Tivoli, omicidio Alessandro Castellaccio. Svolta nelle indagini: arrestati due uomini

TIVOLI — I Carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere a carico di 2 cittadini rumeni, indagati del reato di omicidio volontario in concorso.

La misura cautelare eseguita è l’esito dell’immediata ed efficace indagine condotta dalla Compagnia dei Carabinieri di Tivoli sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Tivoli che ha consentito di ricostruire con grande rapidità i fatti avvenuti nel pomeriggio di domenica 18 Giugno nel centro storico cittadino.

Un’aggressione violenta, avvenuta in un tranquillo pomeriggio estivo, dinanzi ad un bar del centro storico, Il 41 enne di origine italiana, O.S.S. presso l’Ospedale di Tivoli, facendo rientro a casa, si era recato presso il bar per chiedere di abbassare il volume della musica che alcuni avventori ascoltavano nella vicina piazza. Ne è nata una discussione, subito degenerata probabilmente a causa della consistente quantità di alcool ingerita dai clienti del bar. Il 41 enne è stato circondato dagli aggressori, cittadini rumeni, e colpito da un pugno sferrato con inaudita violenza; caduto a terra privo di sensi, è stato oggetto di ulteriori violenze fisiche da parte degli aggressori, venendo colpito ripetutamente da calci al viso da un soggetto “…come se tirasse un calcio ad un pallone… “. Alcuni dei presenti alla terribile scena si sono frapposti tra la vittima e i suoi aggressori, cercando di proteggere il corpo del 41 enne da ulteriori colpi. All’arrivo della pattuglia dei Carabinieri di Tivoli, giunta sul posto dopo pochissimi minuti, tutti i presenti si sono fugacemente allontanati. Alcuni testimoni hanno fornito la loro versione dei fatti, mentre il 41 enne veniva trasportato d’urgenza in ospedale, dove però, una settimana dopo, decedeva a causa dell’importante emorragia celebrale causata dai colpi ricevuti.

Nella settimana in cui il 41 enne italiano ha lottato tra la vita e la morte, le indagini non si sono mai fermate. Numerosissime le testimonianze raccolte dai Carabinieri che, insieme alle immagini estrapolate da telecamere presenti sul posto, hanno permesso di individuare i presunti responsabili della brutale azione.

Il GIP di Tivoli, valutando il quadro investigativo raccolto, ha emesso stamane l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due cittadini rumeni evidenziando che: “l’esito dell’attività di indagine di cui sopra Presenta caratteri idonei alla configurazione di quel giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità di entrambi gli indagati in ordine al reato in contestazione provvisoria (ber il quale è consentita l’applicazione di misure cautelari anche di massimo rigore), necessario e sufficiente ai fini di cui all’art. 273 C.P.P. (cfr. Cass. pen. / 7247/2019), dal momento che.

IN CONSIDERAZIONE DELLA GRAVITA’ DEI FATTI E DELL’INTERESSE PUBBLICO SI RIPORTA IN GRAN PARTE L’ORDINANZA CAUTELARE :

l) le dichiarazioni rese da …omissis… in ordine alla dinamica del _fatto ha trovato pieno riscontro in quelle di …omissis. e di …omissis…e quelle rese in relazione alle condotte tenute specificatamente dai due imputati sono state Pienamente confermate da …omissis.., presente ai fatti;

2) … omissis. . . hanno fornito una descrizione dei due indagati, delle loro fattezze fisiche e dei capi d’abbigliamento indossati e li ha inequivocabilmente riconosciuti in due Persone dal sistema di video sorveglianza interno al locale. La PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE Dl TIVOLI circostanza per cui in occasione delle s.i.t. rese nelle immediatezze del fatto la predetta non abbia indicato alcunché in ordine alla individuazione dei responsabili è agevolmente giustificabile con lo stato di shock nel quale verosimilmente la stessa versava, tale da ritenere del tutto attendibile la narrazione successiva e le indicazioni da lei fornite in un secondo momento sia sui dettagli della dinamica sia sulla identificazione dei responsabili, piena ente riscontrate come si è detto;

3) a seguito di perquisizione domiciliare sono state rinvenute nella disponibilità di N.M. (indicato come colui che avrebbe reiteratamente colpito a calci Castellaccio, quando già questi era a terra) un paio di scarpe sporche di sangue nella parte superiore, espressamente indicate dal convivente di lui come quelle indossate la sera dei fatti (cfr. s.i.t. . . .omissis… in data 25.6.2023);

4) nella stessa occasione sono stati rinvenuti e sequestrati presso i due indagati capi di abbigliamento corrispondenti a quelli indicati da . . . omissis… come indossati dai due aggressori al momento del fatto.

