NEMI, L'INTERVISTA IN ESCLUSIVA A GIOVANNI LIBANORI (UDC)

Chiara Rai 

 

Perché l’Udc adesso è passata dall’altra parte?

“Ritengo che il rapporto collaborativo con Biaggi e Cocchi si sia interrotto quando l’abbiamo sfiduciati, non ho interesse a dialogare con loro e credo che anche loro non abbiano interesse a dialogare con me.

 

Intendo dire, tante divergenze e anni di idee opposte e poi? Si parla di una possibile futura intesa con Pd e Sel?

I tempi bisogna cavalcarli e non restare ancorati a vecchie logiche, quando si riferisce alle divergenze sul Prg, dico che in quel caso ho condiviso il piano e Vairo no, resta comunque il fatto che Nemi ha un Prg che non favorisce la cementificazione.

 

Ha letto le ultime affermazioni di Canterani?

Non condivido nulla di quello che dice Canterani, poteva parlare prima, quando ad agosto ci siamo salutati ripromettendoci di vederci quanto prima per organizzare un fronte comune contro Biaggi – Cocchi. Canterani dice che umanamente gli sono simpatico, ma ritengo che ci vorrebbe più onestà intellettuale. Quando Canterani dice di non essere stato invitato è fuori strada, è chiaro che prima si riuniscono i partiti e dopodiché si decide di allargare alle liste civiche

 

Adesso che intende fare, suggellare la nuova intesa? E, altra domanda, Alberto Bertucci fa squadra con l’Udc?

Io, Alberto Bertucci e Edi Palazzi, i tre che hanno sfiduciato la Pdl, siamo d’accordo su tutto e insieme abbiamo posto le nostre strategie sia a Sel che al Pd e se loro vorranno condividerle si può certamente correre insieme. Per me la politica è passione, è perseguire il bene di Nemi nell’interesse dei cittadini. Sono una persona che per un fatto di principio politico e di legalità si farebbe ammazzare. Mi impegno a prescindere e garantisco che andremo avanti lo stesso. O da soli o in coalizione,  ci presentiamo lo stesso. Farò una battaglia di bandiera ma rimanendo equidistante sia da Biaggi che da Canterani perché ritengo che abbiano fatto il tempo loro.

 

E Federazione di Sinistra? Correrete anche assieme a loro?

Il segretario di Federazione di Sinistra Giacomin ha detto sostanzialmente che da solo non può decidere nulla e l’Udc non è propenso a fare un alleanza con Federazione di Sinistra che all’ultimo incontro ha avanzato le primarie specificando che il loro candidato è Canterani e non la Osmari. Io mi sono alzato e me ne sono andato perché è improponibile.

 

Avete un candidato? Oppure pensa di candidarsi lei?

Un candidato come Alberto Bertucci è un nome più che spendibile. Per quanto mi riguarda, posso andare in giro per Nemi a testa alta e non so se altre persone possono fare altrettanto. Al 99 per cento non mi candido anche perché ho assunto un incarico che non mi permette di avere molto tempo a disposizione (consigliere di amministrazione in Cotral), ma poi non è detto, la decisione è come si dice “sub iudice”, sono a disposizione per dare assolutamente un contributo a Nemi.  

 

Niente avvicinamenti con il Pdl?

Nel Pdl non si sa neppure chi è il segretario, chi è il segretario? Ci sarebbero persone con cui dialogare ma decisamente sono poche, in linea di massima possono andare bene tutti, tranne Biaggi e Cocchi. Bisogna, una volta per tutte, far capire alla gente chi è Biaggi e chi è Cocchi.

 

 Come vi siete avvicinati con Pd e Sel?

C’è innanzitutto un’amicizia con Francesca Bertucci e Azzurra Marinelli, anzi ringrazio Francesca Bertucci per aver fatto un tavolo allargato e se poi si dovesse trovare un’intesa, sarebbe un contributo di rinnovamento non indifferente. Di fatto, si sono messi a tavolino con l’Udc anziché con Canterani e già questa è una risposta.




