Anguillara Sabazia, Bianchini (PD): “L’amministrazione Anselmo abbandona le famiglie dei disabili gravi!!”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Minori servizi ai disabili gravi per allargarli a quelli con patologie piu lievi. Questo quanto denunciato fin dallo scorso mese di maggio dal capogruppo del partito Democratico ad Anguillara Sabazia Silvio Bianchini. Una scelta, quella operata dall’amministrazione guidata dal sindaco Sabrina Anselmo definita dal capogruppo come “inaccettabile”.

Bianchini torna quindi a puntare i fari su questa vicenda ricordando la battaglia portata avanti in Consiglio comunale lo scorso mese di Luglio contro la decisione della Anselmo/Galea di ridurre il servizio alle 8 famiglie con parenti disabili gravi ospitati nella Cittadella.

“Un servizio che il Comune di Anguillara – dichiara Silvio Bianchini – ha sempre mantenuto da oltre 20 anni ma che con l’avvento di questa pseudo amministrazione rischia di essere ridimensionato drasticamente. Abbiamo cercato di arrestare questa follia in ogni modo, portando all’attenzione il dramma e il peso che le famiglie si trovano a sostenere e che è sempre più gravoso anche in relazione all’età avanzata dei ragazzi (oggi adulti) e dei genitori. Abbiamo cercato di indicare anche dei percorsi che avrebbero reso possibile la scelta di aprire il centro ai disabili meno gravi, condividendo gli ambienti e recuperando con questo le risorse disponibili impegnate. Nulla di tutto questo, la cieca incapacità di questa enclave politico/amministra ha riaffermato la volontà di creare un disagio insostenibile e non sostenibile, inviando una proposta in questi giorni che vede 4 soluzioni possibili.

Come ricorderete – prosegue il capogruppo PD – nel mese di luglio in Consiglio comunale avevamo fatto una battaglia contro la decisione della Anselmo/Galea di ridurre il servizio alle 8 famiglie con parenti disabili gravi ospitati nella Cittadella. Un servizio che il Comune di Anguillara ha sempre mantenuto da oltre 20 anni ma che con l’avvento di questa pseudo amministrazione rischia di essere ridimensionato drasticamente. Abbiamo cercato di arrestare questa follia in ogni modo, portando all’attenzione il dramma e il peso che le famiglie si trovano a sostenere e che è sempre più gravoso anche in relazione all’età avanzata dei ragazzi (oggi adulti) e dei genitori. Abbiamo cercato di indicare anche dei percorsi che avrebbero reso possibile la scelta di aprire il centro ai disabili meno gravi, condividendo gli ambienti e recuperando con questo le risorse disponibili impegnate. Nulla di tutto questo, la cieca incapacità di questa enclave politico/amministra ha riaffermato la volontà di creare un disagio insostenibile e non sostenibile, inviando una proposta in questi giorni che vede 4 soluzioni possibili.

Abbiamo esaminato le proposte e rispetto ai 240 giorni annui dalle 8,30 alle 17,30 (9 ore) per un totale di 2.160 ore nella situazioni di oggi, hanno proposto delle soluzioni che vanno dalle 1.430 ore ad un massimo (la 3°) di 1600 ore.

Riteniamo che queste proposte sia irricevibili e lesive di un diritto che deve essere mantenuto a fronte di centinaia di migliaia di euro spesi per cose che passano in secondo piano rispetto al problema. Crediamo ad esempio che i 140.000 euro per il Millennio o le decine di incarichi a professionisti quando il Comune ha tecnici all’altezza, possano tranquillamente essere ridotti a favore di una spesa di 15/20 mila euro anno.

Altra soluzione – conclude Bianchini – sarebbe di individuare risorse disponibili nel Piano di Zona e su questa ultima ipotesi, siamo i primi a farci carico di aprire un tavolo che potrebbe essere allargato anche alla Regione!!”




Anguillara Sabazia, a scuola nei container: c’è chi chiede le dimissioni del sindaco

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Non ci si può nascondere dietro una tastiera: la storia della scuola nei container ha fatto infuriare tante famiglie e più della metà dei cittadini di Anguillara Sabazia. Non si capisce come mai sia stata dichiarata inagibile una scuola (quella di via Verdi) in fretta e furia, senza ulteriori approfondimenti e senza neppure lo sforzo di pensare: Vediamo che lavori di messa in sicurezza si possono operare, sforziamoci di sentire periti specializzati! Niente di tutto questo. La scuola è stata chiusa e in fretta e furia si è chiamata una ditta non molto nota per la fornitura di questi prefabbricati che costeranno alla collettività circa 800 mila euro all’anno, spese accessorie comprese. Quanti lavori si sarebbero potuti fare con 800 mila euro? Una infinità!

