Banca Popolare del Lazio, c’è una alternativa: intervista a Domenico Capitani

L’Osservatore d’Italia ha intervistato l’imprenditore agricolo Domenico Capitani.

Capitani, ritiene che la dinamica delle premature dimissioni del Consiglio di Amministrazione sia stata ben digerita dai soci? Come commenta la vicenda?

Come pensa che possa commentare? Un Consiglio di Amministrazione che approfitta della normativa sul Covid che non richiede il voto in presenza, si dimette in blocco e non lascia tempo di creare una alternativa per delle rielezioni lampo è ormai un chiaro messaggio per tutti: i soci non hanno voce in capitolo, ormai la banca è in mano a pochi personaggi e guai a chi dissente. Ritengo che pochi si siano appropriati indebitamente di un bene comune. Non c’è più di fatto il ruolo di dell’Assemblea dei Soci che garantisca che la voce di tutti venga ascoltata.

Perché parla di assenza di ruolo?

Era settembre 2022 quando in una intervista apparsa sul quotidiano “Sole 24 ore” il direttore generale Massimo Lucidi ci annunciava l’acquisto della banca Valconca e l’avvio della procedura della quotazione in borsa. Peccato che non aveva fatto i conti con l’Assemblea dei Soci della banca Valconca che hanno fatto valere le proprie ragioni.
È evidente che il rapporto con le assemblee dei soci rappresenta un buco nero per i vertici Bpl e Blu banca perché si preferiscono le decisioni monocratiche dei Cda e la più semplice formalità della raccolta delle deleghe dei soci clienti da parte dei dipendenti della banca.

Eppure, a dire del presidente Capecelatro si vede una maggiore partecipazione alle attività della banca.

Eh sì, infatti si vede che le code nelle filiali per sottoscrivere la delega sono frutto delle lunghe spiegazioni e informazioni sul nuovo assetto del Cda e le complesse spiegazioni sul bilancio.
Senza contare che durante le cene e i pranzi offerti dalla banca ai soci più importanti, sia il presidente che l’Ad direttore generale hanno spiegato oltre al bilancio anche la scelta di dimettersi per poi rinominarsi con l’aggiunta di una quota rosa figlia d’arte. Anche questa scelta spiegata ai soci nelle code alle filiali. Se poi questo permetta a qualche amministrare di allungare di due anni la sua permanenza nel Cda è una concausa. Insomma gestiamo la vita sociale della banca come fosse una associazione di calcetto.

Eppure la banca è solida, la banca va bene, secondo quanto asseriscono i vertici

Certo, la banca va bene è solida nonostante gli insuccessi, i crediti incagliati, i super costi per i compensi al management, i costi per ricche consulenze, per proggetti di acquisizioni farlocche, ristrutturazioni faraoniche ecc ecc. Nonostante ciò la banca va bene, ma da dove arrivano tutti questi ricavi? In un periodo in cui le banche soffrono noi siamo la mosca bianca!!!
Noi non siamo nelle condizioni di dubitare della veridicità dei numeri ma sarebbe più tranquillizzante se il tutto fosse spiegato e illustrato ai soci personalmente, guardandosi in faccia.

Quello che dice si può forse toccare con mano analizzando la svalutazione delle azioni che ai tempi del presidente Mastrostefano avevano un valore alto che negli anni si è quasi completamente perso

Lei che dice? Va tutto bene tranne le azioni dei soci che valgono zero visto che nessuno le vuole quotate in un mercato sconosciuto. Sono tanti i soci che ormai pensano che siano soldi persi , magari chissà è questo l’obbiettivo dà raggiungere.
All’illustrissimo presidente ricordo che ci aveva garantito in più occasioni che l’operazione banca della Tuscia serviva a trasformare la Coop in Spa per valorizzare le quote dei soci. È stato fatto tutto per ottenere il contrario ivi compreso lasciare la Bpl con quattro filiali, portare di fatto la sede a Roma e addio Velletri mentre il silenzio degli amministratori e dei soci Velletrani è assordante. La ricetta è molto semplice non servono grandi manovre. Bisogna iniziare un percorso di valorizzazione delle azioni prima di tutto togliendole dal quel mercato parallelo assurdo. Le azioni vanno riportate all’interno della banca rivitalizzando uno scambio proficuo tra soci e clienti, dando il giusto valore all’interno della banca. Solo così può tornare a crescere una banca sana dove tutti all’interno hanno un peso e contribuiscono alla crescita delle imprese, delle famiglie e del territori.

