TARQUINIA – “POLO DI CENTRODESTRA” – OLTRE 600 PERSONE ALL’INCONTRO CON MINNITI. PRESENTI I CONSIGLIERI REGIONALI BATTISTONI E MIELE.

A.P.

Oltre 600 persone hanno partecipato ieri pomeriggio, domenica 15 aprile 2012, presso l’albergo “All’Olivo” di Tarquinia, all’incontro con Cristiano Minniti, candidato sindaco del “Polo di centrodestra”. Un vero bagno di folla che non ha sorpreso Minniti e i candidati consiglieri che lo sostengono. “Sentivamo che sarebbe venuta tanta gente – ha detto Minniti – la risposta dell’elettorato è stata positiva.” Alla manifestazione hanno preso parte i consiglieri regionali del Pdl Francesco Battistoni e Giancarlo Miele. Sia Battistoni che Miele hanno avuto parole di sostegno e di elogio per la Lista “Polo di centrodestra” e hanno assicurato che proseguiranno a collaborare fattivamente per la soluzione dei problemi della città, in particolare nel settore dell’agricoltura e del turismo. Minniti nel suo articolato intervento ha tratteggiato i punti salienti del programma elettorale, sottolineando in particolar modo l’emergenza occupazionale. “Il centro sinistra ha fallito – ha detto Minniti – perché pur avendo avuto a disposizione 15 milioni di euro non ha creato nemmeno un posto di lavoro. Dall’altra parte, al fianco di Meraviglia, ci sono i soliti personaggi che fino a pochi mesi fa stavano in maggioranza con Mazzola. Noi – ha proseguito Minniti – vogliamo riaprire il conservificio e farlo produrre almeno dieci mesi all’anno, creare una cabina di regia per il turismo che coinvolga gli operatori del settore, avviare tutti i progetti privati per il rilancio del litorale, valorizzare il nostro ospedale. Occorre creare posti di lavoro per i tarquiniesi e non fare le solite chiacchiere e le consuete promesse. La grande partecipazione popolare a questo incontro – ha concluso Minniti – ci dona nuova carica e ci sprona ad andare avanti.”




MONTE COMPATRI, POLVERINI INAUGURA IL RESTYLING DEL CENTRO STORICO

Redazione

La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, è intervenuta ieri all’inaugurazione delle nuove piazze e della passeggiata nel centro storico di Monte Compatri. L’opera è stata benedetta dal vescovo Luca Brandolini. Il centro storico della cittadina in provincia di Roma è stato rimesso a nuovo dopo un anno e mezzo di lavori: nuove pavimentazioni, marciapiedi, illuminazione e arredi urbani sono stati collocati su una superficie di settemila metri quadrati. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti, oltre al sindaco di Monte Compatri, Marco De Carolis, gli assessori regionali Pietro Di Paolo, Luca Malcotti, Giuseppe Cangemi, Teodoro Buontempo e Marco Mattei. “Se oggi siamo qui ad inaugurare un’opera ferma da anni – ha affermato Polverini – significa che si è andati nella giusta direzione, si è rispettato il programma”. Polverini ha voluto sottolineare l'importanza di una piazza per una comunità, ed ha voluto visitare tutta l'area interessata dal restyling. Successivamente la presidente Polverini si è recata a Marino, dove ha visitato la sede dell'associazione Assohandicap, una onlus convenzionata che si prende cura quotidianamente di circa quattrocento disabili. Polverini, insieme al sindaco del comune castellano, Adriano Palozzi, ha premiato alcuni bambini al termine della gara sociale di nuoto dell'associazione. Polverini ha inoltre visitato la sezione Rsa del complesso, quaranta posti letto residenziali. La Giunta Polverini ha recentemente sbloccato un credito di seicentomila euro fermo dal 2005. “Non mi dovete ringraziare – ha commentato la presidente – sbloccare i crediti è stato un nostro dovere. Mi piace il senso di integrazione che date all'attività sportiva, perché lo sport rende tutti uguali ed è salute e senso di comunità”.




LAZIO, ALLARMANTI I DATI SULLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

Redazione

“La diminuzione del tasso di disoccupazione nel Lazio – passato dal 9,3% del 2010 al 7,8% nel primo trimestre del 2011 – è un dato positivo che però non ci dice tutto”.

Con queste parole Lidia Borzì, presidente delle Acli Lazio, commenta i dati relativi all’economia della regione contenuti nel rapporto di Banca d’Italia presentato il 15 novembre.

“Quando si parla di lavoro – sottolinea la Borzì – il dato sulla disoccupazione va sempre collegato con altri due indicatori: il tasso di occupazione e quello di inattività.

Su questo versante dobbiamo segnalare una riduzione della forza lavoro e un aumento della popolazione inattiva che desta non poche preoccupazione anche perché riguarda la popolazione giovanile”.

Rispetto al 2009, le possibilità di trovare un nuovo lavoro, per i giovani del Lazio sono scese dal 40 al 30%.

