Monte Compatri, scoperta fabbrica della cocaina: involucri incendiati

FRASCATI – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati hanno arrestato quattro persone, tra i 20 e 30 anni, tre provenienti dal quartiere Tor Bella Monaca e uno di Monte Compatri, tutte già note per precedenti reati, gravemente indiziate dei reati di produzione, fabbricazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e danneggiamento a seguito di incendio.
A seguito di un prolungato servizio di osservazione e pedinamento, i Carabinieri hanno notato uno strano viavai all’interno di un immobile di campagna nel comune di Monte Compatri e hanno quindi deciso di eseguire una verifica all’interno sorprendendo i quattro indagati che alla vista degli operanti hanno appiccato, all’interno del locale protetto da porte blindate, un incendio. Il fuoco è stato prontamente spento dagli stessi Carabinieri accertando che gli indagati avevano dato alle fiamme centinaia di involucri di cocaina, destinati allo spaccio.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati hanno rinvenuto in totale circa 1 kg di cocaina, sequestrato insieme a numeroso materiale per il taglio e confezionamento in dosi: centinaia di ritagli circolari in plastica destinati a contenere le singole dosi, centinaia di buste ermetiche, decine di accendini, circa 1,4 kg di sostanza da taglio del tipo mannite e bilance di precisione.
Ma non solo, i Carabinieri – supportati nella ricerca dello stupefacente dall’Unità Cinofila della Polizia Municipale di Ciampino – hanno rinvenuto all’interno del bagno un blocco di cocaina, ancora non porzionato del peso di 180 g.
Alla luce di tutto quanto accertato, i quattro sono stati arrestati e tradotti nel carcere di Velletri, a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.
É importante precisare che, in considerazione dello stato del procedimento, gli indagati devono considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva.




Asl Roma 6, all’ospedale dei Castelli operativo il nuovo reparto di terapia subintensiva

Un servizio fondamentale per chi è colpito da ictus

Presentata l’Unità Trattamento Neurovascolare (UTN) dell’ospedale dei Castelli (ODC). Un reparto di terapia subintensiva dotata di 5 posti letto, strumentazione tecnologica e diagnostica di alto profilo e ad alta intensità di cura destinata ad accogliere pazienti affetti da lesioni cerebrovascolari acute, di natura ischemica o emorragica.

Il nuovo servizio si inserisce nella rete dell’Emergenza tempo-dipendente della Regione Lazio come unità di I livello che ha come riferimento la UTN di II livello del Policlinico Tor Vergata.

A sua volta l’Ospedale dei Castelli rappresenta la struttura di riferimento per l’ictus acuto per l’ospedale di Velletri.

Presenti il Commissario Straordinario Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli, il Direttore Sanitario Asl Roma 6 dott. Vincenzo Carlo La Regina, il Direttore Medico di Presidio (Odc) dott. Daniele Gentile, il Dr Fabrizio Sallustio Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli, il Dr Carlo Capotondi direttore UOC Radiologia Diagnostica ed Interventistica, la Dr.ssa Carla Giancotti direttore UOC Anestesia e Rianimazione oltre ai
sindaci di diversi Comuni, istituzioni, autorità militari, civili e religiose. La presentazione ha visto anche la partecipazione di diversi sindaci del territorio e del sindaco di Lanuvio e deputato della Repubblica Andrea Volpi.

“Il nuovo reparto UTN – dichiarano il Commissario Straordinario Marchitelli insieme al Direttore Sanitario La Regina – rappresenta un servizio fondamentale dove ogni giorno si compiono gesti straordinari per salvare vite. La sua apertura è un tributo all’impegno verso il miglioramento della salute pubblica e alla dedizione del personale medico, che con professionalità, impegno e cuore si adopera per offrire cure di altissimo livello. Innovazione e dedizione alla cura delle persone sono tra i pilastri cardine che ci permettono di continuare a fare importanti passi insieme per la comunità”.

A inizio 2024, all’UTN e a tutto l’Ospedale dei Castelli è andato il premio di centro ictus “Diamond” conferito dal gruppo ISA (Italian Stroke Association)-Angels (società deputata all’implementazione dei percorsi diagnostico-terapeutici dell’ictus in Europa).

L’UTN rappresenta un reparto in cui operano, in un modello di multidisciplinarietà, diversi professionisti tra cui neurologi vascolari ossia con esperienza nella diagnosi e cura delle patologie cerebrovascolari, infermieri dedicati, fisioterapisti, logopedisti, dietisti.

