Ariccia, luminarie: è ancora polemica tra maggioranza e opposizione

ARICCIA (RM) – Merita nuova attenzione e ulteriori spiegazioni l’articolo pubblicato recentemente da L’Osservatore Italia sull’effetto che sta avendo nei Castelli Romani un evento turistico, unico del genere nella regione Lazio.

Ariccia, successo per le luminarie. Filosofi: “Ripeteremo l’iniziativa”

Evidentemente il nostro giornale è arrivato al nocciolo della questione

Il grande successo che sta ottenendo “La Foresta Incantata”, voluta dall’amministrazione di Ariccia e le innumerevoli letture del precedente articolo ne sono la prova, ma rappresenta per altri un terreno impervio. Qui non si parla solo dell’interrogazione presentata dal PD, evidentemente quanto scritto finora ha fatto bollire letteralmente lo stato d’animo di chi ha paragonato l’evento come un “appressamento di luminarie degno di un qualunque centro commerciale”. Le polemiche tra la Maggioranza comunale e l’Opposizione hanno ripreso vigore, dopo un post sui social network della consigliera del Partito Democratico, Renata Gennusa, che confermava la sua posizione rispetto ai temi trattati nell’articolo.

Per cercare di comprendere la motivazione di quanto espresso nell’interrogazione, abbiamo raggiunto telefonicamente la consigliera, chiedendole secondo quale ragionamento, a suo avviso, l’affidamento della porzione di Parco Chigi per la durata della manifestazione fosse riconducibile all’articolo 6 (comodato d’uso gratuito), come da lei affermato, e non all’articolo 20 (concessione d’uso temporanea), come da noi indicato. Non intendiamo tediare i lettori con una disquisizione sulle motivazioni per cui riteniamo poco pertinente quanto affermato dalla consigliera Gennusa, anche se basta leggere attentamente il “Regolamento per l’uso da parte di terzi di beni immobili di proprietà o nella disponibilità dell’Amministrazione comunale”, richiamato anche nell’interrogazione presentata, per comprendere come la concessione dell’uso “per lo svolgimento della manifestazione” rientri, a nostro avviso e dei pareri dei professionisti che abbiamo interpellato, nel criterio della temporaneità prevista nel titolo IV del regolamento suddetto. Ciò che però ci ha più sorpreso nello scambio di opinioni con la consigliera PD, è la sua affermazione per cui “Quelle sono lucette prese da centri commerciali che non li vogliono più e buttati lì, logicamente anche se metto la mia batteria dentro Palazzo Chigi fa figura”.

Non vogliamo rispondere personalmente a questa esternazione, che però ci lascia forti dubbi sui gusti estetici della nostra interlocutrice. È sufficiente leggere la rassegna stampa di tutte le testate locali e non che hanno elogiato l’iniziativa. Un sito web, inoltre, che si occupa di energia verde, in un articolo che parla delle luminarie più belle d’Italia, pone quelle di Ariccia nelle prime dieci posizioni assolute. Non solo i giornali hanno preso come esempio virtuoso “La Foresta Incantata”. Gli stessi colleghi di partito della Gennusa hanno una considerazione dell’iniziativa diametralmente opposta, come testimoniato dalla presenza, all’inaugurazione, di molti suoi vertici, il presidente del Consiglio Regionale Leodori, il deputato tiburtino Andrea Ferro, il segretario del circolo PD di Ariccia Valentino Cianfanelli.

Anche i circoli dei paesi vicini lodano l’iniziativa, “Ariccia trasferisce al Parco Chigi un pezzo di Salerno ed è già un successo” scrivono in una nota i colleghi consiglieri PD della Gennusa dalla vicina Genzano, che quest’anno, da come denunciano, è molto meno attrattiva degli anni scorsi. Allora a questo punto ci sorgono delle domande. Che forse, proprio la presenza all’inaugurazione, tra le tante persone, del segretario del suo circolo, Cianfanelli, ha reso tanto indigeste le luminarie alla consigliera? Che tra lei e lo storico esponente della locale Segreteria DEM i rapporti siano ai ferri corti lo si può evidenziare dal ricorso presentato dalla stessa alla commissione di garanzia provinciale del PD, nella quale chiedeva la testa del segretario, ricorso rispedito al mittente per inammissibilità. Un’avversione che l’ha portata a criticare le luminarie, chi le ha autorizzate, chi le ha installate, fino a farle dire, nei confronti della sottoscritta una frase molto grave, sotto tanti punti di vista: “non so se adesso venite sponsorizzati da questa Foresta Incantata”, con un’accusa infamante alla professione giornalistica che stigmatizziamo, e della quale chiederemo conto nelle sedi opportune, oltre che ai vertici provinciali del suo partito e , che lei chiama spesso in causa nelle sue esternazioni nei confronti del suo circolo. A questo punto ci chiediamo, non è per caso che le insinuazioni lanciate in questo modo servano a nascondere la mancanza di argomentazioni?