Sembra ci siano molti temi cruciali su cui discutere

Potremmo dire tante altre cose per esempio sulla gestione del personale, il cerchio magico, assunzioni familiari, carriere stroncate, panchine lunghe ecc
Preferiamo concentrarci sulla questione soci. Ora per presentare una lista di amministratori alternativi alla lista presentata dalla banca occorrono 250 firme autenticate dei soci e nove candidati. Operazione che stiamo facendo nonostante i tempi ristrettissimi che sono dettati dallo statuto e dai regolamenti. Una operazione che comunque si può effettuare anche dopo la nomina del “nuovo” cda.
È inutile dire che questa nostra iniziativa viene osteggiata dal presidente e dall’Ad – direttore generale, contattando i soci sostenitori offrendo posti, ruoli ecc e dimostrando ancora una volta che la banca è cosa loro e qualsiasi iniziativa seppur legittima viene vista come un “attacco” personale alle loro autorità. Neanche chi la banca l’aveva creata gestiva con questa arroganza di potere. È mancato il rispetto delle regole. Va anche detto che le autorità preposte al controllo sia sulla attività bancaria che sulla legittimità delle attività societarie lasciano a desiderare ma come si dice mai dire mai, magari ora si svegliano dal torpore in cui sembra versino.

Nonostante le difficoltà e la fretta quindi, riesce a nascere una lista alternativa rispetto a quella della banca?

Certo che sì. Siamo ancora in democrazia. La lista c’è ed è composta di soli professionisti. Questa lista alternativa a quella della banca ha un compito preciso e delineato: rimettere al centro i soci senza alcun stravolgimento rivoluzionario. Noi intendiamo soltanto riportare la banca alla funzione originaria: la banca del territorio. La banca di riferimento di imprenditori e famiglie. La banca che cresce e che coinvolge l’assemblea dei soci. La Banca Popolare del Lazio dei vecchi tempi ma con uno sguardo a un futuro prosperoso.

Grazie a Domenico Capitani




Bracciano, Tondinelli su centri anziani:«Li abbiamo messi in sicurezza. Vogliamo un confronto pubblico con Crocicchi»

“Siamo alla fiera del ridicolo con il sindaco Crocicchi che continua a sparare frottole.

Nell’annunciare la riapertura dei due centri anziani già messi a norma durante la nostra amministrazione, si è permesso di dire che ha superato “molteplici problemi tecnici e amministrativi ereditati”: dicesse quali sono questi problemi anziché cercare di screditare il nostro lavoro! La verità è quest’amministrazione è arrivata al capolinea e non gli rimane altro che parlare di problemi ereditari perché sono incapaci anche solo di amministrare l’ordinario. Adesso basta però, chiediamo un confronto pubblico dove vorremmo ci venisse spiegato quali sono i problemi e perché da quando si sono insediati hanno fatto poco, pochissimo, se non nulla di ciò che hanno promesso”. Così in una nota Armando Tondinelli capogruppo di Fdi in Consiglio comunale




San Vito Romano, tutto pronto per “Bastarde senza gloria”

Il 2 aprile ore 17 al Teatro Caesar andrà in scena lo spettacolo di Gianni Quinto con Gegia, Manuela Villa, Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Giulia Perini, Elisabetta Mandalari, Eugenia Bardanzellu. Co-prodotto dall’Ass. Gold e UAO Spettacoli con il contributo del Nuovo IMAIE, l’adattamento e la regia dello spettacolo è di Siddhartha Prestinari

