Roma, l’eterna emergenza del trasporto urbano ed extraurbano: ecco i dati Legambiente

ROMA – Rimane difficile per i romani e non solo poter individuare un settore che va bene, che non ha problemi. Roma e del resto ogni angolo della regione rimane in eterna emergenza.

Per quanto riguarda i trasporti la fotografia scattata da Legambiente è davvero preoccupante. La situazione della ferrovia della capitale non è isolata perché una simile qualità del servizio si riscontra anche sulla Roma Nord (Roma-Civita Castellana -Viterbo), ferrovia romana sempre gestita da Atac e sulla Termini-Centocelle dove viaggiano i treni più vecchi d’Italia con addirittura 61 anni di media.

Pessima è anche la situazione delle metropolitane romane, in particolare nella linea B, utilizzata ogni giorno da oltre 345.000 utenti, che soffre problemi tecnici incredibili. In teoria la linea B dovrebbe effettuare ogni giorno 428 corse, con una frequenza nelle ore di punta di un treno ogni 4 minuti per scendere ad un treno ogni 5 o 6 minuti nelle ore di morbida. La realtà dei fatti è molto diversa, con attese medie di 15 minuti con picchi di 20-25 nella linea B1 per la stazione Jonio, impensabili per una linea metropolitana di una capitale europea.

I dati del parco rotabili nel Lazio risultano estremamente diversificati per le 1.526 corse giornaliere, di queste 610 sono gestite da ATAC e 916 sono quelle Regionali di Trenitalia. Mentre la flotta ATAC va sempre peggio, quella regionale di Trenitalia si sta rinnovando e invece migliora con 13 nuovi treni già messi in circolazione negli ultimi 2 anni ed un’età media che passa a 13,7 anni (media nazionale di 16,8 anni).

La Roma Lido registra un crollo di afflusso giornaliero che ora si attesta sui 55.000 utenti contro i circa 100.000 stimati pochi anni fa, con un calo del 45%. L’età media dei 23 convogli (erano 24 nel 2015)  sfiora i 20 anni e le corse effettuate nell’anno 2016 sono state 55.332, con un -7,2% di corse effettuate rispetto a quelle programmate. Dovrebbero essere ufficialmente 30 i minuti necessari a percorrere i poco più di 28 km che separano la stazione di Porta San Paolo e Ostia ma la realtà è ben diversa.

Da un’ulteriore analisi risulta che le biglietterie sono presenti solo nel 21,4% dei casi, nel 78,6% non vi è la presenza di personale ferroviario (o è saltuaria), nell’85,7% dei casi i tabelloni elettronici degli orari sono guasti. Sul rinnovo delle stazioni, i lavori alla stazione di Acilia Sud sono fermi da tempo e Tor di Valle è nelle stesse tristi condizioni. Infine c’è la triste storia della stazione scomparsa, quella del Torrino-Mezzocammino, un quartiere nato nell’ultimo decennio, attraversato dai binari della Roma-Lido e dove sono stati versati alle casse comunali quasi 2 milioni di euro in oneri di urbanizzazione che avrebbero dovuto finanziare la realizzazione della fermata: oggi, con grave responsabilità del Comune di Roma i soldi sono spariti, al fianco dei binari è stato costruito un parcheggio da 100 posti nel nulla laddove doveva esserci la stazione, e intanto i 12.000 abitanti del quartiere sono costretti all’uso dell’auto privata per spostarsi verso il centro.

