NEMI ELEZIONI, 10 DOMANDE A COCCHI, BIAGGI, BERTUCCI E…

Redazione

Pensiero Civico e Sel con Beatrice Faina candidata sindaco alle prossime amministrative di Nemi, chiedono spiegazioni ai precedenti amministratori Cinzia Cocchi, Alessandro Biaggi e Alberto Bertucci in merito alle vicende del campo di calcio, dell'acquisto dello scuolabus e del centro canoa, quest'ultimo attualmente chiuso.

Riportiamo le 10 domande e restiamo disponibili nel pubblicare eventuali risposte dovessero pervenire alla nostra redazione:

1.     Da chi, a chi e con quale modalità è stato affidato il campo di calcio Luciano Iorio?
2.    Qual è stato il canone di affitto concordato?
3.    E’ vero che sono stati commessi abusi edilizi nell’area del campo Luciano Iorio?
4.    C’era qualche consigliere comunale nel CDA della A.S. Diana Nemi?
5.    Per quale motivo l’ufficio tecnico comunale ha di fatto bloccato la procedura per l’acquisto dello scuolabus?
6.    Se sono state commesse delle irregolarità, di quale natura sono? E di chi è la responsabilità?
7.    C’è un nesso tra il ritiro delle deleghe ad Alberto Bertucci ed il caso scuolabus?
8.    Con quale modalità è stato istituito il servizio di pre-scuola negli anni passati?
9.    Per quale motivo è stato chiuso il Centro Canoa?
10.    Siamo sicuri che sia stato fatto il massimo in questi ultimi dodici anni per effettuare il ruolo di controllo e di garanzia sull’operato della maggioranza che spetta all’opposizione?
 




CASTELLI SANITA', LA REGIONE NON RINNOVA I CONTRATTI IN SCADENZA PER I PRONTO SOCCORSO. SI PREPARA LA RIVOLTA.

Redazione

[In fondo all'articolo le video interviste dell'osservatore laziale a: Vittorio Amedeo Cicogna direttore sanitario Asl RmH / Flavio Gabbarini sindaco di Genzano]

L'Osservatore Laziale è stato il primo organo di stampa a diffondere l'aggiornamento sugli imminenti tagli di personale presso i pronto soccorso di Albano, Velletri e Anzio e sul possibile accorpamento dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria di Marino e Genzano. Titolammo "capolinea", perché di capolinea si tratta e, finalmente, i sindaci del distretto hanno reagito a questa ennesima letale sforbiciata. Non che prima siano rimasti inerti, ma l'incontro che si è tenuto ad Albano testimonia una forte volontà di lotta e ribellione rispetto ad una situazione che sta diventanto ingestibile. Significative le parole del sindaco di Genzano Flavio Gabbarini, il quale ha garantito che se davvero ce ne sarà bisogno si scenderà in piazza.

Sindaci, rappresentanti sindacali, vertici della Asl RmH e tanti medici presenti questo pomeriggio presso l’Ospedale “San Giuseppe” di Albano, dove si è tenuto un incontro per discutere della situazione in cui versa la sanità dei Castelli Romani, a seguito della scadenza dei contratti di quattro medici, due di questi in servizio nei pronto soccorso di Velletri e Albano, altri due nei reparti materno-infantili di Anzio. Tutti gli intervenuti si sono detti estremamente preoccupati per la situazione in cui versano i servizi della RmH anche perché, come dichiarato dal Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini, “la scadenza di questi quattro contratti è soltanto la punta dell’iceberg di una situazione già al collasso”.

 “Con il mancato rinnovo di questi contratti – ha proseguito il primo cittadino – viene messa a repentaglio la sicurezza dei cittadini nei pronto soccorso di Albano e Velletri, dove i medici lavorano a ritmi serratissimi, in carenza di organico e con poche strumentazioni. In più si rischia l’accorpamento dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria degli ospedali di Marino e Genzano. I medici sono allo stremo e i cittadini non vedono garantito il loro diritto alla salute e al ricevere le necessarie cure”.

