Il “Capitano Ultimo” a Bracciano: l’abbraccio con il Sindaco Tondinelli e gli applausi delle associazioni. Le parole più significative: famiglia, mamma, fratellanza e uguaglianza

BRACCIANO (RM) – Emozioni, applausi e un’ Aula consiliare gremita di tanti rappresentanti delle associazioni del territorio per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Bracciano al “Capitano Ultimo”, il Colonnello Sergio De Caprio che ha fatto della lotta alla mafia la sua ragione di vita. Presenti all’evento tutti gli amministratori di maggioranza.

Il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli si è detto onorato di poter accogliere una persona profondamente umile, totalmente dedita a proteggere il prossimo, a garantire la sicurezza dei cittadini senza aspettarsi nulla in cambio: “Sono emozionato – ha detto il primo cittadino – ci sono pochi momenti nella vita in cui si è felici e questa sera sono veramente felice perché ho l’onore di avere qui a Bracciano una uomo che tutti ricordano per quello che ha fatto scardinando grossi cancri della società, un enorme sacrificio in quest’Italia dell’apparenza dove chi si vende meglio ha più vantaggi. E il Comandante non ha mai approfittato della sua notorietà se non per fare del bene agli altri. Ho voluto fortemente che le associazioni fossero presenti – ha proseguito il Sindaco Tondinelli – perché i volontari sono la vera linfa vitale del tessuto sociale. Le associazioni sono composte da persone che senza nulla chiedere aiutano i cittadini e qui a Bracciano posso dire che il volontariato è davvero molto presente, lavora silente e non si tira indietro soprattutto nei momenti più critici e di questo li voglio ringraziare con tutto il cuore a nome mio e dell’amministrazione tutta. Il Comandante De Caprio è quindi per noi un faro da seguire, grazie infinitamente perché Lei sta facendo molto con il suo esempio e la prego di continuare. Non posso non rivolgere un pensiero e un ringraziamento anche ai suoi uomini, gli uomini della scorta che 24 ore su 24 vegliano su di lei e dedicano anche loro il suo tempo per costruire una società migliore”.

Le parole del Colonnello Sergio De Caprio sono state apprezzatissime dai presenti. Il “Capitano Ultimo” si è presentato al pubblico nella sua più totale umiltà, ha speso tante parole importanti per la gente comune, per i carabinieri, per le “mamme” sottolineando l’importanza e il ruolo fondamentale che hanno le madri che amano i loro figli di un amore puro, senza guardare nulla, senza chiedere nulla in cambio.

De Caprio ha citato i carabinieri, uomini che servono la comunità, che con i loro gesti sono da esempio. E poi ha ripetuto più volte due parole: “Non ci allontaniamo mai – ha detto – dalle parole uguaglianza e fratellanza, lavoriamo per le persone più deboli e non dimentichiamoci dei valori. Le persone importanti sono i nostri nonni e dobbiamo stare attenti a come tramandiamo la radice della nostra famiglia, non dimentichiamoci della dolcezza, dell’importanza di discutere tutti insieme, di prestare soccorso senza secondi fini anche a chi è ingrato. In questo modo possiamo continuare le battaglie per la legalità ed è proprio quel tipo di coraggio che dobbiamo trasmettere ai ragazzi ricordandoci sempre che l’inizio di una battaglia e non la fine di una speranza”.

Infine il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli ha letto le motivazioni: Per aver dedicato – ha letto il primo cittadino – la sua intera esistenza agli altri, ai più fragili ed ai più deboli, senza mai aspettarsi nulla in cambio, svolgendo il proprio servizio con grande semplicità ed umiltà, combattendo contro l’ingiustizia e la criminalità, promulgando, attraverso il suo esempio e la sua condotta di vita, quei valori etici e morali che devono sempre guidare le scelte e le coscienze di tutti i popoli”. La cerimonia è terminata con un lungo applauso e con degli interventi di alcuni giornalisti che hanno posto dei quesiti al Comandante Ultimo.

In tanti hanno ringraziato il Sindaco Tondinelli e l’Amministrazione per aver portato un uomo di valore a Bracciano, in un momento in cui i valori devono tornare al centro per auspicare benessere e prosperità.




Anguillara, scuole: parte l’anno scolastico ma via Verdi ancora è in alto mare. C’è forse un problema con le altezze dei container?

Domani 16 settembre suonerà la campanella di inizio anno scolastico nelle scuole d’infanzia e primaria di Anguillara fatta eccezione per gli alunni dell’ex via Verdi che, potranno iniziare la scuola nei container soltanto lunedì 23 settembre. Così è scritto in una ordinanza sindacale. I moduli che accoglieranno gli studenti sono ancora in corso di realizzazione e, neanche a dirlo, in ritardo rispetto le iniziali rassicurazioni dell’amministrazione pseudo pentastellata di Sabrina Anselmo. Una scuola, quella in via Duca degli Abruzzi seppur provvisoria nuova di zecca e quindi conforme alle norme di legge.

Sembrerebbe che la Metalsystem srl (che ribadiamo sul proprio sito si dichiara produttrice solamente di cancelli e finestre) si appresti a chiedere ai tecnici del comune una deroga sulle altezze dei moduli scolastici per essere dichiarati agibili. Se tale richiesta fosse già agli atti dovrebbe essere rispedita al mittente e obbligare la società a conformarsi alla legge che prevede requisiti ben precisi e l’adozione solo in casi eccezionali previsti dal DM del 18 dicembre 1975. Sarebbe un paradosso per una scuola appena realizzata e soprattutto uno smacco per le attese e speranze delle insegnanti e studenti.

