Roma Fiumicino, gli volano i soldi dal finestrino dell’auto scende per raccoglierli e muore dopo essere stato investito: sciacalli in azione mentre arrivano i soccorsi

FIUMICINO (RM) – Un uomo di 65 anni, Marco Querini,  ha perso la vita in un incidente stradale sulla Roma-Fiumicino. La vittima, che aveva accostato per raccogliere dei soldi volati via dal finestrino, è stata travolta e uccisa da un’utilitaria guidata da una donna di 84 anni che stava sopraggiungendo in quel momento.

E mentre molti automobilisti si sono fermati per chiamare i soccorsi, alcune persone sono riuscite ad impossessarsi dei soldi persi dal 56enne approfittando della confusione.  “Vi consegno questi 360 euro che ho raccolto sulla Roma-Fiumicino. Li aveva persi un uomo che per recuperarli è stato investito e ucciso da un’auto: ma volevo dirvi anche che molti altri soldi sono stati presi da chi passava mentre c’erano i soccorsi in atto”. E’ la drammatica testimonianza di un automobilista, raccolta dai carabinieri della stazione Villa Bonelli che indagano, insieme alla polizia stradale, sulla morte del 65enne. 

Come riportato da Il Corriere della Sera, non è stata ancora ricostruita la provenienza di quel denaro, ma i soldi sono comunque volati via dal finestrino prima di finire sull’asfalto e sul ciglio della carreggiata. L’uomo si è fermato subito ed è sceso dall’auto cercando di raccogliere le banconote. Ma il tentativo è durato solo qualche istante perché una vettura guidata da una 84enne lo ha colpito in pieno. 

L’impatto non ha lasciato scampo all’automobilista e, nonostante i primi soccorsi dell’anziana e l’intervento del 118 e della Stradale, non c’è stato nulla da fare. In quei momenti concitati, però, qualche passante si sarebbe impossessato dei soldi persi dall’uomo. A conferma di questo comportamento c’è appunto la testimonianza di uno dei soccorritori che, tornato a casa, si è recato dai carabinieri per consegnare quello che lui aveva potuto salvare dall’autostrada.

 Saranno ora i militari dell’Arma insieme con gli agenti della Polstrada a cercare di identificare chi ha preso i soldi della vittima senza preoccuparsi di consegnarli. 




Fregene, festa di compleanno “alla faccia” del Covid: intervengono i Carabinieri e multano tutti

FREGENE (RM) – Ieri sera nel corso di alcuni controlli del territorio, a seguito della segnalazione di un cittadino al 112, i Carabinieri della Stazione di Fregene, nei pressi del lungomare, hanno effettuato un controllo all’interno di una villetta dove si udivano inequivocabili e festosi schiamazzi.

All’esterno dell’abitazione i militari hanno notato l’insolita presenza di numerosi automezzi ed hanno così effettuato il controllo. Nella villa i Carabinieri hanno accertato che, in totale violazione delle attuali disposizioni di contenimento, erano in corso – alla presenza di una decina di coetanei – i festeggiamenti per il compleanno del 25enne figlio del proprietario di casa.

I Carabinieri hanno quindi interrotto la festa e proceduto all’identificazione di tutti i presenti che, dopo essere stati sanzionati per il mancato rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica, sono stati fatti allontanare. 




Ladispoli, badante da fuoco all’abitazione della anziana datrice di lavoro dopo essere stato licenziato

LADISPOLI (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno arrestato un uomo di 33 anni, di origini brasiliane, con le accuse di tentato omicidio e danneggiamento aggravato.

I fatti si sono svolti nel tardo pomeriggio di ieri in uno stabile di via Palermo, dove i Carabinieri della Stazione di Ladispoli sono dovuti intervenire, intorno alle 18:30, per la segnalazione di un uomo che stava lanciando degli oggetti dal balcone di un’abitazione, danneggiando le auto parcheggiate lungo la strada.

