MONTECOMPATRI NUOVA CLINICA SAN RAFFAELE. IL COLOSSO SANITARIO CASTELLANO

Chiara Rai

E’ stata ufficialmente battezzata la nuova clinica San Raffaele di Monte Compatri. Il colosso sanitario castellano, un edificio di sei piani affiancato da una palazzina di tre in un parco 35 mila metri quadri, conta ben 15 posti di medicina, 86 di riabilitazione ordinaria, 108 posti di RSA, 14 di hospice residenziale e 60 di psichiatria residenziale. Si tratta, dunque, di una realtà, accreditata al sistema sanitario nazionale, che potrà garantire la continuità assistenziale ai cittadini dell’intera area di Monte Compatri e Comuni limitrofi: dalla medicina per acuti, connessa alla rete ospedaliera e ai pronto soccorso, all’accoglienza nei reparti di riabilitazione neuromotoria, cardiologica e respiratoria, completando l’offerta con l’ampliamento alle attività di residenzialità, estesa anche all’area psichiatrica, con particolare attenzione ai disturbi dell’alimentazione, e con l’accompagnamento di pazienti terminali sia in regime residenziale che domiciliare, nel reparto di hospice. Sono 59 i pazienti curati a domicilio con cartelle cliniche informatizzate per monitorare in tempo reale le terapie di ciascuno. Il fatto che la struttura sia entrata a pieno regime, in termini di ricovero, è fondamentale in quanto a Natale scorso i cittadini di Velletri e dintorni hanno dovuto assistere alla chiusura della “sorella” del San Raffaele monticiano, che offriva da oltre 30 anni analoghi servizi e che vantava l’accreditamento di 402 posti letto. Dunque il San Raffaele di Monte Compatri è visto nel territorio come il salvagente della riabilitazione.  La sua mission, come ha ribadito il professor Natale Santucci, direttore medico aziendale del Gruppo San Raffaele S.p.a, è dare seguito a un percorso riabilitativo per reinserire il paziente nel suo ambito lavorativo e famigliare: “Nel Luglio 1981- dice Santucci –  presso l’allora Clinica Madonna della Letizia, in Via dei Laghi a Velletri, prendeva avvio una importante attività sanitaria che, sviluppatasi nel tempo, ha rappresentato il preludio a quanto oggi è pienamente realizzato a Montecompatri”. L’offerta sanitaria si è poi ampliata nel tempo. “La sfida ultima – conclude Santucci –  è proprio la connessione del San Raffaele Montecompatri con la rete dell’assistenza territoriale e domiciliare. Questa sfida può essere vinta soltanto con la partecipazione attiva di tutte le istituzioni, per il bene comune del cittadino fragile”.
 
Franco Pasqua – Responsabile U.O. Pneumologia Riabilitativa

“L’Unità operativa del San Raffaele Montecompatri, prima ubicata a Velletri, ha acquisito nel tempo una notevole esperienza nella gestione di malati critici: in particolare ha gestito negli ultimi due anni 48 pazienti con tracheotomia, 28 dei quali sono tornati al proprio domicilio dopo essere stati decannulati, con grossi ed ovvi vantaggi sulla loro qualità della vita. Nello stesso periodo hanno ricevuto assistenza 39 pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), che dopo trattamento riabilitativo sono stati dimessi a domicilio con ottimizzazione delle funzionalità residue.
Complessivamente, a partire dal 1 gennaio 2000, sono stati trattati, prima a Velletri, ed ora a Montecompatri, 4002 pazienti, affetti dalle più varie patologie respiratorie, provenienti da tutto il Lazio, ma anche da fuori regione”.

Direttore Sanitario Saverio Celletti:

ll San Raffaele “Monte Compatri” con i suoi 281 letti residenziali si colloca come una realtà convenzionata con il sistema sanitario nazionale.

Francesco Ferretti Responsabile Medicina

"Abbiamo 15 posti letto di degenza ordinaria. I pazienti, in fase critica ed in condizioni di instabilità clinica, provengono dai Dipartimenti di Emergenza e Accettazione sia dell'Azienda USL RM H di pertinenza (Pronto Soccorso degli Ospedali di Frascati,  Albano, Velletri) sia dalle Aziende USL limitrofe. Una quota minore di ricoveri programmati proviene dal domicilio su richiesta dei Medici di Medicina Generale.

