Lazio, all’Ospedale di Frascati la prima cistifellea asportata in anestesia locale

Il primo intervento chirurgico nella Regione Lazio di asportazione della cistifellea in anestesia locale è avvenuto con successo all’Ospedale di Frascati nel territorio della Asl Roma 6.
 
Si tratta di una rivoluzione nell’ambito della chirurgia generale che supera la rigida “condicio sine qua non” che per eseguire una procedura di laparoscopia, è necessario eseguire un’anestesia generale con intubazione.
 
Ora nel Lazio è possibile e si apre un nuovo percorso di presa in carico di pazienti con quadri clinici complessi per cui l’anestesia generale risulterebbe molto rischiosa.
Ma veniamo ai fatti. Al San Sebastiano è stata effettuata una colecistectomia laparoscopica in anestesia locoregionale a una signora di 74 anni, già plurioperata all’addome e con diverse comorbilità tra cui cardiopatia ischemica ed ipertensiva, insufficienza respiratoria e inoltre impossibilitata a camminare a causa di una grave forma di artrosi.
 
Proprio In considerazione del quadro di salute complesso della paziente, e delle continue coliche epatiche di cui soffriva sfociate in una una colecistite, l’equipe chirurgica ed anestesiologica dell’ospedale, avendo già maturato esperienza in interventi laparotomici di chirurgia maggiore in anestesia locoregionale, ha deciso si non sottoporre la signora a un intervento in anestesia generale, bensì locale, pur trattandosi di intervento laparoscopico.
 
Grande soddisfazione, in merito alla tecnica Anestesiologica, è stata espressa sia dalla paziente che dal chirurgo Dr. Massimiliano Boccuzzi, Direttore della UOC di Chirurgia Generale e dal suo aiuto Dr Angelo Torcasio insieme al direttore del servizio anestesia dott. Benedetto Alfonsi.
 
L’intervento è durato 60 minuti ed è stato effettuato con un pneumoperitoneo ridotto da 12mmHg ad 8mmHg, di conseguenza con un campo lievemente ridotto e senza curarizzazione, tutto ciò ha richiesto esperienza nella tecnica laparoscopica e affiatamento tra equipe anestesiologica, chirurgica ed infermieristica.
 
Di fatto operare in laparoscopica in anestesia locale evita il presentarsi delle complicazioni dovute all’operazione chirurgica  con anestesia generale, c’è una minore occupazione della sala operatoria e i tempi di ripresa del paziente si accorciano.
 
La signora infatti ha avuto una ottima ripresa post operatoria ed è stata dimessa il secondo giorno. A distanza di meno di un mese dall’operazione è in buona salute.
 
Grazie alla tecnologia e la fiducia messa a disposizione dalla direzione strategica della Asl Roma 6,l’ Unità Operativa Complessa (Uoc) di Chirurgia Generale dell’Ospedale San Sebastiano di Frascati ha dato inizio, per la prima volta nella Regione Lazio a un innovativo studio prospettico per le colecistectomie laparoscopiche con comorbilità eseguite in anestesia locoregionale. 
 
“Da diversi anni – dichiara il dottor Massimiliano Boccuzzi – presso il nostro presidio ci siamo prodigati, Chirurghi ed Anestesisti, all’affinamento di tecniche, che ci possano condurre ad una sensibile riduzione dei rischi operatori e delle complicanze, nei pazienti anziani e nei pazienti con gravi comorbilità, con il fine di raggiungere questo traguardo. Un grande ringraziamento agli anestesisti, ai miei chirurghi ed alla professionalità e all’affiatamento degli infermieri ed OSS del blocco operatorio e del reparto di degenza dell’area chirurgica che con competenza e grande umanità seguono i pazienti nel blocco operatorio e nel reparto di degenza”.
 
Non sono mancati i complimenti della direzione della Asl Roma 6: ”Siamo orgogliosi – hanno detto il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli e il Direttore Sanitario dott. Vincenzo Carlo La Regina – per l’importante traguardo raggiunto qui all’ospedale di Frascati che servirà per rivoluzionare questa tipologia di interventi chirurgici riuscendo a curare anche pazienti con quadri molto complessi. Adesso è necessario continuare a coltivare questa tecnica e trasmetterla per garantire un nuovo futuro approccio chirurgico in questo campo”.

 

 

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Roma, operazione antispaccio tra Primavalle e Montespaccato: misure cautelari per 14 persone

Dalle prime luci dell’alba, cinquanta Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, sono impiegati nell’esecuzione di un’ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale Ordinario di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 14 persone, gravemente indiziate, in concorso, per attività di “spaccio” e “detenzione ai fini di spaccio” di importanti quantitativi di cocaina, nei quartieri capitolini di Montespaccato e Primavalle, tra marzo e settembre 2023.
 
L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Roma Trastevere, nasce, nei primi giorni del mese di marzo 2023, a seguito del controllo, da parte dei Carabinieri della Stazione di Montespaccato, durante un normale servizio di pattuglia, di due degli indagati, noti ai militari in quanto già con precedenti per spaccio di stupefacenti. Durante il controllo, a bordo dell’autovettura su cui viaggiavano i due uomini, erano state rinvenute diverse dosi di cocaina (1,4 grammi circa) occultate all’interno del vano airbag del volante e, presso l’abitazione di uno di essi, circa 50 mila euro in contanti nascosti all’interno di una “tapparella avvolgibile”. Gli elementi emersi all’esito del controllo, hanno costituito un primo importante riscontro a fondamento dell’ipotesi investigativa dell’esistenza di un articolato e fiorente business di sostanze stupefacenti nei quartieri di Montespaccato e Primavalle.
 
