MARINO, SANITA' IL CENTROSINISTRA: “LE PRIORITÀ DEVONO ESSERE ALTRE: GLI ULTIMI, NON I RICCHI; I CITTADINI, NON LE BANCHE!”

Centrosinistra Marinese: "Noi siamo i veri coerenti non delle nostre semplici convinzioni, ma degli interessi della città, dei cittadini e di tutta la comunità castellana e del Lazio. Per tutti questi motivi, la vera risposta che può venire da questo sindaco sono dimissioni e scuse alla città e ai cittadini. E, semmai, ci saranno ravvedimenti regionali, correzioni di errori compiuti nella guida regionale, scelte favorevoli per i cittadini di Marino, si spera che folgorato da un lampo di veridicità Palozzi ringrazi il movimento dei cittadini che ha raccolto firme e lottato, e il centrosinistra che coerentemente ha consentito di giungere a risultati. Ma il cielo è terso."

"Palozzi, davanti a proposte Asl, ha inviato il suo assessore alla sanità che poi ha estromesso dalla successiva giunta e dai poteri politici, facendogli assumere la famosa posizione di Don Abbondio “uno se il coraggio non ce l’ha non può darselo”. Quindi scena muta. La Polverini ha avallato le scelte compiute, incluso il mutismo di Marino. Successivamente per farci sopra una bella cavalcata strumentalizzatrice-elettorale, Palozzi è salito sul cavallo di marcantonio, ha ingaggiato la Polverini e dai a gridare insieme che il P. S. di Marino e l’ospedale di Marino è stato chiuso dal centro sinistra."

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo:

Questa informazione è per i cittadini. Di Marino e del Lazio. Questa informazione è anche una precisa linea di condotta politica sulla sanità territoriale (Marino-Castelli romani-Asl RomaH) e su quella regionale (del Lazio).
Il vero punto di partenza a cui il centro sinistra (che qui firma il documento) fa riferimento è sempre la legge 833, attuata solo parzialmente. La riforma sanitaria che mise, finalmente al centro delle politiche sanitarie e di sicurezza sociale il Diritto alla Salute da parte di tutti i cittadini. Soprattutto dei più bisognosi. Dalla attuazione negli anni, di quella riforma, è passata l’onda “privatizzatrice” del liberismo alla Tatcher che in Italia ha avuto il volto del centro destra (Pdl e Lega e buona parte del Terzo Polo) e la pratica di monetizzare e quantificare il “guadagno” sui servizi alla salute.
Un orrore morale, politico, costituzionale che si è trasformato in una delle tante forme di “macelleria sociale”: hanno pagato i più deboli. Ora, da qualche tempo, anche se non nelle leggi e nella pratica quotidiana, si comincia nuovamente a interrogarsi sul cambiare strada. Eventi politici generali come le batoste della Merkel in Germania, dei Conservatori in Inghilterra e con le vittorie dei movimenti popolari e di sinistra di Francia e Grecia, si può pensare a far svolgere tutta la disanima sui “conti” dell’Europa, in ben altro modo. Con altre priorità: gli ultimi e non i ricchi; i cittadini e non le banche. In questo ambito le politiche sanitarie che erano intentate solo a tagliare, risparmiare, contenere, ridurre, devono andare a farsi benedire.
Perché è possibile tagliare gli sprechi. Perché è possibile colpire i privilegi (a cominciare da certi politici che diventano casta: e non sono tutti, ma da noi sono molti, troppi!). In questo senso il piano della Asl Roma H, ha cercato (negli anni trascorsi) di non perseverare nelle duplicazioni delle attività ospedaliere (alta concentrazione di sanità privata; alta concentrazione di medesime specialistiche che in un bacino di 450.000 abitanti, trova solo di pubblico ben 11 ospedali!). Il metodo cercato, che noi approviamo è stato improntato su due filoni: da un lato razionalizzare (pubblico-privato e quantità) per non proporre a tre chilometri le stesse attività di servizi ospedalieri specialistici; dall’altro è stato quello di intendere l’offerta sanitaria sul territorio (per analisi, legale, assistenza, prevenzione etc) e l’offerta dell’eccellenza legate a salvare vite in casi estremi (ecco i DEA, i pronto soccorso complessi: che non sono quelli dei due punti al taglietto sul dito, ma interventi in codice rosso).
Tutti comprendono che questo significa non pensare a undici Pronto soccorso DEA: dovremmo avere undici policlinici da duemila posti per una popolazione di due milioni di abitanti. Cosa che non è. Allora, si poteva scegliere di far svolgere un certo ruolo ad un ospedale ed uno differente ad un altro. Che hanno fatto la Polverini e Palozzi, sindaco di Marino?
Quest’ultimo, davanti a proposte Asl, ha inviato il suo assessore alla sanità che poi ha estromesso dalla successiva giunta e dai poteri politici, facendogli assumere la famosa posizione di Don Abbondio “uno se il coraggio non ce l’ha non può darselo”. Quindi scena muta. La Polverini ha avallato le scelte compiute, incluso il mutismo di Marino. Successivamente per farci sopra una bella cavalcata strumentalizzatrice-elettorale, Palozzi è salito sul cavallo di marcantonio, ha ingaggiato la Polverini e dai a gridare insieme che il P. S. di Marino e l’ospedale di Marino è stato chiuso dal centro sinistra.
E che in pochi mesi (frase ripetuta periodicamente ogni quattro mesi ormai da un paio di anni) “io” – dice il Sindaco – “e la mia amica Renata” – dice sempre il Sindaco portavoce polveriniano – apriremo il Pronto soccorso. Per questo si attiva un piano sanitario regionale con all’interno anche tale scelta “fatta” contro altri e non rispettando le regole, le leggi, le legittimità. Risultato: si blocca tutto.
La colpa? Facile, dice, sentenzia Palozzi: ieri il centro sinistra; oggi i dirigenti Asl e il centrosinistra.
A parte la sindrome da accerchiamento (Palozzi pensa che tutti ce l’hanno col povero sindaco marinese) se il TAR, non un amico di un dirigente Asl o un amico di un esponente del centro sinistra; se il Tribunale ti dice “fermi, che state combinando?”, forse, umilmente, un amministratore, un esponente che vuole ergersi a fare leggi (benché regionali) dovrebbe fermarsi e riflettere.


