Discarica Magliano Romano: la Conferenza dei Sindaci all’unanimità dice no alla riclassificazione

La Regione Lazio ha convocato per domani 24 febbraio 2021 la conferenza conclusiva della Valutazione di Impatto Ambientale

Si è tenuta ieri la Conferenza convocata dal Presidente Ottorino Ferilli (Comune di Fiano Romano) presso l’Aula Consiliare del Comune di Fiano, per l’unico punto all’ordine del giorno richiesto da Francesco Mancini, Sindaco del Comune di Magliano Romanola riclassificazione della discarica di Magliano Romano.

I FATTI: la Regione Lazio a distanza di sette anni dalla presentazione del progetto di riclassificazione della discarica di Magliano Romano (presentato dalla Soc. Idea 4 srl) ha convocato per domani 24 febbraio 2021 la conferenza conclusiva della Valutazione di Impatto Ambientale.  La questione ha sollevato e raccolto le preoccupazioni dei Sindaci della Conferenza, soprattutto perché il nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio, in molti passaggi, sembra che lasci “a casa” tutti quei vincoli e criteri per la localizzazione degli impianti permettendo una riclassificazione quasi d’ufficio.

POSIZIONE CONFERENZA: come più volte accaduto nel 2014, anche nell’incontro di ieri, la Conferenza dei Sindaci all’unanimità (Campagnano di Roma, Capena, Castelnuovo di Porto, Civitella San Paolo, Fiano Romano, Filacciano,  Formello, Magliano Romano, Mazzano Romano,  Morlupo, Nazzano, Ponzano Romano, Riano,  Rignano Flaminio, Sacrofano, Sant’Oreste, Torrita Tiberina) ha ribadito la propria CONTRARIETÀ alla possibile riclassificazione della discarica, un’operazione che ancora oggi manca di chiarezza e trasparenza.

Inoltre, chiede alla Regione Lazio:

– se è stata fatta una valutazione puntuale sull’impatto ambientale che avrebbe la possibile riclassificazione di tutte le discariche di inerti presenti sul territorio;

– nuovamente e con profondo rammarico per il silenzio sulla questione, di istituire il tavolo tecnico sui rifiuti con i Comuni dell’Area Tiberina, Flaminia, Cassia che molto spesso diventano il salvagente per Roma.

“Non è ammissibile che a distanza di anni ancora sulla questione si percepisca un silenzio pesante e preoccupante” ha dichiarato il Presidente Ferilli “ma sono sempre più  convinto che le parole dei Sindaci debbano tenersi in grande considerazione soprattutto in tutte quelle sedi dove si decide della vita e del futuro delle nostre Comunità” e ha chiuso i lavori affermando “esprimo la mia piena soddisfazione per  la compattezza della Conferenza, che in  tutti questi anni si è sempre mostrata unita nel voler tutelare ad ogni costo persone, ambiente e territorio”.




Bracciano, movida e assembramenti. Il Sindaco chiude piazza Don Cesolini: “Prima la salute!”

Caos e assembramenti in piazza Don Cesolini, nel centro di Bracciano dove sono intervenuti nelle ore scorse i Carabinieri e la Polizia Locale per separare le persone e invitarle a mantenere il dovuto distanziamento.
Questa mattina il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli ha dovuto prendere la decisione di chiudere la piazza dalle 18 alle 6 del mattino e ha firmato l’ordinanza per evitare che si ripeta il fenomeno, soprattutto nelle ore pomeridiane e serali: “Il Covid non è finito – dichiara il Sindaco – bisogna osservare rigorosamente le regole e non mandare in fumo tutti gli sforzi fatti dalla comunità per allentare i contagi. Purtroppo, se da un lato la maggior parte dei giovani danno il buon esempio, dall’altro ci sono ragazzi (e non solo) che si comportano come se il virus non ci fosse più. Consumano alimenti e bevande senza rispettare le distanze tra loro, appiccicati e senza mascherine. Quale autorità responsabile della salute pubblica, non posso permettere che certe condotte si ripetano e chiudo la piazza finché sarà necessario. Devo tutelare la salute dei cittadini, anche di quelli che non si impegnano per primi a difendere la loro salute e quella degli altri. Non bastano i controlli se non sono le persone a capire che è importante rispettare le regole”. L’ordinanza è immediatamente entrata in vigore a partire da oggi 22 febbraio 2021.




