TORVAIANICA LUNGOMARE DELLE SIRENE, RIAPRE IL POSTO DI POLIZIA PER L'INTERA ESTATE

Redazione

Il Posto di polizia di Torvaianica, situato sul lungomare delle Sirene,  inaugurato la scorsa stagione, è tornato a garantire la presenza della Polizia di Stato sul tratto di litorale a sud della Capitale.

Questa mattina il Questore di Roma Fulvio della Rocca,  recatosi sul posto per l’occasione, alla presenza del Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco e del Dirigente del Commissariato di Ostia dr. Antonio Franco, ha sottolineato l’importanza dei presidi estivi per un maggior controllo del territorio in quelle zone dove si registra nel periodo estivo un notevole afflusso di villeggianti.

Il Questore ha quindi messo in luce gli sforzi della Questura  per “allungare” il controllo del territorio sul litorale.

Il Posto di Polizia, che usufruisce di uno stabile del demanio messo a disposizione dal Comune, resterà aperto tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00 fino al termine della stagione estiva e  garantirà il servizio di pronto intervento con la presenza di 11 agenti ed un Ufficiale di polizia giudiziaria, che si alterneranno nei turni di servizio.

L’ufficio rappresenta dunque un’ulteriore risorsa per il coordinamento delle unità operative impegnate nel controllo del territorio, già potenziate in vista della stagione estiva. 

 




ROMA, GIU' LE MANI DA CINECITTA' E ISTITUTO LUCE. GLI AUTORI SI APPELLANO A NAPOLITANO E A MONTI

Redazione

Gli autori italiani scrivono al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Mario Monti per "salvare" Cinecittà e l’Istituto Luce  dalla «cementificazione» dell'area.

Ecco i primi firmatari, Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Costantinos Costa Gavras, Ugo Gregoretti, Ken Loach, Citto Maselli, Franco Nero, Vanessa Redgrave, Pasquale Scimeca, Ettore Scola, Bertrand Tavernier, Giuseppe Tornatore.

«Gli studi di Cinecittà sono famosi in tutto il mondo come luogo d'eccellenza per la creazione di opere cinematografiche – si legge nel comunicato dell'Anac -. Insieme ai suoi studi e ai suoi laboratori sono le straordinarie professionalità dei maestri costruttori e scultori, degli artigiani del gesso e dei macchinisti di scena ad aver attirato a Roma le più grandi produzioni europee e d'oltreoceano». «Ora il piano industriale dei privati che gestiscono gli Studios – prosegue il comunicato – prevede da un lato lo smantellamento delle attività cinematografiche, dall'altro la costruzione di alberghi e “centri benessere” avviando così quel processo di cementificazione e sfruttamento dell'area che alcuni dei più importanti imprenditori edili della regione meditano da tempo. Per questo noi sottoscritti autori cinematografici – conclude la nota degli autori – rivolgiamo un appello al Presidente della Repubblica italiana e al Presidente del Consiglio perchè intervengano urgentemente per impedire tutto ciò e perchè Cinecittà e l'Istituto Luce tornino ad essere punto di riferimento produttivo del cinema mondiale e restituiti a quel ruolo pubblico di volano per il rinnovamento e il rilancio del cinema italiano».

tabella PRECEDENTI:

01/07/2012 ROMA GIU' LE MANI DA CINECITTA', IL MINISTRO ORNAGHI: SU CINECITTA' STUDIOS SPA NON HO POTERI DIRIGISTICI
22/06/2012 ROMA, GIU' LE MANI DA CINECITTA'.


 




ALLUMIERE, MEGA IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DA 70MILA TONNELLATE: IL SINDACO DENUNCIA IL MEDICO MAURO MOCCI

Per il bene di Tarquinia: "La storia è sempre la stessa, i cittadini che hanno il coraggio di porre domande tecnico scientifiche, di credere nell’azione informativa degli incontri pubblici, sono poi le vittime dei Sindaci che non hanno posizioni chiare e convincenti nei riguardi degli impianti nocivi che vengono proposti sui loro territori." "Anche il sindaco di Tarquinia, invece di dichiararsi contrario al megadigestore, durante il consiglio comunale del 9 Luglio ha difeso il Sindaco di Allumiere, anche senza sapere bene cosa sia successo ai margini della commissione ambiente di venerdi 6 Luglio; vale anche per lui il sollecito per dimostrare posizioni chiare sulla contrarietà alla megadiscarica senza equivoci di fondo."

