LAZIO RIFIUTI, COLOSIMO(PDL): NO A MALAGROTTA 2, PENSARE AI MATERIALI PRIMA CHE AL SITO

A. De. M.

“Ridurre, riciclare e riutilizzare, dobbiamo partire da queste 3R e porre di nuovo al centro la raccolta differenziata, anche nella scelta del sito per una discarica. Resto infatti, fermamente convinta, che il problema non sia il sito in sé, ma la tipologia di materiale che vogliamo conferirci, materiale che e' il principale colpevole dei processi di putrefazione e marcescenza che provocano conseguentemente l’inquinamento per l’intera zona che ospita il sito. E’ necessario quindi a mio avviso, pensare a questa discarica come ospitante di rifiuti residuali e trattati. Ringrazio l’assessore Di Paolo, la Giunta tutta e la Presidente Polverini, perché la legge quadro sui rifiuti, a cui questa maggioranza sta lavorando, procede proprio in questa direzione: rifiuti non come peso, ma come risorsa per la nostra terra. Per spiegare tutto questo ho prestato la mia voce alla Signora Angela che la scorsa sera mi ha mandato una mail che spiega il no alla Valle Galeria e il no delle altre discariche.” È quanto dichiara in una nota Chiara Colosimo, consigliere regionale del PdL e presidente commissione Trasporti Regione Lazio. "Non e' grillismo, portare la voce dei cittadini nei palazzi, e' la vera vocazione della politica, soprattutto quando dicono cose sensate, come ZeroRifiuti per la nostra regione.”

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12/06/2012 RIANO, RIFIUTI TOSSICI SOTTO LA CAVA: DOPO L’ARTICOLO DE L’OSSERVATORE LAZIALE A DISTANZA DI 20 ANNI DAL FATTO PARTE L’ESPOSTO ALLE PROCURE DI ROMA E TIVOLI
10/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA: I CITTADINI DEL PRESIDIO DI PIAN DELL'OLMO RISPONDONO ALL'ARTICOLO DI REPUBBLICA
08/06/2012 PIAN DELL'OLMO RIFIUTI, BUCCI (IDV): “SALTA CONSIGLIO STRAORDINARIO,LA POLITICA DISTANTE DALLA REALTA’”
07/06/2012 ROMA DISCARICA PIAN DELL'OLMO, IL CONSIGLIO REGIONALE RIMANDA LA DISCUSSIONE PER LA MOZIONE DI BERNAUDO/DE ROMANIS
07/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA: PRESENTATA MOZIONE PER ESCLUDERE PIAN DELL’OLMO
06/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA, BERNAUDO (PDL) INVITA SOTTILE AD ANDARE IN COMMISSIONE AMBIENTE
04/06/2012 LAZIO RIFIUTI, SOTTILE: PIAN DEL'OLMO E' LA SCELTA PIU' GIUSTA
04/06/2012 LAZIO RIFIUTI: MARUCCIO (IDV): “CONTRO IPOTESI PIAN DELL’OLMO, CON NOI LA POLVERINI?”
04/06/2012 RIANO: NELLA NOTTE 200 PERSONE INCATENATE SULLA VIA TIBERINA CONTRO DISCARICA A PIAN DELL’OLMO
03/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA: 18 SINDACI DELLA VALLE DEL TEVERE INSIEME AI PRESIDI PER DIRE NO A IPOTESI DISCARICA
04/04/2012 RIANO VERITA’ SHOK: INSABBIATI RIFIUTI E POI SILENZIO. I CITTADINI VOGLIONO SAPERE LA VERITA’, ADESSO
29/03/2012 ROMA RIFIUTI, CLINI SUL POST MALAGROTTA: UN "PIANO PER ROMA"
24/02/2012 CORCOLLE – RIANO DISCARICA, CITTADINI IN PIAZZA SABATO PROSSIMO
21/01/2012 RIFIUTI, BUCCI (IDV): NO ALLA DISCARICA A RIANO