NEMI, SLITTA IL TAVOLO PER SUGGELLARE UN’INTESA DI CENTROSINISTRA

Chiara Rai

L’incontro avrebbe dovuto tenersi mercoledì, invece per “problemi logistici organizzativi” dice il segretario Pd Francesca Bertucci, il tavolo è saltato e si terrà probabilmente la settimana prossima. Francesca B. ha letto le dichiarazioni di Vairo Canterani e non ha esitato a commentare, seppur in breve, le considerazione del leader della lista civica “Nemi per sempre”. “Mi dispiace che Canterani l’abbia presa in questo modo – dice Francesca Bertucci – la nostra non era affatto una volontà di estromissione, solo pensavo che Vairo Canterani, che ha comunque meno di 600 voti ma circa 300, fosse abbastanza rappresentato dal segretario di Federazione di Sinistra, come del resto, Renzo Colazza (anch’esso rappresentante di una lista civica) è stato ben rappresentato dal Pd. Comunque stiamo ancora in fase di vaglio e preferisco non commentare oltre le parole di Canterani”. Insomma, pare che l’estromissione di Vairo Canterani, non sia stata volutamente ricercata dal “nuovo gruppo” (che aspira all’intesa tra Pd – Udc – Sel e Fed.), ma che il segretario Pd, “moderatore” in causa, avesse invitato al tavolo soltanto le sigle politiche. Non è tardato ad arrivare un commento a caldo di Canterani: “Ribadisco tutto quello che ho già detto – ripete Vairo – non mi interessa cosa stiano vagliando, mi auguro comunque che trovino un accordo. Per quanto mi riguarda, mi tiro fuori dai giochi e starà agli altri esponenti della lista civica “Nemi per Sempre”, decidere il da farsi. Invitando il segretario di Federazione – aggiunge Canterani – non hanno certamente sottinteso la mia presenza, perché io rappresento una lista civica e quindi, ripeto, mi hanno estromesso”.  




PIANO RIFIUTI: MONTINO PD VOTA CONTRO

Redazione

“Il Piano rifiuti è atto vuoto per questo voteremo contro in Aula”. Lo ha detto il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale del Lazio, Esterino Montino, in attesa dell’inizio dei lavori dell’Aula che voterà il Piano rifiuti presentato dalla giunta Polverini. Per Montino il provvedimento, “non localizza nulla. Non fa scelte concrete. Il sistema degli impianti non è menzionato e ciò che è ancora più grave è che il Piano è privo di impegni finanziari e di priorità stabilite. C’è solo una percentuale del 65 per cento sulla differenziata con scadenze estremamente ravvicinate: un libro dei sogni considerato che noi stiamo al 16-17 per cento in tutta la Regione. Si rischia di entrare in una acuta crisi dei rifiuti, senza considerare la confusione del dialogo che si è creata. Il ministero che ‘osserva’ Corcolle. Stamattina il Consiglio di stato ha respinto il ricorso della Colari, la proroga di Malagrotta che non chiude, e gli impianti che continuano a rimanere chiusi. Per questo voteremo contro. Pensiamo – conclude Montino – che il testo di iniziativa popolare sia significativo e importante, in particolare per affermare una filosofia e un senso marcia per impegnarci fortemente sulla differenziata coinvolgendo i Comuni. Perché ce ne sono alcuni che non hanno ancora iniziato questo processo. Pensiamo che il Piano della Polverini sia da bocciare. Mentre quello di iniziativa popolare è da prendere in considerazione”




MALAGROTTA, IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA STATO EMERGENZA:ATTESA PROROGA CONSIGLIO DEI MINISTRI