Guidonia Montecelio, incendio doloso all’istituto Manzi: inquirenti sulle tracce dei responsabili

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Incendio doloso quello di ieri all’Istituto Manzi di Villalba dove è stato appiccato il fuoco ad un’aula ed alle postazioni dei collaboratori scolastici.

“In questo momento, in cui il sistema educativo e scolastico è stato già messo a dura prova dalla pandemia da Covid 19 – dichiara l’Assessore alla Pubblica Istruzione Elisa Strani- arriva un gesto scellerato da soggetti senza alcun senso civico, che non hanno nessun rispetto per la società e vanno a colpire la categoria più fragile: i nostri figli”.

“Sono costernata per questa vicenda- continua Strani- e condanno fortemente questo gesto sconsiderato, e spero che il lavoro degli inquirenti possa far luce al più presto sull’accaduto, individuando i responsabili”.

Sul posto anche il Sindaco Michel Barbet. “Appena saputo della notizia mi sono recato sul posto – ha detto il Sindaco Michel Barbet- si tratta di un gesto vile e criminale che ci lascia assolutamente sgomenti. Le forze dell’ordine sono già a lavoro per individuare i soggetti autori di questo gesto, da parte della nostra Amministrazione ci sarà la massima collaborazione in questo senso. La nostra condanna è ferma e decisa, non possiamo assistere a simili azioni”.




Colleferro e Carpineto dichiarate zone rosse

Altre due zone rosse nel Lazio per l’alta incidenza di casi di variante inglese.

Il Presidente della Regione Lazio ha firmato ieri le due ordinanze che dispongono le misure di massima restrizione per Colleferro e Carpineto, due comuni in provincia di Roma.

Nel Lazio la zona rossa è già stata attivata per Roccagorga in provincia di Latina.

Emergenza a Colleferro: “Ho convocato una riunione della C.O.C. con le massime autorità cittadine oggi pomeriggio. Il presidente del Consiglio Comunale ha altresì convocato la riunione urgente dei capigruppo. In entrambe le riunioni sarà approfondito il dato di crescita esponenziale dei contagi e la probabile presenza in città della variante inglese. Si prega tutti di seguire la sole informazioni istituzionali che questa pagina e quella del Comune diffonderanno nelle prossime ore”. Così su facebook Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro.




Bracciano, primi 5 anni di mandato per il Sindaco Tondinelli. Cosa si è fatto e cosa è ancora da completare?

L’intervista al Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli per un bilancio sui primi 5 anni di mandato. Cosa si è fatto e cosa è ancora da completare?

Tondinelli diventa sindaco di Bracciano nel 2016 e da subito lo aspetta un cammino tutto in salita. Il primo cittadino trova una situazione disastrosa delle casse comunali con un debito di 10 milioni di euro e per questo deve concentrare i primi due anni e mezzo a sanare le casse dell’Ente.

Un risultato ottenuto senza alzare le tasse ma addirittura abbassando la Tari e gli oneri concessori a vantaggio delle tasche dei cittadini di Bracciano con una media totale di diminuzione delle bollette sui rifiuti di oltre il 7 per cento

L’intervista al Sindaco di Bracciano ospite della trasmissione Officina Stampa del 18/02/2021

Ma il Sindaco si trova anche a dover far fronte all’emergenza cimitero che vede una carenza loculi a cui fa fronte con nuove e tempestive costruzioni

Sempre in prima linea per l’ambiente: ha ridato vita al Giardino del lago rimasto in totale abbandono per lungo tempo e che oggi è diventato una cornice verde fruibile a tutti.