Simonetta D’Onofrio




Ariccia, successo per le luminarie. Filosofi: “Ripeteremo l’iniziativa”

Tutti si riservano la possibilità e le competenze per parlare di turismo, dagli operatori del settore ai politici del territorio, i canali social. Corretto, mai negare questo sacrosanto diritto. Spesso capita
però che arrivino critiche sull’operato di chi ha realizzato qualcosa di innovativo nella regione Lazio, per provare (riuscendoci con successo, in questo caso) ad andare oltre, portando nuovi
stimoli all’economia locale, ad Ariccia, una delle comunità più conosciute dei Castelli Romani, sia per le bellezze architettoniche che enogastronomiche, Quando si esercita questa facoltà però, ci si
assume la responsabilità di praticarla affermando le proprie ragioni correttamente, senza distorcere la realtà, pur di dimostrare di aver ragione.
Nello specifico le polemiche sono state sollevate dalle opposizioni per la decisione del Comune di Ariccia di realizzare, nel parco di Palazzo Chigi, uno spettacolo di luminarie natalizie, con tanto di renne, cascata con laghetto e cigni, orso polare e cerbiatti, tutti composti da strutture luminose.

Una sfida vinta, quella dell’Amministrazione, soprattutto se consideriamo che nelle prime tre settimane di attività i biglietti staccati sono stati oltre venticinquemila. Dati oggettivi, non personalizzabili, un numero che non lascia adito a dubbi. Persone, molte, che sono giunte da Roma o dai territori limitrofi, gente che a Ariccia si è fermata, spesso ha mangiato nelle vicine fraschette, ha contribuito a rilanciare le attività produttive del territorio. Il colpo d’occhio fa emozionare, anche la Generazione Y, i nativi digitali, che spesso sono attratti da altro, da un freddo virtuale, prova ne è il successo che ha ottenuto proprio nelle scolaresche, visitando in massa l’attrazione.
Proprio le polemiche tra il sindaco e la consigliera di opposizione del Partito Democratico (PD), Renata Gennusa, ha portato quest’ultima a presentare un’interrogazione a risposta scritta. Per comprendere l’effettivo stato delle cose, ci siamo recati sul posto a visitare le luminarie.

Tra l’altro, parlando con i responsabili del progetto operativo, ci hanno informato che la società che ha realizzato la “Foresta Incantata”, come contropartita, ha realizzato le luminarie per il resto del
paese di Ariccia, che a nostro avviso sono state create con gusto e un effetto complessivo piacevole.
Per quanto riguarda invece la domanda su come si intende promuovere l’immagine di Palazzo Chigi, abbiamo scoperto che, grazie a una convenzione realizzata, diverse centinaia di turisti hanno
potuto visitare la residenza storica, con pacchetti turistici ad hoc, i quali prevedono per i gruppi viaggio da Roma, visita alle luminarie, al palazzo e un pasto in una fraschetta, a un prezzo molto
conveniente, il quale può essere verificato con massima trasparenza sul sito della società organizzatrice

Da un’attenta analisi, come primo elemento, rispetto a quanto scritto nell’interrogazione dall’Opposizione, dobbiamo segnalare diverse inesattezze riportate nella stessa. Il biglietto d’ingresso, per i non residenti, è pari a cinque euro nei giorni feriali, mentre costa dieci euro nei fine settimana e nei festivi, e non sempre dieci euro così come supposto, probabilmente da una approssimativa lettura della pagina social.
Nella stessa interrogazione si fa riferimento all’articolo 6 del Regolamento Comunale, che stabilisce il comodato d’uso di un locale a tempo indeterminato (fino a eventuale revoca), o comunque
stabilito da un contratto di comodato, mentre nella delibera si parla “di concedere a titolo gratuito l’utilizzo di una parte sopra specificata del Parco Chigi”, elemento riconducibile all’articolo 20
dello stesso regolamento, dove si specifica la “concessione temporanea di locali”, essendo lo spazio affidato alla società esclusivamente nel periodo di validità della manifestazione.
Nel testo presentato ci sembra grottesca l’espressione utilizzata dalla consigliera PD Gennusa, così come è indicato nell’interrogazione, “appressamento di luminarie degno di un qualunque centro
commerciale”. Confondere le luminarie ed equiparare tali creazioni nel parco Chigi con le luci di un centro commerciale come possono essere “Porta di Roma” o di “Parco Leonardo”, è come
assimilare le decorazioni sulle mura di questi centri con un affresco rinascimentale.
La risposta alle questioni poste dal nostro giornale a chi sta governando Ariccia, arrivano dall’assessore alle attività produttive, Michele Filosofi.