Redazione

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal Consorzio Colari che gestisce la discarica di Malagrotta teso a porre nel nulla la dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla prossima chiusura della discarica. La IV sezione della suprema magistratura amministrativa ha sottolineato come la dichiarazione dello stato di emergenza “si fondi su una situazione oggettiva”. Il Consiglio di Stato ha inoltre confermato la valutazione del giudice di primo grado in ordine alla “compatibilità dei poteri del commissario delegato con i principi normativi vigenti, stante il richiamo espresso alla natura espropriativa dell’acquisizione dell’area e della possibilità di realizzazione e gestione diretta dell’infrastruttura da parte dell’ente pubblico (il commissario delegato, ndr.)”. Per questi motivi la IV sezione ha deciso di confermare la lettura del Tar sull’inesistenza dei presupposti per l’adozione della misura cautelare richiesta dal Colari. Il rinvio delle decisione della magistratura alla giornata di ieri era scaturito da una decisione dello scorso 27 dicembre da parte della IV sezione del Consiglio di Stato che aveva rimandato di un paio di settimane la decisione sull’esproprio del sito di Riano Quadro Alto, accogliendo l’istanza di misura cautelare provvisoria formulata dal Colari con la quale si chiedeva di sospendere l’ordinanza del Tar Lazio del 24 novembre sull’esproprio del sito di Quadro Alto acquistato dal patron di Malagrotta Manlio Cerroni.

A questo punto si attende che il Consiglio dei ministri proroghi ulteriormente lo stato di emergenza scaduto a fine anno e rinnovato provvisoriamente fino a ieri, 17 gennaio, in attesa della pronuncia della magistratura amministrativa, mentre per la chiusura della discarica occorrerà attendere ancora sei mesi, salvo nuove proroghe. Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, delegato per il superamento dell'emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma, aveva infatti adottato un provvedimento per “la prosecuzione del servizio pubblico di smaltimento dei rifiuti urbani presso la discarica di Malagrotta sino al 30 giugno 2012” per “evitare l'insorgere di gravi problemi sotto il profilo igienico-sanitario sul territorio della provincia nelle more della realizzazione delle discariche provvisorie ai sensi dell'Opcm 3963 del 6 settembre 2011”. Secondo l’ordinanza nello sversatorio capitolino potranno essere conferite altri 1.280.000 metri cubi di rifiuti nei primi sei mesi dell’anno. Gli impianti TMB (Trattamento meccanico-biologico) di Malagrotta dovrebbe garantire a regime 900 t/giorno con la “formazione del personale per l’attivazione del secondo turno giornaliero” a cui si aggiungerà, si legge sempre nell’ordinanza, un altro impianto nell’area industriale di “Castellaccio” nel comune di Paliano (FR) che dovrebbero essere realizzati nell’arco di dodici mesi da Ama e Acea.  




COMUNE DI ROMA, ALEMANNO SIGLA INTESA PER VALORIZZAZIONE IMMOBILI

Redazione

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha siglato un protocollo d’intesa con l’Anci, l’Agenzia del demanio e l’Agenzia del territorio per avviare una collaborazione sulle procedure per la valorizzazione del patrimonio immobiliare capitolino. Il protocollo avrà durata biennale con possibilità di rinnovo. Il protocollo spiega il Campidoglio in una nota -nasce dall’esigenza degli Enti locali di ridurre, anche per il rispetto delle regole del “Patto di stabilità interno”, gli oneri gestionali e autofinanziarsi in modo da incidere il meno possibile sul livello di indebitamento pubblico. In quest’ottica, quindi, il progetto di valorizzazione del patrimonio immobiliare, di proprietà di Roma Capitale e delle sue controllate, rappresenta uno strumento strategico per la gestione finanziaria. Roma Capitale, Agenzia del demanio, Agenzia del territorio e Anci lavoreranno insieme per effettuare una valutazione globale sulle potenzialità del patrimonio esistente per giungere a ottimizzarlo sotto il profilo degli usi interni e adeguarne la redditività. L’obiettivo è quello di attuare una visione innovativa dell’intero complesso del patrimonio immobiliare di Roma Capitale che, partendo dalla conoscenza degli immobili, arrivi a sfruttarne le potenzialità finanziarie, in modo che esso rappresenti una fonte di risparmio e di reddito per l’Amministrazione capitolina. Per questo, l’analisi del patrimonio prevede: elaborazione di linee guida di razionalizzazione gestionale dello stesso; raccolta ed elaborazione dei dati attraverso sopralluoghi; accertamenti urbanistici ed edilizi; analisi del mercato immobiliare; valutazione degli immobili.

