Anguillara, lago di Bracciano. Anselmo: “L’emergenza idrica è tutt’altro che risolta”

ANGUILLARA (RM) – Durante l’assemblea dei sindaci Ato 2 in Città Metropolitana il sindaco di Anguillara Sabrina Anselmo nel suo intervento ha sottolineato la non tempestività a convocare un assemblea sull emergenza idrica che ha colpito la nostra regione e la conseguente carenza idrica dei territori “A questo punto ci domandiamo – ha detto Anselmo –  se facciamo parte di questa Città Metropolitana o siamo solo una manina da alzare in questo contesto. Oltre tutto noi sindaci del lago – ha proseguito il sindaco di Anguillara – abbiamo fatto richiesta di una assemblea straordinaria sull’emergenza idrica, ma ci e’ stato risposto di aspettare questa data. Ora siamo ad ottobre e il danno sul lago c’ è stato, ora saranno le indagini della magistratura a stabilire se sia stata l’evaporazione o le captazioni a provocare l abbassamento e conseguente danno ambientale.”

La prima cittadina di Anguillara Sabazia prendendo come riferimento la relazione fornita ai sindaci in conferenza, ha poi letto un passaggio dove Acea dichiara che informalmente è stato comunicato ai sindaci che non si preleverà più dal lago di Bracciano se non come riserva strategica.

“Ad oggi non e’ arrivata nessuna comunicazione che dichiari che non verranno più effettuate captazioni, – ha detto Sabrina Anselmo – e sinceramente non crediamo a queste affermazioni perché ormai siamo abituati a promesse di Acea che vengono successivamente disattese. Oggi il lago – ha proseguito Anselmo – è a quasi due metri sotto lo 0 idrometrico e non sta piovendo. Se non ve ne siete accorti l’emergenza idrica è tutt’altro che risolta. Siamo ad ottobre e abbiamo lo stesso fenomeno dello scorso anno dove avevamo previsto questa situazione e cercato delle soluzione che potessero salvare il nostro lago. Ora cosa facciamo? Ci ripresentiamo a Maggio con una nuova emergenza idrica? O lavoriamo da subito per risolvere il problema, o ci rivediamo direttamente a ottobre del prossimo anno.” Queste le domande poste dal sindaco di Anguillara Sindaco Sabrina Anselmo alla conferenza dei sindaci Ato 2, sottolineando che questa stagione il territorio ha subito gravi danni e ancora stenta a riprendersi.




Anguillara, acquisizione aree verdi e strade a Ponton Dell’Elce: a breve un nuovo censimento

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Fra poco saranno 30 anni che a Ponton Dell’Elce si aspetta l’acquisizione delle aree verdi e delle strade. Si tratta di una questione rimasta irrisolta dai tempi della convenzione tra il Comune e i cittadini dopo lo scioglimento del consorzio che è avvenuto 27 anni fa. Naturalmente, in tutto questo lasso di tempo intercorso, il censimento di 30 anni fa va aggiornato perché nel popoloso quartiere di Anguillara che oggi conta circa duemila persone, l’edificazione è proliferata e i residenti aumentati.

Il sindaco di Anguillara Sabrina Anselmo ha annunciato importanti interventi di riqualificazione a Ponton Dell’Elce dove la manutenzione delle strade è carente: “Abbiamo vinto un bando della Città Metropolitana di 450 mila euro di interventi – dice – che prevedono la riqualificazione delle aree periferiche soprattutto per quanto riguarda il profilo della sicurezza a Ponton Dell’Elce. Provvederemo finalmente al rifacimento della parte non agibile del centro sportivo, alla sistemazione dei marciapiedi e l’installazione di telecamere per garantire sicurezza e controllo sul territorio”. Anselmo garantisce che la data inizio lavori è prevista per il 1 settembre 2018: “A Ponton Dell’Elce ci sarà anche un nuovo giardino pubblico e per quanto riguarda l’acquisizione delle aree verdi – prosegue –  è tra le priorità dare un incarico esterno affinché si possa procedere anche ad un nuovo censimento che tornerà utile e indispensabile anche ai fini della realizzazione della nuova isola ecologica nel quartiere”.