E’ difficile intravedere speranze di cambiamento, malgrado sia stato annunciato un accordo tra Regione Lazio e Governo che dovrebbe portare allo stanziamento di 180 milioni di Euro, ma nulla si sa di questo investimento, ne’ dell’acquisto di treni e la drammatica situazione debitoria di Atac fa temere che le risorse vadano perse. “La Roma Lido si conferma per l’ennesimo anno la peggior tratta pendolare d’Italia, con treni perennemente fuori servizio, attese infinite e stazioni indecenti – commenta Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio – una continua odissea per chi la utilizza, e le persone cominciano tristemente ad abbandonarla, tornando anche all’auto privata, a discapito dell’ambiente e della qualità della vita. Stessa situazione difficile si vive ogni giorno sulle altre due tratte ferroviarie di Roma gestite da ATAC, la Roma Nord e il suo assurdo servizio tra Piazzale Flaminio e Viterbo pieno di difficoltà, ritardi e cancellazioni e la Termini-Centocelle così come sulle metropolitane romane, a certificare l’evidente disastro gestionale romano del trasporto su ferro. Al contrario sta migliorando il trasporto regionale del Lazio di Trenitalia, con nuovi treni per un servizio sul quale si vede negli ultimi anni una positiva inversione di tendenza”.

 

Marco Staffiero




Anguillara, omicidio Federica Mangiapelo: oggi il processo per il ricorso in Cassazione

I legali dell’ex fidanzato, condannato per la morte della giovanissima Federica Mangiapelo, hanno presentato ricorso in Cassazione chiedendo l’assoluzione e contestando la ricostruzione della dinamica.

Federica Mangiapelo, aveva soltanto 16 anni  quando è stata uccisa la notte di Halloween del 2012 dal fidanzato Marco Di Muro ad Anguillara Sabazia. Il suo corpo fu trovato sulle sponde del Lago di Bracciano, a Vigna di Valle, da un passante. Sul cadavere, infatti, non vi era alcun segno di violenza, e tutto lasciava credere che la ragazzina fosse morta in seguito ad un incidente. Dopo essere uscita dall’abitazione del padre intorno alle 22:30, la ragazza era uscita per festeggiare Halloween insieme al fidanzato. Lui, interpellato sulla morte di Federica, aveva detto di essersene separato ad una certa ora dopo un litigio, e la sua versione sembrava confermata anche dalla testimonianza di un amico che era insieme a lui. Fu soltanto in seguito che la telecamera di videosorveglianza di una stazione di benzina confermò la presenza del Di Muro fuori casa in orari in cui il giovane sosteneva di essere già rientrato. Gli esami medico-legali, in seguito, accertarono che Federica non era morta per cause naturali come sostenuto inizialmente: qualcuno le aveva tenuto la testa sottacqua, quel qualcuno era il fidanzatino Marco.

A far discutere l’opinione pubblica sul delitto di Federica, di recente, è stato soprattutto lo sconto di pena di cui ha beneficiato il fidanzato Marco Di Muro. Il giovane, inizialmente condannato a 18 anni di reclusione dal gup di Civitavecchia, è infatti chiamato a scontare una pena di 14 anni per decisione della Corte d’assise d’Appello di Roma, allora presieduta da Giancarlo De Cataldo, che nel processo per rito abbreviato gli ha riconosciuto le attenuanti generiche. Una sentenza, quella emessa dai togati capitolini, che nei mesi precedenti alla sentenza, intervistato da Il Tempo, aveva auspicato una pena esemplare per l’assassino della figlia:”Il massimo della pena senza sconti. Nostra figlia è stata uccisa da colui che avrebbe dovuto proteggerla. Quando ti toccano dal vicino l’affetto della persona più cara che hai messo al mondo, augurarsi un ergastolo è il minimo”.




Emergenza lago di Bracciano: presentata istanza per chiedere stop a prelievi Acea

BRACCIANO (RM) – Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano ha presentato il 7 dicembre scorso, tramite i suoi legali, una istanza al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche con la quale –  in vista dell’udienza fissata per il 13 dicembre 2017 – chiede la revoca dell’ordinanza cautelare del 14 agosto 2017 e di ordinare l’interruzione immediata delle captazioni dal Lago di Bracciano da parte di Acea Ato 2 s.p.a., con l’obbligo di mantenere interrotta la presa d’acqua finché il livello delle acque del Lago non abbia raggiunto la misura naturale per come individuata nel provvedimento del Parco adottato con provvedimento del 18 ottobre 2017 (163,04 metri sul livello del mare).