Nello specifico il protocollo indica, all’art. 2, l’oggetto e le finalità dell’accordo e cioè lo studio, la redazione e l’attuazione di un Programma per la pianificazione, gestione e razionalizzazione di interventi sul patrimonio immobiliare che siano ispirati a criteri di efficienza (raccolta e gestione delle informazioni chiave sul patrimonio immobiliare), efficacia (implementazione di strategie, iniziative e soluzioni operative), modernizzazione e eccellenza operativa e gestionale (condivisione e diffusione di conoscenze e esperienze, “best practices”, modelli e metodologie). L’accordo prevede la costituzione di una Cabina di regia, composta dagli assessore al Bilancio, all’Urbanistica e al Patrimonio, dal direttore generale e dal direttore esecutivo di Roma Capitale. La Cabina fornirà gli indirizzi strategici e di pianificazione del lavoro. Essa provvederà inoltre a individuare gli immobili oggetto di razionalizzazione e valorizzazione, dando priorità a quelli idonei allo scopo nel breve periodo. Il protocollo prevede altresì la costituzione di una Unità Tecnica, composta da qualificati soggetti individuati dagli enti sottoscrittori, nonché dai rappresentanti delle società partecipate del Gruppo Roma Capitale interessate.I lavori dell’Unità Tecnica si svolgeranno sotto il coordinamento dell’Agenzia del Demanio, sulla base delle linee di indirizzo strategico e di pianificazione individuate dalla Cabina di Regia. All’Unità Tecnica sarà affidato il compito di predisporre uno Studio di Prefattibilità in linea con il Programma per identificare in dettaglio esigenze specifiche, ambiti di intervento, obiettivi da perseguire e risultati attesi. Inoltre, l’Unità tecnica si occuperà di redigere gli Accordi di Servizio, attraverso i quali verranno indicati gli impegni assunti e i termini di attuazione.

Infine, nello specifico, l'Agenzia del demanio parteciperà all’Unità tecnica fornendo un contributo tecnico-specialistico e coordinerà le attività e i lavori della stessa; l’Agenzia del territorio supporterà le attività dell’Unità Tecnica segnatamente sulle valutazioni estimative e catastali; l’Anci svolgerà, oltre che un ruolo di supporto tecnico, anche un’azione di monitoraggio delle procedure seguite nella redazione delle proposte di valorizzazione per esportare le “best practices” su scala nazionale.




ROMA, I TASSISTI INVIANO PROPOSTE AL GOVERNO. ANCORA PROTESTE

Redazione 

Ancora un'altra protesta dei tassisti contro le liberalizzazioni a Roma. Circa cento auto bianche si sono riunite questa mattina al Circo Massimo. Al termine dell’assemblea Raffaele Grassi, delegato dai tassisti romani, ha consegnato al rappresentante del governo, il segretario della presidenza Manlio Strano, il documento con le controproposte dei rappresentanti di tutte le sigle sindacali, allo schema di liberalizzazioni del settore illustrato dall'esecutivo nell'incontro di ieri. Praticamente impossibile oggi per turisti e cittadini romani trovare un taxi nella Capitale. Inesistenti anche all’aeroporto di Fiumicino.

I tassisti sono dunque sul piede di guerra e lo si era capito già dall’avvertimento arrivato in mattinata dal presidente di Unitaxi Loreno Bittarelli: “Se ieri sera il governo ci ha solo ascoltato allora scateniamo la guerra. E se è stata solo un'audizione, allora faremo sentire le nostre ragioni. Se vogliono il braccio di ferro davvero succede l'inferno”. La bozza delle controproposte è stata illustrata anche al sindaco Gianno Alemanno che ha sottolineato: "Mi trovo d’accordo con le loro proposte, che rispecchiano le esigenze della categoria ma che sono in grado di migliorare questo servizio pubblico molto importante tutelando i bisogni dei cittadini utenti”. Le sigle sindacali incontreranno nuovamente l’esecutivo domani mattina, poi sarà l’assemblea a decidere il da farsi.  