Dal 40% ha portato la raccolta differenziata al 75%. Insieme ai Cittadini e alle Associazioni si è opposto per evitare una nuova discarica a Bracciano come quella che proponeva l’Università Agraria e dopo 30 anni di strenuo contrasto insieme a forze civiche ha raggiunto l’obbiettivo della copertura della discarica di Cupinoro con il cupping.

Insieme ad Azzero CO2 ha piantato circa 1.000 tra alberi e arbusti.

Ha stipulato un patto per l’ambiente con l’associazione civica Salvaguardiamo Bracciano impegnata in prima linea per contrastare l’abbandono dei rifiuti, atti vandalici e degrado

Ha pedonalizzato il centro storico, una promessa fatta dai precedenti amministratori comunali e mai mantenuta. E ha fatto installare 3 postazioni di bike sharing

Nonostante la situazione economica difficile, ha impiegato quasi 800 mila euro, per asfaltare 34 strade di Bracciano e circa 1 chilometro e duecento metri di marciapiedi. Ha avviato i lavori di sostituzione e manutenzione dei selciati nel centro storico di Bracciano.

Ha fatto installare nuove luci al led in via Cupetta del mattatoio, una strada da sempre al buio.

Ha avviato i lavori di rifacimento e messa a norma del campo sportivo Vergari e del Palazzetto a via delle Palme

È riuscito ad avviare i lavori di realizzazione della rotatoria di collegamento della ex strada statale 493 Braccianese Claudia con via Perugini e via Isonzo, vicino la stazione dei Carabinieri. Per realizzare questa rotatoria ha acquisito un’area di terreno di circa 2 mila 400 metri quadri appartenente al ministero della Difesa della Caserma Montefinale

Grazie alla sinergia con l’associazione Access Emotion si è occupato dell’abbattimento delle barriere architettoniche inserendo tra l’altro, nel progetto di rifacimento della strada via dei Lecci, la scuola e dintorni, un ambiente accessibile per i disabili

 Ha avviato i lavori di rifacimento del muro di via settevene Palo

Ha operato una drastica riduzione di almeno il 50 per cento sugli oneri di urbanizzazione e lo snellimento della burocrazia grazie al SUE digitale ovvero lo sportello unico di edilizia digitale

Ha rimesso a nuovo i cortili delle scuole comunali Tommaso Tittoni e istituto comprensivo Silvestri

Ha inaugurato il nuovo campetto sportivo polifunzionale in via dei Lecci a Bracciano restituendo alla cittadinanza un’opera utile per i ragazzi e gli sportivi che prima versava in totale degrado ed era completamente inutilizzabile.

Dopo anni di aspettative da parte della cittadinanza ha concluso la donazione al Comune della preziosa collezione di proprietà della famiglia Panunzi, oltre 400 reperti di epoca etrusca e romana che verranno esposti al Museo Civico cittadino.

Ha portato il presepe vivente più grande d’Italia  al castello con oltre 25 associazioni partecipanti e 200 figuranti e una media di cinque mila visitatori al giorno.

Ha contribuito fattivamente a far rinascere lo storico carnevale

Ha puntato sul turismo di prossimità in piena pandemia varando un piano turistico. Ha presentato il brand dell’Assessorato al Turismo e promosso una massiccia campagna pubblicitaria su Roma che ha portato un alto flusso di visitatori e promosso il nome della città come luogo sicuro e appetibile dove trascorrere le vacanze.

Ha aperto un teatro, il Teatro del Lago, rimettendo a norma e in sicurezza una struttura che era abbandonata e dove si è registrato un grande successo anche per i corsi gratuiti online di teatro




Guidonia, Asl Roma 5: al via le vaccinazioni per gli under 55

Aperto il Centro Vaccinale nel complesso centrale Italian Hospital Group

Inizia oggi la campagna di vaccinazione della Asl Roma 5 per gli under 55 all’interno del nuovo centro vaccinazioni anticovid19, anche conosciuto come “Centro Primula”, allestito in spazi esclusivi adiacenti al Centro Ambulatoriale Italian Hospital Group.

