CASSINO, ALLARME BOMBA AL TRIBUNALE

Redazione

Si sono concluse le verifiche al tribunale di Cassino, nel Frusinate, dopo l'allarme-bomba, lanciato questa mattina con una telefonata anonima ai vigili del fuoco della ''citta' martire''. Si sarebbe trattato di un falso allarme.Le forze dell'ordine, dopo aver fatto sgomberare gli uffici per precauzione, hanno svolto accertamenti accurati ma senza trovare niente. Dopo le verifiche e' stato quindi consentito al personale di rientrare negli uffici.




MARINO, IN VIA MOROSINI CONTINUE PERDITE D'ACQUA. I RESIDENTI: "E' PERICOLOSO C'E' ANCHE UNA SCUOLA"

Chiara Rai

Aumentano i disagi dei residenti di via Morosini a Marino, dove c'e' anche la scuola materna d’infanzia Don Morosini.

I disagi sono dovuti alle continue perdite d’acqua che allagano l’intera via. Con le basse temperature di questi giorni, l’acqua ghiaccia e diversi residenti hanno rischiato scivoloni.

Serafina, un’anziana ha rischiato di rompersi una gamba: “Le perdite sono sempre più frequenti – dice la donna – solo oggi dopo sette giorni di allagamento della strada, hanno riparato il guasto alla meno peggio.

La mattina prendere la macchina con l’acqua che ha ghiacciato è impossibile, la strada è dissestata c’è anche fango dove si parcheggiano le auto ed è impossibile salire a bordo. Per di più, davanti la scuola comunale ci sono anche rifiuti ingombranti e recinzioni arrugginite”.

In via Morosini e dintorni risiedono centinaia di persone, alcune di queste si sono lamentate addirittura sulla bacheca Facebook del sindaco Palozzi: “In via Morosini è da venerdì scorso che c'è un guasto alla tubazione idrica con fuoriuscita d'acqua in vari punti – scrive Sandra –  si è creato un fiume con disagio per i pedoni e pericolo per le auto perché in prossimità dell'asilo, l'acqua ieri mattina (martedì) era ghiacciata, e forse anche stamattina considerando le temperature.

Il Comune ha detto che prima di sabato non possono intervenire, e tutto sto spreco chi lo paga? Se il danno fosse stato in via Manara l'intervento sarebbe stato più tempestivo!”.  La signora Sandra, incontrata personalmente in via Morosini, ha detto che nella vicina via Manara non ci sono questi problemi e che l’asfalto è stato persino rifatto di recente. E in effetti è così.

Davanti ad un bar all’angolo con via Morosini ci sono Americo e Luciano che non appena gli è stato chiesto se gli allagamenti fossero frequenti o meno hanno detto: “Le tubature sono vecchie e non vengono sostituite, spesso la strada si allaga di acqua e c’è pericolo che qualcuno si faccia male”. Monia, una ragazza che vive lì, ha detto che le perdite durano anche diversi giorni e sono frequenti. Ebbene, queste sono le testimonianze di cittadini che hanno il sacrosanto diritto di manifestare i disagi quotidiani, siano essi piccoli oppure grandi. Non importa. L’informazione serve a dare voce alle persone.




