Regione Lazio, Covid-19. trend contagi rallenta al 3,9 percento: la situazione aggiornata nelle ASL e Aziende Ospedaliere

Si è conclusa alla presenza dell’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato la videoconferenza della task-force regionale per il COVID-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere e Policlinici universitari e ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

“Oggi registriamo un dato di 151 casi di positività, si conferma il rallentamento del trend al 3,9%. A Rieti si registra un dato di 58 casi in prevalenza già noti, relativi ai cluster delle case di riposo, notificati in ritardo e che rappresenta 1/3 dei casi totali nella regione, mentre Roma città continua il rallentamento. Buone le performance registrate dalle terapie intensive dell’A.O. Sant’Andrea che hanno un dato di bassa mortalità. Su dieci pazienti critici che entrano in terapia intensiva infatti otto di questi hanno un esito clinico positivo. Proseguono i controlli nelle case di cura, circa 1/3 di queste strutture sono state controllate su tutto il territorio e oltre il 60% delle RSA. Da questa mattina partono le prime RSA COVID. Questa mattina ho inoltre fatto visita al COVID Center dell’Ospedale dei Castelli e ho potuto apprezzare una particolare attenzione alla sicurezza e i percorsi. Un ringraziamento va a tutti gli operatori. Superata quota 50 mila tamponi effettuati da inizio emergenza e sono in continua crescita i guariti che salgono di 27 unità nelle ultime 24h arrivando a 502 totali. Sono usciti dalla sorveglianza domiciliare in 12.684 e i decessi nelle ultime 24h sono stati 10” commenta l’Assessore D’Amato.

La nuova app della Regione ‘LazioDrCovid’ in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, ha già registrato oltre 81 mila utenti che hanno scaricato l’applicazione e 2.200 medici di famiglia e 310 pediatri di libera scelta collegati. Per quanto riguarda infine i DPI – dispositivi di protezione individuale oggi sono in distribuzione presso le strutture sanitarie: 64.000 mascherine chirurgiche, 32.200 maschere FFP2, 3.200 maschere FFP3, 6.500 camici impermeabili, 28.000 calzari, 63.000 guanti e 15.000 cuffie.

La situazione nelle Asl e Aziende Ospedaliere:

Asl Roma 1 – 15 nuovi casi positivi. 2 i pazienti che sono guariti. 1.498 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Controllate 10 RSA su 18 e più di 40 case di riposo del territorio;

Asl Roma 2 – 16 nuovi casi positivi. 43 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Controllate 10 RSA su 18 e il 70% delle case di riposo del territorio;

Asl Roma 3 – 8 nuovi casi positivi. 10 i pazienti che sono guariti. 2 i decessi: due uomini di 79 e 84 anni con precedenti patologie. 1.545 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Attivati oggi 4 posti di terapia intensiva all’Ospedale Grassi. Controllate 5 RSA sulle 10 presenti nel territorio;

Asl Roma 4 – 3 nuovi casi positivi. 1 paziente è guarito. 0 decessi. 1.498 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Si sono conclusi i controlli su tutte le RSA e case di riposo del territorio;

Asl Roma 5 – 12 nuovi casi positivi. 4 i pazienti sono guariti. 3 pazienti sono deceduti. 1.577 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. 44 su 49 le case di riposo controllate. Una risultata abusiva è stata denunciata;

Asl Roma 6 – 11 nuovi casi positivi. 2 decessi: una donna di 70 anni di Albano e un uomo di Velletri di 44 anni. 54 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. A Genzano da oggi operativo il laboratorio per il test COVID. Completate le verifiche sulle strutture socio assistenziali del territorio;

Asl di Latina – 14 nuovi casi positivi. Deceduta una donna di 80 anni con precedenti patologie. 3 pazienti sono guariti. 3.832 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Controllato il 58% delle case di riposo e il 100% delle RSA;

Asl di Frosinone – 6 nuovi casi positivi. 2 pazienti sono guariti. 0 decessi nelle ultime 24 ore. 301 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Prevista la riapertura il PS di Alatri dopo la sanificazione da parte dei Vigili del Fuoco. Controllate l’85% delle case di riposo e il 100% delle RSA del territorio;