“Attendiamo con interesse – ha detto ancor la presidente delle Acli regionali del Lazio – la presentazione del nuovo piano per l’apprendistato, annunciato dall’assessore regionale al Lavoro Mariella Zezza per il prossimo 22 novembre”.

“Siamo certi – ha concluso la Borzì – che la Regione voglia e possa fare sempre di più e meglio, affrontando con decisione la questione dei giovani che nella nostra regione non studiano né lavorano”.
Si è accoltellato all'addome davanti ai genitori sconvolti. Il padre ha tentato di fermarlo ma è rimasto ferito. Soccorso dal 118 è stato trasportato d'urgenza al policlinico Umberto I

Per colpa di questa crisi che non offre possibilità alcuna ai giovani di trovare un lavoro, un disoccupato di 21 anni di Frosinone  ha tentato il suicidio domenica sera. Si è sferrato una coltellata all'addome dopo l'ennesimo colloquio di lavoro andato a vuoto. Adesso combatte tra la vita e la morte, ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma, il residente a Boville Ernica che ha afferrato un coltello in cucina e, davanti agli occhi dei genitori, se lo è infilato nella pancia, in un gesto di disperazione.

Inutile ogni tentativo da parte del padre di bloccarlo. L'uomo, a sua volta, è rimasto ferito alle mani. Immediatamente soccorso dal 118, è stato trasferito a Roma. Sull'episodio stanno ora indagando i carabinieri della Compagnia di Alatri.




CIAMPINO, IL PARTITO DEMOCRATICO DISCUTE DI LAVORO

 

Iniziativa incentrata sull’analisi e sulle prospettive occupazionali nel territorio

Cappucci della Cgil: «Occorre una politica industriale che definisca le priorità di governo». Il Sen. Nerozzi: «Ridiscutere il patto di stabilità e rilanciare la piccola impresa». L’On. Rugghia: «Valorizzare il patrimonio territoriale come risorsa». Lupi: «E’ nostro compito agire nel locale per far fronte alla crisi del lavoro».

Redazione

L’aggravarsi della crisi globale e la strada di riforme intrapresa dal governo italiano, portano oggi il dibattito politico a rivolgersi al tema del lavoro anche a partire da un approccio locale. In questa direzione si inquadra l’iniziativa promossa giovedì 12 aprile dal Partito Democratico di Ciampino, dal titolo “Lavoro – Ripartiamo dal territorio”, presso la Sala consiliare del comune. L’incontro ha avuto come perno l’analisi del mondo del lavoro nel nostro territorio, a cominciare dalla dettagliata introduzione proposta da uno studio sulla situazione occupazionale nei Castelli romani, a cura dei Giovani Democratici. Ne è fuoriuscito un quadro sensibilmente positivo rispetto ai dati nazionali e regionali. Il tasso di occupazione è infatti del 61,8%, a fronte del 56,9% della media italiana e il 59,5% del Lazio, mentre la disoccupazione si attesta all’8,4%, rispetto a una media nazionale e regionale del 9,3%. «Nonostante questi valori positivi – ha detto Francesca De Rosa, rappresentante provinciale dei GD – bisogna considerare che nel 2008 si è abbattuta sull’economia mondiale una crisi economica i cui effetti si sono fatti sentire, ovviamente, anche sul territorio. Possiamo renderci conto tutti i giorni delle difficoltà che vivono le piccole e medie imprese, con i negozi che chiudono e le aziende che falliscono». In proposito vengono mostrati alcuni dati esplicativi, forniti dalla Cgil, riguardo le percentuali di dipendenti licenziati, in mobilità e in cassa integrazione, su un campione di aziende della provincia.
Di questi numeri parla proprio il rappresentante sindacale ospite dell’incontro, Giuseppe Cappucci, segretario della camera del lavoro Cgil dei Castelli. «Nel nostro territorio ci sono più di 5000 persone interessate agli ammortizzatori sociali – ha spiegato il sindacalista –, ma noi non dobbiamo dimenticare che dietro queste cifre ci sono esistenze devastate da una crisi che genera una situazione sempre più drammatica. Per ripartire dal territorio occorre una seria politica industriale che definisca priorità e strategie, ci vogliono chiare scelte di governo. Le istituzioni devono chiedersi cosa fare affinché il mercato del lavoro non resti un tema esclusivamente ideologico». Anche Paolo Nerozzi, senatore del Partito Democratico, apre il suo intervento parlando di strategie nelle politiche economiche locali, le quali, secondo il parlamentare, devono partire da due operazioni urgenti: «La prima cosa da fare è dare la possibilità ai comuni di pagare le industrie che hanno debiti da coprire e quindi rilanciare il sistema della piccola impresa. La seconda necessità è ridiscutere il patto di stabilità, per riaprire un meccanismo virtuoso nell’economia locale». Il deputato Antonio Rugghia propone invece una ricetta incentrata sulla valorizzazione del patrimonio territoriale, e ricorda che «la riflessione sull’occupazione non riguarda solo l’industria, ma anche il terziario e l’agricoltura. Per questo mi auguro che questa discussione prosegua, per una forza di governo come il Pd, nella direzione di precise scelte a tutela dell’eccellenza del nostro patrimonio ambientale e culturale. I comuni – ha concluso l’onorevole – non sono più nelle condizioni di pensare ad uno sviluppo economico incentrato sull’urbanizzazione del territorio per fare cassa». Presente all’iniziativa anche il sindaco di Ciampino, Simone Lupi, il quale si è detto «soddisfatto della riflessione scaturita dall’incontro. E’ nostro compito di amministratori – ha detto il primo cittadino – dare un contributo nel locale per affrontare gli effetti di una crisi economica più ampia. Nonostante i dati allarmanti l’Amministrazione si è sempre resa disponibile alla tutela dei posti di lavoro, come dimostra l’impegno accanto alla Cgil per difendere il futuro della Fonte Appia. Inoltre abbiamo attivato percorsi protetti di avviamento al lavoro attraverso i nostri servizi sociali, e grazie alla provincia abbiamo aperto un Centro di orientamento al lavoro. Come Partito Democratico locale – ha concluso Lupi – dobbiamo partire da una nostra proposta di sviluppo economico per essere di supporto alle attività sul territorio, pur non potendoci sostituire agli enti che devono determinare un rilancio economico sul piano nazionale».
 