COLLEFERRO: IL COMUNE DIFFIDA L’AGENSEL E IL GAIA

Redazione

Il Comune ha ormai inviato da due giorni una diffida alla Agensel, al Consorzio Gaia e al Commissario straordinario Andrea Lolli, in merito alla gestione della discarica comunale di Colle Fagiolara. Lo ha annunciato il sindaco Mario Cacciotti, in apertura del consiglio comunale tenutosi questa mattina. “La Giunta comunale – ha detto Cacciotti – ha deciso di promuovere le azioni legali necessarie a riprendere il possesso del sito della discarica di proprietà del Comune. La decisione scaturisce principalmente dalla mancata individuazione, nella gestione commissariale, dell’assuntore o subentrante, cui era stata subordinata la prosecuzione dei rapporti del Comune con l’Agensel. Infatti ad oggi non è pervenuta alcuna comunicazione ufficiale circa la effettiva esistenza di un subentrante o assuntore che rilevi gli oneri di Gaia. Pertanto deve intendersi risolto il contratto stipulato con il Comune nel 2000 e poi modificato ed integrato nel 2009, per l’affidamento della gestione della discarica”.
“L’Agensel – spiega in proposito il sindaco Cacciotti – non ha rispettato anche altre importanti condizioni del contratto che è stato a suo tempo stipulato. Come il mancato accantonamento degli oneri di post gestione – aggiunge citando le più rilevanti – che, nel prospetto “Valore Fondo Post Mortem 2017” della relazione di valutazione del 2009, vengono quantificati in 25milioni 125mila euro per i nuovi volumi e in 8milioni 224mila euro per il pregresso; il mancato avvio delle opere atte a garantire la gestione postuma dell’attuale discarica, così come previsto dall’AIA e dall’accordo del 14 luglio del 2009; la mancata esecuzione delle opere strumentali ed accessorie alla gestione della discarica, in attuazione delle disposizioni legislative (D.L. n. 36/2003), come la realizzazione del previsto impianto di preselezione, approvato dalla Giunta comunale nel 2009 e che doveva essere completato entro il 31 luglio del 2011”. “Non abbiamo alcuna evidenza della avvenuta costituzione da parte di Agensel – conclude il Sindaco – della garanzia finanziaria per la gestione successiva alla chiusura della discarica. Le ripetute e gravi inadempienze ai disposti del Contratto stipulato con il Comune nel 2000, ci hanno perciò indotto ad intraprendere la via legale per evitare ulteriori gravi conseguenze economiche-finanziarie e per tutelare la salute e l’ambiente”. Con la diffida viene intimato alla Agensel di rimuovere, entro il termine di 15 giorni, le irregolarità riscontrate e di presentare all’Ente, nello stesso termine di tempo, deduzioni e documenti giustificativi. In caso contrario il Comune rileverà, a titolo di risarcimento, senza alcun onere, tutti gli impianti afferenti il servizio della discarica e attiverà le azioni legali volte al risarcimento per le spese sostenute ed i danni subiti.
 




COLLEFERRO: LOTTA ALL’ABUSIVISMO MULTE SALATE A CHI NON PULISCE

Redazione

Sempre in primo piano il controllo del mercato settimanale del martedì da parte del comando di Polizia municipale. Sia per quanto riguarda la lotta all’abusivismo commerciale all’interno del mercato che per la sicurezza degli stessi consumatori e, non ultimo, il decoro e la pulizia delle aree occupate dagli ambulanti. Anche ieri, come ogni martedì, ormai da diverso tempo a questa parte, i vigili urbani hanno controllato a tappeto le zone dove si svolge l’attività di commercio ambulante nell’intento di reprimere il commercio abusivo e prevenirne l’eventuale diffusione. “E’ un servizio assai utile per i cittadini – dice in proposito il sindaco Mario Cacciotti – avere tanti vigili che girano per il mercato rappresenta un deterrente per i malintenzionati e per gli abusivi. La lotta a questi ultimi, oltre a mantenere la legalità nel nostro comune, serve soprattutto a salvaguardare i commercianti onesti che lavorano seguendo le regole dettate dalla legge”. I pattugliamenti di ieri, come riferisce la Comandante di Polizia Municipale Antonella Pacella, non hanno portato per fortuna a sequestri, e questo – spiega – proprio in virtù del fatto che la presenza costante degli agenti di polizia scoraggia dal mettere in vendita merci contraffatte o abusive, che non passerebbero inosservate al controllo. La presenza degli agenti sarà perciò rafforzata e continuata nel tempo.
Rispetto al problema della pulizia del mercato, invece, proprio ieri tutti gli operatori del mercato coperto e di quello settimanale hanno ricevuto un avviso riguardante le disposizioni sindacali, più volte ricordate negli ultimi mesi, circa il corretto smaltimento dei rifiuti prodotti nel corso della loro attività. Dall’ottobre scorso, infatti, gli stessi erano stati richiamati ad un più corretto utilizzo delle piazzole di sosta loro assegnate, che devono essere lasciate pulite, a fine giornata, una volta utilizzate. La nota, a firma dell’assessore al Commercio Fabio Colaiacomo e del consigliere delegato ai rapporti con il Gaia Remo Paniccia, oltre a rammentare le semplici norme con cui devono essere lasciati gli scarti delle attività (in sintesi tutti i rifiuti devono essere ben chiusi nelle apposite buste consegnate loro dagli operatori del Gaia), avvisa che in caso contrario verranno sanzionati con una multa che va da un minimo di 155,60 euro ad un massimo di 1.556,00 euro. E questa volta, avvertono gli amministratori, dopo i ripetuti richiami che stanno loro facendo da oltre tre mesi, passeranno alle vie di fatto.

 




OLIMPIADI A ROMA: UN'OCCASIONE DI RILANCIO PER LA CAPITALE

Redazione

Roma ha presentato ufficialmente la sua candidatura come città disponibile ad ospitare i Giochi Olimpici nel 2020.

