Coronavirus e trasporti. Sindacati Atac chiedono maggiori tutele: RomaTpl e SAP di Guidonia nel mirino

Servono misure più
stringenti, come “ridurre il servizio e contingentare l’accesso dei passeggeri”.
All’indomani del nuovo decreto del Governo, che estende la “zona rossa” in tutt’Italia,
si leva la voce dei rappresentanti sindacali dei lavoratori Atac, che pongono all’Azienda e alle
Istituzioni precise condizioni. Sui mezzi pubblici è altissima la possibilità
di rimanere contagiati dal coronavirus, anche perché non ci sono specifiche disposizioni
in tutela dell’utenza. E preoccupa, e non poco, la situazione in RomaTPL, circola nel web un video che
apre infiniti interrogativi sulla pulizia dei mezzi, e nella società SAP-Autolinee, che gestisce il trasporto
pubblico nel Comune di Guidonia-Montecelio.

Qualcosa sembra
non quadrare, fatte le dovute analisi, se da un lato – e giustamente – si invitano
i cittadini a rimanere in casa e di stare a un metro dall’interlocutore, dall’altra
si permette all’utenza – ancora – di viaggiare su bus e treni al di sotto della
distanza di sicurezza. E di entrare in contatto col personale viaggiante. Chi
controlla? Certo, da stamattina sono cambiate le abitudini nella Capitale, come
nelle altre città italiane, l’affluenza sui mezzi è notevolmente diminuita, ma
non a sufficienza per scongiurare contatti ravvicinati. Specie nelle
metropolitane e ferrovie concesse.

Qui Atac – «Torniamo nuovamente sull’argomento», scrive la Segreteria del Consiglio di Azienda (CGIL, CISL, UIL e FAISA CISAL), «per proporre soluzioni alla luce delle ulteriori disposizioni ministeriali emanate nella serata di ieri [9 marzo ndr]. A nostro modo di vedere è necessaria una sostanziale riorganizzazione e rimodulazione del servizio in tutte le direzioni, delle attività lavorative e delle relative procedure da concordare con tutto il personale operativo».  Come la «riduzione del servizio intensificato serale e nei fine settimana», l’aumento delle «concedibilità di ferie», l’«accorpamenti di linee bus presso snodi capolinea ave previsti servizi igienici adeguati», e «blocco immediato del servizio sostitutivo della metro B». Chiedono inoltre una verifica e controllo sulle pulizie e sulle sanificazioni in tutti gli ambienti di lavoro, «che stante gli sforzi profusi, risultano di gran lunga insufficienti», la fornitura di guanti e delle mascherine nonché di «sterilizzare tutte le penalità previste dalla contrattazione di secondo livello a tutto il personale in regime di contenimento del contagio (ERA 1)». D’accordo, ma solo in parte, SLM Fast-Confsal: «Noi abbiamo chiesto», spiega il Segretario Renzo Coppini, «di regolamentare il servizio TPL sulle esigenze del pendolarismo lavorativo, con orario lunedì/venerdì e fino alle ore 20.00, chiudendolo nel week-end ma senza perdite economiche per i dipendenti». Per l’Organizzazione è importante limitare la capienza interna dei bus, «massimo 25 persone», di contingentare l’ingresso sui treni regionali e di ricorrere, per il potenziamento del servizio (laddove necessario) al coinvolgimento di tutto il personale delle società private di TPL e noleggio, «che a fronte dei divieti ministeriali è rimasto inoperoso».  E sono i macchinisti e capitreno delle concesse (Roma-Viterbo, Roma-Lido e Roma-Giardinetti) a essere maggiormente preoccupati: «per eseguire il cambio banco», dicono, «siamo costretti a passare in mezzo alle persone. Vogliamo le mascherine».

