Lazio, elezioni comunali: ecco tutti i sindaci eletti

Ecco tutti i sindaci eletti nei vari comuni del Lazio che andavano alle urne.

ROMA (provincia)

Allumiere: eletto Luigi Landi del Fronte civico per Allumiere con il 68,79% dei consensi.
Camerata Nuova: il sindaco è Settimio Liberati, eletto con il 48,09% con la lista Sviluppo e Tradizione. Sei le liste in gara. Il secondo classificato, Filippo Vittori (Camerata si rinnova) ha preso il 46,82%.
Capena: Roberto Barbetti, lista Futuro adesso, è stato eletto sindaco con il 32,46%.
Casape: eletto Giuliano Colagrossi, che ha ottenuto il 54,2% dei voti con la lista Rinascita Casape.
Castel Gandolfo: con il 62,98% il sindaco è Alberto De Angelis della lista Castel Gandolfo Futura.
Castelnuovo di Porto: Riccardo Travaglini, della lista Movimento cittadino Castelnuovo rinasce, è stato eletto soindaco con il 72,95% dei voti.
Ciciliano: Massimiliano Calore, unico candidato in quanto è stata ammessa solo la sua lista (Idee in Comune) è diventato sindaco con il 100% dei voti.
Labico: Danilo Giovannoli (Labico Bene Comune) ha vinto con il 68,23% dei voti
Lanuvio: eletto sindaco Andrea Volpi con la lista Lanuvio per la democrazia: ha preso il 54,27%.
Lariano: eletto Francesco Montecuollo, lista Insieme per Lariano, con il 55,45%.
Manziana: Alessio Telloni ha vinto con la lista Si amo Manziana e con il 67,37% dei consensi.
Mazzano Romano: con il 57,32% delle preferenze è stata eletta sindaca Nicoletta Irato (lista Progetto Mazzano).
Nemi: eletto sindaco Alberto Bertucci, lista Uniti per Nemi, con il 74,22% delle preferenze.
Nerola: con il 51,51% è diventato sindaco Domenico Lelli, della lista Il bene in comune.
Torrita Tiberina: eletta Rita Colafigli, lista Torrita bene comune, con 511 voti (il 100%)

VITERBO

Barbarano Romano: Rinaldo Marchesi eletto sindaco con il 66,72% dei voti. Si è presentato con la lista Barbarano Unito.
Capodimonte: eletto Mario Fanelli con il 44,62%, lista Capodimonte rinasce.
Capranica: Pietro Nocchi (lista Senza Frontiere) ha sconfitto gli avversari con il 74,73% dei consensi.
Castel Sant’Elia: Vincenzo Girolami, di Cambiamo insieme, eletto con il 73,75% dei voti.
Latera: Francesco Di Biagi (Insieme per Latera) eletto con il 95,91 per cento delle preferenze.
Montalto di Castro: con il 32,79% eletta Emanuela Socciarelli, lista Idee in comune.
Ronciglione: Mario Mengoni eletto sindaco con la lista Insieme partecipiano. ha preso il 63,43% dei consensi.

RIETI

Antrodoco: con il 63,2% è stato eletto Alberto Guerrieri con la lista Antrodoco futuro insieme.
Casaprota: Cosimo Mastrorocco eletto sindaco con Progetto Futuro Condiviso. Ha ottenuto 285 voti, l’83,33%.
Cittaducale: con l’80,45% dei consensi è stato eletto sindaco Leonardo Ranalli, a capo della lista Svolta comune
Nespolo: Luigino Cavallari di Futuro e Tradizione è eletto sindaco del Comune di Nespolo con il 55,63% di voti.
Pescorocchiano: eletta Ilaria Gatti della coalizione «Slancio sul futuro con il 58,28% dei voti.
Salisano: eletta Gisella Petrocchi con il 53,43% dei voti.

FROSINONE

Campoli Appennino: eletta sindaca Pancrazia Di Benedetto (lista Vivere Campoli) con il 65,47% dei voti, cioè 711 voti.
Castelnuovo Parano: Oreste De Bellis, lista Impegno per Castelnuovo la ginestra è stato eletto con il 92,39 per cento.
Picinisco: eletto con l’82,26% delle preferenze Marco Scappati, lista Progetto Picinisco.
Pofi: Angelo Mattoccia, lista Siamo Pofi, è sindaco con il 60,59% dei consensi.
San Biagio Saracinisco: Antonio Iaconelli, con il 52,07% dei voti, ha battuto i candidati sindaco di altre cinque liste.
San Giovanni Incarico: Paolo Fallone è stato eletto con il 67,09% dei voti. Guidava la lista Con te per San Giovanni Incarico.