I container sono arrivati con enorme ritardo dopo un’estate abbastanza difficile, trapuntata da presunte notizie allarmanti che riguardavano lo stato di salute della sindaca di Anguillara Sabazia, la quale ha prontamente pubblicato note per rassicurare sul fatto che non ci sono dietrologie strane dietro il fatto che abbia fatto dei regolari controlli medici. Un’estate calda, rovente così come gli animi dei genitori dei circa 400 bambini che il 16 settembre avrebbero dovuto entrare in classe. Per loro la campanella è suonata invece oggi, 24 settembre 2019. E anche a fatica. I motivi? L’amministrazione comunale ha fatto una corsa contro il tempo per consegnare i moduli pronti alla dirigente scolastica ma in realtà propriamente pronti non sembrano, almeno leggendo le prescrizioni della Asl di ieri.

Anziché chiedere “scusa” ai cittadini per il ritardo, Anselmo si è scagliata contro l’opposizione e i media, parlando di “Caos generato al livello mediatico“, basta leggere la sua lunga nota per capire. Tutto il resto è storia.

Sul caso è inrtervenuta anche la Lega locale, con una lunghissima nota che snocciola punto per punto le “singolarità” e le occasioni perse. Ma non solo. “In ordine a tutto l’iter che ha portato all’apertura, pardon la pseudo apertura, delle scuole in Via Duca degli Abruzzi – afferma Daniele De Vito coordinatore della Lega ad Anguillara Sabazia – siamo rimasti in silenzio
attendendo di capire come questa amministrazione avrebbe risposto alla repentina chiusura di una scuola importante come quella di San Francesco.
Anche perché un evento di tale genere quale quello di dichiarare con ordinanza del sindaco, mette a dura prova una giunta ed una maggioranza ed, al contempo, evidenzia lo spessore della stessa, ovvero la sua
capacita di operare amministrativamente per il bene dei cittadini.
Se fossimo a scuola, visto che di scuole stiamo parlando, il collegio dei professori giudicante, in questo caso i cittadini, li avrebbero bocciati su tutta la linea invitandoli a ripetere l’anno poiché totalmente impreparati,
ma in questo caso non si può ripetere l’anno, anche perché questo sindaco con l’ausilio della giunta e del sapiente, si fa per dire, delegato alle scuole Massimiliano De Rosa non hanno questa possibilità, se non quella delle dimissioni di massa!

Sarà dura spiegare agli organi competenti ed ai cittadini la lunga serie di errori amministrativi perpetrati che per brevità andiamo ad elencare:

Si è dato per certo che la perizia del tecnico incaricato dall’Ufficio Tecnico del Comune sia il “Vangelo”! Di fronte ad una situazione del genere sarebbe stato opportuno, prima di emettere un ordinanza di chiusura della scuola, effettuare una controperizia, magari interpellando un perito strutturista del Tribunale ed all’esito valutare eventuali interventi di ripristino ed assestamento della struttura;

La scelta di affittare i container! Su questo ci rimettiamo alle valutazioni dei cittadini, ma a noi sembra pazzia! Venendo agli aspetti tecnici sono diverse cose che non ci tornano:

In data 19.08.2019 veniva richiesta dal Comune all’Ufficio del Genio Civile di Viterbo il rilascio dell’autorizzazione sismica, ma ad oggi l’esito della stessa è ignoto allo scrivente anche perché l’Ufficio Tecnico nella persona del suo Capo Area ha concesso con determina 297 del 22.09.2019 l’agibilità temporanea del plesso, e senza la risposta del Genio Civile si tratterebbe di un illecito;

In data 14.09.2019, quindi 10 giorni prima dell’apertura della scuola ed a lavori in corso, il Comune di Anguillara, accortosi che i moduli erano più bassi di 10 centimetri rispetto ai 2.80 previsti dalla legge per le scuole, richiedeva una deroga sulle altezze alla ASL RM4 competente, l’esito del quale non è a conoscenza dello scrivente, pertanto in caso di mancanza avremmo un altro imponente illecito come da punto 3;

Infine, in data 22.09.2019, ovvero nella giornata di domenica appena passata in un giorno sono stati effettuati ed approvati i seguenti atti;

a. Lo stato di fatto rispetto allo stato di progetto riguardante il piazzale finalizzato all’alloggiamento delle strutture prefabbricate, nonostante le strutture erano già state apposte;

b. relazione a strutture ultimate, ma le stesse non risultano ultimate;

c. certificato di fine lavori parziale, vedi punto b.;

d. Verbale di Verifica e controllo a firma del direttore dell’esecuzione sui lavori; e. verbale di consegna delle strutture, ancora non finite;

e. Scia antincendio ai Vigili del Fuoco, con allegata asseverazione di tecnico antincendio attestante la conformità delle opere eseguite ai requisiti antincendio, che ad oggi ancora non si sono espressi;

f. denuncia di accatastamento della scuole, ancora in corso;

g. valutazione contro i fulmini;

h. certificazione dei materiali di costruzione; i. autocertificazione in materia di acustica; l. attestazione dell’allaccio idrico; m. collaudo delle strutture ed altri, il tutto a comune chiuso.