Il corpo docenti con gli alunni, i genitori e i nonni, si aspettano di frequentare e verificare con i loro stessi occhi, finalmente, una scuola all’ avanguardia, sopratutto dotata di tutte le certificazioni e dell’agibilita che nell’edilizia scolastica anguillarina è carente sul 100% dei plessi che ancora sono sotto esame degli esiti della vulnerabilità sismica affidata all’ingegnere Scopetti
Visto lo stato dei luoghi è naturale che sorgano seri dubbi sull’agibilità dell’area che probabilmente il 23 sarà ancora priva di tutte le opere di arredo e sistemazione esterna garantite dalla Società Metalsistem srl aggiudicataria dell appalto di fornitura e posa in opera. Plausibile è un ritardo di 7 giorni ma se questo riguarda tutta la fornitura e non se avviene una consegna parziale rispetto all’appalto e soprattutto in deroga sulle altezze dei container.

Al riguardo,abbiamo sentito al telefono il Presidente di AnguillaraSvolta Sergio Manciuria: “Mi sono ripromesso – dice Manciuria – di fare una disamina sulla scuola di Via Duca Degli Abruzzi solo il giorno dopo la consegna e l’apertura del plesso che verrà frequentato da mia figlia Lucrezia. La richiesta di deroga? Mi auguro che tale ipotesi sia la solita bufala del delegato alla Scuola per giustificare il ritardo e prendere tempo: per una nuova scuola, sia pure essa in container non è ammissibile. Sarebbe ferita mortale alle aspettative dei bambini e ai soldi dei contribuenti di Anguillara che si ritroverebbero nuovamente ostaggio di situazioni poco trasparenti e non giustificabili”.




Bracciano, Consiglieri di minoranza nel pallone. Gentili a Donato: “Se nella relazione c’è qualche refuso facciamo la figura del cazzo”

BRACCIANO (RM) – C’è del grottesco e paradossale nella politica che a volte farne una cronaca asciutta risulta difficile se non impossibile. Ed è per questo che riportiamo non quello che copiano e incollano tutti ma anche le pieghe più imbarazzanti e nascoste di alcune dinamiche politiche che altrimenti verrebbero sommerse da comunicati infiocchettati che dicono tutto e niente.

Donato Mauro, Alessandro Persiano e Marco Tellaroli sono i tre della minoranza consiliare che con una nota accartocciata e scritta in burocratese (poi pubblicata a fotocopia su alcuni giornali locali) fanno un singolare resoconto del Consiglio comunale dello scorso 3 settembre dove hanno sostanzialmente presentato la proposta di annullamento della Deliberazione n. 2 che riguarda il comparto edificatorio in zona “La Lobbra” da cui poi è scaturito un contenzioso tra un privato e il Comune di Bracciano che tutt’ora è pendente presso il Tribunale Amministrativo del Lazio.

Tra l’altro la diversa lettura da parte della Regione Lazio rispetto all’Ente Locale del certificato di destinazione urbanistica redatto dal Comune ha creato l’annullamento di una serie di atti e lungaggini epistolari degne della solita sfiancante routine tra Enti.

Ebbene la nota minoranza, pubblicata dai giornali locali, non è però firmata dal Consigliere comunale di minoranza del Pd Avvocato Claudio Gentili, nonostante quest’ultimo abbia votato a favore della delibera.

Un pittoresco stacchetto a seduta sospesa

Prima che la proposta dei Consiglieri di minoranza venga messa ai voti c’è un pittoresco stacchetto tra i Consiglieri di minoranza a seduta sospesa che fa capire quanto peso danno agli atti che producono, proprio loro che comunque rappresentano una porzione di elettorato in Consiglio Comunale.

A discuterne sono i Consiglieri Claudio Gentili e Donato Mauro

Il Consigliere del Pd Claudio Gentili sembra arrabbiato: “Non se capisce (riferito alla relazione firmata da loro stessi che da li a poco sarebbe stata messa ai voti in Consiglio) se avevi dei dubbi… boh!” dice piccato Donato Mauro a Claudio Gentili e non è tutto perché l’avvocato Pd asserisce chiaramente che anche se quella proposta di annullamento della Deliberazione n. 2 della maggioranza fosse stata votata con tutti a favore, di fatto non avrebbero potuto darne atto: “Ci può esse qualche refuso – dice ancora Donato rivolgendosi a Gentili durante la discussione – guarda che sei impunito, sei… – dice Gentili rivolgendosi a Donato – vabbè so’ impunito – risponde Donato.

Gentili a Donato: “Se nella relazione c’è qualche refuso facciamo la figura del cazzo”

Poi Gentili dice: “Ma se nella relazione c’è qualche refuso facciamo la figura del cazzo. Donato non puoi dirlo… mettiamo l’ipotesi che loro votino a favore io devo andare a votare un deliberato nel quale do atto che la deliberazione oggetto dell’annullamento non ha prodotto effetti giuridici. Chi me lo dice questo? Chi me lo dice che non ha prodotto effetti giuridici? E allora sono costretto a non votà manco a favore. L’hai scritto tu questo?”.

