LAZIODISU, SITUAZIONE DISPERATA

Redazione

In una nota congiunta i consiglieri regionali Esterino Montino e Marco Di Stefano hanno dichiarato:

“Laziodisu, riprendiamo il discorso: oggi, 29 febbraio, i mandati di pagamento ampiamente sbandierati dalla Giunta nei giorni scorsi arrivano nella disponibilità dell’ente e, a seguire, nei prossimi 15 giorni si potranno finalmente sbloccare i pagamenti arretrati agli studenti che ancora aspettano la prima rata della loro borsa di studio per l’anno accademico in corso.
Bene, ed è già qualcosa per gli studenti strozzati da affitti e spese di ogni tipo ormai da mesi per colpa del comportamento irresponsabile della Regione. Bisogna però anzitutto ricordare che se questo è avvenuto lo si deve alla forte e tenace mobilitazione degli studenti stessi e del Partito Democratico. Ma la vera questione, che ci preme ricordare a tutti è un’altra: per dirla in termini correnti, Laziodisu ‘avanza’ dalla Regione fondi per oltre 79 milioni di euro, una quantità imponente di denaro che sta letteralmente strozzando l’ente e che ne mette il funzionamento drammaticamente a rischio.
E, si badi bene, qui non è questione di opinioni, parlano i numeri: da quando è entrata in carica la Giunta Polverini i trasferimenti di risorse a Laziodisu hanno subito un drastico crollo, tanto che oggi mancano all’ente per il diritto allo studio oltre 48 milioni di euro necessari per finanziare le sue attività istituzionali (stiamo parlando delle mense, delle residenze universitarie, dell’assistenza agli studenti disabili ecc.), per non parlare degli arretrati pagamenti da parte della regione per oltre 20 milioni di euro per le spese di funzionamento dell’ente.
La situazione è a dir poco disperata: una struttura importante come Laziodisu si regge oggi ormai solo su risorse proprie, sullo scoperto bancario e sui mancati pagamenti ai fornitori, i quali, allo stato attuale, sono fermi a dicembre 2010; praticamente, quindi, i mancati trasferimenti della Regione sono in buona parte pagati dai fornitori…
Ma il nostro autorevole esecutivo regionale quanto pensa che si potrà andare avanti così? Quanto pensa che potrà resistere Laziodisu con quasi 80 milioni di euro che gli mancano? Questo è un disastro annunciato, entro pochi mesi tutto potrebbe collassare e con Laziodisu finirebbero a bagno tutti i fornitori, già in drammatica sofferenza, per non parlare degli studenti…
A questo punto viene da chiedersi, ma il diritto allo studio esiste ancora nel Lazio? Ma questa Giunta ai giovani ci pensa oppure si limita a fare cassa sul loro futuro?
Dopo i 9 milioni di oggi, che peraltro la Regione aveva ricevuto dal Ministero dell’Università già nell’agosto del 2011, ne servono quasi altri 80. E di corsa. Poi non dite che non ve lo avevamo detto…”

 




ROMA TOR VERGATA, STUDENTE PRECIPITA DAL 4 PIANO CAMPUS. GRAVE

Redazione

Un giovane di 30 anni e' in ospedale in prognosi riservata dopo essere precipitato dal quarto piano di una struttura del campus universitario di Tor Vergata a Roma, in via Passo Lombardo. Lo studente, che frequenta un dottorato di ricerca, e' ricoverato all'ospedale di Tor Vergata. E' da chiarire se lo studente sia scivolato accidentalmente o abbia tentato il suicidio. La polizia ha avviato accertamenti




