NEMI, LA SINDROME DEL "CONIGLIO MANNARO" STUPISCE UN CITTADINO DEL LAZIO

Può un Ente pubblico decidere di favorire  una sola parte della stampa inviando alla parte prescelta, come dice l’addetto del Comune di Nemi, comunicati che riguardano le “loro” iniziative, mentre lascia all’oscuro un’altra stampa?

Scicluna: "Nel portale ufficiale del Comune non si dice nulla riguardo chi è il Sindaco, qual è la sua professione, le sue esperienze professionali oppure lavorative. Niente! Confesso di non aver capito più di tanto."

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Saverio Scicluna:

"Caro Direttore,

sto seguendo con interesse la telenovelas relativa la “chicca giornalistica”, come l’ha definita l’avv. Biaggi. Telenovelas ambientata all’ufficio Stampa del Comune di Nemi con protagonista un non meglio identificato “coniglio mannaro”.  Ho perso il conto riguardo il numero delle puntate, credo che siamo alla quarta e confesso che sono impaziente di leggere la prossima. Non sono residente a Nemi e per questo sono stato indeciso fino ad ora se scriverle o meno. Per conoscere meglio il Comune, la prima cosa che ho fatto è stata quella di andare a visitarne il Portale Istituzionale. Incuriosito di conoscere meglio la persona del primo cittadino ho cliccato sulla voce “Sindaco”ed è apparsa la seguente dicitura: “Alle elezioni del 6 e 7 maggio 2012 Alberto Bertucci candidato a primo cittadino con la lista Civica “Uniti per Nemi!” viene eletto con una larga maggioranza e proclamato a sezioni riunite Sindaco di Nemi”.  Un proprio manifesto elettorale che stona con quanto esposto nel portale ufficiale del Comune e che soprattutto non dice nulla riguardo chi è il Sindaco, qual è la sua professione, le sue esperienze professionali oppure lavorative. Niente! Confesso di non aver capito più di tanto. Caro Direttore, se i comunicati stampa del Comune sono così parchi di informazioni come quelle riportate sul portale dell’Ente riguardo il  primo cittadino, dei manifesti ne può fare pure a meno. Termino con una  riflessione che pongo a me stesso e a chi mi vorrà eventualmente seguire: Può un Ente pubblico decidere di favorire  una sola parte della stampa inviando alla parte prescelta, come dice l’addetto del Comune di Nemi, comunicati che riguardano le “loro” iniziative, mentre lascia all’oscuro un’altra stampa?  Se così fosse mi fa rimembrar le famose veline di passata memoria. Ringrazio per lo spazio che mi vorrà riservare.
Cordiali saluti.
Saverio Scicluna"

tabella PRECEDENTI:

26/06/2012 LAZIO, LA SINDROME DEL "CONIGLIO MANNARO" E GIOVANNI LIBANORI (UDC)
24/06/2012 LAZIO, GIOVANNI LIBANORI (UDC) E LA SINDROME DEL "CONIGLIO MANNARO"
22/03/2012 NEMI ELEZIONI, BIAGGI: “NELL’UNO …….. NELL’ALTRO” DELIZIOSO QUADRETTO DI ………..
 
20/03/2012 NEMI ELEZIONI, LIBANORI COMMENTA LA LETTERA DI BIAGGI



ANGUILLARA, ACQUA ALL’ARSENICO È SEMPRE EMERGENZA

"L’attuale amministrazione ha inviato una lettera di sollecito al finanziamento regionale  l’8 maggio del 2012. La risposta del garante del servizio idrico è arrivata dopo un mese chiedendo al Comune di far parte dell’ATO 2 e quindi di passare il servizio idrico ad ACEA (in contrasto con i risultati del referendum: ACEA dovrebbe cambiare statuto mentre invece continua ad essere una SPA di diritto privato e a non realizzare i piani di investimento previsti)."

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Anguillara Bene Comune in merito all'emergenza arsenico.