Nelle premesse, tra le altre cose, il Comitato fa presente che ogni prelievo dal lago di Bracciano, contribuisce ad aggravare il danno all’ambiente già prodotto, col rischio che la distruzione dell’ecosistema divenga irreversibile, precisando inoltre che la compromissione dell’ecosistema legata causalmente all’abbassamento del livello delle acque, cui le captazioni di Acea Ato 2 hanno contribuito in maniera determinante, risulta oggi assolutamente incontrovertibile, in quanto accertata da soggetti terzi istituzionalmente preposti a studiare e tutelare l’ambiente.

“La sussistenza del nesso eziologico – si precisa nell’atto – tra le captazioni di Acea Ato 2 e la grave compromissione dell’ambiente lacustre, infatti, si evince pienamente dalle conclusioni cui giunge la relazione Ispra, che testualmente recita che «Dalle elaborazioni effettuate mediante il bilancio idrologico preliminare del Lago di Bracciano a scala mensile dal gennaio 2007 all’agosto 2017 è emersa chiaramente una notevole influenza di tutti i prelievi sul livello del Lago. I prelievi degli anni precedenti hanno un’evidente influenza sui livelli attuali. Si è costatato altresì che nei periodi siccitosi in cui l’afflusso totale al Lago è trasformato quasi interamente in evaporazione dallo specchio liquido non viene mantenuta la condizione di equilibrio del Lago a causa dell’aumento dei prelievi».

Il Comitato ha inoltre inviato oggi una richiesta ai Comuni di Bracciano, Anguillara e Trevignano, al Parco di Bracciano-Martignano una lettera con la quale si chiede di sostenere la istanza di revoca.
“Sarebbe opportuno – scrive il Comitato – che tutte le realtà del lago, anche istituzionali, si presentassero compatte nel chiedere la revoca dell’ordinanza suddetta, e quindi l’imposizione dello stop alle captazioni di Acea Ato 2. A tal fine – conclude il Comitato nella nota ai Comuni – è nella Vostra facoltà comparire o costituirvi aderendo e sostenendo la nostra istanza, anche eventualmente adducendo ulteriori argomenti o documenti a suo sostegno”.




Guidonia, autoparco del Comune: c’è un’auto elettrica nuova ferma in garage

GUIDONIA (RM) – L’autoparco del Comune di Guidonia è senz’altro da rinnovare. Il colmo è che c’è un’auto elettrica nuova di zecca che non si può utilizzare perché il Comune non ha provveduto al pagamento della Assicurazione “pacchetto batteria”.

A fare luce sulla questione è il consigliere comunale di Noi Con Salvini Guivanna Ammaturo che ha presentato una interrogazione. Ecco il testo

 

INTERROGAZIONE

Constatata la cronica situazione autoparco del Comune con automezzi sempre più vetusti e
contachilometri con misurazioni sempre più elevate e i costi di manutenzione.

CONSIDERATO

Che in Commissione LLPP è stato rappresentato il budget mensile, per difficoltà economiche,
pari a euro 7.500,00 max per il rifornimento di Diesel e Benzina di tutte le auto del Comune.

CHIEDO

– Il numero delle automezzi dell’Ente con relative targhe e kilometri percorsi
– Se esiste un protocollo per la modalità di rifornimento e la presenza di un “ foglio di marcia”
riepilogativo mensile per ogni automezzo

RISULTA

Alla scrivente che l’Ente ha acquistato durante la vigilanza del Commissario una auto
elettrica Renault Zoe. La stessa è stata pagata, assicurata RCA e da marzo 2017 è
parcheggiata nel garage del rivenditore in quanto non si è proceduto al pagamento della
Assicurazione “pacchetto batteria.” Come di prassi quando si opta per il noleggio batterie
anzichè l’acquisto.

APPURATO

L’antieconomicità di auto elettrica non utilizzata e la RCA quasi scaduta

RISULTA

Che il Dirigente e/o l’Assessore non abbiano curato il pagamento della polizza “ Pacchetto
Batterie” sebbene da tempo autorizzati al prelievo sul capitolato 1777.