“Uno degli obiettivi principali dell’UTN – dichiara il Dr Fabrizio Sallustio, Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli – è ridurre i tempi di intervento in caso di emergenza neurovascolare. Grazie alla presenza di personale esperto e all’infrastruttura specializzata, i pazienti possono ricevere trattamenti cruciali in modo tempestivo senza doversi spostare a Roma con il rischio di gravi conseguenze e complicazioni a lungo termine. Inoltre, l’approccio multidisciplinare del reparto consente di valutare ogni caso in modo completo, individuando le migliori strategie terapeutiche per ciascun paziente”.

Tanto più lunga è l’occlusione arteriosa tanto più esteso è il danno cerebrale che ne deriva. Dal 2023 infatti, a seguito dell’evidenza di tempi di trasferimento ben oltre le 2 ore per i pazienti che, candidati alla trombectomia meccanica, venivano trasferiti a Tor Vergata per effettuare la procedura endovascolare, di comune accordo con la Radiologia Interventistica, coordinata dal Dr Carlo Capotondi e dal responsabile della team di radiologi interventisti dr Daniel Konda e il reparto di Terapia Intensiva, coordinata dalla dr.ssa Carla Giancotti e dal responsabile del reparto dr.ssa Simona Straffi, si è deciso di trattare questi pazienti direttamente presso l’Ospedale dei Castelli. Ad oggi tale scelta è stata premiata dai risultati in termini di esito clinico che attestano una percentuale di pazienti a medio-termine con indipendenza funzionale e autonomi (56%), nessuna disabilità (43.5%), disabilità moderata ma in grado di spostarsi autonomamente (18%), (disabilità grave 10%) (mortalità 12%).




Monte Compatri, consegna i fiori da 30 anni a uno storico negozio: “l’alt” della Comandante dei Vigili

“I miei adorati fiori sono la mia vita professionale”

“La comandante dei vigili urbani non mi ha permesso di scaricare la merce mandando via il camion dicendo che era troppo grande e di attrezzarmi con un carrello da qui ad un chilometro di distanza” .

Questo in sintesi quanto riportato su un post facebook di una delle attività commerciali di Monte Compatri, dalla storica fiorista Francesca, a cui venerdì 12 aprile è stato impedito lo scarico dei suoi “adorati fiori” – come li chiama nel post.

Affianco al negozio è presente – come mostra la foto – un’area riservata proprio allo “scarico e carico merci” in ottemperanza a quanto previsto dal Codice della Strada.

Una situazione a dir poco inconsueta in quanto tale contesto, all’interno del codice della strada, viene contemplato solo nel disposto dell’articolo 158 dove viene indicato che “la sosta è vietata sulle aree destinate al mercato e ai veicoli per il carico e lo scarico di cose, nelle ore stabilite” senza, in apparenza, nessuna indicazione riguardante il peso del veicolo effettuante la stessa consegna senza per giunta indicare nessuna limitazione sulle tipologie di mezzi a parte che tutto ciò non “ostacoli” la circolazione degli altri veicoli ma ovviamente tutto questo è legato anche al buon senso ed alla educazione di coloro che effettuano tale servizio.

Sabato 13 aprile, all’indomani del fatto, abbiamo incontrato la signora Francesca Catoni che, da oltre 30 anni, ha questo importante ed ormai “storico” negozio nel comune di Monte Compatri.

Signora Catoni ci spiega cosa è successo?

Guardi come tutte le settimane, di solito il martedì ed il venerdì, i miei fornitori mi consegnano fiori e tutto quello che è necessario per il mio negozio.
Quella mattina, come sempre, il camion è arrivato sostando nello spazio delimitato per il carico e scarico merci. È giunta la comandante che con fare abbastanza duro ha “costretto” il mio fornitore ad andarsene motivando il tutto con “Questo mezzo è troppo grande”.

Una domanda è doverosa: ma è sempre lo stesso fornitore?
Certo che si. Non c’è mai stato nessun problema del genere. Sono qui oltre oltre 20 anni, credo anche più di 30 ma mai, glielo giuro, è successo qualcosa di questo genere.
Non glielo nascondo: mi sono sentita mortificata.
Sono una persona ligia alle regole che cerca sempre di unire la propria professionalità ad un sorriso e davvero, glielo ripeto, mi sono sentita davvero mortificata.

Ma lei ha cercato di far capire alla comandante che il mezzo era nel punto laddove la norma consente le operazioni di carico e scarico?

Certo che si. Lo usiamo da sempre io e tutte le attività che si sono succedute affianco a me. Davvero ho rischiato di dover chiudere il negozio in quanto la mancanza di materiale con consegne programmate, ordini programmati rischiava di farmi avere un grosso danno economico oltre che di immagine.