La successiva attività svolta, diretta dalla Procura della Repubblica di Roma, con intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi del traffico telefonico e telematico, attività di video osservazione e pedinamento degli indagati, ha consentito, mano a mano, di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza di una rete di pusher, con consegne, al dettaglio, organizzate in modo “itinerante”, presso località specificamente concordate con gli acquirenti o, in alternativa, presso le attività commerciali ove alcuni degli indagati svolgevano attività lavorativa. Gli indagati, infatti, nelle comunicazioni tra loro e con gli acquirenti, sono gravemente indiziati di avere usato sempre termini convenzionali per indicare i luoghi e i punti d’incontro per le cessioni, sfruttando, come “copertura” appunto, l’attività lavorativa svolta da alcuni di essi: e così, infatti, gli incontri erano concordati “dal gommista per gonfiare le ruote” o “al ristorante per un pranzo con la bionda”. Sono stati inoltre raccolti gravi elementi indiziari circa il fatto che la droga veniva consegnata anche a domicilio, sfruttando l’attività di corriere, svolta per una nota ditta di trasporti, da uno degli indagati: l’uomo, infatti, incensurato e quindi insospettabile, oltre alle consegne ordinarie, durante l’orario lavorativo, con il furgone aziendale, organizzava anche le consegne dello stupefacente.
 
I Carabinieri, nel corso delle indagini, hanno raccolto elementi indiziari circa la base logistica dove il gruppo criminale deteneva lo stupefacente prima che venisse frazionato e distribuito ai pusher per la vendita: una villetta in località Aranova, nel comune di Fiumicino, in una strada chiusa in cui veicoli o persone non note sarebbero state facilmente individuabili e dove marito e moglie, anch’essi indagati e destinatari di misura cautelare, vivevano unitamente ai loro figli minori. Nell’abitazione, i Carabinieri, durante una perquisizione, hanno trovato un comodino modificato con un “sistema doppiofondo” utilizzato per nascondere lo stupefacente e hanno rinvenuto circa mezzo chilo di cocaina in un’area verde ubicata in prossimità della villetta, lì spostata e nascosta dagli indagati, poco prima dell’intervento dei militari dell’Arma.
 
Nel corso dell’indagine i Carabinieri hanno documentato e ricostruito oltre cento episodi di spaccio, arrestato in flagranza di reato, per spaccio, 7 pusher e sequestrato complessivamente oltre 1 kg di cocaina pura e circa 50mila euro in contanti.
 

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Roma e provincia, inquinamento da polveri sottili: un quadro ancora complesso ma incoraggiante

L’inquinamento da polveri sottili, rappresentato principalmente dalle particelle PM10 e PM2.5, è un problema ambientale significativo per molte aree urbane, tra cui Roma e la sua provincia. Dal 2000 ad oggi, i livelli di inquinamento hanno subito variazioni dovute a diversi fattori, tra cui politiche ambientali, cambiamenti climatici e modifiche nei comportamenti sociali ed economici.

Anni 2000-2010: problemi persistenti e primi interventi

Nei primi anni del 2000, Roma ha affrontato livelli elevati di inquinamento da polveri sottili. Le principali fonti di PM10 e PM2.5 erano il traffico veicolare, l’industria, i riscaldamenti domestici e le attività commerciali. La città ha spesso superato i limiti giornalieri e annuali di PM10 stabiliti dall’Unione Europea, con conseguenti rischi per la salute pubblica.

Le misure iniziali per affrontare il problema includevano:

  • Limitazioni del traffico: L’introduzione di targhe alterne e blocchi del traffico nei giorni di maggiore inquinamento.
  • Promozione del trasporto pubblico: Incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici per ridurre il numero di veicoli privati in circolazione.
  • Regolamentazione dei riscaldamenti: Interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre l’uso di combustibili inquinanti.

2010-2020: miglioramenti e nuove sfide

Nel decennio successivo, Roma ha continuato a sviluppare e implementare politiche ambientali più efficaci. Tra le principali iniziative:

  • Zone a Traffico Limitato (ZTL): L’estensione delle ZTL ha ridotto significativamente il traffico veicolare nel centro storico e in altre aree critiche.
  • Mezzi pubblici ecologici: L’introduzione di autobus elettrici e ibridi ha contribuito a ridurre le emissioni.
  • Piste ciclabili e mobilità sostenibile: La creazione di nuove piste ciclabili e l’incentivazione dell’uso delle biciclette hanno favorito una mobilità più sostenibile.

Queste misure hanno portato a una graduale riduzione dei livelli di PM10 e PM2.5, anche se i problemi non sono stati del tutto eliminati. Durante i mesi invernali, l’inquinamento da riscaldamenti domestici ha continuato a rappresentare una sfida.

Dal 2020 ad oggi: effetti della pandemia e strategie future

La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sull’inquinamento atmosferico. Durante i periodi di lockdown, la riduzione drastica del traffico ha portato a un calo temporaneo dei livelli di PM10 e PM2.5. Questo ha dimostrato quanto il traffico veicolare incida sull’inquinamento urbano.