Ecco la nota:

"Come è a conoscenza di tutti, Anguillara vive uno stato di emergenza acqua strutturale: migliaia di cittadini non hanno accesso all’acqua potabile nelle loro case. E sono costretti ad acquistarla nei supermercati o a recarsi alle casette dell’acqua, che funzionano anche male.
Nell’ultima assemblea pubblica sono state date alcune informazioni di grande interesse. Problemi di arsenico vi sono nelle zone Montano (dove vivono 900 persone), Ponton dell’Elce (2500) e Biadaro (800). Secondo l’amministrazione alle problematiche del Montano è possibile sopperire con miscelazione in vasche da attuare nei prossimi mesi. Per la zona del Biadaro la situazione è più seria, è necessario un impianto di depurazione-dearsificazione, per cui è stata avviata una progettazione preliminare con un costo previsto di 450 mila euro, mentre a lungo termine sarà necessario un collegamento con il condotto Acea. A Ponton dell’Elce è necessario un impianto di depurazione (costo 350 mila euro) ed il prolungamento del condotto Acea. Fino a qui niente di nuovo, già l’amministrazione precedente aveva informato su questa situazione.

L’attuale amministrazione ha inviato una lettera di sollecito al finanziamento regionale  l’8 maggio del 2012. La risposta del garante del servizio idrico è arrivata dopo un mese chiedendo al Comune di far parte dell’ATO 2 e quindi di passare il servizio idrico ad ACEA (in contrasto con i risultati del referendum: ACEA dovrebbe cambiare statuto mentre invece continua ad essere una SPA di diritto privato e a non realizzare i piani di investimento previsti). Comunque, verbalmente la Regione assicura che con l’assestamento di bilancio si troveranno i finanziamenti per gli impianti di depurazione-dearsinificazione (ricordiamo che già l’ass.re regionale Mattei nel 2011, all’avvio della campagna elettorale ad Anguillara, aveva promesso i finanziamenti entro la fine dello stesso anno). Occorrerà prevedere dei finanziamenti dal bilancio comunale ed entro la fine del 2012 avere almeno la progettazione degli impianti di depurazione per evitare sanzioni. Ricordiamo peraltro che Anguillara non può giovarsi di alcune deroga, perché non richiesta dalle amministrazioni precedenti.

Alcuni spunti di riflessione:
•    Le casette dell’acqua dovevano essere un intervento emergenziale, ormai è da un anno che sono l’unica soluzione con diversi problemi operativi come segnalano diversi cittadini. ABC già nel luglio scorso aveva subito denunciato come le casette fossero solo un palliativo.
•    Il sollecito per il finanziamento è stato inviato solo nel maggio del 2012, quando si sapeva già da un anno del problema, e che non ci si poteva accontentare di sole parole (nel consiglio comunale di Febbraio 2012 l’amministrazione aveva già informato su promesse verbali della Regione).
•    L’ordinanza di non potabilità per mezzo di manifestini giallini e scritto in piccolo, affissi a metà maggio, evidenzia l’ipocrisia dell’amministrazione che non comunica chiaramente l’impossibilità a soddisfare un diritto fondamentale dei cittadini.
•    L’opposizione chiede la riduzione delle bollette del 50%, ma potrebbe attivarsi presso i suoi referenti politici in Regione per ottenere i finanziamenti promessi (così come concesso ad altri comuni laziali). Anche se questo non dovrebbe dipendere da favori e buone relazioni partitiche ma dal rispetto del diritto dei cittadini.
•    La Regione gioca sporco ricattando il comune affinché passi il servizio idrico ad Acea per ottenere i finanziamenti, quando invece il risultato del referendum deve essere rispettato.

Se si vogliono cambiare effettivamente le cose non resta che una protesta dei cittadini forte e senza sconti verso eletti che non fanno valere il diritto. Potrebbero essere fatte denuncie, il comune sarebbe costretto a fare venire autobotti e forse solo allora i cittadini capirebbero che per ottenere un diritto è indispensabile l’impegno di tutti senza delegare ad altri la lotta per diritti essenziali. "

tabella PRECEDENTI:

27/06/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: LA FONTE CLAUDIA E’ LA SOLUZIONE
11/06/2012 ANGUILLARA E' ALLARME FLUORO: LA SALUTE NON PUO’ ASPETTARE.
26/05/2012 ANGUILLARA, LA SALUTE NON E’ IN VENDITA
06/03/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, IN PROVINCIA DI ROMA ANGUILLARA HA SITUAZIONE CRITICA