ANGUILLARA – DEBITI FUORI BILANCIO E UN SINGOLARE COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO

Emanuel Galea

Il Consiglio comunale di Anguillara fa sapere, attraverso una nota del 6 aprile scorso, di aver sollecitato la Corte dei Conti e il Prefetto di Roma attraverso una lettera in cui si chiede di intraprendere ogni tipo di azione volta a individuare le responsabilità amministrative che hanno portato alla creazione di ingenti debiti fuori bilancio che hanno messo il Comune a rischio di dissesto finanziario.  Nella nota viene evidenziato il fatto che a tutt’oggi l’Amministrazione deve ancora pagare la somma di euro 780mila 368,48 per debiti fuori bilancio mentre ha già pagato la somma di euro 1milione 381mila 669,99 sempre per debiti fuori bilancio transatti. A conclusione della nota si legge: “Riteniamo che si debba fare chiarezza su questa vicenda che vede distratte ingenti risorse che invece potevano essere utilizzate per investimenti e per servizi ai cittadini. L'Amministrazione reputa che l'unico soggetto abilitato ad un'indagine di inchiesta seria ed esaustiva competente ad evidenziare eventuali responsabilità sia la magistratura contabile. Per questi motivi, al fine di tutelare gli interessi dei cittadini, abbiamo formalizzato le suddette richieste alla Corte dei Conti.” Un qualsiasi comune mortale dopo aver letto la nota comunale si sarà chiesto cosa potrà fare mai la Corte dei Conti  che non può fare la stessa Amministrazione, avendo, come si legge nello stesso comunicato, ogni elemento utile all’esame di ciascuna posizione.  Chi meglio di questa può individuare leggerezze, omissioni oppure eventuali irregolarità?  Un secondo quesito che il lettore si sarà chiesto è quali possano essere stati i sospetti che hanno portato l’Amministrazione a chiedere l’intervento del Prefetto di Roma per fare chiarezza. I debiti fuori bilancio non sono certo un segreto di stato. Di questi sono al corrente  i revisori che hanno certificato i bilanci insieme agli amministratori. E la memoria dei residenti torna ad una dichiarazione dell’allora Commissario Prefettizio Serenella Bellucci in merito alle entrate di Anguillara che sono appena sufficienti per pagare le rate dei mutui. Dichiarazione, questa, rilasciata dopo aver appreso la notizia della sentenza di condanna della Suprema Corte di Cassazione verso il comune a pagare oltre un milione di euro,  stesso milione di euro che ancora gira come una mina vagante tra i corridoi del Comune. Da non dimenticare, anche, le raccomandazioni del Collegio dei Revisori, che ha ammonito gli amministratori riguardo il sovente ricorso alle anticipazioni di cassa al limite del consentito per equilibrare i conti.  Nella dichiarazione del Commissario Prefettizio e nel monito del Collegio dei Revisori è da ricercare la lettura dello sfacelo delle finanze della cittadina lacustre. Lo sfacelo finanziario ha un nome e cognome , ha una data di nascita e soprattutto ha una firma che lo condanna. I responsabili non possono oggi nascondersi dietro un dito e nessuno di questi può tirarsi fuori dalle molteplici responsabilità di enorme gravità. In questo momento di crisi, ogni atto irresponsabile che viene alla luce , oltre che screditare la classe politica, ferisce il popolo e,  giustizia vuole,  che i responsabili vengano fuori per farsi guardare negli occhi dai cittadini, pertanto chi ha gli elementi utili per l’esame di ciascuna posizione debitoria, come si legge nella nota rilasciata dal Consiglio comunale, li metta a disposizione di una commissione che, a secondo gli esiti, deciderà il da farsi.  Senza addentrarsi nella preistoria di Anguillara,  basta percorrere le attività degli ultimi due anni della vita consiliare per capire meglio le origini, le anomalie e le cause del fenomeno. Il debito fuori bilancio non conosce colore, non è ne destra e ne di sinistra. E sgomberato il campo da ideologie e da passioni politiche il debito fuori bilancio, per lo meno per quanto riguarda Anguillara, nasce  unicamente dall’impreparazione degli amministratori e magari da consigli poco saggi da parte dei collaboratori di quest’ultimi. Agli occhi del comune mortale sembrerebbe infatti  che le varie situazioni non siano state ben ponderate prima di prendere decisioni definitive. La strada delle delibere 2011 e 2012 è lastricata da numerosi atti temerari ad esiti ignoti.  