In definitiva, ben può ritenersi che gli elementi fin qui raccolti assumano un grado di precisione e concludenza molto elevato rispetto al delitto di omicidio ascritto ad entrambi gli indagati, che in concorso ira loro (e con altre Persone allo stato non identificate) hanno brutalmente aggredito A Co, V.l. colpendolo con un violento pugno in testa, tale da farlo cadere a terra, e N.M. colpendolo ripetutamente a calci, anche sul volto, quando già Castellaccio era a terra e privo di sensi.

La reiterazione dei colpi, la loro violenza, la Prosecuzione della brutale aggressione anche quando C era esanime a terra e con colpi cos) sferrati anche alle persone che si erano frapposte, a tutela del corpo di C. , allo stato sono elementi che inducono a ritenere la condotta sorretta dalla volontà omicida in capo ad entrambi gli indagati. Nello stesso senso depone la considerazione della circostanza per cui subito dopo infatti entrambi si sono dati alla fuga (non facendosi rinvenire sul posto dalla P. G.) e N.M. risulta tuttora non reperibile, secondo le dichiarazioni da ultimo rese dal coinquilino omissis… in data 25.6.2023.

Si deve, poi, Precisare in relazione al V.l. che emerge inequivocabilmente dagli atti (e, in Particolare, dal verbale di

s.i.t. di …omissis… in data 21.6.2023) che il predetto non ha materialmente proseguito l’aggressione per essere stato bloccato da terze persone, che con difficoltà – dopo che lui aveva sferrato il primo violentissimo colpo a causa del quale Castellaccio era caduto a tema – sono riuscite a contenerlo.

Sussistono le esigenze cautelari e, nella specie, il concreto ed attuale pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie di quello per cui si Procede (peri quali è prevista una pena non inferiore nel massimo a cinque anni -ex art. 274 c. i lett c C.P.P.), come si desume dalla personalità degli indagati (la cui indole assolutamente pericolosa e spiccatamente incline alla commissione dei reati si evince dalla condotta tenuta, con valutazione che non si ritiene in nessun modo “inficiata dal loro formale stato di incensuratezza) e dalle specifiche modalità e circostanze del fatto appena descritte. A fronte della estrema gravità del fatto e degli elementi sopra esposti è evidente che la sola a senza di precedenti penali non è sufficiente ad escludere il pericolo di recidiva: ed in alti, è noto che “ai fini della valutazione in ordine alla sussistenza dell’esigenza cautelare del pericolo di recidiva ed alla scelta della misura coercitiva in concreto adeguata a soddisfarla, la pregressa a incensuratezza dell’indagato ha valenza di mera Presunzione relativa di minima pericolosità sociale, che ben può essere superata valorizzando l’intensità del pericolo di recidiva desumere dalle accertate modalità della condotta in concreto tenuta” (Cass. Pen., Sez. 5, n. 427, / 2016), come, appunto, nel caso in esame.

Il pericolo di reiterazione attiene a delitti della stessa specie di quello per cui si procede e per: tali reati è Prevista una pena non inferiore nel massimo a cinque anni, ex art. 274 C.I lett. c) c.pp. Venendo alla scelta del trattamento cautelare, appare unicamente idonea e proporzionata la misura della custodia cautelare in carcere richiesta dal Pubblico Ministero, essendo necessaria per tutelare efficacemente la collettività una misura di carattere detentivo e dovendosi ritenere del tutto inadeguata l’applicazione (pure cumulativa) di misure non custodiali ed anche quella degli arresti domiciliari, pure con il presidio dello strumento elettronico di controllo, in considerazione della gravità dei fatti, della Particolare pericolosità e della spiccata Propensione al crimine manifestata con la condotta delittuosa oggetto del presente giudizio e della assoluta impraticabilità di affidamento in favore dei due indagati sul rispetto di prescrizioni connesse a misure più miti, per l’evidente incapacità di contenimento degli impulsi etero aggressivi manifestata con la condotta in esame….. ..