NEMI, “N’ TORDU E NA’ SASSATA !” LA LETTERA DI ALESSANDRO BIAGGI

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Alessandro Biaggi

Proprio così, caro Direttore, diceva mio nonno per spiegare il comportamento di chi, con una mano “ti alliscia”, e con l’altra tenta di bastonarti.
Se poi interpreti di siffatta condotta sono amministratori “per ora in carica”, allora il fenomeno merita un briciolo di attenzione.
Prendiamo, ad esempio, un sedicente Presidente di Consiglio Comunale che, quotidianamente, tenta di imperversare su facebook: allude, ammicca, vorrebbe intimidire, punta l’indice, magnifica “grandi” personali risorse, tenta di allisciare, si “arruffiana”, ma poi, ricevuto l’ennesimo sganassone, si sbraca, sbrocca e, fuori dai gangheri,  mostrando l’intima indole, compie “falli di frustrazione”, in serie.
Questo curioso e singolare, ma anche scontato, comportamento, però, non è soltanto individuale ma appartiene ad un intero gruppo, come se ci fosse stato un passa parola o, peggio, una disposizione di quel genere, che, una volta, con espressione poco elegante, veniva definito come “ordine di caserma”.
Prendiamo in proposito la Sagra.  L’attesa indotta nella opinione pubblica delle iperboliche ed entusiastiche annunciazioni, condite da messi di aggettivi al grado superlativo (in quel gruppo gli “issimi” sono di casa e sempre all’ordine del giorno) è stata a dir poco spasmodica.
Qualche sprovveduto, o forse qualcuno non del tutto radicato nel tessuto tradizionale nemese, ha finito per pensare che gli amministratori di oggi avessero “inventato” la Sagra delle Fragole.
In realtà quella montagna di autoesaltazione e di autoconvincimento ha partorito un topolino che si è mostrato “molto ………molto ………… ridicolissimo”, se paragonato alle mirabolanti promesse, imprudentemente sbandierate.
Tutto sottotono, fatta eccezione della sempiterna ed onnipresente fascia del Sindaco,  dell’impegno profuso dai volontari e del bel tempo che, come è noto, non dipende dal colore politico dell’Amministrazione.
In sintesi, il programma di una giornata è stato diluito in due giorni.  E “manco a gratisse”, considerato che la spesa impegnata ammonta a ben € 28.000,00, che non sono affatto pochi e potevano essere spesi meglio.
In ogni caso, passata la festa, “qualcuno” dovrà pur prendersi cura dei problemi seri, atteso che, gli amministratori in carica, in privato, si curano di ricordare a tutti che la campagna elettorale è finita, mentre, in pubblico, la continuano senza remore, in modo, e te lo posso dire proprio per come si presenta?, …..bè, direi, sicuramente “SFACCIATO”.
Problemi seri, dunque.  Bilancio di previsione con la patata bollente IMU; assetto del personale dipendente tra i cui componenti è scoppiata la guerra civile; maretta all’interno della Polizia Locale; funzionamento dell’Ufficio Tecnico e dell’Anagrafe; responsabilità contabile per i finanziamenti perduti; “cambiali”, quelle a trenta giorni, già scadute e forse non pagate e forse già in protesto; mancato varo della zona a traffico limitato nel centro storico con conseguente permanenza del caos nella viabilità (e pensare che l’impianto è già collocato e che deve essere soltanto programmato sugli orari ed acceso); perdita della prima classe della Scuola Media per l’anno scolastico 2012-2013 per il mancato raggiungimento del numero minimo.   Mi fermo, per ora.  Anche se non posso non domandarmi se ci sono problemi più forti che bollono in pentola. Esempio ….perchè il Consiglio Comunale, indetto per il 13 giugno, è stato poi annullato?  E ciò nella piena e generalizzata consapevolezza che quell’ordine del giorno era strano, poco comprensibile.  E, infine, perché era stato convocato dal Sindaco e non dal Presidente del Consiglio Comunale, come da Statuto?
Vorremmo che qualcuno, dimenticando per un istante di continuare a contare la presenza dei visitatori a Nemi nel fatidico giorno della Sagra o affidando detto arduo compito all’Assessore di competenza, lo spieghi, ma più che a noi, a tutti i cittadini.
Una impressione, caro direttore? Il trionfalismo, GIA’ VECCHIO di trenta giorni, GIA’ SCEMA.
Grazie
                    Avv. Alessandro Biaggi

 

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01/06/2012 NEMI, ALESSANDRO BIAGGI: "UN CONTRIBUTO DI RIFLESSIONE SINCERA AI LETTORI E CITTADINI"
03/05/2012 NEMI ELEZIONI, LA SINTESI DI ALESSANDRO BIAGGI
28/04/2012 NEMI ELEZIONI, ALESSANDRO BIAGGI SCRIVE AL DIRETTORE DE L'OSSERVATORE LAZIALE
21/04/2012 NEMI, L'EX SINDACO BIAGGI INDAGA: C'E' UN SINGOLARE VERSO DA IDENTIFICARE
22/03/2012 NEMI ELEZIONI, LIBANORI: “…QUANDO LA CULTURA NON E' ACQUA…"
22/03/2012 NEMI ELEZIONI, BIAGGI: “NELL’UNO …….. NELL’ALTRO” DELIZIOSO QUADRETTO DI ………..
20/03/2012 NEMI ELEZIONI, LIBANORI COMMENTA LA LETTERA DI BIAGGI
16/03/2012 NEMI ELEZIONI, BIAGGI SCRIVE AL DIRETTORE DELL'OSSERVATORE LAZIALE


 




CASTEL GANDOLFO LAGO ALBANO, EX GESTORI ANCORA IN ATTESA DELLE CONCESSIONI

Chiara Rai

Tra polemiche, attese e stabilimenti “mordi e fuggi”, arrangiati alla meno peggio, si apre la stagione balneare al lago Albano di Castel Gandolfo. Dal primo maggio, anche sull’erba incolta, gli ambulanti piantano gli ombrelloni ogni fine settimana e lasciano nei giorni feriali i pattini fermi sul bagnasciuga pronti per l’uso. Questo non è lecito, ma si fa. Allora gli stabilimenti ci sono o non ci sono? La questione dell’affidamento degli arenili non è ancora risolta nonostante il Parco e l’assessorato regionale all’Ambiente insieme al Comune di Castel Gandolfo, stiano cercando di risolvere in tempi stretti la questione. Una vicenda toccata dai sigilli della Procura di Velletri nel 2007, col sequestro di oltre 15 esercizi. I gestori furono dichiarati “abusivi” perché negli anni si sarebbero accaparrati illecitamente pezzi di demanio facendovi sorgere opere non autorizzate quali pontili, piscine, box in legno, cabine. E’ chiaro, che quelle opere non potranno più tornare a occupare un sito naturale protetto di interesse comunitario nonché zona a protezione speciale, la cui competenza ricade sulla Regione e interessa, tra l’altro, il Parco dei Castelli Romani. Eppure, oltre alla vicenda dei sequestri ci sono anche i contenziosi giuridici tra gli ex gestori e la Regione, in quanto i primi negli anni non avrebbero versato regolarmente i canoni delle concessioni degli arenili sfruttati. Così, l’unico documento che rimane pubblico, almeno per il momento, è il Burl  – bollettino ufficiale della Regione – del 28 marzo dello scorso anno dove vengono pubblicati i nomi dei richiedenti la concessione di demanio, circa una ventina di nominativi che corrispondono perlopiù agli storici gestori degli stabilimenti gandolfini. Molti dei quali, oggi, si arrangiano con il lavoro, in attesa di non essere più etichettati come “abusivi”. In via dei Pescatori, sia l’associazione sportiva “Brunetti” che i volontari della protezione civile che fanno capo al presidente Giampiero Tofani, sono regolarmente concessionari dal 2007 di 5 mila metri di arenile: “Non capisco perché siamo l’unica associazione che paga la concessione dal 2007 e che ha dovuto pagare, giustamente, cinque anni di arretrati di concessioni non versate per un ammontare di oltre 40 mila euro. E tutti gli altri? Ben vengano gli stabilimenti, le associazioni sportive e quant’altro possa arricchire il lungolago ma purché tutti paghino e non soltanto uno”. Tofani spiega che persino il centro Canoe affianco a lui, in via dei Pescatori ha avuto una proroga che scade i primi di luglio e dopodiché dovrà provvedere ad abbattere ciò che di abusivo è stato realizzato negli anni. Insomma se per cinque mila metri di arenile, Tofani paga circa 6 mila euro l’anno, figuriamoci quanto potrebbe guadagnare la Regione se tutti i gestori regolarizzassero la loro posizione.