Si ha l’impressione di una  scarsa dialettica di fronte a richieste avanzate dai cittadini che molto spesso sono favorevolmente giudicate dal diritto. Anziché  affidarsi ad un unico studio legale per avere tutti i vantaggi che può offrire tale soluzione, l’Ente amministrativo ha optato per dividere le varie vertenze nei confronti del Comune,  fra decine di studi legali, ottenendo quindi un maggior aggravio di spese e di tempi. Dando un’occhiata alle delibere si ha una strana impressione del rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadinanza. La prima cosa che salta all’occhio è che non si trova alcuna traccia di contrattazione bonaria. E l’impressione che si ha è quella che davanti alle richieste dei cittadini che reclamano dei diritti o che li dichiarino lesi, l’Ente non intenda perdere tempo in trattative, deliberando immediatamente il conferimento dell’incarico di risolvere il contenzioso a uno dei molteplici avvocati iscritti nell’albo del Comune. Così un debito , diciamo a titolo esemplificativo, di  2mila e 400 euro può lievitare a 3mila e 890 euro circa, con un aumento del 62 percento. Considerando che la maggior parte delle cause il Comune le perde quasi sempre, il risultato finale è che all’Ente oltre al debito tocca accollarsi anche le spese dell’avvocato e delle spese procedurali. Bisognerebbe invece, a parer di molti, analizzare caso per caso, studiando quale diritto reclama il cittadino o quale torto denuncia aver subito da parte del Comune. Possibile non  ci siano spazi per le trattative bonarie, intorno a un tavolo? Ad Anguillara la gente si conosce tutta e pertanto ci si potrebbe ragionare civilmente ed in via amicale per cercare di arrivare a un accordo bonario, riconoscendo il diritto a chi spetta e negandolo a chi no, ottenendo quindi una drastica diminuzione delle pratiche legali che fanno lievitare ulteriormente i debiti comunali . Perché questo non si fa? Per mancanza di volontà? Per incapacità di mediare? Perché si crede più sbrigativo passare la pratica al legale? Chi conosce i bilanci di Anguillara sa che non lasciano  margini per manovre azzardate. Giustissimo quindi quello che dichiarò il Commissario Bellucci. Le entrate bastano appena per pagare i mutui. I debiti fuori bilancio sono una mina vagante. La nota dell’Amministrazione quindi non è altro che una ammissione di gravi difficoltà attuali. Come si fa ad evitare un debito fuori bilancio? Viene spontaneo rispondere: con il buon senso. Innanzitutto il debito fuori bilancio è da considerarsi un rischio e come tale dovrebbe trovare un suo spazio nel fondo rischi. A monte di questo ragionamento il debito fuori bilancio è da evitare. Un Comune che si rispetti dovrebbe avere innanzitutto un dialogo con i suoi cittadini, anziché  una chiusura totale a ogni forma di dialogo, monopolizzando l’attività del Consiglio con delibere per conferire incarichi ai numerosi avvocati. A testimonianza di quanto appena detto, in fondo all’articolo, riportiamo una campionatura, degli ultimi dieci mesi, di delibere relative a liti, incarichi e ricorsi. Tutte azioni che producono debiti fuori bilancio. Una cosa è chiarissima, al comune mortale, che chi paga è sempre la collettività, come nel caso della dott.ssa M.I., ex segretario comunale indagata per l’ipotesi di reato di cui  all’art. 328 c.p.  (Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione). La collettività già si accolla  2mila e 500 euro per spese legali, augurandosi che venga completamente scagionata, altrimenti in caso contrario la cittadinanza dovrà fare fronte ad altri esborsi.
E’ condivisibile, quindi, l’iniziativa dell’Amministrazione di coinvolgere la Corte dei Conti , si auspica però  che maggioranza ed opposizione intendano assumere autonomamente iniziative per fare luce sulle responsabilità della formazione e crescita di questi debiti fuori bilancio. Un atto dovuto ai cittadini che si trovano costretti a pagare debiti formatesi per responsabilità di altri. La popolazione vuole conoscere natura ed entità di ogni singolo debito. Sono atti di mala amministrazione che riversano il loro effetto vessatorio sui cittadini. Per questo motivo, e non solo, è dovere degli amministratori fare piena chiarezza a 360 gradi. Conoscere gli errori di ieri per non ripeterli domani.