Cotral, Manziana: la beffa della chiusura del deposito

MANZIANA (RM) – Dopo l’ormai noto dossier Cotral realizzato da L’Osservatore d’Italia, il quotidiano torna sull’argomento con un vero e proprio reportage fotografico sullo stato in cui versano alcuni depositi da cui partono i mezzi tutti giorni per arrivare a fine servizio.

IL DOSSIER SU COTRAL PUBBLICATO DA L’OSSERVATORE D’ITALIA (2014)
L’Osservatore d’Italia - Ultima edizione

 

Ebbene, i depositi di Civitavecchia, Tolfa e Blera si presentano in pessimo stato.

Civitavecchia sembra essere quello più critico perché ci sono rifiuti ingombranti nel piazzale vetture, il bagno del personale sporco e vecchio, l’asfalto con il percolato e dulcis in fundo ci sono ponteggi e transenne senza precauzioni di sicurezza per la caduta dei cornicioni.

A Blera l’uscila sulla Statale è senza visuale e c’è un muretto etrusco sottoposto a vincolo archeologico. Il fatto che ci sia un reperto è interessante al fine di certe considerazioni che verranno in seguito. La sala del personale è davvero poco appropriata per circa 40 persone ed ha a disposizione un solo bagno utilizzato sia per le dinne che per gli uomini. Il pavimento del parco vetture ha evidenti percolamenti che permeano nel terreno dove insistono delle falde. C’è assenza totale di segnaletica orizzontale. L’illuminazione è totalmente insufficiente e le vetture vengono disposte senza una via di fuga individuale prevista per legge.

Anche a Tolfa la sala del personale per 40 persone poggia su una pavimentazione ormai inesistente proprio a ridosso di un boschetto. A Cerveteri l’autobus andato bruciato quest’estate non risulta coperto con i teli contenitivi come per legge. C’è un bagno alla turca per il personale che viene utilizzato sia per gli uomini che per le donne e anche qui l’asfalto è notevolmente dissestato.

In questo contesto s’inquadra l’assurda sorte che ha fatto il deposito di Manziana perché oltre al danno che ha provocato la sua chiusura il 25 di giugno 2017 c’è pure la beffa perché sarebbe stato chiuso perché versava, più o meno, nelle stesse condizioni in cui si trovano i depositi di Civitavecchia, Tolfa e Blera.

Il risultato della chiusura del deposito Cotral? Ci sono almeno mille chilometri di fuori servizio al giorno per una spesa di 2,50 euro al Km, disagi per gli utenti perché le corse sono affidate a diversi depositi e i passeggeri aspettano talvolta anche un’ora esposti a intemperie o caldo afoso e ultimo ma non per importanza ci sono circa 30 autisti che per andare a lavorare sono costretti a percorrere dai 30 ai 50 km sia andata che ritorno.

 

Dunque, le fotografie sulle condizioni dei depositi Cotral realizzate dalla redazione de L’Osservatore d’Italia parlano chiaro

E questa sorta di tentativo di razionalizzare le spese chiudendo Manziana sembra più un boomerang sia per l’immagine dell’azienda che per le casse nonché per utenti e dipendenti. Ma analizziamo bene la situazione. Sembrerebbe che tra le motivazioni principali della chiusura dell’impianto di Manziana addotte dall’azienda di trasporto su gomma del Lazio ci siano delle presunte ingiunzioni da parte della ASL riguardo inquinamento ambientale, sonoro e vicinanza con delle scuole medie.

Di fatto l’unico documento Asl che risale allo scorso maggio non parla di cause tanto gravi da portare alla chiusura. Al contrario, a seguito dell’ultima ispezione dell’azienda sanitaria a Manziana sono state emesse soltanto alcune prescrizioni facilmente risolvibili quali il fatto di dover tracciare la segnaletica orizzontale nel piazzale vetture  e fornire la documentazione dei vigili del fuoco per la pompa carburanti all’esterno del deposito.

