Lago di Bracciano: mercoledi il tavolo con la Regione Lazio

BRACCIANO – Le Istituzioni del Lago tornano ad informare la cittadinanza dei Comuni lacustri sulle prossime attività: “Siamo davvero molto contenti – si legge in una nota – che in questi mesi di attività Acea Ato 2 sia riuscita a recuperare circa 2300 litri al secondo di acqua. Si tratta – spiegano in una nota i sindaci di Anguillara Sabazia, Sabrina Anselmo, di Trevignano Romano, Claudia Maciucchi, di Bracciano, Armando Tondinelli, insieme al Presidente del Parco Regionale di Bracciano-Martignano, Vittorio Lorenzetti e del Consorzio di Navigazione del Lago di Bracciano, Renato Cozzella – di un importante risultato che però non smorza il senso di amarezza legato alla consapevolezza che queste stesse azioni potevano essere messe in atto molto prima, nell’autunno del 2016 e poi nell’inverno e nella primavera del 2017 quando era del tutto evidente che, come quest’anno, si sarebbe andati incontro ad una stagione siccitosa.

Interventi come quelli annunciati dall’amministratore delegato di Acea, Stefano Donnarumma, se messi in atto in tempo avrebbero permesso – spiegano le Istituzioni del Lago – di mitigare l’impatto sulle falde (non solo quelle del lago di Bracciano, ma anche tutte le altre nel resto della Regione Lazio) attenuando così il danno ambientale agli ecosistemi.

Purtroppo invece di ridurre i consumi, in quel periodo cruciale Acea aumentò i prelievi dal Lago di Bracciano, senza tener conto della minor disponibilità di acqua presente nel bacino lacustre. Ora però occorre far tesoro degli errori del passato e cercare di costruire un modello di gestione del Lago – e anche delle altre sorgenti – che sia in grado di tener conto della reale disponibilità della risorsa acqua in funzione, non solo dei consumi, ma anche delle precipitazioni e delle esigenze degli ecosistemi.

“E’ con questo obiettivo – ribadiscono le Istituzioni del lago – che Mercoledì prossimo (22 novembre)  andremo al tavolo tecnico convocato dalla Regione Lazio proprio per discutere delle misure necessarie a far fronte alla crisi idrica del Lago di Bracciano”. Sul territorio la situazione è difficile. Il lago, nonostante lo stop dei prelievi da parte di Acea (solo dal 14 settembre scorso) continua a scendere (si trova ora poco oltre quota meno 196 centimetri rispetto allo zero altimetrico fissato a 163,04 metri sul livello del mare). Gli interventi da mettere in atto sono numerosi. Si deve procedere su più fronti parallelamente. Sul fronte della gestione trasparente del servizio, occorre procedere con l’installazione del misuratore di portata presso gli impianti di derivazione di Castello Vici, e si deve cominciare a pianificare la progettazione e la messa in opera delle saracinesche automatiche. Sul fronte della mitigazione del danno ambientale occorre invece mettere in atto le misure contenute nella relazione rilasciata dall’Ispra tra cui, oltre la rimozione delle alghe dalle spiagge anche i sistemi di monitoraggio costante e continuo dei sistemi biologici del lago. Va poi definita la questione della operatività della motonave Sabazia attualmente ferma presso il molo di Bracciano per impraticabilità degli attacchi e parzialmente arenata. Senza dimenticare la questione di tutti i beni archeologici che sono emersi e che ora hanno bisogno di sorveglianza costante. Occorre poi ampliare la conoscenza dei sistemi geologici di alimentazione del lago e di arrivare a definire al meglio e nel modo più dettagliato possibile i flussi in entrata e in uscita di acqua in modo da poter pianificare al meglio e in maniera partecipata con i cittadini e con il territorio, la gestione della risorsa idrica. Tra le questioni che verranno poste sul tavolo, al quale sono chiamati a partecipare anche Acea Ato 2, il Comune di Roma e la Città Metropolitana, anche la questione degli indennizzi per le attività economiche del territorio che hanno sofferto a causa della crisi idrica del lago”.