ALBANO, MULTE FINO A 3 MILA EURO PER GLI INCIVILI

Chiara Rai

Pioveranno multe salatissime, fino a 3 mila euro,  per chiunque lasci i sacchetti di immondizia e rifiuti sparsi a terra o nelle immediate vicinanze dei cassonetti nell’intero territorio comunale di Albano. L'ordinanza di divieto, firmata ieri dal sindaco Nicola Marini, è rivolta, soprattutto, ai cittadini dei comuni limitrofi che gettano di continuo rifiuti ad Albano. Infatti il sindaco ha ordinato il “divieto assoluto di conferimento di qualsiasi tipo di rifiuti nei cassonetti e contenitori dislocati nelle aree del territorio comunale da parte di cittadini non residenti e dei titolari di attività non insediate sul territorio comunale”. Pugno duro dunque da parte dell’amministrazione rispetto alla condotta illegale dei “forestieri”: “stiamo lavorando anche all’istituzione di ispettori ambientali all’interno di Volsca  – sottolinea il consigliere delegato Luca Andreassi – per coadiuvare l’operato della polizia municipale. Con questo sistema di sanzioni siamo già riusciti a risolvere il problema nella zona industriale di Pavona. Siamo quindi fiduciosi che possa funzionare anche sul resto del territorio, andando a debellare una pratica incivile e illegale».
 




REGIONE LAZIO, CONSIGLIO: SI' A LEGGE TRACCIABILITA' AGRICOLA

Redazione

Il consiglio regionale del Lazio ha approvato all'unanimita' la proposta di legge sulla tracciabilita' dei prodotti agricoli. ''La legge che nasce dall' esigenza di assicurare ai consumatori una qualita' dei prodotti agricoli ed agroalimentari sempre maggiore'', commenta il presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese. ''La legge va nella direzione di garantire qualità e sicurezza dei nostri prodotti, con attenzione a chi produce e a chi compra e consuma'', spiega la presidente della Regione Polverini




TERREMOTO A LATINA, LE SCOSSE SONO INIZIATE A LUGLIO 2011

Angelo Parca

La scossa di terremoto di ieri sera ha creato uno stato di forte preoccupazione specialmente fra i residenti di Tor Tre Ponti, epicentro delle svariate scosse che si avvertono fin dallo scorso luglio. Molti residenti della zona segnalano che i movimenti tellurici non sono mai smessi anche se in forma più lieve. Clima di terrore quindi  per i cittadini di Tor Tre Ponti  che ora chiedono risposte. Presentata quindi un interrogazione all’amministrazione comunale da parte dei consiglieri comunali Pd per conoscere le attività che ha intenzione di mettere in campo l'amministrazione per studiare, monitorare e prevenire il fenomeno sismico. “In questa direzione auspichiamo che l’amministrazione comunale si faccia promotrice di un’azione nei confronti del Governo e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia al fine di ottenere al più presto un monitoraggio" hanno dichiarato i consiglieri. Il Presidente del Consiglio comunale Nicola Calandrini ha dichiarato: "Sono 12 volte che la terra trema a Latina, sono 12 volte che l’epicentro è individuato nell’area di Tor Tre Ponti. Tutte scosse relativamente lievi, ma il fenomeno eccezionalmente persistente, senza alcun allarmismo inutile, desta però una forte preoccupazione nell’opinione pubblica della nostra città. Per questo, come Presidente del Consiglio, credo importante, al fine di informare la popolazione, addivenire ad una serie di incontri con esperti, geologi dei servizi nazionali e regionali per avere delucidazioni su quanto sta accadendo. – Calandrini ha inoltre dichiarato – Ci rendiamo conto che i fenomeni sismici siano difficili da spiegare e ancora piu’ da prevenire in termini di sicurezza pubblica, resta il fatto che dobbiamo avere il massimo della informazioni possibili. Il fine di questa iniziativa è quella di verificare se le pubbliche amministrazioni possono, in qualche modo, agire in termini di monitoraggio, controllo e prevenzione. Il fenomeno che registriamo, con i 12 eventi sismici che si sono succeduti dal luglio scorso, è assolutamente nuovo per la memoria storica della nostra comunità, e in “contrasto” con la definizione di queste zone come a basso rischio sismico cosa che determinò la scelta di Latina come sede per la realizzazione di una centrale nucleare. Credo che, sempre al fine di tenere informata la nostra comunità, se sarà utile potremmo addivenire alla convocazione di un Consiglio comunale davanti ai tecnici delle strutture pubbliche preposte al controllo dei fenomeni sismici. Nessun allarmismo, assolutamente inutile e sproporzionato, ma attenzione rigoroso a quanto sta accadendo.