E così, per certi versi è stato. Perché, in alcuni casi, quando è stata messa alle strette, la Presidente Polverini ha dovuto dire: beh, forse ci vuole un decreto differente che tenga conto di ben altre cose. Certo questo fa fare una bruttissima figura alla politica regionale sanitaria che è stata certificata col decreto 80! Certo un presidente di Regione che è anche Commissario straordinario per il Governo sulla sanità nel Lazio, fa una doppia brutta figura!
Ma noi, piccola forza marinese, piccola comunità castellana, non possiamo da qui inveire e chiedere dimissioni a chi è stato così incapace! Certo ci aspettiamo che lo facciano altri di livello regionale (e alcuni lo stanno facendo). A noi è concesso, al contrario di quanto pensa il sindaco di Marino, di poter chiedere proprio le dimissioni del primo cittadino, per un milione di motivi politici e amministrativi – oltre che di pulizia dal morbo di casta di cui è attanagliato attualmente – ma, in particolare proprio per le questioni della sanità.

1. Perché non ha mai spiegato in cosa abbia sbagliato Guerra e se è stato punito perché avrebbe potuto smentire ciò che Palozzi non ha avuto il coraggio di fare.
2. Perché non ha mai dato seguito (non con le manfrine e i bacetti, ma con l’ascolto e la condivisione di informazioni e scelte) alla ricerca di soluzioni del comitato cittadino per la salute pubblica di Marino (presieduto dalla signora Annarosa Sapia).
3. Perché ha ignorato, sminuito, arrogantemente contro le richieste che forze politiche e sociali hanno da moltissimi mesi – e fuori campagna elettorale – chiesto per un confronto pubblico, a microfoni aperti a disposizione dei cittadini, da convocare in consiglio comunale.
4. Perché tuttora, pur fingendosi vittima di non si sa quale intimidazione, si nasconde dietro poche righe farfugliate su un social network invece che affrontare i contenuti del tema di politica sanitari ai Castelli, e a Marino. In relazione all’ospedale e al Pronto soccorso. 
5. Perché la sua scarsa presenza, sempre più soppiantata (a quale titolo politico amministrativo?) da un altro arrogante della politica della destra marinese (avvezzo davvero ad incutere timore), crea solo danni su danni per la città, anche in campo sanitario, e mentre – tra l’altro – è impegnato unicamente ad esercitare un “doppio” incarico concesso fuori regole e leggi dalla sua “amica” Polverini.

Per tutti questi motivi, nonostante le reiterate rimostranze e le accuse lanciate al vento contro il centro sinistra marinese, noi siamo i veri coerenti non delle nostre semplici convinzioni, ma degli interessi della città, dei cittadini e di tutta la comunità castellana e del Lazio. Per tutti questi motivi, la vera risposta che può venire da questo sindaco sono dimissioni e scuse alla città e ai cittadini. E, semmai, ci saranno ravvedimenti regionali, correzioni di errori compiuti nella guida regionale, scelte favorevoli per i cittadini di Marino, si spera che folgorato da un lampo di veridicità Palozzi ringrazi il movimento dei cittadini che ha raccolto firme e lottato, e il centrosinistra che coerentemente ha consentito di giungere a risultati. Ma il cielo è terso.
 




ROMA POST MALAGROTTA: 18 SINDACI DELLA VALLE DEL TEVERE INSIEME AI PRESIDI PER DIRE NO A IPOTESI DISCARICA

La conferenza dei sindaci, ha richiesto un incontro con il nuovo Commissario  Sottile e con il Ministro all’ambiente  Clini, ma questi ultimi devono ancora formalizzare la loro disponibilità per un colloquio.

 

Gabriella Resse

Il Presidente della conferenza dei 18 sindaci della valle del Tevere, Enzo De Santis (sindaco di Ponzano Romano), il 1 giugno scorso, ha visitato i siti di Quadro Alto e pian dell’Olmo a  Riano, per rendersi conto di persona della situazione delle cave indicate nello studio dei sette siti  proposti dalla Regione Lazio, che si ipotizza, possano essere destinate ad ospitare una discarica del Post Malagrotta. Dopo una breve visita ai luoghi candidati ad essere la nuova discarica di Roma, il Presidente si è recato al presidio permanente di Quadro alto, e si è intrattenuto con i cittadini per colloquiare con loro e nel contempo esporre  agli astanti le linee d’attuabilità di un’azione congiunta con tutti  i sindaci della valle del Tevere  che sono ben determinati nel  voler combattere questa battaglia e che non intendono accettare passivamente  quest’ulteriore sopruso ai danni del territorio di Roma nord. Nello specifico, il presidente De Santis , ha chiarito che la conferenza dei sindaci, ha ottenuto , un incontro con l’ex Commissario straordinario all’emergenza rifiuti, il Prefetto Pecoraro, che è sicuramente in grado di fornire elementi utili al fine di una comprensione dettagliata dello scenario entro il quale si svolge questa spinosa vicenda  e di seguito ha assicurato che la conferenza ,ha altresì richiesto un incontro con il nuovo Commissario  Sottile e con il Ministro all’ambiente  Clini, ma che questi ultimi devono ancora formalizzare la loro disponibilità per un colloquio. In sostanza, De Santis ha sottolineato che, ora più che nei mesi scorsi, la lotta alla discarica sarà sostenuta in sinergia con gli altri sindaci della conferenza ,nell’ottica di una difesa  condivisa del territorio, considerando quindi la cittadina di Riano ,non solo un’area appartenente ai suoi confini comunali ,ma inserita in modo indissolubile nel contesto dell’ampia realtà territoriale della valle del Tevere.