Valmontone, centro commerciale outlet: in manette due ucraini per furto aggravato

VALMONTONE (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Colleferro hanno arrestato due cittadini ucraini, di 32 e 21 anni, senza fissa dimora, per furto aggravato in concorso all’interno del centro commerciale “Valmontone Outlet”. Ieri pomeriggio, approfittando del notevole afflusso di avventori, i taccheggiatori sono entrati in azione diversi negozi di abbigliamento e calzature.

Grazie ai servizi di controllo predisposti e alla proficua collaborazione con il personale di vigilanza dell’outlet unito alla tempestiva segnalazione dei responsabili degli esercizi commerciali interessati, i Carabinieri della Stazione di Valmontone hanno bloccato i due malfattori. Ad un primo accertamento, i Carabinieri non hanno rinvenuto alcuna refurtiva in loro possesso, ma, hanno trovato poco distante le chiavi della loro autovettura, di cui si erano appena disfatti per eludere eventuali controlli.

Raggiunta l’auto nei parcheggi, i Carabinieri l’hanno perquisita rinvenendo, nel bagagliaio, due borse schermate con all’interno vari capi d’abbigliamento, muniti ancora del dispositivo antitaccheggio.

La merce è stata interamente restituita ai responsabili dei negozi “visitati” mentre gli arrestati sono stati trattenuti in camera di sicurezza. L’attività svolta dai Carabinieri è stata convalidata dalla compente Autorità Giudiziaria di Velletri che ha disposto per i malfattori la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Valmontone.

 




Artena: inaugurata casa famiglia per minori dedicata Giovanni Palatucci

Nell’ambito del sostegno all’internazionalizzazione della conoscenza delle gesta del Poliziotto Servo di Dio Dr. Giovanni Palatucci, che durante la seconda guerra mondiale si distinse salvando numerosissimi perseguitati, sino al estremo sacrificio spirando di stenti in Dachau, meritando i riconoscimenti Medaglia d’Oro al valore Civile e di “Giusto fra le Nazioni” dallo Yad Vashem di Israele.
La Fondazione San Michele Arcangelo Onlus e l’Associazione Giovanni Palatucci Onlus, hanno intrapreso da alcuni anni molteplici iniziative congiunte e in particolare all’Inaugurazione e intitolazione di una Casa Famiglia per minori al Dr. Giovanni Palatucci.
La Struttura selezionata ospiterà 22 fanciulli ed è sita in Artena Città D’Arte nella – Città Metropolitana di Roma in Via Colle Siciliano n. 5 C.A.P. 00031, attività inserita nel Polo Tecnologico Attrattore del territorio e del Sociale “PTA-TS – Lazio” già contenitore del Progetto Eden Patrocinato Expo Milano 2015 con presentazione dati scientifici a Expo Dubai 2020, ove gli ospiti potranno cimentarsi.
L’iniziativa ha l’intento di offrire un’opportunità di cambiamento ai giovani ospiti, ritrovando quelle condizioni psicofisiche “Contesto familiare” indispensabili per una crescita armonica quale nuove generazioni in una società in velocissima evoluzione.
I fanciulli provenienti da situazioni di diverso disagio, impareranno a coabitare in una realtà multietnica, interreligiosa, potendo intraprendere percorsi formativo didattici, che li porteranno ad essere cittadini attivi di una società del domani, tenendo ben ferma l’immagine del servo di Dio, quale Funzionario di Polizia, modello virtuoso, musa ispiratrice delle loro azioni.
Presenti rappresentanze e personalità della polizia di Stato e del Comparto Sicurezza difesa e Soccorso Pubblico. Ha partecipato anche Sua Eccellenza Reverendissima Vescovo della Diocesi Suburbicaria di VELLETRI-SEGNI Mons. Vincenzo Apicella.




Prodotto Topico d’Italia: ad Anguillara la presentazione della sezione Lazio

ANGUILLARA (RM) – Si terrà lunedì 20 novembre alle ore 17 nell’aula consiliare di Palazzo Orsini del Comune di Anguillara Sabazia, in piazza del Comune la presentazione del progetto “Prodotto Topico Italia”, dove saranno presenti sindaci e amministratori pubblici interessati a favorire uno sviluppo endogeno legato al turismo e al settore dell’enogastronomia.