 

Angelo Parca

Riceviamo e pubblichiamo la nota di "Per il bene di Tarquinia"

"Apprendiamo con stupore che il Sindaco di Allumiere nel pieno possesso delle sue facoltà di primo cittadino e di responsabile della salute dei cittadini del comune di Allumiere, già appesantiti dalla presenza inquinante della centrale a carbone di Civitavecchia, invece di dichiararsi pienamente contrario al progetto di un mega impianto di compostaggio, da 70000 tonnellate circa, decide di denunciare il dott. Mauro Mocci per una ipotetica aggressione subita da parte di Mauro. Noi stiamo dalla parte del dott. Mauro Mocci e del comitato antidiscarica perchè sono loro le vittime dell’aggressione verbale e fisica attuata dal Sindaco Battilocchio e causata solo per avere pubblicamente e democraticamente espresso in modo tecnico-scientifico il dissenso per il progetto (Mega Digestore per la produzione e la combustione di gas metano), un’ ennesimo attacco a questo territorio già fortemente gravato da impianti inquinanti. Lo sanno tutti che il megaimpianto è il cavallo di Troia della megadiscarica che vorrebbero realizzare ad Allumiere, per questo non ci fidiamo degli atteggiamenti morbidi dei Sindaci che invece di proteggere il territorio creano polemiche inutili per distogliere l’attenzione sul problema reale, ovvero la megadiscarica che serve a Roma e provincia per risolvere il grave problema della chiusura di Malagrotta. Anche il sindaco di Tarquinia, invece di dichiararsi contrario al megadigestore, durante il consiglio comunale del 9 Luglio ha difeso il Sindaco di Allumiere, anche senza sapere bene cosa sia successo ai margini della commissione ambiente di venerdi 6 Luglio; vale anche per lui il sollecito per dimostrare posizioni chiare sulla contrarietà alla megadiscarica senza equivoci di fondo. La storia è sempre la stessa, i cittadini che hanno il coraggio di porre domande tecnico scientifiche, di credere nell’azione informativa degli incontri pubblici, sono poi le vittime dei Sindaci che non hanno posizioni chiare e convincenti nei riguardi degli impianti nocivi che vengono proposti sui loro territori. Anche se le elezioni hanno confermato il consenso politico al sindaco, il mandato non è fine a se stesso, ma costa anche in termini di coerenza, di capacità di difendere la salute e gli interessi della collettività; dunque perché denunciare il dott. Mauro Mocci se veramente volesse difendere tutti i cittadini del suo comune, visto che tutti hanno stima e fiducia in lui?. Oggi saremo presenti ad Allumiere alle 17,30 presso l’auditorium per l’incontro informativo organizzato dal comitato antidiscarica per dare la nostra piena solidarietà al dott. Mauro Mocci che può vantare la più grande stima e appoggio di tutti i comitati con cui ha collaborato, libero e lungimirante nel suo atteggiamento di medico e cittadino impegnato nella difesa del territorio."


 




BRACCIANO CONSIGLIO COMUNALE: PATRIZIA RICCIONI SUBENTRA AD ARMANDO TONDINELLI DICHIARATO INCOMPATIBILE

Lo ha disposto nella seduta che si è svolta ieri mattina il Consiglio comunale dopo che, nella seduta di insediamento, la questione era stata sollevata dal sindaco Giuliano Sala a norma dell’articolo 63 del Testo Unico Enti Locali a causa di una lite pendente con il Comune

 

Angelo Parca

Per incompatibilità Armando Tondinelli, eletto alle ultime amministrative del 6 e 7 maggio scorso, non è più consigliere comunale di Bracciano. Lo ha disposto nella seduta che si è svolta ieri mattina il Consiglio comunale dopo che, nella seduta di insediamento, la questione era stata sollevata dal sindaco Giuliano Sala a norma dell’articolo 63 del Testo Unico Enti Locali a causa di una lite pendente con il Comune. La delibera è stata adottata a maggioranza (il consigliere di maggioranza Maura Negretti si è astenuto). Poco prima del voto erano usciti dall’aula i consiglieri del gruppo di minoranza della lista Massi Sindaco Bracciano è Tua. Prima del voto sulla delibera di incompatibilità sono state respinte a maggioranza quattro mozioni, due di carattere pregiudiziale due di carattere sospensivo, presentate dai consiglieri di minoranza Alfredo Massi e Luca Testini. Il successivo provvedimento approvato dal Consiglio comunale nella seduta di ieri è stato inoltre la surroga alla carica di consigliere comunale di Tondinelli con Patrizia Riccioni, prima dei non eletti della lista Massi Sindaco Bracciano è Tua. In apertura ha lasciato l’aula in segno di protesta il consigliere Elena Carone Fabiani la quale chiedeva la collocazione del suo scranno all’estrema sinistra dell’assise comunale e non già tra gli scranni della maggioranza e della minoranza così come era stato disposto dopo specifiche richieste della stessa Carone Fabiani. 

