Roma, clan Casamonica: rintracciati e arrestati 9 affiliati rimasti in libertà

Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, con la conferma del 416 bis, arrivano anche gli arresti di altri esponenti dell’organizzazione criminale. Tra i capi di accusa a vario titolo, figurano il reato di usura, estorsione e spaccio

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati hanno rintracciato, arrestato e tradotto in carcere 9 soggetti riconosciuti responsabili, a vario titolo di intestazione fittizia, usura, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Le catture sono scattate a seguito dalla sentenza emessa – e pronunciata nella serata di ieri 16 gennaio 2024 – dalla Corte Suprema di Cassazione – Sez. II penale, la quale ha esaminato il ricorso proposto da 35 imputati avverso la sentenza del 29.11.2022 della Corte di Appello di Roma – confermando, nell’ultimo grado di giudizio, l’impianto accusatorio della Direzione Distrettuale Antimafia e riconoscendo l’articolo 416-bis per il “clan Casamonica” – associazione mafiosa operante nella zona Appia – Tuscolana della città di Roma.

Alla luce di ciò, la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma ha delegato i carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati alla cattura dei richiamati 9 soggetti, i quali erano in libertà o ristretti in regime di arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.




Roma, rubano i defibrillatori della metro C: arrestate due persone

ROMA – I Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato in flagranza due cittadini italiani di 35 e 36 anni, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati del reato di furto aggravato in concorso.

A seguito di alcune segnalazioni di furto di defibrillatori automatici esterni (D.A.E.) lungo la linea C della metropolitana, i Carabinieri hanno eseguito una serie di verifiche riuscendo, lo scorso pomeriggio, in collaborazione con il personale di vigilanza Italpol, ad individuare i due uomini. Sono stati seguiti a distanza e bloccati nei pressi della fermata “Parco di Centocelle”. Sono stati trovati in possesso della refurtiva, un defibrillatore del valore di 1.200 euro asportato all’interno della fermata metro C “Torre Angela”, e di un grosso taglierino utilizzato per il furto del dispositivo medico.

Gli indagati sono stati trattenuti in caserma e questa mattina accompagnati presso le aule di piazzale Clodio dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto disponendo per il 36enne la misura cautelare degli arresti domiciliari e per il 35enne alla misura dell’obbligo di presentazione in caserma.




Metro C Pantano, omicidio di Ivan Alexandru: fermato il presunto omicida

C’è un secondo fermato per l’omicidio di Alexandru Ivan, il 14enne ucciso nel parcheggio della metro di Pantano, a ridosso della periferia est di Roma.

Dopo il fermo di Corum Petrow, indiziato di concorso nel delitto del minorenne, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e dell’Arma di Treviso hanno rintracciato anche il trentenne Dino Petrow, cugino di Corum Petrow.

L’uomo è stato arrestato a Treviso dove aveva raggiunto la casa di una zia subito dopo l’omicidio. Ad accusarlo, dopo essersi costituito in caserma, il cugino Corum Petrow, il quale ha raccontato agli inquirenti che a sparare a Ivan Alexandru sarebbe stato il cugino che subito dopo l’omicidio aveva fatto perdere le tracce rifugiandosi a casa della zia a Treviso.

Ad eseguire il fermo, emesso dalla procura di Velletri, sono stati i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e dell’Arma di Treviso. Il 30enne avrebbe alle spalle precedenti per reati contro il patrimonio, armi e droga.




Roma, tentano di truffare una anziana: in manette un 18enne

ROMA – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Piazza Dante hanno arrestato un 18enne della provincia di Napoli, gravemente indiziato del reato di estorsione in concorso in danno di una donna 95enne.

Nella circostanza, il pomeriggio dell’8 gennaio scorso, i Carabinieri sono intervenuti in un’abitazione in via di Val Padana, dove un’anziana donna era stata chiamata al telefono da uno sconosciuto che le aveva fatto credere di essere il figlio, al quale avrebbe dovuto consegnare per il tramite di un suo amico una cospicua somma di denaro, per evitare gravi conseguenze penali per una fantomatica vicenda giudiziaria.

La donna, preoccupata per le possibili conseguenze del figlio, ha consegnato al giovane l’importo di 1.500 euro in contanti e diversi gioielli in oro.