 

La foresta incantata è uno spettacolo innovativo per il territorio, come è nata l’idea di realizzarla dentro il parco di Palazzo Chigi?
Ci è stato presentato questo progetto, abbiamo ritenuto che lo stesso rappresentasse un valore aggiunto per la città, un’attrattiva che avrebbe potuto rappresentare un vantaggio per tutta la città, e l’abbiamo adottato con convinzione.

Il parco è stato concesso con il comodato d’uso, cosa che è stata osteggiata dalle opposizioni. Quale vantaggio ha avuto la città da questa operazione?
Innanzitutto la società che ha realizzato la Foresta incantata, ha addobbato di luminarie le vie della città, facendoci risparmiare diverse migliaia di euro. Inoltre abbiamo realizzato una convenzione
con il museo di Palazzo Chigi. Questo ha determinato un aumento delle visite al palazzo, con un incremento per le casse comunali. Un buon incremento di incassi, lo hanno avuto anche la maggior
parte delle attività commerciali della nostra cittadina.

Per il prossimo anno quindi si pensa di ripetere l’iniziativa?
Certamente. Considerato che nel primo anno molte persone non conoscono l’iniziativa, abbiamo avuto molte migliaia di presenze, se riusciamo a renderla stabile e conosciuta, il successo non può
far altro che aumentare. Vogliamo essere un po’ in piccolo ciò che è diventata Salerno con le luci d’artista, un’attrazione che si è conquistata un successo internazionale.
Per concludere, non ci resta che segnalare i prossimi eventi che verranno realizzati collateralmente alle luminarie, in uno spazio allestito all’interno del parco.

Simonetta D’Onofrio

 

Sabato 30 dicembre

SPETTACOLO E SHOW DEI PIROVAGHI CON TRAMPOLI E GIOCOLERIA A LED

Lunedi 1 gennaio
IL MAGICO MONDO DI FROZEN
CONCERTO DI FABRIZIO AMICI

 

Venerdì 5 gennaio
SHOW DI PETER PAN

Sabato 6 gennaio
MUSICAL DISNEY SHOW E LA BEFANA ACCOMPAGNATA DAI BEFANI MUSICAL SHOW

Domenica 7 gennaio
SHOW ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE E SPETTACOLO DI PIROVAGHI SU
TRAMPOLI CON GIOCOLERIA A LED




Albano Laziale: Villa Doria torna agli antichi splendori

ALBANO LAZIALE (RM) – Continuano gli interventi all’interno di Villa Doria. Dopo la messa in opera in estate dell’impianto di irrigazione nella zona prospiciente Piazza Mazzini, negli ultimi giorni sono state piantate circa duemilacinquecento piantine con il ripristino dei disegni originari delle aiuole. Inoltre, al fine di rendere durevole la nuova piantumazione, proseguono anche i lavori per l’ampliamento dell’impianto di irrigazione con sistema gocciolante. Sull’argomento è intervenuto l’Assessore al Verde Pubblico, Stefano Iadecola: «Villa Doria è una delle aree verdi più belle della nostra città che vogliamo valorizzare. I lavori di queste settimane sono figli di una programmazione iniziata in estate, che si sta concretizzando in tempi brevi, rispettosa soprattutto degli impegni programmatici fissati in sede di campagna elettorale. Villa Doria oggi è bella e curata. Un vero e proprio biglietto da visita per la città di Albano Laziale».

Alle parole dell’Assessore Stefano Iadecola hanno fatto seguito quelle del Sindaco Nicola Marini: «Ci siamo impegnati di fronte alla cittadinanza per prenderci cura di Villa Doria, che riteniamo essere un patrimonio della nostra città e della nostra comunità. Stiamo mettendo in atto quanto programmato. Fa molto piacere constatare che lo sforzo dell’Amministrazione Comunale stia ricevendo un ampio gradimento da parte della cittadinanza».




Nemi, scuola. Studenti al freddo: il gruppo consiliare “Ricomincio da Nemi” interroga il sindaco

NEMI (RM) – Freddo a scuola a Nemi, dove ormai da giorni si protrae il malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento delle scuole dell’infanzia, elementari e medie del plesso “Marianna Dionigi”. Questo quanto si apprende dal gruppo consiliare “Ricomincio da Nemi” che sulla questione ha presentato un’interrogazione urgente al sindaco.

 

Una situazione già denunciata nel 2013

Un impianto di riscaldamento, quello delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di Nemi che ha sempre e puntualmente presentato problemi tanto che i piccoli studenti nel 2013 fugavano ogni dubbio immortalando la rigidità di quei numeretti impressi nel display digitale, fotografando quindi i 14 o 15 gradi non sufficienti per stare a proprio agio nell’ambiente scolastico. Ancora oggi, dopo ben 4 anni da quella situazione emergenziale del 2013, dove addirittura la dirigente scolastica Laura La Manna aveva sollecitato la questione all’ufficio tecnico del Comune e al sindaco di Nemi chiedendo che venissero rispettati i parametri imposti dalla legge riguardo le temperature, citando quindi il decreto 412 del ‘93”. E dove la dirigente scolastica non aveva ricevuto però, alcuna risposta scritta né dall’ufficio tecnico e neppure dal sindaco.