 




FORMIA IMU, PAONE: "DESTINIAMO GLI INTROITI DELL'IMU PER NUOVI SERVIZI AI CITTADINI E PER L'ECONOMIA LOCALE"

Alberto De Marchis

In una fase delicata per l'economia globale, nazionale e anche locale, una nuova tassa che era uscita dalla porta è rientrata dalla finestra colpendo nuovamente le famiglie italiane e formiane: si tratta dell'Imu. La vecchia Ici sugli immobili che, come nella migliore tradizione dei proverbi popolari, ha solo perso il pelo ma non il vizio cambiando il suo nome e il suo acronimo ma non il concetto di prelievo impositivo sul quale si basa. Ovvero la tassazione per i proprietari di case, prima o seconda che sia, terreni o fabbricati. E i Comuni rivestiranno un ruolo determinante nelle evoluzioni della nuova tassa perché oltre a decidere i tassi percentuali di prelievo sul valore catastale dell'immobile, saranno poi sempre loro a decidere come spendere questa nuova cospicua voce in entrata dei propri bilanci.

A porre con forza le questioni è intervenuto il consigliere comunale di Formia Stefano Paone che ha dichiarato:”Credo che l'Imu possa causare una grave sottrazione di risorse alle famiglie nell'ambito delle loro economie. Risorse che in prima battuta vengono solitamente dapprima sottratte per scopi turistici, ovvero in caso di emergenza si eliminano per prime dal bilancio familiare le voci legate alle spese di viaggio. La conseguenza più immediata della nuova tassa sugli immobili inoltre potrebbe essere rappresentata da una depressione irreversibile del mercato immobiliare. Insomma due settori trainanti dell'economia formiana come il turismo e il mercato immobiliare che rischiano di risentire gravemente delle ripercussioni e dei ridimensionamenti di spesa dei cittadini, se non verranno destinate risorse dalle amministrazioni comunali.

A questo proposito – prosegue il consigliere Paone – è necessario chiedersi quale destino attende le risorse che il Comune recupera dai nuovi introiti dell'Imu. Dobbiamo poter essere a conoscenza, ed eventualmente decidere per il bene della città, in che modo utilizzare questi soldi. Perché solo un corretto utilizzo di questo tesoretto derivante dalla nuova tassa, attraverso investimenti in nuovi e migliori servizi per la collettività, consentirà ai cittadini di sentir meno il peso di una nuova imposta. Dobbiamo cioè pensare ad utilizzare i soldi incassati dall'Imu a Formia per generare dei ritorni benefici sull'intera economia locale, pensando cioè di cogliere questa nuova tassa come un'opportunità e un motivo di crescita collettiva piuttosto che dissiparla dopo l'amaro sacrificio che in molti sono costretti ad affrontare.

È importante perciò che le amministrazioni locali come la nostra non pensino all'Imu solo come una toppa per risanare alcuni capitoli di spesa del bilancio comunale che non hanno o non avranno nessun beneficio per i cittadini e nessuna ricaduta per l'economia locale. Tutti i cittadini stanno vivendo un periodo di gravi difficoltà e non è più sostenibile accettare la linea dei vari governi che hanno deciso di continuare ad attingere risorse dal privato. Non possiamo più andare avanti così”.

 