Dall’accesa discussione prima della messa a voto emerge una minoranza che non sa davvero che pesci prendere con un Marco Tellaroli che sembra confuso e che ogni tanto dice qualcosa ma che perlopiù rimane in silenzio. Poi però, il pentastellato firma il comunicato a firma congiunta, mandato ai giornali, che spara contro l’amministrazione senza ben riuscire ad esprimere le proprie ragioni.

Perché ci si convince che quello che viene definito dagli stessi autori come rischio di fare una “figura del cazzo” debba essere digerito dai cittadini? Che figuraccia!




Bracciano, accoltella alla gola l’amico: arrestato 27enne per tentato omicidio

BRACCIANO (RM) – La notte tra venerdì e sabato, sotto l’effetto di stupefacenti e a seguito di un banale litigio, ha più volte accoltellato in zone vitali l’amico convivente con un grosso coltello da cucina per poi fuggire e cercare rifugio nell’abitazione di un’ignara famiglia.

Per questo motivo, un 27enne del posto con precedenti è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

La vittima, lasciata in un lago di sangue ed esamine nell’appartamento, è stata soccorsa da alcuni vicini – attirati dalle sue grida d’aiuto – e subito accompagnata nell’Ospedale di Bracciano, ove è tuttora ricoverata in prognosi riservata.

Inizialmente, i Carabinieri sono stati attivati per una segnalazione di violazione di domicilio in un’area residenziale di Bracciano. Il 27enne, infatti, completamente insanguinato ed in evidente stato di alterazione psicofisica, dopo la fuga dal luogo del delitto, si è introdotto in una villetta, abitata dai proprietari, convinto di poter evitare di essere acciuffato. Alla vista dei militari, il ragazzo gli si è scagliato contro nel tentativo di fuggire nuovamente, ma è stato fermato.

Solo più tardi, i sanitari dell’Ospedale di Bracciano hanno avvisato i Carabinieri della presenza in Pronto Soccorso di un giovane, gravemente ferito, che si rifiutava di spiegare la natura e la causa delle gravi lesioni riportate.

Nonostante la reticenza della vittima e del suo aggressore, al termine di prolungati accertamenti, i Carabinieri sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda e a trovare l’arma del delitto, ancora sporca di sangue, in prossimità dell’abitazione che i due protagonisti condividevano.

L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Civitavecchia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Bracciano, Acea smentisce Tellaroli: le bugie hanno le gambe corte

BRACCIANO (RM) – Acea con un comunicato ufficiale smentisce le affermazioni fatte dal consigliere comunale di minoranza (M5S) Marco Tellaroli in un precedente articolo apparso sul giornale locale online Il Lagone.

Lo scorso giovedì 5 settembre (guarda caso la stessa data dell’incontro tra il Sindaco Armando Tondinelli e il presidente di Acea Ato 2 Claudio Cosentino ) viene pubblicato un articolo dove si asserisce addirittura che si fosse appena concluso mercoledì 4 Settembre a Roma in piazzale Ostiense, il primo incontro tra Acea Ato 2 e l’Amministrazione comunale di Bracciano e per assurdo il resoconto dell’incontro veniva chiesto dal redattore dell’articolo pubblicato su Il Lagone direttamente al consigliere di minoranza Tellaroli e non, come sarebbe stato naturale fare, al Sindaco o alla maggioranza.

Acea entra nel merito delle dichiarazioni di Tellaroli

Ora, è bene sapere che lo stesso gestore del servizio idrico prende le distanze addirittura in forma scritta dalle dichiarazioni del consigliere pentastellato.

Tellaroli prosegue addirittura affermando che in occasione dell’incontro tra lui e il presidente Cosentino del 4 settembre ha avuto modo di approfondire i temi di Bracciano (scrive Tellaroli: “Parlando con Presidente di Acea Ato 2 il Dottor Claudio Cosentino insieme al Consigliere capitolino Giuliano Pacetti con delega presso la Città Metropolitana ai servizi idrici, abbiamo portato all’attenzione le innumerevoli criticità del nostro territorio, soprattutto abbiamo ribadito i disagi che circa un quarto della popolazione di Bracciano, subisce ogni giorno a causa della carenza idrica“).

La smentita di Acea

Un asserzione anche questa smentita da Acea con un comunicato ufficiale di venerdì 6 settembre. E intanto è stata pubblicata una notizia falsa perché l’incontro tra il Sindaco Tondinelli e il presidente Acea Ato 2 Cosentino c’è stato giovedì 5 settembre senza la presenza di Tellaroli.

Acea: no a strumentalizzazioni politiche

Tanto è vero che Acea ci tiene a precisare proprio per non finire in una strumentazione politica da parte del Consigliere Tellaroli.
Nella smentita si legge che “Acea premette che il colloquio del 4 settembre con Acea Ato2 cui fa riferimento il Consigliere – Tellaroli Ndr. – è stata una breve interlocuzione – scrivono i vertici Acea in una nota – nell’ambito di un incontro con il Consigliere della Città Metropolitana di Roma Capitale Giuliano Pacetti con delega all’Ambiente e non la sede per dibattere e approfondire alcun tipo di tematica. L’Azienda premette altrettanto di non imputare alcuna responsabilità in relazione al Servizio Idrico Integrato all’attuale Amministrazione di Bracciano, con la quale vige una costante collaborazione volta al miglioramento del servizio, cosi come peraltro avviene con le Amministrazioni di tutti i comuni gestiti”.