I militari sono riusciti a bloccare il giovane sudamericano all’uscita del palazzo, mentre stava tentando di fuggire, dopo aver anche appiccato un incendio nel bagno dell’abitazione di una donna, gravemente malata e non deambulante, presso la quale lo stesso aveva prestato servizio per pochi giorni come badante.

Vista la gravità della situazione, i Carabinieri sono immediatamente entrati nell’appartamento mettendo in salvo l’anziana donna e la figlia 62enne, poi hanno provveduto a spegnere le fiamme in attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco, evitando che le fiamme si propagassero al resto dell’immobile.

Secondo quanto ricostruito dai militari, le motivazioni che avrebbero portato il 33enne a compiere quel gesto, che avrebbe potuto portare ad esiti drammatici, sarebbero riconducibili alla disapprovazione per il licenziamento dall’attività di badante presso la vittima.

Grazie all’immediato intervento dei Carabinieri le donne, oltre al grande spavento, non hanno riportato conseguenze fisiche e lo stabile non ha subito danni strutturali.

Il cittadino brasiliano è stato portato nel carcere di Rebibbia, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.




Antidroga: in manette 4 persone tra Acilia, Ponte Galeria e Vitinia

OSTIA (RM) – Proseguono i servizi antidroga dei Carabinieri di Ostia sul tratto di litorale di competenza: nelle ultime 48 ore sono state arrestate 4 persone, una è stata denunciata piede libero.

I Carabinieri della Stazione di Acilia, che da alcuni giorni avevano notato un insolito fermento nei pressi dell’abitazione di una 19enne, pregiudicata del posto, nella giornata di ieri hanno fatto scattare un blitz nel corso del quale è stata eseguita un’approfondita perquisizione. L’attività ha consentito di recuperare 7 panetti di hashish del peso complessivo di circa 1 Kg nascosto in cantina. La ragazza-pusher è stata arrestata e posta agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

In manette è finito anche un 55enne di Ponte Galeria: i Carabinieri, che da alcuni giorni lo stavano tenendo sotto controllo, avendo il fondato sospetto che l’uomo potesse detenere nel proprio appartamento delle sostanze illegali, hanno deciso di attuare un controllo. L’uomo, alla vista degli uomini dell’Arma, ha reagito, dapprima spintonandoli, poi tentando di svuotare nello scarico del lavandino della cucina il contenuto di un involucro in plastica, successivamente rivelatasi cocaina. Dopo aver bloccato il 51enne, i Carabinieri hanno potuto perquisire l’intero immobile: durante le attività sono state rinvenute e sequestrate numerose dosi di cocaina, hashish e marijuana, oltre al materiale per la pesa ed il confezionamento delle dosi e la somma di oltre 7.000 euro, ritenuto provento dell’illecita attività. Il pusher è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa di processo.

Un 18enne di Vitinia, incensurato, è finito dei guai dopo essere stato fermato da una pattuglia della locale Stazione Carabinieri mentre si trovava, insieme ad un coetaneo, a bordo della sua minicar. Il giovane, alla vista dei militari, ha tentato di gettare dal finestrino un piccolo involucro, ma il suo gesto non è sfuggito ai Carabinieri che lo hanno recuperato, verificando che all’interno era contenuta una modica quantità di hashish. La successiva perquisizione, estesa anche all’abitazione del giovane, ha consentito di sequestrare altre dosi della stessa sostanza. Il ragazzo è stato denunciato a piede libero, mentre la droga ed il restante materiale rinvenuto è stato sequestrato.

Infine, su disposizione della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri di Ostia hanno arrestato e accompagnato in carcere 2 pregiudicati – uno residente ad Acilia e l’altro a Ponte Galeria – già sottoposti agli arresti domiciliari, poiché condannati in via definitiva per reati inerenti gli stupefacenti, oltre che contro la persona e il patrimonio. I due malviventi sono stati portati, rispettivamente, nelle carceri di Viterbo e Velletri, dove sconteranno poco meno di 1 anno di reclusione.