Si è iniziato oggi con il personale delle Forze dell’ordine.

IHG, ferma sostenitrice della promozione per la campagna di vaccinazione, ha messo a disposizione la struttura a titolo completamente gratuito al fine di fornire un prezioso servizio al territorio. “La collaborazione tra la nostra azienda e la ASL Roma 5 durante le diverse fasi emergenziali, si è sempre dimostrata efficace – afferma il dott. Antonello Isabella, amministratore delegato del gruppo IHG– da principio con l’apertura della struttura per pazienti Covid19 positivi a marzo e a seguire con l’avvio della campagna di vaccinazione che ha previsto la copertura in tempi rapidissimi di quasi il 100% dei soggetti al momento vaccinabili. Questo è un ulteriore step che speriamo possa contribuire a chiudere questa fase pandemica con i migliori risultati”.




Manziana, ex complesso militare delle “Vedette”: firmato il primo atto per il passaggio di proprietà al Comune

Il Sindaco: “Un progetto che rappresenta e rappresenterà per Manziana il prossimo futuro”

MANZIANA (RM) – E’ stato da poco firmato a distanza e con firma digitale l’accordo di valorizzazione dell’ex complesso militare delle “Vedette”: Demanio, Ministero dei Beni Culturali e Comune approvano così formalmente l’atto propedeutico al passaggio dell’area al Comune di Manziana.

La firma rappresenta un atto necessario ed indispensabile per garantire il proseguimento del lungo e complesso iter formale, purtroppo rallentato dalla pandemia. Il prossimo step formale prevede un passaggio in Consiglio Comunale: il Consiglio, infatti, dovrà autorizzare il Sindaco Bruni a firmare l’atto per il passaggio di proprietà che consentirà così di includere definitivamente ed a titolo gratuito l’area delle ex-vedette nel patrimonio comunale.

“Da quando iniziai per la prima volta a lavorare sul progetto che avevamo ideato per le ex vedette sono passati quasi sette anni, un anno, invece, da quando per la prima volta ne diedi notizia pubblica – commenta il Sindaco Bruni – nel mezzo è scoppiata la pandemia, con tutte le criticità che ancora oggi stiamo vivendo. Nonostante il tempo trascorso e le tante difficoltà, oggi abbiamo posto questa ulteriore firma che contribuisce a dare corpo ad un progetto che rappresenta e rappresenterà per Manziana il prossimo futuro. Erano anni che Manziana vedeva quel terreno abbandonato a sé stesso: tra qualche tempo da quel “vuoto” nascerà un luogo di condivisione, di svago e di rinascita. Voglio ringraziare sentitamente il Demanio ed il Ministero dei Beni Culturali per la serietà e professionalità con cui hanno seguito tutto l’iter. Il mio ringraziamento si estende anche ai dipendenti comunali impegnati in questa lunga cavalcata che tra qualche tempo vedrà il suo termine, lasciando spazio alla parte operativa del progetto. Attendo con ansia l’ultima e definitiva firma: da lì potremo iniziare a realizzare concretamente quella che all’inizio sembrava solo una pazza idea e che invece si è trasformata in una grande opportunità per la crescita del nostro paese” A metà strada tra Manziana e Quadroni, l’area delle ex caserme, utilizzate un tempo per l’alloggiamento dell’artiglieria di montagna, ospiterà un punto di incontro intergenerazionale, un asilo nido, uno spazio giovani all’aperto con annessa arena per spettacoli, uno spazio museale ed espositivo ed un punto ristoro e informativo.