LAZIO SANITA': UNA BOMBA ESPLOSA

Redazione

La Regione Lazio è al collasso, tra un debito di svariati milioni di euro e un Piano di rientro sanitario che penalizza molti dei centri del territorio. Ad inizio aprile il Governo ha detto la sua: stop ai finanziamenti fino alla fine di giugno, quando si riunirà nuovamente il Tavolo di tecnici che avrà il compito di giudicare l'operato della Presidente Polverini. La decisione è stata presa successivamente alla valutazione degli effetti delle manovre di rientro dal deficit giudicate insufficienti, valutazione che, come già sospettato ci dicono dal gruppo Pd della Regione, ha portato ad un "commissariamento della commissaria alla sanità" sul cui operato adesso dovranno vigilare due sub-commissari. È proprio Esterino Montino, Capogruppo Pd alla Regione Lazio che, dopo la diffusione di foto "scandalo" ritraenti alcuni reparti dei nosocomi della Regione, denuncia: "L'ordinaria situazione degli ospedali romani è il caos. Sono in stato di agitazione medici e infermieri del S. Camillo, Policlinico Umberto I, Gemelli, Idi-S. Carlo, Ares 118, Agenzia di Sanità Pubblica". Montino parla di strutture al collasso e di degrado, incolpando la Presidente Polverini: "Due anni dopo gli ospedali dismessi versano in condizioni di totale abbandono, come testimonia il degrado in cui si trova il Cto e il depotenziamento del S. Spirito. Ed anche i conti non tornano. Abbiamo un deficit di 870 milioni ed un sistema allo sbando". Diversa la posizione di Maurizio Buonincontro (Pdl), Consigliere Pdl Municipio XI, e Gianfranco Gatti, Consigliere regionale (Lista Polverini), che puntano il dito contro la precedente Giunta, ritenuta responsabile del forte debito ereditato: "Il Piano di Marrazzo prevedeva un taglio di 128 posti-letto per il Cto e di 40 per il S. Eugenio e allora nessuno di quelli che oggi richiamano alla mobilitazione ha protestato. Il Pronto Soccorso del S. Eugenio è in fase di riqualificazione finalizzata a migliorare la ricezione degli utenti". "Sottolineo agli autorevoli esponenti della Sinistra – continua Buonincontro – che il loro ex-presidente avrebbe eliminato del tutto il Pronto Soccorso del Cto mentre la Polverini lo ha mantenuto e specializzato in Pronto Soccorso Chirurgico Ortopedico, conservandone l'utilità per la popolazione". Intanto le polemiche continuano, sempre di più i lavoratori in protesta e gli ospedali in agitazione. Pronto soccorso intasati, reparti chiusi e riduzione drastica dei posti letto. A farne le spese i cittadini e il diritto alla salute. E il disappunto degli utenti è evidente se si guarda ai dati diffusi da Cittadinanza attiva nell'ultimo Pit della Salute (relativo al 2011). Il documento, che registra l'opinione della cittadinanza in fatto di sanità regionale, mette in evidenza i temi più scottanti, ma ciò che spicca di più è l'aumento vertiginoso di lamentele sui problemi dei pronto soccorso che registra un aumento di 10 punti percentuali rispetto al 2010.  Ma qual è la situazione dei maggiori centri del territorio? Il Ps del Cto continua a rimanere chiuso all'ingresso delle ambulanze, il Punto di Primo Intervento gestisce i codici meno gravi, per tutto il resto il paziente è dirottato al punto di emergenza più vicino e in più il numero di posti letto è stato drasticamente ridotto (da oltre 400 a poco più di 100). La situazione in cui versa il Cto è appesa a un filo, dice la Cgil. Attualmente, come molte delle Aziende Sanitarie della Regione, il Cto è privo di atto aziendale, il che determina un'instabilità enorme. Il 6 giugno, in una riunione, il dott. Antonio Paone, Direttore generale della Asl Roma C, ha presentato ai sindacati l'atto aziendale, che dovrà ora essere approvato dalla Regione e che la Cgil saluta con soddisfazione poiché è "evidente lo sforzo effettuato per preservare il più possibile il Cto". Tra i tanti provvedimenti, la trasformazione di 14 UOC (Unità operative complesse) in UOS (Unità operative semplici), fatto questo che scongiura l'eliminazione delle unità o il loro accorpamento a quelle del S. Eugenio (come è già successo per la cardiologia). La Cgil, di questo, si dichiara soddisfatta perché vengono mantenuti i servizi per il cittadino. Immobile la situazione dell'IRCCS S. Lucia che continua la sua lotta alla sopravvivenza seguitando a coprirsi di debiti con banche e fornitori (circa 100 milioni di euro ndr) pur di portare avanti l'attività del centro. La questione è stata affrontata anche in Senato dove è bipartisan la richiesta di aiuto per un istituto riconosciuto come un'eccellenza e un punto di riferimento per Roma, il Lazio e tutto il centro sud. Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha dibattuto a lungo della questione riconoscendo il valore della Fondazione. In merito alle parole del Ministro i vertici del S. Lucia hanno espresso gratitudine ma anche volontà di effettuare un approfondimento relativamente alle affermazioni di Balduzzi basate, ci dicono, su dati forniti dalla Regione Lazio e sulle quali il S. Lucia si dice disponibile ad un confronto pubblico. Ciò che resta è che l'istituto è ogni mese in difficoltà per il pagamento degli stipendi; i fondi vengono attualmente anticipati da una banca che anticipa i crediti per la Regione. Lo stratagemma però – ci dice Luigi Amadio, direttore generale del S. Lucia – si potrebbe rivelare pericoloso: nel caso in cui la Regione non saldasse il suo debito entro i termini stabiliti, gli interessi che matureranno saranno a carico della Fondazione che subirà ulteriori ripercussioni su una situazione già drammatica. Per il S. Lucia si è parlato anche di una convenzione con l'Inail, ancora non ufficializzata da un documento scritto, che potrebbe portare all'istituto un extrabudget importante per la sua sopravvivenza. Anche il Cto potrebbe stipulare una convenzione con l'Inail che aveva manifestato l'interesse di occupare metà dei locali e circa 40 posti letto del nosocomio. Durante l'incontro del 6 giugno però è stato comunicato che ancora nessun accordo è stato firmato in merito e la situazione risulta ancora in alto mare, ci dicono dalla Cgil. Della fragile situazione in cui versa il Cto ha parlato Antonio Bertolini, consigliere Pd e delegato alla Sanità del Municipio XI: "A distanza di mesi dall'incontro pubblico avuto con il Direttore Generale, in sede di Consulta Socio Sanitaria aperta alla cittadinanza, si registra come la situazione dei servizi sanitari territoriali e l'accessibilità alle cure per i cittadini del Municipio Roma XI non sia minimamente migliorata". Il consigliere parla della riduzione dei posti letto subita dal Cto e seguita dicendo: "Si registra il continuo interesse per l'Ospedale S. Eugenio a discapito del Cto, in attesa ormai infinita di scelte sul suo futuro e dell'accordo con l'Inail". Per completare il quadro un accenno è di dovere anche alla Asl di via Pascarella che ha definitivamente chiuso i battenti. Al momento in cui scriviamo è ancora in corso il trasferimento gli ambulatori nei nuovi locali della Croce Rossa a via Ramazzini; intanto gli appuntamenti sono stati cancellati e dove possibile ridistribuiti presso altri presidi del distretto sanitario. Finché non verrà riaperto il Cup presso la struttura i lavori non potranno riprendere a pieno regime: questa operazione – dice la dottoressa Simonetta Casile, direttore del distretto sanitario del Municipio XVI della Asl Roma D – dovrebbe essere portata a compimento a breve (metà giugno); a quel punto il Poliambulatorio dovrebbe riprendere a pieno ritmo la sua attività. In merito alle richieste di trasferimento del presidio all'interno dei locali inutilizzati del Forlanini ancora non si conoscono le risposte; l'opzione rimane un'ipotesi ma per ora la strada percorsa è quella di via Ramazzini.