Pomezia, preso spacciatore con la droga sotto felpa

POMEZIA – Nella serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un uomo di 49 anni originario di Roma in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari dell’Aliquota Radiomobile, nel corso di uno dei quotidiani servizi di pattuglia finalizzati alla prevenzione dei reati nel centro abitato di Pomezia, hanno notato il 49enne mentre si aggirava nervosamente in una nota “piazza di spaccio” ubicata nei pressi di via Catullo.

Alla vista dei Carabinieri, l’uomo ha manifestato un eccessivo nervosismo, tale da indurli ad effettuare accertamenti più approfonditi: sottoposto alla perquisizione personale, nascosto sotto la felpa che stava indossando, i Carabinieri hanno recuperato un pacchetto contenente 108 grammi di marjiuana.

Il pusher è stato ammanettato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, posto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo.




Pomezia, litiga con la compagna e cosparge di benzina l’abitazione minacciando di dare fuoco: in manette un 59enne del posto

POMEZIA (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato in flagranza di reato un 59enne del posto ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna e tentato incendio.

Nel tardo pomeriggio di ieri, una donna ha richiesto l’intervento dei Carabinieri al “112”, riferendo che il compagno, al culmine di una violenta lite scaturita tra i due per futili motivi, aveva cosparso di benzina il pavimento di alcune stanze della casa, alcune suppellettili e il vialetto di accesso all’abitazione, minacciando di appiccare il fuoco con accendino e diavolina.

Sul posto sono immediatamente intervenute una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Pomezia e un’altra del Comando Stazione Carabinieri di Pomezia: i militari sono riusciti a bloccare in tempo utile l’uomo, scongiurando il compimento di un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche.

Il 59enne è stato portato in caserma e, ricostruita l’intera vicenda, è stato arrestato.

L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari in un’altra abitazione nella sua disponibilità, in attesa dell’udienza di convalida da parte del G.I.P. del Tribunale di Velletri.




Torvaianica, preso lo spacciatore del lungolago

TORVAJANICA (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 21enne romano, per i reati di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare, nel corso di uno dei quotidiani servizi di controllo del territorio per la prevenzione dei reati sul litorale di Torvajanica, i militari della locale Stazione hanno sorpreso un giovane che, stando a bordo della propria autovettura ferma sul lungomare, cedeva un involucro ad un altro ragazzo, ricevendone in cambio alcune banconote. Appena i militari dell’Arma sono intervenuti, il giovane acquirente è fuggito a piedi mentre il ragazzo alla guida si è dato alla fuga originando un breve inseguimento che terminava in località Campo Ascolano, ove il pusher è stato fermato dai Carabinieri che lo hanno sottoposto a una perquisizione.

Nell’abitacolo, i Carabinieri hanno rinvenuto 9 dosi di hashish e 350 euro in contanti, verosimile provento dell’attività di spaccio.

La perquisizione domiciliare, ha permesso ai militari di rinvenire un “panetto” di hashish del peso di 100 grammi, altre quattro dosi della stessa sostanza, un bilancino di precisione ed altro materiale per il confezionamento.

Il 21enne pusher è stato arrestato ed è stato ristretto presso il proprio domicilio in attesa del rito direttissimo.




Roma, preso il boss della “Banda della Marranella”: era rifugiato in Spagna

ROMA – Grazie alla collaborazione tra i Carabinieri del Nucleo Investigativo di  Ostia, il servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia – Divisione Sirene, la DCSA, e sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Roma, “Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti” è finita la fuga di un pericoloso latitante, elemento di spicco della “Banda della Marranella”, che ormai da anni si rifugiava in Spagna ove gestiva traffici di importanti quantità di stupefacenti fino a curarne la spedizione verso l’Italia.