 

 




INCENERITORE ALBANO, LA PAROLA AL CONSIGLIO DI STATO

Redazione

"Ieri è stata una giornata campale nella battaglia legale contro il progetto di inceneritore a Roncigliano – è scritto in una nota dell'Associazione Differenziati –  a cui il Tar ha già detto no nel dicembre 2010: Regione Lazio, consorzio Coema e No Inc si sono ritrovati faccia a faccia per l’atteso pronunciamento del Consiglio di Stato.

La mattinata di passione, però, non si è aperta con la camera di consiglio dei giudici, bensì con una udienza dibattimentale richiesta dalla controparte legale del gruppo Cerroni. Un evento, a dire il vero, inaspettato visto e considerato che il consorzio non aveva mai risposto alla memoria e alla contromemoria conclusive, depositate dal coordinamento. Dunque intorno alle 11 di ieri si sarebbe tenuto il dibattimento, che, secondo fonti autorevoli, si sarebbe mostrato acceso e infuocato. Da una parte c’era chi invocava il diritto a un ambiente salubre, dall’altra invece chi affermava che l’impianto fosse la massima garanzia di sicurezza per ambiente e cittadini. Un confronto rovente dal quale il No Inc sembra uscito a testa alta: "Siamo soddisfatti – ha confidato il referente Castri – per l’esito dell’udienza, che ancora una volta ha sollevato all’attenzione del collegio, non solo le eccezioni legali relative all’iter dell’impianto ma anche alle più volte invocate, anche in sede penale, pressioni politico- amministrative, che hanno portato alla localizzazione del termovalorizzatore di Albano. Siamo consapevoli – prosegue – di aver dato il massimo dopo un duro lavoro di oltre tre anni. Una soddisfazione legata anche alla possibilità di aver avuto accesso a dati di enti pubblici che mettono in luce problemi riguardanti il sito di Roncigliano".

E la tanta agognata sentenza del Consiglio di Stato? È presumibile che i giudici, se già non lo avessero fatto, si stiano riunendo in queste ore per decidere e poi depositare in Cancelleria la sentenza (per molti ciò avverrà molto presto, ndr). Attenzione però: prima che il verdetto sia reso pubblico, rimarrà secretato per 60 giorni. Indiscrezioni permettendo".




FIUGGI ACQUE MINERALI, FIAMME GIALLE SCOPRONO DANNO ERARIALE DI 90 MILIONI DI EURO

Redazione

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza  di Frosinone ha scoperto un grande spreco di danaro pubblico nella gestione di un’azienda operante in Fiuggi nel settore delle acque minerali, a totale partecipazione pubblica, quantificando un danno erariale di circa 90 milioni di euro. La complessa ed articolata attività ispettiva espletata dai finanzieri è stata incentrata, prioritariamente, sull’analisi della documentazione amministrativo-contabile acquisita presso la “società delle acque” e, successivamente, integrata con ulteriori elementi probatori. 
Dall’esame della documentazione afferente la gestione della società, così come riportato nei relativi bilanci di esercizio, è emerso che la municipalizzata è stata coinvolta in una situazione di grave crisi economico-finanziaria nel cui contesto i dirigenti hanno posto in essere condotte segnalate alla magistratura contabile poiché volte a disattendere pareri riguardanti investimenti commerciali, espressi da autorevoli professori e professionisti (pareri, peraltro, esplicitamente richiesti e adeguatamente remunerati). E’ altresì emerso che, con riferimento all’unica fonte di ricavi derivante dal contratto di commercializzazione dell’acqua stipulato con una nota società operante nello specifico settore merceologico delle acque minerali, la società è pervenuta ad un accordo extragiudiziale con il quale la stessa ha rinunciato ai crediti e si è accollata oneri per milioni di euro. Il nocumento finanziario  patito dalla società a capitale pubblico, che inevitabilmente si è scaricato sulla collettività, è stato quantificato dagli investigatori della Guardia di Finanza , come già accennato, in circa 90 milioni di euro (comprensivi di rivalutazione monetaria ed interessi) e ha determinato la segnalazione alla Corte dei Conti di 6 responsabili. L’operazione di servizio eseguita dal Nucleo di Polizia Tributaria di Frosinone si colloca nel più ampio contesto operativo afferente l’azione svolta dalla Guardia di Finanza di Frosinone, prioritariamente su richiesta della Corte dei Conti, a tutela del bilancio dello stato e degli Enti locali. Al riguardo si segnala che nell’anno 2011, le Fiamme Gialle ciociare hanno effettuato numerosi accertamenti contabili su delega  della Corte dei Conti, che hanno consentito di accertare danni erariali per circa 68 milioni di euro e di segnalare alla magistratura contabile nr. 37 persone.