MARINO CAVA DEI SELCI: QUESTA MATTINA LA PRIMA DISINFESTAZIONE DALLE ZECCHE

Redazione

Dopo gli tabella su L'osservatore laziale e su Il Tempo di oggi, i residenti fanno sapere che il Comune questa mattina ha effettuato una prima disinfestazione della zona garantendo il prossimo intervento tra 15 giorni.

tabella PRECEDENTI:

11/06/2012 MARINO CAVA DEI SELCI: E' ALLARME ZECCHE. I CITTADINI SI SENTONO ABBANDONATI DALLE ISTITUZIONI LOCALI



RIANO, RIFIUTI TOSSICI SOTTO LA CAVA: DOPO L’ARTICOLO DE L’OSSERVATORE LAZIALE A DISTANZA DI 20 ANNI DAL FATTO PARTE L’ESPOSTO ALLE PROCURE DI ROMA E TIVOLI

A suo tempo le falde d’acqua dalle quali si approvvigionava una parte del paese, furono gravemente inquinate e molti residenti del luogo giurano che gli effetti nefasti di tale vicenda abbiano pesato gravemente sulla salute della popolazione, tanto che si dice che fino a pochi anni fa diverse persone, che abitavano nell’area in questione, si siano ammalate di cancro e leucemia e che alcune siano morte (se ne fa cenno in diverse interrogazioni parlamentari).

Intervista ad un testimone oculare, il quale fa anche cenno ad un possibile nesso fra l’individuazione di siti in Riano come discarica e la costruzione ed il cambio di destinazione d’uso di enormi strutture (capannoni) proprio in località Piana Pierina in Riano, intervista realizzata in tre parti ai seguenti link:  [PARTE PRIMA][PARTE SECONDA][PARTE TERZA]

 

Gabriella Resse

Nell’articolo de L’osservatore laziale dello scorso 4 aprile (RIANO VERITA’ SHOK: INSABBIATI RIFIUTI E POI SILENZIO. I CITTADINI VOGLIONO SAPERE LA VERITA’, ADESSO) abbiamo parlato dei fusti tossici sotterrati alla fine degli anni 80 sotto la cava di Piana Perina che in gran parte dovrebbero essere ancora lì, se non altro, sembrerebbe ci sia ancora gran parte del loro pericoloso contenuto. Il terreno circostante e le falde d’acqua sottostanti potrebbero ancora essere fortemente inquinati.  A tutt’oggi, anche se i reati connessi alla vicenda sono andati in prescrizione e l’area è stata dissequestrata, non si trova da nessuna parte ,un riferimento certo riguardo la totale bonifica dell’area.

A suo tempo le falde d’acqua dalle quali si approvvigionava una parte del paese, furono gravemente inquinate e molti residenti del luogo giurano che gli effetti nefasti di tale vicenda abbiano pesato gravemente sulla salute della popolazione, tanto che si dice che fino a pochi anni fa diverse persone, che abitavano nell’area in questione, si siano ammalate di cancro e leucemia e che alcune siano morte (se ne fa cenno in diverse interrogazioni parlamentari).

Ora Piana Perina è disseminata da giganteschi capannoni industriali e non è ancora chiara quale sarà la loro destinazione d’uso .Sarebbe opportuno chiedere nuove verifiche da parte degli organi competenti, effettuare una bonifica seria e far si che i risultati delle indagini sul suolo e sulle acque circostanti siano rese pubbliche. Essendo il territorio già gravemente compromesso dal punto di vista ambientale, a rischio Seveso, come si suol dire oggi, si auspica un’applicazione della legge e non si vada ad inquinare ambienti già inquinati e che invece ancora non sono stati bonificati del tutto.

Riano Quadro Alto e la cava di Pian dell’Olmo, sono entrambi siti che distano poco più di 2 km dalle cave di Piana Perina. E già questo fatto, oltre a tutti gli altri in discussione, li rendono totalmente ed immediatamente inidonei ad ospitare qualsiasi tipo di discarica presente e futura. Questa tesi è suffragata da una serie di documenti ufficiali, nonché da un’ampia rassegna stampa, reperibile anche sul web oltre a interviste video di un testimone oculare.