CHIEDO

Di conoscere le motivazioni del fermo autovettura mentre è in corso la polizza RCA.
Se pensa di addebitare al/i responsabile/i la perdita economica subita dall’Ente
considerato la necessità di una auto nuova ed elettrica che allo stato non risulta
certamente una operazione fatta con la parsimonia necessaria.

In attesa di leggere ed ascoltare le Sue risposte nei termini e nei modi che il Regolamento
Comunale prevede.

IL CONSIGLIERE di NOI CON SALVINI

Giovanna Ammaturo




Guidonia: è emergenza rifiuti

GUIDONIA – Ormai è emergenza rifiuti a Guidonia e crescono sempre di più le tensioni tra amministrazione e società Tekneko. Il sindaco Michel Barbet in un comunicato fa ben capire la gravità della situazione di Guidonia e l’empasse con la società di servizi: “Confidiamo di uscire presto dall’emergenza rifiuti – ha detto Barbet –  ma c’è bisogno dell’impegno di tutti, compresa la società che ha ricevuto gli ultimi pagamenti il mese scorso. La Tekneko ha avuto in affidamento dalla precedente amministrazione il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani per un corrispettivo annuo di € 12,5 milioni di Euro.
Questa Amministrazione ha ereditato casse vuote e vari debiti lasciati dalla precedente. Si è comunque rimboccata le maniche e pur nell’ambito della gestione di un laborioso piano di riequilibrio è riuscita ad effettuare gli ultimi due pagamenti alla Tekneko nel mese scorso, quando moltissime altre imprese vantano crediti che risalgono al 2014”.

La nota di Barbet è molto lunga ma sostanzialmente queste prime righe riportate fanno meglio capire il tenore dell’emergenza in cui è piombata la città.

Intanto il consigliere comunale di Noi Con Salvini Giovanna Ammaturo ha presentato una interrogazione sul caso e con molta puntualità e precisione ha posto degli interrogativi fondamentali.

Ecco il testo dell’interrogazione:

 

In considerazione che la Società Tekneko vanta crediti nei confronti di codesto Ente, per il
recupero e l’avvio della frazione organica per euro 5.291.128,33 a cui si deve aggiungere la
fatturazione di novembre per euro 850.000,00 per un totale di euro 6.141.128,33.

VERIFICATO

Che la Soc. Tekneko ha inviato, in data 30 novembre 2017, alla Sua attenzione, agli Uffici e
Assessori e Dirigenti di competenza oltre a S.E. Paola Basilone, Prefetto di Roma una nota in
cui scrive: “ Non avendo più risorse finanziarie per l’espletamento del contratto ed i costi di
trasporto. Si richiede quindi l’indicazione dei siti alternativi per il conferimento di detto
rifiuto al fine di evitare il blocco della raccolta.”
Nella lettera si fa riferimento “ 1450 C.C. viene formulata eccezione di in adeguamento”
ovvero le modifiche del contratto “ Ci riserviamo di evidenziare alla autorità competente lo
stato di dissesto finanziario in quanto codesto Ente “ non è in grado di garantire
l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’ente
locale crediti liquidi ed esigibili nei confronti di terzi cui non possa fare validamente fronte”

CHIEDO

– A quanto ammontavano le disponibilità monetarie dell’Ente alle ore 24.00 del 30
novembre.
– Quando intenderà onorare la Soc. Tekneko e i lavoratori interessati.
– Cosa ha fatto dall’arrivo della nota della Tekneko sopra indicata anche in merito alla
modifica del contratto.

– Se ha avvisato S.E. il Prefetto di Roma per attivare la raccolta straordinaria attraverso
l’utilizzo di Militari del Genio.
– Cosa intende fare per contrastare l’ipotesi di dissesto finanziario paventato dal
creditore.

In attesa di leggere ed ascoltare le Sue risposte nei termini e nei modi che il Regolamento
Comunale prevede.

IL CONSIGLIERE di NOI CON SALVINI

Giovanna Ammaturo




Tivoli, contro la violenza sulle donne: Claudio Amendola da voce alle vittime

TIVOLI (RM) – La sala del complesso “Santuario di Ercole vincitore”, a Tivoli, era gremita per il convegno “Belle e dannati”, organizzato dall’associazione “Il laboratorio del possibile”.