L’indagine denominata “HISPANIA”, avviata a luglio 2018, ha consentito di accertare l’esistenza e l’operatività di una complessa organizzazione criminale, composta da diversi livelli gerarchici ed articolazioni territoriali, con basi logistiche stabili in Spagna con la centrale a Malaga, dedita al traffico di cocaina, hashish e marijuana sull’asse Spagna-Italia.

Già dal maggio dello scorso anno, le indagini condotte dai Carabinieri di Ostia hanno stretto il cerchio attorno al pericoloso latitante, già destinatario di un ordine di carcerazione emesso nel 2015 dal Tribunale di Roma – Ufficio Esecuzioni, che lo avrebbe portato all’espiazione della pena pari ad anni 6 e mesi 11 di reclusione.

La successiva fase investigativa ha portato all’emissione di ulteriori misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Roma e al relativo “Mandato di Arresto Europeo” per traffico internazionale di sostanze stupefacenti e possesso di documenti falsi. Nel caso specifico al soggetto è stato contestato il tentativo di importazione in Italia di Kg. 325 di hashish, non andato a buon fine perché i corrieri erano stati arrestati in Francia.

Nel seguente mese di giugno, lo stesso riusciva a eludere la cattura rimanendo tuttavia in territorio spagnolo. Il proseguo delle indagini e delle intercettazioni telefoniche hanno evidenziato come il soggetto fosse ben cosciente del suo status di “fuggitivo”, atteso che sovente è ricorso a vari espedienti fra cui l’uso di documenti di identificazione falsi.

A dicembre scorso, è stato così emesso il decreto di latitanza. L’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, coordinata dalla Procura di Roma ha permesso di individuare i luoghi abitualmente frequentati dal latitante. E’ stata quindi avviata una cooperazione internazionale di Polizia Giudiziaria tra l’Italia e la Spagna, con il quotidiano scambio di informazioni tra i Carabinieri e la E.C.O. (Equipo Crimen Organizado) della Guardia Civil di Malaga.

Mediante le attività tecniche e precise informazioni fornite dai Carabinieri di Ostia a Estepona, comune della provincia di Malaga (Spagna), personale della  E.C.O., ha proceduto ad arrestare il latitante.

Al termine delle formalità di rito, che prevedono l’attivazione delle procedure di estradizione, l’arrestato verrà trasferito in Italia dove lo attende il carcere.




Pomezia, Covid al liceo Brodolini: il sindaco lo chiude fino al 13 marzo

POMEZIA – Il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà ha appena firmato un’ordinanza che dispone la sospensione di ogni attività all’interno dell’Istituto d’Istruzione Superiore Statale “LARGO BRODOLINI” da oggi 27 febbraio e fino al 13 marzo 2021 compreso. La decisione arriva su richiesta della Asl di competenza, a seguito dei numerosi casi d’infezione da Covid-19 registrati negli ultimi giorni in diverse classi della scuola. “Una misura precauzionale – spiega il Primo Cittadino – visto il numero di classi poste in quarantena per i casi di positività registrati, a tutela della salute e della sicurezza di studenti, docenti e personale scolastico. Per le prossime due settimane tutte le attività scolastiche saranno svolte a distanza”.




Asl Roma 6: istituita la “Procedura operativa aziendale per la gestione delle visite ai pazienti Covid e l’accompagnamento al fine vita”

La Asl Roma 6, da sempre attenta a porre al centro l’etica e l’umanizzazione delle cure, come già testimoniato con il “Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita” sottoscritto dall’azienda il 19 dicembre 2019 e dopo l’avvio presso l’Ospedale dei Castelli della Tenda degli Abbracci che consente ai familiari e ai pazienti Covid di abbracciarsi in tutta sicurezza, istituisce la “Procedura operativa aziendale per la gestione delle visite ai pazienti Covid e l’accompagnamento al fine vita”.