Acea precisa e smentisce ancora Tellaroli…

Ma non è tutto, dopo aver precisato che non c’è stato nessun incontro con Tellaroli dove si è approfondito o dibattuto il tema di carenza idrica del territorio, Acea decide anche di entrare nel merito delle altre dichiarazioni fatte da Tellaroli e di smentire anche quelle.

Tellaroli, ergendosi ad esperto del servizio idrico, sempre nella fantomatica dichiarazione rilasciata a Il Lagone dice: “Ritengo che la situazione, possa risolversi solamente se l’Amministrazione comunale collabori con il gestore Acea. I guasti degli acquedotti possiamo dire che sono frutto di una sbagliata programmazione, soprattutto quando Acea nel settembre 2018, restituì il piezometro Frati al comune di Bracciano, ritenendola non funzionale alla gestione. Questa secondo noi è stata una scelta assolutamente errata, anche perché confrontandoci con ex dirigenti comunali che gestivano l’acqua pubblica di Bracciano, questi ritenevano che fin quando la nostra rete idrica non avrebbe subito delle modifiche sostanziali, il piezometro doveva ritenersi fondamentale, a mantenere le condizioni della pressione idrica. Infatti sono oltre 3 mesi che assistiamo a delle autobotti che innestano acqua potabile, per sopperire alla carenza idrica cercando di soddisfare la richiesta del nostro territorio. Quindi abbiamo ribadito al Presidente di Acea Ato 2 che secondo noi, finché non viene rimodernata la rete idrica di Bracciano, la funzione piezometrica è assolutamente indispensabile”.

Acea: il piezometro Frati risultava non funzionante già prima del passaggio del servizio idrico del Comune di Bracciano ad Acea Ato2

Anche qui è arrivata la tegola per il consigliere Tellaroli da parte di Acea che scrive testualmente: “Entrando nel merito delle dichiarazioni del Consigliere Tellaroli, si evidenzia che il piezometro Frati risultava non funzionante già prima del passaggio del servizio idrico del Comune di Bracciano ad Acea Ato2. L’Azienda lo ha pertanto restituito all’Amministrazione in quanto non funzionale. Con riferimento all’utilizzo delle autobotti, si precisa che questo non è da collegare al piezometro ma agli importanti interventi di ammodernamento che Acea Ato2 sta effettuando sul Campo Pozzi La Fiora”.

Perché raccontare ai cittadini di Bracciano falsità? Perché Tellaroli ha detto che ha avuto un colloquio dove ha approfondito le criticità del territorio di Bracciano quando Acea ha asserito che si è trattato di un breve colloquio occasionale occorso in virtù del fatto che c’era stato un incontro con il consigliere della Città Metropolitana Pacetti?

Purtroppo il consigliere Tellaroli non è nuovo a queste dichiarazioni

Chi non ricorda quando bacchetta e lavagna si è messo a dare i numeri per affermare la presunta malagestio dell’amministrazione Tondinelli e subito dopo è stato messo a tacere quando la Corte dei Conti ha accolto il piano di riequilibrio e il sindaco Tondinelli ha letteralmente salvato il Comune dal dissesto finanziario?

IL VIDEO – CLICCARE PER GUARDARE

E quando il consigliere Tellaroli si è messo a polemizzare sulla costruzione della rotatoria quando nel suo programma elettorale era contemplata la realizzazione di rotatorie?

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Beh la lettura è semplice. E poi le bugie hanno le gambe corte.
Perché continuare a voler mettere in cattiva luce l’amministrazione Tondinelli? Chi vuole coprire il consigliere Tellaroli? Forse anche lui sta abbracciando l’ipotesi di un’intesa giallorossa? Perché sembra voler tirare l’acqua al mulino della vecchia politica dalla quale sta uscendo finalmente l’amminstrazione Tondinelli (con evidente grande impegno e fatica)?

Ai lettori l’ardua sentenza. Intanto la smentita di Acea pesa come un macigno sulla credibilità del consigliere M5S Marco Tellaroli.




Roma-Viterbo, reso noto il nuovo orario extraurbano: ancora molti gli interrogativi

Finalmente è stato reso noto l’orario extraurbano feriale e festivo della ferrovia Roma-Viterbo, anche se con qualche giorno di ritardo, stando alle indiscrezioni trapelate all’indomani della riunione di mercoledì scorso, tra l’assessore regionale ai trasporti Mauro Alessandri e i Comuni delle aree interessate, alla presenza di Atac SpA.

Orario che, salvo ripensamenti, entrerà in vigore il 16 settembre prossimo, e non prima, si badi bene, come invece proposto – a ragione – dal Comitato Pendolari “per abituare l’utenza e capire se necessita di modifiche”.

Nessuna novità rispetto alle anticipazioni de L’Osservatore d’Italia: piccola consolazione: confermati 6 treni Catalano-Flaminio (fascia mattina); 3 treni Montebello-Catalano e 3 Catalano-Montebello (fascia centrale); 1 treno Flaminio-S.Oreste e 1 S.Oreste-Flaminio (fascia pomeriggio); 6 treni Flaminio-Catalano (fascia serale); 1 treno Flaminio-S.Oreste e 1 S.Oreste-Flaminio (fascia serale). Nella tratta alta, Catalano-Viterbo, sono previsti 16 treni, distribuiti per l’intera giornale: 8 Catalano-Viterbo, con prima partenza alle ore 6:30 e la seconda alle 8:20, e altrettanti Viterbo-Catalano. Per un totale di 38 treni extraurbani giornalieri nei giorni feriali, 18 in meno dell’orario ferroviario valido fino al 30 giugno.