La presenza delle autorità cittadine, dal sindaco Giuseppe Proietti, con gli assessori Maria Luisa Cappelli e Urbano Barberini, al comandante della locale stazione dei Carabinieri, e soprattutto la partecipazione di Claudio Amendola che ha letto alcuni brani, tratti da storie vissute di violenza familiare, hanno coinvolto molte persone, che hanno seguito partecipi l’incontro.

Magistralmente condotti dalla presidente dell’associazione, Daniela Di Camillo, hanno portato i loro contributi alcuni professionisti che collaborano con il laboratorio, che lo scorso 28 novembre ha inaugurato uno sportello d’ascolto, per offrire un servizio diretto sul territorio, un luogo che sia un riferimento per le donne che hanno bisogno di una consulenza psicologia, legale, o semplicemente per una parola amica.

Come è stato evidenziato nel corso del convegno, non bisogna attendere le violenze conclamate per lanciare un allarme, di come oltre la violenza fisica, siano gravi le violenze psicologiche. Si è parlato della violenza assistita, come un bambino che vive una situazione di violenza in casa, una volta adulto è più soggetto a vivere la violenza domestica come una situazione normale. Per questo motivo si deve intervenire nelle scuole, per crescere una generazione migliore.

Per rendere visibile il concetto della violenza, alcune ragazze hanno sfilato con abiti da sposa e un trucco che simula le ecchimosi e le escoriazioni che spesso compaiono sul volto delle vittime. Perché l’inizio è per tutti uguale, un sogno, che parte con l’abito da sposa, e che presto si trasforma in un incubo.

A Claudio Amendola abbiamo chiesto le sue impressioni riguardo l’argomento, in una video intervista esclusiva.

Silvio Rossi




Guidonia, Ius Soli: domenica si firma per votare contro

Domenica 3 dicembre a Guidonia centro ,dalle 09.00 alle 13.00 in via Roma 190, altezza Bar Lanciani, il Movimento Noi con Salvini allestisce un gazebo per la raccolta firme contro lo Ius Soli
tanto voluto dalle sinistre italiane e da chi normalmente fa il buonista con i soldi di pantalone.
Lo Stato tradisce gli italiani quando protegge gli immigrati e i clandestini con normative blande, pur avendo giurato di garantire il territorio. Lo Stato tradisce il popolo quando lo costringe a sopportare l’invasione e, nel frattempo, si maschera continuando a ripetere che l’invasione non c’è anzi sono una risorsa.

Le sinistre lo vadano a dire ai disoccupati o ai neonati che dal primo gennaio 2018,quando all’immigrato verrà elargito un vitalizio di 35 euro al giorno , ai genitori del neonato 40 euro…al mese! Noi con Salvini si batte per la priorità : prima gli italiani, di cui 5 milioni poveri assoluti!

La legge in Italia è già in vigore: L . 91 del 1992. Siamo il primo paese europeo per cittadinanze concesse. Nel 2016, 202.000, nel 2015 178.000. Il 38% ,ovvero 4 su 10, sono minori.
Siamo l’unico paese al mondo in cui la cittadinanza si vorrebbe trasferire dal neonato ai genitori oltre ai fratelli e nonni, anziché dagli adulti ai neonati.

La legge dello jus soli, ovvero il riconoscimento della cittadinanza italiana per essere nato su suolo italiano, è una calamita per le ondate migratorie. Per molti rappresenta un atto di civiltà. Ma semmai è il regresso, chi ha detto che il bambino di genitori nigeriani voglia essere italiano? È solo vuota retorica e discutibile catechismo morale. Oltremodo il migrante scappa dalla miseria: dargli obbligatoriamente la cittadinanza significa strumentalizzare i suoi sentimenti.