Lei ha postato sulla sua pagina Facebook questo suo disagio. Ha avuto attestazioni da parte della stessa Amministrazione Comunale sempre attenta a garantire alle attività commerciali di esercitare la propria professione?

Certo che si. Lo stesso sindaco (Francesco Ferri n.d.s.) mi ha chiamato e mi ha garantito che avrebbe fatto luce su questa questione. Io, ripeto, sono una donna che non ama alzare polemiche o gridare. Chiedo solo che mi venga consentito, nel rispetto della Legge, di poter continuare a svolgere la mia attività. L’ho scritto, i fiori i miei adorati fiori, sono da 38 anni la mia vita professionale.

Lo dice guardandoli con quei suoi occhi che non smettono mai di sorridere e con quella serenità che la caratterizza da sempre.

Abbiamo inviato sia al sindaco Francesco Ferri che alla comandante, Marta Sodano, un messaggio per avere una loro versione dei fatti e capire cosa effettivamente sia successo e quali sono state le motivazioni che hanno portato a tutto ciò.




Velletri, ucciso a suon di botte per il reddito di cittadinanza: in manette un uomo e una donna

I Carabinieri della Compagnia di Velletri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare personale, nei confronti di due indagati, un uomo ed una donna di Velletri rispettivamente di 54 e 46 anni, gravemente indiziati di avere commesso il delitto di estorsione ed omicidio preterintenzionale ai danni di Salvatore Terrusa classe 1972, deceduto lo scorso 21 gennaio presso l’ospedale di Velletri.
 
Salvatore Terrusa venne trovato agonizzante fuori dalla sua casa di Velletri lo scorso mese di dicembre. In condizioni disperate morì dopo un mese di agonia. Un omicidio preterintenzionale per cui sono finiti in manette un uomo e una donna, una coppia, anche loro residenti a Velletri.
 
Una coppia diabolica, lui 54 lei 46 anni, che avevano vessato con le medesima modalità due pensionati per estorcergli del denaro.
 
Ucciso per il reddito di cittadinanza
Sono stati i carabinieri della compagnia di Velletri a ricostruire l’omicidio. L’indagine ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che i due indagati avrebbero utilizzato indebitamente la tessera del reddito di cittadinanza del 54enne Salvatore Terrusa, di cui si erano impossessati dopo minacce e percosse, lo scorso mese di dicembre 2023. Dopo le ultime percosse subite, il 23 dicembre 2023, la vittima era stata ricoverata presso l’ospedale di Velletri, dove era poi deceduta il successivo 21 gennaio 2024.
 
Vessazioni a due pensionati di Velletri
Dalle attività investigative è emerso come il presunto assassino, nel corso del 2023, si era reso responsabile di altre estorsioni ai danni di due pensionati di Velletri (uno dei quali ultranovantenne), facendosi consegnare, nel complesso, la somma di mille euro.
 
La complessa e articolata attività di indagine ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che i due indagati avrebbero utilizzato indebitamente la tessera del reddito di cittadinanza della vittima di cui si erano impossessati dopo minacce e percosse, lo scorso mese di dicembre 2023. Dopo le ultime percosse subite, il 23 dicembre 2023, la vittima era stata ricoverata presso l’ospedale di Velletri, dove era poi deceduta il successivo 21 gennaio 2024.
 
A distanza di quattro mesi dal pestaggio mortale, la mattina dello scorso venerdì 12 aprile i carabinieri della compagnia di Velletri hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare personale nei confronti della coppia.
 
L’uomo è stato portato al carcere di Velletri, mentre la donna è stata posta ai domiciliari.
 
Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, ha recepito integralmente gli esiti investigativi ottenuti dai militari operanti nel corso delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri.
 
 
 
 
 

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Rocca Priora, stangata mensa: scoppia il caso

Federica Lavalle: “Salvaguardare la fragilità di certi tessuti sociali resta ed è un obbligo”

Fa assai discutere sul web la “denuncia” forte di Federica Lavalle, candidata nella lista di Fare Rocca Priora, che, dalle pagine di Facebook, in un video invita a “fare chiarezza”.
“Questa mattina almeno 50 famiglie del nostro Comune hanno ricevuto questo avviso di pagamento per i servizi, da sempre gratuiti, di materna comunale”

Di cosa si tratta?