 




FRASCATI OSPEDALE, DI TOMMASO: "PUNTO DI RIFERIMENTO FONDAMENTALE, ANCHE PER IL QUADRANTE SUD DI ROMA"

E.G.

«Condivido la posizione del Vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio Bruno Astorre: bisogna mettere in risalto gli aspetti positivi degli ospedali del nostro territorio, così come hanno fatto i TG nazionali, e in particolare di quello di Frascati, il cui Pronto Soccorso con oltre 34.000 accessi annui è un punto di riferimento fondamentale, anche per il quadrante sud di Roma, oltre che per il territorio tuscolano – dichiara il Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso – Le notizie sull’efficienza degli ospedali, anche di Albano e di Velletri, non possono che rallegrarmi e confortarmi sulla bontà della nostra battaglia vinta contro la chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Sebastiano di Frascati, riconosciuta nel merito dal TAR, e in favore soprattutto del diritto di tanti cittadini dei Castelli Romani di avere più presidi sanitari di qualità sul territorio. Un ringraziamento particolare va agli operatori sanitari per il loro impegno profuso quotidianamente con grande professionalità».




SINDACO PALOZZI PREDIGE IL FUTURO: "CON UN ALTRO DECRETO DELLA REGIONE LAZIO SARA' RIAPERTO IL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE DI MARINO"

Angelo Parca

Il pronto soccorso dell'ospedale San Sebastiano riaprirà. E' quanto si apprende dalla nota di Adriano Palozzi sindaco di Marino e presidente Cotral.

Ecco la nota:

“Montino venga a Marino dai cittadini di Marino a dire che hanno vinto i cittadini dei Castelli anziché straparlare a colpi di comunicati stampa.  I miei concittadini ricorderanno bene che è stato lui, da vicepresidente della Regione, assieme alla sua giunta a far chiudere scelleratamente il Pronto Soccorso dell’ospedale di Marino quel 1 luglio del 2009. Un ospedale che era e resta baricentrico e all’avanguardia sotto tutti i punti di vista e che con un altro decreto della Regione Lazio sarà riaperto come è giusto che sia per una struttura simile”.

Con queste parole il sindaco di Marino e Presidente di Cotral SPA Adriano Palozzi ribatte alle affermazioni del capogruppo Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino.

“Le scelte della presidente Polverini sono state tutt’altro che scellerate e per nulla politicizzate ma dettate da sopralluoghi effettuati e senso di responsabilità.  In ogni caso, come è giusto che sia, pur rispettando la sentenza del Tar – prosegue Palozzi –  noi cittadini di Marino abbiamo l’intenzione di collaborare con la Regione Lazio affinché non soltanto riapra il nostro Pronto Soccorso che peraltro rappresenterebbe davvero un significativo aumento della qualità della vita di tutta la comunità dei Castelli Romani ma, di più, perché si metta fine alla guerra campanilistica che certi politicanti, fortunatamente non più al governo della Regione Lazio, continuano cinicamente a voler animare, loro sì con evidenti interessi elettorali”.

“La vera vittoria dei cittadini dei Castelli e del Lazio – conclude il sindaco Palozzi –  si costruisce con la forza di una azione di governo responsabile, non con la propaganda bugiarda e smemorata di chi ha governato per cinque anni franando vistosamente proprio sul malriuscito tentativo di riordino sanitario. Impresa complessa quanto necessaria che solo la giunta Polverini sta portando davvero avanti con il rigore, la coscienza e l’onestà intellettuale necessari a chi amministra la cosa pubblica”.

 




RIETI, EMERGENZA AGRICOLTORI

A.P.