ARSIAL, MAZZOCCHI: SERVONO ANCORA 3,6 MILIONI DI EURO PER LE SPESE OBBLIGATORIE

Redazione

Il presidente di Arsial, Erder Mazzocchi, ieri durante l'audizione in commissione Agricoltura dei vertici dell'assessorato all'Agricoltura e dell'Arsial sulla situazione dell'agenzia regionale, ha illustrato alla commissione Agricoltura la manovra che si è compiuta per ovviare allo sbilancio di circa 13 milioni di euro e, cosa più importante, ha fatto appello alla commissione per un intervento finanziario a favore dell'agenzia in occasione del prossimo assestamento di Bilancio. Servirebbero ulteriori 3,6 milioni di euro, da aggiungere agli 11 già in bilancio dell'Arsial per far fronte alle spese obbligatorie.

Nel corso della seduta la consigliera Gina Cetrone (Pdl) ha chiesto lumi circa i criteri di distribuizione degli aiuti economici agli agricoltori colpiti dalle fitopatie del kiwi. Il direttore regionale Agricoltura Roberto Ottaviani ha risposto che c'è stato un accordo con le organizzazioni professionali, gli accertamenti del Servizio Fitosanitario Regionale e una serie di criteri obiettivi.




TOR SAPIENZA, RAGAZZO INCENDIA LA CASA E ACCOLTELLA MADRE DELLA CONVIVENTE

Redazione

Ancora violenza tra le mura domestica nella Capitale. Convivevano da pochi giorni a Tor Sapienza e ieri due ragazzi hanno avuto una violenta lite. Lui, 20 anni, romano, ha dapprima tentato di incendiare l'appartamento e poi ha danneggiato l'auto della convivente. Allarmati dalle grida, i genitori della ragazza, che abitano al piano di sopra, sono accorsi venendo a loro volta aggrediti dal 20enne. Ad avere la peggio e' stata la madre della ragazza ferita lievemente all'inguine con un coltello. Il giovane e' stato arrestato dai carabinieri dopo aver aggredito anche loro.




ANGUILLARA SANITA', VIABILITA' E POLEMICHE: PAOLESSI (PDL), UN FIUME IN PIENA

Chiara Rai / Emanuel Galea

E' un fiume in piena il consigliere Pdl Stefano Paolessi che dice la sua su diverse questioni andate a onor di cronaca in questi giorni. Di recente l'osservatore laziale ha intervistato il consigliere provinciale Pd ed ex sindaco di Anguillara Emiliano Minnucci a seguito di alcuni tabella pubblicati dal nostro quotidiano. Oggi è Paolessi ad esprimere il suo punto di vista in un'intervista rilasciata all'osservatore laziale.

Come definisce la storia della partecipazione del segretario Pd di Anguillara Rita Camilli ad una riunione dei Comitati Istituzionali dell’Accordo di Programma per i servizi Sociali?