Ecco che arriva il paradosso: il giorno successivo, alla soglia dell’estate appena trascorsa, dall’azienda hanno provveduto a ottemperare alle prescrizioni Asl e realizzata la segnaletica e qualche giorno dopo hanno chiuso e smantellato la pompa per cui le uniche due prescrizioni sono state assolte.

Ma c’è di più, perché se la chiusura del deposito di Manziana da parte dell’azienda fosse stata soltanto operata per risparmiare i costi di affitto della sede e manutenzioni varie, a quest’ora ci sarebbe ancora un deposito.

Questo perché il sindaco di Manziana Bruno Bruni da almeno un anno mandava lettere tracciabili all’amministrazione Cotral senza risposta il cui oggetto era molto chiaro: il Comune avrebbe messo a disposizione un terreno a titolo gratuito già urbanizzato per cui a costo bassissimo. C’era soltanto da fare lo sterro e la pavimentazione e, come se non bastasse, il Comune aveva messo anche a disposizione un ufficio attiguo. Dopo tanto sollecitare, l’azienda ha sostanzialmente giustificato la mancata accettazione dell’offerta del Comune in quanto il terreno messo a disposizione non era adatto per ospitare 12 vetture in quanto nel sito c’era un’antenna telefonica e un manufatto archeologico che ne impedivano la sistemazione. A quel punto il sindaco ha chiesto che fossero ricalcolati gli spazi alla luce dell’antenna e del manufatto archeologico sistemassero 10 vetture, poi otto vetture ma niente. La proposta non è stata accolta.

Ora, a fronte di qualche migliaia di euro al mese d’affitto spese per il vecchio deposito di Manziana, Cotral si accolla, come già scritto prima, un migliaio di chilometri fuori servizio al giorno per un costo al km di minimo di euro 2,50 fai tu i conti.

E i disagi all’utenza? Quando era attivo il deposito di Manziana, i cambi in linea avvenivano sostituendo solo l’autista mentre ora le corse sono affidate a depositi diversi e i passeggeri sono costretti a trasbordi  indecorosi anche sotto condizioni metereologiche avverse senza contare che se si verifica un guasto dell’autobus di cambio, il mezzo non verrà più sostituito immediatamente a Manziana ma i passeggeri dovranno attendere che ne arrivi uno dai depositi limitrofi. Questo significa che gli utenti dovranno aspettare minimo un’ora o più facilmente attendere il soccorso della ditta meccanica esterna dato l’ormai evidente taglio del personale di riserva nei depositi. Il tutto avviene in un zone immerse nel verde dove l’impatto ambientale non è certo trascurabile.

In ultimo ma non meno importante il disagio di trenta autisti e relative famiglie che da anni avevano modellato la loro vita intorno all’impianto di Manziana come ad esempio comprare casa, mandare i bambini a scuola e utilizzare, per spostarsi, una sola macchina. Alcuni si sono trovati a dover comprare una macchina in 10 giorni quando è stato chiuso il deposito di Manziana.

Alla luce di tutto quello che L’Osservatore d’Italia ha potuto riscontrare ci si chiede quali siano davvero le motivazioni per cui è stato chiuso il deposito Cotral di Manziana. E se la politica, come spesso succede, ci avesse messo lo zampino?

Certo è che il sindaco Bruni, già membro della Segreteria del Consiglio Unitario dell’Azienda Co. Tra. L per la FIT-CIS, non ha fatto una bella figura con la sua cittadinanza. Che non siano state ripicche politiche a far levare le tende da Manziana? Come diceva Andreotti “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina”.

Certamente lo stato degli altri depositi immortalati da L’Osservatore d’Italia non versa in buone condizioni. Intanto si scaldano i motori per l’avvio dei lavori per l’edificazione del nuovo deposito di Blera per una gara di appalto di circa un milione di euro, neanche fosse l’Empire State Building. Perlomeno sarà un deposito di “sinistra”?