Infine ci è saltata agli occhi l’ultimissima determinazione dirigenziale n. 297 del 22.09.2019, anche questa pubblicata la domenica prima dell’apertura delle scuole, nella quale il responsabile dell’Area Tecnica Egidio Santamaria, prima di scappare ad altro incarico in altro paese, determina la conformità dell’opera al progetto, ancora non finita, e udite udite determina la sua AGIBILITA’ TEMPORANEA (IN VIA D’URGENZA) VALEVOLE PER L’INTERA DURATA CONTRATTUALE DIU NOLEGGIO E COMUNQUE
NON SUPERIORE A DUE ANNI”. Siamo rimasti sbigottiti!

Invitiamo il responsabile di area e questa bislacca amministrazione ad aprire un libro di urbanistica una volta tanto ed anche leggere il TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) che nei suoi artt. 68
e seguenti del prevedono la possibilità di concedere la licenza di agibilità temporanea solo per aprire teatri, cinema o allestire luoghi di pubblico spettacolo; all’uopo sono rilevanti le verifiche delle condizioni di solidità e sicurezza delle strutture e attrezzature allestite, nonché, in caso di locali chiusi, gli aspetti strutturali dell’edificio e il rispetto della vigente normativa di sicurezza (impiantistica, antincendio, segnaletica di sicurezza) e di igiene, infatti la licenza di agibilità TEMPORANEA, cioè valida per un determinato periodo di tempo è solitamente legata alla durata della manifestazione di pubblico spettacolo che si vuole allestire, ma non per una scuola sebbene costituita da prefabbricati.

Ci riserviamo di fare accesso civico agli atti per valutare sia la presenza che la regolarità degli atti pubblicati, per essere più precisi e concreti nelle affermazioni, ma sentendo i genitori oggi presenti alla scuola è emerso che all’interno della stessa mancassero sia gli estintori che la cartellonistica, che sono fondamentali per la sicurezza dei bambini e dei professori, senza contare la presenza di nidi di api all’interno e di una montagna di acqua filtrata dalle finestre e dalle fessure aperte nelle strutture, a quanto pare non edificate correttamente.

Non sarebbe stato meglio posticipare di qualche altro giorno l’apertura al fine di consegnare una struttura completata in ogni sua parte?

Per amministrare ci vuole orgoglio, fermezza e tanta umiltà, cose che a questa amministrazione mancano, giustamente seguono ciò che i loro rappresentati in parlamento stanno ponendo in essere ovvero radicarsi e rimanere attaccati alle poltrone, infischiandosene del volere del popolo e facendo figuracce su figuracce, vedi anche gli ultimi servizi della RAI.
Ci vorrebbe, prima che Anguillara sprofondi in un tunnel buio ed irreversibile, una vostra dimissione di massa – conclude Daniele De Vito – ne ha bisogno la città, ne hanno bisogno i cittadini e ne ha bisogno anche la scuola!”.




Anguillara Sabazia, niente scuola nei container: arrivano Carabinieri, Asl e Vigili del Fuoco

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Stamattina i circa 400 studenti di via Duca degli Abruzzi ad Anguillara Sabazia non hanno potuto iniziare le lezioni nei nuovi container che non sono stati ritenuti “pronti” dai genitori ad accogliergli. Perché? Perché quando è suonata la campanella e le famiglie sono entrate nelle classi per controllare se tutto fosse a posto, hanno trovato le classi con l’acqua a terra, infiltrazioni e problemi vari.

Eppure poco prima avevano avuto rassicurazioni dal delegato alla Scuola Massimiliano De Rosa che non vi fossero motivi ostativi all’ingresso

La realtà si è presentata diversa sotto agli occhi dei genitori che hanno portato i loro figli a casa e hanno richiesto l’intervento di carabinieri, Asl e vigili del fuoco. Questo quanto successo stamattina, una giornata che avrebbe dovuto segnare per i ragazzi un inizio di anno scolastico, seppur con una settimana di ritardo.

Il sindaco Sabrina Anselmo aveva promesso che i container sarebbero stati pronti per il 23 settembre, ma così non è stato

La sindaca, a maggio scorso, ha dichiarato il plesso di via Verdi inagibile e ha scelto di affittare dei moduli scolastici per oltre 800 mila euro l’anno comprese le spese accessorie. I moduli prefabbricati sono stati montati con enorme ritardo e con molti problemi di carattere burocratico e strutturale.