Rocca Priora, comune amministrato dai primi di gennaio 2024 da un Commissario Prefettizio coadiuvato da un Sub Commissario per gli Affari Economici, in seguito alle dimissioni presentate l’8 dicembre 2023 da Anna Gentili, allora Sindaco, con delibera di Giunta n. 11 del 20 febbraio 2024 ha stabilito, a partire da gennaio 2024, delle tariffe per il Servizio di Baby Parking: un corrispettivo di 75 euro al mese per minori residenti e 110 euro al mese per minori non residenti.
Fino a tale data tali costi erano completamente gratuiti ed a carico della Amministrazione Rocca Priorese; il tutto con effetto retroattivo a decorrere dal 1 gennaio 2024.
Quindi, ad oggi, le 50 famiglie che usufruiscono di detto servizio mensa, 30 del Centro Storico e 20 di Colle di Fuori, dovranno far fronte ad una spesa non preventivata.
Una scelta, questa, presa in piena autonomia decisionale da parte del Commissario Prefettizio e, va sottolineato, in piena legittimità.
Tale delibera nasce in conseguenza all’approvazione, sempre da parte del Commissario Prefettizio, del Bilancio di Previsione 2024/2026.
Alla notizia delle paventate dimissioni della Sindaco Anna Gentili, sia la stessa maggioranza che la sosteneva, sia i tre esponenti di minoranza, Davide de Righi, Daniele Pacini ed Federica Lavalle diedero la loro disponibilità a concludere la sindacatura garantendo l’approvazione di detto Bilancio Preventivo con un indirizzo politico condiviso.

Le reazioni ed i commenti: Federica Lavalle

Abbiamo contattato l’ex consigliere comunale e di città Metropolitana, Federica Lavalle per comprendere al meglio e spiegare, con maggiore dovizia di particolari il fatto.
“Vede – ha detto Lavalle – in quei giorni in cui Anna Gentili minacciava le dimissioni, assieme ai colleghi Davide de Righi, Daniele Pacini firmammo addirittura un appello per evitare il Commissariamento dichiarando che facevamo nostre le parole della sua stessa maggioranza invitandola a terminare con serenità il suo mandato per il Bene della Comunità di Rocca Priora. Una scelta, la nostra, di responsabilità per i cittadine e le cittadine del nostro Paese.”

Quindi vuole dire che un’unità di intenti per portare in Consiglio un Bilancio, ci passi il termine, politico e condiviso era fattibile?
Certo! Come allora scrivemmo il Bilancio del Comune è documento strategico e fondamentale perché denota la sensibilità di una classe dirigente capace di farsi carico delle fragilità esistenti nel nostro territorio cosa che, ovviamente, un bravo tecnico non conosce a fondo e, soprattutto, ha come impegno primo quello di far, mi passi il termine, “quadrare i conti”

Lei, in una passata amministrazione, ha avuto la delega ai Servizi Sociali.” Fu sua la scelta di voler dare un taglio dei costi per chi usufruiva dei servizi scolastici nel Paese mediante un Bando Pubblico?

Certo e lo rivendico con orgoglio. Chi usufruisce dei servizi comunali lo fa, principalmente, in quanto ha ovviamente necessità maggiori rispetto a chi si rivolge a strutture private.
Salvaguardare le fragilità di certi tessuti sociali resta ed è un obbligo di chi occupa ruoli politici e si candida alla guida di una collettività.
E non è solo la salvaguardia dei bambini e delle bambine; ciò permette a neo mamme di poter tornare a svolgere il proprio lavoro restituendogli quella libertà individuale che troppe volte porta delle donne a fare delle scelte diverse dalla maternità.
Quello che vorrei farle capire, come poi ho evidenziato nel video, –
ha concluso Lavalle – è che tale azione, ripeto legittima da parte del Commissario, è figlia di una mancanza di volontà politica che poteva e doveva essere evitata avendo come interesse il Bene della Città di Rocca Priora e dei suoi cittadini.

Le reazioni ed i commenti: Claudio Fatelli

Abbiamo contattato anche l’ex vicesindaco Claudio Fatelli, oggi candidato sindaco con la lista Fare Rocca Priora.

Cosa dice di questo fatto?
“Guardi come maggioranza che sosteneva Anna Gentili abbiamo, anche con l’assessore al Bilancio Antonio Fioritto, cercato, in ogni modo, di arrivare perlomeno all’approvazione del Bilancio Preventivo proprio per scongiurare un intervento tecnico che potesse non avere in considerazioni le fragilità dei cittadini.
Glielo dico con il cuore: abbiamo ragionato da buoni padri e madri di famiglia.
Poi, come si dice, ognuno è responsabile delle sue scelte.
Quello che le posso dire e voglio dire ai cittadini ed alle cittadine di Rocca Priora è che faremo il possibile, qualora dovessimo vincere le elezioni, per verificare la possibilità di rivedere e rivalutare tali scelte, ripeto corrette dal punto di vista tecnico e giuridico da parte del Commissario, ma che tengono poco in considerazione, mi permetta di dirlo, la realtà della nostra cittadina.