 

DELIBERE DEGLI ULTIMI 10 MESI CHE PRODUCONO DEBITI FUORI BILANCIO

G.C. 103 del 29.06.2011
Notifica Tribunale Ordinario di Civitavecchia il 27.05.2011 ricorso  Soc. Miri Pavimentazione s.r.l
. Euro 1.500 + Iva per Spese Giudizio (iniziali)

G.C. 105 del 29.06.2011
Notifica del Tribunale ordinario di Civatavecchia il il 11.06.2011 ricorso Soc. La Mandola s.r.l. 
 Euro 1.500 + Iva per spese giudizio (iniziali)

G.C. 110 del 14.07.2011
Commissione Tributaria Provinciale di Roma il 10.05.2011 ricorso Soc.Luca Pubblicità s.n.c. avverso accertamento imposta comunale sulla pubblicità.

G.C. 140 del 15.09.2011
Tribunale Civile di Roma Sez. Lavoro il 11.07.2011 ricorso sig. Enrico Meloni
Euro 1.500 spese giudizio (iniziali)

G.C.144 del 22.09.2011
Tar Lazio ricorso del 07.07.2011 presentato da Gasperini Daniela, Romano Maria Rosaria,Giovanni Castori,Andrea Mesiano
Euro 1.500 spese giudizio (iniziali)

G.C. 145 del 22.09.2011
Transazione pagamento “post mortem” discarica Cupinoro – sollecito  da parte della Bracciano Ambiente Spa delle fatture di pagamento  euro 413.715,10  che hanno generato un debito fuori bilancio di euro  164.995,75 che doveva essere liquidato entro il 31.12.2011  ,non pagate allora per difficoltà di cassa

G.C. 133 del 26.08.2011
Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio del 05.07.2011 ricorso della Coop. Nepente  Euro 100 impegnate oltre Iva ed oneri

G.C. 150 del 29.09.2011
Ordinanza Tar Lazio del 04.07.2011 ricorso promosso dall’assoc. Codacons ed altri
Euro 1.000 impegnati per spese Giudizio (iniziali)

G.C. 3 del 19.01.2012
Dott.ssa M.I. ex segretario Comunale indagata per ipotesi di reato di cui all’art.328   c.p.
 Spesa avv. 2.500,00
Art. 328. (Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione.)
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa.

G.C.. 5 del 19.01.2012
Tribunale di Civitavecchia Sez. Lavoro del 18.05.2011 ricorso ex art. 414 ss  c.p.c. dalla Sig.ra Langhitano  Adriana Impegno di spese N.N.
G.C. 7 del 19.01.2011
Tar Lazio del 18.01.2012 ricorso promosso da Dama S.r.l. – Edilnova s.r.l. – Edil Quattro & C. s.n.c. 
 Impegno di spese N.N.

G.C.8 del 19.01.2012
Tar Lazio del 30.12.2011 promosso da Consorzio di Cooperitive Edilizie Laziali Co.C.E.L.  
Impegno di spesa N.N.


G.C. 12 del 26.01.2012
Tribunale Ordinario di Civitavecchia Sezione Staccata di Bracciano del 14.12.2011
Atto di pignoramento presso terzi promosso dalla Signora Lancellotti Maria Pia
Impegno di spesa N.N.


G.C. 21 del 23.02.2012
Tar Lazio del 15.02.2012 ricorso promosso dai sigg.ri Alasia Ledi, Alasia Irene, Latore Romina. 
 Impegno di spesa N.N.
Determina Dirigenziale n. 317 del 30.03.2012
Ingiunzione di pagamento sanzioni amministrative Regione Lazio

Sentenza del Tribunale Civile di Civitavecchia sez. distaccata di Bracciano relativa al sinistro occorso ai sigg.ri Tolu.
Il giudizio civile del 12.02.2005 si è concluso con una sentenza di condanna.

 




ANGUILLARA PONTON DELL'ELCE, PARTE IL PUNTO DI CONFERIMENTO TEMPORANEO

Redazione

Arriva il punto di conferimento temporaneo a Ponton dell’Elce. Nel quartiere di Anguillara Sabazia, con più di duemila residenti, da sabato 21 aprile parte l’iniziativa “Proteggi il tuo territorio, insieme si può” promossa dall’ufficio Ambiente del Comune. In via sperimentale e per cinque mesi, grazie a questa campagna di sensibilizzazione, verrà allestito un punto di conferimento su un terreno di proprietà comunale in via delle Palme tra il numero 16/A e il 20.
Secondo un calendario che prevede aperture nei pomeriggi del sabato dalle 16 alle 19, per andare incontro a chi lavora la mattina di servirsene, sarà possibile conferire nel punto di raccolta la parte organica degli sfalci, i rifiuti elettronici (RAEE) altrimenti abbandonati e – sottolinea l’assessore all’Ambiente, Enrico Stronati – «gli ingombranti, che altrimenti sarebbero davvero scomodi da portare all’ecocentro di Anguillara, distante circa 13 chilometri da Ponton dell’Elce». Il quartiere è caratterizzato dalla presenza di numerose villette e di giardini, quindi di un potenziale di produzione – ora che la primavera sta per manifestarsi pienamente – di sfalci significativo. «Il punto di raccolta è stato attivato – spiega poi Stronati – in quanto la mini isola ecologica prevista nel progetto di raccolta differenziata appaltato agli inizi del 2011 non è stata ancora realizzata: il Comune purtroppo non dispone di un terreno su cui realizzarla che non sia quello dove si localizzerà provvisoriamente questo servizio di conferimento itinerante». Questa sperimentazione consentirà agli uffici di valutare la percentuale di rifiuti (sfalci, RAEE e ingombranti) intercettati e al contempo verificare la disponibilità di un terreno comunale su cui poter realizzare il “mini eco-centro” del quartiere Ponton dell’Elce.
 