Asl di Viterbo – 8 nuovi casi positivi. 5 pazienti sono guariti. Anche oggi non si registrano decessi nella provincia. 2.305 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Controllate il 30% delle RSA e delle case di riposo del territorio;

Asl di Rieti – 58 nuovi casi positivi di cui 30 dal cluster di Contigliano e gli altri riferibili alle case di riposo del territorio. Il dato è frutto di un ritardo delle notifiche nelle giornate precedenti. 2 pazienti sono guariti. 2 decessi: un uomo di 91 e un uomo di 83 anni con patologie pregresse. 31 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Controllato il 50% delle case di riposo e il 100% delle RSA del territorio;

Policlinico Umberto I – Attualmente 134 pazienti ricoverati in degenza ordinaria e 23 pazienti ricoverati in terapia intensiva. 2 pazienti sono guariti;

Azienda Ospedaliera San Giovanni – Non si registrano operatori sanitari positivi. Domani sarà attivato il laboratorio per il test COVID h24;

Azienda Ospedaliera Sant’Andrea – Attivo servizio psicologico per cittadini e operatori h24. Terapie intensive: ad oggi su 10 pazienti ricoverati in terapia intensiva 8 sopravvivono;

Policlinico Gemelli – 250 pazienti ricoverati in posti letto ordinari. 40 pazienti ricoverati in terapia intensiva;

Policlinico Tor Vergata – 7 pazienti sono guariti. Domani saranno attivati ulteriori 16 posti letto dedicati;

Azienda Ospedaliera San Camillo – Operativo il laboratorio per il test COVID;

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – 8 pazienti ricoverati. 3 neonati e 2 mamme di Civitavecchia sono risultati negativi al primo tampone, in attesa del secondo per la conferma della guarigione;

Ares 118: Non si registra nessuna difficoltà sui trasferimenti e sulle terapie intensive

IFO – Attivo il servizio di consulenza dermatologica e venereologica a distanza per tutti coloro che hanno necessità di contattare uno specialista. Da domani operativo il laboratorio per il test COVID;

Università Campus Bio-Medico – 8 pazienti ricoverati in terapia intensiva e 2 in degenza ordinaria al COVID Center Campus Biomedico.




Ladispoli, non si fermano all’alt dei carabinieri: arrestati due uomini dopo rocambolesco inseguimento

LADISPOLI (RM) – Non si fermano all’alt vengono inseguiti e arrestati dai carabinieri. Si tratta di due cittadini romeni, rispettivamente di 28 e 36 anni, accusati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e guida in stato di ebrezza alcolica.

La scorsa notte, una pattuglia della sezione radiomobile ha notato i due a bordo di un’auto per le vie del centro di Ladispoli e ha intimato loro l’alt per eseguire una verifica. Il conducente, però, ha accelerato repentinamente per evitare il controllo dei militari.

Durante l’inseguimento, l’auto in fuga ha perso il controllo e, dopo aver urtato alcuni veicoli in sosta, ha terminato la sua corsa al centro della carreggiata. Entrambi gli occupanti, hanno poi tentato la fuga a piedi ma sono stati raggiunti dai carabinieri.

Uno dei due ha opposto resistenza colpendoli con calci e pugni nel tentativo di scappare, ma i carabinieri li hanno definitivamente bloccati.

Il conducente è risultato in stato di ebbrezza alcolica, con tasso alcolemico di 1,8 g/l.

La macchina è stata sequestra mentre i due sono stati arrestati e portati nelle proprie abitazioni in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Gli stessi sono stati sanzionati altresì amministrativamente per essere stati sorpresi fuori dalla loro abitazione senza giustificato motivo, in violazione al d.l. 19/2020 riguardante l’attuale emergenza sanitaria.




Asl Rm6, i dati non sono allineati: l’editoriale del direttore

A volte è importante riflettere ad alta voce. Per alcuni versi sono profondamente toccata dall’umanità e dalla competenza di molti colleghi che ai tempi del Coronavirus preferiscono tacere e contare fino a dieci anziché correre dietro una conta spasmodica dei positivi, anche ufficiosi, svilendo e demolendo tutto il lavoro buono che la categoria porta avanti.

Non è semplice per nessuno. E mi si permetta uno sfogo, non sono affatto soddisfatta di come certe Asl, come la Rm6, gestiscano la comunicazione con i giornalisti, le amministrazioni locali che diventa poi la comunicazione con la cittadinanza.