LATINA (provincia)

Cori: eletto Mauro De Lillis con il 78,97% dei consensi.
Ponza: eletto sindaco Francesco Ambrosino con la lista Cambiamo il vento: ha ottenuto il 55,23% dei voti (1.093) contro Pompeo Porzio di Crescere insieme (44,77% pari a 886 voti).
San Felice: eletta Monia Di Cosimo, della lista Circeo Futura, con il 61,84% delle preferenze.
Santi Cosma e Damiano: Franco Taddeo eletto con il 56,8% con la lista Alleanza per Santi Cosma e Damiano continuiamo insieme.
Ventotene: eletto sindaco Carmine Caputo, a capo della lista Insieme per Ventotene: è stato scelto dal 55,02% degli isolani.
San Felice Circeo: eletta Monia Cosimo della lista Circeo Futura , con il 61,84% dei voti.




Provincia di Roma, comunali: ecco i dati

Si è fermata al 45,98% l’affluenza a Guidonia. Nella città dell’aria l’amministrazione uscente M5S-Pd non ha ricandidato il sindaco Michel Barbet ma ha puntato sua Alberto Cuccuru, avvocato penalista . Il centrodestra ha puntato su Alfredo Masini, ex-dirigente degli uffici del Municipio nonché consulente del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri. Mauro Lombardo è il candidato sindaco del “Nuovo Polo Civico”, mentre “Uniti in Comune” sostiene Claudio Zarro, consigliere comunale eletto nel 2017 tra le file del M5S.

A Capena ha votato il 54,42% di elettori. In questa cittadina dell’area Tiberina, giorni fa due residenti hanno presentato ai carabinieri una querela per presunti episodi di voto di scambio con tanto di registrazioni e atti allegati. La documentazione è finita anche egli uffici del Ministero dell’Interno, al Comitato Unico di Garanzia. Anche a Capena, più di 7 mila elettori, sono in quattro: l’uscente Roberto Barbetti, centrosinistra, con la lista civica Futuro Adesso 2.0. A sfidarlo Adorno Corradini, giornalista e sportivo con la civica “Uniamo Capena”. Antonio Paris, storico segretario della Democrazia Cristiana di Capena, con la lista civica “Capena Sei Tu”. Infine, Giovanni Sestili, si candida con “Consenso civico”.

A Ciampino ha votato il 53,81% di elettorato. Qui dove alla vigilia del voto l’antimafia avrebbe individuato un “impresentabile”: Ernesto Garofano, per la lista Ideale per Ciampino, condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione nel 2013 dal Tribunale di Velletri, con sentenza divenuta irrevocabile il 22 ottobre 2013. Ma la candidata sindaca Emanuela Colella ha smentito categoricamente che vi sia un “impresentabile” nella sua lista, staremo a vedere cosa succedrà. Nella città aeroportuale corrono in quattro: Massimo Grasso con la lista di Mastella e Italia Viva, l’ex sindaca Daniela Ballico con il centrodestra unito, il civico Alessandro Porchetta ed Emanuela Colella sostenuta dal Pd, M5S e altrei civiche.

A Formello ha votato il 51,2 % di elettorato su un totale di oltre 10 mila elettori si sfidano in tre. Il sindaco uscente Gian Filippo Santi con la lista civica “Formello Rinasce” sostenuto dal centrodestra unito, Giacomo Sandri, centrosinistra, ex segretario del Pd ed ex sindaco dal 1993 nella politica formellese con “Formello per Formello”. Vittoria Costantini, civica.

Sono due invece a Castelnuovo Di Porto (affluenza ieri alle 23 al 54,72%) con oltre 6 mila elettori. Riccardo Travaglini, sindaco uscente candidato con “Castelnuvo Rinasce” sfiderà Fabio Stefoni, già sindaco di Castelnuovo finito nel ciclone dell’inchiesta Mafia Capitale con l’accusa di corruzione e poi assolto con formula piena nel 2017. Stefoni centrodestra, si presenta con la lista civica “Castelnuovo è di tutti”.
Unica candidata a Torrita Tiberina con una affluenza al voto del 63,45%. Oggi, se la matematica non è un’opinione verrà proclamata sindaca Rita Colafigli.