ALBANO CORTEO INCENERITORE. DENUNCIATI 3 ESPONENTI DELL'ANTAGONISMO ROMANO

 

I tre denunciati nelle ultime ore sono ritenuti responsabili dell’azione violenta, avendo istigato il resto dei facinorosi e hanno tutti precedenti specifici per reati  commessi in occasione di manifestazioni di piazza.

Redazione

Nelle ultime ore è salito a 43 il bilancio dei denunciati dagli investigatori della Questura di Roma, ritenuti responsabili del lancio di oggetti contundenti in danno dei contingenti delle Forze di polizia avvenuto ieri pomeriggio ad Albano, in occasione della manifestazione contro l’istallazione dell'inceneritore nella zona di Ronciglione. Si tratta di tre esponenti dell’antagonismo romano, che sono stati individuati nelle ultime ore dagli agenti della Digos e del Commissariato di Albano grazie anche all’esame delle immagini realizzate dalla Polizia Scientifica nelle fasi vive degli scontri, quando gli agenti sono stati bersaglio di lanci di pietre e bottiglie da parte di un gruppo di facinorosi che hanno tentato di forzare il cordone di sicurezza e che sono stati poi respinti con cariche di alleggerimento. Sale così il numero dei denunciati, tra cui figura un 17enne che è stato bloccato nell’immediatezza del fatto ed arrestato per il reato di lesioni, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. I tre denunciati nelle ultime ore sono ritenuti responsabili dell’azione violenta, avendo istigato il resto dei facinorosi e hanno tutti precedenti specifici per reati  commessi in occasione di manifestazioni di piazza. Resta invece di 7 unità, il numero dei feriti delle Forze di polizia. Le indagini, che non si fermano, stanno proseguendo a ritmo serrato per l’identificazione di ulteriori soggetti coinvolti nell’episodio.

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CASTELLI ROMANI, NASCE IL COORDINAMENTO DEI SINDACI DELL'ATO2

 

Coordinare le scelte politiche di organizzazione e di gestione del servizio idrico, concordare e proporre posizioni unitarie per avere maggior peso nell’ambito dell’Ato2

Redazione

Dopo il lungo braccio di ferro sulla sanità che, alla fine, ha portato alla proroga dei contratti di quattro medici della Asl RmH, il Comune di Genzano, insieme ad altri amministratori locali, ai comitati dei Castelli Romani e ai cittadini, è pronto ad impegnarsi in un'altra battaglia: quella sulla gestione e la qualità dell'acqua. E così, proprio nell'aula consiliare del Comune di Genzano, venerdì 13 aprile si è tenuta la seconda assemblea pubblica sui temi dell'acqua alla quale hanno preso parte i cittadini, il Comitato acqua pubblica Velletri e Castelli Romani e i rappresentanti dei Comuni di Velletri, Lanuvio, Marino, Castel Gandolfo, Ciampino e Mentana.
 
"È importante che su questi temi si apra oggi un confronto tra le Amministrazioni comunali, i comitati e i cittadini, perché così – ha dichiarato in apertura il Sindaco di Genzano Gabbarini – possiamo dare vera sostanza alla partecipazione democratica. I Sindaci purtroppo stanno perdendo il potere di rappresentanza: veniamo spesso convocati all'ultimo momento e ci troviamo a dover prendere delle decisioni su argomenti dei quali non siamo pienamente a conoscenza. È quanto accaduto con la convocazione della prossima Conferenza dei Sindaci, prevista per martedì 17 aprile e della quale noi, oggi, siamo a chiedere il rinvio. Siamo stati chiamati con pochissimo anticipo e i documenti che dovremo andare a votare sono stati inseriti sul sito web dell'Ato2 in estremo ritardo. L'acqua è un bene pubblico fondamentale – ha proseguito Gabbarini – e noi dobbiamo essere totalmente consapevoli di ciò che andremo a decidere in Conferenza dei Sindaci, in merito alle tariffe, al regolamento di utenza, alla carta dei servizi e a tutto ciò che concerne il Sistema idrico integrato".
 