tabella PRECEDENTI:

13/06/2012 BRACCIANO, CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA L'INCOMPATIBILITA' PER ARMANDO TONDINELLI DALLA CARICA DI CONSIGLIERE


 




LAZIO RIFIUTI. ZARATTI (SEL): “NON SERVE QUINTO IMPIANTO TMB A PALIANO. BASTA COI COMMISSARI, INUTILI E DANNOSI”

Redazione

“Non serve un quinto impianto di trattamento meccanico biologico per i rifiuti. E’ inutile portare a spasso la spazzatura tra Roma a Paliano. E’ invece necessario che funzionino a pieno regime gli impianti Tmb già esistenti, che come invece scoperto recentemente da un’indagine del Noe hanno sempre lavorato a ritmi ridotti. Il prefetto Sottile appare un po’ confuso:  qui ad essere necessari sono soltanto gli impianti per il trattamento della frazione umida. Certo che un fatto è ormai chiaro: la determinazione di Sottile nel voler scegliere tanto per scegliere, prima con il sito di Pian dell’Olmo adesso con un impianto a Paliano, in realtà evidenzia l’inutilità e la dannosità delle strutture commissariali e dei relativi commissari”.  Lo dichiara Filiberto Zaratti, Consigliere di Sinistra ecologia e libertà alla Regione Lazio.




LAZIO SPENDING REVIEW, LA PRESIDENTE POLVERINI INCONTRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONI PER DECIDERE MODALITA' APPLICAZIONE E TAGLI

Redazione

“Non possiamo che essere soddisfatti della decisione della presidente Polverini di incontrare maggioranza e opposizioni per discutere e decidere in concreto, insieme alle forze politiche più responsabili, le modalità di applicazione dei tagli previsti dalla spending review – E’ quanto afferma in una nota il capogruppo dell’Udc in Regione Lazio Francesco Carducci – Si tratta di un metodo che l’Udc, a tutti i livelli, auspica dall’inizio della crisi e che come si è affermato a livello nazionale con la nascita del governo Monti, può essere ora seguito proficuamente anche dalla presidente Polverini nella nostra regione. In una fase difficilissima per l’Italia come quella attuale, tutto il Paese deve dare il proprio contributo e il Lazio non può certo tirarsi indietro. Per quanto duri, – conclude Carducci – gli interventi richiesti non hanno alternative, anche perché il governo Monti, a differenza dei precedenti, ha scelto la strada dei tagli mirati abbandonando la via ben più iniqua dei tagli lineari che ci ha sempre visti contrari. A nessuno piacciono i sacrifici, ma se l’alternativa è la bancarotta generale, non resta che rimboccarsi le maniche”.




LATINA STABILE OCCUPATO IN VIA RESPIGHI: LE FAMIGLIE RICEVUTE DAL SINDACO

A.P.

Il Sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, e l’assessore ai Servizi sociali, Patrizia Fanti, hanno ricevuto questa mattina una delegazione delle tredici famiglie che da settimane occupano uno stabile di via Respighi di proprietà privata. Dopo aver ascoltato i rappresentanti delle famiglie, il Sindaco ha rinnovato la disponibilità da parte dell’amministrazione comunale a vagliare le esigenze delle singole famiglie per cercare risposte alle loro problematiche, il tutto nel limite assoluto della legalità e delle competenze dell’ente comunale. In tal senso l’assessorato ai servizi sociali, che già nelle scorse settimane aveva incontrato le famiglie per un primo screening, ha programmato una serie di altri incontri. Le famiglie saranno ricevute, fuori dall’orario di ufficio, per approfondire singolarmente le diverse e trovare soluzioni adeguate e specifiche ai singoli problemi.                                                  
 