Nel saluto “informale” ai cittadini, ha subito evidenziato i fatti legati all’annosa questione dei fusti tossici sotterrati e sversati nella cava di Piana Perina  a Riano ,alla fine degli anni '80; una ferita grave inferta al territorio che, ha ribadito, ha probabilmente pagato un prezzo molto alto in termini  ambientali ed umani ( a causa delle morti sospette per leucemia e cancro) che non può essere accantonata ,messa nel dimenticatoio ,da parte di chi è intenzionato a vedere nell’area di Riano e nelle sue immediate vicinanze, un luogo adatto all’installazione di una discarica, che di fatto aggraverebbe il delicato equilibrio ambientale, reso già molto fragile dai fatti sopra citati. Si è inoltre soffermato sulla necessità di stimolare le istituzioni a mettere il punto su questa obsoleta logica delle discariche ,per far si che queste si adoperino per un nuovo ,più moderno e virtuoso ciclo dei rifiuti. Il Presidente De Santis, ha infine sottolineato con forza e convinzione che i comuni appartenenti  alla conferenza  dei 18 Sindaci della valle del Tevere ,grazie ad azioni congiunte e di alto profilo, si opporranno all’installazione di una discarica nel loro territorio, e questo è apparso l’argomento centrale del suo intervento, dal quale traspariva in modo chiaro la volontà di trasmettere un senso di fiducia  e di unità nei  cittadini presenti all’incontro. Marinella Ricceri , nel suo duplice ruolo di Sindaco e mediatore dell’incontro , è intervenuta nel dibattito, sostenendo che tutti i passi sono stati fatti e che anche in futuro si proseguirà collegialmente alla conferenza dei sindaci, al fine di scongiurare l’installazione di una discarica a Quadro alto o Pian dell’Olmo. Al termine del saluto alla popolazione Rianese ,il Presidente della conferenza dei sindaci, si è mostrato disponibile all’ascolto delle istanze di alcuni cittadini che hanno desiderato avere con lui un confronto diretto. Quest’affondo degli amministratori della valle del Tevere ,di cui De Santis  è illustre rappresentante, è un fatto nuovo e che sicuramente allarga in modo considerevole la schiera di opposizione attiva all’ipotesi di una discarica a Roma Nord.


tabella PRECEDENTI:

04/04/2012 RIANO VERITA’ SHOK: INSABBIATI RIFIUTI E POI SILENZIO. I CITTADINI VOGLIONO SAPERE LA VERITA’, ADESSO
29/03/2012 ROMA RIFIUTI, CLINI SUL POST MALAGROTTA: UN "PIANO PER ROMA"
24/02/2012 CORCOLLE – RIANO DISCARICA, CITTADINI IN PIAZZA SABATO PROSSIMO
21/01/2012 RIFIUTI, BUCCI (IDV): NO ALLA DISCARICA A RIANO


 




CASTELLI ROMANI, TRA QUALCHE MESE COMPLETATO IL "NODO SQUARCIARELLI"

Chiara Rai
Altri 3 milioni di euro per accelerare il completamento dell’attesa infrastruttura “Nodo Squarciarelli” ai Castelli Romani. L'intervento, i cui lavori sono iniziati nel 2007, riguarda la realizzazione dello strategico collegamento viario tra la S.S. 511 Anagnina, in prossimità di Villa Senni, e via delle Calcare, in corrispondenza dell'intersezione con via delle a Barozze. Lo sviluppo del tracciato è di circa 12 km ed interessa aree ricadenti i Comuni di Roma, Marino, Grottaferrata e Rocca di Papa. La mission "nodo Squarciarelli" è operare una ridistribuzione del traffico nella zona astellana, attirando i relativi flussi su percorsi extraurbani, ottenendo così un alleggerimento del traffico locale. “Si tratta di un importante provvedimento – dichiara l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Luca Malcotti – che consentirà il completamento di un intervento molto atteso dalla cittadinanza. La Regione, nell’ambito di una rimodulazione del proprio programma di interventi ha deliberato il finanziamento di 3 milioni di euro, risorse che si vanno ad aggiungere ai 7 milioni di euro precedentemente stanziati e che serviranno per il completamento della seconda perizia di variante tecnica e aggiuntiva relativa all’intervento ‘Nodo di Squarciarelli – IV stralcio funzionale Collegamento Villa Senni-Marino-Grottaferrata-Rocca di Papa”. Quindi l'opera è in fase di conclusione, durante i lavori sono anche stati effettuati anche tutti i lavori archeologici che hanno interessato il ritrovamento di tre strade romane, con un finanziamento statale  di 23 milioni di euro. “Attraverso il pagamento di espropri e la realizzazione di alcune opere –  ha aggiunto Malcotti –  nei prossimi mesi questa infrastruttura diventerà completamente fruibile”.