“Bastarde senza gloria” è un testo contemporaneo che affronta tematiche sociali e vede, ancora una volta, delle donne sul ring della vita, combattere per difendere i propri diritti, in un braccio di ferro con i propri dirigenti d’azienda. A causa di insindacabili tagli al personale infatti, viene richiesto loro di nominare una collega da fare fuori. Questo spettacolo, che ha matrici drammatiche, è una commedia che vede l’eterno colpo di fioretto tra dramma e comicità, in un mix agrodolce in cui ridere è l’unica possibilità per sopravvivere. E’ una lente d’ingrandimento sulla paura che, anarchica, compie scelte inaspettate e tira fuori il nero seppia dell’anima: io contro te. La donna in fabbrica: madre, moglie, amante, lesbica o straniera, non smette di essere donna con tutta la sua complessità e fragilità ma indossando sempre la sua fiera ironia. Si scaglia come un felino, ride di sé stessa, ferisce per sbaglio, uccide se necessario ma rinasce come una fenice, anche a costo di perdere.

NOTE DI REGIA

Una nuova sfida. Un racconto tragicomico ricco di battute al vetriolo, in cui ridere e sbeffeggiare i piccoli, grandi drammi che la vita preserva. Sette donne da raccontare nelle loro fragilità e imperfezioni, nei loro cliché e desideri irrealizzabili. Una pausa caffè si trasforma in uno stillicidio di accuse, giudizi, condanne, in una lotta alla sopravvivenza in cui tutto è lecito.

Appuntamenti

2 Aprile SAN VITO ROMANO (RM)

5 Aprile MATELICA (MC)

6 Aprile CHIETI

Dal 13 al 23 Aprile Teatro MANFREDI di Ostia

Dal 25 Aprile al 7 Maggio Teatro 7 di Roma




Bracciano, al liceo Vian si parla ancora di antiviolenza

Il tavolo interistituzionale contro la violenza si apre alle scuole e ai ragazzi. Si è svolto, infatti, martedì 21 nell’aula magna del Liceo Vian di Bracciano, al cospetto di una platea di studenti, il quarto appuntamento del tavolo interistituzionale contro la violenza. Un’iniziativa che nasce circa un anno fa dalla collaborazione tra la Asl Roma 4 la Procura di Civitavecchia e l’Ordine degli psicologi e a cui partecipano, oltre alle associazioni del territorio, anche i diversi rappresentati delle istituzioni, delle forze dell’ordine, la Procura di Civitavecchia, l’ordine degli Avvocati e degli Psicologi, e i Dirigenti dei servizi sanitari chiamati ad operare in casi di violenza.“Dopo tre tavoli tecnici nei quali ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato a gettare le basi di questa rete – ha spiegato il Direttore Generale della Asl Roma 4, l’avvocato Cristina Matranga, in apertura dei lavori – abbiamo deciso di incontrarci in una scuola. Per due motivi fondamentali: capire quale è la percezione che le giovani generazioni hanno del fenomeno della violenza in tutte le sue declinazioni, e coinvolgerli in un percorso di sensibilizzazione e informazione sul tema. Coinvolgere i giovani significa approcciarsi anche alle loro famiglie e quindi arrivare alla comunità. Ringrazio la preside dell’istituto, la dottoressa Lucia Lolli, per averci accolto e dato la possibilità di confrontarci con i ragazzi”.L’incontro di martedì ha seguito una scaletta dei lavori diversa rispetto ai precedenti tavoli e ha visto il coinvolgimento attivo degli studenti che hanno rivolto domande sul tema della violenza, anche sotto l’aspetto giuridico, ai partecipanti del tavolo, in primis al Procuratore Alessandro Gentile, che ha spiegato ai ragazzi quali servizi e quali procedure nel territorio vengono adottate per contrastare la violenza e dare supporto alle vittime ma anche a chi si macchia di questo reato.“La Procura di Civitavecchia – ha spiegato ai ragazzi il Procuratore – mette a disposizione uno Sportello Ascolto Vittime di Reato. Un servizio dedicato, appunto, alle vittime di violenza di genere e in condizione di particolare vulnerabilità, sito all’interno del Tribunale di Civitavecchia, e si offre un percorso di accoglienza e ascolto, consulenza psicologica e orientamento legale. In questi giorni poi, come suggerito dal tavolo interistituzionale, è stata attivata una check list di avvocati esperti nel settore della violenza che, gratuitamente, forniranno orientamento legale a chi si rivolge allo Sportello. La nostra Procura, come la Asl Roma 4, è molto attenta a questi casi, che rappresentano la maggior parte dei procedimenti da noi trattati, tanto che sono ben quattro i magistrati che afferiscono al servizio dedicato”.A prendere la parola sono state poi le rappresentanti delle diverse associazioni. Le referenti si sono confrontate con gli studenti raccontando le esperienze raccolte durante le giornate di ascolto e di quale rete di assistenza e servizi esiste sul territorio per le vittime dirette, indirette e anche per chi si macchia di questo tipo di reato. Reati che, come dimostrano i dati Istat dove il 30% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha dichiarato di aver subito violenza, sono in aumento e spesso la prima interfaccia sono le forze dell’ordine. “Durante i precedenti incontri – ha aggiunto la dg Matranga – è emersa la necessità di creare un percorso di formazione dedicato alle forze dell’ordine perché sono spesso loro i primi ad intervenire e quindi intercettare situazioni critiche che possono sfociare in vere tragedie. Avere quindi gli strumenti per riconoscere anche i minimi segnali è fondamentale per attivare subito i percorsi più adeguati. Per questo, insieme alla Procura, all’Ordine degli Psicologi e con il supporto dei nostri esperti, stiamo mettendo appunto uno specifico percorso di formazione”.La giornata, allietata da momenti musicali proposti dagli studenti, si è conclusa con la data del prossimo appuntamento del tavolo nel mese di maggio e che si svolgerà sempre all’interno di una scuola del territorio. “Siamo voluti entrare nelle scuole – ha commentato il Direttore Generale Matranga – perché è da qui che si crea consapevolezza. Vedere, poi, questi ragazzi così partecipi e attenti mi ha fatto molto piacere. Per questo si è deciso oggi che tutti gli appuntamenti del tavolo interistituzionale a partire dal prossimo si svolgeranno all’interno di istituti scolastici e coinvolgeremo gli studenti all’interno dei quattro gruppi di lavoro che andremo a formare”.L’iniziativa del quarto tavolo interistituzionale contro la violenza rientra tra le attività promosse dalla Asl Roma 4 per la promozione della campagna di sensibilizzazione #Lottocontrolaviolenza a cui hanno aderito diverse Asl della regione Lazio.