Mi spiego meglio, spesso la realtà non coincide con la conta. Si vedono camper che circolano e fanno i tamponi, cittadini chiusi in casa perché hanno ricevuto i risultati, altri con parenti stretti positivi ma che non riescono a ottenere la possibilità di fare un tampone per escludere un possibile contagio.

Mi arrivano telefonate di persone in lacrime che non possono dire addio ai loro cari entrati per una patologia e diventati positivi nelle strutture.

Ci sono altri residenti del territorio Asl Rm6 che comunicano la loro positività al loro sindaco, tanto per essere trasparenti e per ricevere una parola di solidarietà ma che non risultano nel conteggio del giorno che fa la Asl.

I dati che arrivano dalla Asl Rm6 ai sindaci non appaiono allineati con la realtà. Le dimostrazioni sono innumerevoli basta citare i casi di Albano, è stata data notizia sia dei primi casi positivi che non erano stati comunicati, sia dell’età delle persone e delle circostanze del contagio vedi la gita religiosa ad Assisi che poi ha causato almeno cinque ricoveri e una persona deceduta ieri.

Tutta questa cronaca chi ce l’ha fornita? Nessuna delle istituzioni, proiettandoci come cronisti allo sbaraglio a caccia dei contagiati omessi. Poi con il contagocce sono arrivate le informazioni e questo grande gap ha fatto sì che si creasse un grande spartiacque tra i quotidiani che come il nostro preferiscono non fare falsi allarmismi e si attengono a una conta ufficiale che ci arriva con enorme approssimazione e i quotidiani che comunque vogliono contare anche i positivi sommersi.

In pratica la carenza d’informazione ha messo tutti contro tutti. Invece, questo non dovrebbe accadere. Qui non si pretende di sapere nome e cognome ma soltanto il numero di positivi esatto di ogni giorno con specifica dei Comuni di appartenenza e di informazioni che si ritengono importanti per la collettività come ad esempio se il contagiato sia entrato a contatto con qualcuno con particolare attenzione ai focolai (case di riposo, posti di lavoro come addetti ai supermercati ecc)…

Lavoro encomiabile stanno facendo quasi tutti i sindaci che cercano il più possibile di aggiornare i cittadini sullo stato dei fatti, sui contagi sebbene leggo in alcune situazioni la volontà di mettere la polvere sotto il tappeto. Di dire che i contagi sono pochi, di sminuire una situazione pandemica unica e devastante.

La mia impressione, confortata anche da lunghe chiacchierate con chi naturalmente e per ovvi motivi non può palesarsi e metterci la faccia è che le conte giornaliere siano poco attendibili e che se un giorno ci sono 3 contagiati e il giorno dopo 20 dipende soltanto dal numero di tamponi che si effettuano. Ci sono giorni dove in alcuni Comuni non si effettuano tamponi e quindi i contagiati risultano stabili, non aumentano. E noi pensiamo che sia un bene ma in realtà non è un dato attendibile. Si muore per delle patologie pregresse o soltanto per coronavirus? In entrambi i casi penso ma sarebbe bene scindere meglio questo dato perché se ogni giorno contiamo i decessi di anziani già malati rischiamo di non avere i dati puliti.

Bisognerebbe fermarsi. Oggi abbiamo perso molto tempo intorno alla comunicazione di un sito online fatta ieri nel tardo pomeriggio (3 aprile) su un contagiato a Nemi.

Si è aperta una vera e propria caccia al positivo cercando di circoscrivere il campo. In tanti ci hanno telefonato e tanti abbiamo contattato noi: “Come stai cara vicina di casa? Quanto tempo che non ci sentiamo…”. I sospetti hanno cavalcato e predominato sulla nostra capacità di essere razionali. Chi non ha una stabilità psicofisica ben salda con una notizia del genere può essere colto da attacco di panico, da crisi e non a caso i distretti sanitari hanno attivato i consulti psicologici per telefono.