GENZANO, L'AMMINISTRAZIONE REGALA LA COSTITUZIONE AI DICIOTTENNI

Redazione

Oltre cento diciottenni hanno preso parte, questa mattina, alla cerimonia loro dedicata dall'Amministrazione comunale in occasione della festa della Repubblica. Ai ragazzi è stata consegnata una copia della Costituzione. “Da ora avete diritti ma anche doveri”, ha esordito il presidente del Consiglio comunale, Sandro Giannini, mentre l'assessore alle Politiche giovanili, Emiliano Bernoni, ha ricordato come la Costituzione sia garante “del diritto al lavoro, della solidarietà e della pace tra i popoli”. Il sindaco Flavio Gabbarini ha invece sottolineato l'importanza di ricordare sempre che “la Costituzione è la strada maestra da seguire. I nostri padri costituenti sono stati grandi uomini e grandi politici”. “E' importante – ha proseguito il sindaco – riflettere su alcune conquiste che oggi ci sembrano scontate ma che sono state raggiunte con fatica: il voto alle donne, il diritto a essere curati o quello all'istruzione”. E poi, l'invito: “Siate curiosi: fatevi raccontare il nostro passato, necessario per capire il presente, la curiosità deve essere per immaginare il futuro, per poter essere protagonisti della vita della città. Dovete – ha detto ancora Gabbarini – prendere in mano le redini del Paese, siate impertinenti per andare anche oltre le regole che la società impone”. Infine, una proposta perché il 2 giugno sia sempre la festa di tutti: “L'Infiorata dei ragazzi si faccia sempre il 2 giugno, affinché sia per sempre la festa di tutti e in modo che i ragazzi entrino nella nostra tradizione e nella nostra città”.

Dopo la consegna di una copia della Costituzione italiana, il presidente del Consiglio comunale ha salutato i diciottenni ricordando lo che “siete uomini liberi, se credete in un valore non abbiate timore e portatelo avanti”.

Oggi, poi, per tutto il giorno e fino al tramonto, il Parco Sforza Cesarini rimarrà aperto per i cittadini genzanesi in occasione della festa della Repubblica. Questa sera alle ore 20 in piazza ci sarà lo spettacolo teatrale “Storia nostra all’antica osteria” in piazza Tommaso Frasconi.




CIAMPINO AREOPORTO, CHE SI CONVOCHI SUBITO IL CONSIGLIO COMUNALE. MOZIONE DI TAMMARO

Redazione

Adolfo Tammaro, Consigliere Comunale a Marino per il Movimento per il Cambiamento, torna a porre con forza sul tavolo della politica locale il tema dell’impatto ambientale  del traffico aereo con una   Mozione urgente inviata al comune di Marino via Posta Eelettronica Certificata il 1 giugno 2012. Dopo la prima Mozione sull’aeroporto proposta da Tammaro nel mese di luglio 2011, discussa in Consiglio Comunale solo a  settembre 2011 e in quella sede approvata con piccoli emendamenti all’unanimità, si rende necessaria a detta del consigliere eletto dalla società civile un chiaro pronunciamento dell’intero Consiglio Comunale  a favore dell’appello lanciato dal Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino.                                            

“Nel dicembre 2011 Aeroporti di Roma e Enac” ha dichiarato Tammaro “hanno presentato il piano degli investimenti  decennale per l'aeroporto di Ciampino. Vista la situazione estremamente grave di inquinamento acustico e dell'aria causato dal traffico aereo in quell'aeroporto, già comprovata da molti dati ufficiali, tutti ci saremmo aspettati una drastica riduzione dei voli. Invece, il piano non prevede alcuna riduzione dell'impatto ambientale e nessun ripristino del rispetto delle leggi, con ingenti investimenti che produrrebbero un incremento fino a 20 mila movimenti annui, Una vera beffa per i cittadini e per la loro salute. Per questo il Governo dovrebbe rispedire ad ENAC il piano non sottoscrivendolo”.

“Il Comune di Ciampino” ha concluso Tammaro “ ha già, praticamente all’unanimità, approvato nei giorni scorsi una Mozione che aderisce all’appello. E’  indispensabile che il Presidente del Consiglio Comunale di Marino, se è interessato all'argomento, convochi immediatamente un Consiglio Comunale – prima di quello per il Bilancio previsto per fine giugno – per la discussione di tutte le mozioni accumulate da marzo ad oggi e renda possibile che anche il Consiglio Comunale di Marino si schieri in fretta e con forza a difesa della salute dei Cittadini, visto che finora sul nostro territorio nessuno dei partiti e degli amministratori ha assunto una posizione pubblica su questo appello.”




ROMA, GIU' LE MANI DALLA CROCE ROSSA ITALIANA!

Partito per la Tutela dei Diritti dei Militari e Forze di Polizia: "Per quanto riguarda il Corpo militare della CRI è il Ministro della difesa, Giampaolo Di Paola, che dovrebbe farsene carico, assumendo ogni utile iniziativa per un’adeguata collocazione degli appartenenti nei corrispondenti ruoli delle Forze armate."