L'occasione importante, ha confermato Gianni Letta, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Presidente onorario del Comitato promotore Roma 2020, in un'intervista a Radio Uno:

"In un momento di difficoltà e di crisi, le Olimpiadi potrebbero essere un'occasione per mobilitare gli italiani, un segno di rinascita e ripresa per tutto il Paese".

 Mario Pescante, presidente del comitato promotore di Roma 2020, ha detto:

"Credo che in un momento difficile di crisi il nostro progetto possa considerarsi un investimento per il futuro, in linea con la seconda fase dell'iniziativa del Governo, cioè quella per la crescita. L'Italia è un Paese che ha bisogno di una scossa, di credere nel futuro, un Paese che deve riacquistare fiducia".

Ottimista anche il ministro del Turismo e Sport Piero Gnudi il quale, durante la conferenza stampa di presentazione dello studio della commissione Fortis chiamata a valutare la compatibilità economica della candidatura, ha dichiarato:  "Il sogno di un ministro dello Sport è portare le Olimpiadi nel proprio Paese. Se dipendesse da me, la risposta sarebbe scontata, ma il Governo dovrà tenere i piedi per terra, perché il momento è difficile e l'impegno molto oneroso. Ma a sostenere l'ottimismo generale ci sono ora anche i dati della relazione".




FROSINONE, UN ALTRO SIT DEI LAVORATORI DELL'AGENZIA FROSINONE FORMAZIONE SOTTO LA PROVINCIA

Redazione

Ancora un altro sit-in per davanti la sede dell'amministrazione provinciale dai lavoratori dell'Agenzia Frosinone Formazione. Furiosi, in tanti si sono ritrovati a ricordare al Presidente Iannarilli, che i loro diritti sono calpestati in maniera del tutto illegittima. Anche l'on. Francesco Scalia ha partecipato al sit-in, esprimendo la sua vicinanza alle famiglie coinvolte nella vicenda. "Esprimo tutta la mia solidarietà ai dipendenti dell'Agenzia Formazione – dichiara Francesco Scalia tra i manifestanti – ai quali, purtroppo, non sono bastate le numerose sentenze emanate dal giudice del lavoro per poter tornare al lavoro." Si tratta di una vicenda che ha del paradosso e che vede il Presidente provinciale Iannarilli, contrapporsi continuamente alle sentenze che hanno dato ragione ai lavoratori. "Il giudice del lavoro ha confermato per ben 23 volte che la procedura per la stabilizzazione dei dipendenti è stata correttamente eseguita – chiude Scalia – ma il problema è la furia distruttrice di Iannarilli la cui unica ossessione è cancellare tutto quanto fatto in passato".

 

 



GRAVE INCIDENTE SUL RACCORDO ANULARE, PERDONO LA VITA 5 RAGAZZI

Redazione

Cinque ragazzi tra i 20 e i 25 anni hanno perso la vita in un incidente stradale stanotte intorno alle 2.00 sul Grande raccordo anulare di Roma. Un camion ha travolto un auto ferma per un guasto nella corsia di emergenza all'altezza dell’uscita Ardeatina, colpendo anche una vettura della polizia stradale che stava prestando assistenza al primo veicolo. Le cinque vittime sarebbero tutti gli occupanti della Citroen C1, schiacciata dal mezzo pesante che trasportava una cella frigo. Le vittime sono state trasportate all'ospedale Sant'Eugenio. Entrambi gli agenti della polizia stradale sono rimasti feriti ma non gravemente.




L'APPELLO D'ITALIA NOSTRA CASTELLI ROMANI: "BASTA CEMENTO"

Riceviamo da Italia Nostra Castelli Romani e pubblichiamo 
 
 
BASTA CEMENTO AI CASTELLI ROMANI !
 
Per sottoscrivere l'appello basta cliccare sopra la seguente scritta e poi compilare le voci necessarie :
http://www.petizionionline.it/petizione/basta-cemento-ai-castelli-romani/5887
 
 
APPELLO RIVOLTO DA ITALIA NOSTRA Castelli Romani alle AMMINISTRAZIONI COMUNALI DEI CASTELLI ROMANI, alla REGIONE, all' ENTE PARCO DEI CASTELLI ROMANI, alla PROVINCIA DI ROMA, alla XI COMUNITA' MONTANA.
 