Nel post-pandemia, le strategie per migliorare la qualità dell’aria si sono intensificate, con un focus su:

  • Transizione energetica: Maggiore investimento in energie rinnovabili e promozione dell’efficienza energetica.
  • Smart Mobility: Sviluppo di infrastrutture per veicoli elettrici e soluzioni di mobilità intelligente.
  • Verde urbano: Incremento delle aree verdi e piantumazione di alberi per assorbire le polveri sottili.

L’inquinamento nella provincia di Roma

Anche i comuni della provincia di Roma, inclusi i Castelli Romani, hanno risentito dell’inquinamento da polveri sottili, sebbene in misura diversa rispetto alla capitale. Le principali fonti di inquinamento in queste aree sono il traffico locale, i riscaldamenti domestici e alcune attività industriali e agricole.

Anni 2000-2010: aumento della popolazione e inquinamento

L’espansione urbanistica e l’aumento della popolazione nei comuni della provincia hanno portato a un incremento del traffico e delle emissioni inquinanti. In alcune aree, l’inquinamento ha raggiunto livelli preoccupanti, soprattutto durante i mesi invernali.

2010-2020: interventi locali

Molti comuni della provincia hanno iniziato a implementare politiche ambientali per contrastare l’inquinamento. Tra queste:

  • Miglioramento del trasporto pubblico: Potenziamento delle linee di autobus e creazione di collegamenti più efficienti con Roma.
  • Efficienza energetica: Promozione di soluzioni energetiche sostenibili per i riscaldamenti domestici.
  • Progetti verdi: Creazione di parchi e aree verdi per migliorare la qualità dell’aria.

Dal 2020 ad oggi: focus sulla sostenibilità

Negli ultimi anni, l’attenzione all’ambiente è aumentata ulteriormente. I comuni della provincia di Roma hanno iniziato a collaborare più strettamente con la capitale per implementare strategie integrate di gestione della qualità dell’aria. L’obiettivo è ridurre le emissioni inquinanti attraverso soluzioni sostenibili e innovazioni tecnologiche.

L’andamento dell’inquinamento da polveri sottili a Roma e nella sua provincia dal 2000 ad oggi riflette un quadro complesso ma incoraggiante. Sebbene siano stati fatti progressi significativi grazie a politiche mirate e a una maggiore consapevolezza pubblica, rimangono sfide importanti. La collaborazione continua tra le istituzioni, i cittadini e le imprese sarà cruciale per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria e garantire un ambiente più sano per tutti.




Velletri, celebrati i 100 anni dalla nascita di Renzo Giovampietro

L’ attore e regista era nato nella città veliterna il 23 giugno 1924 e nel corso degli anni si definì “capocomico all’antica italiana”. Ebbe una carriera folgorante nel mondo teatrale e fu uno degli artefici del successo della televisione nazionale di cui quest’anno ricorrono i 70 anni dalla nascita. Diplomato all‘Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, che frequentò al fianco di Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Tino Buazzelli, Rossella Falck, ebbe il suo esordio sul palchi del teatro grazie a Luchino Visconti e successivamente a Giorgio Strehler.

Un successo che lo portò a calcare i più importanti teatri italiani collaborando con i più grandi registi italiani tra cui Luciano Lucignani, Luciano Salce, Garinei e Giovannini recitando assieme a giganti del teatro dell’epoca; Paolo Stoppa, Ernesto Calindri, Salvo Randone
Uno dei momenti più importanti della sua vita avvenne a ridosso degli anni sessanta: appassionato sin da fanciullo ai classici latini e greci – la sua biografia ricorda Renzo Giovampietro giovanissimo che assiste al recupero nel lago di Nemi delle famose navi romane – dà origine al “teatro didattico” con l’intento di farsi rinascere sui palcoscenici dei teatri il mondo etico ed ideale dell’antichità.

Fu protagonista per oltre dieci anni della prosa radiofonica della Rai, attore e regista della televisione sperimentale degli anni 50 e 60, nonché attore cinematografico spaziando dai film di Carmine Gallone fino a divenire uno dei protagonisti del celebre film “Don Camillo e l’onorevole Peppone”.

Tanti i premi ricevuti nella sua carriera: dalla Maschera d’Oro nel 1963, al Biglietto d’Oro nel 1984 ed in occasione dei suoi ottant’anni entra di diritto nell’Albo d’Oro del Comune di Velletri.

Ieri, 23 giugno, a 100 anni alla nascita, la sua città lo ha ricordato dedicandogli la scalinata di collegamento dalla piazza con via Pia alla presenza del sindaco, Ascanio Cascella, dell’assessore alla Cultura, Chiara Ercoli e del consigliere comunale Dario Di Luzio.
Successivamente, presso l’Auditorium di Piazza Trento e Trieste, si è tenuto un convegno che ha ricordato i momenti teatrali, cinematografici, radiofonici e televisivi del grande Renzo Giovampietro. Sono intervenuti, tra gli altri, Tullio Sorrentino e Giacomo Zito della Fondazione Arte e Cultura della città di Velletri, Bruno Cesaroni e Giorgio Corsetti del comitato promotore dei festeggiamenti.
Presente la figlia di Renzo Giovampietro, Antonella, che assieme a Marco Nocca hanno raccontato la sua vita.