 

Angelo Parca

"Salviamo la Croce Rossa Italiana dai "furbetti del quartierino". La privatizzazione dell'Associazione deve necessariamente essere il frutto di una gestione ordinaria e non commissariale".Questo è il titolo e lo scopo della manifestazione che si svolgerà domani 2 giugno davanti la Camera dei deputati a partire dalle ore 11.00.
"Manifesteremo a Piazza Montecitorio, davanti al palazzo dei rappresentanti del popolo che quel giorno sarà “silenzioso” e vuoto, con i soci, i volontari, i lavoratori e gli appartenenti al Corpo militare della Croce Rossa, consapevoli del fatto che nessuno sarà li ad ascoltare le ragioni a cui abbiamo già da tempo deciso di dare voce, con determinazione e coerenza nel rispetto dei principi di legalità del diritto e dei diritti.  – Dichiarano dal Partito per la Tutela dei Diritti dei Militari e Forze di Polizia – Il nostro “silenzio” – perché la nostra sarà una manifestazione silenziosa – servirà a ricordare al Ministro della salute Balduzzi che la Croce Rossa è una associazione di volontari e che tale deve restare quindi onori l’impegno assunto lo scorso 26 gennaio con l’accoglimento dell’ordine del giorno 9/4865-AR/10 presentato dal deputato radicale Maria Antonietta Farina Coscioni. – La nota del PDM prosegue – Accogliendo quell'atto d’indirizzo Il Governo si è assunto l’onere di far eleggere entro il primo giugno i nuovi vertici della Croce Rossa, quindi qualsiasi altra azione, compresa la presentazione al Parlamento dello schema di riorganizzazione dell’associazione significherebbe volerlo eludere lasciando campo e mani libere ai furbetti del quartierino che non vedono l’ora di arraffare il patrimonio dei soci e dei volontari. Devono essere i soci della Croce Rossa a decidere il futuro dell’Associazione e non la politica degli interessi a imporre le soluzioni calate dall'alto. – La nota conclude poi – Per quanto riguarda il Corpo militare della CRI è il Ministro della difesa, Giampaolo Di Paola, che dovrebbe farsene carico, assumendo ogni utile iniziativa per un’adeguata collocazione degli appartenenti nei corrispondenti ruoli delle Forze armate."
 




NEMI, ALESSANDRO BIAGGI: "UN CONTRIBUTO DI RIFLESSIONE SINCERA AI LETTORI E CITTADINI"

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Alessandro Biaggi

Caro Direttore,
ho letto con interesse vivissimo la lettera inviata al Tuo giornale dalle due lettrici, Laura e Gemma, che, reduci da serrati confronti elettorali su FACEBOOK, hanno redatto una sintesi, corposa quanto illuminata, dei recenti fatti elettorali che hanno occupato Nemi e la sua popolazione.
Nel condividere sostanzialmente la loro acuta analisi, “mi punge” il desiderio di collegarmi ad essa per offrire ai lettori ed ai cittadini un mio contributo di riflessione aperto e sincero.
Mettendo idealmente in rete gli eventi pre-elettorali, la campagna svolta da qualcuno dei candidati, il contrasto tra il diverso personale stile dei contendenti ed i mezzi profusi in campo, con l’esordio della Consiliatura Bertucci, ho pensato che a Nemi è in atto una vera e propria “RIVOLUZIONE COLTURALE”.
Mi spiego meglio, prima che mi interroghi con aria accigliata!
Se subito prima o immediatamente dopo del sei e sette di maggio avessimo visto schiere di guardie rosse, inneggianti, sfilare sotto lo sfavillio del fatidico libretto, custode mediatico del MAOTSETUNGPENSIERO; se avessimo ammirato qualche impavido neo-eletto solcare a nuoto le acque tenebrose del lago, caro a Byron, tra schiere di sostenitori, non avremmo avuto dubbio alcuno: di “RIVOLUZIONE CULTURALE” si sarebbe trattato.
Eh si, e faccio mio, il timore di Laura e di Gemma: “Se così fosse stato saremmo stati sicuramente male, ma se così non è, molto peggio staremo”.
Le vele semi-mobili, poi appostate occhiutamente nei luoghi strategici scelti presso il confine territoriale del Comune; gli striscioni ostentati nella palese e dolosa volontà di violare la legge; il pressing forsennato, reiterato ed asfissiante esercitato sugli elettori con la protervia e l’arroganza di chi a volte, dimentico di ogni pur necessario rispetto, è consapevole che “GUTTA CAVAT LAPIDEM”, nel senso che la goccia, quando cade e batte incessantemente, è capace di scavare anche la roccia e quindi di far penetrare il messaggio messianico nella ”capoccia” dei cittadini, anche di quelli più disattenti e, magari, non disposti ad ascoltare la novella del “verboso messaggiatore”.
È poi l’uovo, le fave, il pecorino, i gadget, le spallette, e qualt’altro, sono apparsi come la metafora facilmente riconoscibile di una sorta di “datio”, cioè di un dare, secondo la tradizione romano-antica della “sportula” piena di cibarie che i potenti predisponevano per i “clientes”, oggi equiparabili a molti cittadini ed elettori.
E poi: fior di presenze illustri, incliti personaggi paludati che, di norma, scendono raramente dall’Olimpo, proprio come usava il mitologico Zeus Tonante, o, nel nostro caso, più modestamente come quel Giove Laziale che, come è noto, abitava a Monte Cavo.
Eppure qui sono stati presenti ed onnipresenti, non senza (ma non poteva non essere d’obbligo) qualche ballerina e svariati nani.
Potevano mancare faccendieri di ogni sorta ed estrazione?
No ci sono stati, e ci sono, anche questi!
Quindi caro direttore, non “RIVOLUZIONE CULTURALE” (…brivido!) ma “RIVOLUZIONE COLTURALE” (doppio brivido con rischio di perdita dei sensi!).
La conferma di questo processo degenerativo in atto è stata fornita ai cittadini dai siparietti da avanspettacolo improvvisati nel corso della riunione del neo-eletto Consiglio Comunale.
Ecco il primo incaglio. Si trattava di stabilire se il punto all’ordine del giorno, riguardante la eleggibilità dei Consiglieri e del Sindaco, fosse una semplice presa d’atto o se, invece, si dovesse votare.
Panico! Il Segretario Comunale, dopo aver, seraficamente ed incomprensibilmente, detto di si ad entrambe le soluzioni, riferiva di aver predisposto una “autocertificazione”, peraltro restata ignota ai consiglieri, e di aver richiesto il “certificato del casellario giudiziario”, come se l’ipotetica causa di ineleggibilità alla carica pubblica fosse soltanto la pendenza di un procedimento penale. Tutti sappiamo che non è così, ma allora perché, come a tutti è sembrato, solo al Segretario Comunale ed al Sindaco tutto ciò era ignoto?
Sta di fatto che il Consiglio non ha votato un bel nulla. Ad un consigliere di opposizione non è stato concesso di prendere la parola, né di mettere a verbale una sua dichiarazione.
Aspettiamo con trepidazione, curiosità, e con una incontenibile ed inevitabile carica di sarcasmo, la pubblicazione del deliberato del Consiglio Comunale. Poi vedremo.
Seconda falla!
Si tratta di eleggere il Presidente del Consiglio Comunale ed il Vice – Presidente.
Quorum previsto dallo Statuto è quello dei due terzi dei sei Consiglieri più il Sindaco.
Quindi: due terzi di 7, è pari a 4,66, che deve essere arrotondato a 5, per eccesso.
Il Consiglio vota: 4 favorevoli e 3 astenuti. FLOP! Panico!
Il Sindaco annulla la votazione (Sic!) e la fa ripetere, ottenendo lo stesso identico risultato. Nonostante l’aberrazione, i lavori del Consiglio vanno avanti con una perla di ritorsione. Il Sindaco non consente l’elezione del Vice-Presidente del Consiglio Comunale, affermando testualmente che “questa carica non è obbligatoria” e che, pertanto, se ne può fare a meno! Con ciò dimenticando il disposto dell’art.14 bis del vigente Statuto Comunale, stracciato e gettato nel cestino, suscitando stupore ed indignazione tra i presenti.
A quel punto mi ha assalito una malinconia profonda ed incontenibile, ed ho immaginato di ascoltare un coro a bocca chiusa, proprio come quello dei soldati austriaci nella manzoniana chiesa di S. Ambrogio, che mormorava, dapprima piano piano e poi sempre più forte, un sostantivo: “Legalità…legalità!”, che si diffondeva  nell’aria e tra tutti i presenti.
Gli Amministratori Pubblici debbono avere il culto della Legalità anche perché, e soprattutto in questo momento storico, la gente ha fame e sete di legalità. Ma i sintomi non sono buoni ed il mattino di questa neo-eletta Consiliatura non è radioso di sole ma carico di nuvole procellose.
Speriamo di cavarcela, caro Direttore!