PARTITO PER LA TUTELA DEI DIRITTI DI MILITARI E FORZE DI POLIZIA: "GIU' LE MANI DALLA CROCE ROSSA" LA PAROLA AL SENATO

A. De. M.

"Ho appreso da pochi minuti, e con particolare soddisfazione, che l'ufficio di presidenza della 12^ Commissione (Igiene e sanita') del Senato ha incaricato il presidente della Commissione, senatore Tomassini, di richiedere al Presidente del Senato indicazioni sull'atto di governo 491 (riorganizzazione della Croce Rossa), valutando che la delega il Governo l'abbia esercitata fuori dai termini previsti dalla legge. – Dichiara in una nota Luca Marco Comellini Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm). La nota prosegue – L'ufficio di presidenza ha inoltre deciso di non incardinare il provvedimento a meno che il Presidente Schifani non lo imponga, motivandolo con ragioni istituzionali e con precedenti o ragioni legalmente valide, perché gli esempi e le prassi citate dal governo non sono state ritenute valide. Lo scorso 2 luglio, con una articolata lettera, ho voluto rivolgere ai Presidenti del Senato e della Camera un accorato appello segnalando che per la seconda volta che il Governo sta tentando di far passare la riforma della Croce Rossa senza osservare il termine stabilito della legge delega, quindi questa notizia  ci da ragione e conferma la correttezza della nostra azione e l'illegalità che abbiamo denunciato. Voglio quindi rivolgere al senatore Tomassini, Presidente della 12^ Commissione, un sentito ringraziamento e un invito a proseguire sulla strada intrapresa, cioè a difendere la legalità e quelle prerogative e alte funzioni che la Commissione che presiede è chiamata a svolgere nell'interesse dei cittadini e dello Stato. Sulla questione Croce Rossa domani sarà la volta della XII^ Commissione (Affari sociali) della Camera e mi auguro che sull'atto di governo 491 possano prevalere le stesse ragioni del diritto e della legalità che hanno trovato attenzione e condivisione da parte dei membri dell'ufficio di presidenza della paritetica commissione senatoriale. Non posso comunque fare a meno di invitare il Ministro Balduzzi a procedere al ritiro dell'atto 491 e a dare piena e puntuale attuazione all'Ordine del Giorno 9/4865-AR/10 con cui il Governo si è impegnato a far eleggere gli organi statutari della Croce Rossa entro lo scorso 1 giugno, perché, a nostro avviso, l'indispensabile riorganizzazione dell'Associazione deve essere decisa dai soci, dai volontari e dai lavoratori civili e militari che ne sono i legittimi proprietari. – Comellini conclude la nota – La riorganizzazione della Croce Rossa deve quindi, necessariamente, passare da una gestione ordinaria e non da quella commissariale o dalle decisioni, o imposizioni, o interessi di natura politica." 

tabella PRECEDENTI:

29/06/2012 CROCE ROSSA, "QUANDO IL GATTO NON C'E' I TOPI BALLANO"
26/06/2012 CROCE ROSSA, COMELLINI (PDM): CONSIGLIO DEI MINISTRI RISPETTI "ITER" PER EMANAZIONE DECRETI.
20/06/2012 LAZIO, PARTITO PER LA TUTELA DEI DIRITTI DI MILITARI E FORZE DI POLIZIA: "GIU' LE MANI DALLA CROCE ROSSA"
05/06/2012 ROMA CROCE ROSSA, COMELLINI (PDM): INACCETTABILE COMPORTAMENTO ANTISINDACALE DA PARTE MILITARE DEL CORPO. INTERVENGANO ISTITUZIONI


 




ROMA PANICO A MONTESACRO, UOMO PICCHIA IL CANE, AGGREDISCE UN'AUTOMOBILISTA E I CARABINIERI

Redazione
 
Attimi di vero panico e sconcerto si sono vissuti ieri pomeriggio in via Ugo Ojetti, dove i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro sono stati chiamati ad intervenire per fermare l'improvvisa follia distruttiva di un cittadino egiziano di 27 anni. Il ragazzo, già conosciuto alle forze dell'ordine, mentre camminava in strada, ha improvvisamente iniziato a colpire e maltrattare il proprio cane, sbattendolo più volte a terra. La violenza dei colpi sferrati sul povero animale, i suoi guaiti e le urla dello straniero hanno attirato l'attenzione di un 35enne romano che transitava in auto. L'uomo si è voltato a guardare la scena e il 27enne è andato inspiegabilmente su tutte le furie, sbraitando nei confronti dell'automobilista "impiccione" con cui, quasi subito, ha ingaggiato una lite animata.