Le reazioni ed i commenti: Sara Ponzo

Dopo una serie di chiamate la ex sindaco, Anna Gentili, impegnata per alcune problematiche di natura personale, ci ha fatto contattare dalla sua, allora assessore ai Servizi Sociali, Sara Ponzo.

Quindi in merito a questa problematica ci fornisce la vostra versione dei fatti?
“È vero! – Dichiara Ponzo – Le spese della mensa per la materna comunale erano completamente a carico del Comune.
Le dimissioni di Anna sono nate in un contesto di vari delle scelte della sindaca messe in minoranza dagli stessi membri della maggioranza ma non è questo che oggi a noi ci interessa porre in evidenza.
Con Anna Gentili domani, venerdì12 aprile, –
Oggi per chi legge Ndr – ci siamo presi l’impegno di incontrare le famiglie per spiegare quanto è successo: ci mettiamo la faccia.
Ed in più ci faremo carico di incontrare il Commissario Prefettizio per chiedere la possibilità di rateizzare questi importi e allungare i termini di scadenza di queste rate.

Quindi oggi che ulteriore messaggio volete inviare ai cittadini di Rocca Priora?
Qualora Anna Gentili dovesse vincere le elezioni il primo degli atti che porremo in essere è l’immediata cancellazione di questi aumenti riportando le tariffe alla situazione precedente.

Uno scenario difficile perché oggi, e lo comprendiamo tutti, è assai difficile quadrare i conti delle realtà familiari e quindi anche un aumento di tale importo determina difficoltà e paure.
Paure e difficoltà che, in ogni caso, resteranno.




“Riprendiamo il cammino”: a Colonna l’inaugurazione del nuovo circolo UdC

Venerdì 12 aprile alle 18 a Colonna nella suggestiva cornice della Sala Elsa Morante, presso la Biblioteca di Colonna in Piazzale Capogrossi, si terrà la prima riunione del nuovo Circolo dell’Unione di Centro (UdC). Sono attesi, tra gli altri, Regino Brachetti, Commissario regionale, la senatrice Paola Binetti, ed il segretario nazionale Lorenzo Cesa.

“Questo incontro, – fanno sapere gli organizzatori – intitolato “Riprendiamo il cammino”, rappresenta non solo un momento di riflessione sul percorso fin qui compiuto, ma anche e soprattutto una rinnovata partenza verso gli ideali democratico-cristiani che hanno ispirato la nascita del Partito Popolare Europeo, di cui l’UdC è orgogliosamente fondatore. L’evento – proseguiono – è frutto dell’impegno congiunto di Massimiliano Monti, coordinatore cittadino, e Massimiliano Baglioni, membro del direttivo provinciale UdC della Città Metropolitana di Roma, ed è fortemente voluto da Roberto Riccardi, Commissario UdC di Roma, che vede in questa iniziativa un’opportunità di maggior coinvolgimento dei cittadini alla vita politica di Colonna. Invitiamo tutti i cittadini interessati – concludono – a partecipare a questo momento significativo, per condividere idee e progetti volti a rafforzare il nostro impegno verso una comunità più coesa e solidale.”




Monte Compatri, il muro della discordia di via Ciaffei: dopo 3 anni dai lavori un’opera ancora incompiuta

Residenti arrabbiati per una situazione che sta peggiorando sempre di più

Vide la luce nel lontano 2021. Un’opera che rientrava nel piano triennale dei Lavori Pubblici 2017/2019 del Comune di Monte Compatri. Una scelta dettata dalla necessità di salvaguardare una zona di espansione residenziale dello stesso comune da un “possibile e probabile” dissesto idrogeologico impellente.

Tre varianti al progetto

Un ritardo, nell’esecuzione di oltre tre anni. Fondi che giungevano ad un Comune amministrato da una coalizione civica ma palesemente di centrodestra da una Regione Lazio allora governata da Nicola Zingaretti.

Di certo una scelta, quella regionale, “super partes” dettata proprio dalla necessità e dal bisogno reale di questa opera strutturale.