Le corse mancanti saranno effettuate con bus

7 Montebello-Catalano; 1 S.Oreste-Catalano; 2 Montebello-S.Oreste. Nella direzione opposta sono contemplati 7 Catalano-Montebello e 2 Sant’Oreste-Catalano. Per un totale di 19 bus sostitutivi, gestiti direttamente dalla Società Capitolina. E dove saranno reperite le vetture, data la conclamata penuria? Questo bisognerà chiederlo ai manager di via Prenestina.

Però qualcosa sembra non tornare

Nella tratta Catalano-Viterbo, quella più penalizzata, le corse mattutine, una alle ore 6:08 l’altra alle 7:40 – quest’ultima sostituita con bus -, sono cancellate e concentrate nell’unica corsa prevista, quella in programma alle ore 6.30. Sarà sufficiente per gli studenti e lavoratori? La domanda sorge spontanea: ma se nell’orario ridotto la corsa delle 7.40 era stata ritenuta una necessità, come mai in quello nuovo viene depennata? Delle due l’una, o hanno sbagliato prima, oppure c’è un errore di valutazione adesso. O no? Inoltre, spariscono le corse sostitutive bus. E come mai?

Gli altri interrogativi

C’è da capire per esempio, come sia stato possibile ripristinare gli incroci, perché sono stati ripristinati uno a Vignanello e l’altro a Castelnuovo e, come la Regione abbia potuto dare il benestare a un orario che includa “un ritardo massimo presunto di soli 10 minuti”, così come annunciato dai Sindaci nel comunicato congiunto. E cosa significa? Nella norma, i ritardi sono un’eccezione e non di certo una consuetudine.

Foto in copertina: Lorenzo Pallotta da Ferrovie.info




Lago di Bracciano, captazioni: il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche respinge il ricorso di Acea e Roma Capitale

BRACCIANO (RM) – “Ricorso infondato e che va respinto”. La sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche n.167 del 2019 dà soddisfazione alle istanze dei cittadini del lago di Bracciano e al Comitato Difesa Lago di Bracciano che si sono mobilitati a salvaguardia del proprio ecosistema contro gli indiscriminati prelievi Acea che hanno modificato l’habitat lacustre.

“Una vittoria – dichiarano dal Comitato Difesa Lago di Bracciano – che sottopone da oggi ad autorizzazioni ogni nuovo ulteriore prelievo da parte della multiutility. Accolte molte delle tesi del pool, che ha operato del tutto volontariamente, di avvocati del Comitato Difesa Lago di Bracciano e in gran parte riprese dai legali delle istituzioni del lago e portate dinanzi ai giudici del tribunale speciale. Un plauso particolare va all’avvocato Simone Calvigioni, sempre in prima linea in questa battaglia con competenza e passione. Un plauso anche ai suoi colleghi Francesco Falconi, Mario Lepidi e Marco Marianello. La sentenza – proseguono – è il frutto del fronte comune contro Acea che in modo del tutto spregiudicato a nostro avviso ha trattato una risorsa naturale come una semplice pozza da cui trarre acque e fare profitto. La sentenza stigmatizza inoltre il ruolo della sindaca di Roma Virginia Raggi che in questa battaglia ha preferito schierarsi con Acea che le assicura il 51 per cento degli utili presentando un ricorso ad adiuvandum travolto anch’esso dalla sentenza. Significativi alcuni passi della sentenza sulle responsabilità oggettive di Acea. Al riguardo la sentenza che verrà da noi depositata alla Procura della Repubblica di Civitavecchia dove è ancora pende un procedimento avviato su nostra denuncia e su quella dell’ex deputato ed oggi consigliere regionale Emiliano Minnucci.”

“Si ricava che le captazioni Acea – sentenzia il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche – hanno influito sull’abbassamento del lago”. Significativo inoltre il valore dell’articolo 164 del Testo Unico n. 152/2006 che il pool di avvocati, non a caso, ha individuato come normativa chiave in questa vertenza. Si tratta di un articolo che salvaguarda gli equilibri naturali rispetto a possibili captazioni in aree protette.

La Sentenza del Tribunale Superiore delle Acqua Pubbliche ad avviso del Comitato è una sentenza storica che pone finalmente fine all’arroganza di una spa rispetto alla tutela di un ecosistema, vero fulcro dell’economia locale.

“Nel ringraziare le istituzioni e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – hanno inoltre dichiarato dal Comitato Difesa Lago di Bracciano -riteniamo che questa sentenza indica la necessità per il futuro di una gestione il più possibile condivisa del lago di Bracciano, cosa che il Contratto di Lago appena avviato sta cercando di fare. Il Comitato – che ha dimostrato di riuscire a riunire le istituzioni del lago in un’azione comune che è stata sicuramente motivo del successo ottenuto – ribadisce inoltre la necessità di una legge regionale sulle autorità di bacino e la restituzione al lago delle acque reflue del depuratore ex Cobis opportunamente trattate, condizioni, entrambe, poste alla base della nostra adesione al Contratto del Lago di Bracciano. Ringraziamo infine i singoli cittadini che si sono mobilitati sostenendo questa battaglia a tutela della risorsa Lago di Bracciano.”