Non pago, l'egiziano ha estratto un coltello a serramanico dalla tasca ed ha più volte rincorso l'automobilista tentando di colpirlo, poi ha afferrato una panchina che era a lato della strada e l'ha scagliata più volte contro l'auto del 35enne, mandando in frantumi lunotto, finestrini e parabrezza, camminando su tutta la carrozzeria per poi issarsi sul tettuccio, a torso nudo, a mo' di podio. Nel frattempo i passanti che stavano assistendo alla scena avevano allertato il "112". Anche i Carabinieri intervenuti hanno dovuto fare i conti con l'esagitato egiziano. Dopo qualche minuto di tensione, i militari sono riusciti a disarmarlo e ad immobilizzarlo. Il nordafricano, trattenuto in caserma, dovrà rispondere all'Autorità Giudiziaria delle accuse di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, danneggiamento aggravato, minaccia aggravata, maltrattamento di animali e porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere. Il cane, che fortunatamente non ha riportato ferite, è stato portato nel giardino della caserma dei Carabinieri, dove è stato coccolato e rifocillato in attesa dell'arrivo della zia dell'arrestato, alla quale è stato affidato.




CIAMPINO, UN CALVARIO DI 40 GIORNI PER UN PATROCINIO GRATUITO DEL COMUNE PER INIZIATIVA A FAVORE TERREMOTATI

[RICHIESTA DI PATROCINIO GRATUITO PROTOCOLLATA IL 1 GIUGNO 2012]

 

Angelo Parca

L’Associazione Rete Sociale Indipendente, si è attivata per reperire attraverso donazioni da parte dei cittadini, in collaborazione con l’iniziativa “un camion per l’Emilia, subito!” gli aiuti necessari da inviare nelle zone terremotate dell’Emilia Romagna. Alla raccolta, durata un mese, hanno partecipato anche le sedi di Nerola ed Ardea. Sono stati mandati due carichi di beni di prima necessità: latte, alimenti, tovaglie, pannolini, shampoo, dentifrici, detersivi, alimenti per animali, oltre a grandi quantitativi di acqua in bottiglie di plastica, tovaglioli, panni di carta, e tanta altra roba. Tutto ciò si è potuto realizzare grazie all’adesione dei supermercati Todis e Top di Ciampino e grazie a tutti quei cittadini che hanno aderito all’iniziativa. “A nome mio e a nome dell’associazione desidero ringraziare tutti coloro che hanno aderito a questa importante iniziativa – dichiara il fondatore e Consigliere dell’associazione Rete Sociale Indipendente, che prosegue nelle dichiarazioni togliendosi qualche “sassolino dalle scarpe” nei riguardi dell’Amministrazione comunale di Ciampino – personalmente ho un rospo in corpo che ancora non ho digerito, questo grazie all’Amministrazione Comunale alla quale abbiamo chiesto un  patrocinio gratuito, come si può constatare dall’allegato. Il  30 maggio, ho protocollato e portato di persona in segreteria del Sindaco la richiesta relativa, firmata dal Presidente dell’associazione, come mi era stato consigliato dalla stessa segretaria il giorno prima, per accelerare l’iter burocratico. E sempre quel giorno incontrai il Sindaco che mi rassicurò sul fatto che non ci sarebbero stati problemi in merito alla concessione del patrocinio gratuito. Ebbene, è passato più di un mese dal 30 maggio e ad oggi 10 luglio, ne io ne tantomeno l’associazione ha avuto un riscontro da parte del Comune. Sono arrabbiato per il semplice motivo che io personalmente l’ho proposto all’associazione la quale mi ha dato carta bianca per muovermi a mio piacimento. Sicuramente il rospo lo digerirò, ma una cosa certa è che mi rimarrà l’amaro in bocca. – Pedretti conclude – Dimenticavo un grazie lo dobbiamo al nostro Sindaco per averci permesso di affiggere le locandine con tanto di timbro della STS (Ufficio affisione) senza farci spendere un centesimo.
 




ARICCIA ELEZIONI, DI FELICE: "LE INTERROGAZIONI DEL PD RIPRENDONO IN MODO PEDISSEQUO UNO SCRITTO DI CHIARO TENORE PARTIGIANO"

[ALLEGATO A] 

[ALLEGATO B] 

[ALLEGATO C] 

[ALLEGATO D] 

[ALLEGATO E] 

[ALLEGATO F] 

[ALLEGATO G] 

 

 

Redazione

 

Puntuale la replica Roberto Di Felice alle interrogazioni presentate dagli onorevoli Enrico Gasbarra, Paolo Gentiloni, Roberto Morassut, Renzo Carella, Michele Pompeo Meta, Walter Tocci, Jean-Léonard Touadi, Antonio Rugghia e Stefano Pedica.