Sono queste dunque le motivazioni principali che hanno spinto gli amministratori locali a costituire il "Coordinamento dei Sindaci dell'Ato2" con un protocollo d'intesa che ha come obiettivi quelli di coordinare le scelte politiche di organizzazione e di gestione del servizio idrico, nell’ottica della tutela del territorio nei suoi assetti urbanistici, sociali, culturali ed economici legati al tema dell’acqua; concordare e proporre posizioni unitarie preparatorie all’assemblea dei Sindaci per avere maggior peso nell’ambito dell’Ato2; ricercare forme innovative di cooperazione per proporre ed auspicare una sempre più qualificata e razionalizzata organizzazione e gestione dei servizi, sia interni alle amministrazioni che rivolte ai cittadini al fine di rendere l'Amministrazione comunale flessibile e rispondente alle esigenze e necessità della collettività, sburocratizzando procedimenti e attività.
 
Primo atto di tale Coordinamento è stata la firma della richiesta di rinvio, di almeno 15 giorni, della prossima Conferenza dei Sindaci "per discutere di questi importantissimi temi – ha detto Flavio Gabbarini – e arrivare alla Conferenza con un voce unitaria e consapevole". Ad aiutare gli amministratori locali nell'arduo compito dello studio degli atti che andranno votati nella prossima Conferenza sono intervenuti i comitati per l'acqua pubblica dei Castelli Romani che, nel corso dell'assemblea di venerdì 13, hanno snocciolato con grande chiarezza tutte le loro osservazioni sulle proposte di delibera della Conferenza dei Sindaci che, all'ordine del giorno, prevede la discussione di ben 12 punti, tra i quali l'approvazione della procedura d'adozione del nuovo Regolamento del Servizio idrico integrato e della nuova Carta dei Servizi, l'approvazione della nuova procedura per le agevolazioni tariffarie, il recepimento del secondo quesito referendario votato nello scorso mese di giugno, l'applicazione del parametro Mall e la nuova tariffa media. Temi importanti, dunque, importantissimi. "Proporre un simile ordine del giorno a pochi giorni dalla Conferenza dei Sindaci – ha affermato Andrea Palladino del Comitato acqua pubblica Velletri – è un insulto all'intelligenza dei Sindaci che, così, diventano solo dei 'passacarte' chiamati a firmare dei documenti che non conoscono".
 
Tante le osservazioni avanzate dal Coordinamento dei comitati dei Castelli Romani in particolare sulla bozza dei regolamento di utenza e sulla carta dei servizi, "una procedura da respingere – hanno affermato – perché svilisce la funzione di regolamentazione da parte degli Enti locali, affidando al concessionario un improprio potere di veto"; in più "rispetto al regolamento attuale, il taglio dell'acqua per chi non è in grado di pagare le tariffe illegittime ne esce rafforzato". Il regolamento per la cosiddetta "tariffa sociale", invece, va rivisto prevedendo tra l'altro la possibilità di inoltrare la domanda durante l'intero anno e l'obbligo da parte del gestore di applicarla a partire dalla prima fattura utile. Poi c'è la questione del parametro Mall, un coefficiente parametrato alla qualità del servizio che dovrebbe penalizzare il gestore in proporzione ai disservizi e che, però, "è troppo sbilanciato a favore del gestore". Saranno tanti dunque i nodi da sciogliere nel corso della prossima Conferenza dei Sindaci per la quale, ricordiamo, è stato chiesto il rinvio per poter permettere ai Sindaci di studiare bene le carte e far valere quel principio per cui la gestione dell'acqua non può più generare un profitto.
 




ALBANO CORTEO INCENERITORE, IN MIGLIAIA A DIRE NO

 

I Castelli Romani rifiutano l’inceneritore di Cerroni

 

A.P.

E’ di 40 denunciati, di cui uno in stato di arresto, il primo bilancio degli investigatori della Questura di Roma dopo l'esame delle immagini relative la manifestazione che si è svolta ieri pomeriggio ad Albano, nel corso della quale alcuni manifestanti si sono resi responsabili del lancio di oggetti contro le forze dell’ordine, con 7 agenti feriti. L'arrestato, minorenne, che ha preso parte all'aggressione in danno dei contingenti con lancio di sassi, è stato fermato nell'immediatezza del fatto, ed é accusato di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. La manifestazione, organizzata da un comitato di cittadini per protestare contro la costruzione dell'inceneritore nella zona di Ronciglione, si era svolta regolarmente fino a quando circa 200 manifestanti si sono staccati dal gruppo ed hanno tentato di occupare la Via Nettunense. Il cordone di protezione degli agenti di polizia ha impedito al gruppo di bloccare la strada statale. A questo punto i facinorosi hanno però iniziato un fitto lancio di oggetti, tra cui bottiglie, sassi e bastoni, che hanno colpito un funzionario di Polizia ed alcuni agenti che sono dovuti ricorrere alle cure mediche. Gli investigatori della Digos e del Commissariato di Albano con la Polizia Scientifica stanno continuando ad esaminare le fotografie e le immagini per identificare ulteriori responsabili di quanto accaduto.