 

In particolare verrà spiegato con dati oggettivi la formula già sperimentata con successo in altre regioni per un sostegno concreto all’economia locale. Ad illustrare il progetto sarà il dottor Orazio Di Stefano, coordinatore nazionale, il quale spiegherà le peculiarità e i dettagli delle aree d’azione abbracciate finora dai comuni, come la ricerca; i progetti di conoscenza e la valorizzazione del territorio, con il coinvolgimento delle scuole, progetti per la formazione e la conoscenza del territorio e per il turismo di ritorno.

Il “Prodotto Topico d’Italia” ha già ottenuto la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con l’Università degli Studi di Teramo, dove è stata attivata una collaborazione scientifica col gruppo di ricerca del professore Emilio Cocco, esperto in Sociologia dell’Ambiente e del Territorio e docente in Management delle imprese dello sport e del turismo.

Al momento sono settantotto i prodotti scelti dai sindaci delle regioni Abruzzo, Calabria, Molise, Sardegna, Sicilia, Veneto e Liguria – commenta il dottor Di Stefano – sociologo e specializzato in marketing del territorio, che hanno preso parte al gran finale nazionale del “Prodotto topico 2017”, svoltasi il 26 agosto scorso a Lentella, richiamando migliaia di visitatori.

 

Ogni regione può partecipare nelle seguenti sezioni: Prodotto Topico per la categoria primi piatti, Prodotto topico italiano per la categoria secondi piatti, Prodotto topico italiano per la categoria dolci e Prodotto topico italiano per la categoria prodotti.

Il “Prodotto Topico d’Italia” nella regione Lazio verrà promosso dall’associazione “Terra Tricolore”, specializzata nella valorizzazione della tipicità dei prodotti enogastronomici, nell’internazionalizzazione e nelle tradizioni popolari. Il presidente, dottor Silvio Rossi, studioso e appassionato dei territori, spiega che ciascun luogo nel Lazio possiede un “tesoro”, ritenendolo prevalentemente identitario e la valorizzazione di un percorso e di ricerca è una leva fondamentale nello sviluppo economico di un’area territoriale. “È importante sottolineare – afferma Rossi – come sia fondamentale far conoscere le tipicità locali agli altri, per una condivisione a 360 gradi della bellezza dei comuni italiani. Fa piacere notare come alcuni amministratori, con cui ho avuto il piacere di spiegare l’iniziativa, abbiano immediatamente compreso lo spirito dell’iniziativa, esaltando le caratteristiche dei piatti del proprio territorio”.




Lago di Bracciano, Minnucci (Pd): “ISPRA conferma Acea causa crisi siccità”

BRACCIANO (RM) – “Dopo le 3 relazioni di metà ottobre, arriva anche il documento conclusivo dell’ISPRA relativo alle condizioni del lago di Bracciano.

 

A seguito dei sopralluoghi effettuati tra luglio e settembre 2017, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale conferma che alla base della crisi idrica del bacino e del deterioramento del suo habitat ci sono i pressanti prelievi condotti particolarmente nei periodi più siccitosi dell’anno. Preso atto dei risultati delle indagini, ora è necessario mettere in campo azioni determinate con l’obiettivo di salvare il salvabile, non solo da un punto di vista ambientale e naturalistico, ma anche da quello economico. In questo quadro, un ruolo fondamentale deve essere ricoperto dalle stesse Amministrazioni locali che hanno tutto il diritto, ma anche il dovere, di costituirsi parte civile e chiedere un risarcimento commisurato al danno subito.

 

Le Amministrazioni locali, insieme all’Ente Parco, hanno la possibilità di intervenire immediatamente presso il TSAP al fine non solo di evitare nuove captazioni da parte di Acea ma anche di far rispettare la concessionaria in tutti i suoi aspetti. Istallazione dei sifoni di blocco automatico, interventi sulla rete idrica per risolvere il problema delle dispersioni e istallazione di un contatore pubblico presso le idrovore Acea ad Anguillara Sabazia: sono queste alcune azioni concrete da intraprendere sul piano infrastrutturale per iniziare a sanare lo stato idrogeologico del lago di Bracciano. Da un punto di vista economico, invece, è necessario proseguire il percorso indicato dal Presidente Zingaretti circa un risarcimento dei danni subiti dalle aziende e dalle piccole imprese del settore turistico e ricreativo a seguito del prosciugamento del bacino. È fondamentale che Regione Lazio, Comuni e Parco Bracciano-Martignano, decidano rapidamente le modalità da utilizzare per garantire sostegno alle attività più danneggiate. Così come fatto fin oggi, anche a partire dalla denuncia presentata in Procura a Civitavecchia, garantisco il mio contributo e il mio appoggio anche in questa fase: questa battaglia l’abbiamo iniziata insieme e insieme la proseguiremo”. Lo ha detto il deputato PD, Emiliano Minnucci, in merito alla crisi idrogeologica del Lago di Bracciano.