Ma torniamo ai fatti. Come è possibile che abbiano scritto di un contagiato senza che sia stata diffusa alcuna comunicazione ufficiale? Evidentemente avranno avuto i loro motivi e le loro fonti. Ma perché nel 2020 queste fonti rimangono carbonare? Ebbene su Nemi, la Asl non comunica nulla al Comune (quindi si deduce che ad oggi non ci siano contagi) ma il sito locale è ancora lì con la notizia di un positivo e il link rimbalza sui social, viene condiviso e crea agitazione, preoccupazione e anche tanti sospetti: cosa ci nascondono? Di chi è la mancanza? Perché?

Non ho scritto per dare delle risposte a tutte queste domande ma per denunciare una gestione della comunicazione da parte della Asl Rm6 che non funziona. Ripeto, i decessi, i dati, i fatti spesso non sono confortati dai numeri che vengono dati con ritardo o messi in un calderone approssimativo e dunque poco attendibile. sicuramente sono dati non allineati con la realtà. Domani è domenica e chissà quanti tamponi fatti avranno un esito, chissà se la situazione sarà stabile per poi tornare a impennarsi lunedì e soprattutto chissà se veramente c’è questo positivo a Nemi a cui a questo punto facciamo i nostri migliori auguri ovunque egli sia e se realmente esista.




Oltre 20 milioni di euro dalla Regione Lazio per buoni spesa: ecco come funziona

La Regione Lazio con due apposite delibere di giunta approvate oggi su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Welfare ed Enti locali Alessandra Troncarelli, sono stati approvati due provvedimenti: “Buono spesa” che stanzia 19 milioni di euro in favore dei Comuni e misure straordinarie per gli enti del terzo settore per un importo di 2 milioni di euro.

Nel dettaglio, i 19 milioni di euro sono così suddivisi:

7 milioni sono destinati ai Municipi di Roma Capitale, mentre i restanti 12 milioni sono ripartiti tra gli altri Comuni del Lazio, in proporzione alla popolazione.

“Le risorse di “Buono spesa” – spiega l’assessore Troncarelli – sono riservate all’acquisto di cibo, alla distribuzione di pacchi alimentari, nonché alla copertura dei costi sostenuti per i medicinali. Destinatari sono le famiglie e tutte quelle persone che, con l’attuale crisi, non hanno mezzi per far fronte ai bisogni primari. In un momento tanto difficile, la Regione Lazio sta mettendo in campo una serie di azioni concrete e immediate per alleviare le difficoltà delle fasce più vulnerabili, assicurando i beni di prima necessità e dando la possibilità di acquistare anche le medicine. È prevista la possibilità di usufruire delle convenzioni con gli enti del terzo settore per la distribuzione a domicilio”.

Per accedere al servizio, va presentata domanda al segretariato sociale territorialmente competente (anche per via telefonica o mail) oppure bisogna essere segnalati da parte degli enti del Terzo settore.

Tra i requisiti richiesti, l’essere in carico ai servizi sociali comunali oppure trovarsi in una situazione di bisogno a causa dell’emergenza derivante dalla epidemia, previa autocertificazione soggetta a successiva verifica.

Il buono spesa o pacco alimentare ha un valore di 5 euro a persona al giorno, elevabile a 7 euro in caso in cui il destinatario sia un minore. Al fine di raggiungere il maggior numero di soggetti possibile, il massimo importo concedibile per singolo nucleo familiare ammonta a 100 euro a settimana. Le spese per medicinali sono riconosciute in base alla situazione di disagio economico, fino a un massimo di 100 euro al mese.

I Comuni provvederanno tempestivamente all’erogazione dei buoni spesa o dei pacchi alimentari ai beneficiari, anche attraverso l’attivazione di accordi con le catene di distribuzione alimentare o con singoli esercizi per il servizio di consegna a domicilio. Fondamentale sarà anche il ruolo degli uffici di piano dei distretti socio-sanitari a supporto dei singoli Comuni.

“Con lo stanziamento in favore degli enti del terzo settore – continua l’assessore Troncarelli – diamo un ulteriore riconoscimento al mondo del volontariato che, ancora una volta, assicura un supporto insostituibile nella erogazione di servizi essenziali a favore delle fasce più deboli della popolazione”.