Da Bracciano ad Anguillara fino a Morlupo: strade pericolose e buche killer. Si corre ai ripari solo con i limiti di velocità

Calzante l’analisi del consigliere comunale di Anguillara (Sinistra in Comune) Enrico Stronati

Buche come crateri che con la pioggia hanno l’effetto di tanto laghetti artificiali. La provincia a Nord di Roma è piena tanto che la Città Metropolitana ha dovuto prendere dei provvedimenti riducendo drasticamente i limiti di velocità. La decisione ha scatenato un fiume di condivisibili polemiche da parte dei residenti dell’area che giustamente vorrebbero si tappassero le buche anziché limitare la velocità delle auto in strade ad alto scorrimento.

Di fatto Città Metropolitana è stata chiara: «Verificato – si legge nell’ordinanza – che allo stato attuale non sono disponibili le risorse economiche necessarie per gli interventi di manutenzione necessari per la messa in sicurezza delle strade in oggetto; Considerato che le condizioni attuali delle strade pregiudicano l’incolumità per tutte le categorie di utenti anche nell’ipotesi del pieno rispetto della velocità massima consentita ed imposta di 70 chilometri orari e 90 chilometri. Preso atto della gravità della situazione».

L’ordinanza è dettagliata e riguarda più strade oltre le principali già dette. Infatti l’atto con effetto immediato, del limite massimo di velocità in 30 chilometri orari, riguarda tutte le categorie di utenti in transito lungo la strada provinciale 4/a “Settevene Palo II” dal chilometro 0+500 aI chilometro 14+300 e dal chilometro 16+500 al chilometro 17+746 (fine tratto); la strada provinciale 15/b “Palidoro Crocicchie” dal chilometro 0+000 al chilometro 14+000; la strada provinciale 41c “Statua” dal chilometro 0+000 aI chilometro 3+660 e dal chilometro 5+400 al chilometro 11+233 (fine tratto); la strada provinciale 493 “Braccianese” dal chilometro 0+000 al chilometro 9+320, dal chilometro 10+200 al chilometro 20+000, dal km 20+675 al chilometro 21+400 e dal chilometro 26+060 al chilometro 33+330 (fine competenza).