 Sul territorio della Roma H, secondo quanto emerso dall’incontro, sono circa 160 i medici con contratto a tempo determinato, su 30 medici di pronto soccorso solo 10 sono a tempo indeterminato e complessivamente nel territorio della Asl RmH ci sono circa 400 precari. Questa la situazione, giudicata insostenibile da tutti i presenti, con i Sindaci che, all’unisono, chiedono attraverso la firma di un documento condiviso la proroga con conseguente assunzione dei quattro specialisti cessati dal servizio il 31 marzo; chiedono di aprire un tavolo di concertazione sul futuro della sanità dei Castelli Romani, un territorio vasto che conta ormai mezzo milione di persone. Forte l’intervento del Sindaco di Genzano Gabbarini che ha promesso battaglia fino a quando la situazione non sarà definitivamente risolta. “Scenderemo in piazza se ce ne sarà bisogno, organizzeremo manifestazioni per portare questa situazione all’attenzione della Regione Lazio e del Governo”.

VIDEO INTERVISTA A VITTORIO AMEDEO CICOGNA DIRETTORE SANITARIO ASL RMH

VIDEO INTERVISTA A FLAVIO GABBARINI SINDACO DI GENZANO


tabella PRECEDENTI:

27/03/2012 CASTELLI SANITA' CAPOLINEA, INIZIA LA RIVOLTA!
26/03/2012 CASTELLI ROMANI SANITA', CAPOLINEA.



CIAMPINO AEROPORTO, LUPI: "UNICO INTERESSE DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE, FAR RISPETTARE LA LEGGE E TUTELARE LA SALUTE"

Redazione

“Le notizie di questi giorni, in merito a presunti arretramenti della posizione del Comune di Ciampino sulla vicenda dell'Aeroporto Pastine, sono prive di fondamento – asserisce il Sindaco di Ciampino, Simone Lupi. – Gli incontri avuti di recente con ENAC erano finalizzati a conoscere quali azioni fossero in campo da parte loro per arrivare al rispetto delle determinazioni da intraprendere, a seguito di quanto stabilito dalla Conferenza dei Servizi, per mitigare l'impatto acustico-ambientale. Ad oggi, si è registrata una divergenza di vedute, dato che la Direzione aeroportuale sembra non essere in possesso degli strumenti e dei numeri necessari per redigere, entro i 18 mesi dalla pubblicazione dei risultati della Conferenza, un piano di interventi volti a rispettare la Zonizzazione acustica. Come già dichiarato più volte, continueremo a fare in modo che le Istituzioni e gli Enti preposti responsabili ottemperino ai propri obblighi di legge e diano risposte rispetto al grave problema sanitario ed ambientale causato dall'attività aeroportuale alla popolazione di Ciampino, Marino, Roma e dei territori interessati, portando avanti la nostra linea, in maniera trasparente e coerente, e cercando di coinvolgere tutti gli Enti sovracomunali interessati, per arrivare al necessario ridimensionamento dell'attività aeroportuale, attraverso tutte le azioni possibili.La tutela della salute e dell'ambiente è e resta la premessa di ogni discorso sull'Aeroporto. Il resto sono polemiche inutili, che cercano solo di incrinare il rapporto diretto e collaborativo che c'è sempre stato tra amministrazione e cittadini, e che distorcono i fatti.L'operato dell'Amministrazione comunale sarà volto dunque a tutelare i diritti, non solo dei Comitati ma di tutti i cittadini, che vanno ascoltati.Nei prossimi giorni – conclude il Sindaco Lupi – proporrò alle Forze Politiche e al Consiglio Comunale tutto, di ragionare sulla possibilità di attivare un istituto di partecipazione che abbia come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini sull'acquisizione del territorio aeroportuale, in modo da poter incidere direttamente sulle scelte future da mettere in atto sullo stesso”. 

