AMATRICE: IL SINDACO SERGIO PIROZZI CHIEDE A NICOLA ZINGARETTI DI RAVVEDERSI

di Angelo Parca

Amatrice (RI) – Sergio Pirozzi sindaco di Amatrice lancia un messaggio netto al presidente della Regione Lazio: “Adesso è il momento che il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti ci invii un segnale concreto e riconosca lo status di presidio in zona disagiata per l'ospedale Grifoni come giusto che sia”.

E’ passata la proposta di referendum lanciata dal primo cittadino amatriciano nella quale viene chiesto ai cittadini se ritengono sia ancora il caso di restare nella territorio della Regione Lazio e sotto la sua giurisdizione amministrativa alla luce del fatto che il presidio ospedaliero di Amatrice verrà trasformato in casa della salute anziché restare un presidio munito di pronto soccorso così come previsto dal decreto 80 precedente, meglio conosciuto come decreto Polverini.

Il sindaco Pirozzi, di centrodestra, ribadisce che non è una questione di colore politico ma si tratta soltanto di dati oggettivi che non si sa per quale motivo vengono palesemente ignorati. 

“L’atteggiamento del presidente della Regione Lazio è un insulto all’intelligenza comune – aggiunge il primo cittadino di Amatrice – io chiedo soltanto il presidio che mi era stato riconosciuto dal decreto 80 con un punto di primo soccorso e la riabilitazione post acuzie che manca sul territorio reatino. Non entro nelle decisioni prese rispetto agli altri presidi di Bracciano, Subiaco e Monte Rotondo che distano soltanto 15 chilometri dagli ospedali più grandi, ma mi sento offeso perché la Regione ha creato una clausola di salvaguardia per questi tre siti che al contrario non ha creato  per Amatrice”.

Peraltro Sergio Pirozzi parla di un comunicato stampa imbarazzante della Regione Lazio uscito nel pomeriggio di ieri 20 agosto 2014 dove sostanzialmente vengono date delle rassicurazioni: “Che ci dicano state tranquilli non basta – dice il sindaco – adesso è il momento di chiedere scusa alle popolazioni di Amatrice e dintorni e che venga dato un segnale. Tutto gira intorno a Roma, che almeno ci lascino la salute”

Che Amatrice sia una zona disagiata non vi è dubbio: la cittadina si trova a 1000 metri di altezza e a 67 chilometri da Rieti in zona sismica classificata uno. 

“La nostra non è una presa di posizione nei confronti del presidente Nicola Zingaretti – dice ancora Pirozzi –  il deficit della sanità laziale viene da decenni, io gli chiedo di ravvedersi e che ad Amatrice e Acquapendente venga riconosciuto questo status di presidio disagiato, altrimenti penso che sia dato soltanto ad un determinato bacino elettorale piuttosto che valutare dati oggettivi, ma non voglio pensare male”.

La domanda del sindaco Sergio Pirozzi è questa: il Lazio ci vuole ancora o no? Volete ancora restare nel Lazio? I cittadini in un processo di democrazia partecipata si esprimerà. “Il nostro – conclude il sindaco –  non è un salto nel buio. Dateci un segnale. Levateci tutto ma non la speranza”. 


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di Alberto De Marchis

Amatrice (RI) – Mancano poche ore al Consiglio comunale straordinario aperto a tutta la cittadinanza dove verrà discussa la proposta di indire un referendum popolare finalizzato ad uscire dalla Regione Lazio.

Mercoledì 20 agosto alle ore 21.00 presso il centro culturale S. Giuseppe di Amatrice, qualora i due terzi del Consiglio approvi, la parola passerà ai cittadini e la scelta potrebbe ricadere sulla Regione Abruzzo. Ricordiamo in questo frangente che Amatrice fino al 1927 faceva parte della provincia dell'Aquila, in Abruzzo. Poi  con la creazione della provincia di Rieti, la città entrò a far parte dell'alto Lazio.