Anguillara una cittadina in crescita demografica accelerata dagli anni ’70, oggi sembra un bel quadro con una cornice malandata.

In largo dello Zodiaco le buche sono più grandi e visibili dello stesso battistrada. Che siano spazi privati o comunali, le buche si fanno sentire soprattutto sui pneumatici degli automobilisti e nelle scivolate dei ciclisti.

Calzante l’analisi del consigliere comunale di Sinistra in Comune Enrico Stronati: «La situazione di molte delle nostre strade è indecente, sono tanti anni – ormai – che non esiste un vero programma di manutenzione della viabilità e delle cunette che sono ormai piene di rifiuti e detriti che impediscono all’acqua di defluire aumentando l’usura e il danneggiamento del manto stradale. Le amministrazioni precedenti si sono trovate ad affrontare il baratro del default finanziario e i finanziamenti erano ridotti al lumicino. Il Covid ha portato nelle casse comunali svariati milioni di euro. Esiste un elenco di decine di opere finanziate con i fondi del PNRR. Non c’é, quindi, bisogno di impegnare i fondi del bilancio comunale per soddisfare il desiderio della politica vecchio stampo di voler dimostrare di “fare”. Peraltro è stata illusa la popolazione al momento della cessione del servizio idrico ad Acea (a spese del cittadino) affermando di utilizzare la squadra degli operai comunali, liberati dall’impegno delle manutenzioni idriche, per sistemare le strade. Come se i nostri operai disponessero dei macchinari necessari per una simile missione. Non è stata neanche sfruttata la fortunata coincidenza con i lavori per la posa delle condotte del metano e della fibra per rifare le strade oggetto dei lavori e pulire le cunette. Solo a Ponton dell’Elce, grazie alla posa delle condotte del metano in programma sin dal 2011 (non certo opera del comune) si ha una situazione decente. Sulle strade fatte a metà da Unidata spesso capita di incrociare automobilisti contro mano per sfruttare la carreggiata sistemata. La memoria collettiva spesso dimentica gli accadimenti, ma è importante ricordare che l’ultima manifestazione pubblica organizzata per protestare contro il degrado dilagante delle strade, una costante nel tempo che abbraccia le ultime 3 o 4 consiliature, fu organizzata proprio da un gruppo di persone vicinissime all’attuale amministrazione. Evidentemente costoro, oggi, si spostano per la città via aria».

Il sindaco Angelo Pizzigallo sa che quello delle buche è un problema da risolvere: «La strada dietro largo dello zodiaco è privata. comunque, noi interverremo a breve su Poggio dei pini, l’altra metà di via dei Vignali, via della Mainella, via Grazioli, via comunale di San Francesco ed altre strade.

Le strade colabrodo con buche enormi come crateri oppure piccole e profonde e la viabilità priva di sicurezza con scarsa illuminazione e segnaletica ci sono anche a Castelnuovo di Porto, Rignano, Morlupo e Monterotondo. 

A Castelnuovo è pietoso lo stato in cui versa la via che porta in autostrada. Anche la via prima della rotonda dell’autostrada è completamente distrutta e come se non bastasse le l’autovelox fa crescere la rabbia degli automobilisti: «I pneumatici si rompono un mese sì e l’altro pure – dice un pendolare – i limiti di velocità non servono da soli. C’è bisogno di rifare completamente l’asfalto». A Rignano via delle Grotte è trapuntata di crateri. A Morlupo sono diverse le strade dissestate e le segnalazioni sui social:«In via Antonio Gramsci chiamo tutti i giorni – ha detto una cittadina – ma non si vede nessuno. Fino a che qualcuno non si fa male, specialmente quando piove».




Formello, terremoto in Comune: nasconde detonatori per bombe in casa: arrestato il marito di una Consigliera comunale di maggioranza

Nasconde in casa due detonatori per bombe non facili da reperire sul mercato e tre cartucce per fucili. Per questo motivo è stato arrestato Domenico Verbicaro, marito di Anna Stella, quest’ultima consigliera comunale che siede tra i banchi della maggioranza nel comune di Formello situato alle porte di Roma.