Lago di Bracciano: via le alghe. Sinergia tra Anguillara, Trevignano e Bracciano

BRACCIANO (RM) – Cominceranno Lunedì mattina ad Anguillara e continueranno poi durante la settimana anche a Bracciano e Trevignano, le attività di rimozione delle alghe essiccate e spiaggiate lungo le sponde lacustri. I sindaci dei tre comuni rivieraschi, Sabrina Anselmo (Anguillara), Claudia Maciucchi (Trevignano) e Armando Tondinelli (Bracciano), insieme al Presidente del parco dei laghi di Bracciano e Martignano, Vittorio Lorenzetti e con Renato Cozzella presidente del Consorzio di Navigazione del Lago di Bracciano, hanno infatti deciso di mettere in atto una delle più urgenti raccomandazioni contenute nella relazione che i ricercatori dell’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente (Ispra) hanno incluso nella loro relazione finale. “Si ritiene opportuno – si legge  nella relazione – provvedere alla rimozione di tale biomassa vegetale dalle sponde, al fine di evitare che, per effetto di successivi eventi di pioggia intensi o di lunga durata e l’innalzamento del livello idrometrico, tale materiale sia re-immesso nel lago compromettendo la qualità delle acque”. Le operazioni di rimozione delle alghe saranno effettuate da personale incaricato dai Comuni che sarà coadiuvato ed affiancato dai guardiaparco del Parco dei Laghi di Bracciano e Martignano.
Il problema della rimozione delle alghe è infatti legato alla considerevole riduzione della capacità di autodepurazione del Lago di Bracciano causata dall’abbassamento del livello dell’acqua e dalla conseguente emersione dei fondali sui quali vivono le alghe e gli altri microrganismi deputati a questa importante funzione biologica. Si tratta di una fascia molto ristretta che non arriva oltre i venti metri di profondità. Il lago si trova attualmente ad una quota di meno 196 centimetri rispetto allo zero altimetrico e questo corrisponde, secondo le stime elaborate dal Consiglio Nazionale delle Ricerca (Cnr) in una riduzione di circa il 20 per cento dei fondali su cui proliferano questi habitat. L’immissione di una così importante massa di sostanze organiche come sono appunto le alghe essiccate e accumulate sulle spiagge, può  mandare in tilt l’ecosistema già così gravemente compromesso. “La relazione dell’Ispra – spiega Sabrina Anselmo, Sindaco di Anguillara – arriva al termine di una campagna di monitoraggi che certificano lo stato di gravità per la salvaguardia degli ecosistemi cui siamo giunti sul lago.Vista l’imminenza dell’arrivo delle piogge, ci è sembrato il minimo provvedere a rimuovere le alghe dalle spiagge e a cercare di mitigare il più possibile il rischio di un ulteriore danno ambientale legato all’abbassamento del lago’’.
I ricercatori dell’Ispra hanno infatti osservato una forte riduzione di almeno 4 diversi habitat che costituiscono la fascia costiera e i fondali del lago e che sono oggetto di tutela da parte delle direttive europee. “l’Ispra – spiega Vittorio Lorenzetti presidente del Parco dei Laghi di Bracciano e Martignano che pure ha effettuato campagne di monitoraggio lungo le sponde del lago – confermano la perdita di habitat che anche noi avevamo osservato e denunciato nel corso delle nostre campagne”. “In alcuni casi – precisa Daniele Badaloni, direttore del Parco – si parla di perdite pari a circa il 90 per cento mentre altre tipologia di habitat segnano danni variabili tra il 20 e il 30 per cento.
Gli effetti dell’abbassamento del lago – continua Badaloni – si sentono anche in profondità con una riduzione della fascia di crescita della vegetazione che è passata dai venticinque metri nel 2010 ad appena 18,5 attuali’’. “La rimozione delle alghe ha detto il Sindaco di Bracciano, Armando Tondinelli – è l’azione di maggiore facilità di applicazione in quanto richiede una operatività immediata e limitata nel tempo al fine di evitare un ulteriore aggravio allo squilibrio ecosistemico in corso. Al contempo ci batteremo affinché siano valutate ed attuate tutte le misure necessarie a coadiuvare il ripristino del volume d’acqua mancante a causa del mungimento effettuato.
La relazione evidenzia la sofferenza subita dai quattro habitat di interesse comunitario e nessuno ha ad oggi fornito indicazioni sui beni e servizi ecosistemici che potrebbero venire a mancare a seguito del danno subito dai suddetti habitat. Ci aspettiamo che chi è responsabile per il danno subito e chi è preposto a gestire e garantire il mantenimento degli habitat naturali in uno stato di conservazione soddisfacente si assuma le proprie responsabilità affinché siano immediatamente percorse tutte le azioni di mitigazione, monitoraggio e recupero ambientale necessario. Questo è il nostro dovere; sia verso l’ambiente naturale in cui abitiamo e sia nei confronti delle comunità locali che vivono sul territorio”.
Le azioni per la salvaguardia del lago non si fermano qui. Una nuova diffida è stata infatti inviata nei giorni scorsi alla Regione Lazio. “Nell’introduzione della relazione dell’Ispra – spiega la Sindaca di Trevignano Romano, Claudia Maciucchi – è richiamato un periodo  tratto dalla concessione del 1990 in cui si dispone ‘che il livello idrometrico minimo concesso per le captazioni fosse fissato a 161,90 m s.l.m., prescrivendo l’inserimento di saracinesche di apertura e chiusura e di un sifone idraulico che provvedesse a disinnescare automaticamente le condotte, non appena il livello dell’acqua fosse sceso al di sotto della quota minima stabilita per le captazioni..” . Questo è ciò che da qualche giorno attraverso una ulteriore diffida, presentata alla Regione Lazio, noi Sindaci insieme al Consorzio e al Parco, abbiamo richiesto, sia  per evitare  il progredire del disequilibrio del Lago, come relazionato dall’Ispra,  e soprattutto per evitare che tale situazione possa riproporsi  con effetti più catastrofici. Le captazioni ora sono ferme, così dice Acea, ma chi ci garantisce – conclude Maciucchi – che in un futuro Acea possa decidere di riprendere le Captazioni rimanendo il Lago di Bracciano una riserva strategica come previsto dalla stessa concessione? Attraverso quindi l’applicazione esatta di una regola già scritta dovremmo scongiurare ulteriori  problematiche al nostro ecosistema”.