Al centro della vicenda l’ospedale Grifoni di Amatrice che secondo quanto previsto dall’emanando decreto regionale del commissario ad acta per la Salute Nicola Zingaretti trasformerà la struttura da ospedale in casa della salute.

“Una regione che considera presidio ospedaliero in ‘area disagiata’ quello di Monterotondo, Bracciano, Subiaco e non quello di Amatrice non ci rappresenta più!” Ha tuonato Sergio Pirozzi sindaco di Amatrice annunciando la volontà di voler uscire dalla Regione Lazio. Il sindaco di Amatrice ha poi proseguito: “Ora basta, noi ce ne andiamo! Siete tutti invitati a partecipare al Consiglio comunale in sessione straordinaria il giorno 20 agosto 2014, alle ore 21, presso il centro culturale s. Giuseppe. All’ordine del giorno: indizione di referendum consultivo per uscire dalla Regione lazio”.

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale FI Adriano Palozzi: “Quanto sta accadendo intorno all’ospedale di Amatrice è l’esatta dimostrazione dell’inefficienza amministrativa del centrosinistra regionale in materia sanitaria, che promette e non mantiene.” Palozzi ha proseguito nelle dichiarazioni facendo esplicito riferimento al decreto della ex presidente regionale Renata Polverini: “Il sostanziale depotenziamento del presidio Grifoni, previsto dai piani operativi del presidente Nicola Zingaretti rispetto al decreto polveriniano non assicura tutta quella serie di servizi minimi, fortementi richiesti dalla comunità locale. Quello che fa rimanere perlomeno perplessi è la doppia faccia del commissario ad acta, che a parole garantisce di tenere nella dovuta considerazione le peculiarità e i bisogni del territorio, ma a giochi fatti sminuisce l’importante ruolo del Grifoni. Che, come ricorda giustamente il Comune di Amatrice, detiene una serie di caratteristiche oggettive e misurabili: l'altitudine, la distanza di 70 km dal nosocomio di Rieti, la classificazione in zona sismica 1, e il territorio ad elevata utenza turistica. Auspico un passo indietro da parte di Zingaretti, attraverso una più attenta rimodulazione della bozza di decreto sanitario”.

Il Governatore della Regione Lazio e Commissario ad acta per la Salute Nicola Zingaretti sul sito ufficiale dell’Ente regionale spiega che: “Per superare la stagione dei tagli indiscriminati, degli sprechi e dei disservizi bisogna prima di tutto riformare radicalmente il sistema di governo della sanità: ciò significa semplificare, potenziare gli strumenti di programmazione, di controllo e di valutazione e privilegiare un corretto utilizzo delle risorse e del personale, affermando la cultura del merito e della trasparenza. È da qui che siamo partiti, per dare al Lazio un nuovo sistema della salute capace di coniugare l’aumento dell’efficienza con il potenziamento della qualità delle cure e dell’assistenza ai cittadini.” Sempre dal sito ufficiale della Regione Lazio viene spiegato che: "Il sistema sanitario regionale sta facendo un passo in avanti verso il superamento dello squilibrio tra centro e periferia attraverso le case della salute, strutture dove i cittadini potranno recarsi per le esigenze più immediate di cura, un nuovo modo di fare sanità e integrazione socio-sanitaria. Nel Lazio, saranno 48, una in ogni distretto socio sanitario di cui 15 a Roma, una per Municipio, e 33 nelle province del territorio. Saranno l’alternativa alle file in Pronto soccorso, uno strumento per combattere l’impoverimento della sanità prodotto dalle chiusure di reparti, servizi e ospedali, consumate in questi anni. Poi ci sarà l’integrazione con i servizi sociali. Le famiglie riceveranno assistenza in un solo posto, senza dover bussare a mille porte diverse come accade ancora oggi. Abbiamo avviato il tavolo di confronto con i medici della medicina generale per costruire un sistema sanitario capillarmente diffuso e più vicino ai cittadini e migliorare i servizi diretti agli utenti. Abbiamo semplificato le procedure per realizzare studi medici associati e in questo modo abbiamo restituito serenità agli oltre 5000 professionisti tra medici di medicina generale e pediatri di base che ogni giorno operano nella nostra regione."