I due indagati, in esecuzione del provvedimento restrittivo, sono stati tratti in arresto nella mattinata odierna ed associati presso un istituto penitenziario della capitale.




Arresti e denunce tra Monterotondo e Fonte Nuova

I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nei comuni di Monterotondo e Fonte Nuova dove, con l’impiego dei Reparti Specializzati dell’Arma, hanno controllato anche il rispetto della normativa sicurezza sui luoghi di lavoro, il lavoro nero e la sicurezza alimentare presso i locali della zona. Ad esito delle attività un minore è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e diversi assuntori sono stato segnalati alla Prefettura di Roma. Numerose sanzioni sono state elevate per violazioni al Codice della Strada.
I Carabinieri della Stazione di Mentana, unitamente ai colleghi del Gruppo Tutela Lavoro di Roma e del NAS di Roma, hanno ispezionato un Sushi-Bar a Fonte Nuova dove hanno riscontrato, unitamente alla Polizia Locale intervenuta sul posto per il seguito di competenza in materia igienico sanitaria, diverse violazioni alla normativa Sicurezza Luoghi di Lavoro, con situazioni di rischio infortuni così gravi da imporre la sospensione immediata dell’attività (non era stato predisposto nemmeno il Documento di valutazione dei rischi) resa necessaria altresì dall’impiego di 3 lavoratori in nero. Gli Ispettori del Lavoro dell’Arma hanno così elevato al titolare della ditta sanzioni per circa 20mila euro cui vanno aggiunte quelle elevate dai militari dell’altro reparto specializzato dell’Arma, il Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Roma, che ha accertato la mancata tracciabilità di ben 250 kg di alimenti, tutti sequestrati e destinati alla distruzione per ragioni di sicurezza alimentare, nonché diverse carenze igieniche con la mancata attivazione delle procedure HCPP. Per queste mancanze al titolare è stata elevata una sanzione di 2.000 Euro.
I Carabinieri della Stazione di Monterotondo ha invece ispezionato, sempre con il supporto degli stessi reparti speciali della capitale, un ristorante asiatico del posto. Anche in questo caso i carabinieri del NAS hanno riscontrato numerose violazioni alla normativa di settore: oltre alle violazioni per la certificazione HCCP, essendo state riscontrate carenze igienico sanitarie, organizzative e strutturali, queste ultime segnalate anche alla Polizia Locale di Monterotondo intervenuta sul posto, oltre alla mancata tracciabilità e conseguente sequestro per distruzione di 200 kg di pesce ed altri prodotti alimentari. I Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Roma hanno invece accertato la mancata formazione del personale, per la quale hanno elevato alla giovane titolare una sanzione di 19mila euro, oltre all’impiego di 4 dipendenti in nero con conseguente sospensione dell’attività in caso di mancata regolarizzazione, compresi i periodi di impiego irregolare pregressi. In totale il ristorante della cittadina eretina è stato sanzionato per circa 30mila euro.
Ad esito dei controlli effettuati dalle numerose pattuglie dislocate su altrettanti Posti di Controllo, con perquisizioni personali nei casi di atteggiamento sospetto delle persone fermate, è stato arrestato un minorenne di Fonte Nuova trovato in possesso di 40 g di cocaina suddivisa in 50 dosi pronte per la cessione nonché 5 assuntori di stupefacenti provenienti anche dai comuni limitrofi, i quali, con alcune dosi di hashish, saranno segnalati alla Prefettura di Roma.
Infine un anziano cittadino di Monterotondo è stato denunciato per la ricettazione di una bicicletta elettrica della quale era stato denunciato il furto pochi giorni addietro.
Nel complesso sono stati controllati 83 veicoli e identificate 138 persone. Elevate numerose contravvenzioni per violazioni al C.d.S., compreso il sequestro di una autovettura ed il ritiro di una patente per guida in stato di ebbrezza.



Strada Settecamini – Guidonia 28 bis: è allarme sicurezza

Adalberto Bertucci capogruppo di Fratelli d’Italia a Guidonia Montecelio segnala l’enorme  pericolosità della  strada  e chiede l’intervento immediato  dell’Area Metropolitana di Roma responsabile e gestore.