L’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Rieti Oreste Pastorelli ha partecipato stamane alla manifestazione di protesta svoltasi a Roma sotto il palazzo dell’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) a sostegno degli agricoltori reatini provenienti da Fara Sabina, Leonessa e da altri comuni della Provincia. Stretti dalla difficile congiuntura economica generale e vessati dal maltempo, dichiara il Vice-Presidente dell’Amministrazione Provinciale, gli agricoltori del nostro territorio sono ancora in attesa del pagamento dei fondi comunitari che aspettano ormai da anni. Questi finanziamenti risultano vitali per le imprese che rappresentano ¼ del reddito totale con una percentuale che sale considerevolmente nel caso delle piccole aziende. In una fase di stretta del credito i fondi UE per molti coltivatori rimane l’unica via d’uscita.




POLVERINI MINACCIA QUERELA MA NON INTIMORISCE IDV

A.P.

“Prendiamo atto che la presidente Polverini preferisce le aule di tribunale a quelle del Consiglio regionale. La querela minacciata nei confronti della consigliera Giulia Rodano è inspiegabile e ingiustificata. Ma se la presidente della Regione pensa di intimidirci con questi mezzi si sbaglia di grosso.” Lo dichiara in una nota il capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale, Vincenzo Maruccio.

“Continueremo a svolgere fino in fondo il ruolo che gli elettori ci hanno assegnato – prosegue Maruccio – e cioè quello di opporci alle politiche della Polverini e della sua Giunta, e a segnalare ai cittadini tutto quello che riteniamo sbagliato, nel loro interesse. Ci difenderemo dunque in tribunale, e per questo invitiamo la presidente a non utilizzare le risorse pubbliche per difendere sé stessa: ben venga la querela, se può servire a fare chiarezza sulle sue responsabilità – conclude il capogruppo IdV – ma la presidente la porti avanti a sue spese, non dei contribuenti.”

 




ANGUILLARA: COME GUARDARE CON SERENITA’ AL FUTURO?

Emanuel Galea

Il 18 febbraio l’amministrazione comunale di Anguillara, soddisfatta di aver risparmiato 300mila euro ha rilasciato un comunicato stampa dicendo di aver evitato il dissesto finanziario, e così "ora si può  guardare con maggiore serenità al futuro".

Un comune molto particolare che per 300mila euro rischia il dissesto finanziario. "I cittadini anziani e tutti quelli che richiedono cure  mediche specialistiche, purtroppo, non percepiscono questo clima di serenità  e temono che il dissesto lo rischia la loro salute – afferma un residente che prosegue – l’assistenza medico sanitaria non induce a ben sperare in questo momento ad Anguillara". Gli episodi di malasanità si continuano a riscontrare in molti presidi ospedalieri.  E la cronaca di questi giorni ne riporta numerosi episodi riconducibili a uno stato generale di malessere della macchina sanitaria.

Il Padre Pio di Bracciano, presidio che dovrebbe coprire i servizi medico sanitari anche per Anguillara , a detta del  Capogruppo Pd alla Regione Lazio Esterino Montino e del consigliere provinciale Emiliano Minnucci, è in fase di disarmo e i posti letto già vengono sostituiti con le scrivanie.

Il Padre Pio è uno degli ospedali con una delle storie più tormentate e burrascose.  Il 20 dicembre 2011, con sentenza 9949/2011 RG 127/2011 il TAR ha rigettato la richiesta di annullamento del Decreto 80 del Piano di Riordino Ospedaliero del Lazio avanzata da sette Comuni.

Il 15 febbraio il Consiglio di Stato si è espresso sul ricorso promosso dai comuni di Bracciano, Anguillara, Trevignano Romano, Canale Monterano e Ladispoli concedendo la sospensiva cautelare della sentenza di merito del Tar sulla "riconversione" dell'ospedale Padre Pio,  disposta dalla commissaria Polverini.

I guasti e il degrado del presidio ospedaliero Padre Pio sono complessi e sarebbe riduttivo circoscriverli al piano di riordino ospedaliero del Lazio. Sono tanti i fattori e le responsabilità. E nessuno può chiamarsene fuori. C’è stata una cattiva gestione di tutta la struttura . L’ospedale Padre Pio va riconvertito, riordinato e tutto il personale ristrutturato. Dal primo dirigente, fino ai barellieri , ognuno deve interrogarsi seriamente e cercare di localizzare le proprie responsabilità .