E RomaTPL? – I lavoratori del secondo vettore di TPL romano (privato) sono in attesa di ricevere il kit sanitario. La distribuzione doveva avvenire ieri, lunedì, come per i colleghi di Atac, ma è stata rimandata a oggi per «un ritardo del fornitore», ha spiegato la Società in serata, nell’incontro coi dipendenti. Durante il quale la stessa azienda ha evidenziato di aver provveduto a fare uscire un ordine di servizio per inibire l’apertura della porta anteriore e applicare una divisione removibile che garantisce la distanza di sicurezza tra gli autisti e passeggeri. Provvedimento esteso su tutto il parco mezzi. Ma è sulla pulizia e l’igienizzazione delle vetture che ci sarebbero dei coni d’ombra.

Una riprova il video – eclatante – girato questa mattina da un autista a bordo di un bus in servizio, il quale, per fugare ogni sospetto, sfrega fazzoletti di carta sulle parti plastiche della vettura, ritraendoli visibilmente sporchi. Un caso?

Il caso della SAP di Guidonia – «Restiamo perplessi dalla mancanza di qualsiasi informazioni proveniente sia dal Comune di Guidonia Montecelio sia da parte della società SAP Autolinee, gestore del servizio urbano locale». Attacca così il comunicato congiunto delle associazioni TrasportiAmo e Cesmot di questa mattina. «A preoccuparci maggiormente è il fatto che sui mezzi del trasporto urbano è ancora prevista la vendita a bordo dei titoli di viaggio da parte degli autisti, oltre al fatto che i mezzi sono prevalentemente a due porte e senza cabina isolata dal resto della vettura. Appare evidente che allo stato attuale personale ed utenza sono potenzialmente esposti al rischio di un eventuale contagio. Chiediamo con urgenza di sapere dal Sindaco Michel Barbet quali misure voglia mettere in atto a tutela di lavoratori ed utenti e se le vetture in servizio vengano sottoposte a sanificazione». Bocche cucite dal Comune, in continuo affanno per le continue emorragie in seno alla maggioranza. Dall’opposizione è il consigliere Claudio Zarro, Presidente del Gruppo Misto, a prendere parola e rincarare le dose: «considero prioritaria l’attenzione che l’associazione TrasportiAmo e il Cesmot prestano circa la mancata informazione del TPL locale di Guidonia Montecelio. Si chiede una maggiore informazione e attenzione, sia per i lavoratori della SAP, che per gli utenti della stessa». E, ancora: «non ci si può permettere superficialità nella gestione del TPL locale, alla luce della continua evoluzione dei casi di Covid 19 nel territorio regionale. La categoria degli Autoferrotranvieri e l’utenza tutta merita maggiore attenzione ed anche un’Amministrazione Comunale che richiami a questi principi di sicurezza. Ricordiamo che il Sindaco di una città è il primo responsabile della sicurezza e della sanità del suo territorio e dei cittadini che insistono sullo stesso».

I nastri apparsi su alcuni bus SAP

«Dopo il nostro allarme», riprendono all’unisono le associazioni, «abbiamo constatato che le misure in tutela autisti SAP sono all’insegna dell’artigianalità. In pratica su alcune vetture ci si è limitato a chiudere con del nastro bicolore la parte anteriore della vettura, mentre in un altro caso (vettura 137) non solo non vi era alcuna “barriera” e un passeggero sostava sulla piattaforma anteriore vicino ad autista. Chiediamo ad amministrazione comunale di verificare corretta applicazione normative e di sensibilizzare azienda SAP ed utenza nel rispetto delle misure di tutela».




Manziana, domestica fa “pulizia” dei gioielli della pensionata per cui lavora

MANZIANA (RM) – I Carabinieri della Stazione di Manziana hanno denunciato a piede libero una donna italiana con l’accusa di furto all’interno dell’abitazione dove espletava servizi di pulizia.

La segnalazione è partita da una
signora, pensionata, che recentemente aveva denunciato la scomparsa di alcuni
gioielli dalla sua camera da letto.

Fin da subito, i militari hanno
rivolto l’attenzione nei confronti delle persone che frequentavano
l’abitazione, poiché già nel corso del sopralluogo nell’appartamento, non erano
emersi segni di effrazione esterni su porte o finestre.