LATINA, ARRIVA 1 MILIONE DI EURO SBLOCCATO DALLA REGIONE

Di Cocco: "Grazie all’intervento dell’Assessore al marketing del Lazio, anche questi ulteriori somme saranno destinate, assieme a quelle del Plus e a quelle per il porto canale di Rio Martino, agli interventi per vedere finalmente la costa Latinense riqualificata come merita”.

 

A.P.

“Accolgo con entusiasmo lo sblocco dei fondi di poco superiore al 1 milione di euro per degli interventi infrastrutturali, la manutenzione dei marciapiedi e delle piste ciclabili per la riqualificazione della Marina di Latina, comunicato dall’Assessore Stefano Zappalà“.
Lo afferma l’assessore al turismo del Comune di Latina, Gianlcua Di Cocco, che aggiunge: “I fondi previsti da una legge del 2007 erano stati reperiti e quindi dandogliene merito, grazie al mio predecessore l’assessore provinciale Enrico Tiero e da allora bloccati per problemi finanziari in Regione. Oggi grazie all’intervento dell’Assessore al marketing del Lazio, anche questi ulteriori somme saranno destinate, assieme a quelle del Plus e a quelle per il porto canale di Rio Martino, agli interventi per vedere finalmente la costa Latinense riqualificata come merita”.
 




