sempre rispettare rigorosamente la distanza tra le persone negli spostamenti, così come all’entrata, all’uscita e all’interno dei punti vendita. Per questa ragione la spesa è fatta di regola nel proprio Comune, dal momento che questo dovrebbe garantire la riduzione degli spostamenti al minimo indispensabile. Qualora ciò non sia possibile (ad esempio perché il Comune non ha punti vendita), o sia necessario acquistare con urgenza un bene non reperibile nel Comune di residenza o domicilio, o, ancora, il punto vendita più vicino a casa propria si trovi effettivamente nel Comune limitrofo, lo spostamento è consentito solo entro tali stretti limiti, che dovranno essere autocertificati.

Non sembrerebbe dunque prevista la condizione di spostarsi nel comune limitrofo nel caso in cui uno o più prodotti alimentari venduti nel proprio comune di residenza o domicilio presentino dei prezzi “esagerati” rispetto a ai prezzi applicati dalle rivendite situate nei comuni limitrofi. E in tal senso sembra muoversi l’associazione Codici che ha presentato al Prefetto di Roma una richiesta ufficiale per l’autorizzazione in deroga per i residenti del Comune di Gallicano nel Lazio ad uscire dal territorio cittadino per gli approvvigionamenti alimentari.

Ovviamente qualora il prefetto di Roma dovesse esprimere un parere favorevole la regola si applicherebbe a tutti i comuni di pertinenza.

“Parliamo di un Comune – spiega l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – di circa 6.500 abitanti, che ospita due supermercati e tre negozi di alimentari. Prima delle ultime disposizioni del Governo, molti cittadini si recavano nei paesi vicini per fare la spesa, perché trovavano esercizi commerciali più grandi e più forniti. A seguito delle norme introdotte dall’ultimo Dpcm, ciò non è più possibile. Riteniamo questo fatto molto grave – sottolinea l’avvocato Giacomelli – perché le attività del piccolo Comune di Gallicano nel Lazio non sono fornitissime e stanno anche subendo dei rincari e dei ritardi nell’approvvigionamento delle merci, il tutto per colpa dei fornitori. A nostro avviso in un momento così delicato bisogna tutelare i cittadini – afferma il Segretario Nazionale di Codici – pertanto abbiamo chiesto l’autorizzazione per chi ne faccia richiesta ad uscire dal territorio comunale per potersi rifornire di generi alimentari, anche soltanto una volta a settimana”.

Insomma, aiutare il commercio locale è cosa buona e giusta, ma il commercio locale non esageri nel rialzare i prezzi. E a buon intenditor poche parole.




Ronciglione, evade dai domiciliari e va in giro per il centro

RONCIGLIONE (VT) – Manomette il braccialetto elettronico e se va passeggio per il paese. E’ successo a Ronciglione dove un pregiudicato che si trovava agli arresti domiciliari ha manomesso il dispositivo di controllo per andarsene in giro in pieno centro cittadino, contravvenendo anche a quanto disposto dal DPCM dello scorso 22 marzo, dove è stato rintracciato da una pattuglia dei carabinieri che lo ha arrestato e riportato nuovamente agli arresti domiciliari.




Viterbo, denunciato un ragazzo che imbrattava i treni alla stazione ferroviaria

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Viterbo, durante un servizio perlustrativo hanno sorpreso e fermato un giovane, che all’interno della stazione ferroviaria stava imbrattando le carrozze dei treni fermi in sosta, peraltro contravvenendo alle disposizioni previste dal decreto cosi detto “ corona virus” che prevede di uscire di casa solo con motivo giustificato; il giovane è stato quindi bloccato dai carabinieri, identificato e denunciato per imbrattamento di cose e per non avere ottemperato alle disposizioni di rimanere in casa