Duro l’intervento di Sergio Manciuria, presidente di AnguillaraSvolta e padre di una alunna della quinta elementare

“Anziché trovare una scuola – dichiara Manciuria – abbiamo trovato un cantiere. Bastava aspettare un’altra settimana scusandosi umilmente con i genitori e prendere atto che ad oggi non ci sono le condizioni per una frequentazione all’insegna della sicurezza: non vorrei essere nei panni dei tecnici che hanno sottoscritto le certificazioni di Agibilità con i lavori in corso. In tutta la vicenda di stamani che ha visto i genitori chiamare in sequenza Carabinieri ASL e Vigili del Fuoco per avere garanzie sono state le parole del delegato alla Scuola – Massimiliano De Rosa Ndr. – che trincerandosi dietro ad un pezzo di carta ha dichiarato che i bambini potevano entrare perché collaudata negando l’evidenza e addossando responsabilità proprie al 205esimo Circolo al quale va il personale ringraziamento per essersi opposto a tale indecenza. E pensare che i Grillini hanno fatto la loro fortuna elettorale sulla scuola e manifestando contro l’ex amministrazione Pizzorno per cose molte meno serie tipo la “pappa col pomodoro” indigesta ai propri figli. Ora, credo – prosegue Manciuria – che oltre il controllo della documentazione che auspico pubblicata oggi stesso per intero sul sito comunale si prenda atto dell’irresponsabilità di questa compagine di governo che avrebbe fatto accedere comunque i bambini ad ogni costo pur di mantenere la data del 23″.

La nota diramata dalla Dirigente Scolastica Paola Di Napoli

“In seguito all’intervento della ASL richiesto da alcuni genitori e avvenuto nel corso della mattinata, intervento motivato da perplessità emergenti circa l’effettiva idoneità all’apertura della struttura di Via Duca degli Abruzzi, è stato richiesto all’amministrazione comunale di provvedere alla sistemazione di alcuni ambienti che presentano delle criticità, collegate, in particolare, ad alcuni bagni, alcune porte antipanico, alcune infiltrazioni presenti. Nel momento in cui l’amministrazione comunale confermerà la messa a punto di quanto richiesto dalla ASL verrà effettuata un’ispezione nella struttura di Via Duca degli Abruzzi alla presenza, oltre che dell’amministrazione comunale e della ASL, anche della Dirigente Scolastica Paola Di Napoli, della collaboratrice Rosanna Falconetti e del Presidente del Consiglio di Circolo Andrea Capanna. Al buon esito dell’ispezione seguirà l’apertura della struttura con conseguente passaggio di consegne della stessa dall’amministrazione comunale alla scuola. Si comunica che l’ispezione di cui sopra è stata già richiesta dall’amministrazione comunale alla ASL per le 19 di questa sera. Qualora ciò dovesse essere confermato, la scrivente si impegna a diffondere con tutti i mezzi disponibili, compreso apposito comunicato sul sito, il risultato dell’ispezione che, se positivo, porterà all’apertura della scuola sin da domani mattina. Ringrazio molto i genitori e tutto il personale scolastico presente stamattina lì a Via Duca degli Abruzzi per il sostegno e il contributo concreto offerto alla scuola in un momento così impegnativo”.




Anguillara Sabazia, Fioroni: “Quale futuro per i nostri disabili?”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – E’ ancora polemica ad Anguillara Sabazia sui tagli verticali operati sui servizi ai disabili, quest’ultimi fruitori della cittadella socio sanitaria. Una circostanza che ha visto ridurre sostanzialmente l’assistenza modificando l’orario di uscita dalle 16.30 alle 14.30 e riducendo gli operatori in servizio da 4 a 2.