Il presidente Gentiloni aveva rimosso la priorità alla legge perché più del 70% è contrario ma non è bastato. Ingessati al governo non comprendono che il popolo attende ben altre leggi: l’avvio al lavoro del giovani e dei licenziati, meno burocrazia e più opportunità agli investimenti. Per anni si è contrapposto il tabù del razzismo alla carità piagnona.
Gli italiani non sono razzisti ma, quando il territorio, che non é solo lo spazio indispensabile per la sopravvivenza, viene invaso emerge la identità di popolo che nulla ha a che vedere con la politica.
Basta con la violenza verso gli italiani per motivazioni che sono i segreti di Pulcinella basta vedere chi lavora ai back office di tante ONG, pure scoperte dai tracciati radar.

Non bastava la paura di perdere in Aula ora le sinistre e alleati tenteranno un colpo di mano per determinare con una scelta scellerata di non considerare i cittadini. Prima di essere eletti non hanno posto il quesito se gli elettori siano d’accordo su certe scelte. Tutto a meno di due mesi dalla decadenze delle Camere.

Il Movimento Noi con Salvini in Italia ed anche a Guidonia scende in piazza per permettere al Popolo di dire la sua. Il consigliere comunale Giovanna Ammaturo, una delle rare persone in Italia che ha denunciato il Sindaco perché non rispetta le Leggi su cui si ha giurato all’atto dell’insediamento, ci conferma: ”Abbiamo una alta considerazione dei cittadini. Si governa per loro, non contro gli interessi reali del popolo. Ci sono milioni di casi umani e sociali da trattare prima: famiglie in difficoltà, pensionati che non riescono a comprare le medicine, oltre alle scarpe ed al cappotto, disoccupazione anche giovanile ai massimi tra tutti i Paesi sviluppati, emarginazione sociale quanto la povertà , senso di insicurezza e della giustizia sotto lo zero e la sinistra e i radical chic grillini, con lo stipendio in tasca il 27 del mese, dimostrano ancora una volta che gli Italiani non contano nulla. È necessario dire basta, invito tutti a firmare al nostro gazebo non per intolleranza ma per amore e rispetto degli Italiani di chi per anni ha pagato le tasse con cui si sono costruite le case popolari ed oggi sono tutte a vantaggio di famiglie straniere.

Il nostro Paese si vuole consegnare perché l’Europa abbia un occhio di riguardo sul maxi debito dello Stato che si è accumulato. Diventiamo una oasi africana in Europa per far arricchire i soliti noti. Prima del voto che spazzerà questi dinosauri della politica invito le persone intelligenti che vogliono bene alla propria famiglia a mettere una firma contro lo Ius Soli. Siamo un Movimento politico che ama gli Italiani e li considera importanti : tutti, nessuno escluso con la loro storia e le speranze loro e delle famiglie che con tanti sacrifici portano avanti . Vi aspettiamo”




Guidonia, Ammaturo: “Da anni i grillini devono aprire un centro antiviolenza”

Interessante la manifestazione organizzata a Marcellina nella Biblioteca comunale dal Movimento Noi con Salvini ed in particolare dal coordinatore politico locale Pasquale Velardi.
Moderatore il giornalista Yari Riccardi alla presenza di un nutrito pubblico di donne adolescenti e uomini i rappresentati istituzionali si sono avvicendati in interventi molto interessanti : l’On. Barbara Saltamartini, gli ispettori della Polizia di Stato dr. Davide Sinibaldi e d.ssa Cinzia Faussone oltre al coordinatore provinciale di Noi con Salvini William
De Vecchi e la d.ssa Caterina Nesci Donne di Cristallo e la consigliera.

Presente anche una delegazione del Latina Calcio serie B femminile e due donne vittime delle violenza e umiliazioni che hanno spiegato quanto possa essere dura fare denuncie e da Guidonia
Montecelio Giovanna Ammaturo, consigliere comunale NCS, che vuole ricordare che: “ La giornata è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999 invitando i governi, a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica.

La ricorrenza

La data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, Patria, Minerva e María Teresa, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono
di contrastare il regime del dittatore Trujillo che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione di Puerta Plata, furono bloccate in strada da agenti.