 

Ecco i fatti: ci sono state tre interrogazioni presentate dai deputati Carella, Gasbarra, Morassut, Meta, Tocci, Gentiloni,Touadi, Rugghia sulla vicenda del Tar Lazio che di fatto ha annullato le operazioni elettorali di Ariccia "chiedendo al Ministro dell’Interno se è a conoscenza dei fatti esposti e, se confermati, con quali provvedimenti di competenza intenda intervenire per impedire che irregolarità come quella esposta nell’interrogazione possano determinare l’annullamento delle elezioni in spregio della volontà popolare".

 

A questi signori ha inteso rispondere l'ex candidato sindaco con il Terzo Polo (leader di Patto Sociale per Ariccia) Roberto Di Felice che non è stato eletto sindaco per una manciata di voti rispetto all'esponente di centrosinistra Emilio Cianfanelli.

ECCO LA LETTERA DI DI FELICE

"Agli Onorevoli Enrico Gasbarra, Paolo Gentiloni, Roberto Morassut, Renzo Carella, Michele Pompeo Meta, Walter Tocci, Jean-Léonard Touadi, Antonio Rugghia e Stefano Pedica

Agli illustri Onorevoli indicati in epigrafe invio alcuni documenti, dopo aver letto, essendo presenti in Internet, tre interrogazioni parlamentari, quasi identiche, presentate, tra le altre, sia alla Camera dei Deputati dagli Onorevoli del P.D. e indirizzata al Ministro dell’Interno ma anche al Senato della Repubblica dall’Onorevole dell’I.d.V. e rivolta ai Ministri dell’Interno e della Giustizia, entrambe riguardanti il caso dell’annullamento delle operazioni elettorali nel Comune di Ariccia, che hanno condotto al commissariamento prefettizio dell’amministrazione comunale.

Noto che le interrogazioni riprendono in modo pedissequo uno scritto di chiaro tenore partigiano, recentemente diffuso tra gli adepti dell’ex sindaco, e alcune considerazioni, prive di pregio giuridico ma anch’esse ovviamente partigiane, contenute in una memoria depositata al Consiglio di Stato da un avvocato che assiste alcuni membri della parte politica dell’ex sindaco, dal che consegue l’ipotesi, coltivata da molti cittadini ma che io mi rifiuto di accettare, che Voi, difensori dell’indipendenza della Magistratura quando subisce gli attacchi dei berlusconiani e attenti lettori degli atti normativi che producete per governare il vivere associato di noi umili cittadini, addirittura non abbiate letto oppure abbiate letto frettolosamente oppure abbiate conosciuto soltanto de relato le due sentenze del T.A.R. per il Lazio sul caso in questione e le ordinanze collegiali del Consiglio di Stato di respingimento delle istanze cautelari.

Contrariamente a quanto si asserisce nelle Vostre interrogazioni, i motivi posti a fondamento dei ricorsi non riguardano soltanto “due irregolarità formali” (espressione ripresa dall’interrogazione a firma plurima), ma sono molteplici: scomparsa di schede elettorali; accompagnamento al voto di persone prive del prescritto certificato medico o di più persone, in una nota casa di riposo, da parte dello stesso soggetto, tutto ciò in contrasto con la legge; nomina nebulosa di un presidente di un ufficio elettorale sezionale in sostituzione di quello rinunciatario; un facsimile all’interno di un’urna considerato un voto espresso (e che fine ha fatto la scheda elettorale vera?); una scheda elettorale portata via da un’elettrice ignota senza essere fermata dal presidente dell’ufficio elettorale di quella sezione (e che fine ha fatto anche questa scheda?); voti regolarmente espressi ma non assegnati a me, candidato alla carica di sindaco, in sezioni i cui presidenti, subentrati a quelli designati dalla Corte di Appello che avevano poi rinunciato all’incarico, non furono scelti ovviamente da me: uno era stato addirittura, qualche anno fa, un consigliere comunale della coalizione dell’ex sindaco.

Se considero che lo scarto tra me, che sicuramente non avevo simpatizzanti tra i sostituti alle presidenze degli uffici elettorali sezionali, e l’ex sindaco fu di soli 32 voti, Vi lascio immaginare, qualora vi sia stato tra i due un danneggiato, chi possa essere stato.