Sulla base di queste argomentazioni un cittadino di Riano, del quale per ora omettiamo il nominativo, ha presentato un esposto a:
– Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Tivoli – Viale Niccolò Arnaldi n. 19 / Tivoli;
– Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Roma – P.le Clodio / 00195 Roma
– Alla c.a. del Sig. Procuratore aggiunto dott. Roberto Cucchiari
– Alla c.a. del Sig. Sostituto procuratore dott.ssa Maria Cristina Palaia
– Alla c.a. del Sig. Sostituto procuratore dott. Alberto Galanti
E per conoscenza
– Al N.O.E. Comando Carabinieri Nucleo Operativo Ecologico Largo Lorenzo Mossa, 8/a 00165 – Roma

Ecco il testo originale dell’esposto :

ESPOSTO

Il sottoscritto………………………………………………

PREMESSO CHE

A Riano in località Piana Perina negli anni ’70 è stato rinvenuto un deposito nascosto sotto ad una collina contenente migliaia di fusti tossici ove confluirono illecitamente fra l’altro i rifiuti di una società farmaceutica: in particolare, come riportato dall’Osservatore Laziale in data 04/04/2012 (http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=1146) “alla fine degli anni ’70 e per gran parte degli anni ’80 la cava venne utilizzata come discarica illegale di rifiuti tossici. Furono interrati fusti di metallo contenenti scarti ospedalieri e farmaceutici provenienti dalla Liguria e dalla Lombardia. Le scorie furono anche riversate nel terreno. Tutto questo con la complicità dell’allora sindaco di Riano, successivamente arrestato nel 1989. E insieme all’ex sindaco finirono a giudizio i proprietari dell’area per aver omesso la messa in sicurezza e la bonifica dei luoghi. Dopo alcune interrogazioni parlamentari e una Commissione d’inchiesta il sito venne posto sotto sequestro fino ad una parziale bonifica. Nel 2004, la zona fu nuovamente posta sotto sequestro dalla Forestale di Castelnuovo a seguito del riscontro, dopo la parziale bonifica, di materiale tossico nocivo. Nel 2005 i rilevamenti effettuati dall’lstituto Nazionale di Geofisica stabilirono che nel sottosuolo erano presenti materiali ferromagnetici. E nello stesso anno furono chiusi i pozzi artesiani dell’area adiacente, dopo le indagini sulle acque ordinate dalla Procura di Tivoli. Nel 2010 l’area viene dissequestrata, senza che sia stata operata una bonifica definitiva del sito”;


Che secondo quanto mi ha riferito il mio medico curante, dott. Fernando Gori, sebbene gli strumenti di rilievo adoperati in quella zona non mostrino valori oggi allarmanti per metalli ed altre sostanze, tuttavia per quanto a lui possa constare tutt’oggi sembrerebbero esservi a Riano un numero di casi di tumore e leucemia superiori alla media nazionale;

Che quanto sopra – se rispondente al vero – dovrebbe ipso facto richiedere tanto una immediata bonifica definitiva quanto una particolare attenzione laddove si individui Riano come sito ove smaltire rifiuti solidi urbani;

Che io ho potuto intervistare un testimone oculare dei summenzionati sversamenti, il quale fa anche cenno ad un possibile nesso fra l’individuazione di siti in Riano come discarica e la costruzione ed il cambio di destinazione d’uso di enormi strutture (capannoni) proprio in località Piana Pierina in Riano, intervista realizzata in tre parti tutte da me pubblicate sul sito internet YOU TUBE rispettivamente alle pagine:

http://www.youtube.com/watch?v=prLwUb5HioY&feature=youtu.be (parte prima);
http://www.youtube.com/watch?v=xay5kgRAOSk&feature=youtu.be (parte seconda);
http://www.youtube.com/watch?v=yWB5sI9U-Bg&feature=youtu.be (parte terza)

RICHIEDE

Alle Procure di Roma e di Tivoli di verificare quanto sopra ed assumere le necessarie determinazioni.

Riano, addì 11/06/2012

In fede,…………………………………………………

 

ARTICOLI PRECEDENTI:

10/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA: I CITTADINI DEL PRESIDIO DI PIAN DELL'OLMO RISPONDONO ALL'ARTICOLO DI REPUBBLICA
08/06/2012 PIAN DELL'OLMO RIFIUTI, BUCCI (IDV): “SALTA CONSIGLIO STRAORDINARIO,LA POLITICA DISTANTE DALLA REALTA’”
07/06/2012 ROMA DISCARICA PIAN DELL'OLMO, IL CONSIGLIO REGIONALE RIMANDA LA DISCUSSIONE PER LA MOZIONE DI BERNAUDO/DE ROMANIS
07/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA: PRESENTATA MOZIONE PER ESCLUDERE PIAN DELL’OLMO
06/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA, BERNAUDO (PDL) INVITA SOTTILE AD ANDARE IN COMMISSIONE AMBIENTE
04/06/2012 LAZIO RIFIUTI, SOTTILE: PIAN DEL'OLMO E' LA SCELTA PIU' GIUSTA
04/06/2012 LAZIO RIFIUTI: MARUCCIO (IDV): “CONTRO IPOTESI PIAN DELL’OLMO, CON NOI LA POLVERINI?”
04/06/2012 RIANO: NELLA NOTTE 200 PERSONE INCATENATE SULLA VIA TIBERINA CONTRO DISCARICA A PIAN DELL’OLMO
03/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA: 18 SINDACI DELLA VALLE DEL TEVERE INSIEME AI PRESIDI PER DIRE NO A IPOTESI DISCARICA
04/04/2012 RIANO VERITA’ SHOK: INSABBIATI RIFIUTI E POI SILENZIO. I CITTADINI VOGLIONO SAPERE LA VERITA’, ADESSO
29/03/2012 ROMA RIFIUTI, CLINI SUL POST MALAGROTTA: UN "PIANO PER ROMA"
24/02/2012 CORCOLLE – RIANO DISCARICA, CITTADINI IN PIAZZA SABATO PROSSIMO
21/01/2012 RIFIUTI, BUCCI (IDV): NO ALLA DISCARICA A RIANO

 




RIANO, RIFIUTI TOSSICI SOTTO LA CAVA: DOPO L’ARTICOLO DE L’OSSERVATORE LAZIALE A DISTANZA DI 20 ANNI DAL FATTO PARTE L’ESPOSTO A DUE PROCURE

A suo tempo le falde d’acqua dalle quali si approvvigionava una parte del paese, furono gravemente inquinate e molti residenti del luogo giurano che gli effetti nefasti di tale vicenda abbiano pesato gravemente sulla salute della popolazione, tanto che si dice che fino a pochi anni fa diverse persone, che abitavano nell’area in questione, si siano ammalate di cancro e leucemia e che alcune siano morte (se ne fa cenno in diverse interrogazioni parlamentari).