tabella PRECEDENTI:

31/05/2012 NEMI POST-ELEZIONI, LETTERA AL GIORNALE

 




RIETI, LE GEMELLE D'ORAZI CAMPIONESSE ITALIANE DI DANZE LATINO AMERICANE

E.G.

Nel corso dei campionati italiani di danze latino americane e standard in svolgimento a Rimini, le gemelle Alessia e Federica D’Orazi  hanno conseguito rispettivamente i titoli di campione italiano (per  ben due categorie) e di vice campione italiano.
Coppia Alessia D’Orazi e Leandro De Rossi bi campioni italiani danze latino americane della categoria  B1 16/18 anni
Coppia Alessia D’Orazi e Leandro De Rossi campioni italiani danze latino americane della categoria  combinata ST e LA B1 16/18 anni
La coppia Federica D’Orazi e Andrea Cardone  si è classificata seconda ( vice campioni italiani) nella categoria danze standard categoria B2 joyth anni 16/18
Una grande soddisfazione per i genitori di Alessia e Federica,  Daniela Duca e Augusto D’Orazi, quest’ultimo molto conosciuto a Rieti per essere il recordman assoluto delle vittorie al palio della tinozza. Soddisfazione per gli insegnanti della scuola di danza, new dance school, Sara Andracchio e Andrea Ghigiarelli (danze standard) già campioni del mondo e per Manuela Andracchio e Maurizio Ghigiarelli già campioni europei.

 




TIVOLI, PARTITA LA RACCOLTA FIRME PER UNA DELIBERA POPOLARE DI CONSIGLIO COMUNALE SULLA DIFFERENZIATA

A.P.

“L’incapacità cronica delle istituzioni regionali preposte alla gestione dei rifiuti, il costante prevalere dell’interesse imprenditoriale o peggio ancora clientelare  sugli interessi della collettività e la non osservanza delle normative comunitarie e nazionali ci hanno fatto precipitare in una situazione di emergenza come dimostra l’ennesimo ultimatum di due mesi della Comunità europea alla Regione Lazio per il trattamento preliminare dei rifiuti che finiscono in discarica." è quanto dichiarano  le rappresentanze tiburtine di Ecologisti e Reti Civiche, IDV, Rifondazione Comunista, Rete dei Cittadini e Sinistra Ecologia e Libertà "E’ arrivato il momento di operare nell’esclusivo interesse dei cittadini, avviando un intervento di riduzione e di raccolta differenziata dei rifiuti” – chiedono ancora  – “ed é ora di predisporre un nuovo piano che metta la raccolta differenziata porta a porta al centro e che vengano realizzati gli impianti necessari a far si che il ciclo dei rifiuti venga chiuso così come ci chiede la comunità europea– concludono i partiti della sinistra tiburtina che a tal fine hanno deciso di iniziare una raccolta firme per una delibera popolare di Consiglio comunale che chiede l'attivazione della raccolta differenziata spinta.