Tra le iniziative finanziate: acquisto e consegna al domicilio di pasti, beni di prima necessità, farmaci, alimentari, prodotti per igiene e profilassi; acquisto e distribuzione di dispositivi di protezione individuale dal Covid19 anche per gli ospiti di case di riposo, ‘dopo di noi’ e altre strutture di accoglienza; acquisto pasti per le mense sociali, per i dormitori e per le strutture di accoglienza. Le risorse sono destinate tramite avviso pubblico, per un massimo di 200mila euro per ciascun ente del terzo settore.




Covid-19, distretto socio-sanitario Rm 6.1: attivo sos psicologico

Il Distretto socio-sanitario RM 6.1 nell’ottica della gestione associata dei servizi sociali e nel quadro del Piano Operativo di riorganizzazione dei servizi socio-sanitari ha attivato dal 20 Marzo scorso il Servizio di Emergenza Psicologico Telefonico “SOS PSICOLOGICO che risponde al numero 06 83793190” per tutti i cittadini dei Comuni afferenti al Distretto RM 6.1 (Colonna, Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Rocca di Papa e Rocca Priora, riconvertendo risorse del Comune Capofila Grottaferrrata e del Piano di Zona del Distretto,al fine di sostenere i cittadini in un momento di grande difficoltà, come quello che stiamo vivendo al tempo del COVID 19.

“Ciò che stiamo vivendo, – dichiarano da Distretto – al tempo del Coronavirus, è uno stato d’animo collettivo che da parecchi giorni ormai ci segue come un compagno inseparabile. Questo stato d’animo, si chiama paura, insieme a un senso di impotenza e di minaccia. Ciò che sentiamo è la persistente e totalizzante incertezza sull’evoluzione della situazione, la paura di sentire minacciata la propria integrità fisica e quella dei propri cari, la difficoltà di non poter vivere la propria quotidianità, di perdere i propri riferimenti, le proprie abitudini e certezze, la sofferenza per non poter essere vicini ai propri familiari, la preoccupazione per i figli piccoli a cui dover spiegare tutto ciò, il disagio di dover gestire familiari con disabilità a cui è particolarmente difficile trasmettere tranquillità ….

Questo sentire ci accomuna tutti, ognuno con il proprio carico.

In una situazione come questa, una misurata dose di ansia e di paura è normale, ci aiuta a proteggerci, è buona ed è fondamentale per la nostra difesa e per la sopravvivenza. Ma quando ci rendiamo conto che abbiamo un eccesso di ansia e di stress, che stiamo mettendo in atto comportamenti controproducenti, che abbiamo la necessità di essere ascoltati sostenuti e confortati , è necessario farsi aiutare e rivolgersi al SOS PSICOLOGICO servizio di emergenza telefonico, appositamente istitutito in questa fase di emergenza nazionale e mondiale, a cui tutti i cittadini del Distretto socio-sanitario RM 6.1 possono accedere e da cui possono ricevere un aiuto immediato nel contenimento dello stress e delle preoccupazioni”.

“Il contatto emotivo, in questo momento più che mai è necessario – dichiara il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti – e la vicinanza di uno specialista, appositamente formato, può rappresentare un grande sostegno, sia nella condizione immediata che anche nella gestione del post-emergenza. Per questo, d’accordo con tutti i colleghi sindaci del Distretto socio-sanitario Rm 6.1 da Grottaferrata, come comune capofila, abbiamo voluto mettere a disposizione questa opportunità che aiuterà tutte le amministrazioni, attraverso gli operatori delle equipe di psicologi che si presteranno, a sentirsi più vicini a ognuno dei propri cittadini. L’apetto psicologico del “dopo” non va infatti trascurato – conclude Andreotti – al contrario ha un importanza cruciale per i riflessi che potrà assumera a breve a medio e a lungo termine ed è giusto, opportuno e doveroso che le amministrazioni comunali se ne occupino così come stiamo facendo. Insieme. Nel modo che, più che mai ora, ci aiuterà ad uscire tutti più forti da questo momento di grave emergenza”.




Covid-19, il caro spesa e la necessità di spostarsi nei comuni limitrofi

L’ordinanza interministeriale dello scorso 22 marzo relativa alle ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale ha disposto che: “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi
o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.