“Tutta da definire – dichiara il consigliere comunale Antonio Fioroni – la triste storia che ha visto coinvolte le famiglie utenti della cittadella socio sanitaria per i servizi riguardanti la disabilità grave. Alla data odierna, dopo il cambio di gestione del servizio, ancora non si ha contezza di quale futuro spetti a queste famiglie. Ricordate che Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri? Qui si toglie ai poveri per motivi tutti da dimostrare.  Nel caso in esame, le famiglie dei ragazzi disabili hanno subito un furto – da un punto di vista orario e di servizi sia chiaro – sottolinea Fioroni – senza aver ben noto l’intento di questa mossa. E’ comprensibile che i nostri concittadini stiano vivendo un periodo di angoscia, preoccupazione e smarrimento perché – oggettivamente – la pratica della nuova gestione di un servizio così delicato doveva essere già chiarita in fase di affidamento ma a oggi è ancora ricoperta da veli di incertezze e vuoto amministrativo. Dopo il passaggio di gestione dalla storica Ceos alla nuova Cooperativa, – prosegue il consigliere comunale – la prima mossa è stata immediata e simbolica: un taglio drastico delle ore di servizio erogate, passando da un termine stabilito alle 17.30 al nuovo orario che prevede il rientro a casa dei ragazzi già alle 14.30. Ben 3 ore giornaliere decurtate, con la logica conseguenza di uno stravolgimento nella vita delle famiglie che accudiscono i nostri ragazzi, sia da un punto di vista personale che professionale. Grazie alla resistenza e partecipazione delle famiglie unite in una battaglia comune, si è ottenuta una proroga dell’orario precedente (17.30) fino al 15 settembre in attesa di redarre proposte progettuali sul futuro di questo fondamentale servizio, dando per scontato che l’orario venga mantenuto. La tanto attesa data è passata e trovo estremamente irrispettoso che il Vice Sindaco Sara Galea ancora non sia stata in grado di dare sacrosante risposte a questi genitori che altro non si aspettano che venga loro restituito un servizio già esistente. Non per se stessi, ma per i loro figli già abbastanza svantaggiati.
Il 17 luglio del 2019, il consiglio comunale ha approvato – prosegue l’esponente di opposizione – grazie ai soli voti dell’opposizione vista l’assenza in massa dell’amministrazione – una mozione da me depositata in cui si impegna e obbliga il Sindaco a ripristinare l’orario come da precedente gestione, oltre che a mantenere l’apertura anche il sabato e confermare la quantità organica degli operatori presenti delegati all’assistenza dei ragazzi. In quella sede il Vice Sindaco – ribadisce Fioroni – motivò la scelta della decurtazione oraria sostenendo che in questo modo si sarebbero potuti accogliere anche i disabili medio-lievi e che le due realtà non possono coesistere. Questa sembra un’affermazione del tutto strumentale. La Cittadella socio-sanitaria è fortunatamente uno spazio molto ampio e soprattutto dotato di più ambienti indipendenti fra loro, quindi, se proprio si sente la necessità di evitare la coesistenza, basterebbe usare più locali nello stesso orario. Come in una qualunque scuola ogni classe ha la sua aula, così ogni servizio dedicato alla disabilità può avere uno suo ambiente esclusivo. La disattenzione e il disconoscimento di questa amministrazione di fronte a ciò, acuisce sofferenza e solitudine, sentimento che spesso accompagna, per tutta la vita, chi si trova a vivere sulla propria pelle il dramma della disabilità. Quanto sta avvenendo nel servizio semiresidenziale è il contrario di ciò che un buon amministratore dovrebbe fare nei confronti dei propri cittadini più fragili. Spero con tutto il cuore – conclude il consigliere di minoranza – che nel breve termine si riesca a dare risposte definitive a queste famiglie così forti e determinate nel preservare il benessere dei loro cari più svantaggiati. A loro va la mia più sincera comprensione e supporto.”




Bracciano, picchia la compagna in albergo: carabinieri arrestano pregiudicato

BRACCIANO (RM) – I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Bracciano hanno arrestato un 35enne italiano, con precedenti specifici, poiché responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi.

L’uomo
era in vacanza a Bracciano con una donna che aveva conosciuto recentemente, ed
alloggiava presso una struttura ricettiva del posto. Nella notte, ubriaco ed al
culmine di un litigio scoppiato molto probabilmente per gelosia ha vessato ed
aggredito a mani nude la compagna.

Grazie
all’immediata segnalazione del portiere dell’albergo, i Carabinieri sono
riusciti ad intervenire rapidamente ed a fermare l’aggressore.

La
vittima è stata prontamente soccorsa ed accompagnata al pronto soccorso, ove è
stata medicata e dimessa con svariati giorni di prognosi.

L’uomo è stato arrestato e trasferito al carcere di Civitavecchia.




Ciampino, sequestrati beni mobili e immobili per un valore di oltre 3,5 mln di euro a un noto pregiudicato

CIAMPINO (RM) – Un ingente patrimonio – costituito da 15 immobili, autovetture e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro – nella disponibilità di un pregiudicato abitualmente dedito a reati contro il patrimonio e allo spaccio di sostanze stupefacenti, è stato definitivamente confiscato dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale capitolino a conclusione di un lungo iter giudiziario.

Tra i beni acquisiti al patrimonio dello Stato, disseminati tra le province di Roma, Latina e Chieti, figurano una lussuosa abitazione ubicata a San Salvo (CH), vari cespiti situati a Ciampino, Marino e Roma, oltre a depositi, conti correnti bancari e quote di fondi di investimento.

Le indagini svolte dai militari della Compagnia di Frascati hanno permesso di accertare, oltre all’elevata pericolosità sociale dell’uomo, gravato da precedenti per furto, ricettazione e spaccio di droga, una rilevante sproporzione tra le ricchezze accumulate e i redditi dichiarati al Fisco, presupposti che hanno consentito alla competente Autorità Giudiziaria di disporre prima il sequestro (nel 2017) e, successivamente, la confisca dei beni posseduti. Nei confronti del soggetto è stata inoltre disposta la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e dell’obbligo di soggiorno per 5 anni. L’esecuzione del provvedimento ablativo riveste un rilevante valore sociale perché restituisce alla collettività beni illecitamente acquisiti dalla criminalità.




Il Capitano Ultimo a Bracciano e l’abbraccio con il sindaco [VIDEO]

BRACCIANO (RM) – È stato a capo dell’unità Crimor dei Carabinieri, la squadra della 1ª Sezione del 1º Reparto del R.O.S. creata nel settembre 1992 come nucleo “da impiegare in servizio provvisorio di lunga durata con compiti operativi di contrasto alla criminalità organizzata mediante l’analisi ed il raccordo informativo, nonché il supporto tecnico-logistico alle attività investigative ed in particolare la ricerca e la cattura di primari latitanti.