 

L’appello delle famiglie rimasto inascoltato

Le famiglie, i rappresentanti di classe e di istituto hanno più volte richiesto l’intervento dell’amministrazione comunale per risolvere la situazione di disagio dovuta alla temperatura all’interno dei locali che è nettamente inferiore a quella raccomandata, tanto da indurre diversi genitori a prelevare i propri figli da scuola. E ora il gruppo consiliare di opposizione “Ricomincio da Nemi 2017” ha presentato una interrogazione urgente al sindaco per chiedere quali sono stati i tentativi di parziale rimedio posti in essere dall’Amministrazione Comunale per fornire un adeguato riscaldamento dei locali scolastici, se e con quale criteri e modalità sono stati programmati i lavori di riparazione o rifacimento dell’impianto di riscaldamento, mirati alla definitiva risoluzione del problema. Nell’interrogazione si chiede inoltre al primo cittadino di rispondere sulle ragioni che hanno indotto l’Amministrazione Comunale di Nemi a sottacere la situazione verso le famiglie degli alunni e quali azioni saranno intraprese dall’Amministrazione comunale per gestire l’eventuale protrarsi del disservizio.




Frascati, Wi-fi e danni alla salute: a Villa Sciarra un “modem” ogni singola classe

FRASCATI (RM) – Scegliere una struttura scolastica per i propri figli non è semplice. Soprattutto se sono piccoli. La mensa adeguata con prodotti di qualità, il tempo pieno (i genitori lavorano) ecc. Problemi dei nostri tempi… Ma c’è un grosso dramma, che spesso la maggior parte dei genitori non conosce e che le strutture con i propri responsabili probabilmente ignorano.

 

Le onde elettromagnetiche, Wi-fi. Scuole fatiscenti, alcune senza carta igienica, però c’è la super-connessione.

Cose da ridere, ma di divertente non c’è nulla. In ballo c’è la vita dei nostri figli. Quello che ho visto con i miei occhi, da papà, da cittadino e da giornalista supera ogni limite. Nella scuola elementare di Villa Sciarra a Frascati in ogni singola aula un modem, o apparecchio simile per trasmettere il segnale, wi-fi altezza banchi con tanto di antennine alzate. Ormai tutte le strutture scolastiche e non solo hanno Wi-fi, ma spesso viene posizionato un solo modem nella segreteria o magari nella sala computer. Ma uno in ogni singola classe sembra davvero eccessivo e forse non capita tutti i giorni da vedere. E’ possibile che altri plessi scolastici abbiamo la stessa triste caratteristica, ma questo non risolve il problema. Bambini dai 6 ai 10 anni esposti a quelle onde per 8 ore al giorno. Ma cosa deve fare un bambino di 6 anni con la connessione Wi-fi?

 

Gli studi scientifici ci raccontano tutta un’altra storia.

Le onde elettromagnetiche della telefonia mobile e del Wi-Fi sono una struttura composta da microonde e da radiofrequenze. Sono stati misurati livelli allarmanti di radiazioni nelle vicinanze di router Wi-Fi, dei punti di accesso Wi-Fi e di computer portatili connessi al Wi-Fi: ad esempio a 2 metri di distanza sono stati riportati livelli fino a 3.000 µW/m², a 0,2 metri di distanza da un router Wi-Fi invece 8,8 V/m = 205,000 µW/m², mentre da un punto di accesso Wi-Fi sono stati misurati 7,5 V/m = 149,000 µW / m². Un accreditato studio internazionale ha poi misurato 27,000 µW/m² a 0,5 metri di distanza da un computer portatile. Secondo ‘Le Linee Guida della Building Biology Evaluation’, questi livelli (oltre 1.000 µW/m²) sono classificati come una “estrema preoccupazione. Perché? Ciascuna di queste frequenze comporta una tossicità perché stimola la produzione di radicali liberi, interferisce con i geni responsabili della vitalità cellulare e interferisce con il corretto funzionamento di diversi organi, come il sistema nervoso centrale e quello riproduttivo. L’interazione di queste frequenze con i sistemi viventi è grave quando avviene a basse dosi a causa della loro pulsazione, causa di un costante cambiamento di potenziale elettrico a livello cellulare. Sulla presenza ubiquitaria del segnale Wi-Fi va chiarito che, anche se non lo si utilizza, essendo un segnale sempre attivo, continua ad irradiare continuamente coloro che i quali, ignari o meno, si trovano sul suo raggio d’azione, indipendentemente da una connessione in Internet o di una trasmissioni dati attraverso telefonini cellulari, smartphone, computer collegati senza fili o tablet. Ecco perché siamo tutti soggetti a rischio! Quando poi il segnale Wi-Fi è in uso l’irraggiamento colpisce in modo più acuto chi lo sta usando in quando il suo dispositivo mobile diventa a sua volta un’antenna ed espone l’utente ad un campo vicino da radiofrequenza.