Intervista ad un testimone oculare, il quale fa anche cenno ad un possibile nesso fra l’individuazione di siti in Riano come discarica e la costruzione ed il cambio di destinazione d’uso di enormi strutture (capannoni) proprio in località Piana Pierina in Riano, intervista realizzata in tre parti ai seguenti link:  [PARTE PRIMA][PARTE SECONDA][PARTE TERZA]

 

Gabriella Resse

Nell’articolo de L’osservatore laziale dello scorso 4 aprile (RIANO VERITA’ SHOK: INSABBIATI RIFIUTI E POI SILENZIO. I CITTADINI VOGLIONO SAPERE LA VERITA’, ADESSO) abbiamo parlato dei fusti tossici sotterrati alla fine degli anni 80 sotto la cava di Piana Perina che in gran parte dovrebbero essere ancora lì, se non altro, sembrerebbe ci sia ancora gran parte del loro pericoloso contenuto. Il terreno circostante e le falde d’acqua sottostanti potrebbero ancora essere fortemente inquinati.  A tutt’oggi, anche se i reati connessi alla vicenda sono andati in prescrizione e l’area è stata dissequestrata, non si trova da nessuna parte ,un riferimento certo riguardo la totale bonifica dell’area.

A suo tempo le falde d’acqua dalle quali si approvvigionava una parte del paese, furono gravemente inquinate e molti residenti del luogo giurano che gli effetti nefasti di tale vicenda abbiano pesato gravemente sulla salute della popolazione, tanto che si dice che fino a pochi anni fa diverse persone, che abitavano nell’area in questione, si siano ammalate di cancro e leucemia e che alcune siano morte (se ne fa cenno in diverse interrogazioni parlamentari).

Ora Piana Perina è disseminata da giganteschi capannoni industriali e non è ancora chiara quale sarà la loro destinazione d’uso .Sarebbe opportuno chiedere nuove verifiche da parte degli organi competenti, effettuare una bonifica seria e far si che i risultati delle indagini sul suolo e sulle acque circostanti siano rese pubbliche. Essendo il territorio già gravemente compromesso dal punto di vista ambientale, a rischio Seveso, come si suol dire oggi, si auspica un’applicazione della legge e non si vada ad inquinare ambienti già inquinati e che invece ancora non sono stati bonificati del tutto.

Riano Quadro Alto e la cava di Pian dell’Olmo, sono entrambi siti che distano poco più di 2 km dalle cave di Piana Perina. E già questo fatto, oltre a tutti gli altri in discussione, li rendono totalmente ed immediatamente inidonei ad ospitare qualsiasi tipo di discarica presente e futura. Questa tesi è suffragata da una serie di documenti ufficiali, nonché da un’ampia rassegna stampa, reperibile anche sul web oltre a interviste video di un testimone oculare.

Sulla base di queste argomentazioni un cittadino di Riano, del quale per ora omettiamo il nominativo, ha presentato un esposto a:
– Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Tivoli – Viale Niccolò Arnaldi n. 19 / Tivoli;
– Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Roma – P.le Clodio / 00195 Roma
– Alla c.a. del Sig. Procuratore aggiunto dott. Roberto Cucchiari
– Alla c.a. del Sig. Sostituto procuratore dott.ssa Maria Cristina Palaia
– Alla c.a. del Sig. Sostituto procuratore dott. Alberto Galanti
E per conoscenza
– Al N.O.E. Comando Carabinieri Nucleo Operativo Ecologico Largo Lorenzo Mossa, 8/a 00165 – Roma

Ecco il testo originale dell’esposto :

ESPOSTO

Il sottoscritto………………………………………………

PREMESSO CHE

A Riano in località Piana Perina negli anni ’70 è stato rinvenuto un deposito nascosto sotto ad una collina contenente migliaia di fusti tossici ove confluirono illecitamente fra l’altro i rifiuti di una società farmaceutica: in particolare, come riportato dall’Osservatore Laziale in data 04/04/2012 (http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=1146) “alla fine degli anni ’70 e per gran parte degli anni ’80 la cava venne utilizzata come discarica illegale di rifiuti tossici. Furono interrati fusti di metallo contenenti scarti ospedalieri e farmaceutici provenienti dalla Liguria e dalla Lombardia. Le scorie furono anche riversate nel terreno. Tutto questo con la complicità dell’allora sindaco di Riano, successivamente arrestato nel 1989. E insieme all’ex sindaco finirono a giudizio i proprietari dell’area per aver omesso la messa in sicurezza e la bonifica dei luoghi. Dopo alcune interrogazioni parlamentari e una Commissione d’inchiesta il sito venne posto sotto sequestro fino ad una parziale bonifica. Nel 2004, la zona fu nuovamente posta sotto sequestro dalla Forestale di Castelnuovo a seguito del riscontro, dopo la parziale bonifica, di materiale tossico nocivo. Nel 2005 i rilevamenti effettuati dall’lstituto Nazionale di Geofisica stabilirono che nel sottosuolo erano presenti materiali ferromagnetici. E nello stesso anno furono chiusi i pozzi artesiani dell’area adiacente, dopo le indagini sulle acque ordinate dalla Procura di Tivoli. Nel 2010 l’area viene dissequestrata, senza che sia stata operata una bonifica definitiva del sito”;