Nella relazione del Procuratore Regionale della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti , Angelo Raffaele De Dominicis, nel 2011 sono stati riscontrati gravissimi fatti illeciti nella spesa sanitaria e , secondo il Procuratore, “apparati che hanno stravolto il quadro d'insieme fino all'attuale crisi”

Per riflesso, questo fattore non ha fatto altro che completare l’agonia del Padre Pio.

Nasce quindi il problema per Anguillara, come per tutti gli altri comuni del territorio. C’è estrema urgenza di un punto di primo intervento che funzioni veramente. E al momento non esiste alcuna struttura degna di questo ruolo..

"Nei giorni dell'emergenza neve, al contrario di quanto asserisce il sindaco di Bracciano,per alcuni sfortunati pazienti di Anguillara, il presidio non è risultato per niente una risposta utile, occorre istituire sul luogo un centro di primo intervento attrezzato e presieduto da personale capace d'affrontare qualsiasi evenienza e non solamente episodi di semplici raffreddori o influenza. – dichiara M.P. una cittadina di Anguillara  –  mi sono trovata di notte con urgente necessità di una visita oculistica per gravi danni all’occhio e non ho potuto usufruire dell’ambulanza per essere trasporta, non a Bracciano, ma come dallo stesso medico di guardia consigliato, ad un pronto soccorso idoneo per il mio caso. – La residente prosegue nel suo racconto concludendo – Sono stata aiutata da un famigliare, la notte tra domenica e lunedì, che con le strade ghiacciate. Mi ha portato con la propria auto a Roma, con tutti i relativi rischi e imprevisti". Il 118 offre un servizio indispensabile per gli emodialetici da accompagnare al Padre Pio, ma fa rimanere scettici per i ricoveri urgenti di partorienti e forse per qualche altro caso. E chissà quante altre persone del territorio sono costrette a organizzarsi per proprio conto.

Il Padre Pio non può chiudere, ma sarebbe da escludere che si possa proseguire senza cambiamenti sostanziali. Ha bisogno di essere riconvertito da cima a fondo. E nel frattempo lasciare i cittadini privi di assistenza di pronto soccorso sarebbe una scelta irresponsabile per le varie amministrazioni locali del territorio. Ne tantomeno lavarsi la coscienza mettendo un medico di guardia e un’ambulanza che non può che trasportare tutti ad un presidio in disarmo dove i letti lasciano il posto alle scrivanie.

"La primavera sta per bussare alle nostre porte e i cittadini fra poco riprenderanno a interessarsi della copertura della piscina comunale, del campo sportivo, dello stadio comunale e di tante altre cose belle. Sarebbe bello oltre che auspicabile chiedere tutti insieme, una volta tanto, ai responsabili della nostra amministrazione di dotare Anguillara di un adeguato centro di vero pronto soccorso per tutte le evenienze. – dichiara P.L. residente di Anguillara che conclude – Qualche consiliatura fa si parlava della cittadella socio sanitaria,  servizi medico sanitari specialistici,centro di pronto soccorso. Parte della struttura ad oggi giace in mezzo ad un campo incolto.  Se ai cittadini dovesse capitare di avere la necessità del servizio socio sanitario per qualsiasi assistenza medica, se la dovranno andare a cercare per proprio conto, così come è successo alla concittadina che è dovuta correre in piena notte a Roma con propri mezzi. Non è giusto!"
 




NEMI ELEZIONI, MARINELLI SEL. "NOI SALTIMBANCHI? FONDI DEL PDL VENNE A VOTARE ALLE PRIMARIE PD-SEL!"

C.R.

Non è mancata la risposta del'esponente Sel Azzurra Marinelli in merito alle ultime dichiarazioni del segretario Pdl Fabrizio Fondi. "La critica che fa il presidente Fondi – dice Marinelli – è puramente dialettica politica. E’ assolutamente normale che nei partiti di centrosinistra si discuta e poi, noi preferiamo discutere e sviscerare tutto prima delle elezioni (anche in modo forte e animato perché idee e personalità sono forti) anziché, come ha fatto il centrodestra,  tacere prima e  litigare dopo arrivando alla caduta della giunta. A proposito di “saltimbanchi”, quali noi siamo stati additati dal signor Fondi, vorrei ricordare all’attuale presidente Pdl che tre anni fa l’8 febbraio 2009, quando si è votato alle primarie amministrative Pd- Sel il signor Fondi si presentò a votare alle primarie e io stessa gli dissi: “ma ti sembra il caso?”. Tantè.