Chiara Rai

Cotral, depositi di Tolfa, Cerveteri, Civitavecchia e Blera: il reportage




Cotral, depositi di Tolfa, Cerveteri, Civitavecchia e Blera: il reportage

Deposito di Cerveteri, autobus bruciato quest’estate non coperto con i teli contenitivi come per legge. Non risultano le vie di fuga individuali per ogni mezzo

Bagno alla turca per il personale. Sempre in promiscuità con le donne come a Blera e Tolfa

Asfalto dissestato, percolamenti

Bagno del personale obsoleto e sporco.

A Tolfa la sala del personale per 40 persone. Pavimentazione e asfalto ormai inesistente con conseguenti rischi di sversamento nel boschetto sottostante

https://www.osservatoreitalia.eu/manziana-cotral/




Guidonia, guerriglia tra rom e residenti: i cittadini chiedono un presidio

GUIDONIA (RM) – C’è tanta tristezza, da concittadina oltre che da migliaia di elettori di Noi con Salvini che avvertiamo il profondo disagio di chi, in questi lunghi anni, è stato lasciato solo a combattere una
lotta impari per restituire alla bella frazione dell’Albuccione la dignità di vivere nella legalità, nella sicurezza, nella serenità.
Ieri notte siamo arrivati al collasso. Qualcuno ha udito spari altri hanno definito sassaiole chi le ha titolate risse e scene da far west ma nessuno ha ascoltato bene la gente, i cittadini. Siamo con loro contro una esasperazione contro la protervia e l’arroganza di chi da troppo tempo spadroneggia impunito davanti alle Istituzione che come le tre scimmiette non vedono non sentono non parlano.

Tutti genuflessi ed asserviti a teorie buoniste. Oggi erano presenti centinaia di giornalisti oltre che una miriade di Televisioni dalle nazionali alle private. Non ieri, almeno per evidenziare le radici
degli alberi che impediscono la marcia oltre a mille lacune e quesiti : oggi, quasi fiutando il sangue di uno scoop che non c’è non esiste: è la norma. Andatelo a dire alle mamme che non hanno
portato i bambini a scuola perché oramai stanche che i loro figli stiano vicini ad altri bimbi che senza alcun rispetto da parte dei genitori vengono inviati a scuola con abitini logori e lerci. Ma
hanno fatto le vaccinazione prescritte? Stranieri di etnia rom che da anni si sono insediati su terreni pubblici, palizzato 3000 o 5000 mq , coperto tutto con teli verdi e costruito case anche in muratura.

Lì vivono dopo aver asportato le mattonelle di gomma del vicino campo giochi. A ridosso di un campo per bambini a cui oggi è impossibilitato l’ingresso. Viene da chiedersi perché non ci sono e
non ci sono stati controlli.

Oggi abbiamo contato 5 gazzelle dei Carabinieri ed altrettanto della Polizia di Stato. Oggi abbiamo visto grosse berline tedesche con targa romena fermate dalle Forze dell’Ordine. Oggi. Perché
qualche Istituzione ha cominciato a comprendere che i Cittadini Italiani sono stufi del buonismo di facciata. Di una accoglienza che non è altro che anarchia e liberticidio di chi le tasse le paga e tenta di trovare un lavoro in tutti i modi senza avere opportunità, capacità e tempo di preparare l’Isee per avere una casa popolare e perché non anche il contributo di 900 euro o un lavoro certo. Oggi che di lavoro non si parla solo ai detenuti che ramazzano le celle si aumenta lo stipendio mentre chi non lo ha si deve arrangiare. Meglio dipingersi la faccia che confermare di essere Italiano. Che tristezza, che rabbia.

Nessuno ha scritto che i Cittadini sono esasperati da una convivenza che non ci può essere con chi tutte le sere brucia i cavi elettrici per ricavare facilmente il rame pulito. Con chi ha la luce elettrica e non la paga quanto l’acqua e l’immondizia.