Nacque tra mille e più perplessità. Le dichiarazioni dell’allora assessore ai Lavori Pubblici, Adriano di Franco, tratte da un comunicato stampa dell’epoca riportavano:
“Un lavoro importantissimo per la salvaguardia del territorio che Monte Compatri aspettava da tempo”. Al quale faceva eco la rassicurazione dell’allora sindaco, Fabio d’Acuti:
“Nonostante gli allarmismi l’opera sarà realizzata e consegnata alla cittadinanza entro un mese. Subito dopo procederemo con la bonifica di circa 80 metri di condotta fognaria proprio di fronte al nuovo muro”.

Eravamo alla fine di gennaio del 2021

Quasi al termine di quella sindacatura “azzoppata”, ad un anno dalla sua conclusione, da colui che era stato “mentore” politico del sindaco D’Acuti, Marco De Carolis, che ne firmò la “condanna”, assieme ad altri 7 consiglieri comunali, negli uffici di un notaio portando Monte Compatri ad un Commissariamento Prefettizio.

Qualcuno, oggi sindaco, definì tale opera “oscena”. Sui social network furono decine e decine di centinaia gli appelli a fare di meglio. Qualcuno citava i Pink Floyd con il loro “The Wall”.
Altri improvvisarono, sempre on line, proiezioni cinematografiche viste le dimensioni dell’opera.

Ma ad oggi resta ed è un’incompiuta: il famoso ed ormai celebre Muro di Via Ciaffei!
Costo complessivo, sempre dalle dichiarazioni dell’allora primo cittadino, 200mila euro.

Ad oltre 3 anni dai lavori quale è il risultato: una strada chiusa – la stessa Via Ciaffei – dove si trovano residenti, giustamente arrabbiati, e con una situazione che sta peggiorando sempre di più.

Crepe visibili sulla pavimentazione avvisano di un pericolo ormai sempre più imminente.

I ritardi nel completare quest’opera non si contano più

Le lamentele dei cittadini continuano a riempire i social network con un silenzio, quasi irreale, di chi dovrebbe fornire risposte e proporre soluzioni.
Certo, non è facile oggi rimettere mani ad un progetto che potrebbe essere stato palesemente sopravvalutato o sottovalutato – dipende da che punto di vista si guardi l’opera – nella sua esecuzione.

Di fatto, oggi, le risposte vanno date ma soprattutto quello che è più importante, per i cittadini monticiani residenti in quella via, diventa: dove è la nostra Sicurezza?

Perché i rischi che si avvertono in questo contesto non sono leggeri. Il pericolo si può tramutare, improvvisamente, in un cedimento di quel tratto di via Ciaffei che potrebbe (ci si augura di no) “franare” sulla quella sottostante – via delle Cannetacce.

A repentaglio è la sicurezza di chi oggi in quella via ci vive ed ha scelto di viverci. Le risposte non sono solo necessarie, sono diventate urgenti!

Chi riuscirà a fornirle? È aperta la caccia!




Castelli romani, abbandono rifiuti: Ente Parco, Comuni e associazioni dichiarano guerra agli incivili: al via il progetto di cittadinanza attiva

Ivan Boccali: “Ci sarà tolleranza zero verso chi abbandona rifiuti”

Il Parco dei Castelli Romani avvia un progetto di cittadinanza attiva incentrato sul contrasto all’abbandono dei rifiuti nelle aree verdi dell’Area protetta.

In programma azioni di prevenzione (informazione, sensibilizzazione, conoscenza), contrasto (con la collocazione di videocamere in alcuni dei punti critici e con l’efficientamento del procedimento di riscossione delle sanzioni), bonifica (a cura di Associazioni e Comuni interessati).

Al progetto aderiscono molte delle Associazioni che fanno parte dell’albo degli Amici del Parco. L’albo è nato per rafforzare il legame con il mondo vitale dell’associazionismo e sostiene una forma di economia sociale in cui associazioni e istituzioni pubbliche collaborano per perseguire obiettivi comuni. La possibilità di iscriversi all’albo è attiva 12 mesi l’anno: chiunque può diventare parte attiva nel complesso lavoro di tutela e promozione del territorio.

Per quanto riguarda le azioni di rimozione, per restituire salubrità ai luoghi, si comincia con la bonifica di due quadranti dell’area protetta, particolarmente colpiti dall’abbandono di rifiuti, individuati insieme alle due Associazioni capofila del progetto, “Circolo Legambiente Artemisio” e “Fare Verde Velletri – Colli Albani”.