“A causa della pandemia da Sars CoV2 e della relativa patologia COVID-19 – afferma il Direttore Generale Narciso Mostarda – gli ospedali si sono trovati, dal marzo 2020, a dover limitare o proibire la presenza fisica di visitatori ai pazienti ricoverati, impedendo di riservare ai nostri cari l’amore, la dedizione e la cura negli ultimi giorni della loro vita, negando quel saluto che seppur triste, concede serenità. La morte di una persona amata è considerato l’evento più stressante tra quelli che compongono l’esperienza umana normale sulla salute mentale e fisica. In caso di decesso di un parente ricoverato, le conseguenze fisiche, mentali e sociali dell’isolamento legato al distanziamento fisico possono incrementare il rischio di un lutto complicato per i congiunti. D’altro canto, per i pazienti che si trovano in condizioni cliniche particolarmente complesse e cariche di ansia, la presenza di persone significative della loro vita può alleggerire il percorso di cura della patologia.”

 Il Comitato Nazionale di Bioetica ha riconosciuto l’alto valore delle cure durante il fine vita, che si manifesta non nella pretesa di poter strappare un paziente alla morte, ma nella ferma intenzione di non lasciarlo solo. L’attenzione non è più alla malattia, ma al centro c’è la persona sofferente, la sua famiglia e accanto ci sono gli operatori sanitari.

Permettere una visita in presenza al familiare/caregiver/persona di fiducia è discrezione del medico che ha in cura il paziente e che può meglio valutarne il beneficio.




Civitavecchia, truffa alla Cassa di Risparmio: sequestrati beni per un milione di euro a due persone

CIVITAVECCHIA – Immobili, autovetture e rapporti finanziari, per un valore di circa un milione di euro, sono stati sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, su disposizione del Giudice delle Indagini Preliminari di Civitavecchia, nei confronti dei due persone corresponsabili di una truffa ordita ai danni della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia.

Il provvedimento scaturisce da un’indagine delle Fiamme Gialle della Compagnia di Civitavecchia, dirette dalla locale Procura della Repubblica e coordinate dal Gruppo, che ha preso le mosse dalla denuncia presentata dai vertici della fondazione.

La vicenda ha avuto inizio nel 2015 allorquando la Fondazione cedette a Banca Intesa le quote detenute nella Cassa di Risparmio dell’importo di 19 milioni di euro, il cui provento fu reinvestito nella sottoscrizione di polizze assicurative emesse da una società di Vaduz, nel Liechtenstein, riconducibili a un broker italiano residente in Svizzera, già indagato dall’autorità giudiziaria elvetica e arrestato per truffa.

Dalle investigazioni era emersa anche la responsabilità di due cittadini italiani, un professionista di Tolfa e un civitavecchiese intermediario della transazione, che erano stati denunciati alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per i reati di corruzione tra privati, truffa aggravata e di presentazione di infedele dichiarazione dei redditi.

Il primo, membro del comitato investimenti della Fondazione, deputato a valutare la bontà degli impieghi, avrebbe omesso, in cambio di una “tangente” pari a 600 mila euro versatadal broker, i dovuti controlli sui bilanci della società elvetica e sull’effettiva stipula di una polizza assicurativa a garanzia dell’investimento, mentre il secondo, intermediario della transazione, avrebbe beneficiato di una “mazzetta” di 400.000 euro.

Tali proventi illeciti sono stati proposti all’Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione.

A conclusione dell’operazione – che ha riguardato anche le province di Mantova, Milano e Nuoro – sono stati posti sotto sequestro un’autovettura di lusso, conti correnti bancari, rapporti finanziari e quote di proprietà di immobili in Sardegna e a Civitavecchia, oltre a orologi e penne di pregio detenuti in una cassetta di sicurezza.   

L’operazione testimonia l’impegno del Corpo a contrasto da comportamenti fraudolenti che inquinano l’economia legale e carpiscono la buona fede degli investitori.