Valle Muricana e Prima Porta: cives in campo per garantire la sicurezza

Nonostante il gelido pomeriggio del 13 febbraio, con l’allerta meteo che dava previsione di temperature molto basse, e il ghiaccio su strada che spesso si forma a seguito di ciò, l’Associazione Cives Valle Muricana, ancora una volta, è scesa in campo, impiegando il pomeriggio per cospargere il sale, in alcune aree nevralgiche tra Valle Muricana e Prima porta.

“Grazie alla disponibilità della Protezione Civile – ass.Naz.Carabinieri, che ci ha donato il sale presso la loro sede a via di Baccanello 113 (Cesano) – dice Daniel Paolini Vicepresidente associazione CIVES Valle Muricana – dove siamo andati a prenderlo il giorno stesso, abbiamo provveduto a cospargerlo, tutto a titolo gratuito e volontario, a Via della Giustiniana (Prima Porta) nell’area del ponte e delle attività commerciali, via Concesio -sia vicino le scuole sia lungo le curve che portano a Via Di Valle Muricana-, a Via Prinotti, davanti la farmacia al terzo km di via di valle muricana, a Via Sulbiate dove è sita la chiesa Santi Elisabetta e Zaccaria, davanti ad un Bar al quinto km di Valle Muricana. In vista della temperatura molto bassa di dei prossimi giorni, in ogni caso invitiamo alla prudenza nel transito non solo a Valle Muricana e Prima Porta, noi abbiamo fatto la nostra parte cercando di limitare, per quanto possibile, qualsiasi potenziale rischio ulteriore dato dal ghiaccio su strada”.

“Questa attività – prosegue – si inserisce in altrettante portare avanti dall’associazione, e solo per parlare di storia recente, annoveriamo l’evento di natale da noi organizzato, in pochissimo tempo, che si è tenuto i giorni 22 e 23 dicembre, alcune raccolta firme sul tema sicurezza, visto che la nostra borgata è oggetto di molti furti ultimamente, andando a richiedere, a ministero dell’interno, la prefettura di Roma, i vari Commissariati di riferimento, le istituzioni municipali e comunali, piu organico di FF.OO. da impiegare. La nostra associazione da oltre due anni ormai, affronta pragmaticamente e con un lavoro quotidiano le istanze dei cittadini, cercando di portare ad istituzioni ed enti competenti, tutte le problematiche che associati e residenti ci richiedono, e per quanto riguarda valle muricana, portiamo avanti problematiche “piccole”, dai rifiuti e materiali ingombranti abbandonati, che ogni volta volontariamente portiamo, in accordo con ama, presso i centri di raccolta ordinari o nell’occasione delle giornate di raccolta straordinaria, le buche e le strade private aperte a pubblico transito, fino ad arrivare a temi più alti, parlando della mancanza di una strada alternativa che tiene in ostaggio circa 15.000 abitanti, lo spostamento o interramento dei tralicci dell’alta tensione ivi presenti da prima della costruzione delle case, e tanto altro, sperando che chi di dovere si interessi e risolvi questi problemi”.




Bracciano, iniziati i lavori di rifacimento del muro in via Settevene Palo

BRACCIANO (RM) – Sono iniziati i lavori di rifacimento del costone di tufo crollato in via Settevene Palo tra Trevignano e Bracciano. Il Comune ha impegnato una somma di circa 80 mila euro per mettere in sicurezza il sito e per il rifacimento del muro crollato a novembre del 2019 su un’arteria strategica che collega Bracciano con Trevignano: “Tra poco più di due settimane – ha dichiarato il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli – i lavori dovrebbero concludersi. Purtroppo i tempi di attesa si sono allungati perché abbiamo dovuto attendere il parere della Soprintendenza per poter procedere”.

Lo smottamento ha creato non pochi disagi agli automobilisti a causa della chiusura di un senso di marcia. L’effetto imbuto costringe le vetture a sopportare ore di traffico e attesa. Presto la circolazione tornerà regolare.