Intanto in questo momento di polemiche e reazioni politiche ed istituzionali, brucia agli amatriciani il fatto di non aver ottenuto lo stato di area disagiata che gli avrebbe permesso di mantenere in vita un presidio ospedaliero fondamentale per l'intera area, così come invece è stato consentito ai comuni di: Bracciano, Monterotondo e Subiaco. E' troppo tardi per fare qualcosa?

 

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di Alberto De Marchis

Amatrice (RI) – Venti di guerra ad Amatrice dove l’amministrazione di Sergio Pirozzi ha indetto un Consiglio comunale straordinario per il prossimo mercoledì 20 agosto 2014 finalizzato ad autorizzare la proposta di referendum da sottoporre alla cittadinanza al fine di uscire dalla Regione lazio. Il primo cittadino spiega che basterà il sì dei due terzi del Consiglio “poi saranno i cittadini a decidere dove andare”, ma è del tutto probabile che la scelta ricadrà sul vicino Abruzzo. 

“Abbiamo percorso tutte le strade – dichiara il sindaco di Amatrice – abbiamo dialogato con tutti, con la Regione lazio e con la Asl, ma se la situazione rimane questa non ci fermeremo e andremo altrove. Anche Amatrice vuole la clausola di salvaguardia prevista dall’emanando decreto che, così come è stato proposto, ci penalizzerà trasformando il nostro ospedale in casa della salute, a differenza di quelli di Monterotondo, Bracciano e Subiaco considerati disagiati”.

“Una regione che considera presidio ospedaliero in ‘area disagiata’ quello di Monterotondo, Bracciano, Subiaco e non quello di Amatrice non ci rappresenta più! – Prosegue Pirozzi – Ora basta, noi ce ne andiamo! Siete tutti invitati a partecipare al Consiglio comunale in sessione straordinaria il giorno 20 agosto 2014, alle ore 21, presso il centro culturale s. Giuseppe. All’ordine del giorno: indizione di referendum consultivo per uscire dalla Regione lazio”

La vicenda 

Il Commissario alla sanità laziale Nicola Zingaretti, avrebbe deciso che il Presidio Ospedaliero Grifoni diventerà Casa della Salute in quanto allo stesso non è stato riconosciuto lo ‘status’ di ‘presidio di area disagiata’. Mentre nella  bozza di decreto tale ‘status’ è stato invece riconosciuto ai presidi di Monterotondo, Subiaco e Bracciano.

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SCAI – VARONI DI AMATRICE: TUTTI PAZZI PER IL RIGATONE AL CINGHIALE

Redazione

Amatrice (RI) – Il 19 agosto grande appuntamento gastronomico nella frazione Scai – Varoni di Amatrice, con la sedicesima edizione della Sagra del Rigatone al Cinghiale.

La manifestazione è organizzata dall’Associazione Pro-Scai Varoni e si svolgerà a partire dalle ore 16,00 con l’intrattenimento con Bertoldo Show con giochi magie e bolle di sapone.

Il programma proseguirà fino ad arrivare alla distribuzione dei rigatoni, delle bruschette e delle pizze fritte, prevista dalle ore 18.

Quest'anno cambio nel Consiglio Direttivo dell'Associazione Pro Scai Varoni.

"Ringraziando il precedente Direttivo per il lavoro svolto in passato, saluto con entusiasmo il nuovo Direttivo in carica ed i Consiglieri che si impegneranno quest’anno per l’appuntamento della Sagra -spiega il neo presidente Luigi Cavezza- ringrazio anche la popolazione di Scai e Varoni per il sostegno e tutti i volontari che daranno un aiuto per lo svolgimento della manifestazione".

Oltre ai rigatoni sarà possibile gustare anche le attese pizze fritte e le bruschette con le salse che prendono il nome dei rioni del paese (Capo La Villa, Matteuccio, Pontone, Covacchia).

Si attendono anche quest’anno numeri importanti per uno degli appuntamenti gastronomici più attesi della conca amatriciana.