L’uomo è accusato di detenzione illegale di armi

Tutto è nato da una perquisizione fatta lo scorso 4 marzo dai carabinieri della Stazione di La Storta in casa della consigliera comunale a seguito di una segnalazione relativa la presunta detenzione di sostanze stupefacenti.

Nell’abitazione, i militari hanno trovato una piccola quantità di marijuana nella disponibilità del figlio 33enne della coppia e notavano un atteggiamento insofferente da parte di Domenico Verbicaro che tentava di nascondere una scatola. A quel punto i carabinieri hanno preso in mano il pacco e trovato all’interno i due detonatori grandi quanto un chiodo lungo e le tre cartucce. Per Verbicaro è quindi scattato l’arresto con l’accusa di detenzione illegale di armi.

L’uomo è poi risultato avere una parentela con un nipote in rapporti con i clan della ‘ndrangheta stanziali a Roma nord e interrogato dagli investigatori non ha voluto spiegare la provenienza di quel materiale compromettente.

È stato quindi condotto in carcere dove si trova tuttora in attesa di sviluppi investigativi che dovranno ricostruire per quale motivo avesse nella sua disponibilità gli inneschi di bombe che possono essere anche al tritolo. L’accusa al momento è detenzione abusiva di munizionamento e di materiale esplodente.

Il sindaco della cittadina Gian Filippo Santi al momento non ha preso alcuna decisione, anche se in consiglio comunale la notizia dell’arresto ha fatto molto rumore, se non altro per le implicazioni che potrebbe avere sul piano politico.

L’operazione dei carabinieri del Gruppo di Ostia è stata portata a termine all’inizio del mese nell’ambito di un’indagine più vasta.




Campagnano Romano, dammi i soldi o ti brucio il locale: in manette 33enne del posto

CAMPAGNANO ROMANO (RM) – In manette un 33enne di Campagnano Romano accusato di estorsione. Ad arrestare l’uomo, lo scorso mercoledì, i Carabinieri della locale Stazione.

Il 33enne si è presentato presso un noto ristorante di Campagnano e, in evidente stato di alterazione, ha iniziato a minacciare il gestore del locale pretendendo che gli consegnasse del denaro. Nonostante il fermo rifiuto opposto dalla vittima, l’uomo non ha desistito dai propri intenti, minacciando di bruciare il locale qualora non avesse ottemperato alla richiesta.

Nel tentativo di evitare che il 33enne passasse dalle parole ai fatti la vittima ha consegnato all’uomo una somma di denaro che, sebbene esigua, è servita a placarne la violenza.

Nel frattempo però il titolare del ristorante aveva avvertito i Carabinieri dell’accaduto e i militari, intervenuti immediatamente, sono riusciti a bloccare il 33enne mentre cercava di allontanarsi con i soldi appena intascati e lo hanno arrestato.

Lo scorso 17 marzo l’uomo è stato giudicato con rito direttissimo presso il Tribunale di Tivoli, che ha convalidato l’arresto applicando la misura degli arresti domiciliari.




Sacrofano, in manette titolare di una azienda agricola: coltivava piante di marijuana

SACROFANO (RM) – Al termine di un’attività info-investigativa, i Carabinieri della Stazione di Sacrofano hanno fatto scattare un controllo all’interno di un’azienda agricola che ha permesso di scoprire un capannone dove il titolare, un 56enne del posto, coltivava piante di marijuana.
I militari all’interno dello stabilimento hanno rinvenuto e sequestrato, circa 40 kg di infiorescenze secche di marijuana; 2,5 kg di piante di marijuana essiccate e 50 piante di marijuana di altezza compresa tra i 15 e i 40 cm.
Il titolare dell’azienda agricola, è stato arrestato dai Carabinieri ed è gravemente indiziato del reato di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
L’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo.



Monterotondo, aggressione a sfondo razziale: denunciati 4 ragazzi del posto

Monterotondo (RM) – I Carabinieri della locale Stazione hanno identificato e denunciato in stato di libertà 4 giovani del posto, presunti autori di un’aggressione a sfondo razziale nei confronti di un cittadino di Monterotondo di 30 anni, cittadino italiano ma figlio di una coppia di Capo Verde. 