L’indagato è stato bloccato dai Carabinieri perché notato uscire dal palazzo con un cappellino e una mascherina in atteggiamento sospetto ed è stato trovato in possesso del denaro e degli oggetti estorti che sono stati riconsegnati all’anziana.

Gli accertamenti svolti dai militari nell’immediatezza, hanno consentito di rinvenire nelle vicinanze dell’abitazione l’autovettura che poco prima era stata utilizzata dall’indagato e da un complice che notato che qualcosa era andato storto si era già dileguato dal posto.

I Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato il 18enne e lo hanno accompagnato presso il carcere di Roma Regina Coeli dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per lui l’obbligo di dimora nel suo comune di residenza.




Anzio, rapina alla farmacia: arrestato un 36enne con precedenti

Il rapinatore è stato identificato grazie ai sistemi di videosorveglianza
 
 
I Carabinieri della Tenenza di Ardea, unitamente ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Anzio – Aliquota Operativa, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 36enne italiano gravemente indiziato del reato di rapina.
 
Verso le ore 13.00, la Centrale Operativa ha ricevuto una richiesta di intervento da parte di una farmacia nel territorio del comune di Ardea, ove era stata appena perpetrata una rapina.
 
I militari intervenuti sul posto hanno raccolto le testimonianze dei presenti che dichiaravano che, pochi minuti prima, un uomo, travisato con cappellino e occhiali da sole, aveva minacciato il farmacista con un coltello, intimandogli di consegnargli il denaro contenuto nella cassa, ammontante in circa 1500 €, per poi dileguarsi su un’utilitaria nera guidata da un complice.
 
Immediatamente i Carabinieri della Tenenza di Ardea, congiuntamente ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Anzio, hanno iniziato ad indagare, cominciando dalla visione dei sistemi di videosorveglianza della zona, riuscendo a risalire alla targa dell’auto utilizzata e a localizzarla nei pressi di un’abitazione sempre nel comune di Ardea.
 
Successivi accertamenti, eseguiti anche tramite l’utilizzo delle banche dati in uso alle forze dell’ordine, hanno consentito di risalire all’identità del proprietario dell’auto e anche dell’indagato, già noto per diversi precedenti anche per reati contro il patrimonio.
 
I Carabinieri, dopo poche ore, sono riusciti a trovarlo e perquisirlo, rinvenendo e sequestrando una parte della somma di denaro sottratta.
 
I Carabinieri hanno fermato l’indagato e lo hanno portato nel carcere di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sequestrati, infine, anche diversi apparati telefonici e l’auto utilizzata, per lo svolgimento di ulteriori accertamenti per l’eventuale coinvolgimento degli stessi soggetti in fatti analoghi.
 

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Monte Compatri, omicidio del 14enne alla metro C Pantano: fermato il presunto killer

Al vaglio degli inquirenti anche le immagini della videosorveglianza comunale

Monte Compatri – A seguito di serrate ed interrotte attività d’indagine, nella nottata del 15 gennaio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Frascati hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto – emesso dalla Procura della Repubblica di Velletri, nei confronti di un 24enne, originario dell’est Europa, gravemente indiziato dell’omicidio del 14enne avvenuto nel parcheggio della fermata della metro C di Pantano nella notte del 13 gennaio scorso.

Nelle 48 ore successive al grave fatto di sangue, le indagini, attraverso l’escussione di numerose persone, l’analisi di diversi sistemi di videosorveglianza, nonché alcune risultanze tecniche, hanno consentito di ricostruire quanto accaduto nelle ultime ore di vita della giovane vittima.

In particolare, poco prima dell’omicidio, è stata ricostruita una lite, all’interno di un bar su via Casilina, tra il 29enne, attuale compagno della madre del minore, di origine rumena e un ragazzo originario dell’est Europa. Dopo essersi allontanati dal bar, il 29enne rumeno ha intrattenuto reiterati contatti a mezzo telefono con l’odierno fermato, non presente all’interno del bar.