REGIONE, APPROVATO IL PIANO DEI RIFIUTI

Redazione

Via libera dal Consiglio regionale del Lazio al piano di gestione dei rifiuti proposto dalla Giunta Polverini. L'atto – approvato oggi con una delibera votata a maggioranza dall'Aula (40 favorevoli e 23 contrari) presieduta da Mario Abbruzzese (Pdl) – ha lo scopo di uniformare e razionalizzare la programmazione che si è susseguita nel tempo, aggiornare la pianificazione al nuovo quadro normativo nazionale e superare definitivamente l'emergenza rifiuti nel Lazio. ll piano persegue, fino al 2017, tre obiettivi: riduzione alla fonte della produzione di rifiuti, raccolta differenziata al 65% dal 2012 e realizzazione di un sistema integrato di impianti di recupero e smaltimento.

Si è trattato, secondo l'assessore Pietro Di Paolo, di garantire un approccio strutturale e organico al problema rifiuti. Dopo le due ordinanze della presidente Polverini di dicembre 2010 e giugno 2011, l'adozione del piano in Giunta, la stesura del documento di siting delle tre direzioni regionali che ha consentito al commissario Pecoraro di individuare i siti per l'emergenza post Malagrotta – ha detto Di Paolo durante l'iter in Aula – "arriviamo ad uno dei passaggi più importanti e cruciali, cioè all'approvazione della cornice normativa per quanto riguarda il problema rifiuti". Presente in aula la presidente della Regione, Renata Polverini.

 "Un piano che è uno strumento legislativo esaustivo estremamente strutturato – ha commentato a margine il presidente Abbruzzese – che va a contrapporre all'incremento quantitativo nella mole di rifiuti prodotti, un decisivo aumento qualitativo della raccolta differenziata, un sensibile miglioramento dell'impiantistica di trattamento e l'attivazione di una vasta gamma di iniziative di prevenzione, recupero e riuso dei rifiuti".

 "Oggi abbiamo la possibilità di far fare un salto in avanti al nostro territorio, fornendo un documento che aggiorna finalmente un Piano del 2002, ormai troppo arretrato rispetto ai cambiamenti morfologici e demografici che si sono verificati in 10 anni nel Lazio, ma soprattutto per i significativi progressi tecnologici che si sono ottenuti anche nel campo della gestione dei rifiuti" ha dichiarato in occasione del voto il presidente della commissione Ambiente, Roberto Carlino (Udc), ricordando che questo atto allinea il Lazio alle richieste della Ue. E' intervenuto a dichiarare il voto favorevole del Pdl il consigliere Andrea Bernaudo, che ha ricordato come il piano rappresenti una risposta appropriata all'Europa, ma anche a quelli che, da parte sua, ha definito i fallimenti delle amministrazioni di centrosinistra a Roma e al commissariamento Marrazzo per il Lazio. "E' un piano rifiuti – ha sottolineato – che vuole arrivare alla chiusura del ciclo della gestione dei rifiuti, che ha come priorità la prevenzione e soprattutto la raccolta differenziata".

Dai banchi dell'opposizione, invece, il piano è stato criticato con diverse argomentazioni. Nel mirino, in particolare, la previsione di quello che è stato definito il "piano B", destinato a rappresentare il fabbisogno impiastico qualora non si realizzino alcuni obiettivi del piano principale. "Lo scenario di controllo – ha dichiarato Rocco Berardo (Lista Bonino Pannella) – è quello che perseguirà questa Giunta". Filiberto Zaratti (Sel) ha definito il piano "una grande occasione perduta" a causa proprio dello scenario di controllo. Esterino Montino, capogruppo Pd, si è chiesto dove fossero le reali novità del piano e ha criticato la mancata previsione nel piano di risorse finanziarie e di un "sistema industriale".

Angelo Bonelli (Verdi) ha invece osservato che il piano è stato fatto senza prendere in considerazione Roma, che incide per il 70% dei rifiuti del Lazio, e poi si è arrivati a chiedere la dichiarazione di emergenza al Governo. "Da commissariare era l'Ama di Roma". Giuseppe Celli (Lista civica Cittadini/e) ha aggiunto che gli impianti di trattamento meccanico biologico non saranno sufficienti a trattare il "tal quale" prodotto dalla Capitale, mentre Fabio Nobile (FdS) ha criticato il mancato abbandono della logica delle discariche e degli inceneritori, Claudio Bucci (Idv) ha ricordato gli interrogativi che lascia aperti il piano e criticato le scelte di Corcolle e Riano come discariche provvisorie.