La strada provinciale 28 Bis che molti conoscono come 48, collega Settecamini con Guidonia e percorrerla equivale a mettersi in  pericolo. 10 km di mancanza di asfalto e sfalcio dell’erba, buche alberi , arbusti e radici che hanno invaso il sedime. Anche la pista ciclabile, o ciò che ne resta, è impraticabile per lo scopo e costruita con i soldi dei contribuenti: impossibile. L’autorità titolare della arteria tanto trafficata ed essenziale nel quadrante est di Roma è la Città Metropolitana  guidata dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Adalberto Bertucci, Capogruppo di FdI a Guidonia Montecelio e neoeletto presidente della Commissione Trasparenza non ci sta a tanta sciatteria, alla mancanza di sicurezza, alla complicità politica e personale davanti a tanta inettitudine e conferma: “ Il codice della strada non prevede solo sanzioni per gli automobilisti. Ben norma anche il taglio degli alberi, arbusti, erba, canne sporgenti sulle strade. Ci sono obblighi per i privati con terreni che affacciano sulle arterie. Esiste il codice civile che regola le piante che protendono sulle strade e disciplina i rami protesi, le recinzioni e le radici. La materia è del tutto ignorata a Guidonia Montecelio e appare evidente che l’Area Metropolitana preposta alla gestione ed al controllo di fatto si è resa latitante se non peggio: omette qualsiasi intervento in ragione della sicurezza e del rispetto dovuto alla comunità. Dall’unica uscita autostradale sulla A1 pure presente sulla 28 bis alle tre rotatorie e per tutti 10 km sembra di passare in una giungla con il sedime stradale parzialmente ostruito da alberi, arbusti,  canne oltre all’erba cresciuta fin troppo. Anche l’aereo installato su cippi al centro di una grande rotatoria è scomparso alla vista. È questione di evidente estremo pericolo e violazione della sicurezza non solo per gli autoveicoli tutti ma soprattutto per i motociclisti e biciclette. È una  malinconica e degradante cartolina di omissioni, codardia, incapacità inettitudine e incompetenza di chi è anche pagato per portare rispetto alla comunità e alla città. Una vigliaccheria amministrativa da parte del sindaco di Roma che ha pure preteso di gettare i rifiuti nella nostra senza nulla in cambio oltremodo e per manifesta incapacità sua e dei suoi compagni e alleati di partito che lo hanno preceduto e di fatto se ne stropiccia se le centinaia di camion di AMA, l’azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti a Roma,  transitanoattraverso le selve. Così oltre al danno i Guidoniani e non solo debbono subire l’affronto della supponenza, arroganza e la prepotenza di chi riceve lauti stipendi per amministrare ma di fatto mostrando solo tanta presunzione. Vogliate almeno togliere i guard rail divelti e accartocciati da vecchi incedenti. Pezzi di auto e rifiuti lungo la strada, i pali di ferro rimasti di una pista ciclabile che non esiste più o i tondini di ferro al posto dei guard rail infilzati nell’asfalto,  si fa per dire, perché costituiscono un pericolo mortale. Come presidente della commissione Trasparenza verificherò che siano stati inviate ai proprietari dei terreni che affacciano sulla strada le lettere di intimazione per il ripristino civile e se ci sono rapporti delle diverse Forze dell’Ordine nel merito della pericolosità e che non abbiano avuto seguito”




Ardea, commemorazione strage di Colle Romito: l’intera comunità si stringe attorno alle famiglie colpite dal tragico evento