Così, al fine di risolvere il tutto con un incontro presso l’indicato parcheggio, il 29enne rumeno (accompagnato dalla giovane vittima e da altri familiari, tra cui due donne) si è recato presso il luogo concordato, trovandosi tuttavia difronte ad uno scenario non previsto. Gli occupanti di un’autovettura hanno aperto il fuoco nei confronti del gruppo presente nel parcheggio, esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco, di cui uno ha attinto fatalmente il giovane 14enne.

All’attuale stato delle risultanze, all’interno del mezzo vi erano proprio il 24enne fermato ed altri tre soggetti (uno dei quali compiutamente identificato, che aveva partecipato anche alla lite all’interno del bar, irreperibile e ricercato sin dai momenti successivi all’omicidio).

Il 24enne si era presentato nella serata di ieri ai Carabinieri, accompagnato dai due avvocati di fiducia. A seguito dell’interrogatorio è stato emesso il decreto di fermo. Le indagini sono ancora in corso.

“Accogliamo con soddisfazione i recenti sviluppi delle indagini successive alla morte del 14enne Ivan avvenuta venerdì notte. Il Sindaco e la struttura comunale hanno collaborato e sono a disposizione delle Autorità che lavorano al caso per fare piena luce sull’accaduto, mettendo sin da subito a disposizione le riprese effettuate dal sistema di videosorveglianza comunale. I nostri più sentiti complimenti all’Arma dei Carabinieri, dunque, per il complesso lavoro di indagine che ha portato al fermo di Pg del presunto autore dell’omicidio.”
Lo dichiara in una nota il sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri.




Valmontone, perseguita l’ex coniuge e il nuovo compagno: scatta il divieto di avvicinamento entro i 500 metri

I Carabinieri della Stazione di Artena hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale del divieto di avvicinamento con le persone offese, emesso dal GIP del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura, nei riguardi di un 49enne del comune di Valmontone, gravemente indiziato di atti persecutori.

Il provvedimento scaturisce a seguito delle denunce delle vittime che hanno riferito di continui atti persecutori commessi dall’ex marito anche nei confronti dell’attuale compagno, consistenti in pedinamenti, minacce di morte e danneggiamenti di veicoli. Le indagini approfondite condotte dai Carabinieri di Artena hanno consentito tempestivamente alla A.G. veliterna di emettere la misura nei confronti dell’uomo.

Le parti offese hanno raccontato ai militari dei continui atti persecutori commessi dall’indagato, senza alcun motivo apparente che con il passare del tempo sono progressivamente aumentati, ingenerando in entrambi un grave e perdurante stato di ansia e paura, tali da modificare il loro stile di vita quotidiano.

L’ultimo episodio si sarebbe verificato il 23 dicembre scorso, quando le vittime, hanno denunciato, mentre erano all’interno della loro abitazione, subivano, da parte dell’indagato, dapprima le reiterate minacce di morte verbali tramite video-citofono poi attraverso la porta sul pianerottolo dell’abitazione ed infine prima di allontanarsi il 49enne avrebbe anche danneggiato le loro autovetture.

Nella circostanza le parti offese richiedevano al 112 l’intervento dei Carabinieri che tempestivamente intervenuti hanno acquisito le immagini, raccolto le denunce, escusso i testimoni del condominio, e di concerto con l’Autorità Giudiziaria hanno fatto scattare nei confronti dell’uomo il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle vittime, rispettando una distanza di almeno 500 mt, oltre al divieto di comunicazione attraverso qualsiasi mezzo con le stesse, cosa che ha consentito di porre fine ai continui atti persecutori e restituire serenità ad entrambe le vittime.




Roma, accoltella la compagna durante una lite: arrestato 47enne

La donna ancora sanguinante, è stata trasportata in “codice rosso”, presso l’ospedale San Giovanni Addolorata
 
ROMA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un romano di 47 anni, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti contro familiari e lesioni personali aggravate.
 
Nella circostanza, la notte del 6 gennaio scorso, i Carabinieri sono intervenuti in via Ostiense presso un’abitazione, su richiesta di una donna di 45 anni che aveva chiamato al 112. Arrivati sul posto, i militari hanno contattato la 45enne di origini colombiane, la quale ha denunciato ai militari di essere stata aggredita dal convivente al culmine di una lite scaturita per futili motivi legati a ragioni sentimentali e che l’uomo, nell’occasione, l’aveva, ferita con un coltello da cucina al fianco sinistro.
 