Roma, borseggiatori alla stazione Termini: la bolgia degli impuniti

Ennesima aggressione nella metro “A”

Non è solo il caldo ad aumentare la temperatura a Roma ma la miriade di borseggiatori e borseggiatrici che riempiono sia i treni della metropolitana che i corridoi delle varie stazioni.
Una situazione che è ormai quasi al collasso.
Oggi (ieri per chi legge nds) tornavamo a casa ed abbiamo assistito in diretta all’ennesima aggressione: una violenza inaudita nei riguardi di una signora che già altre volte è stata oggetto di aggressioni.
La dinamica è sempre la stessa: un soggetto aizza il branco che poi si scaglia verso vittime ignare.
Siamo soli, dicono a microfono spento, i vigilanti e le vigilanti che pattugliano questa terra ormai non più di nessuno.
Addirittura ci filmano se agiamo contro di loro minacciandoci di denuncia, aggiunge una donna della vigilanza della Metro.

Due delle ragazze protagoniste dell’aggressione

Oggi la signora Maria (della quale omettiamo per ovvi motivi di sicurezza il cognome) torna a casa, ancora un volta, colpita con rabbia e spaventata, perché si è “permessa” di cercare di allontanare un gruppo di borseggiatrici attorno ad un turista.
Siamo all’apoteosi di uno squadrismo di violenza che ha come unico interesse depredare i malcapitati e vivere nell’impunità.
Polizia e Carabinieri provano a “parare” il colpo ma è una sfida impari perché a decine di fermi rispondono centinaia di “non luogo a procedere verso tali soggetti”.
Il clima, non solo quello meteorologico, ha raggiunto picchi massimi.
Quo usque tandem abutere patientia nostra” sembra gridare la città di Roma.
Ma nessuno, fino ad ora, ascolta questo grido disperato di cittadini e turisti.




Rocca Priora, ufficializzata la giunta a guida Claudio Fatelli

Nasce la giunta di Claudio Fatelli ma nello stesso tempo divampano dalla piazza e dai social numerosi polemiche.
L’ anomalia, a leggere i commenti, risiederebbe nel vicesindaco che, seppure non eletto in Consiglio Comunale, riceve una carica di prestigio negli stessi giorni in cui il Senato approva, in prima lettura, la cosiddetta legge sul Premierato commentata dalla stessa premier, Giorgia Meloni, con le seguenti parole: “… un primo passo per rafforzare la democrazia, dare stabilità alle istituzioni, mettere fine ai giochi di palazzo e restituire ai cittadini il diritto di scegliere da chi essere governati …”.

Nel dettaglio le deleghe attribuite con decreto del Sindaco n. 2 del 19 giugno 2024;
Giuseppe Mariani vicesindaco con deleghe ai lavori pubblici e infrastrutture, mobilità e viabilità; politiche Sanitarie e casa della salute;
Federica Lavalle assessore alle politiche sociosanitarie, welfare, politiche culturali e scolastiche, marketing territoriale e turismo, politiche per la terza età, politiche giovanili , politiche di partecipazione cittadina, sport;
Flavia Testa assessore al bilancio e programmazione, personale e formazione interna, sviluppo economico, attività produttive, commerciali e mercati, informatizzazione e digitalizzazione dell’ente, rapporti internazionali scambi e gemellaggi;
Flavio Pucci assessore all’urbanistica e territorio, manutenzione del patrimonio comunale, manutenzione stradale e decoro, valorizzazione centro storico, sicurezza e protezione civile;
Daniele Pacini assessore alle politiche ambientali e ciclo dei rifiuti, patrimonio mobiliare e immobiliare comunale, valorizzazione dei beni confiscati, politiche di decentramento dei servizi, parchi e giardini.

Lo stesso sindaco, in un comunicato diffuso dalle pagine dell’ufficio stampa, dichiara inoltre che “… giovedì celebreremo il primo Consiglio Comunale nel quale eleggeremo anche il presidente del Consiglio Comunale che, per investitura unanime, sarà il consigliere Franco Spoto …”.

Alla nuova giunta di Rocca Priora giunga l’augurio di un buon lavoro




Monte Compatri: Avis “donare sangue un atto d’amore”