 

Gli attuali limiti di legge sui campi elettromagnetici (Wi-Fi compreso) sono basati esclusivamente sul riscaldamento termico che questi producono.

L’effetto termico è stato calcolato attraverso simulazioni condotte in laboratorio, usando dei manichini riempiti di gel. Ma l’organismo umano non è un manichino! Perciò la legge italiana non considera gli effetti biologici non-termici derivanti dall’irradiazione ai campi elettromagnetici. Ma nel 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato la radiofrequenza come ‘possibile cancerogeno per l’Uomo’, inserendola in Classe 2B. Dal 2013 nuove evidenze scientifiche sul rischio cancerogeno sono emerse da studi epidemiologici svedesi e francesi secondo i quali la radiofrequenza dovrebbe essere classificata come ‘cancerogeno probabile per l’Uomo’, ovvero inserita in Classe 2A. Migliaia di studi medico-scientifici internazionali attestano l’elettrosmog come causa di quattro effetti fisiologici primari: la perdita di tenuta della barriera ematoencefalica, l’interferenza con la produzione di melatonina, la destabilizzazione della regolazione delle membrane cellulari e danni genetici. Inoltre i campi elettromagnetici interferiscono con la funzione riproduttiva, compromettendo gravemente il sistema immunitario, endocrino, cardiovascolare e le funzioni neurologiche degli esseri umani come di tutti gli esseri viventi, con evidenti ripercussioni anche nell’ambiente. Ne conseguono sintomi di malessere e patologie che variano da un livello medio ad uno grave, come mal di testa, nausea, perdita di concentrazione e di memoria, disturbi cardiaci e dell’umore, arrivando sino ai tumori (cerebrali, tiroidei e delle ghiandole parotidee) e ai gravi danni apportati al DNA. Nel 2012 la Corte di Cassazione italiana ha riconosciuto il nesso causale ‘tumore-onde elettromagnetiche’ nel processo vinto da un cittadino colpito da grave tumore al trigemino per uso di telefonino cellulare. Nei paesi industrializzati è poi in forte crescita la popolazione colpita da malattie ambientali altamente invalidanti come l’Elettrosensibilità e la Sensibilità Chimica Multipla, e altre patologie correlate all’esposizione dei campi elettromagnetici.

Pochi giorni fa i dati resi noti dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dall’Associazione italiana registri tumori, ci parlano di mille persone al giorno, che ricevono una nuova diagnosi. Forte di numerose avvertenze sulle radiazioni da Wi-Fi pronunciate negli ultimi anni da vari organismi pubblici e privati, nel 2014 una comunità medico-scientifica internazionale, composta da 238 scienziati provenienti da 38 nazioni nel mondo, ha presentato un appello alle Nazioni Unite e all’Organizzazione Mondiale della Sanità per ‘adottare norme di protezione a tutela della salute pubblica’ al fine di contenere l’esposizione dai campi elettromagnetici e della tecnologia wireless (WLAN e Wi-Fi). Nel 2015 in Italia è stato lanciato l’appello di una nutrita task force sui campi elettromagnetici (70 tra medici, scienziati e ricercatori, supportati da numerose associazioni e comitati legalmente costituiti) diffuso attraverso una lettera pubblica indirizzata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ai Parlamentari della Repubblica e ai Presidenti della Regioni per invitarli a ‘non attuare il rilassamento dei livelli di protezione della popolazione dai campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde’ (Wi-Fi compreso).

Marco Staffiero




Albano Laziale: inaugurato il presepe artistico di Cecchina

ALBANO LAZIALE (RM) – È stato inaugurato il Presepe Artistico di Cecchina, uno dei più belli e apprezzati della provincia di Roma, realizzato dalla locale Pro Loco. Hanno preso parte all’inaugurazione in piazza 25 Aprile circa 500 persone, che insieme al sindaco Nicola Marini, al parroco don Franco Bottoni e al presidente della Proloco Donato Accogli, hanno partecipato al taglio del nastro. «Quest’anno il Presepe Artistico è ispirato all’antica Roma di una volta – hanno detto gli organizzatori della Proloco – ci sono fiumi, ruscelli, antichi paesaggi, personaggi in movimento, scenografie fatte con materiali di vario genere, sughero, carta, polistirolo, tessuti vari, legno, plastica, luci intermittenti e molto altro materiale riciclabile. Come tutti gli anni attendiamo migliaia di visitatori, da Cecchina, Albano, Roma e da altri comuni dei Castelli Romani. Anche la casetta che ospita il presepe con la scritta romana del 25° anniversario e il pozzo romano realizzato sulla piazza sono delle creazioni veramente dettagliate e particolari, un vero capolavoro artigianale». I Babbi Natale lungo la via Nettunense, organizzati dai commercianti hanno allietato la giornata di festa di Cecchina, la popolosa frazione di Albano, sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della locale stazione e la polizia locale che ha vigilato sulla sicurezza stradale dei molti presenti.