 Il piano

Fissata dal piano al 65%, in applicazione delle norme vigenti, la soglia minima di raccolta differenziata dal 2012 e fino al 2017. Il piano contempla la possibilità per i comuni – prevista dalla legislazione nazionale (D.Lgs. 205/2010) – di derogare agli obiettivi di raccolta differenziata, con un accordo di programma tra ministero dell'Ambiente, Regione ed enti locali. Il piano dovrà conformarsi a tali accordi. L'eventuale adeguamento a tali programmi sarà trasmesso alla commissione Ambiente della Pisana e alla Ue.

Quanto allo scenario di controllo – definito "piano B" dall'opposizione, che ne aveva chiesto la cancellazione, e invece "rafforzamento dello scenario di piano" da Di Paolo – esso valuta il fabbisogno impiantistico qualora: non si realizzino le politiche di riduzione e si abbia crescita "inerziale" della produzione dei rifiuti; non si raggiungano gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal piano; la capacità operativa degli impianti di termovalorizzazione non risulti pari a quella autorizzata. Se dovessero permanere le ipotesi dello scenario di controllo potranno essere autorizzate ulteriori capacità di trattamento per il rifiuto indifferenziato e di termovalorizzazione.

Per la gestione dei rifiuti il Lazio è stato ripartito in cinque ambiti territoriali ottimali (Ato), corrispondenti in linea di massima ai territori delle province laziali. Scompare l'Ato unico regionale, previsto in origine dalla proposta. All'interno degli Ato andranno organizzati i servizi di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati, garantita l'autosufficienza degli impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) e di quelli di smaltimento di rifiuti urbani (discariche). In caso di carenze, un ambito potrà utilizzare impianti presenti in altri Ato (come accade per Rieti che si serve di Viterbo).

 Il piano non indica direttamente le aree idonee (e quelle non idonee) ad ospitare gli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, ma fissa – come previsto dalla legge – i criteri per la localizzazione da parte delle Province nei loro strumenti di pianificazione territoriale. Termovalorizzatori e gassificatori dovranno invece essere autosufficienti su base regionale. I tempi per la realizzazione degli impianti necessari a completare la dotazione a livello regionale sono stati stimati in 3 anni per quelli di TMB, 5 per quelli di trattamento termico e 3 per quelli di compostaggio.

La deliberazione approvata oggi prevede che il provvedimento sia trasmesso – assieme agli elaborati – alla Commissione europea. Questo ai fini della valutazione dell'ottemperanza a quanto stabilito dalla sentenza con cui, il 14 giugno 2007, la Corte di giustizia europea ha condannato la Repubblica italiana.

Il piano rifiuti aveva iniziato il proprio iter in consiglio il 12 dicembre dopo che il 6 dicembre la commissione Ambiente, a conclusione di una serie di sedute ed audizioni, aveva espresso parere favorevole. Quindi il 14 dicembre si è concluso l'esame in aula e il voto finale è stato rinviato – dopo l'approvazione del Bilancio della Regione, avvenuta il 22 dicembre – al 18 gennaio 2012.




FEDERLAZIO FA DUE CONTI: "SIAMO IN RECESSIONE"

Redazione

L’indagine congiunturale sulle pmi riferita al secondo semestre del 2011 e condotta su un campione di 350 aziende associate segnala un calo sia di ordini, si di fatturato che di produzione e le previsioni per il 2012 non sono più rosee. L’indagine fotografa un saldo di ordini ricevuti che cala complessivamente di 16 punti: dal mercato nazionale (da -8 a -15); da quello europeo (da -7 a -20) ed extra-europeo (una contrazione di 20 punti, che mantiene però valori positivi). Il trend del fatturato è in parte simile a quello degli ordinativi: il saldo peggiora da -1 a -5 contraendosi di 4 punti. Sul mercato europeo passa da -2 a -10. Su quello nazionale da -15 a -11. Mentre sul mercato extra europeo cresce lievemente da +11 a +12. Anche il saldo di opinioni sull’andamento della produzione scende a -9 dal precedente -6. Sul versante degli investimenti, il 32,6% delle imprese, rispetto al precedente 33,1%, dichiara di averne effettuati. Per le previsioni sull’ampliamento dell’organico, nel primo semestre 2012, il saldo crolla di 30 punti e diventa negativo. Tuttavia, circa il 70% delle imprese manifesta l’intenzione di mantenere inalterato l’organico nel prossimo semestre.