[CLICCARE SULLA FOTO PER GUARDARE IL VIDEO SERVIZIO]

IL VIDEO SERVIZIO TRASMESSO A OFFICINA STAMPA DEL 19/9/2019

Noto soprattutto per aver arrestato Totò Riina nel 1993 e con il grado di colonnello è stato vice comandante del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente a Roma. Fondatore della casa famiglia “volontari capitano ultimo” nella tenuta della mistica alle porte di Roma, dove porta avanti progetti di solidarietà nei confronti dei meno fortunati. Si tratta di Sergio De Caprio, meglio conosciuto come Capitano Ultimo che lo scorso sabato è stato presente nell’aula consiliare del Comune di Bracciano per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria. Un’aula gremita soprattutto di tanti rappresentanti delle associazioni del territorio in cui le forti emozioni hanno lasciato spazio ai forti applausi dedicati all’uomo che ha fatto della lotta alla mafia la sua ragione di vita.

Il “Capitano Ultimo” si è presentato al pubblico nella sua più totale umiltà, spendendo tante parole importanti per la gente comune, per i carabinieri, per le “mamme” sottolineando l’importanza e il ruolo fondamentale che hanno le madri che amano i loro figli di un amore puro, senza guardare nulla, senza chiedere nulla in cambio. De Caprio ha citato i carabinieri, uomini che servono la comunità, che con i loro gesti sono da esempio.
E poi ha ripetuto più volte due parole: “Non ci allontaniamo mai – ha detto – dalle parole uguaglianza e fratellanza, lavoriamo per le persone più deboli e non dimentichiamoci dei valori.

Le persone importanti sono i nostri nonni e dobbiamo stare attenti a come tramandiamo la radice della nostra famiglia, non dimentichiamoci della dolcezza, dell’importanza di discutere tutti insieme, di prestare soccorso senza secondi fini anche a chi è ingrato. In questo modo possiamo continuare le battaglie per la legalità ed è proprio quel tipo di coraggio che dobbiamo trasmettere ai ragazzi ricordandoci sempre che l’inizio di una battaglia e non la fine di una speranza”.

Il sindaco Tondinelli legge le motivazioni

“Per aver dedicato la sua intera esistenza agli altri, ai più fragili ed ai più deboli, senza mai aspettarsi nulla in cambio, svolgendo il proprio servizio con grande semplicità ed umiltà, combattendo contro l’ingiustizia e la criminalità, promulgando, attraverso il suo esempio e la sua condotta di vita, quei valori etici e morali che devono sempre guidare le scelte e le coscienze di tutti i popoli”. Queste le parole del primo cittadino di Bracciano, Armando Tondinelli, alle quali ha fatto seguito un lungo applauso.

In tanti hanno ringraziato il Sindaco Tondinelli e l’Amministrazione per aver portato un uomo di valore a Bracciano, in un momento in cui i valori devono tornare al centro per auspicare benessere e prosperità.




Roma, rapinava e violentava prostitute. Incastrato dalle foto fatte di nascosto dalle vittime: portato in carcere un 42enne

ROMA – I Carabinieri della Stazione di Campagnano di Roma hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di N.D., 42enne italiano, responsabile di violenza sessuale e rapina nei confronti di tre donne che si prostituivano.

Al momento, i casi accertati sono tre, tutti avvenuti tra il 2016 e il 2019

Il modus operandi era sempre lo stesso. L’uomo si muoveva con la sua autovettura per le vie di Roma, principalmente note per la presenza di donne che si prostituiscono (Salaria, Trigoria e Cristoforo Colombo), ove individuava le vittime. Subito dopo, le invitava a salire sull’auto, le portava in aree isolate distanti dalla Capitale e lì le costringeva con violenza ad avere rapporti sessuali non protetti (nonostante la ferma resistenza delle donne), per poi rapinarle ed abbandonarle in aperta compagna.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Tivoli, è stata avviata nei primi giorni del 2019, quando una pattuglia dei Carabinieri ha soccorso una donna, di cittadinanza rumena, trovata in stato di shock in un’area rurale del comune di Campagnano di Roma. Gli operanti, adeguatamente preparati per detto tipo di intervento in osservanza delle direttive diramate da questa Procura, una volta ricoverata la persona offesa hanno attivato il c.d. “protocollo rosa” presso l’Ospedale San Filippo Neri. Ciò ha permesso di individuare e prelevare rapidamente le tracce biologiche che l’ignoto violentatore aveva lasciato sugli abiti della ragazza.