I Carabinieri hanno subito allertato i sanitari del 118, e la donna ancora sanguinante, è stata trasportata in “codice rosso”, presso l’ospedale San Giovanni Addolorata, dove è stata curata. Le immediate ricerche, effettuate dai Carabinieri subito dopo l’aggressione, hanno permesso di rintracciare l’uomo, ancora all’interno dello stabile, che aveva occultato il coltello, utilizzato per ferire la convivente, all’interno del vano tecnico dell’ascensore condominiale. I militari hanno recuperato l’arma e l’hanno sequestrata.
 
Per questo motivo, i Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato il 47enne e lo hanno accompagnato presso il carcere di Roma Regina Coeli dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere.
 

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Frascati, le “potature della discordia”

Si accende sempre di più la polemica nella Città di Frascati dove è in corso un intervento di potatura delle alberature.

Nella “perla dei Castelli” stanno proseguendo gli interventi iniziati nel mese di Novembre 2023. Se per l’amministrazione guidata da Francesca Sbardella (PD) si tratti di garantire la sicurezza e manutenzione ordinaria degli alberi, per molti residenti si tratta invece di “decapitazioni” potature fatte, a dire di alcuni, senza conoscere bene il mestiere. Il timore è che piazza San Rocco venga “ridotta” come Cocciano, dove gli interventi hanno riscosso non poche polemiche e c’è chi chiede se si interverrà anche nel parcheggio in via Enrico Fermi dove c’è l’asilo in discesa dopo la stazione di Tor Vergata. Lì la vegetazione è talmente fitta e ingombrante che anche le auto fanno difficoltà a muoversi in sicurezza.

Il programma 2023/24 prevede la potatura di circa 220 piante e, parallelamente alle potature e allo sfalcio, è partito anche il censimento delle alberature del territorio con il controllo delle piante per valutarne lo stato di salute. Gli esemplari considerati pericolosi verranno abbattuti e a seguire ripiantumati.

“Valorizzare il patrimonio verde del nostro Comune – afferma la Sindaca Francesca Sbardella – significa prendersene cura e cercare di metterlo in sicurezza il più possibile. Ringrazio L’Ufficio Ambiente, gli operatori dell’ Ati Tekneko, Edilverde ed Ecodef, insieme all’Agronomo che ogni giorno si impegnano per garantire servizi sempre più efficienti per la nostra città”.

“L’intervento – dichiara L’Assessore all’Ambiente Franco D’Uffizi – si inserisce nel programma di cura e manutenzione del verde della Città affinché si migliori sempre più lo stato di salute delle alberature presenti e la sicurezza per i Cittadini”.




Rocca Priora, arriva il Commissario prefettizio

Arriva il Commissario prefettizio a Rocca Priora. L’ordinaria amministrazione verrà portata avanti fino alle prossime elezioni amministrative di giugno. La sindaca Anna Gentili, ha rassegnato le dimissioni pochi giorni prima di Natale quando mancavano cinque mesi dalla conclusione del mandato elettorale.
Nel giorno in cui ha confermato le dimissioni diventate dunque irrevocabili, Anna Gentili ha scritto un messaggio ai cittadini: “

È stato un onore, grazie Rocca Priora 🇮🇹❤️

È arrivato l’8 di gennaio e con questo giorno le mie dimissioni diventano ufficiali: da oggi, Rocca Priora, non ha più un Sindaco.

La mia è stata una decisione profondamente sofferta, ma ponderata e, con oggi, si conclude questo straordinario periodo al servizio della Comunità che, nelle ultime elezioni, mi ha dato l’onore di rappresentarla e guidarla.

Le ragioni che mi hanno portato a questa difficile decisione sono molteplici.

Da più di un anno, alcuni componenti della maggioranza hanno intrapreso un percorso mirato a indebolire politicamente e umanamente la mia figura di Sindaca e con essa il lavoro che quotidianamente svolgevo.
Il metodo del “divide et impera” era di nuovo stato messo in atto per scardinare le fondamenta della maggioranza e per dare seguito al raggiungimento o mantenimento di velleità personali, condite da rancori personali, camuffate da amore per la comunità.