26/03/2012 CIAMPINO AEROPORTO, TIMORI PER UNA POSSIBILE DELOCALIZZAZIONE DEGLI ABITANTI PER FAVORIRE L'AMPLIAMENTO ULTERIORE DEI VOLI



ANGUILLARA, I CITTADINI ASPETTANO RISPOSTE DALL'AMMINISTRAZIONE RIGUARDO I DEBITI FUORI BILANCIO

Emanuel Galea

Il Comune di Anguillara guarda al futuro con maggiore serenità. Così terminava un comunicato ufficiale dell’amministrazione di Anguillara che annunciava di aver chiuso un accordo transattivo, in data 17 febbraio, con i signori Crucianelli per 1 milione di euro rispetto la richiesta di circa 1 milione e trecentomila euro. Nell’articolo dell’osservatore laziale del 21 febbraio scorso “ANGUILLARA: UN COMUNICATO STAMPA CHE NON SPIEGA NIENTE” davamo voce a dei residenti della cittadina lacustre che dopo aver letto il comunicato del Comune non avevano appreso nulla di nuovo rispetto a quello che già sapevano. Terminavamo quindi l’articolo con una richiesta all’amministrazione, di voler dare spiegazioni più concrete alla cittadinanza in merito alla vicenda. Sono passati quasi due mesi e le risposte concrete ancora non arrivano e i cittadini ancora aspettano fiduciosi.

Riceviamo oggi una nota dell’associazione ImmaginaAnguillara in cui si chiede all’amministrazione un atto di responsabilità in merito all’intera vicenda.

Riceviamo e pubblichiamo:

"Dopo 30 anni di procedimenti giudiziari il Comune di Anguillara paga un milione di euro a fronte di una singola causa persa, legata a degli espropri di terreni su cui sono state costruite delle case popolari. Considerando la sentenza non possiamo che prendere atto che qualcosa non è stato fatto a norma di legge e che la comunità intera, adesso, deve pagare un conto salatissimo, che pesa particolarmente in un bilancio già disastrato. Incapacità dei passati amministratori o di qualche tecnico? È stato un errore formale? O ancora peggio, doloso? Non lo sappiamo. Visto che i cittadini sono costretti a pagare, ImmaginAnguillara chiede che almeno si faccia chiarezza su quello che è successo 30 anni fa e di avviare tutte le azioni possibili per arrivare ad un’eventuale azione di responsabilità. Crediamo che di fronte a situazioni del genere è un obbligo civico portare alla luce la verità e fare in maniera che non si ripetano errori analoghi. Crediamo che i cittadini di Anguillara, che pagano questa sentenza, abbiano diritto ad una spiegazione e crediamo che i nostri rappresentanti in Consiglio comunale (maggioranza ed opposizione) non possano lasciar cadere nel vuoto questa esigenza. Pensiamo che un vero rinnovamento, un nuovo modo di fare politica, non possa chiudere gli occhi sul passato, ogni volta per ragioni di quieto vivere, che poi portano la comunità a pagare cifre esorbitanti, tantomeno in un momento economicamente difficile come l'attuale e con le prospettive che ci sono. Con i mezzi a disposizione ImmaginAnguillara porterà l’argomento tra i concittadini, troppo spesso lasciati ignari di tali vicende, chiedendo a gran voce che il Comune prenda provvedimenti in tal senso."

21/02/2012 ANGUILLARA: UN COMUNICATO STAMPA CHE NON SPIEGA NIENTE




LAZIO, OLIO EXTRAVERGINE: DUE PRIMI POSTI, UNA MENZIONE SPECIALE E UN SECONDO POSTO NELLA XX EDIZIONE DELL'ERCOLE OLIVARIO

Redazione

Con due primi posti, una menzione speciale e un secondo posto, l’extravergine del Lazio conferma la sua eccellenza nella XX edizione dell’Ercole Olivario appena conclusa. Pontine tutte e tre le aziende laziali che hanno conquistato il podio: l’Azienda Agraria Biologica Paola Orsini di Priverno, che oltre al primo posto per l’Olio extravergine Dop fruttato medio ha ottenuto anche la menzione speciale per l’olio biologico, l’Azienda Agricola Tenuta Piscoianni di Sonnino, che ha conquistato la prima posizione nella categoria extravergine di oliva fruttato intenso, seguita dall’Azienda Agricola Alfredo Cetrone di Sonnino, che si è aggiudicata il secondo posto. “ I risultati ottenuti ci confermano la qualità indiscutibile dei nostri extravergine e l’impegno dei nostri produttori”, ha commentato Erder Mazzocchi, presidente dell’Arsial. “Questi riconoscimenti, giunti alla fine di un marzo completamente dedicato agli oli nostrani con eventi e iniziative ospitate sia all’Enoteca regionale Palatium, sia alla Città del Gusto, ci incoraggiano a proseguire sulla strada intrapresa a sostegno dei produttori che assistiamo anche durante tutte le procedure necessarie ad ottenere il riconoscimento comunitario delle denominazioni d’origine”.