IL PD DI VELLETRI ESPELLE I CONSIGLIERI TADDEI E BAGAGLINI

Redazione

Fuori dal Pd! Il gruppo consiliare del Partito democratico di Velletri ha espulso i consiglieri Fabio Taddei e Vincenzo Bagaglini. I due avrebbero contrastato l’azione amministrativa, addirittura dando corda, talvolta, al centrodestra. “Un partito fatto di regole – si legge in una nota –  non può più tollerare che consiglieri comunali agiscano in aperto e sistematico contrasto con tutto il Gruppo consiliare e la dirigenza del partito come accade continuamente da circa un anno con azioni volte a mettere in difficoltà l'amministrazione anche mediante uno stretto e palese collegamento con l'opposizione di centro destra".




ROMA, IMPRESE AFFOSSATE DA PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. ARACRI PDL PRESENTA INTERROGAZIONE

C.R.

Le imprese sono in ginocchio a causa dei ritardi nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni. La denuncia arriva a mezzo di un'interrogazione presentata ieri dall'on. Francesco Aracri del Pdl al Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. Il ritardo nel pagamento di fatture scadute è diventato presso talune amministrazioni una regola fissa e in certi casi il ritardo nei pagamenti si misura in anni, secondo la stima del Ministro dello sviluppo economico lo scaduto dei pagamenti privati e pubblici raggiunge ormai la cifra di 60-80 miliardi di euro di debito forzoso. “Le amministrazioni mettono in pratica politiche di rigore sul versante degli adempimenti fiscali e del recupero dei tributi non pagati – continua Aracri – mentre, nello stesso tempo e contro gli stessi soggetti, sono più o meno disattente nel rispetto di regole contrattuali, mettendo in dubbio la loro onorabilità, legittimità e in ultima analisi la credibilità dell'intero sistema statale”.

Aracri chiede l’operatività immediata della direttiva Ue 2011/7/UE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, che stabilisce termini non derogabili per l'adempimento delle obbligazioni monetarie delle pubbliche amministrazioni, prima del termine di recepimento, fissato al 16 marzo 2013 e che il Ministero provveda ad istituire meccanismi di compensazione tra le imprese e le pubbliche amministrazioni in ritardo con i pagamenti.




ARGOL, TEDESCHI (IDV): “PROGETTI DI SVILUPPO NON POSSONO PRESCINDERE DA OCCUPAZIONE”

Redazione

“I 76 lavoratori della Argol S.p.A. hanno tutto il diritto di usufruire della clausola sociale e quindi ad entrare a pieno titolo in Alitalia CAI.

Se invece Alitalia CAI ritiene che gli accordi possano essere calpestati allora devono intervenire le Istituzioni sia regionali, sia governative. Il ricorso alla cassa integrazione sarebbe un ulteriore regalo per quest’Azienda che ha avuto fin troppo dallo Stato Italiano, ossia, dai contribuenti italiani. I vertici, delegati dai grandi azionisti francesi ed italiani, nei vari tavoli di trattative sono stati sempre irremovibili, il loro è stato un no secco. Ma lo scalo di Fiumicino rientra nel territorio della Regione Lazio e tutti i progetti di sviluppo ed ampliamento non possono scivolare sulla pelle dei 76 lavoratori Argol.

Se si amplia in un’ottica di sviluppo e di crescita, i primi a doverne beneficiare devono essere tutti coloro che lavorano da anni in aeroporto ed hanno pertanto contribuito con il loro lavoro e le loro competenze a far decollare il Leonardo da Vinci.." Lo dichiara in una nota Anna Maria Tedeschi, consigliere regionale di Italia dei Valori.