Nel secondo anniversario della strage di Colle Romito, l’Amministrazione Comunale di Ardea ha voluto ricordare quel tragico giorno a nome dell’intera cittadinanza con un momento commemorativo. In particolare, questa mattina, il Sindaco Maurizio Cremonini e una delegazione dell’Amministrazione Comunale hanno deposto un omaggio floreale all’interno dell’Ecoparco delle Pleiadi, innanzi alla targa apposta per ricordare la tragica scomparsa dei due bambini David e Daniel Fusinato e di Salvatore Ranieri.
«Il dolore per quella tragedia resta vivo in tutti noi – dichiara il Sindaco di Ardea, Maurizio Cremonini -: l’ingiustificata morte di due bambini e di un anziano che eroicamente ha tentato di salvarli ci lasciano ancora sgomenti a distanza di due anni da quel drammatico giorno. Per questo motivo, l’intera Comunità di Ardea si stringe ancora una volta attorno alle famiglie colpite da quel terribile evento».
Erano le 11 del mattino di due anni fa quando un 35enne ha esploso dei colpi di pistola in via degli Astri, frazione residenziale di Colle Romito. Drammatico il bilancio: 4 morti, due fratellini, David e Daniel di 5 e 10 anni, un pensionato di 74 anni che passava in strada in bicicletta, e lo stesso autore del triplice delitto.
L’assassino aveva 35 anni, si chiamava Andrea Pignani, viveva con la madre in una villetta acquistata nel 2019, a poche decine di metri dal campetto del triplice omicidio. Laureato in ingegneria informatica, disoccupato, era stato sottoposto a Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) per aver aggredito la madre, ma non risulta che fosse attualmente in cura per problemi mentali.



Bracciano, inaugurata la nuova motovedetta dei Carabinieri

Una nuova Motovedetta per i Carabinieri di Bracciano. Il mezzo – CC N 206 – è stato inaugurato lo scorso venerdì alla presenza di numerose Autorità locali, civili e militari. Il battello, dotato di tecnologie all’avanguardia per la navigazione e il controllo del lago e dei territori circostanti, sostituisce la precedente CC 255, che dopo svariati anni di servizio è stata dismessa.
Il lavoro della Motovedetta dei Carabinieri sul Lago di Bracciano riguarda una serie di mansioni molto diverse tra loro che, oltre a costituire la base per una buona riuscita degli interventi di soccorso, rientrano nel novero delle attività fondamentali per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica in ambito locale. I militari infatti, in possesso di una particolare specializzazione che permette loro di operare a bordo del natante, posseggono una dettagliata conoscenza della realtà lacuale e sono quotidianamente impegnati in attività di controllo di bagnanti e diportisti, nonché nel mantenimento dello status quo del parco naturale regionale di Bracciano-Martignano, mediante controlli sull’attività di pesca, sul rispetto delle normative specifiche e più in generale sulla convivenza tra uomo e natura in un contesto caratterizzato da delicati equilibri ambientali.
Numerose sono anche le collaborazioni con enti privati e pubblici per l’analisi delle acque e la ricerca scientifica, oltre al fondamentale servizio di pronto intervento e soccorso, garantito dai militari dell’equipaggio che, unendo all’approfondita preparazione tecnico-professionale la propria esperienza e la passione per l’attività navale, hanno spesso scongiurato il verificarsi di eventi infausti, tutelando così la sicurezza e l’incolumità dei cittadini che a vario titolo frequentano il lago.



Aprilia, “Pedalata per un raggio di sole”: successo per la 38esima edizione

Il sindaco Lanfranco Principi: “Lavorare in sinergia per sostenere e potenziare questa importante realtà”
 
 
Una passeggiata in bici per le vie del centro per promuovere lo sport e la solidarietà. Si è svolta ieri mattina la “Pedalata per un raggio di sole”, la manifestazione sportiva giunta alla 38° edizione e finalizzata a raccogliere fondi a favore dei ragazzi diversamente abili ospiti della Comunità Raggio di Sole. Circa 370 le persone che hanno preso parte all’evento benefico organizzato dalla Asd Ciclistica Aprilia in collaborazione con Avis e con l’associazione Agpha onlus- Comunità Raggio di Sole. Dopo il raduno in piazza Benedetto Croce, i partecipanti hanno percorso in bicicletta via Carroceto, via Rossellini, via Fellini, via Guardapasso, via Toscanini, via Rossa, via Aldo Moro, via Matteotti, via degli Aranci, piazza Roma, via dei Lauri, via Galilei per poi raggiungere nuovamente il traguardo presso piazza Benedetto Croce, dove si è svolta l’estrazione dei premi messi a disposizione dagli sponsor dell’iniziativa.
 
 
In apertura della manifestazione Primo Moretti e Marco Cortese, in rappresentanza dell’Agpha onlus e della Asd Ciclistica Aprilia, hanno rivolto un ringraziamento ai partecipanti, al Comune di Aprilia, alle forze dell’ordine, alla Croce Rossa Italiana e alle associazioni di protezione civile, mentre il sindaco di Aprilia Lanfranco Principi ha speso parole di encomio per il lavoro svolto dalla Comunità Raggio di Sole presso la struttura di via Aldo Moro. “Una manifestazione di fondamentale importanza per la città – ha dichiarato il sindaco – che promuove lo sport e la solidarietà.
 