L’azione di salvaguardia e ripristino del territorio necessita della collaborazione attiva dei Comuni, competenti in materia di rifiuti, che parteciperanno al prossimo incontro, mentre le Associazioni capofila si sono già attivate per coinvolgere in una massiccia azione di cittadinanza attiva tutte le altre Associazioni che vorranno collaborare e i singoli cittadini volontari, per riqualificare alcune zone particolarmente degradate a causa dei rifiuti.

Un progetto al quale tengo particolarmente – dichiara il commissario straordinario del Parco, avv. Ivan Boccali – con il quale il Parco intende lavorare a sostegno dei Comuni, delle Associazioni e dei cittadini che vogliono restituire dignità ai luoghi in cui vivono e al Parco stesso, colpito da azioni che compromettono la salute e il benessere dell’intera Comunità. Ci sarà tolleranza zero verso chi abbandona rifiuti: le sanzioni saranno seguite dagli Uffici fino all’effettivo pagamento del trasgressore. Puntiamo a realizzare un modello di collaborazione interistituzionale e in partenariato con le Associazioni, che possa essere replicato in altri contesti segnati dalla stessa problematica”.

Villa Barattolo, sede dell’Ente Parco, ha ospitato già due incontri dedicati al progetto. Nel primo, a marzo, si è ragionato su quali misure mettere in atto per contrastare il fenomeno, di quali sono le zone più colpite dall’abbandono dei rifiuti e le caratteristiche delle attività da svolgere e ha visto la partecipazione delle due Associazioni capofila e dei rappresentanti dei Comuni che saranno interessati da questa prima fase del progetto.
Nel secondo appuntamento, aperto alle Associazioni e svoltosi oggi, si è passati alla parte più organizzativa e progettuale.

Le linee di intervento – anticipa il direttore, geol. Emanuela Angelone – sono molteplici: innanzi tutto contenere il fenomeno attraverso azioni di controllo, poi, proseguire nel lavoro di educazione ambientale nel quale il Parco è impegnato quotidianamente, infine, con la collaborazione, per quanto di competenza, alle azioni di rimozione dei rifiuti, accanto ai Comuni e alle Associazioni”.

Il terzo incontro è in programma per la prossima settimana e sarà dedicato ai Comuni che parteciperanno a questa prima fase: Castel Gandolfo, Grottaferrata, Marino, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora e Velletri.




Asl Roma 6, utilizzato il giubbotto che scopre le aritmie: primo paziente trattato presso gli Ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno

Primo utilizzo del sistema di mappaggio non invasivo 3D del cuore per la diagnosi dei ritmi cardiaci irregolari

L’eccellenza incontra l’innovazione nell’ambito della diagnostica cardio-vascolare agli Ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno dove il direttore Uoc di Cardiologia Dott. Natale Di Belardino e la sua equipe di Elettrofisiologia hanno utilizzato per la prima volta il nuovo sistema Medtronic totalmente non invasivo per la diagnosi dei ritmi cardiaci irregolari (aritmie). Ancora un primato per la Asl Roma 6 che negli ultimi tempi sta diventando sempre più un modello di riferimento nella gestione aziendale sanitaria.

Dott. Natale Di Belardino

Il dispositivo è stato utilizzato dal team di Elettrofisiologia per due pazienti affetti da extrasistolia ventricolare frequente e complessa e ha consentito di effettuare una diagnosi in modo totalmente non invasivo e definire la migliore strategia clinica, in linea con i principi della corretta appropriatezza terapeutica.

Un giubbotto dotato di 252 sensori che, indossato dal paziente, è in grado di fornire una mappatura 3D del cuore in tempo reale, anche con un singolo battito.

L’esame diagnostico tradizionale prevede un approccio invasivo che richiede l’inserimento di un sondino nel cuore, tramite un‘arteria o una vena, al fine di individuare l’origine dei ritmi cardiaci irregolari.

Grazie all’innovativo sistema di mappatura dei disturbi del ritmo cardiaco è possibile effettuare una diagnosi in maniera totalmente non invasiva, senza l’introduzione di cateteri all’interno di atri e ventricoli, quindi adatto a tutti e ad ogni età.

Ora è quindi disponibile presso gli Ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno effettuare questo esame in tranquillità, in grado di fornire importanti informazioni circa l’origine di un’aritmia cardiaca, facilitando la diagnosi di forme aritmiche complesse e la relativa scelta terapeutica più appropriata.




Asl Roma 6, emodinamica h24 in rete emergenza cardiologia regione

Marchitelli: “Una prova tangibile che il nostro percorso è lastricato di azioni concrete”

Rocca: “Un passo verso un futuro più sicuro per tutti gli abitanti”

L’Azienda sanitaria locale Roma 6 entra così nella Rete regionale emergenza cardiologica e l’Ospedale dei Castelli assicurerà “un livello eccellente di assistenza sanitaria”. Lo rende noto la Asl Roma 6.