CECCANO ELEZIONI, MASSIMO RUSPANDINI( PDL) UFFICIALIZZA LA SUA CANDIDATURA A SINDACO

Redazione

Un  bagno di folla per la presentazione ufficiale dell’assessore provinciale Massimo Ruspandini quale candidato unico del Pdl e del centrodestra a sindaco di Ceccano. La coalizione messa in campo, senza dubbi la più forte di sempre, si è mostrata compatta e determinata, sicura di avere tutte le carte in regola per ottenere una vittoria storica e garantire così a Ceccano quella svolta e quella rinascita che la popolazione attende dopo anni di inefficienza amministrativa e di regresso sociale, culturale ed economico.
Testimonianza concreta ed eloquente di tutto ciò è stata la presenza dei vertici provinciali e regionali del Popolo della Libertà, di cui Ruspandini è espressione ed elemento di punta. A “battezzare” la candidatura dell’assessore provinciale sono infatti intervenuti Vincenzo Piso, coordinatore regionale del Pdl; Alfredo Pallone, vice coordinatore regionale del partito ed eurodeputato; Antonello Iannarilli, presidente della Provincia; Annalisa D’Aguanno, vicepresidente della commissione regionale Lavoro; Adriano Roma, vicecoordinatore provinciale del Pdl oltre, ovviamente, ai rappresentanti provinciali e locali dei partiti che compongono la coalizione scesa in campo a sostegno di Ruspandini. Il partito è quindi tutto unito e convinto intorno a questa scelta, certo, dai vertici alla base, di come Ruspandini sia l’uomo giusto per vincere nelle elezioni del prossimo 6 maggio. Presenti anche i coordinatori, i rappresentanti e i componenti delle numerose liste, di partito e civiche, che hanno scelto di sostenere Ruspandini nella corsa per Palazzo Antonelli, tutti persuasi che il progetto di rinnovamento proposto sia l’unico in grado di far rinascere Ceccano.
Ma, e forse soprattutto, vanno ricordate le centinaia di persone – fra iscritti, simpatizzanti, supporter e semplici cittadini – accorse all’Impero per affermare la propria scelta di campo, per far sentire il proprio sostegno a Ruspandini e alla sua squadra, per dimostrare quanto Ceccano creda nella sua candidatura e nel suo programma di rinnovamento e rinascita. Uno stato d’animo entusiasta e determinato che è più volte esploso in scroscianti e lunghi applausi che hanno scaldato platea e relatori.
Il presidente della Provincia Antonello Iannarilli ha aperto gli interventi sottolineando come .
Vincenzo Piso, coordinatore regionale del Pdl, ha messo in evidenza le qualità di Ruspandini: .
Alfredo Pallone, vice coordinatore regionale ed eurodeputato del Pdl: .
Dal canto suo Ruspandini, accolto da una vera standing ovation, ha evidenziato con forza come la svolta per Ceccano sia davvero vicina. . Quanto agli obiettivi amministrativi, l’assessore provinciale è stato molto chiaro: .

 

 