Che secondo quanto mi ha riferito il mio medico curante, dott. Fernando Gori, sebbene gli strumenti di rilievo adoperati in quella zona non mostrino valori oggi allarmanti per metalli ed altre sostanze, tuttavia per quanto a lui possa constare tutt’oggi sembrerebbero esservi a Riano un numero di casi di tumore e leucemia superiori alla media nazionale;

Che quanto sopra – se rispondente al vero – dovrebbe ipso facto richiedere tanto una immediata bonifica definitiva quanto una particolare attenzione laddove si individui Riano come sito ove smaltire rifiuti solidi urbani;

Che io ho potuto intervistare un testimone oculare dei summenzionati sversamenti, il quale fa anche cenno ad un possibile nesso fra l’individuazione di siti in Riano come discarica e la costruzione ed il cambio di destinazione d’uso di enormi strutture (capannoni) proprio in località Piana Pierina in Riano, intervista realizzata in tre parti tutte da me pubblicate sul sito internet YOU TUBE rispettivamente alle pagine:

http://www.youtube.com/watch?v=prLwUb5HioY&feature=youtu.be (parte prima);
http://www.youtube.com/watch?v=xay5kgRAOSk&feature=youtu.be (parte seconda);
http://www.youtube.com/watch?v=yWB5sI9U-Bg&feature=youtu.be (parte terza)

RICHIEDE

Alle Procure di Roma e di Tivoli di verificare quanto sopra ed assumere le necessarie determinazioni.

Riano, addì 11/06/2012

In fede,…………………………………………………

 




GENZANO, GIULIO BUSSINELLO, CLASSE 1975, È IL NUOVO COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE

Bussinello: “A tutti – ha proseguito – ho fatto presente la necessità di una collaborazione e disponibilità reciproca per la costruzione di uno spirito di corpo che consenta di svolgere al meglio il lavoro."

 

Redazione

Giulio Bussinello, classe 1975, è il nuovo Comandante della Polizia Locale di Genzano, nominato dal Sindaco Flavio Gabbarini. Insediatosi ieri mattina, il Comandante Bussinello non ha perso tempo e già dalle prime ore del mattino si è messo a lavoro, iniziando a conoscere i funzionari e tutto il perasonale a sua disposizione. Immediato anche l’incontro con i nuovi 6 agenti di Polizia Locale, assunti per la stagione estiva. “Da subito ho voluto conoscere anche i nuovi temporanei – ha affermato il neo-Comandante – ed ho fatto loro una lezione di diritto  e deontologia professionale, soffermandomi poi anche su alcuni casi pratici per facilitarli nello svolgere le funzioni per le quali sono stati chiamati”.  “A tutti – ha proseguito – ho fatto presente la necessità di una collaborazione e disponibilità reciproca per la costruzione di uno spirito di corpo che consenta di svolgere al meglio il lavoro. Arrivo in un momento molto delicato – ha detto ancora il Comandante Bussinello – perché questa è la settimana dell’Infiorata: sarò a disposizione di tutti e questo mio spirito sarà quello che mi guiderà anche in futuro nella gestione dell’ordinario”.
Disponibilità, collaborazione, spirito di corpo: questi dunque i punti cardine sui quali Giulio Bussinello costruirà il suo lavoro. Si partirà da qui, dalla creazione di un clima disteso e di collaborazione, per poi andare a progettare un programma di viabilità il più efficiente possibile, mettere a punto il programma di vigilanza per il periodo estivo fino all’una di notte, riformare e valorizzare i vari settori della Polizia Locale, cercando al contempo di costruire un dialogo con la cittadinanza.

Chi è Giulio Bussinello
Laureato in Giurisprudenza con un master di II livello in Scienze Criminologiche, attualmente in aspettativa quale funzionario della Polizia Provinciale di Roma, in qualità di ufficiale di Polizia giudiziaria e di addetto al coordinamento e controllo, il dottor Bussinello ha svolto numerose attività di indagine nel settore ambientale e si è specializzato nel settore della Polizia Stradale frequentando la scuola al Caps della Polstrada di Cesena.

Numerose le riconoscenze e onorificienze ricevute nel campo del sociale, tra cui il cavalierato della Repubblica italiana, concesso dal Presidente della Repubblica.Svolge da numerosi anni volontariato sociale, appartenendo al Sovrano militare Ordine di Malta, assistendo gli indigenti e le persone bisognose. Ufficiale riservista nel corpo militare Cri, Bussinello si è anche qualificato quale Consigliere giuridico nelle forze armate in diritto internazionale umanitario.
Nel corso degli anni si è formato nella difesa nucleare, biologica, chimica e radiologica presso la Scuola nazionale Interforze Nbc di Rieti, prima quale ufficiale addetto e poi quale istruttore.  Inoltre è stato frequentatore del Corso di Cooperazione  civile e militare presso il Centro Alti Studi della Difesa. 

Tra le sue benemerenze figurano ben due medaglie al merito della Croce Rossa Italiana e decorazioni al merito melitense dell'Ordine di Malta. È stato inoltre insignito dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio, dall'Infante di Spagna, attaccato ai valori della Polizia locale è dal 2000 appartenente all'Associazione nazionale di Polizia Locale ANVU in cui attualmente ricopre la carica nazionale di membro del Collegio dei revisori dei conti.
 




LANUVIO, IN VIGORE L'ORDINANZA DEL SINDACO GALIETI IN MATERIA DI PREVENZIONE INCENDI

A.P.