" L’area dei Castelli Romani  è da tempo gravemente minacciata da un’espansione preoccupante dell’edilizia diventata ormai irrefrenabile. La fisionomia dell’area sta subendo una radicale trasformazione con la conseguente perdita irreversibile dell’identità originaria. Il territorio vive una situazione di emergenza idrica, prova ne sia, in particolare, l’abbassamento del livello dei laghi, il progressivo depauperamento ed inquinamento delle falde idriche, conseguenza di uno sfruttamento indiscriminato del territorio, del crescente carico antropico e delle numerose perforazioni e prelievi abusivi.

Durante gli ultimi anni si è assistito anche al ricorso fin troppo frequente a strumenti urbanistici in deroga agli stessi piani regolatori comunali: patti territoriali e piani di utilizzazione aziendale, ad esempio,  hanno aggravato una situazione già da tempo insostenibile.

Verosimilmente si può ritenere come, in realtà, per alcuni comuni, considerando l’intera cubatura di edilizia esistente, comprensiva cioè anche di quella  abusiva e degli alloggi inutilizzati o fatiscenti, sia stata raggiunta ormai da tempo la soglia massima del numero di abitanti prevista dallo stesso piano regolatore, tenuto conto del fatto che la dotazione standard per abitante è pari a 90 m3 .

In particolare si osserva come in questi ultimi decenni, gli standard edilizi per i parcheggi ed il verde pubblico non siano stati quasi mai rispettati,  assistendo ad una  crescita abnorme delle cubature, decisamente superiore e sproporzionata rispetto alla crescita naturale della popolazione, favorendo in tal modo un carico antropico divenuto insostenibile.

L’istituzione del Parco Regionale dei Castelli Romani ha avuto proprio lo scopo di difendere e preservare l’integrità ambientale e culturale dei Castelli Romani. La legge istitutiva regionale n. 2/1984 prevede nell’articolo 11 l’adozione del Piano d’Assetto quale elemento cruciale ed indispensabile per il corretto funzionamento del Parco stesso.

Nonostante l’importanza di tale strumento e la gravità della situazione sopra descritta il Piano d’Assetto non è ancora diventato legge regionale.

 

Premesso quanto sopra, ITALIA NOSTRA Castelli Romani rivolge un appello a tutte le amministrazioni comunali dei Castelli Romani affinché decidano di assumere come propri i seguenti cinque impegni fondamentali:

 

1)   Svolgere tutte quelle azioni amministrative e politiche intese all’adozione definitiva del Piano d’Assetto.

 

2)   Evitare a priori il ricorso a strumenti urbanistici in deroga ai piani regolatori.

 

3)   Fare ricorso esclusivamente a varianti di salvaguardia che riducano effettivamente in modo drastico la crescita delle cubature nel          territorio comunale.

 

4)  Valorizzare i centri storici, tutelando gli immobili d’epoca passata e favorendo il restauro ed il  riutilizzo di  quelli eventualmente in disuso.

 

5)  Garantire la trasparenza delle informazioni circa la qualità dell’acqua in distribuzione sul territorio  rendendo pubblici sul sito informatico i dati relativi alla qualità dell’acqua distribuita  e  quelli relativi al bilancio idrico comunale.  "

 

                                           




L'ASSESSORATO ALL'AMBIENTE DELLA REGIONE LAZIO CONCEDE IL CONTRIBUTO AL BACCO JAZZ FESTVAL

Redazione

Riceviamo e publichiamo da Associazione Bacco Jazz

 

Mentre continua la denuncia dell’Associazione Bacco Jazz Festival e dei gruppi politici locali in merito al mancato contributo di 5 mila euro da parte dell’’assessorato alla Cultura del Comune di Marino, nonostante l’’impegno con atto scritto timbrato e firmato dal Comune, il responsabile del Festival punta l’’accento sulla serietà e coerenza delle amministrazioni ed enti rispetto agli impegni presi.

 

“Mentre l’’assessorato alla Cultura del Comune di Marino, non ha rispettato gli impegni presi con tanto di atto scritto – dice Ivan Galea – l’’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio ha concesso il contributo richiesto dall’’Associazione e ha così permesso che l’’Associazione non finisse in un mare di debiti.

 

Questa è una dimostrazione di serietà e coerenza da parte della Regione e dell’’assessore all’’Ambiente Marco Mattei che ha creduto fin dall’’inizio nel progetto BACCO JAZZ FESTIVAL, la prima manifestazione che si è tenuta con grande successo nel territorio protetto del PARCO REGIONALE DEI CASTELLI ROMANI, ed ha incentivato con dibattiti e iniziative il rispetto per l’’ambiente e la possibilità di dare vita a nuove iniziative che valorizzino il verde che abbiamo intorno attraverso la diffusione della CULTURA, con la maiuscola”.