CORCOLLE – RIANO DISCARICA, CITTADINI IN PIAZZA SABATO PROSSIMO

Redazione

I comitati cittadini l’avevano detto in più occasioni che c'era qualcosa che proprio non andava. Adesso la Procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti per verificare eventuali irregolarità nella identificazione dei due siti alternativi alla discarica più grande d'Europa che dovrebbe nascere tra Corcolle-San Vittorino e Riano. Falso materiale e ideologico sono i reati ipotizzati dai magistrati. Gli accertamenti sono coordinati dal procuratore aggiunto Roberto Cucchiari e affidate ai sostituti Maria Cristina Palaia e Alberto Galanti. I carabinieri del Noe verificheranno se le indicazioni fornite dagli esperti della Regione al commissario straordinario, prefetto Giuseppe Pecoraro, corrispondano all'esatta situazione delle zone sotto il profilo della distanza dai centri abitati. Al riguardo è stato già ascoltato il capogruppo in Regione dei Verdi, Angelo Bonelli, in merito all'esposto presentato dai Verdi circa le presunte irregolarità contenute nel Piano per l'individuazione dei siti alternativi a Malagrotta che ha portato all'individuazione di Corcolle e Riano, come località dove collocare le discariche.  Sabato ci sarà una grande manifestazione a Pizzo del Prete (Riano) indetta dal Coordinamento Rifiuti Zero «contro la lobby politico-economica della monnezza». Il consigliere regionale Marruccio (Idv) punta l’accento sul fatto che le scelte operate sarebbero sbagliate: "L'indagine della Procura di Roma sull'individuazione dei siti di Corcolle e Riano per le discariche del comune di Roma – afferma Marruccio –  aprono uno squarcio nella cortina fumogena gettata dalla politica per difendere queste scelte. I magistrati hanno deciso di vederci chiaro e, visto che da tempo sosteniamo che i criteri minimi per la discarica  (come distanza dalle abitazioni e requisiti idrogeologici ) non esistono in nessuno dei due siti, siamo certi che l'indagine si chiuderà con l'invalidazione della scelta. E, ci auguriamo, con l'individuazione dei responsabili di eventuali reati che deriverebbero da questi accertamenti."