Davide Cervia, un mistero custodito negli abissi della Marina Militare: parte l’inchiesta de L’Osservatore d’Italia

Molto difficile trovarsi di fronte ad un foglio bianco con la volontà di fare chiarezza su uno tra i numerosissimi misteri italiani: la scomparsa di Davide Cervia. Una vera e propria impresa dopo oltre 27 anni di silenzio a cui non intendiamo esimerci ma che non vorrei affrontare in solitario.

Un silenzio e solitudine che ha vissuto soprattutto la famiglia di Davide Cervia, la moglie Marisa e i figli Erika e Daniele alle prese con muri di omertà e con tentativi di depistaggio. Un dolore grande con il quale convivere e proprio questo ho per loro il massimo rispetto perché si tratta di una famiglia che cerca di sapere dove è finito Davide. Se è vivo o se non c’è più e chi lo ha fatto sparire strappandolo alla sua famiglia.

 

La scomparsa

Davide Cervia è scomparso misteriosamente nel 1990 dopo un turno di lavoro alla Enertecnel Sud di Ariccia, a circa 15 minuti dalla sua abitazione a Velletri, nella zona dei Castelli Romani in provincia di Roma.

La mattina del 12 settembre del 1990 è uscito di casa presto per recarsi alla Enertecnel Sud di Ariccia, l’azienda dove lavora come perito elettronico, a circa un quarto d’ora di auto. Alle 17, finito il turno, ha salutato i colleghi ed è salito sulla sua Volkswagen Golf bianca per tornare a casa, dove non è mai arrivato. Gli inquirenti hanno parlato subito di allontanamento volontario, anche quando, circa due mesi dopo, un vicino di casa ha dichiarato di aver visto alcuni uomini caricare a forza Davide Cervia su un’auto di colore verde scuro. Posizione mantenuta anche dopo la testimonianza dell’autista di un autobus, che il giorno della scomparsa fu costretto a effettuare una brusca frenata a causa di una Golf bianca e di un’auto verde che non avevano rispettato lo stop e gli avevano tagliato la strada a forte velocità, provenendo da via Colle dei Marmi, dove si trova casa Cervia.

 

La lettera anonima e il ritrovamento dell’auto

Il 1 marzo 1991, una lettera anonima recapitata a “Chi l’ha visto?” ha permesso di ritrovare l’auto di Cervia, parcheggiata a Roma nei pressi della stazione Termini. Un ex commilitone del periodo in cui Cervia era arruolato nella Marina Militare, contattato dalla moglie, ha ipotizzato che la scomparsa sia da mettere in relazione con le conoscenze sulle armi elettroniche che lui aveva acquisito. Dopo il diploma di perito elettronico, nel 1978, all’età di 19 anni, si era arruolato come volontario entrando a far parte come sottufficiale degli addetti agli armamenti tecnologici della nave Maestrale. Nel 1980, inoltre, aveva frequentato il corso di specializzazione che lo aveva qualificato esperto in guerra elettronica con la sigla ETE/GE.

 

La sentenza che non arriva

Il 5 aprile 2000 il caso è stato archiviato dalla magistratura come “sequestro di persona a opera di ignoti” per l’impossibilità di rintracciare i responsabili. I figli Erika e Daniele insieme alla madre Marisa a settembre del 2102 hanno citato a giudizio i Ministeri della Difesa e della Giustizia davanti al Tribunale civile di Roma, chiedendo il risarcimento dei danni subìti “per la violazione di ciò che può definirsi il diritto alla verità”. E ora si attende la sentenza che avrà non pochi colpi di scena ma che forse, proprio per questo motivo, tarda ad arrivare.

Quando si riprende un “cold case” bisogna sempre azzerare la propria mente e scansare tutte le tesi finora costruite. Cercare di andare a fondo alla questione provando a suscitare una reazione in qualcuno che sa o che ha visto qualcosa.

 

Il ruolo della Marina

Ciò che è certo è che la Marina Militare non è stata fin da subito trasparente, neppure nel rivelare. La Marina Militare ha negato per anni la specializzazione di Davide, esperto in guerra elettronica con la sigla ETE/GE. Davide era esperto di un sistema di puntamento Teseo Otomat che veniva installato sulle principali fregate italiane che venivano vendute all’estero, come la Lupo o la Maestrale, dove lo stesso Davide Cervia era stato addestrato e aveva partecipato all’istallazione del Teseo Otomat.