ALBANO TERMOVALORIZZATORE: LA PAROLA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA

Il primo ricorso No Inc alla U.E. – per violazione delle direttive comunitarie  e delle norme nazionali in tema di gare d’appalto, concorrenza pubblica e contribuzione pubblica (Cip 6  e certificati verdi)  – verrà depositato, inoltre, contestualmente, sotto forma di esposto, anche presso l’Autorità Nazionale di Vigilanza sui Lavori Pubblici ed all’Agenzia Nazionale sulla Concorrenza.

Redazione

Il No Inc ha depositato presso gli organi competenti U.E. (Corte di Giustizia dell’Unione Europea) il primo ricorso contro il progetto di costruzione dell’Inceneritore di Albano: assenza delle prescritte gare d’appalto pubbliche (europee e nazionali), violazione delle norme sulla concorrenza e richiesta illegittima di contribuzione pubblica (Cip 6 e certificati verdi). Col decreto n. 147 del 28 Dicembre 2007, difatti, l’allora Commissario straordinario dell’emergenza rifiuti della Regione Lazio (nonché Presidente della Regione) Piero Marrazzo, assegnò al Co.E.Ma. (Acea, Ama e Pontina Ambiente di Cerroni), in assenza d’una gara d’appalto “aperta” , ovvero d’una gara d’appalto pubblica ed europea, l’incarico per la costruzione dell’inceneritore di Albano. Il beneficiario diretto, il consorzio pubblico/privato Co.E.Ma. – istituito su proposta dello scomparso Assessore ai rifiuti della Regione Lazio Mario Di Carlo (vedi fuori onda di Report) – nacque, anch’esso, in assenza d’una regolare gara d’appalto pubblica e nazionale: ovvero con un atto privato sottoscritto il 15 Febbraio 2007 presso il Notaio Dott. Cerasi di Roma. L’art. 6, 2°comma, dello Statuto Co.E.Ma. prevede, inoltre, come se non bastasse: “il consorzio provvederà a realizzare direttamente od a coordinare l’esecuzione delle singole fasi di costruzione dell’impianto attraverso l’affidamento diretto alle imprese consorziate, ovvero a società comunque facenti parte dei rispettivi gruppi …”.  Si tratta, in sostanza, di tutti affidamenti diretti: sia per l’appalto principale sia per i relativi sub-appalti. Le leggi nazionali ed europee impongono, viceversa, per Enti, Consorzi e Società a partecipazione statale, appalti e sub-appalti aperti, attraverso l’uso di gare ed appalti pubblici. A ciò s’aggiunge un’altra anomalia, tutta Italiana: quella di utilizzare la contribuzione pubblica (Cip 6: il 7% della bolletta elettrica) destinata alle energie verdi e rinnovabili anche per la costruzione degli inceneritori. Questa consuetudine, per nostra fortuna, venne bloccata nel corso del 2008 da una direttiva U.E.. Tale direttiva è divenuta vincolante per tutti gli Stati membri a partire dal 1 Gennaio 2009. Unica eccezione gli impianti di incenerimento che, entro e non oltre il 31 Dicembre 2008, fossero già definitivamente approvati a livello amministrativo o che si trovassero in fase di cantierizzazione. Fu così che Marrazzo, in tutta fretta – nonostante il periodo commissariale si fosse concluso il 30 Giugno 2008 –  firmò l’Ordinanza n. Z-0003 del 22 Ottobre 2008. Ordinanza che permetteva – anche se l’approvazione amministrativa dell’inceneritore di Albano non si era ancora conclusa – di avviare, in modo fittizio (il cantiere, ancora oggi, non ha avuto inizio!!) la cantierizzazione per la costruzione dell’impianto di Roncigliano. Col fine evidente, neanche a dirlo, di rientrare, almeno formalmente, nei termini della direttiva U.E. ed accaparrarsi, costi quel che costi, i fondi pubblici. Il  cantiere fantasma, tra l’altro, come confermato dai verbali della Polizia Municipale di Albano, consistette nella “sola posa della rete di recinzione nel terreno”: 6 paletti – di numero – ed una rete metallica. Su questi e soli presupposti, nel mese di Giugno 2009, il Co.E.Ma. sottoscrisse presso il GSE (gestore del servizio elettrico nazionale) – proprio in virtù dell’Ordinanza di Marrazzo n. Z-0003 del 22 Ottobre 2008, più volte citata anche nei bilanci ufficiali del consorzio – una convenzione preliminare per il riconoscimento degli incentivi Cip-6 (per la costruzione dell’impianto di incenerimento) e per il riconoscimento dei certificati verdi (incentivi statali per l’energia elettrica prodotta dall’impianto). L’ordinanza di Marrazzo n. Z-0003 del 22 Ottobre 2008 è stata bocciata, perché firmata “fuori tempo massimo”,  sia dal Tar Lazio sia dal Consiglio di Stato e, con essa, la relativa cantierizzazione fittizia. "Con quali modalità d’affidamento, quindi, chiediamo innanzitutto alla U.E., è stato assegnato l’incarico relativo alla costruzione dell’inceneritore di Albano? – Dichiarano i No Inc. proseguendo – Su quali presupposti, chiediamo ancora, tutti i soldi pubblici Cip 6 (necessari a costruire l’impianto di Albano) e tutti i soldi pubblici dei certificati verdi (per l’energia elettrica prodotta dall’impianto) sono stati richiesti presso il  Gestore del Servizio Elettrico Nazionale? Il primo ricorso No Inc alla U.E. – per violazione delle direttive comunitarie  e delle norme nazionali in tema di gare d’appalto, concorrenza pubblica e contribuzione pubblica (Cip 6  e certificati verdi)  – verrà depositato, inoltre, contestualmente, sotto forma di esposto, anche presso l’Autorità Nazionale di Vigilanza sui Lavori Pubblici ed all’Agenzia Nazionale sulla Concorrenza. – La nota No Inc conclude poi – Restiamo in attesa, inoltre, di conoscere: sia l’esito della denuncia penale nei confronti del Ministro Clini (violazione del segreto della camera di consiglio ed abuso d’ufficio) spostata, per competenza, dalla Procura di Roma al Tribunale dei Ministri; sia l’esito della denuncia penale nei confronti di alcuni dirigenti della Regione Lazio (omissione e falso in atto pubblico ed abuso di potere e d’ufficio) depositata, alcune settimane fa, presso gli organi competenti della Procura di Roma."