Discreta l’affluenza a Mazzano Romano, 800 elettori con un’affluenza chiusa alle 23 del 68,30 per cento. Qui si ricandida la sindaca uscente Nicoletta Irato con la lista civica “Progetto Mazzano” e Angelo Mancinelli, con “Indipendente Noi”. Gaetano Vari, centrodestra, e Alessio Telloni di centrosinistra si contendono la poltrona a sindaco di Manziana. A Grottaferrata commissariata circa sei mesi fa corre Mirko di Bernardo sostenuto da Pd, Italia Viva e altre civiche, Lorenzo Letta (Lega, Fdi e una civica), Nicola Casubolo (Pci), il civico Luigi Spalletta e l’ex sindaco civico Luciano Andreotti. A Nemi la sfida è a due: il sindaco uscente Alberto Bertucci che tenta il tris e il civico Carlo Cortuso sostenuto tra l’altro da Pd, Europa Verde, Italia Viva.

Atmosfera molto tesa nella piccola cittadina di Nemi che ha registrato una affluenza del 65,60%. Fuochi incrociati nel solo corso del paese con le sole due sezioni da “presidiare” tra il sindaco uscente Alberto Bertucci, candidato per il terzo mandato e il candidato Carlo Cortuso sostenuto dal centrosinistra unito.

Si ferma al 50,71% l’affluenza a Grottaferrata commissariata circa sei mesi fa corre Mirko di Bernardo sostenuto da Pd, Italia Viva e altre civiche, Lorenzo Letta (Lega, Fdi e una civica), Nicola Casubolo (Pci), il civico Luigi Spalletta e l’ex sindaco civico Luciano Andreotti.

A Castel Gandolfo con due candidati in lizza ha votato il 57,46%. Qui concorrono alla carica di sindaco Alberto De Angelis sostenuto da un’ampia coalizione e dall’amministrazione uscente e l’avvocato Marta Toti sostenuta dall’ex sindaco Colacchi.




Pomezia e Torvaianica, al via il festival estate: cinema, libri, teatro, spettacoli

Sta per partire l’Estate 2022 a Pomezia e Torvaianica. Ad aprire la stagione il prossimo 10 giugno, la I edizione del festival letterario “Libri sotto le stelle” dedicata quest’anno a Margherita Hack nel centenario dalla nascita. Venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 giugno il centro storico di Pomezia sarà teatro di una grande festa a cielo aperto, con presentazioni di libri, spettacoli, letture animate e attività per bambini, premi letterari, street art e musica.

Dal 19 giugno sarà poi la volta della nuova rassegna “Star sotto le Stelle”: 14 eventi distribuiti in 7 serate di teatro, musica e cabaret che vedranno protagonisti artisti del calibro di Tiziana Foschi, Marco Falaguasta, Katia Rizzo, Marco Morandi, Claudia Campagnola, Corrado Tedeschi e Mario Zamma, Federico Perrotta e Valentina Olla, sotto la direzione artistica di Stefano Raucci e Nicola Canonico.

Ritornano a Pomezia gli attesi appuntamenti con il Musical, alla sua quarta edizione; Pomezia Jazz al Selva dei Pini, la tradizionale Festa di San Benedetto e gli spettacoli di musica e teatro ogni giovedì sera nella splendida cornice del Museo Lavinium. Torvaianica sarà teatro della Festa dei pescatori e delle tradizionali sagre con le specialità nostrane, ma sarà anche il palco del rock, dell’animazione, della musica classica e del cinema, con i tradizionali appuntamenti in piazza Ungheria.

Chiuderà la stagione il Festival “CentUgo Tognazzi 2022”, con il ritorno della famiglia Tognazzi che celebra quest’anno i cento anni dalla nascita del grande artista: una settimana interamente dedicata a Ugo con film, show, due grandi mostre, ospiti d’eccezione e la rivisitazione de “Lo scolapasta d’oro” con il torneo di padel “La padella d’oro” che vedrà la partecipazione di personaggi del mondo dello spettacolo.

Pomezia e Torvaianica sono pronte per accogliere cittadini e turisti con una nuova estate ricca di cultura e divertimento, con eventi di alta qualità pensati per tutti.




Fiumicino, “pienone” per l’aeroporto: 100 mila le presenze giornaliere

Domenica scorsa l’aeroporto di Fiumicino ha superato, per la prima volta dopo due anni dall’inizio della fase di emergenza per la pandemia, le 100mila presenze giornaliere tra arrivi e partenze.

Lo fa sapere a Fiumicino Ivan Bassato, Chief Aviation Officer di Adr.

“Il traffico è in ripresa. E’ un lavoro di collaborazione e pianificazione, con il coinvolgimento delle compagnie e di tutti i fornitori di servizi – aggiunge Bassato- e nelle prossime settimane ci saranno altri nuovi collegamenti aerei che riprenderanno, così come avvenuto tra ieri e oggi con la riattivazione dei voli diretti per Buenos Aires e Singapore di Aerolineas Argentinas e Singapore Airlines”.