Il periodo dal 15 Giugno al 30 Settembre 2012 è classificato di massimo rischio di incendio boschivo, e per esso è dichiarato “lo stato di grave pericolosità”.
Nel periodo suddetto è vietato, nelle zone boscate ed in tutti i terreni condotti a coltura agraria, pascoli o incolti, compiere azioni che possano arrecare pericolo mediato od immediato di incendio. Pertanto in tutto il territorio comunale, dal 15 giugno al 30 settembre 2012, è vietato bruciare nei campi, anche quelli incolti: stoppie, frasche, cespugli, residui di colture agrarie, graminacee e leguminose, sfalci ed erbe infestanti, non ché arbusti e sterpaglia lungo le strade Comunali, Provinciali, Statali, salvo gli abbruciamenti di prevenzione antincendio, se autorizzati.
E’ vietata l’accensione di fuochi in terreni boscati e in tutti quelli posti ad una distanza inferiore a metri 100 da zone boscate.
E’ pure vietato,  all’interno delle aree boscate, l’uso di fornelli a gas, elettrici o a carbone.
Inoltre i conducenti di autoveicoli dotati di marmitta catalitica o di macchine operatrici utilizzate in attività boschiva, devono evitare le fermate del mezzo a caldo su materiale seccaginoso o comunque soggetto ad infiammarsi; agli operatori che usino all’aperto, in zone con materiale vegetale seccaginoso, strumenti e attrezzature che possono provocare scintille (saldatrici,  tagliatrici, mole smeriglio, etc.), è fatto d’obbligo realizzare preventivamente una idonea fascia di isolamento ripulita da fieno e sterpaglie secche. Similmente è reso obbligatorio durante l’uso di macchine agricole operatrici (falciatrici, mietitrebbie e simili), disporre sul posto di idonea attrezzatura antincendio nonché personale sufficiente ad evitare la eventuale propagazione del fuoco.
 




ARDEA, IL TRIBUNALE DI VELLETRI ORDINA LA CONFISCA DI DUE APPARTAMENTI

Le fiamme gialle della Compagnia di Pomezia, nel corso di una verifica fiscale, avevano appurato che una nota società di costruzioni edili aveva omesso di dichiarare proventi derivanti dalla vendita di immobili per circa 700 mila euro, nonchè utilizzato fatture per operazioni inesistenti, al fine di abbattere il reddito imponibile.

Redazione

E' uno dei primi casi di confisca di immobili per reati fiscali il provvedimento eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma su ordine del Tribunale di Velletri, con il quale una villetta bifamiliare ubicata ad ardea e' passata nella proprietà dello stato.
Le fiamme gialle della Compagnia di Pomezia, nel corso di una verifica fiscale, avevano appurato che una nota società di costruzioni edili aveva omesso di dichiarare proventi derivanti dalla vendita di immobili per circa 700 mila euro, nonchè utilizzato fatture per operazioni inesistenti, al fine di abbattere il reddito imponibile.
Immediatamente era scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Velletri, che, a sua volta, aveva richiesto ed ottenuto l'emissione di un decreto di sequestro preventivo, da parte del Giudice delle Indagini Preliminari.
Il Tribunale di Velletri, accogliendo in pieno le risultanze degli accertamenti dei militari e l'impianto accusatorio del Pubblico Ministero, ha condannato l'amministratore della società disponendo anche la confisca degli immobili di sua proprietà.
La sentenza sara' trascritta nei registri immobiliari dell'agenzia del territorio e comunicata all'Agenzia del Demanio, che potra' destinare gli immobili a finalita' di pubblico interesse.
Da oltre quattro anni – cioe' dall'entrata in vigore della legge finanziaria per il 2008 – vige nel nostro ordinamento giuridico l'istituto della «confisca per equivalente», in misura pari alle imposte evase, dei beni nella disponibilita' di chi si sia reso responsabile di reati di natura fiscale, qualora i cespiti costituenti prodotto, profitto o prezzo non siano individuabili o appartengono a persona estranea al reato.
 




RIETI, GUARDIA DI FINANZA: CONCLUSA OPERAZIONE "CHEQUES LAUNDERING"

La vicenda trae origine da attività info-investigativa posta in essere dai finanzieri reatini fin dal mese di febbraio dello scorso anno, quando sono state acquisite notizie relative a delle operazioni sospette effettuate da alcuni soggetti provenienti dalla Campania.