Guidonia Montecelio, bimbo malmenato brutalmente da baby sitter: in manette 25enne

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – I Carabinieri della Stazione di Settecamini, in accordo con la Procura della Repubblica del Tribunale di Tivoli, oggi pomeriggio hanno effettuato un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un cittadino ghanese 25enne, accusato di essere il responsabile delle lesioni patite da un bimbo di 5 anni affidato alle sue cure.

I fatti sono accaduti la scorsa domenica a Guidonia quando, una donna ghanese, ha richiesto l’intervento di una pattuglia presso la sua abitazione. I carabinieri intervenuti hanno subito capito la gravità della situazione: un bambino di soli 5 anni si trovava tra le braccia della sua mamma e piangeva a dirotto con il volto tumefatto e diverse ferite agli arti.

Trasportato in ospedale, i medici gli diagnosticavano diverse fratture con una prognosi di 60 giorni. A quel punto sono scattate le indagini, serrate e continue, che hanno portato i Carabinieri a stringere il cerchio attorno al responsabile di quanto accaduto, ovvero un connazionale della madre del piccolo. Infatti, i genitori, amici del 25enne fermato, dovendosi assentare per qualche ora, hanno affidato a lui il piccolo pensando fosse in mani sicure, non immaginando assolutamente che al rientro potessero trovare il loro figlioletto ridotto in quelle condizioni e il suo “babysitter” completamente ubriaco. Le indagini, condotte in continua sinergia con la Procura di Tivoli hanno visto coinvolti tutti i Carabinieri della Stazione Carabinieri di Settecamini e della Compagnia di Tivoli che, minuziosamente, tassello dopo tassello, hanno ricostruito ogni momento di quel pomeriggio che, a parte qualche brutta cicatrice, si spera potrà essere rapidamente dimenticato dallo sfortunato piccolo protagonista della vicenda.

Il 25enne ghanese, sulla base degli elementi raccolti, è stato fermato e tradotto presso il carcere di Rebibbia in attesa della convalida del provvedimento.




Sacrofano, Riano, Capena, Morlupo e Cerveteri: da qui le manovre dei “capi dello spaccio”

ROMA – Dalle prime luci dell’alba, nelle province di Roma, Reggio Calabria (RC), Venezia (VE) e Grosseto (GR), i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coadiuvati dai Comandi Arma territorialmente competenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di n. 33 persone indagate, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, cessione e detenzione ai fini di spaccio, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto abusivo di armi.

Il provvedimento cautelare si basa sulle risultanze acquisite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Via in Selci nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “ENCLAVE”, sviluppata tra il 2017 e il 2018, che ha consentito di individuare e disarticolare un sodalizio contiguo alla ‘ndrangheta, costituito da soggetti calabresi e romani, dedito al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, marijuana e hashish) ricostruendone i canali di approvvigionamento, il sistema di gestione delle “piazze di spaccio” e le modalità di cessione. Al vertice di tale sodalizio, che espletava la maggior parte delle attività criminali nell’area nord-ovest di Roma (in particolare nelle zone di Casal del Marmo, Prima Porta, Borghesiana e nei Comuni di Sacrofano, Riano, Capena, Morlupo e Cerveteri), veniva individuato VITALONE Pasquale cl. 1976, soggetto pluripregiudicato, organico alla ‘ndrina ALVARO di Sinopoli (RC), stabilitosi da tempo a Sacrofano (RM), dirigeva da quel comune le sue attività illecite avvalendosi anche di propri familiari. Questi ultimi, considerati più affidabili e riservati rispetto ad altri componenti del sodalizio, venivano incaricati per le operazioni più delicate ovvero: reperire canali di approvvigionamento, curare i rapporti con gli altri associati, trasferire il denaro contante, attuare per conto del capo azioni intimidatorie, garantire la riservatezza delle comunicazioni tra gli accoliti, cercando di eludere le eventuali captazioni delle Forze dell’Ordine.