E’ a dir poco vergognosa. Su questo punto mi sento di replicare sia a Mochi che a Minnucci che non distinguono l’amministrazione dal partito: Cosa c’è di più serio dei servizi sociali? Io non sono certo una persona che si lancia in campagne strumentali. Ma qui si parla di servizi che sono rivolti ai minori, ai diversamente abili, alle case famiglia e alle persone disagiate, alle vittime di droga e alcool; Che cosa intendono per serio Minnucci e Mochi? La cosa grave, che invece Minnucci non reputa grave, è che si discute di soldi pubblici ed è una questione che merita il massimo del rispetto: dov’è che la Costituzione della Repubblica Italiana prevede la partecipazione di un segretario di partito ad una riunione istituzionale? Allora, la prossima volta Mochi potrebbe portare un consigliere del Pdl? E’ assurdo, ma di che stiamo parlando? La presunta capacità della dottoressa Camilli dev’essere dimostrata, per il momento c’è il fatto che il nostro Comune è l’unico nel distretto Roma F che ancora non ha approvato il Piano di zona. Forse non hanno letto la delibera regionale che invita il Comune capofila a presentare il piano di zona entro il 15 ottobre. Ad oggi, 29 febbraio il Comune non si è degnato di portare il piano di zona, proprio perché non si tratterebbe di una cosa seria, come dicono Minnucci e Mochi. A tal proposito presenterò una interrogazione urgente all’Assessore Aldo Forte e al governatore Polverini. Io non voglio certo fare il giudice, ma è mio diritto dovere intervenire perché almeno così si possono verificare i dati sensibili. Sono state scritte varie lettere di reclamo a Forte dai famigliari di alcuni disagiati per la conduzione del Piano di zona, adesso si è toccato il fondo con la presenza di un esponente politico ad una riunione istituzionale del genere. L’autonomia amministrativa ha per base la netta ed inderogabile distinzione fra politica e amministrazione, distinzione che contraddistingue e demarca il limite tra democrazia e partitocrazia.   Vorrei  pertanto conoscere gli atti amministrativi che consentono la partecipazione della Camilli.  E’, inoltre, Mochi stesso che mi conferma che Camilli ha partecipato “senza alcun incarico formale da parte di questo Ente”. Non è grave questo? Che sia brava non mi interessa, noi abbiamo un ottimo ufficio servizi sociali che ha lavorato in maniera eccezionale con tutte le amministrazioni. Ricordo quando partecipai nella funzione di sindaco in un comitato di aprile 2011 e portai con me la dottoressa Princigalli che aveva un titolo. Carone mi disse che si trattava di una riunione istituzionale e non tecnica e io invitai gentilmente la Princigalli ad uscire.  In merito alla mancanza di autorizzazione per la partecipazione della Camilli, mi preoccupo anche rispetto all’ipotesi che un genitore possa impugnare il verbale. La Camilli si sarebbe potuta dimettere da segretario del partito! E’ o non è ingerenza politica?

Mentre ha qualcosa da dire sull’Anguillarese?

Per onor del vero, si tratta del Piano nazionale sulla sicurezza stradale finanziato da Matteoli. I soldi sono stati sbloccati grazie a Marco Tosi. Questo finanziamento era basato sulla compartecipazione: chi cofinanziava di più aveva più punteggi. La Regione ha messo il 45 per cento e al Comune spettava di partecipare con il 55 per cento, cioè fondi derivanti dal nostro bilancio. Oggi mi chiedo: dato che il Comune non ha ottemperato a quel bando, c’è stata o non c’è stata una verifica tra Comune e Regione rispetto alla nuova procedura che ha visto la compartecipazione da parte della Provincia? Io non sono contrario al fatto che la Provincia abbia partecipato, anzi! Ma mi chiedo se tutto si presenta a posto e se la procedura è stata o meno corretta. Perché si deve essere pronti ad un eventuale contenzioso, qualora il primo Comune non finanziato decidesse di fare ricorso. Non si può portare avanti un’amministrazione di dilettanti allo sbaraglio. Meglio ritrovarci i debiti fuori bilancio? Siccome si usano soldi pubblici ho chiesto maggiore zelo, ecco tutto. Ancora attendo risposta. Inoltre il piano prevedeva contestualmente il monitoraggio che è parte integrante del progetto. Mi auguro quindi che parta contestualmente il monitoraggio, altrimenti il piano può essere revocato e non sono io che lo dico.


In merito alla cittadella socio sanitaria ha qualcosa da aggiungere rispetto alle dichiarazioni di Minnucci?