La vittima ha riferito che dopo essere salita sull’auto dell’uomo, che l’aveva condotta in una via isolata, aveva immediatamente percepito di correre un grave pericolo tanto da avere cercato di chiamare aiuto con lo smart phone; ma l’uomo glielo aveva strappato costringendola, con violenza e minaccia, ad avere un rapporto sessuale, senza preservativo, prestazione diversa da quanto concordato. Alla fine della violenza l’aveva rapinata di tutti i magri guadagni della serata e del telefonino, abbandonandola in aperta campagna.

Successivamente la vittima della sopra descritta violenza si era confidata con un’amica, che svolgeva identica attività prostituiva, ed era venuta a conoscenza del fatto che la stessa aveva subìto analoga sorte a Capena (RM) nel febbraio del 2018, convincendola a denunciare.

Infatti, anche la seconda donna ha dichiarato che dopo avere concordato con un cliente la prestazione sessuale era stata condotta in una strada buia dopo 40 minuti di viaggio. Una volta arrivati a destinazione era stata bloccata dall’uomo mentre tentava di scappare, poi era stata picchiata e violentata senza preservativo, subendo la rapina di € 300,00, guadagno della serata, infine era stata scaraventata fuori dall’auto e abbandonata in una campagna isolata.

Sono così proseguite le indagini anche in relazione a detta seconda violenza con l’invito alle vittime di segnalare ogni eventuale elemento utile per l’identificazione del violentatore e rapinatore. Dopo pochi giorni, la seconda donna consegnava ai Carabinieri alcune foto scattate con lo smartphone di nascosto che ritraevano colui che era stato riconosciuto come l’aggressore mentre si aggirava con la medesima autovettura, nella zona in cui diverse donne straniere si prostituivano.

Grazie a dette immagini e ad altre indagini tecniche svolte dai Carabinieri sotto la direzione della magistrata assegnataria del procedimento, oltre che ai preziosi elementi forniti dalle due vittime, si identificava l’indagato ed emergeva una terza analoga violenza, subìta da altra donna rumena che si prostituiva nei medesimi luoghi.

Infatti, l’analisi del DNA dell’indagato, effettuata dal Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma, oltre a confermare l’individuazione dell’uomo, permetteva di rilevare una totale corrispondenza con un ignoto profilo genetico raccolto sulla scena di un altro identico crimine, occorso a Monterosi (VT) nel 2016 e rimasto ancora irrisolto. Anche in questo caso, una giovane donna romena che si prostituiva era stata violentata in autovettura, rapinata ed abbandonata in un’area disabitata. La denuncia, opportunamente presentata dalla donna, aveva consentito di acquisire il DNA del violentatore lasciato sui suoi abiti.

L’ordinanza che ha disposto l’applicazione del carcere nei confronti dell’indagato:

  • ha ritenuto pienamente credibili le vittime e inverosimile la difesa dell’uomo che sosteneva di avere avuto con loro un rapporto sessuale consenziente e di averle abbandonate in campagna perché avrebbero preteso una maggiorazione rispetto al prezzo iniziale pattuito;
  • ha sottolineato “la serialità delle condotte accertate nonché l’indole violenta ed aggressiva” dell’indagato che “rendono allarmante e concreto il pericolo di recidiva”.
    Sono tuttora in corso indagini, al fine di addivenire ad eventuali ed ulteriori delitti analoghi commessi dall’uomo.

Grazie all’impegno dei Carabinieri della Stazione di Campagnano di Roma e delle Compagnia di Bracciano (dipendenti dal Gruppo Carabinieri di Ostia) e alla determinazione e professionalità della collega della Procura coordinatrice delle indagini, che non hanno mai dubitato della credibilità delle denuncianti, è stato possibile dare fiducia a donne, che proprio per l’attività prostituiva che svolgono non solo sono vittime di numerosi reati (violenze sessuali, sfruttamento della prostituzione, estorsioni, rapine, ecc.) ma proprio per la loro condizione di vulnerabilità e per lo stigma sociale che viene loro assegnato non credono nelle istituzioni, non denunciano e sono certe di non essere credute.

La loro condizione di silenzio, imposta dal contesto sociale e culturale in cui vivono, da un lato rende certi dell’impunità gli autori dei reati commessi ai loro danni e dall’altro rende proprio queste donne più volte vittime: perché si prostituiscono quasi sempre dietro l’ imposizione violenta e il controllo di uomini e crudeli organizzazioni che le sfruttano; perché subiscono violenza sessuale, rapine e altri reati proprio nel corso della loro attività prostituiva.
In questo caso l’azione congiunta delle istituzioni, la costante attenzione ad una seria formazione delle Forze dell’ordine unita alla professionalità dei magistrati della Procura di Tivoli rispetto ai reati di violenza contro le donne, con una particolare cura nei confronti delle vittime più vulnerabili, oltre che il coraggio e la scelta delle vittime di denunciare e di rivolgersi alle istituzioni, ha consentito di acquisire elementi per interrompere l’attività criminosa dell’indagato attraverso l’applicazione della misura cautelare.
Ci si augura che l’esempio costituito dalle donne che hanno denunciato venga seguito da altre che hanno subìto analoghe violenze.