Il 13 febbraio 2023 un freelance di cronaca locale sportiva residente alla Scalo aveva denunciato ai Carabinieri un’aggressione fisica e verbale subita il giorno precedente alle ore 01:00 circa a Monterotondo, quando, sceso sotto casa nel cuore della notte per incontrare un amico, incrociando un gruppo di ragazzi che passavano di lì casualmente, senza alcun apparente ragione di astio o ragione sottesa, era stato dapprima apostrofato con la frase “negro di m….” e successivamente picchiato, con conseguenti lesioni al torace, alla gamba ed al volto, guaribili in 10 giorni.

A seguito della denuncia della vittima, i Carabinieri di Monterotondo hanno condotto una serrata indagine tesa a ricostruire quanto accaduto quella notte, ricorrendo anche ad attività c.d. tecniche, dopo i sopralluoghi nella zona dove la vittima aveva indicato quale luogo esatto dell’aggressione.

Oltre alle indagini tecniche, fondamentale per identificare gli autori si è rivelata l’indicazione da parte della vittima di un cane condotto al guinzaglio da uno dei ragazzi dal medesimo gruppetto di aggressori. Così i Carabinieri di Monterotondo hanno identificato i presunti autori, uno dei quali possessore di un cane della medesima razza e fattezze descritte dalla vittima, denunciandoli alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli per avere, in concorso tra loro, aggredito in strada un passante, cagionandogli lesioni personali guaribili in 10 giorni ma aggravate dalla finalità di discriminazione o odio razziale.

Si tratta di quattro ragazzi del posto, due dei quali maggiorenni (classe 2002 e 2003) già noti ai Carabinieri per atti di intemperanza ed atteggiamenti da “bulli”, mentre gli altri due sono addirittura minorenni (entrambi classe 2005) per cui sono stati altresì segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minori di Roma.




Anguillara, anziana truffata per oltre 4 mila euro da falsa nipote

 Nella mattinata del 07/03/2023, al termine di una complessa attività d’indagine, i Carabinieri della Sezione Operativa di Bracciano e della Stazione di Anguillara Sabazia hanno deferito in stato di libertà una 41enne campana, gravemente indiziata di essere l’autrice di una truffa ai danni di un’anziana donna, perpetrata ad Anguillara Sabazia nell’ottobre scorso.La vittima era stata contattata al telefono da una donna che, spacciandosi per la nipote, chiedeva di corrispondere all’ufficio postale una somma pari a 4000 euro a titolo di garanzia per una borsa di studio che aveva vinto; subito dopo la vittima aveva ricevuto un’altra telefonata da un uomo che, fingendosi dipendente dell’ufficio postale, confermava quanto detto dalla presunta nipote e riferiva che un’addetta si sarebbe presentata presso l’abitazione della donna per ritirare la somma pattuita, anche sotto forma di gioielli.Approfittando dell’evidente buona fede dell’anziana vittima, che ritenendo di aiutare la nipote in difficoltà era completamente asservita alle insistenti richieste dei truffatori, l’indagata si sarebbe presentata presso l’abitazione della donna, ritirando la somma di euro 4.000 tra contanti e gioielli.




Anguillara, dai cambiamenti personali, a riflessioni sui veggenti, al servizio della Comunità. Intervista al consigliere Manciuria

L’Osservatore D’Italia ha voluto porre alcune domande al geometra Isaia Sergio Manciuria consigliere comunale di Anguillara.

1) Abbiamo assistito in rispettoso silenzio a un tuo avvicinamento alla Chiesa e comunque alla spiritualità. Possiamo chiederti cosa è successo, quando è scattato in te questo risveglio e perché?