Il fatto è che a negare è stato lo stesso reparto che ha rilasciato all’uomo la specializzazione

Per la Marina Davide era un semplice elettricista ma la famiglia dell’uomo a quel punto, il 12 settembre del 1994, occupò per una decina di ore le stanze del ministero della Difesa, allora diretto da Cesare Previti, ottenendo, dopo un paio di giorni, il foglio matricolare con le specializzazioni dell’uomo. Nel 1998 la Procura generale di Roma  ottenne dal Sismi (Servizio per le informazioni e la sicurezza militare) le note informative, che ipotizzavano il rapimento da parte di stati mediorientali e nordafricani. Per i servizi segreti della Marina militare (Sios), il caso era irrilevante: “I responsabili non ritennero l’episodio più di pertinenza di quell’ufficio”, si legge nella richiesta di archiviazione del fascicolo del 1999.

 

Lo scoraggiamento

Si riparte ad analizzare il caso di Davide Cervia da un sottile scoraggiamento avvenuto da persone senza volto e senza nome. Per loro Davide era un giovane molto buono ed ingenuo, si faceva voler bene. La sua specializzazione all’epoca non sarebbe stata di grande valore e il sistema di puntamento sul quale aveva lavorato Cervia era una roba che conoscevano tutti, forse anche superata. In fondo è stato arruolato solo per un breve periodo. Non conosceva chissà che segreti e noi saremmo degli esaltati a fantasticare su una dietrologia che ci lascia pensare che un organizzazione criminale sia l’artefice della scomparsa di Cervia, sequestrato sei anni dopo il congedo, a poca distanza dall’invasione del Kuwait e dallo scoppio della prima Guerra del Golfo. Insomma c’è un’entità invisibile che tenta di proporre una tesi meno complottistica e invita a seguire altre piste come quella familiare in cui c’era un presunto uomo che avrebbe prelevato chissà che cifra di denaro prima di morire. Insomma dovremmo seguire una pista di usura e problemi familiari. Ma noi preferiamo andare controcorrente.

 

Le intenzioni

Quello che si farà, qui sulle colonne dell’Osservatore d’Italia è raccontare tutto ciò che è possibile. Snocciolare il fascicolo Cervia, scrivere ogni sensazione e particolare che può e deve essere utile per avvicinarci alla verità. Sarà un lavoro lungo ma inizia proprio con questo articolo dopo un primo tentativo di scoraggiamento che ci fa intendere che la volontà di riparlare del caso Cervia è la strada giusta a prescindere dall’esito.

 

Il pezzo di carta

Altro elemento che aggiungiamo in questo pezzo, oltre alla volontà di scoraggiamento, è un documento importante che non possiamo non citare e che inizia a smontare ciò che gli “invisibili” vorrebbero farci credere. Il 4 marzo del 1991 l’allora capitano della compagnia dei Carabinieri di Velletri Marcello Galanzi rilasciò una dichiarazione firmata e timbrata dove scriveva che Davide Cervia dal 22 febbraio 1981 al 9 aprile 1982 ha frequentato presso la società “Elettronica” di Roma in via Tiburtina un “corso di istruzione di secondo livello per personale tecnico della Marina Militare su apparati MM/SçR – 4, MM/SLQ-D e pannello interfaccia. Detto corso frequentato dall’allora Sergente della Marina Militare Italiana abilitava i frequentatori all’uso di sottosistemi di guerra elettronica installati sulle fregate della classe “Maestrale” della Marina Militare Italiana. Il livello di classifica del corso era riservatissimo. Il Cervia, sempre presente alle lezioni aveva superato il corso. Personale dell’Elettronica non hanno saputo specificare se le informazioni acquisite dal Cervia siano o meno appetibili ad organizzazioni segrete o simili precisando che gli apparati della classe Maestrale citati, sono ancora installati sulle navi della Marina Militare Italiana”. Questo è solo un atto dei tanti. Difficile poter credere che Davide era un semplice elettricista. Chi sa parli!

Chiara Rai

VIDEO

Marisa Gentile moglie di Davide Cervia ospite a Officina Stampa del 16/11/2017 per parlare del caso che ha riguardato il marito




Maltempo, smottamento a Nemi e allagamenti a Rocca Priora, Grottaferrata e Albano

CASTELLI ROMANI – Pomeriggio e serata in preda al maltempo ai Castelli Romani dove pioggia, vento e nebbia hanno creato non pochi disagi alla circolazione e mobilitato i volontari dei Vigili del Fuoco per l’intero pomeriggio.

A Nemi in via Nemorense nel parcheggio sottostante Villa delle Querce si è verificato uno smottamento. L’area che si trova a ridosso di una parete rocciosa che affaccia sul ciglio della strada è stata transennata. A terra sono visibili i detriti. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Marino.

A Rocca Priora in via Mediana è caduto un palo della Telecom creando non pochi disagi.