Redazione

Nell'ultima settimana i militari della Guardia di Finanza di Rieti, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno concluso una vasta operazione che ha consentito la denuncia a piede libero di 38 soggetti e l'emissione di quattro misure cautelari restrittive della libertà personale, tutte eseguite nella provincia di Napoli.
Le suddette persone, molte delle quali con precedenti specifici, sono risultate coinvolte, a vario titolo, per una serie di condotte criminose finalizzate alla ricettazione, alla sostituzione di persona, al falso, al possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, al favoreggiamento personale ed alla truffa.
Alcuni componenti della banda, dopo essersi procurati documenti rubati o contraffatti, ricettavano assegni circolari trafugati nei centri di smistamento postale di Napoli e Bologna.
Tali assegni erano stati spediti prevalentemente da alcune delle maggiori compagnie di assicurazioni ai propri assistiti, come risarcimento per danni subiti per incidenti stradali, ma non sono mancati neanche assegni circolari spediti da importanti enti previdenziali ed assistenziali ai legittimi destinatari. Quest'ultimi rimanevano purtroppo in lunga attesa, probabilmente lamentandosi della lentezza delle Poste (loro stesse danneggiate) o magari prendendosela ingiustamente con l'inefficienza di qualche funzionario.
In sintesi, gli steps operativi da anni messi sistematicamente in atto dal sodalizio criminale erano:
•    furto di corrispondenza contenente assegni circolari;
•    apertura di conti correnti in istituti di credito dislocati su gran parte del territorio nazionale con contestuale versamento dei predetti assegni modificati nei dati dei legittimi beneficiari;
•    svuotamento dei predetti conti mediante operazioni di prelevamento o di bonifico "home banking".
La vicenda trae origine da attività info-investigativa posta in essere dai finanzieri reatini fin dal mese di febbraio dello scorso anno, quando sono state acquisite notizie relative a delle operazioni sospette effettuate da alcuni soggetti provenienti dalla Campania. Quest'ultimi, con il pretesto di un prossimo trasferimento a Rieti legato a fantomatici motivi di lavoro, avevano aperto dei conti correnti presso Istituti di credito del capoluogo, versando somme modeste e chiedendo il solo rilascio, attesa la loro temporanea assenza dalla città di Rieti, della chiavetta per procedere ad operazioni di "home banking".
A distanza di alcuni giorni dall'apertura dei conti, i soggetti eseguivano dei versamenti di assegni di traenza quindi, dopo aver raggiunto altre banche appartenenti allo stesso gruppo insistenti nelle confinanti provincie di Terni e Ascoli Piceno, operavano ulteriori versamenti di assegni di traenza in maniera tale da permettere la visibilità delle somme versate ma non del titolo depositato.
Tale anomalia comportamentale veniva costantemente monitorata dai finanzieri mediante propri sensori sul territorio, a tal punto che i militari intervenivano presso una banca reatina proprio nel momento in cui due soggetti appartenenti al gruppo criminale "migrante", disponevano, appunto, analoghe operazioni bancarie.
Si è poi scoperto che tali operazioni truffaldine venivano estese anche in gran parte della penisola, nello specifico nelle provincie di Roma e Viterbo, toccando anche le regioni Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Liguria e la stessa Campania.
Le indagini espletate nell'immediatezza del fatto permettevano di acclarare che gli assegni di traenza versati risultavano alterati nei dati relativi ai legittimi beneficiari i quali, all'uopo escussi, confermavano di non aver ancora ricevuto il titolo in questione a seguito del relativo sinistro patito.
Proseguivano pertanto gli accertamenti mediante l'utilizzo degli strumenti d'indagine tipici della polizia giudiziaria ed economico-finanziaria fra i quali:
•    la consultazione dell'anagrafe dei rapporti finanziari;
•    il riscontro tra le operazioni ed il traffico telefonico, in entrata ed uscita, sulle utenze intestate e/o riconducibili ai soggetti coinvolti a vario titolo;
•    l'analisi degli elenchi sui quali erano indicati centinaia di assegni trafugati con l'indicazione degli effettivi beneficiari e dei soggetti che li avevano negoziati illegittimamente;
•    l'acquisizione dei tabulati telefonici (a partire da quelli relativi alle persone venute "in trasferta" a Rieti) presso gli operatori di telefonia fissa e mobile nazionale.
Tra l'altro, nel chiaro intento di frapporre ostacolo alle indagini, alcuni appartenenti all'organizzazione, per comunicare fra loro, utilizzavano anche schede telefoniche "taroccate", intestate cioè a persone ignare o addirittura decedute, in taluni casi con la connivenza di qualche rivenditore di schede di telefonia mobile.
Non si esclude che l'organizzazione abbia collegamenti con la criminalità organizzata e che, pertanto, con i proventi ottenuti si siano finanziate altre più gravi attività illecite. Tutte le attività criminose poste in essere sono comunque state idonee a produrre una forma dinamica di sostentamento illegale tale da consentire il mantenimento economico di tutte le persone a vario titolo coinvolte, in considerazione del fatto che sono stati accertati profitti illeciti per oltre due milioni di euro.
Sono state quindi eseguite quattro misure cautelari personali nei confronti di altrettante persone residenti nella Provincia di Napoli.

 




ARICCIA AMBIENTE: E' IN CONSULTAZIONE FINO AL 15 GIUGNO IL PIANO D'AZIONE PER L'ENERGIA SOSTENIBILE DEL COMUNE

A.P.

Il Piano d’Azione per l’energia sostenibile redatto dal Comune di Ariccia, che presenta i principali obiettivi per creare nuove vie eco sostenibili allo sviluppo della propria comunità cittadina in modo concreto, si inserisce all’interno delle molteplici azioni ambientaliste della Città di Ariccia tra le quali la raccolta differenziata porta a porta, l’acquisto di Colle Pardo a parco pubblico ed infine l’adesione al Patto dei Sindaci. L’Unione Europea infatti si è fatta promotrice di questo cambio di passo nella gestione delle risorse naturali, credendo fermamente nella necessità di riformulare l’idea di sviluppo su nuove basi e nuove modalità di approvvigionamento energetico nonché su una netta riduzione delle emissioni di gas serra ed inquinanti. Da questo obiettivo è scaturito il Patto dei Sindaci del quale Ariccia è entrata a far parte dal 2011.  Il Patto dei Sindaci è un’iniziativa della Commissione Europea per il coinvolgimento dei Comuni d’Europa nel conseguimento degli obiettivi del Pacchetto comunitario per il Clima e l’ Energia “c.d. 20-20-20”: -20% di riduzione di CO2, +20% di aumento dell'efficienza energetica, +20% di energia da fonti rinnovabili. La Città di Ariccia è firmataria del Patto ed intende i suoi obiettivi strategici quale elementi importanti sia sotto il profilo ambientale, che culturale, economico e sociale. E proprio nella redazione e attuazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile intende dare risposte concrete e tangibili. La bozza del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile è consultabile su www.ariccia.rm.gov.it ed è "aperto" a modifiche fino al 15 giugno 2012 da parte di tutti i cittadini e gli stakeholders i quali in questa fase possono avere un ruolo attivo e propositivo.