 

Pertanto l’’associazione Bacco Jazz ringrazia l‘’assessorato all’’Ambiente della Regione Lazio per aver sostenuto l’’iniziativa non soltanto con un patrocinio gratuito ma anche con un contributo oneroso.

 

Un ringraziamento è inoltre dovuto al commissario del Parco regionale dei Castelli Matteo Mauro Orciuoli che si è mostrato fin da subito sensibile all’iniziativa, sposandola attraverso la concessione del nulla osta per la manifestazione, previa verifica dell’impatto acustico all’’interno del Bosco Ferentano, e mettendo a disposizione l’’ausilio dei guardia parco nei giorni in cui si è tenuta la manifestazione.

 

L’’associazione culturale ha avuto cura e rispetto del Bosco Ferentano mantenendo i volumi prettamente acustici al livello consentito e non prolungando i tempi di permanenza della musica fino a notte inoltrata.




QUOTE ROSA IN COMUNE DI ROMA, ALEMANNO: PRIMA AZZERA LA GIUNTA POI LA RINOMINA

Redazione
Prima ha disfatto e poi ha rimesso ognuno al suo posto. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha firmato l'ordinanza che azzera la giunta di Roma Capitale.  Il primo cittadino ha provveduto poi a rinominare gli stessi assessori, lasciando quindi immutata la composizione dell'esecutivo capitolino. L'obiettivo è far decadere il ricorso al Tar sul mancato rispetto delle quote rosa. L'ordinanza prevede una diversa riassegnazione di alcune deleghe.



CASSINO, REGIONE GARANTISCE MAGGIORE PROTEZIONE ALLE SORGENTI DEL FIUME GARI

Redazione

La Giunta regionale ha individuato le aree di salvaguardia dell’opera di presa delle sorgenti del fiume Gari ricadenti nel comune di Cassino. Si tratta della protezione degli impianti che permettono di prelevare l’acqua dai cicli naturali, in questo caso dalle sorgenti, al fine di preservarne qualità e purezza. Nello specifico, l’esecutivo ha deliberato la delimitazione di cinque diverse aree: una zona di tutela assoluta, una zona di rispetto ristretta e, vista l’elevata vulnerabilità legata alla tipologia della captazione, anche una “zona di rispetto ristretta con particolare attenzione”, ancora: una zona di rispetto allargata e una zona di protezione (le relative cartografie sono tutte consultabili presso la Regione Lazio, Dipartimento Istituzionale e Territorio, Direzione Regionale Ambiente, Area Conservazione Qualità Ambiente).

Ad annunciarlo è stata Annalisa D’Aguanno, vicepresidente della Commissione regionale Lavoro, Politiche Sociali e Giovanili.

La Giunta ha quindi dettagliato una serie di divieti inerenti le attività che si possono svolgere nelle aree in questione. Tre le tante disposizioni, premesso che la zona di tutela assoluta deve essere acquisita dal gestore dell’acquedotto ed adibita esclusivamente alle opere di captazione, è stato disposto che la stessa, recintata, deve essere idoneamente protetta e provvista di opere di regimentazione delle acque dilavanti, rendendo interdetto l’accesso ai non autorizzati, così come è vietato il passaggio di mezzi con carichi pericolosi presso le opere di captazione; nella zona di rispetto ristretta non è consentita ulteriore edificazione e devono essere messi in sicurezza i centri di pericolo esistenti; che nelle zone di rispetto sono vietati l’insediamento dei seguenti centri di pericolo e lo svolgimento delle seguenti attività: dispersione di fanghi e acque reflue, anche se depurati; accumulo di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi; spandimento di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi; dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche provenienti da piazzali e strade; aree cimiteriali; apertura di cave che possono essere in connessione con la falda; apertura di pozzi ad eccezione di quelli che estraggono acque destinate al consumo umano; gestione dei rifiuti; stoccaggio di prodotti ovvero sostanze chimiche pericolose e sostanze radioattive; centri di raccolta, demolizione e rottamazione di autoveicoli; pozzi perdenti;

 

E’ stato inoltre sancito  <che nelle zone di rispetto non si possono insediare attività industriali e artigianali che possano interferire, anche occasionalmente, con la qualità delle acque; che la zona di protezione non interessata da insediamenti residenziali, ferma restando la destinazione urbanistica vigente, dovrà rispettare una serie di misure precauzionali da inserirsi negli strumenti urbanistici comunali. Tra queste, è vietata l’apertura di cave; l’apertura di nuove discariche di qualsiasi tipo, ad esclusione di quelle di  inerti; lo scarico nel suolo di reflui e fanghi>.