Fiumicino, aeroporto sorvegliato speciale: multati 3 Ncc e 4 denunce per furto

FIUMICINO (RM) – Nel corso dei quotidiani controlli presso lo scalo aeroportuale internazionale “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino, in meno di 48 ore, i Carabinieri della Compagnia Aeroporti di Roma hanno denunciato 4 persone per tentato furto e sanzionato 3 autisti NCC abusivi.

In tre distinti interventi presso il duty free situato al Terminal 3 – Partenze dello scalo, i Carabinieri hanno fermato un 28enne romano, un 36enne algerino e un 46enne di Palermo, che hanno tentato di superare le casse senza pagare diversa merce che avevano occultato all’interno dei loro bagagli. Notati dal personale di vigilanza che ha prontamente allertato i militari, i tre sono stati trovati in possesso di stecche di sigarette e prodotti di cosmesi del valore di diverse centinaia di euro.

Poco dopo, i Carabinieri sono nuovamente intervenuti presso lo stesso duty free dove un 37enne di Palermo è stato sorpreso ad asportare prodotti di profumeria del valore di 190 euro.

Tutti e 4 i fermati sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per tentato furto.

All’uscita del “Gate 3 – Arrivi”, invece, i Carabinieri hanno sanzionato 3 autisti che svolgevano abusivamente servizio di noleggio con conducente per il trasporto di persone. Transitando nei pressi del Gate, i Carabinieri hanno notato i soggetti lungo il percorso pedonale intenti a procacciare clienti, senza averne titolo, tra i passeggeri in transito.

I Carabinieri hanno elevato sanzioni per un importo totale di € 6.192.




Ostia, guerra per la gestione dello spaccio tra fazioni: arrestato un 30enne accusato di tentato omicidio

OSTIA (RM) – Arrestato e trasferito in carcere un 30enne romano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di tentato omicidio aggravato, detenzione di arma clandestina e ricettazione, in concorso. A mettere le manette ai polsi all’uomo i Carabinieri della Compagnia di Ostia, su delega della Procura della Repubblica di Roma

Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip del Tribunale di Roma all’esito di un’attività investigativa svolta dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Ostia, mediante indagini tecniche nonché analisi e comparazioni delle tracce ematiche da parte dei Carabinieri del R.I.S. di Roma, repertate nel corso del sopralluogo, a seguito dell’accertato tentato omicidio con arma da fuoco commesso l’ 8 aprile 2019 nell’androne di una palazzina popolare di via delle Ebridi, in danno di un uomo 28enne romano che abitava li e che fortunatamente non riportava ferite.

Le indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza circa la partecipazione materiale dell’indagato all’azione criminosa, insieme a complici non ancora identificati, durante la quale tentava di attingere la vittima con 6 colpi di arma da fuoco cal. 9×21, senza riuscirvi per la forte resistenza opposta dalla vittima, rimanendo lui stesso ferito e dandosi poi alla fuga; rinvenire e sequestrare, in un locale della medesima palazzina, una pistola marca Beretta, calibro 9×21, risultata di provenienza furtiva e una pistola marca Makarov, calibro 9×18, con matricola abrasa, entrambe utilizzate durante l’azione di fuoco; ricondurre l’evento a conflitti tra fazioni diverse per la gestione dello spaccio presso le palazzine popolari di via delle Ebridi. L’arrestato è stato condotto presso la casa circondariale di Civitavecchia.




Volsca, i motivi della “disfatta” della BPL

Epilogo di una storia tutta italiana

Il lungo contenzioso tra la Volsca Ambiente e Servizi SPA (municipalizzata che gestisce la raccolta e il trasporto dei rifiuti per vari comuni tra cui Velletri, Albano Laziale, Lariano e da ultimo anche Genzano) e la Banca Popolare del Lazio finisce con una sentenza della Corte D’Appello che condanna l’istituto di credito a restituire alla Volsca circa 1 milione e 300 mila euro, somma che di recente la Banca ha provveduto a restituire.

Si conclude quindi con un nulla di fatto, quello che di fatto è risultato come un tentativo della Banca Popolare del Lazio di avvantaggiarsi rispetto agli altri creditori concorsuali, con un’azione giudiziaria che aveva trovato un provvisorio accoglimento da parte della sezione imprese del Tribunale di Roma.

La sentenza in appello di fine gennaio del 2022, ha dunque spento ogni velleità della Banca, riequilibrato le posizioni giuridiche di tutti i creditori fallimentari, ribaltando completamente quella di I° grado, concludendo in maniera irrevocabile che la società pubblica Volsca Ambiente e Servizi SpA, ha agito in maniera ineccepibile e che la BPL, stando alla decisione dei Giudici, ha intrapreso una causa che ha portato a un “nulla di fatto”, rimanendo sulle spalle dei cittadini le gravose spese di entrambi i gradi di giudizio. Purtroppo, infatti, pur sconfitta, la Banca è stata “graziata” dal pagamento delle spese copiose processuali, una abitudine tutta italiana che tende a moltiplicare giudizi che purtroppo si rivelano spesso inutili e strumentali.