Questo atteggiamento ha raggiunto il suo apice con la formazione di un nuovo soggetto politico, in accordo con alcuni esponenti della minoranza.

Nonostante le pressanti, ma tardive, richieste di ritiro delle dimissioni da parte di alcuni consiglieri comunali, arrivate con le più disparate modalità – non ultima quella di ieri a firma del neo gruppo consigliare – ho deciso di confermare la mie dimissioni e rimanere fedele ai principi che mi guidano e per i quali gli elettori mi hanno dato fiducia.

Una decisione che ho provato a scongiurare richiamando più e più volte al senso di responsabilità – quello vero – che dovrebbe guidare l’azione amministrativa di chi si mette a disposizione della comunità che amministra.

Purtroppo, il lavoro e la dedizione non sono stati sufficienti a combattere le ambizioni personali.

Sono convinta che il rispetto per la propria comunità si dimostri scegliendo sempre di operare per il suo bene con una visione chiara e trasparente.

Se avessi accettato di ritirare le dimissioni tutto questo sarebbe mancato.

In questi giorni abbiamo continuato a lavorare per portare a termine le cose più urgenti: voglio rassicurare tutti che i progetti del PNRR sono ben avviati e sono certa che la grande professionalità degli uffici sarà in grado di seguire con attenzione le fasi finali che vedranno Rocca Priora dotarsi di importanti opere pubbliche che, ricordo, sono frutto di un importante lavoro di squadra e non un risultato personale.

Abbiamo inoltre portato a termine il lavoro sull’implementazione della forza organica del Comune, altre due unità, infatti, si aggiungeranno all’organico dell’Ente anche in vista dei prossimi pensionamenti.

Tolgo con tristezza questa fascia, ma mai avrei voluto che gli accordi trasversali tra individui e forze politiche prendessero il sopravvento sul governo della Comunità.

Rocca Priora, la nostra Città, merita un progetto di governo innovativo e trasparente.

Un progetto costruito con persone affidabili e sostenuto da una Comunità che vuole cambiare davvero, una Comunità stanca di posizionamenti politici sempre diversi che non rispondono alle reali esigenze dei cittadini.

Ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto la mia Amministrazione fino a oggi e chiedo a Rocca Priora di continuare a credere nelle sue potenzialità, nel suo essere autentica, nella sua bellezza, nella sua forza. È stato un grande onore, Grazie Rocca Priora, grazie veramente di cuore”.




Marino, in fiamme due contenitori di abiti usati: ancora un raid vandalico ai Castelli

Ancora atti vandalici ai Castelli Romani. Dopo la tentata infrazione di vandali al Comune di Rocca di Papa, nella confinante Marino Laziale ignoti hanno dato fuoco al cassonetto degli abiti usati. Immediata la condanna del Municipio che fa sapere che un atto vandalico non interrompe un servizio utile.

Ieri 9 gennaio in tarda serata è stato dato alle fiamme uno dei due contenitori di indumenti usati presenti di Via Goffredo Mameli a Santa Maria delle Mole, un atto vandalico assolutamente da condannare. Il contenitore è stato prontamente rimosso e sarà presto sostituito.

A Marino sono 39 i contenitori posizionati su tutto il territorio che nel giro di un anno hanno raccolto oltre 100 tonnellate di abiti usati. Ricordiamo che questo progetto nasce dal programma di sensibilizzazione dell’Amministrazione comunale per una raccolta differenziata responsabile e attenta all’ambiente. Il ritiro avviene settimanalmente, mentre nel periodo dei cambi di stagione anche due volte a settimana oltre alle giornate straordinarie di raccolta organizzate sul territorio.

Il Consigliere Paola Testi, promotrice dell’iniziativa, ha commentato così quanto accaduto: “Ieri sera ho appreso con grande dispiacere quanto accaduto. Ancora una volta a rimetterci è la nostra comunità che, invece apprezza molto questo servizio e lo dimostrano i report dei ritiri settimanali e addirittura bisettimanali nei periodi del cambio di stagione. Continuerò a seguire da vicino questa iniziativa, in qualità di delegata dal Sindaco, e ad essere dalla parte di tutti quei cittadini che, come me, cercano di fare il proprio meglio per il bene della città e per l’ambiente: insieme possiamo farlo”.