“Oggi è una giornata storica per la nostra grande comunità e per l’Asl Roma 6: finalmente, dopo tre anni, entriamo ufficialmente a far parte della rete dell’emergenza cardiologica regionale. Di fatto, riusciremo a salvare sempre più vite”, ha dichiarato il commissario della Asl Roma 6, Francesco Marchitelli.

Per il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca: “Questo servizio non solo salva vite durante le emergenze cardiovascolari, ma migliora anche la qualità della vita dei pazienti affetti da patologie croniche e ottimizza l’uso delle risorse sanitarie disponibili. È un investimento nel benessere e nella sicurezza della comunità del territorio della Asl Roma 6, un passo verso un futuro più sicuro per tutti i suoi abitanti”.

Secondo il commissario Marchitelli, «questa è una prova tangibile che il nostro percorso è lastricato di azioni concrete: è l’esempio più calzante del cambio di paradigma, dell’umanizzazione delle cure e del benessere organizzativo.

Parole, a cui seguono i fatti. Le emergenze cardiovascolari, come gli infarti miocardici e gli ictus ischemici, possono colpire in qualsiasi momento, senza preavviso. L’attivazione del servizio di emodinamica 24 ore su 24 consente di rispondere prontamente a queste situazioni critiche, fornendo diagnosi e trattamenti tempestivi. La rapidità d’intervento è spesso determinante per la sopravvivenza e il recupero ottimale dei pazienti colpiti da tali condizioni”.

“Con l’attivazione di questo servizio la comunità del vasto territorio che va dai Castelli Romani al litorale, potrà accedere più facilmente alle cure dell’infarto senza dover essere trasferita in un’altra Azienda sanitaria locale romana.

Fino ad ora, infatti, gli infarti sono stati curati nella nostra Emodinamica nelle 12 ore diurne, ma adesso si potrà accedere alle cure anche nelle ore notturne. Attivare il servizio di emodinamica 24 ore su 24 non è solo una risposta alle esigenze immediate della popolazione, ma anche un investimento nel futuro della salute. Prevenire e trattare tempestivamente le malattie cardiovascolari riduce il carico sulla sanità pubblica a lungo termine e migliora la salute generale dei cittadini», ha affermato il direttore sanitario della Asl Roma 6, Vincenzo Carlo La Regina, che si è complimentato con «tutti i medici, gli operatori sanitari e gli amministrativi per aver permesso di raggiungere questo eccellente risultato.




Velletri, truffano anziana signora: arrestata una 42enne e denunciata la complice

VELLETRI (RM) – Il sette marzo scorso, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Velletri
A Velletri è stata arrestata una donna di 42 anni e denunciato una sua complice 41enne, poiché gravemente indiziate del reato di truffa in concorso, ai danni di una signora di 74 anni di Velletri.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Velletri nel corso di un servizio perlustrativo del territorio, insospettiti dall’atteggiamento delle due donne, entrambe residenti a Napoli, già note alle forze dell’ordine, hanno deciso di sottoporle ad un controllo d’iniziativa che ha permesso di trovarle in possesso della somma di circa 5.000 euro in contanti e diversi gioielli in oro.
Ragion per cui, i militari a seguito degli ulteriori accertamenti svolti, hanno raccolto elementi indiziari che hanno consentito di collegare quanto rinvenuto ad una truffa commessa, alcuni minuti prima a poca distanza dalla località del controllo, in danno di una donna 74enne.
In particolare, l’anziana signora in sede di denuncia ha raccontato di essere stata contattata sul telefono fisso da una donna la quale, spacciandosi per fantomatico “Carabiniere”, la informava che, di lì a breve, si sarebbe presentata a casa una sua incaricata per ritirare denaro e preziosi necessari al pagamento di spese legali collegate ad un fantomatico incidente stradale in cui era rimasta coinvolta la figlia della vittima. Carpita al telefono la fiducia dell’anziana, una donna ha raggiunto l’abitazione e si è fatta consegnare il denaro ed i gioielli che la vittima, preoccupata per la figlia, aveva già accuratamente preparato.
Per questo motivo, la 42enne, riconosciuta dalla vittima, è stata arrestata. Il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e, con il patteggiamento, condannato la donna a un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa) con una multa di euro 600 e l’immediata restituzione alla vittima della refurtiva sequestrata. Mentre la 41enne è stata denunciata a piede libero.