Come può accadere che su una vicenda così visibilmente lineare ci sia stato un primo grado che ha sentenziato palesemente l’opposto del giudizio di appello?

Perché la Banca Popolare del Lazio ha fatto spendere i soldi dei soci, e dei cittadini per una causa che poi si è rivelata infondata?

La sentenza di primo grado è stata decisa nella camera di consiglio del Tribunale di Roma (presidente dott. Giuseppe Di Salvo) e giudice relatore Dott. Guido Romano, quella d’appello dal collegio presieduto dal Presidente dott.ssa Benedetta Thellung de Courtelary e giudice relatore dott.ssa Raffaella Tronci.

I fatti risalgono agli anni precedenti all’amministrazione guidata dall’allora sindaco di Velletri Fausto Servadio

Servadio nel 2008, ha ereditato la società Volsca Ambiente SPA sull’orlo del fallimento con debiti intorno ai 30 milioni di euro, favoriti anche dalla concessione, solo poco tempo prima e cioè nel 2006, di finanziamenti da parte proprio della Banca Popolare del Lazio. Nel 2009, preso atto della insolvenza della società partecipata e della contestuale dichiarazione di dissesto da parte del Comune di Velletri, veniva presentato ed approvato dai creditori, tra i quali anche al Banca Popolare del Lazio, il piano concordatario proposto dalla Volsca SpA.

Il piano proposto e portato a termine dall’allora amministrazione della partecipata, prevedeva la creazione di una nuova società, denominata Volsca Ambiente e servizi SpA che proseguisse, come in effetti accaduto e con risultati ragguardevoli sia dal punto di vista qualitativo che economico, l’attività di raccolta rifiuti, mentre la originaria società avrebbe dovuto procedere alla distribuzione della somme ricavate dagli asset ancora presenti, nelle forme e nella misura approvata anche dalla Banca.  

Tutta la procedura concordataria veniva conclusa sotto il rigoroso e stretto monitoraggio del Tribunale di Velletri e con il voto favorevole della maggioranza dei creditori chirografari, tra i quali la Banca Popolare del Lazio.

Esattamente il 24 maggio del 2010 la Banca Popolare del Lazio Soc. Cooperativa esprimeva voto favorevole alla proposta di concordato preventivo depositata a dicembre 2009 per un credito riconosciuto dagli organi del concordato nella misura di circa un milione di euro.

La nuova Volsca Ambiente e Servizi SPA, nel rispetto del decreto di omologa restituiva alla vecchia Volsca Ambiente SPA in liquidazione la somma di quasi tre milioni di euro quale patrimonio netto, in 72 rate mensili oltre interessi.

Il 4 marzo del 2014 l’Avvocato Piero Guidaldi entra nel Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare del Lazio.

Il 27 aprile del 2016 l’Avv. Piero Guidaldi cessa il proprio ruolo di Presidente della Volsca Ambiente e Servizi SPA, un ruolo ricoperto a partire dal 2008 e cioè solo successivamente agli affidamenti concessi dalla Banca Popolare del Lazio alla Volsca nel precedente 2006.

Un’azienda, la “nuova Volsca” che innegabilmente, dati alla mano, l’avvocato Piero Guidaldi ha saputo rimettere in piedi con una gestione onesta e trasparente al punto che prima di lasciare l’incarico, nonostante la inevitabile riconferma da parte degli allora Sindaci, Servadio, Marini e Caliciotti, distribuisce utili per 500mila euro, caso più unico che raro nel panorama nazionale.

Nel dicembre del 2016, la Banca Popolare del Lazio richiede al Tribunale di Velletri la risoluzione del concordato preventivo della Volsca Ambiente SPA in liquidazione e la dichiarazione di fallimento della stessa società.

I ritardi accumulati dalla gestione liquidatoria della vecchia Volsca, inducevamo la Banca Popolare del Lazio, erroneamente sicura di poterne trarre beneficio, a chiederne il fallimento previa risoluzione della procedura concordataria.

Il Tribunale di Velletri nel giugno 2017 dichiarava il fallimento della vecchia Volsca individuando le responsabilità, non nella originaria proposta concordataria valutata anche dalla Corte di Appello favorevolmente, bensì nelle eccessive lungaggini nella liquidazione delle poste attive a favore dei creditori concorsuali.