Le difficoltà sono tante e per cominciare sarebbe utile affrontare concretamente i gravi problemi del territorio. E’ necessaria una più attenta sensibilizzazione da parte dell'Assessorato ai servizi sociali, interventi costanti di associazioni come la Croce Rossa che potrebbe aprire uno sportello operativo nella zona e segnalare e seguire le problematiche più urgenti riguardanti soprattutto anziani, bambini e famiglie in difficoltà, oltre alla distribuzione sistematica di pacchi viveri…

Un solerte allertamento della ASL per potenziare le assistenze domiciliari, i prelievi di sangue, le terapie, le vaccinazioni, la consegna dei farmaci a domicilio… Un potenziamento degli istituti di vigilanza, e penso, per esempio, alla preziosa opera volontaristica svolta dall’associazione dei Carabinieri in congedo.

Lo studio per l’apertura di luoghi di aggregazione per anziani e ragazzi, la sistemazione dei giardini, la pulizia costante delle strade, per la riapertura di una parrocchia dove non sia facile
andare a rubare 5 volte le tute da gioco dei ragazzini della scuola calcio. Noi con Salvini seguirà con attenzione la apertura di un presidio di Forze dell’Ordine nella frazione dell’Albuccione e il
definitivo abbattimento delle costruzioni abusive e completo risanamento del parco pubblico. Giovanna Ammaturo, consigliere comunale di Noi con Salvini




Valmontone: sfida all’ultimo libro tra gli studenti dei Castelli Romani

VALMONTONE – Torna “Sfida all’ultimo libro”, l’avvincente quiz letterario ormai divenuto un appuntamento fisso per gli studenti delle scuole medie del territorio.
Il progetto, organizzato e promosso dal Sistema Bibliotecario Prenestino, ha l’obiettivo di promuovere il libro e la lettura tra gli studenti attraverso un’iniziativa coinvolgente e divertente.
Proprio in questi giorni si stanno svolgendo le semifinali tra gli Istituti Comprensivi dell’area, le sfide in programma sono tre: la prima tra i ragazzi di Zagarolo contro quelli di Palestrina, la seconda vedrà protagonisti l’Istituto Comprensivo di Gallicano e il “Cesare Pavese” di San Cesareo, per ultimi si sfideranno gli studenti dell’Istituto Comprensivo di San Vito e i ragazzi dell’Istituto “Giorgi” di Valmontone.
Gli istituti comprensivi che passeranno le semifinali disputeranno la finale il prossimo 18 ottobre, all’apertura di Contesti Diversi, la fiera della piccola e media editoria che quest’anno si svolgerà presso il Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone.
“La lettura è uno degli strumenti più potenti per affrontare le sfide quotidiane e per rafforzare la propria consapevolezza, per questo motivo – commenta il Presidente Damiano Pucci – il Sistema Bibliotecario ha tra gli obiettivi principali quello di avvicinare i giovani studenti ai libri, la collaborazione con gli Istituti Scolastici rappresenta un passaggio fondamentale per agevolare questo tipo di attività”.
“Ispirare nei ragazzi l’amore per la lettura – dichiara l’Assessore Serena Gara – è un compito spesso difficile, ma l’interesse e l’entusiasmo dimostrato dai ragazzi anche per questa seconda edizione di “Sfida all’ultimo libro”, ci fa capire che attraverso un gioco i giovani possano cogliere l’importanza della lettura per la loro crescita personale e culturale”.