tabella PRECEDENTI:

17/05/2012 ALBANO GASSIFICATORE, INCENERITORE, TERMOVALORIZZATORE: NO INC TORNA IN PIAZZA A SUON DI MUSICA
12/05/2012 ALBANO GASSIFICATORE, INCENERITORE, TERMOVALORIZZATORE: TRA I BALCONI DEI CASTELLI ROMANI STRISCIONI CONTRO LA COSTRUZIONE DELL’IMPIANTO
03/05/2012 ALBANO TERMOVALORIZZATORE, DENUNCIATI 2 DIRIGENTI DELLA REGIONE LAZIO
29/04/2012 ALBANO INCENERITORE/GASSIFICATORE/TERMOVALORIZZATORE
28/04/2012 ALBANO INCENERITORE/GASSIFICATORE/TERMOVALORIZZATORE: E’ COLPA TUA, NO E’ COLPA SUA… ANZI VE LO DICO IO DI CHI E’ LA COLPA… (E INTANTO L’IMPIANTO SI FA)
22/03/2012 ALBANO, OK AL TERMOVALORIZZATORE. COMMENTI E PROSSIME INIZIATIVE
22/03/2012 ALBANO TERMOVALORIZZATORE, IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA L'ANTICIPAZIONE DI CLINI: VIA LIBERA ALL'IMPIANTO
22/03/2012 ALBANO INCENERITORE, FDS REGIONE E FDS CAPOGRUPPO IN COMUNE DI ALBANO DENUNCIANO IL MINISTRO CLINI
19/03/2012 ALBANO INCENERITORE, NO INC QUERELA IL MINISTRO CLINI PER AVER ANTICIPATO "PER LE VIE BREVI" IL CONSIGLIO DI STATO
15/03/2012 ALBANO, IL TERMOVALORIZZATORE SI FA. LO HA ANTICIPATO IL MINISTRO CLINI
15/03/2012 ALBANO INCENERITORE, NO INC DEPOSITA NUOVO ESPOSTO PENALE IN PROCURA SU NUOVE OPERE NON AUTORIZZATE
29/02/2012 INCENERITORE ALBANO, LA PAROLA AL CONSIGLIO DI STATO
08/02/2012 ALBANO, IL COMITATO CONTRO L'INCENERITORE CERCA 2 MILA EURO PER LE SPESE LEGALI


 




ALBANO, ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI E POLIZIA A BRACCETTO

Redazione
 
Continua con profitto la collaborazione intrapresa  tra l'Associazione Commercianti ed il  Commissariato di Polizia di Albano Laziale. Ancora una volta  quanto segnalato   dai titolari di esercizi commerciali,  ha dato agli uomini dell'Investigativa diretti dal Dr.Fiore, lo spunto per intraprendere un'attività d'indagine.
Dopo i continui furti segnalati e riscontrati  nelle  ultime settimane  in danno di supermercati situati  a ridosso della Via Nettunense,  i servizi messi in atto  dai poliziotti in borghese  permettevano di agganciare un gruppo di  cittadini dell'est europeo che erano soliti spostarsi all'interno delle varie attività commerciali della zona.
Ieri verso  le ore 13.00, pedinati, venivano notati entrare ed uscire  dai supermercati  della zona   commerciale. Una volta compresa l'illecita attività,  in particolare di uno di essi, si pedinavan all'interno  del supermercato "Risparmio Casa" di Via Nettunense, qui gli operanti notavano il giovane asportare dagli scaffali alcuni flaconi di prodotti e nasconderli all'interno dei pantaloni.
Atteso all'uscita, l'uomo cercava maldestramente di allontanarsi dopo aver pagato soltanto un flacone di bagno schiuma.
Perquisito, con sorpresa degli operanti, veniva trovato in possesso di altre decine di flaconi di shampoo nascosti negli insoliti pantaloni . Questi ultimi, senza tasche interne, chiusi in fondo da un nastro per pacchi, permetteva indossando il sotto di una tuta, di tenere  indosso una quantità impressionante di generi alimentari e non.
L'accertamento effettuato sui generi alimentari e di cosmetica rinvenuti all'interno di un carrello  per la spesa, permetteva di risalire ad altri 3 furti compiuti in danno dei supermercati  visitati alcuni minuti prima.
Soddisfazione degli operatori commerciali , che giungevano sul luogo dell'arresto per complimentarsi con le forze dell'ordine.
Il giovane  identificato per T.A.G di anni 25,  di nazonalità rumena, già all'obbligo di firma per precedenti furti , veniva tratto in arresto. In data odirna , dopo la convalida dell'arresto  effettuata presso il Tribunale di Velletri,  veniva  disposto l'accompagnamento  del cittadino stranie  presso  il carcere.