A leggere i dati del 2023 ci si accorge di una inversione di tendenza: gli italiani donano più sangue.
In un dato diffuso dal Ministero della Salute, nel 2023, sono oltre un milione e mezzo i donatori con un aumento di circa 280 mila iscritti rispetto al 2022.
Ma questo dato non può e non deve farci “cullare sugli allori”.
Il problema maggiore che circonda le donazione di sangue è troppe volte legato ad un cattiva informazione o a credenze che sono diventante ormai endemiche su questo importante argomento.
Sfatiamo un mistero: donare sangue non fa male e, soprattutto, non si corre alcun rischio nel farlo.
A dircelo sono i sempre presenti volontari dell’Avis (l’Associazione Volontari Italiani del Sangue) che, dal 1927, anno della fondazione a Milano per opera di Vittorio Formentano, si occupano, gratuitamente e volontariamente, di donare sangue intero, plasma, piastrine ed eritrociti.
Abbiamo incontrato nei giorni scorsi a Monte Compatri, Daniela Messina, Daniel Dobre, Margherita Colini e Nicola Genovese, volontari dell’Avis Comunale di Monte Compatri.
Noi siamo – ci dicono – un gruppo di persone che fa capo all’AVIS di Monte Compatri di cui è presidente Erica Colini. Inoltre nel nostro gruppo ci sono Massimiliano Conti, il tesoriere, e Maria Grazia Ciuffa. Sia il presidente che il nostro tesoriere sono infermieri abilitati all’esecuzione di questo tipo di prelievo per cui serve un’apposita formazione teorica e pratica.
Ma perchè, gli domandiamo, è ancora oggi importante donare sangue?
Quando leggiamo di un incidente automobilistico grave dobbiamo considerare che in media questo necessita di almeno 10 sacche pronte per ogni evenienza.
Sono tante? aggiungiamo alla domanda
Partiamo da un fatto: durante una donazione viene prelevata una sacca di sangue ed una minima parte di essa viene utilizzata per le analisi, previste da legge, i cui risultati vengono poi gratuitamente comunicati al donatore.
Diciamo che per curare un ferito grave di un incidente occorrono dalle 2 alle 10 sacche di sangue, fino a 10 per un trapianto di cuore, fino a 40 per un trapianto di fegato, da 30 a 50 sacche di globuli rossi per garantire una vita normale ad un talassemico, senza considerare i malati leucemici, quelli affetti da immunodeficenze, quelli emofiliaci. Ora è chiaro il motivo per cui donare è qualcosa che fa davvero una enorme differenza specie nel periodo estivo?
E per di più farlo “fidelizzandosi” con una donazione continua permette di garantire a tutti di poterne usufruire.

Spiegatemi un po’ che limiti di età ci sono e quante volte si può donare all’anno?
Tutti possiamo, in linea di massima, donare sangue dai 18 anni fino ai 65 e, per chi lo fa in modo periodico, anche fino ai 70.
Gli uomini posso donare ogni tre mesi, invece le donne nell’età fertile ogni 6 mesi che si riducono a 3, come gli uomini, dopo la menopausa. Vogliamo sottolineare che questa operazione viene fatta in totale sicurezza e dura, al massimo, 10 minuti.

Quindi ci state dicendo che se ognuno di noi spendesse 10 minuti ogni 3/6 mesi quante vite si potrebbero salvare?
Guarda non so quantificarti il numero ma di certo potremmo davvero far passare il messaggio che “dieci minuti del nostro tempo equivalgono a salvare una vita”.
Vi facciamo una domanda estremamente provocatoria: lo sapete che negli Stati Uniti d’America i donatori vengono pagati?
Certo che lo sappiamo ma ti faccio riflettere con due argomenti che, in apparenza sembrano distanti ma che poi, in realtà sono uno la conseguenza dell’altro.
Secondo te chi dona negli Stati Uniti? Sono in genere senzatetto, persone che vivono una realtà sociale di estrema difficoltà ed indigenza. Non voglio dire che questo significhi che lo facciano solo loro ma la percentuale di chi si trova in queste necessità porta poi situazioni dubbie, alcolisti e non solo, ad essere i più assidui frequentatori dei centri di donazioni

… e sulla seconda ti rispondo io, dice un attento Daniel Dobre.
Donare sangue è un atto che racchiude in se un profondo senso civico nel dare se stessi gratuitamente per gli altri. Un vero e proprio atto di amore nei confronti di persone che neanche conosciamo ma che sappiamo, in cuore nostro, di poter aiutare.
Daniel ce lo dice con gli occhi lucidi di chi ha compreso nella sua giovanissima età di quanto il “donare” sia proprio un alto valore derivante da quel concetto gratuito di “donum”.
Questi ragazzi e queste ragazze di Avis ci hanno oggi mostrato davvero l’anima che muove questa quasi centenaria associazione di volontari che si mette a disposizione di chiunque abbia necessità di quella goccia di sangue capace di rigenerare una vita, una lezione di amore che non può e non deve essere interrotta e che anzi deve proseguire in modo sempre maggiore.
I ragazzi e le ragazze di Avis Monte Compatri ci lasciano davvero con il sorriso sulle labbra e ci ricordano che basta cliccare sul sito www.avis.it per avere tutte le ulteriori informazioni per questo “atto d’amore” ed in più ci ricordano che sabato 22 giugno dalle ore 7 alle ore 11 in località Molara a Monte Compatri sul piazzale del bar Hollywood in via tuscolana 27 saranno presenti con la loro emoteca.

nella foto: davanti da sinistra Daniela Messina e Margherita Colini, dietro, sempre da sinistra, Daniel Dobre e Nicola Genovese




Frascati, Libri in Osteria: Luigi Contu presenta “I libri si sentono soli”