La sagra di Scai è gemellata con la Sagra del Rigatone di Capitolo di Martinafranca (TA) e una delegazione farà visita nel paesino amatriciano.

Per sapere tutte le informazioni e le news sulla sagra, si può consultare il sito web www.sagracinghialescaivaroni.it. Immagini verranno pubblicate su www.amatricenews.it.

 

Programma 16^ Sagra del Rigatone al Cinghiale

ore 16.00 – Intrattenimento con Bertoldo Show con giochi magie e bolle di sapone

ore 18.00 – Inizio degustazione rigatoni al cinghiale, bruschette con salse varie e pizzette fritte.

ore 21.00 – Serata danzante con "Luigi Coccia"

La ricetta dei rigatoni al cinghiale

Far marinare per 10-12 ore la carne di cinghiale nel vino rosso con tutti gli odori. Una volta marinata macinarla con tutti gli odori e farla rosolare con olio extra vergine di oliva e una parte del vino della marinatura.

Aggiungere pomodori pelati, peperoncino e sale q.b. Condire i rigatoni cotti al dente e aggiungere pecorino amatriciano.




AMATRICE, OSPEDALE GRIFONI: LA SOLIDARIETA' DEL CONSIGLIERE REGIONALE ADRIANO PALOZZI

Redazione
Amatrice (RI)
– “Quanto sta accadendo intorno all’ospedale di Amatrice è l’esatta dimostrazione dell’inefficienza amministrativa del centrosinistra regionale in materia sanitaria, che promette e non mantiene. Stamane il Comune del reatino ha denunciato il sostanziale depotenziamento del presidio Grifoni, previsto dai piani operativi del presidente Zingaretti. Che rispetto al decreto polveriniano non assicura tutta quella serie di servizi minimi, fortementi richiesti dalla comunità locale. Quello che fa rimanere perlomeno perplessi è la doppia faccia del commissario ad acta, che a parole garantisce di tenere nella dovuta considerazione le peculiarità e i bisogni del territorio, ma a giochi fatti sminuisce l’importante ruolo del Grifoni. Che, come ricorda giustamente il Comune di Amatrice, detiene una serie di caratteristiche oggettive e misurabili: l'altitudine, la distanza di 70 km dal nosocomio di Rieti, la classificazione in zona sismica 1, e il territorio ad elevata utenza turistica. Auspico un passo indietro da parte di Zingaretti, attraverso una più attenta rimodulazione della bozza di decreto sanitario”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.
 




AMATRICE, BOZZA DECRETO ZINGARETTI SU OSPEDALE GRIFONI: NESSUN RICONOSCIMENTO DELLO STATUS DI PRESIDIO DI AREA DISAGIATA

 

"Adesso basta, non è più possibile continuare a mortificare questo territorio finanche a sacrificio del diritto alla salute della sua popolazione."

 

Redazione
Amatrice (RI) – "In questi mesi abbiamo più volte espresso la nostra preoccupazione per il futuro del nostro Presidio ospedaliero, e abbiamo utilizzato ogni strumento di buon dialogo istituzionale per far comprendere al Commissario Zingaretti in primis e alla direzione della ASL di Rieti che il Presidio Grifoni di Amatrice ha caratteristiche distintive uniche in termini di fattori di criticità, e che aldilà del nome ‘Casa della Salute’, che può essere più o meno gradevole, quello che per noi è essenziale è che ci siano assicurati una serie di servizi minimi, in linea o analoghi, a quanto già riconosciuto dal Decreto Polverini". – Questo quanto dichiarato in una nota dell'amministrazione comunale di Amtrice. A riguardo l’Amministrazione comunale si è anche espressa con delibera consiliare votata all’unanimità, ed una serie di proposte che sono state inviate ai vertici della ASL di Rieti, ai quali è doveroso riconoscere buona volontà e collaborazione.