Roma-Viterbo, è scontro tra Regione e Comitato: A.a.a. cercasi nuovo orario

Sarebbe andato bene, così almeno
pare, il confronto con l’assessore regionale ai trasporti Mauro Alessandri del 4 settembre, “al fine di risolvere le
criticità createsi nel mese di luglio a seguito dell’applicazione delle nuove
normative ANSF entrate in vigore
anche sulla ferrovia Roma-Civita
Castellana-Viterbo
”. Recitava il comunicato congiunto dei sindaci dell’asse
Flaminia.

A presenziare, oltre all’assessore
e ai dirigenti regionali, lo stato maggiore di Atac SpA, con il Direttore delle ex-concesse Giovanni Battista Nicastro, e i rappresentati di ANAS. L’Azienda
Capitolina “ha presentato il nuovo piano ferroviario calibrato sui flussi reali
dei passeggeri, in linea con il piano dello scorso anno, da avviare dal 16
settembre, con la sola sostituzione di alcuni treni contro flusso con bus
gestiti direttamente da Atac. Rispetto alle ipotesi iniziali sono stati ridotti
i tempi di percorrenza dei treni, con un ritardo massimo presunto di soli 10
minuti da Montebello a Catalano. I sindaci hanno chiesto di anticipare
l’entrata in vigore almeno qualche giorno prima
”. Così come suggerito
dal Comitato Pendolari RomaNord, è
bene sottolinearlo.

“È stato inoltre presentato”,
continua il comunicato, “il cronoprogramma dei lavori di ammodernamento [altra
richiesta avanzata dal Comitato, ndr], dell’intera infrastruttura per un
importo lavori previsto di circa 400 milioni di euro in tre anni. I Sindaci si
sono riservati di valutare la proposta di orario, una volta ricevuta in forma
cartacea e più dettagliata, e di presentare a ATAC, nei prossimi giorni,
eventuali proposte di miglioria”.

Fissata per il 18 settembre la firma del protocollo
per la formazione dell’Osservatorio
sulla mobilità
e poi “nella stessa occasione, “sindaci e gestori saranno
ascoltati per verificare la possibilità di potenziare il Trasporto Pubblico
Locale su gomma in sinergia tra i Comuni, per garantire con maggiore facilità
il trasporto da e per le stazioni di Montebello e Monterotondo. I sindaci
inoltre si sono accordati affinché venga stabilito un calendario di incontri in
ciascun comune, con la partecipazione dell’assessore ai Lavori Pubblici e dei
dirigenti regionali, per illustrare la situazione ai cittadini”.

Da Viterbo è stata l’assessore Laura
Allegrini
a tirare le somme: “Alessandri ha assicurato che per l’anno
scolastico 2019/2020 saranno ripristinate le corse dello scorso anno. Saranno
quindi soppresse le corse sostitutive degli autobus. Sarà anche ripristinato lo
scambio a Vignanello. Ci saranno inoltre corse col sistema del cadenzato
mnemonico ogni due ore sull’ora pari al minuto 30 in partenza da Catalano, e al
minuto 21 in partenza da Viterbo. Entro due anni inizieranno i lavori per 105
milioni di euro, già disponibili per tutti i lavori tecnologici riguardanti
l’intera linea, il cui soggetto attuatore è RFI. Durante la riunione è stato
affrontato anche il problema dei passaggi a livello privati: due per il Comune
di Viterbo. La Regione chiederà al Comune di rendere pubbliche le strade
interessate in modo da poterli mettere in sicurezza. Con il consigliere Panunzi
abbiamo ribadito la necessità che la carrozza 59 ritorni a Viterbo, quale pezzo
di storia del nostro territorio”.

Insomma, tutto sarebbe andato nei
migliori dei modi. “Come Regione Lazio abbiamo inoltre illustrato il quadro
degli interventi già avviati, per un costo complessivo di circa 100 milioni di
€, che saranno realizzati da RFI SpA quale soggetto attuatore ai sensi
dell’art. 47 comma 1 del Decreto-Legge 24 aprile 2017, n. 50”. Ha dichiarato,
gongolando, Alessandri: “A tal fine è in corso di approvazione la convenzione
che regola i rapporti tra Regione Lazio ed RFI per la realizzazione dei
suddetti provvedimenti. Inoltre, per quanto concerne il parco rotabile, la gara
in atto prevede un vero e proprio rinnovo: 12 treni sulla tratta urbana; 6
sulla tratta extraurbana; manutenzione per 10 anni e materiale di scorta”.

“Per monitorare il corretto
funzionamento di questi provvedimenti”, ha poi concluso, “nonché per avanzare
segnalazioni o proposte atte a migliorare la qualità del servizio per i
cittadini, è prossima l’istituzione dell’Osservatorio di Vigilanza, organismo
di concertazione tra la Regione Lazio e i Comuni. Ringrazio i consiglieri
Minnucci e Panunzi per aver partecipato ai due incontri confermando nuovamente
la loro grande validità di interlocutori e rappresentanti dei territori”.

Ma del nuovo orario, quello
impacchettato da Atac, ancora nessuna traccia. Doveva essere consegnato ai
primi cittadini al massimo ieri, 5 settembre, invece la cosa sarebbe slittata all’inizio
della prossima settimana. Perché tanto mistero? C’è o non c’è? E quali sono i
timori? Quel poco che si conosce, frutto di indiscrezioni, è stato anticipato
in anteprima da l’Osservatorio
d’Italia
. Per il resto, buio pesto.