Tutti noi abbiamo a cuore la struttura e le attività svolte dalla Comunità Raggio di Sole. Il centro diurno ospita 20 ragazzi disabili e negli anni sono stati compiuti passi in avanti, tanto che il centro ha ottenuto un finanziamento dal distretto socio-sanitario che include Aprilia come ente capofila per realizzare un dormitorio. La nostra intenzione è quella di lavorare in sinergia con i vari attori per giungere alla realizzazione del progetto “Dopo di noi”, dando ai genitori dei ragazzi disabili la certezza di poter contare sul supporto di un ambiente famigliare anche in futuro”. 
 



Trevignano, anche il Parco avvia un procedimento: vuole che sia tolta la recinzione che delimita lo pseudo santuario

Il Parco ha revocato il nulla osta che precedentemente autorizzava la recinzione nell’area della preghiera che era stata richiesta dalla Onlus anche per motivi di invasione dei cinghiali.

Il 31 maggio è stata notificata alla Associazione Madonna di Trevignano E.T.S., la comunicazione di avvio del procedimento teso all’annullamento in autotutela del nulla osta rilasciato il 09 dicembre del 2019 per la realizzazione di “una recinzione in pali di castagno e rete metallica e la piantumazione di essenze arboree ed arbustive” su un terreno di proprietà della “Madonna di Trevignano E.T.S.” in località Campo Le Rose nel Comune di Trevignano Romano.
Dopo la rimozione del gazebo proseguono quindi incessantemente le attività amministrative e
giudiziarie che l’amministrazione dell’Ente Parco ha già da tempo messo in atto affinché, sul luogo delle presunte apparizioni, sia ripristinata completamente la legalità.
Ora, l’Associazione dovrà rimuovere anche la recinzione, e i presupposti di questa scelta sono il frutto della necessaria attività istruttoria propedeutica, partita i primi mesi dell’anno ben prima dell’interesse mediatico, quando, l’Ente Parco non ha rilasciato analoghi pareri favorevoli per recintare i terreni limitrofi dell’Associazione ed è stato possibile accertare come, le motivazioni addotte come sostanziali ai fini del rilascio del nulla osta del 2019 fossero evidentemente, come specifica la norma, frutto di “falsa rappresentazioni dei fatti” (che costituisce infatti uno dei requisiti richiesti per l’annullamento in autotutela).
Di fatto, tali condizioni, che all’atto del rilascio del N.O. nel dicembre 2019, non si rilevavano, hanno impedito una fase istruttoria del procedimento che potesse tener conto delle reali intenzioni dei soggetti proponenti.
All’avvio del procedimento volto all’annullamento d’ufficio del Nulla Osta del 09/12/2019 prot.
AP3342 affetto da vizio di legittimità, seguiranno gli atti consequenziali necessari alla rimozione della recinzione.
Naturalmente si procederà in sinergia con l’Amministrazione Comunale di Trevignano Romano e rimane pertanto invariato l’obbligo, in capo all’Associazione, di provvedere ad eliminare tutti gli ulteriori abusi contestati, ai quali si aggiungerà anche la recinzione.

E sempre la Onlus presieduta da Gianni Cardia ha fatto ricorso al TAR rispetto all’ordinanza del Comune che intima la demolizione delle opere abusive tra cui la teca con la Madonna. Quindi a breve il giudice amministrativo regionale sarà chiamato a decidere se la teca e gli arredi piantati a terra su terreno agricolo è vincolato potranno restare o dovranno essere rimossi. Nel frattempo per il raduno del Rosario di domani, la sindaca di Trevignano Claudia Maciucchi ha nuovamente allertato la Prefettura per chiedere il consueto ausilio di forze dell’ordine per garantire maggiore sicurezza oltre al regolare controllo dei carabinieri e polizia locale che viene puntualmente effettuato