In un luogo nascosto furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

Questa è la storia, conferma l’Ammaturo – ma cosa è cambiato in questi anni ovvero dal 2005 quando anche in Italia si decise di sensibilizzare le Istituzioni ed i Cittadini. Di femminicidio nel 2017
al 30 di ottobre le vittime sono state 115. Erano state 150 nel 2016 e 142 nel 2015. Sono aumentate non certo diminuite come i casi di violenza sessuale e corporale. Ma quanti di questi uomini marciscono in galera. Quanti hanno avuto l’ergastolo.

Neanche il capobranco che violentò una cittadina polacca dopo aver riempite di botte l’accompagnatore lo ha avuto, seppure avesse riferito tre diverse versioni 15 anni perché ha chiesto il rito abbreviato.

Certezza della pena

E’ sufficiente affermare di sentirsi quasi colpevole e la giustizia ti fa lo sconto. Come prendere tre fustini di sapone anzi che uno. A Noi con Salvini lo sconto quanto le chiacchiere servono a poco la prossima settimana passerà in Aula a Montecitorio un emendamento della Lega per evitare che chi si macchia di certi delitti tra cui il femminicidio e violenza sui bambini non sia ammesso ad alcuno sconto di pena. Noi con Salvini alle affubalazioni, ai talk show vogliamo e dobbiamo sostituire i fatti. Quando un medico donna durante la guardia, di notte, viene violentata da un maniaco che la perseguitava da 5 anni, ed il GIP indica che la violenza subita è un rischio professionale : un governo con Noi con Salvini questo giudice lo manda a scuola e si fanno leggi non sull’onda del malcontento ma per fare giustizia e assicurare alle carceri chi si è macchiato di reati tanto immondi. Come donna, per le donne, per le nostre figlie per le nostre nipoti per le amiche per le vicine di casa per tutte le donne dobbiamo dire basta alle parole: al vaniloquio alle affabulazioni. Diciamo basta solo in una maniera: votare e dare forza al Movimento Noi con Salvini gli unici che ad oggi hanno parlato di castrazione. Questa è la sola via. Basta una pillola. Siamo vicine alle donne: con serietà e comprensione.

 

Il caso di Guidonia

Tutti si riempiono la bocca. Vi voglio raccontare un episodio fatto da chi ama la concretezza come Noi con Salvini. Ricorderete il triste episodio che nel gennaio 2008 coinvolse a Guidonia, una coppia di fidanzati che si era appartata in una strada di campagna vicino al ponte dell’autostrada sulla 28 bis o 48. 4 romeni Mirel Huma, Ciprian e Lucian Trinca (fratelli) e Cristian Coada aggredirono i ragazzi nella loro macchina pestarono il fidanzato e lo chiusero nel portabagagli mentre a turno soddisfacevano le loro perversioni sulla ragazza. Accusati di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni aggravate e rapina a mano armata hanno avuto 16 anni. Alla lettura della sentenza era presente solo il ragazzo della coppia di fidanzati, mentre lei non ha mai presenziato al dibattimento svoltosi ovviamente a porte chiuse e senza telecamere che pure servirebbero a sputare in faccia a questi “ bravi”. Ai loro legali , gli avvocati Ludovica Ludovici e Antonio Todero personalmente gli fu consegnato un biglietto aereo e un voucher per una vacanza di 7 giorni a Sharm el Sheick. La politica non c’entra le cose si fanno come cittadino che hanno a cuore il bene di tutti. La Procura a Tivoli ha creato un modello studiato da altre Istituzioni ma tutto è fondato sulla rete.

A Guidonia attendiamo da anni la riapertura del Centro antiviolenza da quella Amministrazione grillina che poi si vanta di aver piantato un paio di ciclamini rossi: parola“.




Pomezia, bonifica alla Eco X: Ivan Boccali chiede certezze

POMEZIA (RM) – Il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci ha convocato recentemente una conferenza dei servizi per definire i provvedimenti da adottare per la messa in sicurezza e la bonifica del sito Eco X, distrutto da un enorme incendio nel Maggio 2017. Ivan Boccali, Presidente di ‘Gente Libera’, movimento in forte espansione nei Castelli Romani e sul litorale laziale, sottolinea i ritardi vistosi che hanno caratterizzato l’intera vicenda e gli interrogativi ai quali non è stata data ancora risposta.