Al termine di accertamenti più
approfonditi, i Carabinieri hanno accertato le responsabilità della domestica,
la quale, nel corso delle ultime settimane e in più occasioni per non destare
immediati sospetti, si era appropriata di dieci oggetti di valore.

Nel corso della perquisizione, scattata nel domicilio della domestica, i militari hanno rinvenuto la refurtiva. I beni rubati saranno restituiti alla legittima proprietaria.




Segni, minaccia e perseguita l’ex: arrestato stalker

ROMA – Un 44enne di Segni, già conosciuto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Colleferro per atti persecutori nei confronti dell’ex convivente, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Dopo una breve relazione terminata definitivamente per volere della donna – una 32enne di Segni – l’uomo non si è rassegnato ed ha iniziato, dapprima ad infastidirla, poi a perseguitarla sistematicamente con telefonate e minacce a tutte le ore del giorno e della notte, appostamenti sotto casa, pedinamenti, dispetti di ogni tipo.
Questo comportamento molesto era diventato sempre più frequente, tanto che la donna è stata costretta a richiedere i primi interventi ai Carabinieri di Segni.
Nonostante tutto, il 44enne non ha minimamente accennato a porre fine alle azioni persecutorie, alimentando nella vittima un profondo senso di difficoltà e paura.
A seguito delle denunce presentate dalla donna, i Carabinieri hanno tentato più volte di riportare l’uomo alla calma e di fargli assumere comportamenti più consoni, uno sforzo, però, risultato vano.
Sottoposto, nel frattempo, alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, l’uomo, anche a distanza, perseverava nelle sue minacce rivolte alla sua ex.
A quel punto, i Carabinieri della Stazione di Segni hanno inviato il corposo fascicolo sulla vicenda alla Procura di Velletri che ha richiesto ed ottenuto l’ordinanza della custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Ieri, i Carabinieri di Segni hanno rintracciato il 44enne, arrestandolo.




Rignano Flaminio, furto in un bar: ucraino in manette

RIANO – I Carabinieri della Stazione di Rignano Flaminio hanno arrestato un cittadino ucraino di 24 anni, con precedenti, responsabile di furto aggravato all’interno di un bar del locale campo sportivo di Riano.
La segnalazione è partita in piena notte da parte del proprietario dell’esercizio commerciale: uno sconosciuto stava forzando con un cacciavite la porta d’ingresso del chiosco, per asportare la cassa e svariati prodotti custoditi all’interno.
Poco dopo, la pattuglia della Stazione è intervenuta, bloccando il ladro che si trovava ancora all’interno del locale.
Dopo l’arresto, il 24enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari.




Anguillara Sabazia, il centrodestra unito apre alle associazioni, realtà culturali, economiche e produttive per fissare gli obiettivi per la rinascita della città

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Ad Anguillara Sabazia dopo la caduta del governo M5s guidato da Sabrina Anselmo al quale è seguito il commissariamento, in attesa delle prossime elezioni che potrebbero tenersi già la prossima primavera, si è tenuto un nuovo incontro fra i rappresentanti locali dei partiti di centrodestra per discutere riguardo gli obiettivi programmatici da perseguire per le prossime amministrative.

Un centrodestra che stando ai sondaggi se dovesse correre unito ha tutte le carte in regola per conquistare la guida di palazzo Orsini. E in questa seconda riunione che ha visto confrontarsi il neo eletto commissario della Lega Fabio Stefoni insieme al portavoce di Fratelli d’Italia Enrico Serami e Antonio Pizzigallo per Forza Italia si è voluto ribadire la necessità che sarà la politica a guidare la programmazione del futuro della città.

Un dialogo serrato e costruttivo che ha confermato la perfetta intesa fra i tre rappresentanti locali dei partiti del centrodestra che hanno espresso la volontà unitaria di aprire alla collaborazione con l’associazionismo e le realtà culturali, economiche e produttive di Anguillara Sabazia.

“In questo momento – hanno dichiarato in una nota unitaria Stefoni, Serami e Pizzigallo – non è opportuno individuare delle scadenze quanto degli obiettivi, perché la situazione impone serietà e la fretta da sempre è cattiva consigliera, ma è necessario riconoscersi pienamente nella figura di un candidato Sindaco condiviso e capace di amministrare Anguillara”.