Guidonia, M5S scivola sul 4 novembre: si dimentica le celebrazioni

GUIDONIA (RM) – Pessima figura istituzionale quella fatta dall’amministrazione M5S guidata da Barbet a Guidonia Montecelio. Si sono dimenticati del 4 Novembre che è una delle giornate più importati d’Italia. Non una corona non un drappello, un picchetto: solo il niente come ben riesce ai grillini. Eppure la giornata celebrativa italiana per eccellenza che pure fu istituita nel 1919 è l’unica che abbia passato indenne la monarchia, l’età liberale, il fascismo e l’età repubblicana.

Il 4 novembre non solo segna la fine della prima guerra mondiale, di milioni di Italiani che si sacrificarono, si immolarono fra stenti e privazioni, come i giovani di tutti gli eserciti partecipanti , ma indica l’ideale più alto: il Tricolore. Una sola bandiera per tutta l’Italia. E’ necessaria la memoria dei valori che evidenzia la nostra civiltà. E la civiltà inizia dal culto di chi ci ha preceduto e combattuto per quegli ideali. E’ vero che nel ’76 per la maledetta austerity fu abrogato come giorno festivo ma divenne mobile. Ma a Guidonia Montecelio insiste solo l’immobilismo: la pretesa di occupare lo scranno quasi per volontà divina senza mostrare alcun merito se non quei 20 o 40 voti di amici e parenti più prossimi.