"Il 4 agosto scorso poi, – prosegue la nota dell'amministarzione comunale di Rieti – in sede di Conferenza Locale della Sanità, presenti i Sindaci reatini oltre che i rappresentanti istituzionali del territorio, abbiamo ascoltato la relazione dell’Assessore Regionale Fabio Refrigeri che ha rassicurato sul fatto che si fosse avviato un tavolo di lavoro sulle questioni della sanità reatina presso la Regione Lazio e che il Commissario Zingaretti aveva dimostrato di prendere in considerazione ‘le peculiarità del nostro territorio, Area Interna a tutti gli effetti e zona particolarmente disagiata.
 

Fatta questa doverosa premessa, arriviamo alla notizia di oggi: siamo appena venuti informalmente in possesso della bozza di Decreto che il Commissario Zingaretti sta per emanare e che conferma, inequivocabilmente, che il Presidio Ospedaliero Grifoni diventerà Casa della Salute e che allo stesso non e’ stato riconosciuto lo ‘status’ di ‘presidio di area disagiata’.

Di contro, sempre leggendo la bozza di decreto, scopriamo che tale ‘status’ è stato invece riconosciuto ai presidi di Monterotondo, Subiaco E Bracciano! Perché non ad Amatrice?

Sia chiaro da subito che non abbiamo nulla da eccepire sul risultato ottenuto dagli altri Comuni, siamo contenti per loro, ce ne rallegriamo.
Siamo parecchio sconcertati, però, dal fatto che analogo ‘status’ non sia stato riconosciuto anche al Grifoni di Amatrice, che possiede una serie di requisiti oggettivi e misurabili: l’altitudine (m. 1000 s.l.m., unico presidio veramente montano in tutto il Lazio), la distanza di 70 km. dall’Ospedale di Rieti (1 ora e 8 minuti di viaggio), la classificazione in zona sismica 1 (pericolo elevato), bacino ad elevata utenza turistica (tant’è che una legge regionale classifica Amatrice ‘Comune Turistico’).
Per questo ci chiediamo e chiediamo al Commissario Zingaretti e ai rappresentanti istituzionali del territorio reatino, parlamentari e consiglieri regionali Signori Melilli, Pastorelli, Refrigeri e Mitolo, che hanno partecipato al tavolo di lavoro in Regione Lazio:  quali sono i criteri utilizzati, oggettivi e misurabili, che hanno determinato la clausola di salvaguardia per Monterotondo, Subiaco e Bracciano, e che Amatrice non possiede?
Quali requisiti, a parte il bacino elettorale, sono stati individuati e comparati?

Riguardo poi ai parlamentari e consiglieri regionali presenti il 4 agosto scorso alla Conferenza Locale della Sanità, e che ci hanno voluto così ben rassicurare, chiediamo se sapevano già della sperequazione in atto tra Amatrice e gli altri tre presidi ospedalieri, o se non lo sapevano affatto (il che ci sembra ancora peggio!).
Insomma, qual è il peso specifico dei rappresentanti politici reatini nei palazzi romani?
Il Sindaco e l’amministrazione comunale della città di Amatrice chiede al Commissario Zingaretti di modificare la bozza di Decreto che sta per essere emanato, inserendo anche il Presidio Grifoni di Amatrice – al pari di quelli di Monterotondo, Subiaco e Bracciano – tra quelli cui viene riconosciuto lo ‘status’ di ‘presidio di area disagiata’.

Adesso basta, non è più possibile continuare a mortificare questo territorio finanche a sacrificio del diritto alla salute della sua popolazione. Per questo confidiamo in uno ‘scatto d’orgoglio’ dei parlamentari e consiglieri regionali reatini: che si garantisca anche ad Amatrice e all’Alta Valle del Velino il pieno godimento del diritto alla salute, venga formalizzato anche al Grifoni di Amatrice lo ‘status’ di ‘presidio di area disagiata’, questo chiediamo!  
E per questo siamo pronti a salire sulle barricate". Conclude la nota comunale.
 