Per la cittadella vorrei ricordare e ringraziare al contempo il consigliere provinciale Minnucci perché quando era sindaco si è adoperato fortemente per reperire i finanziamenti al fine di togliere i disagiati dalla struttura fatiscente di Colle Sabazio. Inoltre ritengo che la Ceos, che ha in gestione la cittadella, stia facendo un buon lavoro. Però forse, proprio Minnucci, dimentica i meriti dell’avversario politico. Io ho ricevuto polemiche e attacchi proprio perché non davo in affidamento la cittadella. A tal riguardo vorrei ben ricordare  che la cittadella non era accatastata. Sappiamo bene che se non c’è l’accatastamento non si può accedere alla struttura, in quanto manca l’agibilità. Dunque non avendo accatastato la struttura, quest’ultima non poteva essere data in gestione. Quindi mi sono immediatamente preoccupato di provvedere all’accatastamento e solo grazie a questa operazione si è potuto procedere all’affidamento in gestione. Come dire, diamo a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Vorrei inoltre ricordare che feci una richiesta di conversione in struttura residenziale al Ministero dell’Interno, perché ritengo e ribadisco che queste persone diversamente abili sono in età adulta e necessitano una struttura di questa tipologia; l’impegno è da prendere immediatamente. Ci dobbiamo porre questo  problema e Minnucci potrebbe intercedere attraverso l'assessore provinciale alle Politiche Sociali, Claudio Cecchini e insieme alla Regione risolvere al più presto questa situazione. E’ qui che deve intercedere! 

Pensa sia necessario avere un punto primo soccorso a Bracciano? Cosa pensa a riguardo?

Sull’ospedale vorrei rimarcare che da sindaco ho partecipato insieme ai Comuni dell’area al ricorso al Tar contro la mia presidente di Regione Renata Polverini. Noi dobbiamo avere un posto di primo soccorso, quantomeno un primo soccorso di tipo B a Bracciano. Il debito della sanità è quello che è ma non si fanno riforme sulla pelle dei cittadini. E’ chiaro che va riconvertito ma ribadisco a gran voce che dev’essere un punto salvavita. Ci sono attrezzature e competenze e dunque non può essere privato di un punto di primo soccorso. Questa è la mia posizione da sempre. A suo tempo non nascondo di aver avuto acclamazione per questo mio punto preso, proprio perché credo fermamente in quello che dico. Anche qui, lezioni di moralità non vanno certamente rivolte a me. Ricordo benissimo cosa dissi a Renata Polverini quando mi chiese: “ma tu sei con me?”. Le risposi: “Prima di te sto con i cittadini e sul tema dell’ospedale non ci troveremo mai d’accordo”. In merito al tema del 118, vorrei ricordare che se quest’ultimo si trova ad Anguillara è merito del sottoscritto. Sono riuscito ad aprirlo grazie agli amici Curci, Aracri e Gramazio. E adesso sono molto felice che preveda una copertura h24. Anzi sono sempre disposto in materia a dare un mio contributo costruttivo, che rinnovo sempre e diamo sempre ma che non ci viene mai riconosciuto. 

Non si dice più nulla in tema di arsenico. Ritiene sia un problema risolto, o anche in questo caso regna il silenzio e rimangono i problemi?

Il problema dell’arsenico c’è. L’unico intervento fatto e che resta agli atti è la mia ordinanza del 2011, quando con soli 39 mila euro ho ampliato l’impianto di osmosi inversa a Colle Biadaro risolvendo due grandi problemi: quello dell’ arsenico e del fluoro e l’altro grande problema di carenza idrica. Da maggio 2011 Colle Biadaro non ha più avuto problemi di mancanza d’acqua. La mia idea sulla risoluzione del problema di inquinamento da arsenico e fluoro e di carenza idrica è l’applicazione dell’osmosi inversa. Questa è una soluzione definitiva e non “tampone” come possono essere le casette dell’acqua. Oggi il Montano sta ancora a circa 14 microgrammi di arsenico per litro ma nessuno dice niente. Siamo sopra il livello consentito dalla legge ma tutti gli attacchi e le polemiche fatte in passato sono cessate. Da nove mesi a questa parte non se ne parla. A Ponton dell’Elce eravamo pronti a intervenire con una somma accantonata, lì avrei ampliato l’impianto esistente: oltre a dare l’acqua non inquinata, avrei dato l’acqua. Le casette sono permanenti e non temporanee perché l’esperienza mi insegna che non c’è nulla di più permanente della temporaneità. C’è ancora la mia bozza di potenziamento per 27 litri al secondo, ma in nove mesi anziché preoccuparsi di reperire le somme, si è pensato bene di assumere un capoarea che è superfluo. Non si è pensato a risolvere i problemi idrici dei cittadini che puntualmente si ripresenteranno in primavera. Se a Colle Biadaro si fosse costruito un altro impianto, avremmo debellato il problema arsenico e fluoro. Questi sono fatti concreti. A controprova che il problema dell’acqua è stato “rimosso” c’è anche il fatto, non trascurabile, che hanno ancora inserito nello statuto che “l’acqua è un bene comune”. Questo è un chiaro esempio che fa capire bene che non ci sono azioni di pianificazione, Anguillara cresce di circa 80 persone l’anno, allora perché non programmare il potenziamento dell’acqua, progettare un polo scolastico. Come? Ad esempio vendendo ai privati parte delle strutture per costruire una cittadella della scuola, di spazio ne abbiamo molto. Ma di che cosa parliamo? Di un’amministrazione che ha messo il segretario comunale part – time. Qui manca la strategia di pianificazione!