Pomezia, Eco X. Incendio del 5 maggio 2017: condanna a 3 anni di reclusione per il responsabile dell’azienda

POMEZIA (RM) – E’ di ieri 4 marzo 2020 la sentenza del Tribunale di Velletri che condanna il responsabile della società Eco X di Pomezia a 3 anni di reclusione per la cattiva condotta adottata in materia di gestione e sicurezza ambientale presso lo stabilimento di smaltimento rifiuti, prima e dopo l’incendio divampato il 5 maggio del 2017.

Il Comune di Pomezia,
rappresentato dall’Avv. Luigi Leoncilli, si era costituito parte civile nel
procedimento per ottenere il risarcimento dei danni all’immagine subiti dalla
Città, nonché per i danni di natura ambientale e relative ricadute sul settore
di agricoltura e allevamento conseguenti all’incendio. Il giudice ha condannato
l’imputato anche ad un pagamento immediatamente esecutivo della somma di 250mila
euro in favore dell’Ente a titolo di risarcimento dei danni non patrimoniali
subiti.

Il Giudice, inoltre, ha
disposto lo stralcio delle posizioni processuali della Eco X Srl e della Eco
Servizi per l’Ambiente Srl rimettendo gli atti al Giudice coordinatore per la
riassunzione del fascicolo ad altro Giudice, evidenziando che la Eco X Srl è
stata nel frattempo sottoposta a procedura
fallimentare.

“Sono soddisfatto per
l’esito del processo – commenta il Sindaco Adriano Zuccalà – finalmente è stata
riconosciuta parte del danno arrecato alla nostra Città in occasione
dell’incendio. Nulla potrà ripagare quanto Pomezia ha subito in quei giorni, ma
finalmente si potrà proseguire verso il risanamento definitivo dell’area
interessata”.

Si fa presente che la messa
in sicurezza dell’ex stabilimento, terminata il 2 ottobre 2019, è stata
finanziata dal Comune di Pomezia con 185 mila euro e l’intero intervento, durato
circa un anno, è stato eseguito sotto il controllo della Asl Roma 6 in merito al
rispetto delle procedure per il monitoraggio delle fibre di amianto, la cui
presenza è stata scongiurata.




Segni, mena la compagna fino a farla svenire: arrestato

Un 54enne originario di Segni, con precedenti di polizia, è stato arrestato
dai Carabinieri della Compagnia di Colleferro con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.
È quanto accaduto nei giorni scorsi nella cittadina segnina a seguito della richiesta di aiuto della 48enne compagna dell’arrestato, rimasta ferita dall’ennesima aggressione subita per futili motivi.
Immediato l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Montelanico che, impegnati un servizio coordinato di controllo del territorio in Colleferro, hanno raggiunto l’abitazione ormai a soqquadro, interrotto la lite e soccorso la vittima che nel frattempo aveva perso i sensi.
Trasportata in ospedale, la donna è stata giudicata guaribile in 10 giorni di prognosi per trauma cranico e trauma alla mano sx.
I Carabinieri di Montelanico non solo hanno ricostruito l’accaduto, ma hanno delineato come il 54enne aveva posto in essere nei confronti della compagna convivente atteggiamenti provocatori fatti di insulti, minacce e aggressioni verbali da circa sette mesi.
Certificata l’escalation di violenze commesse dal 54enne, i Carabinieri di Montelanico lo hanno arrestato e tradotto presso il carcere di Velletri dove è rimasto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.




Coraggio Anguillara. Dopo il disastro M5s ora serve abbattere muri, abbandonare personalismi e ideologismi e guardare all’essenzialità

di Giuseppe Girardi

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Anguillara ha vissuto il periodo più buio degli ultimi decenni; è, fra le città del lago e dell’intero comprensorio, quella che ha subito un continuo regresso: sul piano economico, ma ancor più su quello della coesione sociale, della consapevolezza di essere comunità, della vita di donne e uomini che si sentano cittadini ed elemento cardine della “cosa pubblica”.