ROCCANTICA, ALLA SCOPERTA DI UNO DEI BORGHI PIU' BELLI DELLA SABINA

Redazione
Roccantica (RI) – Magnifico itinerario, parzialmente ad anello, che partendo da Roccantina, uno dei borghi più belli della Sabina, e passando per freschi ed ombreggiati sentierini, permetterà ai partecipanti di raggiungere prima i resti di un antico mulino ad acqua, lungo l’alveo del fosso di Galantina, che incide una spettacolare gola, poi la stupenda chiesa rupestre di San Leonardo, incassata nella roccia e a picco sulla valle sottostante, e infine la grotta di San Michele, suggestivo santuario che ricade nel territorio di Monte San Giovanni in Sabina (RI).

Al termine dell’escursione i partecipanti visiteranno la tradizionale “Festa Medievale”, durante la quale ci sarà la possibilità di conoscere le varie botteghe artigiane, mangiare nelle cantine e assistere a spettacoli in costume d’epoca.

 




RIETI, EVADE DAI DOMICILIARI PER GODERSI IL FRESCO SERALE IN PIENO CENTRO

Redazione
Rieti
–  E’ accaduto nella serata di ieri lunedì 11 agosto 2014, quando una pattuglia dei carabinieri ha rintracciato, in una strada principale del centro storico di Rieti nei pressi di un bar, il pregiudicato B.J. classe 1991, noto alla Forze dell’ordine, che stava scontando una condanna agli arresti domiciliari.
Il predetto, senza alcuna autorizzazione, ha pensato bene di farsi una passeggiata serale, per godere della frescura notturna, particolarmente gradevole in questi giorni di afa.
per B.J., sono scattate le manette e si sono aperte le porte del carcere di Rieti in attesa del giudizio per direttissimo.

 




RIETI: COTRAL: IL COMITATO PENDOLARI REATINI PRONTO AD AZIONI INSIEME AI SINDACATI

Redazione

Rieti – Il Comitato Pendolari Reatini condivide le preoccupazioni e le perplessità espresse  dai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali territoriali di categoria di Rieti Caringi, De Luca e Meli e dai rappresentanti delle RSU Proietti e De Luca.

"Quanto riportato nel comunicato delle sigle sindacali riguardo l’eventuale attestazione dei collegamenti Cotral a Passo Corese – Dichiarano attraverso una nota dal Comitato Pendolari Reatini – per un’integrazione ferro-gomma con la linea FL1 (da noi già rigettata in sede d’incontro presso la Regione Lazio il 26.06.2014), non fa che confermare l’assoluta indifferenza da parte dei vertici dell’azienda di trasporto regionale e soprattutto della Regione Lazio alle nostre ripetute indicazioni circa l’improrogabile necessità di avviare un monitoraggio di transiti e frequentazioni lungo la direttrice Rieti-Roma. – La nota del Comitato prosegue – Qualsiasi modifica o integrazione non può avvenire se non dopo un coordinamento con chi vive quotidianamente la realtà dei trasporti Cotral.Siamo disponibili ad incontrare i rappresentanti sindacali e i lavoratori rappresentati, per definire azioni congiunte verso i vertici Co.Tra.L e verso l’Assessorato ai Trasporti della Regione Lazio finalizzate al raggiungimento di condizioni migliori del trasporto sabino". Conclude la nota.
 




AMATRICE, TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLE TRADIZIONI E TIPICITA' LOCALI: PRESENTATO IL MARCHIO DE.CO

Redazione
Amatrice (RI) – Nel pomeriggio di domenica 27 luglio è stato presentato alla cittadinanza il marchio della De.Co. (Denominazione Comunale) del Comune di Amatrice. Il disegno grafico del marchio riporta ad un antico emblema della città di Amatrice, una citazione della moneta del XIV secolo nota come “Fidelis Amatrix”.
Il consigliere Federico Capriotti, che ha realizzato il bozzetto del marchio De.Co., spiega che ‘’è stato scelto di rappresentare il retro della moneta di Amatrice in quanto contenente lo stemma della città ed il motto distintivo. Il colore dorato è stato scelto per ricordare le antiche monete e per dare un’aurea di preziosità al marchio.’’
Entra così ufficialmente in campo l’iniziativa voluta fortemente dal Sindaco Sergio Pirozzi per la tutela e la valorizzazione delle attività agro alimentari e delle tradizioni amatriciane.