Guidonia, furgone impazzito semina il panico: scoppia la guerriglia tra residenti e rom

GUIDONIA (RM) – Guerriglia nella notte tra un centinaio di residenti e nomadi a Guidonia, vicino a Roma. Lancio di sassi, barricate in strada, e un box auto incendiato. Un 31enne romano, rimasto ferito da una sassata al volto, si è presentato in ospedale. Sul posto carabinieri e polizia. Secondo quanto si è appreso, a far scattare la protesta degli abitanti di Albuccione, una frazione di Guidonia, sfociata poi nella guerriglia, alcune manovre azzardate compiute con un furgone da un nomade del vicino insediamento abusivo. In circa cento sono scesi in strada per protestare contro l’insediamento nomadi dell’Albuccione. Abitanti e nomadi si sono fronteggiati per ore. Ad intervenire i carabinieri di Guidonia, i poliziotti del commissariato di Tivoli e del Reparto Mobile. Durante la guerriglia ha preso fuoco, probabilmente per cause dolose, anche un vicino box auto occupato abitualmente da nomadi. Intercettato dai carabinieri poco dopo anche il nomade alla guida del furgone. Bloccato su via Tiburtina è stato trovato in possesso di un’accetta, un manganello telescopico, e un tirapugni che sono stati sequestrati dai militari. L’uomo è stato denunciato per porto di oggetti atti ad offendere.




Lago Bracciano: ancora non si conoscono i dati dei prelievi

Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano torna a chiedere la trasparenza sui dati: “Siano resi pubblici immediatamente i dati dei prelievi dal lago di Bracciano da parte di Acea. Sono passati molti giorni da quando Zingaretti ha annunciato pubblicamente che avrebbe comunicato ai paesi rivieraschi e al Parco i dati sui prelievi ma ad oggi questi dati restano top secret.

Ancora una volta dobbiamo constatare che alle parole non seguono i fatti. Si ricorda infatti che l’8 settembre scorso il presidente regionale nell’annunciare la autorizzazione ad Acea di altri quattro fonti di captazione ha testualmente dichiarato: “Da oggi in poi la Regione Lazio trasmetterà alle amministrazioni rivierasche interessate il dato giornaliero delle captazioni operate dal lago di Bracciano, da parte del gestore Acea Ato 2 spa. Questo importante risultato è frutto dell’azione condotta dalla Regione per preservare il lago e consentire un monitoraggio giornaliero costante e continuo sul flusso di approvvigionamento della risorsa idrica in maniera trasparente e diffusa con i Comuni del Lago e dell’Ente Parco”.

Nessun dato è tuttavia oggi diffuso né dalla Regione Lazio, né dal Parco di Bracciano-Martignano, né dai Comuni rivieraschi. Perché?

Per sollecitare la pubblicazione erga omnes dei dati sulla captazione il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano ha scritto oggi a Regione Lazio, Parco di Bracciano-Martignano e sindaci di Bracciano, Anguillara e Trevignano.

Il Comitato ribadisce inoltre la necessità che sia un ente terzo, come l’Enea, l’Ispra o una Università, o gli stessi carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico che stanno indagando a seguito della denuncia querela da noi presentata a certificare i dati sulle captazioni.

Attendiamo inoltre ulteriori sviluppi dell’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia che ha portato al sequestro di 20 presunte captazioni abusive dal lago ma non ha ancora disposto, come richiesto nelle denunce querele depositate, il sequestro degli impianti di captazione Acea della Marmotta, vigilati 24 ore su 24 da una guardia armata pagata da Acea.

Il Comitato inoltre pone in evidenza come in questa vicenda si usano senza scrupoli due pesi e due misure. Acea stessa dopo aver paventato le conseguenze per gli ospedali romani di un eventuale razionamento dell’acqua su Roma considera routine approvvigionare l’ospedale Padre Pio con una autobotte a seguito di un guasto al servizio idrico di Bracciano, appena acquisito da Acea Ato 2, così come avvenuto – come da comunicato della stessa Acea – tra il 21 e il 22 settembre 2017″.