ROMA, FIRMATO PROTOCOLLO SUGLI APPALTI IDRICI TRA SINDACATI E ACEA SPA

Alberto De Marchis

E’ stato firmato il 6 giugno il Protocollo sugli Appalti Idrici tra ACEA SpA, ACEA ATO2 SpA e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e relative categorie: Filctem, Flaei, Uilcem, Fillea, Filca e Feneal, come naturale seguito al Protocollo firmato in Prefettura nel febbraio 2011 per prevenire e contrastare il lavoro nero, l’evasione contributiva e la presenza di imprese irregolari negli appalti di Roma e Provincia. Il Protocollo segna un passo importante nei rapporti tra azienda e lavoratori, volti ad aumentare la qualità del lavoro, la sicurezza nei cantieri, il monitoraggio delle imprese appaltatrici iscritte agli Albi, gli investimenti e la professionalità, prevedendo tutta una serie di controlli e ‘buone pratiche’ che garantiscono sia l’azienda che i lavoratori, riportando l’accento su qualità del lavoro e sicurezza nel mercato dell’edilizia. Tra i più importanti punti concordati e sottoscritti è previsto, ad esempio, che la ditta che si aggiudica i lavori in appalto, debba avere nell’organico delle figure professionali di provata esperienza e di adeguata formazione come gli operai specializzati e qualificati. Questione sostanziale volta ad evitare l’applicazione di contratti diversi dalle professionalità effettivamente impiegate, pratica a cui negli ultimi anni, si assiste sempre più spesso. Altro fondamentale punto dell’accordo è la pianificazione a lungo termine, da parte di Acea, delle politiche di investimento sulle reti idriche e fognarie al fine di salvaguardare anche l’occupazione dell’indotto, di cui le OOSS saranno costantemente informate, in un’ottica di scambio e collaborazione fattiva che la stessa Acea ritiene utile per favorire i principi di gestione in qualità e sicurezza nel mercato degli appalti.E’ stata, inoltre, ribadita con forza la comune volontà di combattere il lavoro irregolare, le inadempienze contrattuali e previdenziali ed il mancato rispetto delle norme di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, battaglie portate avanti ormai da anni dalle sigle sindacali. E’ stata quindi decisa la costituzione di una Commissione paritetica che rappresenti la società ed i sindacati che si occupi di monitorare gli appalti per garantire la libera circolazione di informazioni e la massima trasparenza, grazie a comunicazioni periodiche inviate alla Direzione Territoriale del Lavoro e allo SPRESAL della ASL di competenza. Di estrema attualità ed importanza è anche la lotta all’evasione fiscale che nel Protocollo si esplica nell’attività di controllo che l’Acea, in qualità di stazione appaltante, si impegna a portare avanti con la richiesta dei DURC direttamente agli istituti o agli enti abilitati al rilascio del territorio, prima del pagamento dei SAL o dello SFL, anche perché sarà la stessa ACEA a pagare direttamente i subappalti. Anche controlli più costanti e direttamente in loco sono previsti dal Protocollo, con un Responsabile che dovrà ispezionare il cantiere una volta al mese e registrare la propria presenza ed osservazioni sul giornale lavori, con l’accertamento che ogni lavoratore abbia il proprio tesserino di riconoscimento valido, con l’informazione dei lavoratori sui rischi e sulle norme di sicurezza e con il controllo che tutta la documentazione prevista dalla legge sia tenuta ed aggiornata dalle ditte subappaltatrici. Questioni che potrebbero sembrare banali e burocratiche, ma la cui inadempienza negli ultimi anni, è stata la causa principale di incidenti nei cantieri e di diffusione di illegalità e criminalità nell’edilizia laziale. Questa la dichiarazione delle Segreterie Provinciali di Fillea-Cgil, Feneal-Uil e Filca-Cisl: “Siamo convinti che questo Protocollo non solo farà in modo che non ci siano situazioni di elusione dei contratti idrici negli appalti ACEA, ma contiamo, con questo accordo, di aver contribuito ad eliminare, almeno in questo ambito, la concorrenza sleale (dumping sociale) e il ricorso sempre più frequente e pericoloso all’eccesso di ribasso nelle gare d’appalto, che sono ormai la causa prima di illegalità nei cantieri.”
 