L’Amministrazione comunale non ha fatto nulla “In questo giorno, in cui ricordiamo la conseguita completa Unità d’Italia e rendiamo onore alle Forze Armate, rivolgo il mio pensiero commosso a tutti coloro che si sono sacrificati sull’Altare della Patria e della nostra libertà, per l’edificazione di uno Stato democratico ed unito. Coltivare la loro memoria significa comprendere l’inestimabile ricchezza morale che ci hanno trasmesso” come ha avuto modo di dire il Presidente Mattarella all’Altare della Patria. Neanche una bandiera al balcone comunale ha saputo mettere il sindaco eppure è lo stesso Stato che gli paga lo stipendio ogni mese. Ma è risaputo che come tutti i radical chic i grillini sono ricchi di loro come il loro comico capofila. Spiace che il sindaco Barbet ed i suoi adepti abbiano perso un’altra occasione per stare vicino alla gente: al popolo. Forse per stare dietro al computer per fare strategia sui social. Barbet avrebbe potuto concertare con il Comando aeroportuale un picchetto per la deposizione di una corona ai caduti.

L’aviere alla porta carraia ci ha confermato che la Città non è rientrata tra le 28 in Italia dove le caserme erano aperte. Peccato perché all’aeroporto Barbieri di Guidonia sono passati migliaia di uomini e donne che tra civili e militari in tutti questi anni hanno messo su famiglia e percepito lo stipendio ogni mese. Quant’era bello negli anni passati camminare davanti agli hangar e respirare quella sicurezza, quel calore, quell’abbraccio ideale che solo le Forze Armate e la Bandiera Italiana ti sanno dare.

Adesso c’è Barbet con i suoi grilini : non sento alcuna emozione. Forse hanno avuto paura di acquistare una corona d’alloro visto che sono tre volte che cambiano i numeri sul bilancio ma 55 milioni di euro di debito restano sulle spalle dei Guidoniani.

Da consigliere eletta con Noi con Salvini ho pensato ad una dimenticanza di un invito istituzionale: ho girato per la Città per tutti i cippi celebrativi. C’erano soltanto corone essiccate come le emozioni davanti a tanta mestizia amministrativa. W le Forze Armate. W la Bandiera Italiana.

 

Il Consigliere di Noi con Salvini 

Giovanna Ammaturo




Cerveteri, arranca la raccolta differenziata. Per il sindaco è colpa dei Comuni vicini

CERVETERI (RM) – “Il livello percentuale di rifiuti correttamente differenziati è sostanzialmente rimasto stabile. Il lievissimo calo riportato da ISPRA nel 2016 rispetto al 2015, pari ad appena l’1,24%, è dovuto strettamente a quel fenomeno che per tante e tante volte abbiamo avuto modo di denunciare sulla stampa, sui social e negli incontri pubblici avuti con i cittadini in questi anni. Il sistema della gestione dei rifiuti della nostra città è stato infatti estremamente penalizzato dai conferimenti straordinari registrati a causa di quei cittadini provenienti da comuni limitrofi dove il sistema di raccolta differenziata porta a porta era già in vigore, hanno continuato ad approfittare dei cassonetti dell’indifferenziato ancora presenti in alcune zone del nostro territorio pur di non adeguarsi al loro sistema di raccolta”. A dichiararlo è Elena Gubetti, Assessora all’Ambiente del Comune di Cerveteri.
“Tutto ciò – prosegue l’Assessora all’Ambiente Elena Gubetti – ha portato nel Comune di Cerveteri un forte incremento percentuale di rifiuti indifferenziati, con picchi di oltre il 40% in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Fortunatamente questo fenomeno è stato definitivamente debellato nel momento in cui anche a Cerveteri è entrata a pieno regime, nel maggio 2017, la Raccolta Differenziata Porta a Porta e sono stati rimossi tutti i cassonetti stradali da tutto il territorio. Resta ancora da combattere lo sconcertante fenomeno di abbandoni  scellerati che avvengono sulle nostre strade da parte di pochi cittadini che sembrano non rendersi conto di quanto sia grave il loro gesto. Abbandonare una busta di rifiuti dentro una cunetta ha conseguenze enormi sul nostro ambiente ed è un reato punibile con la pena amministrativa e con quella penale. Le foto-trappole posizionate in tutto il territorio e i controlli incrociati di Polizia Locale e Guardie Ecozoofile, fanno registrare settimanalmente decine e decine di multe. Un dato allarmante, che auspichiamo davvero, possa scendere sensibilmente quanto prima”.