Parlino, ora, le sentenze del T.A.R. (v. allegati A e B): «Tutto ciò posto e considerato, il ricorso va quindi accolto con il conseguente annullamento delle operazioni elettorali, con assorbimento delle censure non specificamente esaminate», il che chiaramente significa che le altre nostre numerose censure non sono state trattate, non perché ritenute infondate, ma perché i giudici hanno ritenuto addirittura superfluo affrontarle al fine della decisione, per ragioni di economia giuridica e procedimentale. Queste censure sono state tutte riproposte nelle nostre memorie difensive presentate al Consiglio di Stato. Poi, venga letto quest’altro passo delle sentenze: «Detto annullamento ha effetto … a prescindere da ulteriori possibili considerazioni in ordine al carattere sintomatico del disordine delle operazioni elettorali …». Infine, si ponga mente al seguente passo delle ordinanze collegiali del Consiglio di Stato (v. allegato C: una delle ordinanze), riferito alle parti soccombenti nel giudizio di primo grado: «Considerato che il ricorso non appare assistito da elementi di fumus idonei a superare le perspicue argomentazioni sviluppate dal primo giudice nella gravata sentenza».

A leggere attentamente la sentenza del T.A.R. e quella del Consiglio di Stato relative all’annullamento delle operazioni elettorali nel Comune di Vallerano, secondo il metro di giudizio che avete manifestato nelle Vostre interrogazioni dovreste considerare, per coerenza nella Vostra attività di valutazione, “irregolarità formale” anche il motivo di ricorso che ha portato a tale annullamento e ritenerlo “un pericoloso precedente in una materia, quale quella elettorale, di fondamentale importanza per la vita democratica del Paese” (parole riprese dalle due interrogazioni), ma – pronto a correggermi se sono in errore – non mi risulta che abbiate presentato, per difendere la vita democratica del Paese, alcuna interrogazione al Ministro dell’Interno o al Ministro della Giustizia su sentenze favorevoli al candidato a sindaco della Vostra parte politica.

È facile immaginare chi sia il petitore – absit iniuria verbis – delle Vostre interrogazioni: è quella persona che, a causa della sua inclinazione a denigrare l’avversario politico, ha già incontrato il rigore della giustizia, risultando condannato in via definitiva dalla Corte Suprema di Cassazione per diffamazione aggravata, come dimostra la sentenza (v. allegato D) che Vi invio pensando di rendere un utile servigio a coloro che giustamente e orgogliosamente si presentano come difensori della giustizia, della democrazia e della volontà popolare.

Altrettanto facile è immaginare lo scopo del petitore – absit iterum iniuria verbis – delle Vostre interrogazioni. Ferma nella mia mente la credenza nella Vostra perfetta buona fede, lo scopo è suggestionare il collegio giudicante del Consiglio di Stato nell’imminenza della pronuncia, attraverso la Vostra autorevole funzione pubblica le cui azioni hanno un notevole e immediato risalto mediatico.

È la stessa tattica usata nell’imminenza delle pronunce del T.A.R., quando ben oltre sei mesi dopo la presentazione dei nostri ricorsi e, quindi, con inspiegabile ritardo che dovrebbe orientare nel verso giusto la magistratura penale, la segretaria generale del Comune di Ariccia, il cui coniuge era stato candidato in una delle liste della coalizione dell’ex sindaco nelle elezioni comunali del 2006, presentò – è proprio difficile credere senza intesa con quest’ultimo – alla Stazione dei Carabinieri di Ariccia un esposto-denuncia fuorviante, che fece scaturire alcune perquisizioni nelle abitazioni di due avversari dell’ex sindaco, tra cui la mia, per rinvenire il (mai esistito) secondo originale dell’atto di designazione del sostituto di un presidente rinunciatario di un ufficio elettorale sezionale.

La segretaria comunale non precisò infatti, nell’esposto-denuncia, che il secondo originale di ogni atto di sostituzione non era mai esistito. In verità, di ogni atto di sostituzione – tra l’altro nullo (non è, Onorevoli interroganti, una “irregolarità formale”!) perché solo il sindaco, e non una semplice dipendente comunale, poteva sottoscriverlo (v. art. 20, comma 5, del d.P.R. n. 570 del 1960) – restava agli atti del Comune di Ariccia solo una copia fotostatica, che non ha alcun valore legale. Dunque, ammesso e non concesso che fosse stato formato l’atto di nomina, che sopra ho definito nebulosa, del presidente di un determinato ufficio elettorale sezionale in sostituzione di quello rinunciatario, l’unico originale di esso poteva essere solo nelle mani del sostituto e non in quelle di altri soggetti.

Riesce proprio difficile credere che la segretaria comunale, che, per disposizione dello statuto comunale, presiede l’ufficio elettorale comunale e, dunque, è la sola responsabile di esso, e l’ex sindaco, politico di lunghissimo corso, non conoscessero la norma, vecchia di oltre 50 anni, che attribuisce il potere di delegare il sostituto del presidente rinunciatario di un ufficio elettorale sezionale esclusivamente al sindaco, quale ufficiale di Governo e non quale organo dell’amministrazione comunale (per questo la dipendente comunale non poteva firmare nessun atto di sostituzione per conto del sindaco; infatti, appartiene all’amministrazione comunale, diversa da quella statale alla quale appartiene invece il sindaco quale ufficiale di Governo: trattasi, perciò, di un caso di incompetenza assoluta, Onorevoli interroganti).

Ciò ha fatto maturare in molti cittadini l’ipotesi, a cui non voglio credere, che, con un risultato elettorale diverso, la nullità di questi atti avrebbe potuto essere fatta valere contro la mia coalizione. 

Le perquisizioni ebbero ovviamente esito negativo, ma la notizia fu sfruttata largamente dall’ex sindaco per tentare di darle, quella volta infruttuosamente, l’effetto suggestionante di cui ho parlato sopra. 

Oltre alle irregolarità all’interno di diverse sezioni elettorali, avvennero anche “stranezze” (l’espressione è mia) fuori. Vale la pena raccontarne una, non smentibile dall’ex sindaco: il sig. P. I., che il gruppo dell’ex sindaco – non io, che non pronuncio mai accuse se non riesco a documentarle inoppugnabilmente – ha additato sempre come il demonio per le sue pulsioni affaristiche, da candidato a sindaco per il P.d.L. fino a qualche giorno prima della presentazione delle liste divenne un grandissimo sponsor dell’ex sindaco.

Per quanto espresso, a me, umile cittadino che si domanda incerto se le Vostre interrogazioni abbiano contribuito a rafforzare la fiducia nella politica e nelle istituzioni in genere, sia consentito di dire – se le Vostre alte autorità non considerano un delitto di lesa maestà questa mia riflessione – che sarebbe stato più opportuno, soprattutto in un tempo in cui la credibilità dei partiti e dei loro rappresentanti è in crollo verticale, imitare lo stile del Ministro dell’Interno, a cui Vi siete rivolti, dimostrato pronunciando le seguenti parole riguardo alla sentenza definitiva sul caso G8 di Genova: «La sentenza della Cassazione va rispettata come tutte le decisioni della Magistratura».

Io finora questo rispetto l’ho sempre osservato e sono rimasto sempre silente anche quando magistrati, che hanno una concezione della tutela del bene, costituzionalmente protetto, della reputazione altrui lontanissima dai canoni fissati, con orientamento consolidato, dalla Corte Suprema di Cassazione, hanno chiesto, con apodittiche se non fantasiose argomentazioni, l’archiviazione di mie querele per espressioni diffamatorie che ho ricevuto da seguaci dell’ex sindaco e dallo stesso e che, in casi identici o analoghi o addirittura meno gravi, in moltissime altre sedi giudiziarie d’Italia sono sfociate in condanne per i diffamatori.

Per concludere, i cittadini più sospettosi congetturano che l’ex sindaco tema che la sua lontananza definitiva dal potere possa portare alla scoperta di fatti addirittura più gravi di quelli che abbiamo denunciato recentemente con manifesti, rimasti privi di risposta:

1) uso per scopi privati di un’autovettura comunale da parte un dipendente comunale, che ha un ruolo molto rilevante nel P.D. locale ed è il braccio destro dell’ex sindaco (v. allegato E);

2) affidamento illecito del servizio di mensa scolastica a una cooperativa sociale il cui coordinatore è il fratello della segretaria particolare dell’ex sindaco, quando era sindaco (v. allegato F);

3) omessa chiusura, per lunghi anni, del centro ippico gestito da due figli dell’ex sindaco, in quanto privo dell’autorizzazione sanitaria (allegato G).

 Questa digressione finale, può forse aiutarVi a comprendere il grande successo elettorale delle mie due liste civiche i cui sostenitori sono per oltre il sessanta per cento elettori di sinistra.

 AssicurandoVi che sarà data ampia pubblicità al Vostro encomiabile operato, Vi prego di apprezzare il mio deferente saluto.

 

                                                                                                                                                                                                                                   Roberto Di Felice"