Nel corso delle indagini, oltre alle numerosissime cessioni, venivano ricostruite, in maniera dettagliata, svariate operazioni di narcotraffico tra le quali:

  • la negoziazione di una partita di 20 kg di cocaina proveniente dalla Colombia, operazione gestita mediante l’intermediazione di due broker italiani, una donna 65enne residente ad Orbetello (GR) e un uomo della provincia di Venezia, contiguo all’ex “Mala del Brenta”;
  • la compravendita di una partita di 12 kg di cocaina al prezzo di 312 mila euro, operazione gestita per conto del VITALONE da un soggetto di origini bulgare, il quale si recava in più occasioni in Spagna per gestire le trattative con un gruppo di colombiani che avrebbero dovuto far arrivare lo stupefacente in Italia direttamente dal Sudamerica;
  • la vendita di una partita di marijuana di 10 kg, fornita in conto vendita da PELLE Antonio, nipote del noto PELLE Antonio, soprannominato “Ntoni Gambazza”, ritenuto il capo dell’omonima cosca di San Luca (RC);
  • la trattativa per l’acquisto di 1.500 kg di hashish da cedere ad acquirenti già individuati e attivi nella zona Nord di Roma.

Le attività di spaccio al dettaglio e quelle connesse alla ricerca di nuovi e più lucrosi canali di approvvigionamento non avevano mai sosta, nonostante durante le indagini venivano:

  • arrestati 10 soggetti in flagranza per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti;
  • arrestati 2 soggetti per detenzione abusiva di armi e munizionamento, con contestuale sequestro di una pistola revolver FRANCHI 38 special, un fucile mitragliatore STEN MK calibro 9 con due caricatori e 66 proiettili cal. 9 parabellum;
  • sequestrati kg. 1,5 di cocaina, kg. 115 di marijuana, kg. 30 di hashish.

Inoltre, in svariate occasioni veniva documentato come gli indagati non disdegnassero l’uso della violenza, in particolar modo nelle attività connesse al recupero crediti con modalità estorsive. Emblematici, in tal senso, sono:

  • un’estorsione aggravata dal metodo mafioso commessa nei confronti di un trafficante calabrese, reo di una mancata fornitura di droga per la quale era stata versata la somma di 116.500 €. Dopo svariate minacce di morte anche nei riguardi della moglie e di un violento pestaggio ai danni di un suo uomo di fiducia, il trafficante veniva costretto a restituire parte del denaro già consegnatogli;
  • la condotta estorsiva nei riguardi di un acquirente, ritenuto responsabile del mancato pagamento di una partita di cocaina. Al fine di costringerlo a consegnare il denaro, alcuni degli indagati esplodevano sei colpi d’arma da fuoco all’indirizzo del portone di ingresso dell’abitazione della vittima e appiccavano il fuoco alla sua autovettura;
  • il tentativo di rilevare le quote societarie di una palestra sita in Riano (RM), attività ritenuta utile a riciclare il denaro di provenienza illecita. Al fine di piegare le volontà dei tre soci che non intendevano cedere le proprie quote, i malviventi dapprima incendiavano l’auto del primo, poi esplodevano un colpo d’arma da fuoco contro l’auto del secondo e, successivamente, incendiavano il cancello dell’abitazione e l’auto del terzo.

Le investigazioni si focalizzavano anche su alcune attività commerciali:

  • un’autofficina sita a Sacrofano (RM), considerata la base logistica del sodalizio criminoso, utilizzata sia per la vendita al dettaglio delle sostanze stupefacenti, che per lo svolgimento degli incontri tra i sodali;
  • un solarium, utilizzato come base logistica dai responsabili della piazza di spaccio della zona Borghesiana;
  • un bar – tabacchi, sito in zona Casalotti, gestito in prima persona da VITALONE Pasquale, il quale, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia patrimoniale, attribuiva fittiziamente la titolarità della società di gestione del bar alla moglie e quella relativa alla tabaccheria a due nipoti.

Quest’ultima attività commerciale è stata sottoposta a sequestro preventivo contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali.