Castelli Romani, Buy Lazio 2017: a Villa Mondragone il prestigioso workshop turistico internazionale

MONTE PORZIO CATONE (RM) – I Castelli Romani ospitano “Buy Lazio”, il prestigioso workshop turistico internazionale che, in occasione della 20ª edizione, si svolgerà presso Villa Mondragone, a Monte Porzio Catone dal 14 al 17 settembre. Un’opportunità straordinaria che offre agli operatori turistici del Lazio la possibilità di incontrare i buyers provenienti dai Paesi di maggiore rilevanza turistica, con la possibilità di attivare nuovi e proficui contatti d’affari. Diverse le iniziative in programma all’interno della manifestazione; tra queste sono previsti due educational tour organizzati uno dalla Comunità Montana e dal Gal Castelli Romani e Monti Prenestini, l’altro dal Parco dei Castelli Romani e dal Consorzio per il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani.

I tour vogliono proporre mete insolite rispetto ai classici giri turistici, con una modalità nuova in cui l’ospite viene accolto con calore e autenticità.

Nell’itinerario organizzato dalla Comunità Montana e dal Gal, si partirà dal cuore dei Castelli Romani per raggiungere l’area dell’Antica Praeneste ricca di storia e naturalezza. In questo viaggio gli ospiti saranno accompagnati dagli abitanti, gli artigiani e i vignaioli del luogo, che racconteranno le loro tradizioni e i loro mestieri. Il tutto all’insegna della qualità, dell’innovazione e dell’eccellenza di un territorio che vuole stupire non solo per ciò che è stato nel passato ma per quello che ancora oggi può esprimere. L’appuntamento è per sabato 16 settembre quando il gruppo dei buyers partirà da Frascati per raggiungere l’area prenestina, facendo tappa a Zagarolo dove potranno visitare il Museo del Giocattolo, e dove saranno accompagnati presso i forni del centro storico per assaggiare i dolci secchi tradizionali. La seconda tappa prevista è Palestrina dove visiteranno gli edifici del Foro, la Basilica Cattedrale di sant’Agapito e la Cappella privata dei principi Barberini. Subito dopo sarà la volta di Castel San Pietro Romano dove parteciperanno al percorso gastronomico “Dalla Farina alla Padella”, presso l’Agriturismo da Nino con lo chef Giorgio Baldari. A seguire il gruppo potrà passeggiare nel delizioso centro storico del piccolo paese prenestino, dove potranno assaggiare il Giglietto di Palestrina, presidio Slow Food. Nel pomeriggio il tour continuerà verso Labico presso il Resort Vallefredda dove i buyers saranno accolti dallo Chef Antonello Colonna per poter vivere un’esperienza unica tra natura e arte.

L’educational tour curato dal Consorzio SBCR e dal Parco partirà da Frascati, per raggiungere Villa Grazioli nella vicina Grottaferrata, splendida Villa cinquecentesca con preziosi cicli pittorici realizzati tra il XVI ed il XVIII secolo. Raggiungerà quindi l’area archeologica del monte Tuscolo, da cui si gode uno splendido panorama sia sulla Valle Latina che verso il mare; qui è prevista una visita alle rovine dell’antica Tusculum, comprendenti resti di epoca romana e medievale. La seconda parte della mattinata toccherà l’abbazia basiliana di San Nilo, di rito cattolico bizantino, gioiello risalente ai primi dell’anno Mille e consacrato nel 1024, la cui massiccia cinta muraria quattrocentesca racchiude tesori come lo splendido interno della chiesa bizantina, la cappella Farnese, il campanile romanico, la biblioteca con oltre 50.000 pregiati volumi, il museo storico-archeologico. Seguirà uno splendido giro del lago Albano di Castel Gandolfo sulla Barca Didattica del Parco dei Castelli Romani. Dopo il pranzo con vista lago, passeggiata nel borgo castellano, quindi trasferimento ad Albano Laziale e visita ai cisternoni romani e all’anfiteatro severiano, e nel secondo pomeriggio passeggiata a Genzano di Roma durante la tradizionale Festa del pane IGP, per visitarne un forno tipico e ammirarne l’ “infiorata di pane”.

I due tour convergeranno e si concluderanno alle 18.30 presso la Tenuta di Pietra Porzia a Frascati con un saluto conviviale e un breafing tra i buyers presenti.




Rocca di Papa, scuole: ecco tutti gli interventi

ROCCA DI PAPA (RM) – L’Amministrazione Comunale da mesi (fin da novembre 2016) sta portando avanti un programma di manutenzione e restyling, composto da interventi di vario genere, ma con un unico obiettivo: assicurare a tutti coloro che frequentano le scuole il miglior servizio possibile.

“Presso la Scuola Primaria di via Campi d’Annibale – afferma Enzo Labasi, delegato alle scuole – è stata costruita ex novo anche una nuova aula, che sarà completamente arredata e pronta ad accogliere alcuni degli alunni che in passato sono stati costretti a frequentare altri plessi. Inoltre, gli alunni della Scuola Secondaria di via Cesare Battisti troveranno la facciata della propria scuola completamente riverniciata così come tutte le aule della struttura. Presto cominceranno i lavori anche presso la struttura della Scuola Primaria di via Campi d’Annibale.”

“Un altro intervento a nostro avviso importante – continua il delegato – è stata la riconsegna del giardino della Scuola dell’Infanzia di via Vecchia di Velletri, per molto tempo sostanzialmente inutilizzabile per motivi di sicurezza, ma che finalmente è stato messo a posto. Uno spazio di nuovo libero di essere vissuto dai bambini.”

“Inoltre – sostiene Labasi – abbiamo provveduto a ripulire le tante ‘microdiscariche’ che si erano andate a creare nei cortili e negli angoli delle scuole. Si trattava di centinaia di banchi, sedie e vecchi computer. La situazione non era più sostenibile. Per questo abbiamo liberato questi luoghi, di nuovo vivibili e a disposizione di tutti. Sono stati effettuati anche diversi lavori per eliminare le infiltrazioni di umidità all’interno degli edifici, per garantire la salubrità dei spazi scolastici a coloro che vi lavorano e ai bambini. In particolare, questi interventi hanno interessato le scuole di via Cesare Battisti e di via di Vecchia di Velletri.”

“Ovviamente, gli interventi da mettere in campo nel settore scolastico sono ancora tanti e non solo di carattere manutentivo. Per questo motivo, abbiamo costituito un tavolo tecnico dedicato al tema, che si riunirà ogni mese, con l’obiettivo di realizzare nuovi progetti per le scuole di Rocca di Papa e per affrontare con sempre migliore tempestività ed efficacia le criticità che emergono di giorno in giorno. L’impegno dell’Amministrazione nel campo delle scuole, e più in generale al bene del paese, è massimo – conclude il delegato – spesso nonostante la scarsità di possibilità economiche. L’attenzione che stiamo dedicando alla qualità dell’esperienza scolastica è dovuta all’importanza intrinseca della materia: stiamo lavorando per assicurare una migliore istruzione possibile ai nostri figli. Si tratta del nostro futuro. Fatta questa doverosa sottolineatura, non mi resta che augurare a tutti i bambini che si apprestano a rientrare a scuola, un sereno e proficuo anno scolastico, a nome dell’Amministrazione Comunale e di tutta Rocca di Papa.”




Frascati, rubava negli appartamenti: nomade in manette

FRASCATI – Ieri mattina, i Carabinieri della  Stazione di Frascati hanno arrestato una cittadina romena di 30 anni, con precedenti, sorpresa subito dopo aver rubato all’interno di un appartamento di via Palmiro Togliatti.

Grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri, allertati tramite il numero unico di emergenza 112,  la 30enne è stata sorpresa sull’uscio di un appartamento, vuoto in quel momento, con il bottino tra le mani ed è stata subito bloccata.

Trovata anche in possesso  degli arnesi da scasso usati per aprire la porta, la donna è stata condotta in caserma in attesa del rito direttissimo.

I Carabinieri hanno recuperato l’intera refurtiva.

 




Genzano: grande attesa per la festa del pane casareccio

GENZANO DI ROMA – Insignito del marchio IGP dall’Unione europea, il pane – una delle eccellenze enogastronomiche locali – è il vero protagonista della Festa che ogni anno ne celebra il valore in concomitanza con i festeggiamenti del Santo patrono San Tommaso da Villanova. Giunta alla sua XXIX edizione, la Festa del pane casareccio è un inno alla tradizione, alle cose semplici ma genuine.

“La nostra Festa ha come obiettivo la valorizzazione del prodotto tipico locale – ha spiegato il sindaco Daniele Lorenzon –. Il cibo non è solo vita, è anche ambiente, salute e tutela dei diritti umani. Il pane è uno dei prodotti che più viene buttato dalle famiglie italiane. Ma lo spreco non avviene solo tra le mura domestiche: il pane fresco invenduto dopo le 24 ore dalla produzione – se non può essere avviato all’alimentazione animale – va a finire in discarica. Dobbiamo contrastare lo spreco di cibo con ogni mezzo e promuovere il valore di una cultura alimentare ecosostenibile”.​​

Durante i due giorni di festa tra le vie cittadine si respira il profumo del pane appena sfornato, la cui fragranza è dovuta all’impiego del lievito madre e di farine di cereali di altissima qualità; mentre il caratteristico colore scuro della crosta alla pioggia di cruschello di frumento cosparso sulle forme prima dell’infornatura e ai particolari metodi di cottura, frutto di un sapiente lavoro tramandato da generazioni di fornai.

Ma la Festa del pane si celebra anche nell’arte dei maestri infioratori, che ogni anno realizzano quadri rappresentativi del mondo del pane. Se la tecnica utilizzata è quella della tradizionale Infiorata, la vera peculiarità è il materiale adoperato, che viene esclusivamente dal mondo vegetale: vinacciolo fino, orzo, pigna tritata, semi di pino ‘interi’, crusca, mais intero, mais spezzato, mais fino, salvia, origano, pinolo tritato, pinolo tritato fino, corteccia di pino tritata, nero pigna, verde piselli, verde soia, soia rossa, grano, soia gialla intera, soia rossa, grano, soia gialla intera, soia gialla fina, lenticchie ‘arancioni’, peperoncino frantumato, crusca fina, caffè, seme di scopa, fiocchi di avena, riso intero, riso spezzato, riso fino, sausa scura, sausa chiara, seme di pino tritato, seme di uva, bucce di pinolo, scorze di pigne, scorza di pino tritato.​

Nella perla dei Castelli Romani, non potevano mancare attività culturali ad esaltarne il valore storico e artistico. Durante la Festa del pane, infatti, grazie ad un ampliamento dell’orario di apertura sarà possibile visitare Palazzo Sforza Cesarini e il suo incantevole parco. Due le importanti esposizioni in corso: “La Collezione Hager-Sportelli”, con opere prevalentemente del ‘600 e del ‘700 e “Ritmo Barocco”, un viaggio nei bassi istinti musicali di Pablo Echaurren, a cui se ne aggiungerà una terza che sarà inaugurata proprio sabato 16 settembre alle ore 18:00: “Symposium, a tavola tra mito e cultura”, recuperi archeologici della Guardia di Finanza e reperti di Villa degli Antonini a cura della Soprintendenza archeologica per il Lazio e della Montclair State University. Visite guidate al borgo antico e ai forni storici, stand per le degustazioni dei prodotti tipici, ma anche laboratori per bambini e workshop didattico-sensoriali: tutto questo è a Genzano di Roma il 16 e il 17 settembre 2017.

 




Nemi, maltempo: esercizi commerciali allagati

NEMI (RM) – Messi in ginocchio dal maltempo alcuni esercizi commerciali di Nemi che questa mattina hanno dovuto fare i conti con l’acqua alta all’interno dei locali.

La causa, sarebbe riconducibile alla mancata manutenzione dei tombini ostruiti dalle foglie:  “Se si fossero fatti interventi di pulizia preventiva questo tipo di situazioni si potevano evitare!!!!! – ha commentato sul social Facebook il titolare di un bar di corso Vittorio Emanuele – Cmq ci tengo a ringraziare i commercianti che hanno aiutato a tirare fuori l’acqua dal mio locale…”.

Non è mancata una stoccata per gli amministratori comunali: “Scusate ma la protezione civile di Nemi esiste o non esiste? – ha aggiunto il commerciante – Tutta l’italia è in allarme per il mal tempo e invece qui si pensa alle gare delle biciclette e si lascia il paese in balia degli eventi…”

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Grottaferrata, rinnovato trasporto scolastico disabili: c’è ancora molto da fare per i portatori di handicap ai Castelli Romani

GROTTAFERRATA (RM) – Ancora si aspetta l’avvio di un concreto tavolo di lavoro interistituzionale tra i servizi sociali e sanitari del territorio che coinvolga anche le istituzioni scolastiche per costruire un protocollo operativo per la gestione integrata del servizio. Nell’attesa, il Comune di Grottaferrata ha rinnovato l’appalto con la Parsifal società di Frosinone che fornisce assistenza scolastica ai disabili anche ai Comuni di Rocca di Papa, Colonna, Frascati, Monte Compatri, Monte Porzio Catone e Rocca Priora. La Parsifal ha un contratto dal 2014 e sembra aver fornito un servizio che ha soddisfatto i comuni del distretto.

A proposito di servizio trasporti per disabili, è importante ricordare che non c’è solo l’ambito scolastico ma le persone con disabilità hanno difficoltà a spostarsi quotidianamente anche per motivi fondamentali per il loro benessere psico- fisico. Ecco importante è non dimenticarsi di queste persone. L’assessorato alle politiche sociali di Ardea, ad esempio, lo scorso inverno ha attivato un servizio importante assegnato alla Cooperativa sociale dializzati Italia. Questo servizio funziona in maniera molto semplice: i cittadini che ne hanno necessità potranno richiederlo scaricando un formulario o ritirandolo all’ufficio servizi sociali per poi presentarlo all’ufficio protocollo. Il progetto è dedicato agli anziani e ai disabili, agli adulti in stato di bisogno e ai minori che siano impossibilitati a raggiungere in modo autonomo i luoghi di utilità come i centri diurni, centri di socializzazione, scuole, luoghi di lavoro, servizi di carattere sanitario, riabilitativo e socio assistenziale. Il servizio sarà attivato di volta in volta dal servizio sociale comunale che segnalerà alla Cooperativa le effettive esigenze del richiedente. Sarà attivo per tutta la settimana, domeniche comprese, per un intero anno e sarà gratuito per tutti gli utenti fino a un massimo di tre prestazioni settimanali, 3 corse di andata e 3 di ritorno per viaggiare nell’ambito del distretto socio-sanitario e una corsa di andata e ritorno verso Roma.




Nemi, rifiuti: un quadro ormai fuori controllo

NEMI (RM) – Mobili, pneumatici, cartoni, materiale elettrico, buste in plastica e chi più ne ha più ne metta: via della Radiosa a Nemi è diventata ormai una discarica abusiva dove chiunque butta rifiuti: sia ingombranti che indifferenziato e umido. Del resto la raccolta differenziata a Nemi non è ancora partita su tutto il territorio e la società “Lazio Ambiente” ultimamente si dedica solo al servizio minimo indispensabile di raccolta dell’immondizia vuoi perché Nemi, come del resto altri Comuni castellani, deve circa 100mila euro alla società di proprietà della Regione Lazio.

Dunque diversi problemi “spazzatura” su più fronti per la città delle fragole che ci si augura si possano risolvere al più presto. Multare i trasgressori non dovrebbe essere un problema perché con l’ausilio del servizio di videosorveglianza (le cosidette foto trappole) gli “incivili” ormai non avranno più vita facile.

 

Resta il problema di rimuovere quella sorta di area di gestione rifiuti in via della Radiosa a soli 60 metri dal pozzo dell’acqua che rifornisce il paese. Quell’area non dovrebbe essere dove si trova e a dirlo è la legge che tutela le acque e il suolo. La risoluzione di tutto potrebbe essere nel tanto atteso avvio del servizio “porta a porta” sul territorio che, secondo quanto annunciato dagli attuali amministratori durante la scorsa campagna elettorale per le amministrative (pochi mesi fa, dunque), avrebbe dovuto essere un’operazione imminente grazie ad un accordo con il Comune di Ariccia che avrebbe condiviso con Nemi l’isola ecologica. Ma nei fatti il quadro rifiuti a Nemi è ancora allarmante: il freno va messo quanto prima.

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Nemi, scavi archeologici: a palazzo Ruspoli la presentazione della campagna 2017

Giovedì 7 settembre alle ore 18:00 presso la sala delle Armi di Palazzo Ruspoli verrà svelato il restauro conservativo di muratura arcaica inglobata nel podio del Tempio di Diana parte più antica del ritrovamento datato al V secolo aC

 

NEMI (RM) – Il comune di Nemi torna protagonista nel panorama archeologico e storico dei Castelli Romani. Giovedì 7 settembre alle ore 18:00 presso la sala delle Armi di Palazzo Ruspoli verrà presentata la campagna di scavo 2017.

Inoltre per la prima volta verrà svelato il restauro conservativo di muratura arcaica inglobata nel podio del Tempio di Diana parte più antica del ritrovamento datato al V secolo aC quando il santuario era la sede della lega dei Latini che combattevano contro Roma.

L’intervento affidato dal Comune di Nemi al restauratore Roberto Civetta, ha proposto il restauro mediante operazioni di messa in sicurezza del muro arcaico inglobato nel podio del Tempio di Diana. Alcune parti pericolanti inoltre, sono state consolidate nella posizione corretta come quella originaria.

Il Tempio di Diana è uno dei santuari più grandi del Lazio, e tra i più grandi d’Europa è stato anche il riferimento di culto più importante dell’epoca pre Romana.

Oltre ottanta gli archeologi proveniente dalle più importanti Università Europee, coordinate dall’università di Perugia, che hanno avuto l’opportunità di partecipare con lustro alla campagna 2017 di scavo, studio e valorizzazione del Tempio di Diana a Nemi.

L’area archeologica in questione ha risentito della forte mancanza di finanziamenti ma pur con queste difficoltà l’amministrazione Comunale – dichiara il sindaco di Nemi Alberto Bertucci – ha puntato alla valorizzazione dell’area iniziando a finanziare alcuni interventi di restauro ai fini di una apertura al pubblico.

Parteciperanno all’evento: il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci, Alfonsina Russo Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, Giuseppina Ghini Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, Filippo Coarelli Università degli Studi di Perugia, Paolo Braconi Università degli Studi di Perugia, Francesca Diosono Ludwig-Maximilians-Universität München e Roberto Civetta restauratore responsabile dell’intervento.

 




Caso Massimiliano Ristagno, per la zia si tratta di omicidio

Supplemento di perizia finalizzato ad analizzare le lesioni sul corpo di Massimiliano Ristagno, il 47enne trovato sgozzato in un appartamento a Genzano il 15 ottobre del 2012. Questa l’azione intrapresa dai legali della zia della vittima che intendono confutare la relazione stilata del medico legale incaricato dal Tribunale dalla quale si evince che l’uomo si sarebbe suicidato. La perizia, secondo gli avvocati, servirebbe a meglio analizzare il tipo di lesioni tenendo conto del luogo in cui è stato trovato morto l’uomo e delle tracce ematiche rilevate. Il caso non è stato ancora chiuso sebbene pende una richiesta di archiviazione. Nel frattempo, su delega del Pm sarebbero stati ascoltati altri t1esti, tra cui il proprietario della ditta di ristrutturazione che nel periodo in cui è morto Ristagno si occupava di alcuni lavori nell’appartamento. Ora i legali della familiare di Massimiliano avrebbero richiesto di sentire altri testi rispetto i quali, per il momento, preferiscono mantenere il massimo riserbo.

 

La zia: “Mio nipote è stato ucciso!” Per la zia Carla, che viveva insieme al nipote a Genzano, non si è trattato di suicidio come invece sostiene il medico legale Mauriello che localizza le lesioni mortali nella parte destra del collo di Ristagno, con movimento dall’alto verso il basso. La dinamica suicidiaria viene contestata dai legali della zia per il semplice fatto che Massimiliano Ristagno non era mancino, al contrario utilizzava per tutte le sue attività quotidiane la mano destra per cui le lesioni che si sarebbe procurato da solo avrebbero dovuto trovarsi a sinistra del collo e non viceversa. Appare innaturale il fatto che l’uomo si sia sgozzato da solo e per giunta con la mano destra sulla parte destra del collo quando invece è sicuramente un gesto più naturale quello prodotto da una dinamica “incrociata”.

Impronte sconosciute Ma non è tutto perché sull’arma del delitto, un coltello a serramanico, sono state trovate impronte digitali non appartenenti alla vittima e delle quali non è stata individuata la provenienza. E poi ancora sarebbero state rilevate delle impronte di scarpe diverse da quelle di Massimiliano sul luogo del delitto a Genzano. Qui, è stato trovato anche un guanto in lattice che però, a quanto scrivono i legali, non sarebbe stato repertato e quindi analizzato per verificare se vi fossero impronte digitali compatibili con quelle ritrovate sul coltello
Ipotesi pista omosessuale Intanto il caso assume ancora di più le tinte forti di un giallo e non mancano i colpi di scena: dietro la morte di Ristagno potrebbe addirittura nascondersi la pista di una vendetta omosessuale.

Ci sono dei chiari messaggi indirizzati a Massimiliano che in quattro anni non sarebbero stati presi in considerazione dagli inquirenti. Qualcuno li ha scritti con una bomboletta rossa sul muro dell’ascensore tra un piano e l’altro della palazzina di quattro piani dove viveva la vittima. Massimiliano all’età di 47 anni conviveva con la zia nella casa di famiglia, viene descritto come un “bambinone”, una persona senza vizi di alcool o droga che “viveva serenamente, passeggiava con il suo cane e conduceva una vita senza troppe pretese”: “Era buono con tutti Massimiliano – racconta la zia Carla – qualcuno gli dava fastidio, anche qualche omosessuale che forse si era invaghito di lui”.

Messaggi nell’ascensore Una sequenza di messaggi scritti sul muro con una bomboletta rossa tra un piano e l’altro dell’ascensore facevano molta paura a Massimiliano Risitagno durante le ore precedenti la sua tragicamorte. La zia racconta che il nipote era impaurito: “Queste scritte mi fanno paura, andiamo via di qui!” ripeteva la vittima. I messaggi riportano le seguenti parole: “Massi” con un cuore disegnato vicino, “Stefano” sempre con un cuore disegnato e poi “Giaci” che è stato scritto e successivamente malcoperto sempre con vernice rossa.

L’analisi della grafologa Sulla questione delle scritte è intervenuta la grafologa Valentina Pierro che ha analizzato i messaggi: “È una scrittura tendenzialmente femminile ma di mano maschile – asserisce l’esperta – e sicuramente l’autore ha utilizzato la mano destra. I tre messaggi sono riconducibili a una stessa mano. Inoltre, da uno sguardo approfondito, la ‘I’ finale di Giaci sembra terminare a croce e la croce è un chiaro simbolo negativo che ci fa pensare ad un messaggio di avvertimento e minaccia”.

L’appartamento Il tempo è rimasto fermo al giorno della morte dell’uomo in quell’appartamento all’ultimo piano in centro a Genzano, a pochi passi dall’Olmata: il sangue è ancora a terra e sulle pareti e mobilio. Ci sono dei chiari segni di trascinamento, vere e proprie scie di sangue copioso. Regna il disordine anche dovuto al fatto che in quei mesi erano in corso lavori di ristrutturazione dell’appartamento sia esterni che interni. La zia non ha voluto più viverci: è un posto che gli arreca dolore e poi ritiene che quella scena del crimine ancora intatta possa essere la chiave per aiutarla a trovare chi, secondo lei, avrebbe ucciso il suo adorato nipote

La notte della morte La sera prima del delitto Massimiliano e la zia avevano visto un vecchio film in televisione fino a tardi, circa le 2:30 di notte. Poi i due si sono coricati: lui nel salottino dove c’è un letto e lei nella camera matrimoniale vicino alla cucina. Un piccolo corridoio distanzia le due stanze. Quando la zia Carla si è svegliata al mattino non ha trovato Massimiliano nel suo letto ma era già cadavere, nudo riverso a pancia in sotto all’ingresso dello studio del nonno (un’altra stanza che era chiusa) sgozzato. La zia aveva lasciato, prima di coricarsi, tutte le tapparelle chiuse a metà e le porte delle stanze tutte aperte mentre al risveglio le porte erano tutte chiuse compresa quella della stanza dove dormiva Carla. “Evidentemente loro si sono arrampicati sulle impalcature esterne che danno allo studio o dalla mansarda della quale avevano tutti le chiavi – dice Carla – Massimiliano l’ho lasciato che dormiva, addirittura russava un pochino. Qualcuno è entrato sicuramente nell’appartamento altrimenti le porte sarebbero rimaste aperte come le avevamo lasciate”.

Bruzzone: “Situazione complessa” Il profilo psicologico non è certamente di facile lettura. La criminologa Roberta Bruzzone ritiene che sia molto utile una autopsia psicologica del soggetto che comunque appare molto sensibile: “È sicuramente un caso che merita un approfondimento – dice Bruzzone – comunque si tratta di una persona in preda ad un crescendo di angoscia e paura e bisognerebbe capire l’origine di questi suoi stati d’animo. Non mi sento di escludere del tutto l’ipotesi suicidiaria ma neppure il fatto che in qualche modo possa essere stato vittima di una serie di sollecitazioni negative delle quali possono far parte anche le scritte nell’ascensore”.