COLLEFERRO, TORNA LA FIERA DEI FIORI

Redazione

Sabato 14 e domenica 15 aprile arriva il tradizionale appuntamento di Primavera con i colori e i profumi della natura. Nel week end si terrà infatti l’attesa “Fiera dei fiori”, la mostra mercato dedicata ai fiorai e ai vivaisti del Lazio. La manifestazione, giunta alla settima edizione, si terrà come di consueto nell’area pedonale di viale XXV Aprile e proporrà ai cittadini una accurata selezione delle specie floreali e botaniche presenti sul mercato. Professionisti del settore provenienti da tutto il Lazio esporranno i loro prodotti, quali cornici ideali per abbellire case e giardini. “Anche stavolta – spiega il sindaco Mario Cacciotti che inaugurerà la manifestazione sabato mattina – viale XXV Aprile si presterà ottimamente ad ospitare questa nostra iniziativa che attira ogni anno migliaia di visitatori da tutto il territorio. Ad ogni edizione i cittadini sono più numerosi e le richieste per parteciparvi sono sempre di più. Non sono solo i cittadini di Colleferro a gradire questo evento, ma anche quelli di tutto il comprensorio che vengono volentieri a visitare la nostra mostra mercato che è ormai un punto di riferimento per tutto il circondario. Un’occasione per fare acquisti a prezzi contenuti o anche solo per passeggiare tra le bellezze della natura”. Come nelle altre edizioni, anche quest’anno, gli operatori sono stati invitati a partecipare al concorso indetto dall’Amministrazione comunale, che prevede l’assegnazione di un premio in denaro di 1.500 euro all’espositore che allestirà in maniera migliore il proprio stand. Nei due giorni di apertura della fiera, oltre ai fiorai, ci saranno anche alcuni pittori locali che con i loro quadri contribuiranno a rendere ancora più bella e apprezzabile la manifestazione stessa. 
 

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VITERBO, SI È SPENTO QUESTA MATTINA L’ARTISTA FELICE LUDOVISI

E.G.

Questa mattina è venuto a mancare Felice Ludovisi un artista straordinario e poliedrico, che attraverso le sue innumerevoli opere ha fatto conoscere Viterbo e la Tuscia. Un uomo di cultura che ha trovato grande accoglienza e successo di pubblico nelle rassegne d’arte più famose e prestigiose, in Italia e in tutta Europa.

La Provincia di Viterbo perde un grande uomo, un artista vero, un poeta delle immagini che con l’intensità dei suoi lavori ha saputo trasmettere profonde emozioni e sensazioni irripetibili. "Ci mancherà il maestro Ludovisi. Di lui resteranno sempre vive le suggestioni dei suoi dipinti, esempio di ineguagliabile genialità. Ai familiari giungano i sensi del più vivo cordoglio”. Queste le parole di Marcello Meroi Presidente della Provincia di Viterbo come appresa la notizia della scomparsa del grande artista.