La BPL, già prima della dichiarazione di fallimento con risoluzione del concordato, si determina nell’agire contro la nuova Volsca Ambiente e Servizi SPA chiedendo il pagamento a quest’ultima, ed in barba al principio della parità di tutti i creditori fallimentari, del finanziamento concesso, secondo molti con troppa facilità, nel 2006 alla vecchia Volsca ormai dichiarata fallita.

Il resto è storia recente, dopo, infatti, una prima sentenza del Tribunale di Roma che condannava la nuova Volsca alla restituzione alla Banca delle somme finanziate (troppo facilmente?) alla vecchia Volsca, interveniva la sentenza della Corte di Appello di Roma che rimetteva la chiesa al centro del paese ordinando di fatto alla Banca di restituire l’importo che nel frattempo era lievitato a circa 1.300.000,00 euro e che veniva obtorto collo restituito.

La nuova Volsca Ambiente e Servizi versata la somma di circa 2.700.000,00 euro alla vecchia Volsca non aveva più nulla a che spartire con la vecchia, ivi compresi i suoi creditori.

Nulla doveva la nuova Volsca e la BPL ha di fatto intentato una “causa persa” in partenza

Un giudizio che, soprattutto dopo la riformata sentenza del Tribunale di Roma, ha visto esponenti anche politici locali esporsi contro gli ideatori della proposta concordataria che, al contrario e nella sostanza ha risollevato le sorti di una società pubblica, i cui costi diversamente sarebbero ricaduti sulla cittadinanza. Tutti questi detrattori sono scomparsi dopo la pubblicazione della sentenza della Corte di Appello di Roma.

In questo gruppo di detrattori si annovera anche il Consigliere Dott. Giorgio Greci che oltre cinque anni fa gridò allo scandalo e definì come tardive le dimissioni di Guidaldi in considerazione dei danni che aveva causato alla società pubblica, certo eravamo in periodo preelettorale, ma la presa di posizione non deve avergli giovato o quanto meno portato fortuna visto l’esito elettorale. Non ultimo il Dott. Valentino Di Prisco attuale Presidente della Volsca, che le cronache ci narrano essere da sempre critico nei confronti dell’operazione concordataria.

Al contrario nonostante la iniziale sconfitta hanno continuato a mantenere la propria convinzione l’attuale Sindaco del Comune di Lariano Caliciotti il quale non è mai arretrato di fronte alla Banca Popolare del Lazio di cui è stato dipendente per molti anni e consulente all’epoca dei fatti, fermamente convinti della bontà del proprio operato i Sindaci Fausto Servadio e Nicola Marini unitamente all’assessore Luca Andreassi, tutti indistintamente ed ingiustamente maltrattati dopo la sentenza del Tribunale di Roma.

Mentre i politici si accapigliavano tra di loro, la Banca Popolare del Lazio godeva di una sentenza che oggi risulta errata e spazzata via in fretta dalla Corte di Appello di Roma che dopo un solo anno ha emesso il fatidico verdetto.

Ci sono tanti paradossi, tanti interrogativi rimasti senza risposta. Ma l’Italia si sa è la patria dei paradossi e spesso di relazioni tanto inopportune quanto lucrose ma soprattutto di conflitti d’interesse.

Visti i fatti succedutisi, ci si chiede quali siano stati i reali motivi che hanno indotto la Banca Popolare del Lazio, una banca che opera nel territorio in cui opera anche la Volsca Ambiente e Servizi SpA, ad aggredire così violentemente ed inopinatamente quest’ultima società, che dopo la richiesta di pagamento dell’importo di 1milione di euro cessava tutti i rapporti con la Banca medesima alla quale nel corso degli anni oltre ad aver versato somme non indifferenti per il servizio reso, aveva anche portato un notevole indotto costituito dagli oltre 120 dipendenti a cui corrispondeva gli stipendi oltre ai fornitori e clienti per un volume d’affari annuo all’epoca dei fatti di circa 10milioni di euro, somme che nel corso del tempo hanno ed avrebbero di gran lunga ricompensato la Banca ben oltre la somma richiesta giudizialmente di 1milione di euro e che neanche ha recuperato.

Solo perdite per la Banca Popolare del Lazio da questa operazione

Perdite costituite anche dalla ridotta ammissione al passivo fallimentare; se infatti in sede concordataria il credito della Banca Popolare del Lazio era stato integralmente riconosciuto dagli amministratori della società nella misura di 1milione di euro in sede fallimentare, quello stesso fallimento voluto proprio dalla Banca, il curatore ha dimezzato il credito vantato dalla Banca, riconoscendo dovuta la sola somma di circa 490mila euro con una evidente perdita. Perdite infine costituite dalle non certo esigue parcelle dei proprio procuratori.