ALBANO DISCARICA: LUCA ANDREASSI RISPONDE ALLE ASSOCIAZIONI

Angelo Parca

Immediata la risposta del delegato ai rifiuti del Comune di Albano Luca Andreassi alla nota dell'associazione Differenziati pubblicata oggi 27 giugno da L'osservatore laziale (ALBANO DISCARICA: LE ASSOCIAZIONI BUSSANO IL COMUNE NON APRE)

Ecco la risposta di Andreassi:

"I nostri uffici stanno valutando se le Associazioni che hanno fatto richiesta dei documenti indicati abbiano titolo a richiederli. Nel caso in cui così fosse, sarà mia premura accertarmi che tale procedura venga espletata nel più breve tempo possibile. In nome della legalità e trasparenza richiamata, trovo, però, piuttosto bizzarro, che vengano richiesti con tanta enfasi documenti che sono già stati resi disponibili e siano da giorni (o settimane, forse) in possesso dei richiedenti. Anche se per via informale. Proprio perchè non abbiamo nulla da nascondere li abbiamo mostrati non appena ci sono stati richiesti. E trovo ancora più bizzarro che, sempre in nome della tanta decantata trasparenza, che, nonostante la disponibilità dell'Amministrazione a condividere il ricorso europeo insieme ai suddetti comitati, (disponibilità dichiarata da ME, quindi c'ero quando è successo) questa Amministrazione ed io stesso abbiamo appreso dai giornali la notizia dell'avvenuto deposito del ricorso alla UE da parte dei comitati. Trovo, infine, oltremodo bizzarro, sempre in nome della tanta decantata trasparenza, la risposta NEGATIVA dei comitati alla richiesta fatta dall'Amministrazione (sempre attraverso la mia persona) relativamente alla possibilità di avere copia del ricorso depositato dai Comitati presso il giudice europeo, per poter depositare a nostra volta delle memorie a supporto del ricorso medesimo, rafforzandolo. La battaglia di questa Amministrazione e mia personale è contro l'inceneritore e la sua costruzione sul territorio. Non mi interessa altro."

tabella PRECEDENTI:

27/06/2012 ALBANO DISCARICA: LE ASSOCIAZIONI BUSSANO IL COMUNE NON APRE



LAZIO COMUNITA' MONTANE: FINITI TUTTI I SOLDI

C.R.
Le comunità Montane dell’hinterland laziale non hanno più soldi neppure per amministrare. Dagli organi centrali regionali non arrivano più neanche i fondi necessari per il normale funzionamento dell'attività amministrativa. Una richiesta condivisa, quella fatta alla Regione dalle Comunità Montane, nel chiedere lo stanziamento nel bilancio regionale delle somme necessarie per fronteggiare le spese vive di funzionamento comprese quelle relative agli stipendi del personale dipendente. Si chiede, inoltre se per l'anno 2011 verrà ripartito l'importo promesso dall'assessore Cangemi nella riunione di giugno di un anno fa di 4.500.000,00 in aggiunta a quello di Euro 2.500.000,00 già liquidato. Anche tale somma è indispensabile per coprire le spese fisse e obbligatorie e permettere di chiudere il conto consuntivo dell'anno 2011. “L’incertezza che aleggia sul destino delle comunità montane della Regione Lazio, non può ripercuotersi sui dipendenti – fa sapere il consigliere regionale del Pd, Francesco Scalia – La Giunta Regionale deve impegnarsi a garantire la copertura finanziaria quantomeno per gli stipendi. Ormai i bilanci degli enti montani sono pari a zero,  ma il futuro di 108 famiglie deve essere assolutamente tutelato“.
 