Felice Ludovisi, nasce a Viterbo nel 1917, e si forma artisticamente a Roma, dove arriva appena quindicenne. Nella Capitale consegue il diploma di maturità artistica e frequenta la facoltà di Architettura. Nel 1946 allestisce la sua prima personale presso la Galleria di San Marco. Partecipa in seguito alle più prestigiose mostre italiane ed estere: i suoi lavori vengono esposti alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e al Salon d'Automne di Parigi. Viene insignito del premio nazionale Coni (legato alle Olimpiadi londinesi del 1948) e rappresenta l'Italia all'Esposizione internazionale di pittura al Victoria and Albert Museum di Londra. La carriera dell'artista, che ha ricevuto la medaglia d'oro dei Benemeriti della Cultura e dell'Arte conferitagli dal Presidente della Repubblica, è complessa e poliedrica. Ha svolto attività di scenografo, anche per il Teatro dell'Opera di Roma, ha insegnato e diretto fino al 1984 l'Accademia di Belle Arti di Roma (avendo anche la direzione delle Accademie di Foggia e Frosinone) ed è stato docente al Finch College Museum of Art di New York. Importanza non minore ha avuto l'attività di consulente artistico e d'immagine del gruppo Augusta, che ha adottato come suo emblema La città del Sole, polittico da lui esposto a Parigi nel 1987. Copiosa e di altissima qualità è la sua produzione artistica: tra i lavori più impegnativi vanno citati la Via Crucis e le tre grandi pale d'altare della Chiesa del Cristo Risorto presso Bomarzo, nel Viterbese. Nel 1998 Viterbo gli dedica la mostra antologica "Luce e colore di Felice Ludovisi".

I funerali si svolgeranno domani 3 aprile alle ore 10,30 presso la chiesa della Trinità.
 




ROMA AL VIA CENTRO PER AUTISMO, COLOSIMO (PDL): "SI VELOCIZZI ITER IN REGIONE"

Redazione

“Auguro buon lavoro al nuovo Centro per il trattamento precoce della sindrome autistica, che ha iniziato oggi la sua attività a Roma, proprio nella giornata mondiale dedicata all’autismo. Il tema in questione è troppo spesso lasciato da parte, come se colpisse pochi bambini, quando in realtà questa sindrome è sempre più diffusa. Sono convinta, come dichiarato dal Ministro alla Salute Balduzzi questa mattina, che le implicazioni non si fermino solo alla malattia in sé, ma colpiscono anche le famiglie, troppo spesso costrette a spendere molti soldi per curare i propri figli. E’ per questo motivo che auspico che venga presto inserita all’o.d.g. del consiglio regionale, la mia proposta di legge che prevede un contributo ai cittadini residenti nel Lazio che utilizzano il metodo terapeutico neocomportamentale per il trattamento precoce dell'autismo. Il rimborso sarà pari a circa l’80% della spesa delle famiglie. E’ un obiettivo importante ed è per questo che ritengo sia necessario velocizzare l’iter legislativo, lo dobbiamo alle tante famiglie, che ogni giorno affrontano da sole questa malattia, e ai loro figli, perché possano ricevere le cure adeguate e non perdere mai la speranza.”Dichiara in una nota Chiara Colosimo, consigliere regionale del Pdl e presidente commissione Trasporti Regione Lazio.


 