Ed allora cosa ha spinto la Banca ad affrontare un giudizio dall’esito tanto incerto e rischioso quanto sicuramente foriero di perdite prevedibili già prima dell’inizio dello stesso?

Dall’analisi dei documenti un primo elemento lo ritroviamo nell’incarico dato dalla banca ai propri avvocati per intraprendere questa azione contro la Volsca. L’incarico, infatti, non veniva sottoscritto dal Presidente della Banca il compianto Prof. Renato Mastrostefano bensì dal Direttore Generale dell’epoca Rag. Massimo Lucidi, un indizio, forse una prova del fatto che il Presidente dall’alto della propria esperienza e prevedendone gli esiti, non fosse d’accordo nell’intraprendere il giudizio, oppure che sia stato tenuto all’oscuro di questa iniziativa?

Forse una prima risposta ci può essere fornita dal contenuto di una comunicazione inviata alla Banca D’Italia nella quale si segnalavano alcune anomalie, tra le quali gli affidamenti concessi alla Volsca che potevano essere ricondotti nell’ambito di un rapporto privilegiato tra l’allora Consigliere della Banca Notaio Capecelatro e l’allora Sindaco del Comune di Velletri, Dott. Bruno Cesaroni storico cliente del Notaio.

Se ciò fosse vero, il Notaio probabilmente sarebbe incappato nel conflitto di interessi, violazione che si configura quando c’è un danno per la Banca, danno causato solo in presenza di un mancato pagamento e/o recupero dell’intera somma da parte dell’istituto di credito. Qualunque rischio valeva la pena di far correre alla Banca pur di tenere in piedi la fiammella della speranza di poter recuperare l’intera somma dalla Volsca così che non si potesse configurare un danno per la Banca? I cui effetti potessero ricadere personalmente sui singoli attori? In questo quadro generale si potrebbe anche meglio spiegare il perché della mancata sottoscrizione da parte del Prof. Mastrostefano che mai avrebbe esposto l’istituto di credito a rischi inutili per salvaguardare singoli soggetti.

La situazione sembra fosse ben monitorata dalla stessa Banca D’Italia

BankItalia è a conoscenza dell’esito del giudizio e del contenuto della sentenza della Corte di Appello di Roma? In caso affermativo sarebbe interessante capire quali sono i provvedimenti che ritiene di poter adottare, vista l’evidenza dei fatti.

Al riguardo dedicheremo sicuramente un maggiore approfondimento, soprattutto di fronte a fatti che sono stati oggetto di rilievo anche da parte della Procura di Velletri e che sono state attenzionate solo dopo una ormai famosa segnalazione anonima. Una lettera dove si parla addirittura testualmente di un “vecchio ispettore gratificato con una fiammante bmw, pagata da un fornitore storico della banca, pur di ammorbidire le sanzioni elevate”. A questo punto ci mancherebbe soltanto di leggere in qualche altro scritto di “figli di” assunti dagli amici degli amici in quelle stesse banche che invece devono essere “verificate”. Sarebbe davvero un paradosso imbarazzante.




Ladispoli, dramma familiare: accoltella moglie e figlia, poi si sferra un colpo all’addome

I vigili del fuoco hanno aiutato a trasportare i feriti nelle ambulanze, che versavano in condizioni gravissime

Dramma familiare a Ladispoli, comune del litorale laziale in provincia di Roma, finisce in un bagno di sangue. Tre le persone ferite in maniera grave, con due di loro che lottano tra la vita e la morte.

Secondo una prima ricostruzione dei militari della compagnia di Civitavecchia, ancora al vaglio, un uomo di 48 anni avrebbe preso un coltello da cucina, raggiungendo la moglie 47enne nel bagno. Qui, dopo una lite, l’avrebbe colpita più volte al ventre e alle braccia. Poi ha accoltellato anche figlia, accorsa in soccorso della mamma, e ha sferrato un colpo anche al suo addome, autolesionandosi probabilmente con l’obiettivo di farla finita o, quanto meno, di inscenare una aggressione.

Sentite le urla, alcuni vicini che abitano nella zona di via Milano, hanno chiamato i soccorsi. Sul posto tre ambulanze, l’elisoccorso – arrivato a Ladispoli due volte – e appunto i carabinieri. Gravissima la moglie di 47 anni, in fin di vita, trasportata con la prima eliambulanza al San Camillo. Le sue condizioni sono le più gravi. In codice rosso, anche la figlia, una ragazza di 17 anni trasportata dal 118 al Bambino Gesù di Palidoro.