Cesano, caos rifiuti: strade invase dall’immondizia

CESANO DI ROMA (RM) – È caos rifiuti a Cesano di Roma, una situazione di incuria e degrado immortalata la scorsa domenica pomeriggio a nord della Capitale, nel XV Municipio. Rifiuti sui marciapiedi e sul ciglio delle strade. Campane piene con buste abbandonate accanto. Cassonetti che trasbordano d’immondizia. Mini discariche in diversi punti delle strade soprattutto in via di Baccanello, via Felice Turchetti, via di Ponte Trave. Uno scenario fuori controllo e che peggiora ogni giorno sempre di più.

 

Al capogruppo Pd al Municipio XV Daniele Torquati la situazione non è nuova: “Non sappiamo più come far fronte alle segnalazioni che ci arrivano e che un tempo erano riassunte in report settimanali che puntualmente inviavamo in maniera ufficiale all’AMA – esordisce Torquati – soprattutto a seguito dell’inizio della raccolta differenziata. Raccolta differenziata che con fatica abbiamo promosso e che dovrebbe essere estesa nel resto del Municipio, ma che invece sta avendo una involuzione che purtroppo ci fa venire il dubbio che gli sforzi che sono stati fatti in passato stiano andando in fumo. Inoltre è indecente la non attenzione da parte del Municipio che fa finta di non vedere e che a tratti scarica le responsabilità all’AMA come se non fosse di proprio interesse e competenza”.

 

Intanto L’Osservatore d’Italia per conto del direttore Chiara Rai ha inviato una email all’indirizzo istituzionale del presidente di Municipio Stefano Simonelli e cercato di raggiungerlo anche tramite contatto messenger ma senza successo. Avremmo voluto chiedergli delucidazioni sul caso permettendo anche un doveroso contradditorio che purtroppo non è stato possibile, almeno per il momento, ottenere. Intanto la situazione non accenna a migliorare.

Cesano, rifiuti: scenario fuori controllo e che peggiora ogni giorno sempre di più




Cesano, rifiuti: scenario fuori controllo e che peggiora ogni giorno sempre di più

CESANO DI ROMA (RM) – Incuria e degrado a Cesano. Una situazione di evidente degrado immortalata la scorsa domenica pomeriggio a nord della Capitale, nel XV Municipio. Rifiuti sui marciapiedi e sul ciglio delle strade. Campane piene con buste abbandonate accanto. Cassonetti che trasbordano d’immondizia. Mini discariche in diversi punti delle strade soprattutto in via di Baccanello, via Felice Turchetti, via di Ponte Trave.

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Colleferro: scompiglio tra passanti e automobilisti per una furibonda scazzottata tra 5 persone

COLLEFERRO (RM) – 5 persone in manette per mano dei Carabinieri di Colleferro in provincia di Roma. Un uomo e una donna italiani, due cittadini di nazionalità cinese e un cittadino del Bangladesh, tutti di età compresa tra i 24 e i 29 anni – con l’accusa di rissa aggravata. La coppia di italiani, dopo aver pranzato in un ristorante del centro di proprietà di uno dei cittadini cinesi, ha cercato di allontanarsi dal locale senza pagare il conto e, una volta scoperti dal proprietario e da due dipendenti – una connazionale e un cameriere del Bangladesh – li hanno raggiunti all’esterno dando vita dapprima a un’animata discussione, poi ad una furibonda scazzottata in mezzo alla strada che ha creato scompiglio tra passanti e automobilisti in transito.

I Carabinieri, giunti sul posto, hanno sorpreso i contendenti mentre erano ancora intenti a colpirsi a vicenda con calci e pugni, ma sono riusciti, con non poca fatica, a ripristinare l’ordine.

Sedata la rissa e riportata la calma, i cinque arrestati sono ricorsi alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’Ospedale di Colleferro per le lesioni subite nella zuffa e, successivamente, sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni in attesa del rito direttissimo. L’Autorità Giudiziaria di Velletri, dopo aver convalidato l’arresto, ha sottoposto i protagonisti della rissa all’obbligo di firma in caserma.