Tivoli, furto di un robot medico da un milione e mezzo di euro: 4 arresti

TIVOLI – I Carabinieri della Compagnia di Tivoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a carico di 4 italiani, gravemente indiziati di furto aggravato in concorso. La misura cautelare è l’esito di una certosina attività di indagine svolta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Tivoli e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, avviata il 22 maggio 2022 a seguito del furto di un autoarticolato contenente un robot medico, che sarebbe dovuto essere consegnato ad un importante ospedale della capitale. I ladri, dopo essersi impossessati del camion, avevano trasbordato il prezioso congegno su un altro tir, abbandonando il mezzo su cui si trovava il robot nelle campagne di Roma. L’apparecchio, del valore di oltre un milione e mezzo di euro, rappresenta il massimo della tecnologia nella robotica applicata alle operazioni mediche più difficili ed una nuova frontiera per la medicina. Dal momento del furto i Carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno iniziato a ricostruire passo dopo passo ogni minuto dell’azione criminale, grazie ad una raccolta minuziosa di dati provenienti dal camion ritrovato e dalle telecamere, fino a giungere arrivare ai volti di quattro soggetti. E’ stata la successiva perquisizione disposta nei confronti degli indagati a fornire gli elementi d’indagine mancanti: a casa dei sospettati sono stati rinvenuti gli abiti indossati durante le fasi del furto nonché alcuni disturbatori di frequenza, cd. jammer, non commerciabili in Italia, utilizzati per inibire la trasmissione in radio frequenza del GPS del camion all’atto del furto. La compiuta ricostruzione degli elementi raccolti dai Carabinieri, ha consentito alla Procura di Tivoli di richiedere ed ottenere dal GIP del locale Tribunale, la misura cautelare nei confronti dei 4 indagati, provvedimento eseguito nella giornata odierna.




Zagarolo, il piccolo Kevin Veritiero vince il campionato italiano di Italia XFC

Domenica scorsa nel Palazzetto dello Sport di Frascati si sono svolti i Campionati assoluti di Italia XFC. Protagonista assoluto è stato il piccolo zagarolese Kevin Veritiero che, a soli 8 anni, ha conquistato il titolo di Campione italiano, dopo due difficoltosi round e un sudatissimo extra round.
Kevin è allenato dai Maestri Consuelo Bonanti ed Emanuel Stampa; a Kevin e ai suoi due allenatori le più sentite congratulazioni da parte dell’Amministrazione comunale e della Comunità di Zagarolo.




Aprilia, Lanfranco Principi è il nuovo sindaco

Lanfranco Principi è il nuovo sindaco di Aprilia. Principi ha vinto col 52,89% (13.358 voti), sostenuto dalla coalizione di centrodestra composta da FdI, Lega e varie liste civiche come Forza Aprilia o Principi sindaco ed aveva ottenuto per elezioni comunali del 2023 del 28-29 maggio il 46,82% con 13.816 voti.

Ha battuto la civica Luana Caporaso ferma al 47,11% (11.898 voti) sostenuta da otto liste civiche: Aprilia Domani, Forum per Aprilia, Aprilia Città Civica, Luana Caporaso Sindaca, Uniti per Aprilia, Aprilia Tricolore, Rete dei Cittadini e L’altra faccia della politica. Affluenza in calo: ha votato il 45,25% degli elettori (erano il 56,01% alle precedenti elezioni).




Anagni, Daniele Natalia si riconferma sindaco

Daniele Natalia si riconferma sindaco di Anagni, battendo il candidato a sindaco Alessandro Cardinali su quasi tutte le sezioni.

“Una vittoria schiacciante che conferma in maniera decisa il volere dei cittadini” commenta Gianluca Quadrini, Presidente del Consiglio Provinciale di Frosinone e Capogruppo di Forza Italia in Provincia, che si complimenta con il sindaco.

“ Le mie più vive congratulazioni al sindaco Daniele Natalia. Ancora una volta il centro-destra ha dimostrato che uniti si vince ma sopratutto si ha la forza per affrontare le sfide e raggiungere gli obiettivi. In qualità di Capogruppo di Forza Italia in Provincia sono sicuro che il collega Daniela Natalia continuerà a governare la città di Anagni con gli stessi valori e gli stessi principi della sua precedente amministrazione, migliorando e portando a termine quei progetti che renderanno Anagni ancora più vivibile.” Così in una nota il Presidente del Gruppo Provinciale, Gianluca Quadrini.