ROMA EUR," I CANI SONO MIEI E HO DIRITTO DI PICCHIARLI": ARRESTATO ROMENO

Redazione

Stava maltrattando i suoi tre cani meticci. L’episodio è accaduto ieri sera all’Eur, in via Caduti per la Guerra di Liberazione, quando alcuni passanti hanno chiamato la Polizia. Gli agenti del Commissariato Esposizione diretto dal dr. Giuseppe Miglionico, arrivati sul posto, hanno trovato l’uomo ancora intento a “malmenare” i suoi 3 cani, un maschio di circa 3 anni e due cuccioli di pochi mesi. Alla vista degli uomini in divisa, ha iniziato ad inveire contro di loro, affermando di essere il padrone degli animali e di avere il diritto di picchiarli. I poliziotti sono intervenuti a difesa degli animali. L’uomo sempre più agitato ha aggredito fisicamente gli agenti. Dopo una colluttazione e con non poca difficoltà, sono riusciti a bloccarlo, mettendo “in salvo” i cani. Identificato per M.A.V., 38enne rumeno, l’uomo è stato arrestato per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, e denunciato per maltrattamenti di animali. Uno dei poliziotti intervenuti, rimasto ferito ad una spalla, è stato accompagnato in ospedale per accertamenti.I tre cani sono stati affidati a personale specializzato, e, dati in custodia, al canile comunale, in attesa di essere affidati.

 




ROMA SPOGLIATOI DEL POLICLINICO, RICONOSCIUTO L'AUTORE DI VIOLENZA SESSUALE E FURTO AI DANNI DI UNA DOTTORESSA SPECIALIZZANDA

Redazione

Ieri il personale del Commissariato San Lorenzo, operando con la collaborazione di questa Squadra Mobile, ha sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria Y.E.T., cittadino etiope di venticinque anni, pregiudicato, irregolare sul territorio nazionale, nei cui confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza per il reato di violenza sessuale e rapina aggravata. Il fermato, è stato riconosciuto come l’autore della violenza sessuale e la rapina commesse, nella serata dello scorso 24 giugno, all’interno degli spogliatoi del Policlinico Umberto I, in pregiudizio di una dottoressa specializzanda. Infatti il reo, dopo aver palpeggiato la giovane donna, tentava di sfilarle i pantaloni e non riuscendovi per la sua reazione si impossessava del suo telefono cellulare I-phone e di un mazzo di chiavi. L’autore, sulla base della segnalazione di alcuni colleghi della vittima veniva rintracciato dall’autoradio del Commissariato San Lorenzo in Viale dell’Università nr. 37. Nel corso della perquisizione l’indagato, che ha tentato di sottrarsi al controllo opponendo resistenza al personale intervenuto, è stato trovato in possesso oltre che del mazzo di chiavi sottratto alla vittima anche di materiale vario, tra cui due coltellini e due telefoni cellulari su cui verranno avviati accertamenti. Inoltre la successiva perquisizione domiciliare effettuata in Via Cupa nr.1 dove ha il posto letto, consentiva di sequestrare anche il telefono I-phone rapinato alla dottoressa. Il P.M. di turno dr.ssa Tiziana Cugini, titolare delle indagini, disponeva che il fermato venisse associato presso la casa Circondariale di Roma Regina Coeli.

 

 




NEMI SELCIATO BELVEDERE, ATTAPPATE LE BUCHE

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Chiara Rai
E’ stato sistemato il tratto danneggiato del belvedere Dante Alighieri a Nemi, prima pericoloso a causa di circa un paio di buche profonde prive di sampietrini. Dal Belvedere la strada porta direttamente al lago di Nemi, ma la via risulta ancora chiusa a causa di una frana che nel 2008 ne compromise la sicurezza. I lavori al belvedere avrebbero dovuto essere completati in occasione della Sagra delle Fragole che si è conclusa il 10 giugno. Ma adesso il lavoro è stato fatto, e la serie di buche pericolose ripristinate con i sampietrini. Il Comune ha affidato il lavoro, lo scorso 28 maggio, in cottimo fiduciario alla ditta “L’arte della Pietra” al corrispettivo di 1.164,83 euro in considerazione dell'urgenza della sagra.

tabella PRECEDENTI:

14/06/2012 NEMI, SELCIATO BELVEDERE: ISTRUZIONI PER L'USO
09/06/2012 NEMI SELCIATO BELVEDERE, PASSATO IL SANTO FINITA LA FESTA