E’ calata a livelli
preoccupanti la fiducia nelle Istituzioni per responsabilità ingiustificabile
di una “classe politica” locale che ha mostrato, seppure con rarissime
eccezioni, una plateale assenza di cultura politica ed una disarmante
inadeguatezza: sono cresciuti a dismisura lotte intestine fra gruppi e
gruppetti di potere, personalismi “paesani” intorno a vecchi e nuovi “capibastone”,
è mancata clamorosamente la esplicitazione di una qualsivoglia visione sul
futuro di Anguillara.

E’
una regressione che ha interessato in maniera particolarmente evidente quelli
che hanno governato la città negli ultimi 4 anni: si erano affermati come una
possibile soluzione alla stagnazione politica e morale di Anguillara,
passeranno alla storia come esempio fulgido del più clamoroso e fulmineo auto-trasformismo,
un misto di ignoranza cosmica e saccenza senza limiti che li ha fatti
sprofondare, portandoci tutti con un piede nel baratro.

Non
ci meritiamo tutto questo. Anguillara non è diversa dal resto d’Italia: ci sono
tante forze vive, tante risorse culturali; di una cultura non costruita sui
banchi di scuola o dell’università, ma cresciuta nella vita quotidiana di
comitati e associazioni di vario tipo che costituiscono una ricchezza enorme di
capacità, fantasia, entusiasmo, altruismo, senso civico, attenzione ai bisogni
veri delle persone.

Occorre dare spazio a queste
realtà, abbattere i muri costruiti per contenere tutto ciò che si muoveva al di
fuori dei partiti: è una occasione unica per Anguillara, e una vera opportunità
per quei partiti, ormai ridotti all’ombra di quello che furono i loro antenati
o loro stessi, per tornare a svolgere la funzione – fondamentale – loro assegna
dalla Costituzione.

Vale per tutti, destra e
sinistra, centro destra e centro sinistra: sono loro che devono riorganizzare
due campi larghi che si confrontino su programmi chiari incarnati da persone credibili.

Non
vogliamo più vedere libri dei sogni, un elenco di tutto ciò che può essere
immaginato: questa è demagogia, populismo, presa in giro.

Un programma è fatto di una
“visione”, cioè della esplicitazione dell’idea di società che si ha: sullo
sviluppo economico, su come si intende la sostenibilità (che non è ambientale,
o economica, o sociale: e tutt’e tre insieme; altrimenti ha un altro nome), sui
beni comuni, sulla solidarietà, sulla accoglienza, sulla formazione scolastica,
sulla cultura, sullo sport (che dovrebbe essere 
parte integrante del bagaglio culturale di ciascuno di noi), sui servizi
essenziali (sanità, acqua, rifiuti, ..) e sulle modalità della loro gestione
(pubblica? privata? mista?), sulla intera organizzazione della città, sul ruolo
all’interno di Roma metropolitana.

Ma occorre accanto alla
“visione” indicare il “percorso”, le tappe intermedie, gli obiettivi concreti
con i tempi di realizzazione, le risorse – ripeto, le risorse: senza ambiguità
e senza aggettivi e avverbi tipici della genericità populistica.

E’ difficile?
Si, specialmente nelle disastrose condizioni attuali.

Per
questo serve una sorte di “amministrazione di unità comunale”? Assolutamente
No.

Serve, questo si, un grande
spirito di lealtà e rispetto, l’impegno di tutti a collaborare nel nuovo
Consiglio comunale in un rapporto chiaro fra maggioranza e opposizione,
garantendo che il confronto si sviluppi sul merito delle questioni e non si
traduca nella continuazione della campagna elettorale e nella contrapposizione
“per principio” fra schieramenti diversi.

E il M5S? Se presenterà una sua
lista, auguri! Decideranno cosa fare al secondo turno.

Non servono due “listone civiche con tutti dentro, perché tanto
le differenza fra destra e sinistra non esistono più
”: le differenze
esistono eccome su alcune questioni essenziali, anche se a livello locale
decisamente meno, e verranno fuori su gran parte dei temi programmatici che
ricordavo prima.