Molti cittadini, soprattutto quelli che risiedono nei comuni più piccoli, dove spesso non sono presenti grossi supermercati in grado di proporre un’offerta di generi alimentari esaustiva, sia sotto il profilo dei prodotti messi in vendita sia, soprattutto, sotto quello delle offerte commerciali, si sono trovati in questi giorni ad assistere al fenomeno di lievitazione dei prezzi esposti nei piccoli punti vendita. Prezzi aumentati e non di poco, quindi distanziati in maniera troppo eccessiva da quelli che si trovano invece nei supermercati dei comuni limitrofi più grandi. Una pratica, quest’ultima, che in questo periodo di grave crisi economica, per le tasche di tutti, non è risultata certamente gradita da parte dei tanti consumatori che invece avrebbero preferito aiutare il commercio locale dei piccoli centri urbani.

Si può uscire dal proprio comune per fare la spesa?

Sulle FAQ della Regione Lazio si legge che si deve fare la spesa nel posto più vicino possibile a casa o, per chi non lavora a casa, al luogo di lavoro. Infatti, gli spostamenti devono essere limitati allo stretto necessario sia tra Comuni limitrofi che all’interno dello stesso Comune. In ogni caso, si deve sempre rispettare rigorosamente la distanza tra le persone negli spostamenti, così come all’entrata, all’uscita e all’interno dei punti vendita. Per questa ragione la spesa è fatta di regola nel proprio Comune, dal momento che questo dovrebbe garantire la riduzione degli spostamenti al minimo indispensabile. Qualora ciò non sia possibile (ad esempio perché il Comune non ha punti vendita), o sia necessario acquistare con urgenza un bene non reperibile nel Comune di residenza o domicilio, o, ancora, il punto vendita più vicino a casa propria si trovi effettivamente nel Comune limitrofo, lo spostamento è consentito solo entro tali stretti limiti, che dovranno essere autocertificati.

Non sembrerebbe dunque prevista la condizione di spostarsi nel comune limitrofo nel caso in cui uno o più prodotti alimentari venduti nel proprio comune di residenza o domicilio presentino dei prezzi “esagerati” rispetto a ai prezzi applicati dalle rivendite situate nei comuni limitrofi. E in tal senso sembra muoversi l’associazione Codici che ha presentato al Prefetto di Roma una richiesta ufficiale per l’autorizzazione in deroga per i residenti del Comune di Gallicano nel Lazio ad uscire dal territorio cittadino per gli approvvigionamenti alimentari.

Ovviamente qualora il prefetto di Roma dovesse esprimere un parere favorevole la regola si applicherebbe a tutti i comuni di pertinenza.

“Parliamo di un Comune – spiega l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – di circa 6.500 abitanti, che ospita due supermercati e tre negozi di alimentari. Prima delle ultime disposizioni del Governo, molti cittadini si recavano nei paesi vicini per fare la spesa, perché trovavano esercizi commerciali più grandi e più forniti. A seguito delle norme introdotte dall’ultimo Dpcm, ciò non è più possibile. Riteniamo questo fatto molto grave – sottolinea l’avvocato Giacomelli – perché le attività del piccolo Comune di Gallicano nel Lazio non sono fornitissime e stanno anche subendo dei rincari e dei ritardi nell’approvvigionamento delle merci, il tutto per colpa dei fornitori. A nostro avviso in un momento così delicato bisogna tutelare i cittadini – afferma il Segretario Nazionale di Codici – pertanto abbiamo chiesto l’autorizzazione per chi ne faccia richiesta ad uscire dal territorio comunale per potersi rifornire di generi alimentari, anche soltanto una volta a settimana”.

Insomma, aiutare il commercio locale è cosa buona e giusta, ma il commercio locale non esageri nel rialzare i prezzi. E a buon intenditor poche parole.




Castelli Romani e litorale, coronavirus: attivata indagine epidemiologica

La situazione dei contagi Covid-19 nell’intero territorio della ASL Rm 6 ha avuto un repentino peggioramento a tal punto che solo circa 3 ore fa, a seguito dell’ultimo bollettino dei positivi, appresa la notizia che è stato isolato l’intero istituto Figlie di San Camillo a Grottaferrata con 40 suore positive all’interno ed una ricoverata in ospedale, il Prefetto di Roma è stato prontamente avvisato dalla direzione dell’Azienda Sanitaria e conseguentemente è stata attivata l’indagine epidemiologica.