Lo strumento della Denominazione Comunale nasce a seguito della legge n. 142/90, che consente ai Comuni la facoltà di disciplinare, nell’ambito dei principi sul decentramento amministrativo, in materia di valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali che risultano presenti nelle diverse realtà territoriali.
La De.Co. quindi non è un marchio di qualità, ma è la carta d’identità di un prodotto, di una ricetta, di un sapore e ne certifica l’origine storico-geografica. Un’origine grazie alla quale è resa riconoscibile esattamente e con immediatezza l’identità, la tipicità, la tradizione alimentare connessa ad un prodotto, quale elemento distintivo ed unico di un’area geografica.

Il Comune di Amatrice, attraverso la DE.CO. si pone anche l'obiettivo di dare visibilità all'opera di tutti quei piccoli e piccolissimi produttori, e ai loro prodotti che, a motivo della collocazione  geografica svantaggiata e ai conseguenti maggiori costi di produzione, non sono sufficientemente conosciuti dal grande pubblico e neanche presenti nel segmento di mercato cd. di nicchia.

Il Comune di Amatrice si appresta a registrare il suo marchio De.Co. quale ‘marchio collettivo pubblico’ presso l’Ufficio Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico. Il Comune, che sarà titolare del marchio pubblico della De.c.o., potrà concederne l’uso a privati nel rispetto di un disciplinare di produzione e definendo un sistema di controlli e verifiche.

Con la presentazione del marchio si raggiunge il primo step dell’iter che porterà a breve Amatrice all’interno del circuito virtuoso dei comuni De.C.O.: infatti è prevista per il mese di agosto prossimo l’approvazione del Regolamento e la nomina della Commissione di esperti per iniziare così a vagliare le prime proposte che perverranno da cittadini e imprese.
 




RIETI, LAGO DEL SALTO: PRECIPITA ELICOTTERO. 2 MORTI E UN FERITO GRAVE

Secondo una prima ipotesi fondata sulle testimonianze di cittadini che hanno assistito all’incidente, la caduta potrebbe essere stata causata da un improvviso guasto del sistema di trasmissione del mezzo.

 

Redazione

Rieti – Un elicottero As 350 del servizio antincendio regionale è caduto in uno spiazzo nei pressi del Lago del Salto. Nello schianto sono deceduti il pilota e uno dei tecnici a bordo. Una terza persona è stata trasportata in codice rosso al Gemelli. L’equipaggio dell’aeromobile era impegnato in un volo di ricognizione e riaddestramento, per questo il team era composto oltre che dal pilota anche da due tecnici. Il pilota del mezzo regionale ha tentato un atterraggio d’emergenza ma a pochi metri da terra il motore ha ceduto definitivamente facendo precipitare l’elicottero. Sul luogo dell’impatto il 118 ha inviato le eliambulanze Pegaso 21 di base a Roma e Pegaso 33 di base a Viterbo. I piloti di Elitaliana hanno condotto le equipe sanitarie del 118 per portare i primi soccorsi. Il secondo ferito è poi morto durante le operazioni di soccorso. Il terzo invece è stato imbarcato su Pegaso 21 e condotto al Dea del Gemelli in codice rosso.

Sul luogo dell’incidente anche i vigili del fuoco e forze dell’ordine. Secondo una prima ipotesi fondata sulle testimonianze di cittadini che hanno assistito all’incidente, la caduta potrebbe essere stata causata da un improvviso guasto del sistema di trasmissione del mezzo.  L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un’inchiesta sull’incidente accaduto a un elicottero antincendio regionale nel reatino. Lo rende noto la stessa Ansv. L’Agenzia comunica di aver «aperto l’inchiesta di sicurezza di competenza» e disposto l’invio di un investigatore sul luogo dell’incidente «per svolgere un sopralluogo operativo teso a raccogliere le evidenze per l’attività di indagine».