“A sei mesi dal grave episodio – afferma Boccali – non è chiaro quali materiali abbiano preso effettivamente fuoco in quelle ore. A parte ciò, migliaia di tonnellate di rifiuti, che nessuno ha bonificato, si sono macerate in questo lungo periodo sotto l’effetto del sole cocente di questa estate o delle intemperie. Recentemente, alcuni servizi televisivi di carattere nazionale hanno mostrato come lo scenario dei luoghi sia rimasto simile ai giorni seguenti il rogo. Nessuno ha mai compreso fino in fondo dove siano da cercare le varie responsabilità per l’accaduto e sopratutto i motivi di questi ritardi, burocratici e politici. Sono dunque legittime le grandi preoccupazioni della cittadinanza, degli allevatori o degli agricoltori”.

“E’ venuto il momento con certezze – conclude Boccali – di usare mezzi e risorse per mettere in sicurezza il sito perché non è più possibile attendere con una situazione che permane di grave precarietà ambientale per coloro che vivono in quelle aree della nostra Regione. Gli enti locali preposti facciano tutto il possibile, in un regime di collaborazione, per risolvere una volta per tutte il caso”




Montelibretti, scarico di un frantoio confluiva nel Tevere: impianto sequestrato e titolari denunciati

MONTELIBRETTI (RM) – I Carabinieri della Stazione di Montelibretti, con la collaborazione del personale dell’ARPA Lazio, hanno sequestrato un deposito di “sansa”, rifiuto speciale costituito da residui della polpa e dei frammenti di nocciolino derivanti dal processo dell’estrazione dell’olio di oliva, sito all’interno di un frantoio di Nerola, in provincia di Roma.

 

I Carabinieri hanno individuato lo scarico del frantoio, risalendo l’alveo del torrente “Fosso Carolano”, le cui acque erano recentemente diventate torbide. Nel corso d’acqua, che attraversa il comprensorio militare di Montelibretti, prima di immettersi nel Tevere, sono confluite le acque reflue industriali provenienti dal deposito, alimentate tra l’altro, dalle recenti precipitazioni.
Nella circostanza sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Tivoli i due titolari del frantoio, mentre il deposito e il relativo scarico sono stati sequestrati.




Fiano Romano, droga: arrestati pusher che rifornivano la zona Tiberina

FIANO ROMANO (RM) – Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Stazione di Fiano Romano hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Rieti, nei confronti di due cittadini albanesi, di 25 e 26 anni, già conosciuti dalle Forze dell’Ordine, poiché ritenuti responsabili di concorso nel reato di detenzione e spaccio di stupefacenti.

La complessa attività di indagine, coordinata dal dottoressa Luana Bennetti della Procura della Repubblica di Rieti, ha consentito di accertare che il sodalizio albanese, legato da vincoli di parentela, gestiva non solo lo spaccio di cocaina e marijuana nella cittadina di Fiano, ma era diventato il punto di riferimento dei consumatori dell’intera area Tiberina.

Nel corso dei servizi di osservazione, in poco più di 4 mesi, i Carabinieri hanno riscontrato oltre 50 episodi di cessione di stupefacente, tutti avvenuti nei pressi del giardino pubblico sito in via Firenze, ove previo appuntamento il consumatore poteva recarsi e ricevere lo stupefacente richiesto.

L’ordinanza ha disposto la custodia cautelare presso il carcere di Rieti per il più giovane degli arrestati, mentre per il 26enne è stato disposto l’obbligo di dimora e di presentazione presso la caserma dei Carabinieri di Fiano Romano.

Nel corso delle indagini sono state arrestate 3 persone in flagranza di reato e denunciate in stato di libertà altre 4, tutte ritenute complici dei due albanesi nelle attività di spaccio, mentre sono 12 i soggetti segnalati alla Prefettura di Rieti quali consumatori.