E’ probabile che le suore impegnate in attività di volontariato e assistenza alle persone socialmente disagiate abbiano potuto contaminare altri soggetti. Al momento il dato certo è che i 40 casi sospetti di ieri oggi sono una certezza. Si attendono ulteriori numeri da aggiungere a quello che già si mostra come una situazione di emergenza nell’emergenza.

A questo si aggiunge un altra corsa in avanti della ASL Rm 4 (Roma nord) di 17 nuovi casi positivi. Li sono state bloccate le accettazioni alla RSA Santa Maria del Rosario di Civitavecchia perché si attende l’esito di ulteriori tamponi. Quindi la situazione potrebbe peggiorare nelle prossime ore.




Pomezia, 37enne prende a spintoni il padre per uscire a comprare la droga

POMEZIA (RM) – In preda a una violenta crisi d’astinenza, temporaneamente ospite presso casa dei genitori, un 37enne di Pomezia si era deciso a violare le prescrizioni imposte dalle misure urgenti adottate per il contenimento del Covid-19 ed uscire di casa per andare ad acquistare della droga.

Il padre, un pensionato di 63 anni, ha
tentato in tutti i modi di convincerlo a desistere, ma il figlio, in un
improvviso scatto d’ira provocato dal prolungato digiuno dalle sostanze
stupefacenti, lo ha spintonato più volte per aprirsi la strada verso la porta di
casa.

Sfinito dalla situazione, il genitore ha chiesto aiuto al “N.U.E. 112” e i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Pomezia, intervenuti in pochi minuti nella casa di via Enrico Berlinguer, hanno riportato la calma e soccorso la vittima che, fortunatamente, non ha riportato lesioni.

Il 37enne è stato denunciato a piede libero con l’accusa di maltrattamenti in famiglia ed è stato sottoposto al divieto di avvicinamento al padre e ai luoghi da lei frequentati; per cui si è trasferito presso un’altra abitazione dove vive da solo.




Coronavirus, Pomezia: attivato il servizio gratuito “Pronto farmaco”

POMEZIA (RM) – È attivo da oggi Pronto Farmaco, il servizio gratuito di consegna a domicilio dei farmaci rivolto alle persone affette da disabilità, con gravi patologie, o anziane con più di 65 anni, prive di una rete familiare e di vicinato che le possa supportare presso la propria abitazione.

Il servizio, promosso dalle Farmacie comunali di
Pomezia con il prezioso supporto della Croce Rossa Italiana e della
Confraternita Misericordia di Pomezia, vuole arginare la diffusione del Covid 19
e venire incontro a chi è più in difficoltà.

“In questa fase così delicata – ha evidenziato
l’Assessore Miriam Delvecchio – è necessario supportare le fasce più deboli
della popolazione, come gli anziani che dobbiamo cercare di proteggere il più
possibile dal contagio. Richiedere il servizio è molto semplice: basta chiamare
il numero dedicato negli orari prefissati, i farmaci verranno consegnati a
domicilio gratuitamente”.

“Un’iniziativa importante – ha aggiunto il
Sindaco Adriano Zuccalà – che stiamo mettendo in piedi in collaborazione con la
rete delle associazioni del territorio. Grazie alla nostra Protezione civile
abbiamo attivato la consegna della spesa a domicilio, oggi attiviamo anche
questo servizio che tutelare chi è più a rischio, perché nessuno deve rimanere
indietro”.  




Cerveteri, coronavirus: parte la sanificazione delle strade

Modifiche al servizio di igiene urbana: chiusa l’Isola Ecologica di Via Settevene Palo Nuova

“Nell’ambito
delle attività preventive messe in piedi dall’Amministrazione comunale di
Cerveteri in questa fase di emergenza sanitaria del COVID-19, a partire da
lunedì 16 marzo è stato predisposto un potenziamento del servizio di pulizia
delle strade e un’attività di sanificazione dell’intera rete viaria cittadina”.
Ad annunciarlo è Elena Gubetti, Assessora alle Politiche Ambientali del Comune
di Cerveteri.