E per
il “campo della sinistra e del centro sinistra“? Serve il modello emiliano;
certo, c’è una profonda differenza: lì c’era un presidente uscente autorevole e
apprezzato, qui no; lì c’è una diversa cultura politica ed una vita sociale
molto avanzate, come la generale qualità della vita, qui no.

Se saremo, tutti, capaci di
ispirarci a quel metodo, abbattere muri, abbandonare personalismi e
ideologismi, guardare all’essenzialità’, allora possiamo farcela. Ma dobbiamo
farlo in fretta.




Colleferro, picchia la compagna fino a farla cadere a terra priva di sensi: arrestato 54 enne del posto

COLLEFERRO (RM) – Un 54enne originario di Segni, con precedenti di polizia, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Colleferro con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

È
quanto accaduto nei giorni scorsi nella cittadina segnina a seguito della
richiesta di aiuto della 48enne compagna dell’arrestato, rimasta ferita
dall’ennesima aggressione subita per futili motivi.

Immediato
l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Montelanico che, impegnati un
servizio coordinato di controllo del territorio in Colleferro, hanno raggiunto
l’abitazione ormai a soqquadro, interrotto la lite e soccorso la vittima che
nel frattempo aveva perso i sensi.

Trasportata
in ospedale, la donna è stata giudicata guaribile in 10 giorni di prognosi per trauma
cranico e trauma alla mano sx.

I
Carabinieri di Montelanico non solo hanno ricostruito l’accaduto, ma hanno
delineato come il 54enne aveva posto in essere nei confronti della compagna convivente
atteggiamenti provocatori fatti di insulti, minacce e aggressioni verbali da
circa sette mesi.

Certificata
l’escalation di violenze commesse dal
54enne, i Carabinieri di Montelanico lo hanno arrestato e tradotto presso il
carcere di Velletri dove è rimasto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.




Pomezia, altri due casi di coronavirus: il sindaco chiude due istituti scolastici

POMEZIA (RM) – Due nuovi casi di coronavirus all’interno del nucleo familiare di Pomezia già contagiato. Si tratta di due studenti, uno del liceo Pascal e uno della scuola media Pestalozzi.

In accordo con la Asl Roma 6, il Sindaco sta predisponendo l’ordinanza di chiusura, in via precauzionale e fino a nuova comunicazione, dell’Istituto comprensivo “E. Pestalozzi” di Torvaianica.




Colleferro, droga nei locali notturni: scoperto giro di spaccio

COLLEFERRO (RM) – Continua l’attività di prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio di droga, da parte dei Carabinieri della Compagnia di Colleferro anche nei pressi dei locali notturni.

In particolare, nel corso di uno specifico controllo, i Carabinieri della Stazione di Colleferro hanno arrestato un 22enne italiano, senza occupazione e con precedenti specifici, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dopo aver notato alcuni movimenti sospetti di persone hanno effettuato un servizio specifico che ha permesso di individuare il luogo dove il pusher nascondeva la sostanza stupefacente, già pronta per esser ceduta e da dove si riforniva prima di effettuare le “consegne” della sostanza. Il nascondiglio era ricavato all’interno di un muro dove sono stati recuperati e sequestrati 30 g di cocaina già suddivisa in dosi. Al termine del rito direttissimo per il pusher è stato disposto l’obbligo di presentazione alla PG.

Nel corso di una seconda attività, gli stessi militari hanno fermato un cittadino romeno di 25 anni, con precedenti specifici, che è stato trovato alla guida di un’autovettura, senza aver mai conseguito il titolo di guida. All’atto del controllo è stato trovato anche in possesso di tre dosi di cocaina, pronte per esser cedute e 280 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. Gli accertamenti sono proseguiti presso il domicilio del 25enne dove, i Carabinieri hanno rinvenuto altri 4 grammi di cocaina suddivisa in dosi ed un bilancino di precisione. Il pusher è stato arrestato e all’esito del giudizio, è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla PG. due volte al giorno.