CASTEL GANDOLFO, ALESSIO CAMPI: IL CASTELLETTO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA E’ CASA NOSTRA

Chiara Rai

“I miei genitori non c’entrano niente con la Banda della Magliana. La casa dove siamo cresciuti ci è stata venduta da Enrico Nicoletti. Non sapevamo nemmeno chi fosse. Poi abbiamo scoperto l’amara verità”, racconta Alessio Campi, l’attuale proprietario di quello che tutti, a Castel Gandolfo chiamano “il Castelletto”. Una storia fatta di malintesi ed accuse ingiuste nei confronti della famiglia Campi, che da sempre ha vissuto in quella palazzina in via dei Pescatori, sul lungolago di Castel Gandolfo, passata alle cronache come residenza di lusso dei boss della Magliana. “Io mi sento il legittimo proprietario del Castelletto – esordisce Alessio Campi, inquilino dell’immobile –. Purtroppo la mia famiglia è stata vittima di un raggiro”. Adesso che Enrico Nicoletti, accusato in passato di essere il cassiere della Banda, si trova in carcere, si svela il mistero sulla proprietà di Castel Gandolfo. Tutto ha inizio il 26 giugno del 1975, quando i genitori di Alessio e di altri quattro figli, acquistano da Nicoletti il Castelletto. Marcello Campi e Paola Mori stipulano un compromesso di vendita pagando l’intero importo – il tutto certificato e dimostrabile –  e ottenendo, contestualmente al pagamento, il possesso del bene. “Quando i miei genitori reclamarono la formalizzazione dell’atto di vendita – racconta Alessio Campi – capirono di essersi messi nei pasticci. Nicoletti di volta in volta rimandava la data del rogito, fin quando gli fece esplicitamente capire che l’atto non si sarebbe mai perfezionato, nonostante i miei genitori avessero pagato fino all’ultimo centesimo l’intero importo relativo all’acquisto del bene”. Intanto gli anni passavano e la famiglia Campi continuava a vivere nell’immobile, sperando di salvare l’acquisto tramite il diritto di usucapione che per legge si acquisisce dopo vent’anni di possesso continuo e ininterrotto del bene. “Non potendo far nulla i miei genitori hanno smesso di fare pressioni a Nicoletti e hanno cercato altre soluzioni”, continua Alessio. Ma il 28 luglio del 1981 accade qualcosa che stravolge la stabilità ottenuta dalla famiglia Campi. Nicoletti, infatti, decide di vendere la proprietà alla società Videovar. Un acquisto formale visto che nessuno rivendica mai il possesso dell’immobile, ma la posizione della famiglia Campi viene ancora una volta pregiudicata. Da legittimi proprietari, si trovano, infatti, a dover affrontare contenziosi con i terzi intervenuti per difendere la proprietà. In più devono anche fare i conti con la giustizia che attraverso l’Agenzia del Demanio del Lazio, confisca a Videovar l’immobile a seguito della pronunziazione della Cassazione nel 1996.  “Di fatto possediamo ininterrottamente il bene dal 1975 – conclude Campi – ma ci siamo trovati coinvolti in questa brutta storia. Il Castelletto rappresenta per la nostra famiglia la casa d’infanzia dove siamo cresciuti e dove tuttora viviamo ed ha un valore affettivo inestimabile. Non abbiamo nulla a che fare con la Banda della Magliana. Tutto ciò che possediamo è frutto dei tanti sacrifici fatti dai nostri genitori. Il Castelletto l’abbiamo pagato onestamente e ci spetta di diritto. Confido pertanto che le istituzioni non commettano ulteriori ingiustizie in danno della mia famiglia ma che invece le stesse, alle quali è certamente nota l'intera vicenda, riconoscano il pieno diritto mio e dei miei familiari di vivere in quella casa”.




ANGUILLARA PALAZZETTO DELLO SPORT, L'UDC PRESENTA INTERROGAZIONE CONSILIARE

Redazione

 

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell'Udc di Anguillara: 

“La concessione in deroga per sole 99 persone, di un palazzetto dello sport faraonico costato alla collettività oltre un milione seicentomila euro e dall’iter travagliato sin dal 2002, non può rappresentare una soluzione per evitare, con serio pericolo dell’incolumità pubblica, di essere sottoposto alla prevenzione antincendio o per glissare le incompetenze pregresse che non hanno consentito finora, la fruibilità dell’impianto alla luce del sole”. Commenta così il Portavoce della locale Sezione, Antonio Flenghi, dopo la presentazione dell’interrogazione consiliare del Gruppo UDC composta da Manciuria e Fantauzzi che riguarda lo stato di attuazione della delega inerente lo sport, le attività produttive e il  turismo per la città di sabatina.  “La vocazione ricettiva per l’esercizio delle manifestazioni sportive e l’incremento dei servizi turistici di Anguillara è ferma al palo e anzi, compie un passo indietro azzardato grazie alla condotta fallimentare della Giunta Pizzorno, che furbescamente procede al declassamento del Palazzetto dello Sport intitolato ad Alessandro Fagiani, previsto e realizzato per accogliere 1000 persone. Le azioni adottate non assolvono l’Amministrazione di sinistra, considerato anche ciò che riguarda il totale abbandono in cui versa da un anno l’Area Artigianale Le Pantane completamente al buio e priva della manutenzione ordinaria– continua il referente sabatino –, e per l’inefficienza manifestata nella mancata risoluzione della questione inerente il parcheggio abusivo di Martignano, e quella relativa al Piano di Utilizzazione degli Arenili. Quest’ultima ancor più grave, perché alla vigilia della stagione estiva non risulta adottato alla data odierna uno straccio di provvedimento definitivo nonostante la parola d’onore assunta dal primo cittadino in Consiglio Comunale. L’Assessore Flenghi sia consapevole delle sue responsabilità in merito all’immobilismo della maggioranza sulle materie che lo riguardano – insiste il respondabile UDC – oppure abbia uno scatto d’orgoglio e faccia valere politicamente quello spirito innovativo, che se non altro per età dovrebbe avere, lontano dai compromessi delle lobby partitiche e rilanci la naturale vocazione della nostra città oggi ingessata dagli interessi di parte. L’organizzazione del Mercato della Terra – conclude il portavoce – è iniziativa culturalmente lodevole ma lo sviluppo turistico, sportivo e produttivo di Anguillara, necessita di azioni politiche ed amministrative che consentano lo sblocco dei bandi per l’area sportiva, l’assegnazione di fondi alle imprese per lo sviluppo dell’occupazione nell’area artigianale, e l’approvazione definitiva del Piano centro storico e degli Arenili per favorire gli alberghi diffusi e l’incremento dei servizi turistici”.