“… i libri vivono una vita propria che si incrocia con la nostra … vanno vissuti, curati, consumati … devi continuare a viverli anche dopo che hai finito di leggerli … i libri si sentono soli …”
È racchiuso in queste poche righe il senso dell’avventura vissuta dal direttore dell’ANSA, Luigi Contu, durante il trasloco della monumentale libreria di famiglia che diventa lo spunto del suo libro: I libri si sentono soli.
Un viaggio che, come dice la professoressa Cristina Lardo, intervenuta ieri alla presentazione del libro nel salotto letterario di Libri in Osteria a Frascati dalla sempre elegantissima e raffinatissima, Emanuela Bruni, “apre molte dimensioni, corsi e squarci” riuscendo ad avere un carattere multimediale che poi diventa “storia di famiglia” e storia di un mondo, quello dei libri, che vive le stesse dimensioni umane e conclude, citando Umberto Eco “chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni” istigando alla lettura.
Come mai questa copertina? Chiede Emanuela Bruni a Luigi Contu

il quadro ispiratore della copertina del libro

“Tutto nasce per caso, per destino – dice Luigi Contu – Cercai sul web varie immagini con vari chiavi di ricerca e poi mi imbatto, per caso, in un quadro venduto all’asta. Un quadro di Giacomo Balla che mio nonno Rafaele conobbe e sapete come si intitola? Gli stati d’animo dei libri, il completamento in immagini di quello che ho scritto”.
Un applauso ed un sorriso dei tantissimi intervenuti ringrazia di questo ulteriore mirabile racconto.
Ma stasera spetta al giornalista frascatano, Achille Nobiloni, interloquire direttamente con il direttore Contu e lo fa da lettore attento: “… non mi ero mai soffermato sui sentimenti dei libri”, dice commosso Nobiloni ed aggiunge che il libro di Luigi Contu “… no è né un saggio né un romanzo ma un giornale di bordo, una autobiografia di famiglia che è, nello stesso tempo, un compendio di storia … che eleva il livello di emozioni nei lettori attraverso una continua scoperta alla quale si aggiunge un ritrovamento di storie, di situazioni, di paesaggi”.
Ma come nasce il libro? – chiede ancora Emanuela Bruni.
“Tutto accade, spiega Luigi Contu, da un appunto di mio padre in cui mi fornisce le indicazioni su come muovermi nella sconfinata biblioteca che mio nonno, suo padre Rafaele, gli aveva lasciato in eredità. E questo appunto diventa determinante nel momento in cui debbo, per una serie di ragioni, cambiare casa e trasferire tutta questa quantità di libri”
La chiama “una grande avventura” perché “nel mettere a posto e lasciando appunti di questo mio lavoro mi imbatto nel mio collega, Mario Calabresi, il quale si rende conto che quei fogli sparsi sono essi stessi un libro” ed allora … “… quei fogli prendono vita partendo dai primi libri sulla Storia della Sardegna e mi accorgo – aggiunge commosso – che quei libri che avevo lasciato inaridire sugli scaffali riprendono vita
“Sapete cosa mi ha più colpito dei commenti ricevuti? In molti sono stati colpiti dal sentimento che esce fuori”.

nella foto, da sinistra, la professoressa Cristina Lardo, l’autore del libro, Luigi Contu, il giornalista frascatano Achille Nobiloni, ed Emanuela Bruni

L’emozione stasera esce fuori con tutta l’enfasi che merita lasciando noi pubblico in uno stato di attenzione massima accentuata dalla estrema attenzione per le parole che escono dalla voce emozionata da Luigi Contu.
Quello che stasera esce fuori da questo mirabile incontro nel salotto di Libri in Osteria non è solo uno spaccato di vita personale ma la Storia di una regione, di un paese, e di una famiglia attraverso queste pagine di vita.
Ma l’emozione più grande si ritrova quando Achille Nobiloni chiede: Luigi, come è cambiato il rapporto con i figli che sono stati i tuoi “aiutanti” in questa impresa?
“Mi vedono in un modo diverso. Sono partiti come manovali e poi si è creata un’atmosfera magica, un avvicinarsi attraverso un grande gioco di squadra con i libri, con le emozioni che questi trasmettono e poi il capolavoro avviene con una poesia inedita di Ungaretti che mia figlia ritrova tra le polverose pagine di mio nonno”.
Stasera questa magia e queste emozioni percorrono la piazzetta dell’Olmo a Frascati ed in questo clima di serenità Luigi Contu racconta un aneddoto che lo ha profondamente sorpreso:
“Qualche mese fa mi viene consegnato il premio Cambosu. Con i miei figli approfittiamo di fare questo viaggio insieme in una Sardegna invernale che mostra ancora di più il suo fascino nascosto. Alla fine della premiazione mi si avvicina una ragazza e mi chiede se fossi io Luigi Contu. Al mio si prende di corsa il telefono, chiama la mamma ed urla “è identico a suo nonno”. Gli chiedo come mai lo conoscesse e mi dice di avere letto una sua lettera e me la mostra, poi chiedo se ne avesse un’altra. Sapete alla fine cosa scopro? Che questa ragazza oggi possiede più di 4000 lettere originali di mio nonno: una vera e propria sorpresa che nasce insperata come insperato era questo libro”.
L’applauso corale è il giusto tributo a questo momento di emozione e commozione.

la professoressa Novella Belucci ed al suo fianco l’ex sindaco di Frascati, Stefano di Tommaso

A conclusione il pensiero più delicato arriva dalle parole della professoressa Novella Belucci che ricorda un suo caro amico, recentemente scomparso, che viveva con la stesso pensieri di non voler, dice commossa “lasciare soli i libri”.
“I libri hanno corpo, hanno vita, hanno un loro posto, una loro corrispondenza tra noi e loro” dice la professoressa Bellucci ed il nostro dovere è “trovare per loro un erede capace di capire la loro vita”.
Questo è il grazie che stasera Libri in Osteria lascia nelle mani di Luigi Contu; un grazie sincero premiato alla fine da un graditissimo dono di Achille Nobiloni nelle mani del direttore dell’Ansa: una copia originale della “Lettera su Eupalino” di nonno Rafaele Contu.