Buongiorno e ben ritrovato Direttore sono solitamente molto riservato sulle questioni che afferiscono la mia sfera privata ma nel caso grato della domanda perché riguarda un approfondimento del percorso di vita personale che vorrei consigliare ai lettori della tua prestigiosa testata giornalistica. In realtà ho sempre avuto un filo diretto con la religione cattolica e con il mondo che gravita attorno, ma dopo le emergenze Covid 19, la delusione del risultato amministrativo scorso e alcune vicende personali che hanno soggiogato la mia volontà interiore, il 16 Agosto del 2021 ho sentito la necessità di ritrovare l’originaria e naturale vocazione attraverso un percorso spirituale durato un anno presso l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore (Asciano vicino Siena) nata nel 1300 da un sogno di San Bernardo dei Tolomei suo fondatore. Grazie all’accoglienza dell’Abate Diego e dei confratelli monaci benedettini, ispirato dalla Regola di San Benedetto ho intrapreso un cammino di luce attraverso il silenzio, l’umiltà e la preghiera, in un contesto storico e ambientale fantastico che ormai frequento assiduamente , ritrovando la giusta dimensione per stare in pace con me stesso, la famiglia e con la comunità nella sua espressione più aperta . Ora sono un devoto Oblato Benedettino

2) In questi giorni si parla della veggente di Trevignano che non ha un trascorso così brillante. Cosa ne pensi di questo fenomeno?

Grazie ai principi evangelici e benedettini non mi sento nella condizione di giudicare alcuno tanto meno la veggente di cui ho letto sul vostro recente articolo, le precedenti gesta . Nella vita tutti possiamo sbagliare e avere la possibilità di essere utili al prossimo attraverso la redenzione dei propri peccati. In generale il fenomeno delle apparizioni divine è un tema interessante ma ritengo vada approfondito dalla Santa Chiesa prima che faccia troppi proseliti non curanti delle reali intenzioni che si celano dietro tali eventi. Spesso e volentieri la fede connessa alla ricerca del miracolo per amore o disperazione, induce molti fedeli ad affidarsi a persone che hanno scopi del tutto diversi da quello che

professano.

3) A distanza di un bel po’ di tempo dalle elezioni comunali di Anguillara, come pensi si trovi lo stato di salute di questo borgo? Inoltre hai una ricetta per distogliere molto giovani dagli atti vandalici, da alcol e fumo? Si sta facendo abbastanza per loro?

Una bella tripletta di quesiti alla quale rispondo volentieri: Il Borgo inteso come Città sicuramente è migliorato dopo la pessima esperienza pentastellata che ho avuto l’onore, con l’ausilio dei tre ex consiglieri Silvestri, Liberati e Fioroni ai quali Anguillara dovrebbe essere riconoscente, di mandare a casa. Certo affrontare un mandato amministrativo con poca esperienza ha fatto sicuramente slittare la soluzione dei tanti problemi ma oggi, grazie ai fondi del PNRR , una sana e corretta gestione delle risorse pubbliche e il dialogo che il Sindaco Angelo Pizzigallo ha instaurato con le opposizioni, quelle più inclini a soluzioni costruttive piuttosto che alla critica di contrapposizione ideologica, potranno rappresentare per i due anni di consiliatura rimasti, una reale svolta per recuperare il tempo perduto dietro alle vergognose e dispendiose politiche della sfiduciata Giunta Anselmo. La ricetta per i giovani passa sicuramente per un percorso sociale e valoriale che va ricostruito attraverso sia l’educazione familiare e civica della scuola sia con l’offerta di nuove opportunità di aggregazione sul territorio . Mancando anche uno solo di questi aspetti è consequenziale il verificarsi di atti di vandalismo o peggio dipendenze da alcol o fumo, atteso pure l’isolamento provocato dalla pandemia. Seppur lodevole e meritevole l’attivismo serio e puntuale dell’Assessore Sevizi Sociali e Vice Sindaco Paola Fiorucci è impensabile che sia lasciata sola a dare il buon esempio: per il bene delle nuove generazioni serve uno sforzo da parte di ciascuna delle componenti citate affinché si faccia di più. La soluzione è sicuramente complicata ma, per iniziare a invertire la rotta del degrado morale e sociale, mi sento di suggerire un coinvolgimento diretto di partecipazione e ascolto dei ragazzi alla vita del paese. Ricomincerei ad esempio dalla politica con il consiglio comunale dei giovani proseguendo con l’istituzione di specifiche giornate di volontariato allo scopo di rispettare e curare l’ambiente, preservare le radici culturali e valorizzare il decoro delle parti comuni della Città.