“Come un dejavu”, attacca Fabrizio Bonanni portavoce del Comitato Pendolari. “Esatto, tutte cose già sentite anni fa e che si ripropongono di solito o prima delle elezioni o quando si debbono scusare per i tanti errori che fanno continuamente, come fossero in stato confusionale. La sensazione è proprio questa: per cercare di calmare le acque che di solito i pendolari agitano a ragione, se ne escono in Regione e (sempre meno) in Atac con ‘faremo, investiremo, programmeremo, stiamo per…’, le solite litanie che sentiamo dal 2012”.

“Questo accade perché
fondamentalmente non conoscono la nostra ferrovia, non viaggiano con noi, non
soffrono con noi. Questo gli manca per capire bene come si sta dalle nostre
parti. Se da lunedi 16 il nuovo orario fatto vedere da ATAC (ma che nessuno,
nemmeno i sindaci riescono ancora ad averne copia) produrrà ancora più
disservizi (e stranamente i nuovi avvisi di ATAC sul nuovo orario iniziano a
essere pieni di scuse, perché forse già sanno che saranno dolori per noi utenti)
non basterà nemmeno il Comitato a calmare gli animi degli utenti ancora alle
prese con soppressioni, ritardi al posto dei ‘faremo, investiremo…’. Con le promesse non ci facciamo nulla e
restiamo sorpresi dalle posizioni di alcuni sindaci che invece di attaccare e
farsi sentire duramente verso chi non mantiene gli impegni, sembrano essersi
tranquillizzati con quelle 4 promesse buttate sul tavolo dall’assessore e da
Atac che è sempre più fuori dalla gestione della nostra ferrovia”.

“Purtroppo non abbiamo avuto la
possibilità di partecipare all’incontro del 4 settembre insieme ai Sindaci,
nonostante la preventiva richiesta, perché la Regione ha ritenuto opportuno
vedere solo i primi cittadini dei comuni interessati…quando chi sta sul pezzo e
ed è a fianco dei pendolari è solo questo Comitato. La cosa non ci ha sorpreso
più di tanto, ce l’aspettavamo. Come ci aspettavamo che la Regione per riparare
al torto ci convocasse lunedì 9, per
darci evidenza del nuovo orario e degli investimenti previsti, che ormai
conosciamo a memoria da anni. Non essendo abituati a perdere tempo nelle
fresche stanze degli enti pubblici ma a stare sul campo, in stazione e sui treni a fianco dei nostri amici
pendolari, abbiamo declinato l’invito certi che con il nuovo orario dal 16
settembre ci sarà da soffrire. Sicuramente l’incontro è solo rimandato a tempi
peggiori, di questo ne siamo purtroppo certi”.

“Avevamo chiesto di anticipare di
qualche giorno l’entrata in vigore del nuovo orario per permettere a tutti di
prendere confidenza con i nuovi treni e le nuove soppressioni che
immancabilmente ci saranno, e invece nemmeno quello: si comincia con il primo
giorno di scuola, quasi a ripetere lo stesso errore del 1 luglio scorso, ma si
sa che Regione Lazio e Atac ripetono facilmente gli stessi errori: abbiamo tanti
esempi lampanti a proposito. Insieme all’associazione TrasportiAmo era stata presentata ai Sindaci e ai cittadini di Sant’Oreste, Rignano e Sacrofano (gli
unici a fare incontri con i cittadini prima del 4 settembre, con Sindaco e
Giunta di Sant’Oreste ‘fastidiosi’ capofila coraggiosi!) sia lo stato del
servizio dal 1 luglio al 30 agosto che una proposta di orario nel rispetto del
regolamento ANSF vigente, e speravamo che questo nostro lavoro, insieme alla richiesta
di avere un dettagliato cronoprogramma dei lavori, fosse soddisfacente per dare
l’idea alla Regione e Atac che il servizio può essere migliorato. Invece, non
solo non
ci hanno invitato il 4, ma non hanno nemmeno preso in considerazione le nostre
proposte, veicolate dai sindaci presenti all’incontro
”.

“Adesso ci aspettiamo che ogni Comune
che non abbia ancora provveduto, convochi prima del 16 una assemblea pubblica
per informare i cittadini delle novità recepite in regione, che vanno oltre il
comunicato congiunto pubblicato recentemente. Il risultato migliore in questo
periodo è sicuramente aver ricompattato e avvicinato sindaci e comuni anche
nella prospettiva della costruzione di una rete di trasporto locale, anche per
sopperire temporaneamente (si spera) alle lacune del treno che collega questi
comuni”.

“Il Comitato Pendolari”, conclude
Bonanni, “sarà sempre al fianco degli utenti della romanord e rappresenterà la
voce e il baluardo di tanti cittadini che si sentono abbandonati dagli enti e
che pagano biglietti e abbonamenti per avere un atroce servizio pubblico che
dal 1 luglio al 30 agosto ha funzionato al 100% solo per 6 giorni su 60. Questo
è il vero dato che fa riflettere e che ci invoglia ad andare avanti anche con
la nostra petizione che vi invitiamo a firmare e a condividere”.

Per firmare la petizione:
https://www.change.org/p/regione-lazio-potenziare-la-ferrovia-roma-civita-castellana-viterbo




Bracciano, incontro con Acea Ato 2: arriva la “task force” del gestore idrico

BRACCIANO (RM) – Al via una task force per interventi sulle infrastrutture idriche della città di Bracciano per ricercare e scovare le perdite e sostituire la rete idrica obsoleta.