Ladispoli, Grando su Bracciano: “No a Cupinoro centro di trattamento industriale dei rifiuti di Roma”

LADISPOLI – “Il nostro territorio non deve diventare la pattumiera di Roma, contrasteremo in tutte le sedi l’ennesimo tentativo di aggressione al litorale che arriva da Cupinoro”.
Con queste parole il sindaco Alessandro Grando ha annunciato che il comune di Ladispoli è fermamente contrario alla realizzazione di un centro di trattamento dei rifiuti e di una centrale a Biogas nell’ex discarica della via Settevene Palo a Bracciano.
“Abbiamo appreso dalla stampa – prosegue il sindaco Grando – che la sezione fallimentare del Tribunale di Civitavecchia ha messo in vendita l’autorizzazione integrata ambientale della Bracciano Ambiente per la realizzazione del trattamento industriale dei rifiuti provenienti dalla capitale e per l’apertura di un impianto a Biogas. Sono scelte che respingiamo totalmente, il nostro territorio ha vissuto per anni con l’incubo della discarica di Cupinoro, ora che finalmente è stata dismessa c’è qualcuno che tenta di riportarla in vita con progetti deleteri per l’ambiente. L’impianto della via Settevene Palo deve essere messo in sicurezza, vogliamo sapere dove sono finiti i milioni di euro versati dal comune di Ladispoli e dagli altri enti locali del comprensorio per il cosiddetto trattamento post mortem che non è mai stato avviato. La Regione Lazio ed il comune di Roma sappiano che contrasteremo in ogni modo questo assurdo progetto. Ladispoli ed il litorale non sono la discarica dei romani”.




Bracciano, rubano i computer della scuola: identificati grazie ad un “graffito”

BRACCIANO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Bracciano, a seguito di un furto di computer perpetrato nell’istituto scolastico “Giovanni Bosco”, hanno denunciato 2 persone per “furto”.

Nella notte di venerdì, la segnalazione è partita dal Vice Preside. Ignoti, poco prima, erano entrati nei locali della scuola ed avevano asportato alcuni pc portatili, utilizzati come strumento didattico durante le lezioni.

Rapido l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Bracciano, che poche ore dopo i fatti hanno identificato e denunciato i 2 ladri: due ragazzi italiani, residenti nella zona, che, tra l’altro, abitavano a poca distanza da quell’istituto scolastico. Gli strumenti multimediali sono stati successivamente rinvenuti nell’abitazione di uno dei due colpevoli.

Nonostante l’assenza di telecamere e di testimoni, i militari sono riusciti a risalire ai colpevoli, grazie ad un piccolo “graffito” disegnato su uno dei banchi della scuola, durante l’azione delittuosa; i carabinieri hanno riconosciuto quella scritta quale firma di un “writer”, identificato 4 mesi prima, sempre nel comune di Bracciano. Tutto il materiale recuperato è stato subito riconsegnato al Vice Preside.




Miss Europe Continental Lazio 2017: a Formello l’ultima tappa prima della finale regionale

FORMELLO (RM) – Una serata all’insegna dell’alta moda e della bellezza italiana, organizzata da Cristina Sciabbarrasi, attrice, ballerina e agente esclusiva per la Regione Lazio del concorso “: Miss Europe Continental” ha sorpreso pubblico e giuria con le ragazze che hanno sfilato in passerella all’interno di Palazzo Chigi, a nord di Roma, esclusiva location e nuovo polo culturale della città, dove, tra l’altro sono ospitati anche il Museo dell’Agro Veientano e la Biblioteca Comunale Multimediale, Il concorso di bellezza “Miss Europe Continental”, ideato da Alberto Cerqua, nel 2013, tra i più prestigiosi e professionali esistenti nel settore, ha avuto la collaborazione di Laura Mellino, del comune di Formello, rappresentante del Progetto Palazzo Chigi e dell‘ufficio Mansio, nella persona di Federico Carella.

Angelo Martini, famoso presentatore e autore di “Numeri Uno”, trasmessa su Rai 2, ha annunciato alcune finaliste regionali delle altre tappe, che hanno raccontato le loro aspirazioni e il loro stato d’animo per essere arrivate in finale: Arianna Tornari, Arianna Brunella che si sono aggiudicate due fasce Europee e Sabrina Scaldaferri, una delle miss con fascia sponsor “Le Gemme di Gaia”, le altre Miss Roberta Tancredi, Miss Massimo Fiordipinto Couture e Sara Shaimi Miss Alessandro Elisei E Sandro Del Frate.