L’elisoccorso è atterrato di nuovo verso le 8.30 anche per l’uomo, che si è ferito gravemente. Anche lui è stato portato in codice rosso al Gemelli, è in prognosi riservata e come la moglie sta lottando tra la vita e la morte. La famiglia si trovava in un piccolo bagno, dove si suppone si sia consumato l’accoltellamento.

I vigili del fuoco hanno aiutato a trasportare i feriti nelle ambulanze, che versavano in condizioni gravissime. Il coltello, da cucina, è stato ritrovato dai carabinieri della compagnia di Civitavecchia che stanno cercando di ricostruire i fatti. La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo per tentato omicidio aggravato.




Fiumicino, scoperta discarica di rifiuti speciali anche pericolosi

Il volume stimato dei rifiuti è pari a circa 600 metri cubi

FIUMICINO (RM) – Scoperta un’area adibita a discarica abusiva nel comune di Fiumicino.

Il proprietario del terreno è stato denunciato in quanto gravemente indiziato di aver realizzato una discarica non autorizzata di rifiuti speciali anche pericolosi costituiti da inerti da attività di demolizione, ferro, guaina di catrame, barattoli di vernice, ingombranti domestici e simili.

I Carabinieri della Stazione Forestale di Ostia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, durante il controllo all’interno del terreno hanno accertato la presenza di numerosi cumuli rifiuti speciali non prodotti in loco, dislocati in modo disomogeneo, a diretto contatto con il terreno lungo un’area di circa 400 mq e all’interno di 3 cassoni metallici scaricati presumibilmente a più riprese. Una parte dei rifiuti da demolizione sono stati visibilmente interrati mentre si distinguono anche alcuni rifiuti bruciati. Il volume stimato dei rifiuti è pari a circa 600 metri cubi. L’intera area è stata sequestrata dai Carabinieri Forestali.




Acilia, droga targata “Covid”: un arresto

Ieri pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Roma Acilia hanno arrestato un 56enne romano gravemente indiziato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, trovato in possesso di 1 kg di hashish.

L’uomo, già conosciuto per precedenti reati, è stato notato dai Carabinieri, a bordo della sua auto, mentre transitava tra le stradine di Acilia; lo hanno seguito e in sicurezza, poco dopo, lo hanno fermato appena imboccato il Grande Raccordo Anulare. L’uomo è apparso subito nervoso e a quel punto i Carabinieri hanno deciso di verificare meglio. Nel corso di una ispezione, sono stati trovati 10 panetti di hashish, del peso complessivo di 1 kg, occultati, nel vano motore del veicolo, e la somma di 1.050 euro, ritenuta provento di attività illecite, nella tasca interna del giubbotto del 56enne.

I panetti erano tutti marchiati con la scritta COVID. Quanto rinvenuto è stato sequestrato e a seguito dell’udienza di convalida tenutasi presso le aule di piazzale Clodio, l’arresto è stato convalidato e nei suoi confronti è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa del processo.




Pomezia, mensa scolastica sotto i riflettori: 8000 pasti al giorno e 41 dipendenti

Sindaco in visita il centro cottura Innova

Il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà, insieme alle Assessore Miriam Delvecchio e Simona Morcellini, ha visitato il centro cottura della ditta Innova, che ha in appalto il servizio di mensa scolastica delle scuole di Pomezia.

Un centro da 8000 pasti al giorno con 41 dipendenti, di cui l’80% impiegati da più di 10 anni. Un sistema di produzione dei pasti che segue un preciso percorso di cottura, al fine di impedire la contaminazione dei prodotti, e che per il trasporto verso gli istituti scolastici utilizza esclusivamente mezzi elettrici.

“Una realtà importante a livello nazionale, con 600 dipendenti solo nel Lazio – commenta la vice Sindaco Simona Morcellini – Innova serve in tutta Italia grandi realtà, dalle mense scolastiche agli ospedali, con una grande attenzione alla sostenibilità ambientale”.

“Abbiamo voluto vedere con i nostri occhi come vengono realizzati, imballati e trasportati i pasti che quotidianamente serviamo nelle scuole di Pomezia – dichiara il Sindaco Adriano Zuccalà – Abbiamo avuto conferma della professionalità e competenza degli operatori e delle operatrici che lavorano nel centro cottura e dell’impegno che la ditta Innova si assume nel fornire un servizio di ristorazione scolastica di qualità e a basso impatto ambientale”.

“L’ottimo lavoro portato avanti in questi anni in collaborazione con gli uffici comunali e la Commissione Mensa – aggiunge l’Assessora Delvecchio – garantisce alle famiglie un servizio costantemente controllato nel pieno rispetto delle regole e delle linee guida ministeriali e sanitarie. La salute e l’educazione alimentari dei nostri bambini è una priorità per tutti”.