A Grottaferrata sono caduti due alberi in via XXIV Maggio, una persona è rimasta ferita e ora si trova in ospedale. La strada  è rimasta chiusa e un grosso albero è stato rimosso. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Nemi

Ad Albano si è allagata una centralina dell’Enel che ha causato un black out di circa un’ora. Anche in questo caso sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Nemi




Frascati: piantata una nuova palma

FRASCATI (RM) – La solidarietà batte i ladri. Dopo il furto dell’esemplare di Palma nel Parco dell’Ombrellino e la lettera inviata dai bambini della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo Frascati 1, che erano stati simbolicamente nominati custodi dell’albero, un privato ha voluto donare un nuovo esemplare agli studenti con la preghiera di metterla nei giardini di una scuola. Ieri, giovedì 14 dicembre 2017 si è tenuta la cerimonia di piantagione nel plesso scolastico “Andrea Tudisco” di Cisternole alla presenza degli studenti, dei genitori e delle insegnanti.

«Per l’Amministrazione comunale è importante sensibilizzare i bambini sull’importanza del rispetto del patrimonio arboreo cittadino – dichiara la Consigliera delegata alla Scuola Paola Gizzi -. Abbiamo voluto coinvolgere la scuola di Cisternole per coinvolgere una struttura decentrata che alle volte non ha avuto la possibilità di essere presente ad altre iniziative dell’Amministrazione».

«È un segnale simbolico, ma importante dal punto di vista educativo, per gli alunni della scuola – dichiara il Consigliere delegato alla Sicurezza Franco D’Uffizi -.L’entusiasmo e la partecipazione mostrata consentono di affermare che le nuove generazioni, se adeguatamente coinvolte e stimolate, possono essere responsabilizzate al rispetto delle regole di una comunità, al contrario di quello che ha fatto qualche delinquente di piccolo cabotaggio, rubando l’esemplare di palma».




Frascati: nuovi orari del Trasporto Pubblico Locale

FRASCATI (RM) – Saranno attivi da oggi, lunedì 18 dicembre 2017, i nuovi orari del Servizio di Trasporto Pubblico Locale (TPL). Il Sindaco Roberto Mastrosanti e il Consigliere delegato ai Trasporti Marco Lonzi hanno voluto programmare di nuovo le corse per venire incontro alle esigenze dei cittadini delle zone periferiche e del centro cittadino, emerse dopo i cambiamenti introdotti oltre un mese fa al servizio del TPL.
«Abbiamo cambiato nuovamente gli orari delle corse del Trasporto Pubblico Locale dopo aver ascoltato i cittadini di Frascati, in modo da modulare il servizio sulle loro reali esigenze – dichiara il Consigliere delegato al Trasporto Pubblico Marco Lonzi -. Per questo voglio ringraziare gli Uffici Comunali e l’Azienda Schiaffini per aver collaborato fattivamente alle nuove tabelle del servizio di Trasporto».
«Come Amministrazione siamo convinti che offrire un servizio di Trasporto Pubblico all’altezza delle esigenze dei cittadini sia fondamentale non solo per migliorare la mobilità interna, rendendo più fluido e scorrevole il traffico sulle nostre strade, ma anche per dare libertà di spostamento a tante persone, giovani e meno giovani, che altrimenti non saprebbero come raggiungere il centro cittadino dai quartieri periferici».




Ciampino, controlli sul pesce: azione congiunta di Polizia Locale e Capitaneria di Porto

CIAMPINO (RM) – La Capitaneria di Porto di Roma e la Polizia Locale di Ciampino, proseguendo l’ormai consolidata collaborazione nel verificare la qualità del pesce posto in vendita al consumatore, hanno effettuato nella data di mercoledì 13 dicembre un’ulteriore verifica presso pescherie, supermercati e ristoranti.
Obiettivo dei controlli verificare in primo luogo se quanto reclamizzato nei volantini e nelle etichette (nel caso di negozi e supermercati) o nei menù (nel caso di ristoranti) corrispondesse al vero, per poi concentrarsi sulla verifica della tranciabilità e della qualità dei prodotti, oltre che sull’igiene dei luoghi e sullo stato dei frigoriferi e degli ambienti di conservazione e lavorazione del pesce. In ultimo si è proceduto alla verifica delle autorizzazioni amministrative e sanitarie di commercianti e singoli venditori o addetti.
Con viva soddisfazione, militari ed agenti non hanno riscontrato nessuna irregolarità, accertando come questa volta tutto quanto indicato in cartellini, volantini e menù ha corrisposto poi a quanto effettivamente riscontrato mediante la verifica di fatture e documenti di tranciabilità. In diversi casi gli stessi commercianti hanno affermato che la clientela si informa molto di più da quanto si sono intensificati i controlli congiunti, in particolare negli ultimi due mesi.
L’attività di controllo, ormai attiva a pieno regime, proseguirà nei prossimi giorni al fine di elevare quanto più possibile la tutela dei consumatori in questo periodo di feste ove il consumo di prodotti ittici aumenta notevolmente.