“Verrà
utilizzata una sostanza disinfettante non nociva per le persone e gli animali,
quindi mi sento di rassicurare tutti sul corretto svolgimento delle attività di
sanificazione – ha aggiunto l’Assessora Gubetti – il nuovo DPCM in vigore da
questa mattina modificherà però inevitabilmente alcuni aspetti del servizio di
igiene urbana. In particolare, il servizio dell’Isola Ecologica di Via
Settevene Palo Nuova, che verrà chiusa. Confermati e a pieno regime, il
servizio porta a porta, le isole ecologiche mobili, il conferimento degli
sfalci verdi e potature a Valcanneto e Campo di Mare e il servizio di ritiro a
domicilio di rifiuti ingombranti. Nell’utilizzo di tutte le isole ecologiche
mobili, ovviamente, vige sempre l’obbligo del mantenimento delle distanze
interpersonali di almeno un metro l’uno dall’altro”.

“Stiamo
vivendo un periodo difficilissimo, un’emergenza sanitaria a livello mondiale –
ha concluso l’Assessora Elena Gubetti – anche questi piccoli e quotidiani
aspetti era inevitabile che avrebbero subito degli accorgimenti. Sono certa,
che se tutti faremo la nostra parte, ne usciremo”.




Ostia, controlli a tappeto: 5 arresti in poche ore

OSTIA – Proseguono i servizi di controllo del territorio disposti dai Carabinieri del Gruppo di Ostia.

Negli ultimi giorni, i militari hanno arrestato 5 persone. Nello specifico, ad Acilia, i Carabinieri hanno arrestato un 59enne, con precedenti penali per reati contro la persona, in esecuzione di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dal Tribunale di Roma. L’uomo, arrestato dagli stessi Carabinieri lo scorso mese di agosto con l’accusa di tentato omicidio per aver aggredito il rivale in amore a Dragoncello colpendolo in testa con un martello da muratore e poi tentando d’investirlo con l’auto, dovrà scontare una pena residua di quasi 3 anni agli arresti domiciliari.

Sempre ad Acilia, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un romano di 61 anni, con precedenti, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. L’andirivieni registrato da e per la sua abitazione aveva attirato l’attenzione e fatto nascere dei sospetti nei Carabinieri che ieri hanno effettuato un controllo. La perquisizione ha consentito di rinvenire, in una dependance nel giardino, una serra provvista di impianti di illuminazione e ventilazione per la coltivazione di una decina di piante di marijuana – alte circa mezzo metro – oltre a 150 gr. della stessa sostanza già essiccata e pronta per essere suddivisa in dosi. I Carabinieri hanno arrestato il pusher e sequestrato la serra e la droga.

Ad Ostia Antica, invece, i Carabinieri hanno arrestato un cittadino argentino di 18 anni, incensurato, per il furto di un’autovettura. Il ragazzo, approfittando della momentanea distrazione del proprietario, si era appropriato di un’autovettura parcheggiata nel centro commerciale “Parco Leonardo”, dandosi alla fuga. Le immediate attività di ricerca effettuate dai Carabinieri, sfruttando anche il segnale del navigatore satellitare presente a bordo del veicolo, hanno consentito di individuarlo in via Cardinal Cybo. Il ladro è stato arrestato e l’auto è stata riconsegnata al legittimo proprietario.

I Carabinieri della Stazione di Fiumicino hanno fatto scattare le manette ai polsi di un 53enne romano, già conosciuto alle forze dell’ordine, per spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, monitorato da alcuni giorni dai militari che avevano notato un insolito movimento di persone nei pressi della sua abitazione, è stato sottoposto a perquisizione. L’attività ha avuto esito positivo consentendo di rinvenire e sequestrare numerose dosi di eroina, la somma di 335 euro in contanti – ritenuta provento dell’attività di spaccio – nonché il materiale necessario per confezionare lo stupefacente. Il pusher è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa delle ulteriori decisioni del giudice.

Proseguono anche i controlli sulle persone che beneficiano di misure restrittive della libertà personale: in tale contesto, i Carabinieri di Ostia hanno arrestato un 44enne con l’accusa di evasione. L’uomo, agli arresti domiciliari per reati in materia di sostanze stupefacenti, alla verifica non è stato trovato nella sua casa di viale Vasco de Gama ed è stato rintracciato dai militari mentre – privo di autorizzazione – stava facendo rientro nella propria abitazione. E’ stato, pertanto, nuovamente ristretto agli arresti domiciliari, in attesa delle decisioni del Magistrato di Sorveglianza.