Ad onorare la serata a Palazzo Chigi oltre a un pubblico numeroso anche alcuni vip dello spettacolo, come l’ attore Fabio Fulco in compagnia del noto produttore Claudio Bucci, presidente di giura, il quale con orgoglio ha ringraziato l’attore Fabio Fulco, per aver firmato la regia del suo film “Il crimine non va in pensione”, opera prima di Fabio, definito da Bucci un vero talento della pellicola a 360°. Tra i presenti anche il giornalista Amedeo Goria, che ha premiato una vincitrice con una delle fasce, il responsabile della comunicazione Rai, dott. Lorenzo Briani.

Tra gli ospiti ricordiamo anche Claudio di Napoli, regista, Oscar Garavani, ambasciatore per la moda del Sud America con incarico dell’ ONU. Sei le vincitrici della serata che accederanno direttamente alla finale regionale: tre delle quali si sono aggiudicate le fasce sponsor Europee, Vanessa Finocchi, fascia President, premiata dalla giornalista Simonetta D’Onofrio, Francesca Ingrosso, Fascia Bianca D, premiata dall’ assessore Michele Filosofi, Giulia Nocera, Fascia Legea, che tra le lacrime ha fatto emozionare anche il noto giornalista Amedeo Goria che l’ ha premiata.

Si aggiudicano la fascia Europee, Alessia Casiere, Alice Perilli, Mihaela Stefanita. Amedeo Goria da buon giornalista sportivo RAI, sottolinea l’importanza di sfilare in passerella per le miss come per i giocatori di calcio sul campo per accrescere esperienza, è come una palestra dice. Grande successo e apprezzamento per la talentuosa quattordicenne, bellissima cantante Sophia Barzotti, che sta riscuotendo molti consensi per la sua tecnica e maturità vocale, la quale ha omaggiato il pubblico con “La distanza di un amore”, di Alex Baroni.

Le uscite istituzionali delle concorrenti sono state tre, la prima in costume da bagno by President , di cui l’ agente Cristina Sciabbarrasi è fiera di averlo fatto diventare da suo sponsor regionale lo scorso anno a sponsor Europeo, grazie all’ approvazione del Patron Alberto Cerqua. Cristina infatti viene definita un jolly del concorso avendo anche presentato il conduttore Europeo del concorso Marco Senise, lo scorso anno, presidente di giuria della sua finale regionale, e l’agente per la Sicilia Gaetano Quagliata che sta svolgendo un ottimo lavoro. l’uscita in casual delle miss è stata arricchita dagli occhiali del prestigioso marchio sponsor regionale “ Affittasi Occhiali”, alla presenza del direttore commerciale Marco Bianchi, il quale ha spiegato come l’utilità dell’affitto sia da considerarsi un’ottima alternativa all’acquisto. A seguire la sfilata delle Miss con i quadri degli scatti fotografici di Michele Simolo raffiguranti i momenti di violenza fisica e morale contro le donne, progetto “Obiettivo No Violence” di cui Cristina Sciabbarrasi è una delle testimonial. La terza uscita con abito elegante della stilista Raffaella Tirelli e Marcela Moldovanu, della Bacchetta magica di Formello, sponsor regionali. Chiude la sfilata l’affascinante ospite, la DJ attrice, modella Andrea Belfiore che ha indossato un bellissimo abito da sposa.

A conclusione della serata, il numero magico di Francesca Borsalino, la quale indossava un abito firmato dalla stilista Raffaella Tirelli, che ha improvvisato una magia estemporanea con un ospite del pubblico.. Una giuria tecnica di qualità formata da: Claudio Bucci, produttore e presidente di giuria, lo scenografo e speaker di Radio Godot, Alessandro Nikolassy, la giornalista Simonetta D’Onofrio, il regista Marco Marcelli, lo sponsor regionale di affittasi occhiali Marco Bianchi, e l’assessore del comune di Ariccia, Michele Filosofi.

Silvio Rossi