Luigi Contu, direttore dell’ Ansa ed autore del libro

Stasera i libri hanno trasmesso emozioni ad una platea di donne e uomini che sanno ancora emozionarsi nello sfogliare pagine che il tempo ha scandito e tornano, ancora una volta, a prendere vita.




Roma, a Villa Lazzaroni una serata dedicata al cinema cinese

La rassegna giunta all’ottava edizione, verrà ospitata il 27 giugno all’interno del Summer Fest 2024, con un’intera serata dedicata alla proiezione della migliore filmografia cinese.

Roma – Non si parlerà solo di cinema, giovedì 27 giugno 2024. Quella che si preannuncia una piacevole serata con un parterre di tutto rispetto, aprirà i battenti alle ore 20:30, all’interno dello splendido parco di Villa Lazzaroni, in Via Appia Nuova 520.
Un evento, al quale, oltre ai tanti appassionati della cinematografia cinese, in continua crescita, parteciperanno rappresentanti che vanno dal mondo dello spettacolo, a quello della televisione, senza tralasciare cinema, cultura, scienza e istituzioni.

A dare forma, all’importante appuntamento, patrocinato dall’ufficio culturale dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, in collaborazione con Ischia International Film & Art Festival, e la Italian Television Group, è la Guang Hua Cultures et Media, il più grande gruppo editoriale dei media in lingua cinese presente in Europa. Società che quest’anno, ha appena festeggiato i suoi 41 anni dalla fondazione. L’attuale edizione ha una veste del tutto inedita, in quanto si snoderà lungo la Penisola, toccando le più importanti città italiane, e si concluderà nel mese di dicembre 2024.

Le pellicole proposte al pubblico, sono molto variegate, con trame appassionanti e immagini mozzafiato, scelte tra quelle che hanno riscosso un maggior successo di pubblico e critica in Cina.
“Favorire lo scambio e l’amicizia tra culture diverse, tramite il linguaggio universale del cinema, è il principale scopo che si prefigge la Mostra Cinematografica Cinese in Italia – spiega Fang Manquin – direttrice della filiale Guang Hua Cultura & Media Italia. Nella Repubblica Popolare Cinese, l’industria cinematografica è in continua crescita, basti pensare che solo nel 2022, si è raggiunto un incasso record di oltre 7,5 miliardi di dollari, e sta vivendo una crescita esponenziale di pubblico e numero di sale”.
Durante la serata di gala, verranno consegnati alcuni riconoscimenti a personalità che si sono distinte, nell’abbattere con la propria attività, quelle esili ma solide barriere ideologiche, che ancora oggi insidiano il genere umano. Tra i premiati: Alessandro Maria Muller CO Founder & CEO PROMU; Roberto Onofri, autore, conduttore televisivo e ideatore su Rai Due dell’Oscar dei Porti, premio delle eccellenze del mare; Vera Dragone cantante, attrice cinematografica, televisiva e teatrale; Gaetano Cipriani, medico chirurgo e noto otorinolaringoiatria, docente al master internazionale di medicina estetica all’Università di Camerino/Torino; Massimo Ciccozzi, ordinario alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Campus Biomedico di Roma, uno dei massimi esperti mondiali nel contrasto della pandemia da SARS-Cov-2; Enzo Paolo Turchi, ballerino, coreografo e personaggio televisivo; Carmen Russo ballerina, showgirl e attrice, cinematografica; Riccardo Sbordoni Assessore alla Cultura del Municipio VII di Roma Capitale. Il compito di condurre la serata è stato anche quest’anno affidato alla coreografa e direttrice artistica Daisy Ciotti.




Monte Compatri: Tiro con l’arco il più antico degli sport moderni

Alla scoperta dell’ASD Arcieri Tuscolani

Tra pochi giorni le olimpiadi torneranno ad infiammare il cuore di noi sportivi.
Un evento unico che affonda le sue radici nella storia della Grecia Antica.
Un momento che, al di là della competizione, sanciva una pace, quella olimpica, che purtroppo nel corso degli ultimi secoli, non è più stata osservata.
Tra le discipline che caratterizzano da sempre le Olimpiadi ce n’è una che affonda le sue radici nella storia antica del Mondo.
Alzi la mani chi non ricorda la freccia scagliata da Paride sul tallone di Achille, oppure Ulisse che, nei panni di un mendicante, tende il suo arco e scaglia frecce verso i suoi nemici.
Oppure Guglielmo Tell che accetta la scommessa e colpisce, con una freccia, la mela sulla testa del proprio figlio.
Esempi di una disciplina antica come il mondo che è passata da “strumento di battaglia” ad una delle discipline olimpiche più apprezzate: il tiro con l’arco.
Oggi non sono più i “nemici” l’obiettivo da colpire ma un “paglione” posto a varie distanze.