FRASCATI, EMERGENZA PALAZZINE ATER

Chiara Rai

E’ arrivato puntuale alle 10:30 del mattino di ieri 24 febbraio al civico 3 di via Zambarelli a Frascati il presidente Ater Provincia di Roma Massimo Cacciotti: “Non appena ho letto l’articolo sul Tempo (di Chiara Rai direttore de L'Osservatore Laziale) – ha esordito Cacciotti –  sono venuto di persona a rasserenare gli inquilini rispetto ai prossimi interventi che interesseranno la palazzina Ater”. Non serve commentare lo stato delle due palazzine datate 1959 dove vivono 26 famiglie: cadono letteralmente a pezzi, le immagini in questo caso parlano più che le parole. Al fianco del presidente Ater, il direttore Fabrizio Urbani insieme all’ingegner Giancarlo Mongelli e l’archietetto Angelo Pietoso. Questi ultimi due, hanno redatto la relazione tecnica sullo stato dello stabile già a dicembre del 2010. Per l’occasione è intervenuto anche il sindaco di Frascati Stefano di Tommaso con una nutrita squadra tra cui l’assessore ai Lavori Pubblici Romualdo Paloetti: “Siamo intervenuti in positiva e tempestiva sinergia con il presidente Cacciotti – ha detto il sindaco – per dare nell’immediato una risposta concreta agli inquilini, cittadini di frascati”. Il cortile si è presentato ai visitatori transennato sotto i cornicioni e le terrazze, logge pari a biscotti friabili che continuano a sgretolarsi ogni minuto che passa. In pochi secondi gli inquilini si sono dati il passaparola e precipitatesi al cancello d’ingresso, sono andati incontro a tutte queste persone “importanti” intervenute per loro: “La prego ci aiuti – dice l’ottantenne  Flora Marsili a Cacciotti mentre tiene in mano tutte le raccomandate di sollecito spedite all’Ater – abbiamo paura ad uscire di casa, non possiamo stendere i panni perché rischiamo di cadere giù insieme al terrazzo, se prende una scopa può buttarmi giù un pezzo di terrazzo perché se lo faccio io rischio di cadere”. Il presidente Ater abbraccia la signora e gli spiega che entro aprile cominceranno i lavori straordinari di ristrutturazione: “Sappiamo bene in che condizione vi trovate – dice Cacciotti –  pur volendo aiutarvi nel più breve tempo possibile, dobbiamo attendere i tempi tecnici che richiede l’iter di affidamento dei lavori. Stiamo andando in gara e entro Aprile si potrà intervenire, per il momento bisogna prestare attenzione e non andare nei punti transennati dai vigili del fuoco”. L’intervento complessivo a base d’appalto ammonta 326.650 mila euro, nella relazione stilata dall’ufficio tecnico Ater è ben evidenziato lo stato di degrado e la necessità di “intervenire attraverso un recupero generale del fabbricato mirato a restituire fruibilità dell’attacco a terra, al fine di garantire accessibilità e sicurezza agli abitanti del complesso”. Edda Bertini mostra lo stato della sua camera da letto, le crepe arrivano dentro casa e il terrazzo è inagibile: “quando c’è stata la neve – racconta Edda – è crollata nel cortile la barra in ferro con la tenda attaccata, poteva colpire qualcuno! Adesso il bucato lo stendo in casa perché ho paura che mi cada il balcone in testa”. Maurizio Ceccacci, l’inquilino che ha scritto al Tempo per denunciare l’intera vicenda, spiega che ogni mese ognuno mette 10 euro per i piccoli lavori di manutenzione come l’illuminazione, la pulizia delle scale e manutenzione del cortile: “Non basta – dice Ceccacci – abbiamo urgente bisogno di un intervento di messa in sicurezza perché qualcuno potrebbe davvero farsi male”.  Galdino, che ha passato gli 80 anni lancia una provocazione: “intanto che aspettiamo, almeno potete fornirci dei caschi da minatore? Io ci ho pensato veramente e credo che lo acquisterò nell'attesa”. Gli interventi riguarderanno l’abbattimento delle barrire architettoniche e la manutenzione straordinaria dell’edificio,il rinnovo delle facciate con il rifacimento degli intonaci fatiscenti, le tinteggiature esterne e il ripristino dei frontalini dei balconi e relativa pavimentazione. Si interverrà anche sui muri di recinzione esterni, sui marciapiedi perimetrali e sul piano rialzato. Inoltre è previsto il rifacimento totale della pavimentazione in asfalto, con ripristino  delle aiuole a verde e un rimodellamento della accessibilità tramite la sostituzione delle attuali scale di raccordo a rampe. Sono inoltre messe in cantiere  gli interventi di rifacimento degli impianti elettrici e opere di recupero fognario.Il direttore Ater Provincia di Roma Fabrizio Urbani si sofferma sulla seria necessità che ha l’Ater di una legge regionale che possa modificare i canoni delle abitazioni in maniera tale da garantire sempre maggiori e migliori investimenti sulle palazzine Ater: “Abbiamo 12 mila alloggi – dice Urbani – di cui gli inquilini dei  primi 2 mila alloggi pagano solo 8 euro mensili e se vogliamo contare i primi 5 mila la media mensile (compresi coloro che pagano 8 euro) arriva a 23 euro. Abbiamo fatto una ricerca e constatato che alloggi simili ai prezzi di mercato, vengono locati intorno ai 700 euro mensili. Se riuscissimo a portare il canone a 70 euro mensili (1/10 del valore del mercato) l’Ater riuscirebbe ad andare in utile. Ma la realtà è ben diversa e non si contano più gli inquilini abusivi. Sull’abusivismo, Ceccacci lancia una provocazione: “per comunicare ad ogni inquilino che è in morosità bisogna spedire lettere mensili, fare solleciti e quindi spendere soldi per non ricavarne nulla, allora tanto vale che venga fatta una legge regionale che dia in forma gratuita gli alloggi a chi non paga, così almeno avremmo un risparmio! Per coloro che invece versano 26 euro portare la cifra a 70 e permettere, così, di risanare i bilanci dell’Ater. Provocazioni a parte – conclude Cacciotti – c’è bisogno che venga messa mano a questo enorme problema”. Finita la visita, il presidente Ater è andato nella vicina Monte Porzio Catone per firmare una convenzione con il Comune per la realizzazione di 12 alloggi.

 




MALAGROTTA ,DISCARICA: PROCURA APRE FASCICOLO

A.P.

Falso materiale e ideologico. Questi i reati ipotizzati dalla procura di Roma per le presunte irregolarita' legate all'individuazione dei siti alternativi alla discarica di Malagrotta, ovvero Corcolle-San Vittorino e Riano. I carabinieri del Noe sono stati incaricati di verificare se le indicazioni fornite dagli esperti della Regione Lazio al prefetto Giuseppe Pecoraro, corrispondano all'esatta situazione delle zone sotto il profilo della distanza dai centri abitati e dello stato del sottosuolo.(