È stato un incontro importante e positivo quello che si è tenuto giovedì 5 settembre 2019 tra il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli e il Presidente di Acea Ato 2 Claudio Cosentino a Roma presso la sede centrale di piazzale Ostiense.

“Ringrazio Acea Ato 2 – fa sapere il primo cittadino Tondinelli – per l’impegno a collaborare al fine di evitare le situazioni di carenza idrica simili a quelle riscontrate ultimamente dalla cittadinanza di Bracciano. Ho fortemente voluto questo incontro da cui esco molto soddisfatto. I tecnici Acea Ato 2 metteranno a punto un piano di lavoro per individuare i punti più sensibili dove è necessario intervenire per evitare perdite d’acqua che vanno a penalizzare gli utenti. Inoltre, il gestore controllerà l’intera rete idrica e le parti più obsolete verranno sostituite per un migliore funzionamento e per potenziare la pressione dell’acqua su tutto il territorio. Mi auguro che dopo quest’incontro potremmo definitivamente lasciarci alle spalle tutte le situazioni relative alle problematiche idriche e collaborare insieme per la realizzazione degli accordi raggiunti. Infine ringrazio il presidente Cosentino per aver compreso le esigenze del territorio di Bracciano”.




Anguillara Sabazia, studenti ex via Verdi: arrivano i primi moduli ad uso scolastico

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Arrivati i primi moduli ad uso scolastico ad Anguillara Sabazia che ospiteranno gli alunni del plesso di via Verdi chiuso lo scorso mese di maggio. Dall’amministrazione comunale fanno sapere che nei prossimi giorni, con una media di 8-10 moduli al giorno, saranno portati tutti gli 84 moduli definiti nel progetto. Domani 3 settembre fino a venerdì 6 settembre 2019 è inoltre previsto il sopralluogo dei docenti nelle classi di via Verdi per individuare il materiale didattico da far traslocare all’interno delle nuove classi in via Duca degli Abruzzi.

Al completamento del primo dei 3 blocchi in cui è stato suddiviso il nuovo complesso scolastico, si provvederà subito con le operazioni di trasloco di sedie, banchi, cattedre e lavagne. Per stringere i tempi di lavoro, il trasferimento di tale materiale avverrà a scaglioni, in corrispondenza dell’avanzamento dei lavori di assemblaggio dei moduli.

La pulizia, disinfestazione e derattizzazione, completerà il lavoro per la consegna della scuola all’istituzione scolastica, al momento prevista per poter iniziare le lezioni in data 23 settembre 2019, con un ritardo di 5 giorni di scuola rispetto al calendario regionale.

In merito alla definizione dell’inizio della scuola, l’amministrazione rammenta di aver proposto alla scuola la chiusura del plesso con apposita ordinanza del Sindaco così da posticipare per gli alunni di via Verdi l’inizio delle lezioni direttamente il 23 settembre 2019 anziché il 16 come previsto dal calendario scolastico regionale.

Il Dirigente Scolastico il 28 agosto 2019, in sede di riunione con l’amministrazione comunale, ha proposto di procedere alla predisposizione di doppi turni a Monte le Forche nella prima settimana di scuola per dare modo agli alunni di via Verdi di iniziare comunque il 16 settembre e si è impegnata a comunicare all’amministrazione comunale un piano orario che verrà sottoposto ai genitori per valutarne il gradimento.

L’amministrazione comunale deciderà come procedere a valle di queste verifiche.

Dal Comune hanno inoltre fatto sapere che, indipendentemente da tutto, in ogni caso gli studenti di Monte Le Forche nella prima settimana di scuola usciranno comunque alle ore 13.15 come definito dalla scuola e non dall’amministrazione comunale.




Acilia, donna trovata morta in una casa piena di gas: caccia al compagno

Una romana di 59 anni è stata trovata morta in casa in zona Acilia, nel quadrante sud di Roma. Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato scoperto ieri nel suo appartamento saturo di gas dai carabinieri di Ostia. Al momento gli investigatori ipotizzano un omicidio-suicidio. Si cerca il compagno della donna. In casa è stato trovato un biglietto in cui lasciava intendere la volontà di farla finita. E’ stata trovata anche l’auto con il tubo di scarico collegato all’abitacolo, ma non l’uomo.

Da un primo esame esterno del corpo si ipotizza che la donna sia morta da un paio di giorni. Lo stabile è stato messo in sicurezza dai vigili del fuoco. Nell’appartamento di via Giacomo della Marca, in zona Acilia, i carabinieri hanno trovato un biglietto in cui la coppia lasciava intendere che voleva suicidarsi. Tra le ipotesi investigative anche quella secondo la quale, non riuscito il suicidio di entrambi, il compagno della donna possa averla uccisa e poi a sua volta aver tentato il suicidio. Sono in corso le ricerche dell’uomo, un 65enne, anche con l’ausilio di un elicottero e dei cani molecolari. A quanto ricostruito, i due convivevano da 25 anni e andavano d’accordo. Non è escluso che alla base del gesto possano esserci motivi economici. Sequestrata l’auto trovata sugli argini del fiume Tevere a Ostia, con il tubo di scarico collegato all’abitacolo. Sarà l’autopsia a stabilire con certezza le cause del decesso della donna.