Giuseppe Mastrofini, il presidente dell’ASD Arcieri Tuscolani

Non c’è più solo l’arco possente di Ulisse o quello leggero imbracciato dai nativi americani, i pellerossa, contro gli cowboy e Giuseppe Mastrofini, presidente della ASD Arcieri Tuscolani di Monte Compatri, in una serena domenica al campo di tiro a San Silvestro ci spiega le differenze: … esistono tre tipologie di archi. Partiamo dal più semplice, ci illustra con dovizia di particolari, il cosiddetto arco nudo senza alcun accessorio, monolitico, si dice in gergo. Minore precisione ma consente di praticare il tiro con l’arco come si faceva secoli fa.
Poi, aggiunge, al secondo gradino troviamo l’arco Compound, avete presente il film Rambo? Eccolo, quello li; composto di carrucole, doppi cavi, mirini di ingrandimento e sganci meccanici. Un capolavoro di precisione ma che poco c’azzecca con la tradizione dell’arco.
Poi visto che mi hai parlato di olimpiadi eccoti qui il cosiddetto arco olimpico; riser, l’impugnatura, i flettenti, la stabilizzazione, il mirino, il rest – il supporto dove appoggia la freccia -, il bottone – ammortizzatore quando la freccia viene scagliata-, ed il clicker cioè quell’elemento in genere formato da una linguetta metallica che scatta indietro al momento di rilasciare la freccia e che aiuta l’arciere ad ottenere un’azione uguale di freccia in freccia.

L’ arco olimpico, lo dico davvero con orgoglioso, dice ancora l’amico Giuseppe, rappresenta il giusto compromesso tra precisione e tradizione.
E poi ci invita a provare: … ricordate prima di tutto la sicurezza. Quindi prima di tutto il parabraccio, poi il paraseno, e non importa se si è uomini e donne, l’arco non fa distinzioni nel fare male, dice sorridendo.
Poi il guanto per proteggere mani ed unghie, il tab, ci tiene a precisare il nostro amico
Un vero e proprio lavoro di vestizione perché, aggiunge, non ci dimentichiamo che l’arco resta pur sempre un’arma e come tutte le armi va trattata con attenzione, cura e rispetto.
Una vera e propria lezione di sicurezza che dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, l’attenzione che questa disciplina sportiva trasmette ai suoi praticanti.

foto per gentile concessione dell’ASD Arcieri Tuscolani

È davvero una bellissima mattinata di sport: donne, uomini, molti ragazzi e bambini che apprezzano, con il sorriso sulle labbra, questa giornata all’aria aperta dove uno sport, poco noto, consente di rasserenare i propri animi e, soprattutto, permettere a noi stessi di avere un controllo maggiore dei nostri impulsi e nervi.
Poi Giuseppe Mastrofini, il “the president” sulla maglietta ricorda il suo ruolo, assieme a Claudio Bassani, “the little cop”, la traduzione del suo soprannome monticiano “sbirretto”, e Graziano Troiani, “the duke”, ci raccontano questo splendido gruppo che oggi conta più di 30 soci che serenamente, con dedizione e con molta goliardia portano avanti questa nobilissima disciplina sportiva.
Vedi, aggiunge Giuseppe – the president -, venire qui al campo per noi, al di là dell’allenamento è un momento di convivialità e di svago; una braciata in compagnia, una bruschetta, un bicchiere di vino ed una salsiccia e si fa comunità, si creano e si saldano quelle amicizie che diventano il viatico per una vita migliore.

Ed anche oggi la mattinata si conclude con una eccellente bruschetta con i pomodori, una intrigante salsiccia ala griglia, sorseggiando un buon bicchiere di vino e ricordando che il prossimo 13 luglio per i vicoli di Monte Compatri si terrà la XII edizione della Gara di Tiro con l’arco “Tra i vicoli di Monte Compatri”.
Jim Rohn scriveva “Ci sono due cose che non tornano indietro: una freccia scagliata e un’occasione perduta”.
Quindi … non perdete questa occasione di scagliare una freccia!




San Cesareo, spara ai Carabinieri con una Smith e Wesson cal. 357: immobilizzato e arrestato

I militari erano intervenuti a supporto di un ufficiale giudiziario impegnato nell’esecuzione di uno sfratto d’immobile

I Carabinieri della Compagnia di Palestrina hanno arrestato un 62enne, domiciliato a San Cesareo, già sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, gravemente indiziato dei reati di tentato omicidio, porto di arma clandestina, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. 

Questa mattina, i militari della Stazione di San Cesareo sono intervenuti a supporto di un ufficiale giudiziario impegnato nell’esecuzione di uno sfratto d’immobile sito nel Comune di San Cesareo via Maremmana Terza cv. 3/A ove attualmente dimorano i parenti prossimi dell’indagato. Arrivati sul posto i Carabinieri notavano anche il 62enne che, alla loro vista, si recava all’interno di un garage di pertinenza dell’abitazione dove prelevava una pistola a tamburo (risultata essere una Smith e Wesson cal. 357 con matricola abrasa) con cui, una volta tornato in prossimità dell’ingresso dell’immobile, esplodeva due colpi di arma da fuoco verso i Carabinieri, senza colpirli. Questi ultimi bloccavano immediatamente l’uomo ponendolo in sicurezza e disarmandolo. La successiva perquisizione consentiva di rinvenire nella sua disponibilità, in particolare in un marsupio indossato nelle fasi dell’aggressione, un coltello a serramanico e 21 proiettili aggiuntivi. Su disposizione della Procura della Repubblica di Tivoli l’uomo è stato successivamente accompagnato in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.