PORTAVOCE  UDC   Antonio FLENGHI

ALLEGATA INTERROGAZIONE PRESENTATA DALL'UDC IL 30 MARZO 2012




ALBANO TERMOVALORIZZATORE, MARCO MATTEI LE CANTA AD ANDREASSI

Redazione

Nell’articolo de L’osservatore laziale del 25 marzo “ALBANO TERMOVALORIZZATORE, IL DELEGATO AI RIFIUTI FA CHIAREZZA SULLA SCOTTANTE VICENDA CHE STA SCONVOLGENDO I CASTELLI ROMANI”  pubblicavamo un’intervista a Luca Andreassi consigliere Udc al Comune di Albano incaricato del Sindaco Marini per i rifiuti. In particolare alla domanda “In questo momento più che mai è necessaria la domanda delle domande, perché non è giusto fare di tutta l’erba un fascio. E’ giusto distinguere, è giusto attribuire le responsabilità. Chi ha voluto l’Inceneritore di Albano e soprattutto ad Albano?” Andreassi rispondeva:  “Oggi sono tutti contrari. Ma l'ubicazione dell'inceneritore ad Albano nasce a seguito di una proposta dell'allora Sindaco di Albano Marco Mattei all'allora Presidente della Regione Lazio Pietro Marrazzo per la realizzazione di un impianto autoctono per i Castelli.” Imputando dunque, le responsabilità di aver voluto il termovalorizzatore e della scelta dell’ubicazione dello stesso all’allora sindaco Marco Mattei.


Puntuale e nutrita a riguardo la replica di Mattei:


"Caro Luca Andreassi leggo con stupore le tue dichiarazioni sul mio presunto coinvolgimento nella localizzazione del gassificatore ad Albano. Se non ricordo male dal 2005 al 2010 hai ricoperto la carica di Presidente della Circoscrizione Albano Centro, eletto nella mia coalizione nelle liste di Alleanza Nazionale. Se non erro eri presente e consapevole quando come coalizione votammo in consiglio comunale la mozione contro il gassificatore. Se non erro eri perfettamente a conoscenza che la volontà di posizionare il gassificatore ad albano era della maggioranza di centrosinistra regionale e di Marrazzo come commissario in particolare. Eri perfettamente a conoscenza che è stata la mia giunta di Albano a fare il ricorso al TAR che in prima istanza ha bloccato il gassificatore e che avete spacciato per una vostra vittoria. Allora spiega ai cittadini perché, dopo aver sostenuto nelle ultime elezioni chi ha voluto il gassificatore, dopo aver taciuto per i 5 anni precedenti quando militavi con me nel centrodestra, oggi per giustificare i tuoi errori politici tiri in ballo me come colui che ha deciso insieme a Marrazzo questa vicenda. Caro Luca le cose sono due o hai perso la memoria oppure menti sapendo di mentire. cordialmente Marco Mattei"