Intanto l’associazione “Differenziati” ringrazia tutti gli intervenuti (migliaia di persone)

"Il grido di dolore di un territorio assediato da cemento ed immondizia, aggredito dalle esternalità negative di una Capitale asfissiante e portato per mano da politici regionali, provinciali e capitolini vergognosi. I cittadini sfilano nuovamente e pacificamente in migliaia contro il folle progetto di inceneritore voluto da Manlio Cerroni, da Piero Marrazzo, avallato dalla giunta Polverini e caldeggiato dal ministro dell’ambiente, l’inceneritorista Corrado Clini. Dopo la scandalosa e poco trasparente sentenza del Consiglio di Stato circa l’impianto (sentenza che ha completamente ribaltato quella del TAR Lazio che di fatto bocciava inequivocabilmente l’impianto) i movimenti a tutela e sviluppo del territorio scendono nuovamente in piazza per mostrare civilmente la loro totale contrarietà ad un impianto che continua ad essere annoverato come la principale speculazione tumorale dei Castelli Romani. Si ringraziano gli altri comitati del Lazio che hanno partecipato in modo nutrito e con ampia solidarietà alla manifestazione."

ALTRI tabella:

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NEMI ELEZIONI, DOPPIO APPUNTAMENTO PER MARTEDI’ 17: TRA POLEMICHE E “BUI” PRESAGI SARA’ UNA DATA DI FUOCO PER IL CENTRODESTRA E PER IL CENTROSINISTRA

 

Osmari: “Tutto sommato sono contenta che venga la Polverini, considerato che lo scorso anno ha fatto perdere il centrodestra a Genzano con il suo fascino indiscusso."

 

Angelo Parca

Nello stesso giorno in cui Il Governatore della Regione Lazio Renata Polverini interverrà a Nemi a sostegno del candidato sindaco Cinzia Cocchi della lista civica "Insieme per Nemi" sostenuta dal Pdl, la Lista Civica Partecipazione Democratica sostenuta dal Partito Democratico, Federazione Della Sinistra, Italia Dei Valori e dalla lista civica Nemi Per Sempre, che candida Stefania Osmari a Sindaco, presenterà i suoi candidati a partire dalle ore 20 al ristorante "Ramo d'Oro".

Dalla nota diffusa da Partecipazione Democratica si evince chiaramente la non gradita presenza del presidente della Regione Lazio Renata Polverini. “Una risposta sobria che intende allacciare un rapporto partecipativo e condiviso con i cittadini – afferma Stefania Osmari, aggiungendo – E' ormai tramontata l'era dei grandi proclami non mantenuti. La Polverini dei tagli alla sanità, del piano rifiuti che facilita inceneritori e discariche, della crisi del lavoro, della chiusura dei consultori, dei viaggi in elicottero per la sagra della lumaca, degli insulti da un palco a un gruppo di manifestanti con parolacce indegne del ruolo che ricopre. Proprio lei verrà a fare sfoggio di sé e di coloro che appoggia. – La Osmari prosegue puntando il dito sui responsabili del commissariamento di Nemi – Politici, se tali possono essere definiti, che ci hanno lasciato con un paese commissariato.”

Ricordiamo che la giunta Cocchi fu sfiduciata, con conseguente commissariamento, da: Giovanni Libanori (Udc), Edy Palazzi (Udc), Alberto Bertucci (Pdl??? – Udc???), assieme a Renzo Colazza (Pd), Vairo Canterani (Federazione di Sinistra), Azzurra Marinelli (Sel), Elisabetta Mannoni (Federazione di Sinistra). 

La Osmari conclude poi la nota con una sorta di danza della pioggia o infausto augurio: “Tutto sommato sono contenta che venga (la Polverini), considerato che lo scorso anno ha fatto perdere il centrodestra a Genzano con il suo fascino indiscusso.  Sono serena, perché i cittadini di Nemi sanno distinguere tra la nostra genuinità e il lifting politico."

 




TARQUINIA, BATTISTONI INTERVERRA' ALL’INCONTRO CON MINNITI, CANDIDATO SINDACO DELLA LISTA “POLO DI CENTRODESTRA”.

Redazione

Ci sarà anche il consigliere regionale del Pdl Francesco Battistoni domani pomeriggio, domenica 15 aprile, alle 18.30, all’incontro organizzato dal candidato alla carica di Sindaco della lista “Polo di centrodestra” Cristiano Minniti, nella sala eventi dell’hotel-ristorante “All’Olivo”. La manifestazione è aperta a tutti i cittadini. “Un grazie particolare va all’amico Battistoni – dichiara Minniti –  la sua presenza ci onora e ci rafforza nella nostra decisione. La scelta che abbiamo fatto è dettata dalla dignità e dal desiderio di rinnovare la politica locale. Inoltre – prosegue Minniti – in questo ultimo anno Battistoni ci ha sostenuto e aiutato e ha verificato presso la Regione Lazio la fattibilità di molti progetti inseriti nel nostro programma elettorale. Ai soliti politicanti lasciamo le chiacchiere – conclude Minniti – noi preferiamo impegnarci per risolvere i problemi dei tarquiniesi.”