Trevignano Romano (RM) – Aggredisce autista “Cotral” per costringerlo a farsi consegnare denaro

TREVIGNANO ROMANO (RM) – I Carabinieri della Stazione di Trevignano Romano hanno arrestato un 38enne romano, con precedenti, con le accuse di interruzione di pubblico servizio, tentata estorsione e percosse.

L’uomo, in evidente stato di alterazione dovuto all’assunzione di sostanze stupefacenti, si trovava a bordo di un bus COTRAL diretto a Bracciano. Appena iniziata la corsa da Trevignano, il 38enne ha dapprima infastidito, poi minacciato e picchiato il conducente dell’autobus, mentre il veicolo era in movimento, pretendendo da lui il denaro necessario all’acquisto di un biglietto ferroviario per tornare a casa.

L’autista, per non mettere a repentaglio l’incolumità degli altri passeggeri presenti, ha fermato la marcia del bus e l’uomo è fuggito in strada. Fortunatamente, lungo la strada, era presente un posto di controllo dei Carabinieri che, allertati a voce dalla vittima, hanno subito rintracciato e fermato il responsabile della violenta azione.

L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Civitavecchia.




Bracciano, il Sindaco Tondinelli: “No al 5G, sì alla tutela della salute e del verde”

BRACCIANO (RM) – “Proprio per evitare inutili strumentalizzazioni porteremo in Consiglio Comunale la nostra delibera di indirizzo politico che esprime totale contrarietà contro la tecnologia 5G (rete di nuova generazione che andrà a superare l’attuale 4G LTE). Intendiamo unirci con posizione chiara alle preoccupazioni di parte del mondo scientifico e sanitario relativamente all’introduzione della tecnologia 5G ed ai verosimili rischi connessi per la salute. In qualità di Sindaco e insieme alla giunta monitoreremo, nel rispetto del principio di precauzione, lo sviluppo del dibattito, gli approfondimenti sul tema e gli esiti del recente posizionamento esercitato dal Governo Nazionale, con l’applicato Golden Power, prima di assumere decisioni che ricadono sul nostro territorio”.

Questa la comunicazione del Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli il quale prende una netta posizione a tutela della salute dei cittadini di Bracciano. Altrettanto netta e precisa la posizione del Comune nella tutela del verde e dell’ambiente: “Nonostante qualche strumentale polemica sulla messa in sicurezza e taglio degli alberi che dopo anni di incuria stiamo effettuando per garantire la doverosa tutela e l’incolumità dei cittadini e garantire contemporaneamente la salute degli arbusti (molti sono malati per plurimi interventi passati con tecniche invasive e mancata gestione) – prosegue Tondinelli – ribadiamo che i lavori di abbattimento e potatura procedono su precisa indicazione della relazione del Dottor Gian Pietro Cantiani, un grande professionista, Dottore Forestale e Coordinatore del gruppo di lavoro nazionale “Stabilità degli alberi”, costituito in seno alla Società Italiana Arboricoltori, la società scientifica che rappresenta in Italia la International Society for Arboricolture. Ci impegniamo alla piantumazione di nuovi alberi laddove sono estirpati gli alberi malati e giudicati inguaribili. Ci siamo rivolti ad un grande professionista proprio perché ci teniamo alla conservazione del nostro verde e di fatti la linea intrapresa è prettamente di carattere conservativo. Presto sul tema ambiente ci saranno altre importanti novità, ci dispiace per chi polemizza ma noi tiriamo dritto nell’interesse della cittadinanza e per dimostrare che Bracciano è differente dal passato”




Colleferro, scappa dal compagno violento e si rifugia dai carabinieri: arrestato 50enne

COLLEFERRO (RM) – Dopo l’ennesima violenta lite con il compagno, scappa di casa e si rifugia nella caserma dei Carabinieri.

E’ quanto accaduto a Colleferro, dove i Carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato un 40enne del luogo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

La notte scorsa, dopo essere stata aggredita dal suo compagno, una 50enne del posto è scappata dall’appartamento che condivide con l’uomo – un 40enne originario di Subiaco, ma da tempo residente a Colleferro, con precedenti – ed ha bussato alla porta dei Carabinieri dove, soccorsa e tranquillizzata, ha esposto i fatti appena accaduti.

I militari sono immediatamente intervenuti nell’abitazione della coppia per poter accertare la veridicità di quanto raccontato dalla vittima: ad attenderli c’era l’uomo che, ancora in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’abuso di bevande alcoliche, noncurante della presenza degli uomini dell’Arma, ha continuato a proferire minacce di morte nei confronti della compagna, addirittura brandendo un coltello.

I Carabinieri, dopo averlo disarmato, lo hanno arrestato e portato nel carcere di Velletri.

I successivi accertamenti svolti dai militari hanno permesso di risalire ad altri episodi di violenza ai danni della donna avvenuti nell’ultimo mese per analoghe situazioni.