Forse si riferisce anche ai debiti fuori bilancio?

Sui debiti fuori bilancio, leggo adesso che le assegnazioni sul piano di zona sono illegittime: oggi con che li copriamo se prima erano coperti gran parte dai ricavi del 167? Comunque, sulla questione, ho chiesto in Consiglio che si costituisca una commissione per verificare la paternità dei debiti fuori bilancio. L’amministrazione ha revocato una mia delibera in cui si dava mandato ad un avvocato di iniziare l’azione di responsabilità sullo scempio di piazzale del Molo, ma sarò più chiaro nella presentazione della mia prossima interrogazione. E la giunta Pizzorno cosa ha fatto? Ha revocato il contenzioso fatto nei confronti di una ditta che come ci sono due gocce d’acqua si stacca l’intonaco. Se la ditta ha sbagliato deve pagare. Quindi rinnovo e sollecito, così come chiesto all’allora consigliere Pizzorno, l’istituzione di una commissione per verificare la paternità dei debiti fuori bilancio.
 




FROSINONE SCUOLE, PER IL CASSINATE DUE NUOVI INDIRIZZI: BIOTECNOLOGIE SANITARIE E SCIENZE APPLICATE

Redazione

Il Giunta regionale lo scorso 03 febbraio ha approvato l’importante delibera avente ad oggetto il Piano provinciale di dimensionamento scolastico a.s. 2012-2013.
Tale piano per il Cassinate tante novità di rilievo che migliorano notevolmente l’offerta formativa degli Istituti Scolastici del primo e del secondo ciclo di istruzione.
"Le decisioni sul dimensionamento scolastico – afferma l’assessore all'Istruzione della Provincia di Frosinone Gianluca Quadrini – hanno tenuto conto delle difficoltà interpretative delle nuove disposizioni normative sulla razionalizzazione della spesa dell’organizzazione scolastica.E’ stato un lavoro lungo, complesso e articolato anche per dei paletti necessari fissati dalla recente legge finanziaria. Ma con questo Piano di dimensionamento scolastico la prima cosa che ho voluto garantire è il diritto allo studio per i nostri ragazzi. Va sottolineato che gli accorpamenti previsti dalla legge incidono esclusivamente sul numero dei dirigenti scolastici e sulla dotazione del personale amministrativo scolastico, e non modificano in alcun modo la composizione delle classi né riducono il numero degli insegnanti. Accertati i bisogni formativi ho migliorato qualitativamente e quantitativamente le condizioni di accesso all’istruzione attraverso l’articolazione e la flessibilità organizzativa dell’offerta scolastica anche in relazione alle vocazioni economiche del territorio e alle dinamiche del suo sviluppo.
Nel Cassinate due nuovi indirizzi, uno all’ITIS e precisamente Biotecnologie Sanitarie ed un altro al Liceo Scientifico l’opzione Scienze applicate, entrambe ampliano l’offerta formativa dei due istituti già molto nutrita.
L’obiettivo della programmazione dell’offerta di istruzione e formazione è quello di rispondere più rapidamente e con maggiore flessibilità al cambiamento e all’innalzamento delle competenze e delle qualifiche richieste, oltre che ampliare la scelta dei ragazzi e delle famiglie, ora, con la chiusura delle iscrizioni che c’è stata sabato scorso, vedremo se queste nuove offerte formative, nonostante la poca pubblicità, avranno avuto la spinta necessaria per decollare, io sono convinto che i risultati saranno positivi ed in controtendenza per un territorio che sempre di più è sofferente.