MARINO, I RESIDENTI DI COSTA CASELLE POSSONO SPERARE…..DI AVERE UN COLLETTORE FOGNARIO!

Redazione

Via libera ai lavori per la realizzazione del collettore fognario in località Costa Caselle. L’opera è stata affidata all’A.T.I. (Associazione Temporanea d’Impresa) che comprende tutte le cooperative della zona 167 di Costa Caselle e il Consorzio Loggetta di Marino. In particolare i lavori sono necessari per convogliare un flusso considerevole di liquami all’impianto di depurazione di Cave di Peperino. Il Sindaco della Città di Marino, Adriano Palozzi, ha commentato positivamente l’iniziativa, affermando che con l’intervento previsto si riuscirà a risolvere un problema annoso: “Finalmente molte famiglie della zona 167 di Costa Caselle, con la realizzazione del collettore, potranno entrare nelle loro case dopo anni di attesa e considerevoli investimenti economici. L’Amministrazione Comunale ha trovato in tempi rapidi l’accordo con l’A.T.I. e, dopo i vari incontri che si sono susseguiti in maniera serrata a partire da ottobre scorso anche con la Provincia di Roma, riusciremo a garantire maggiore tutela per l’ambiente e la salute di tutta la collettività del comprensorio Costa Caselle e della Loggetta. Di pari passo stiamo completando con Acea i lavori di adeguamento del depuratore di Cave di Peperino dove il collettore verrà agganciato. Fondamentale è stato il rapporto con i cittadini e le cooperative che hanno dimostrato grande senso di responsabilità oltre a una sana dose di pazienza che li ha contraddistinti per lunghissimo tempo. Resteremo disponibili anche in futuro e pronti a intervenire in qualsiasi momento laddove ce ne fosse bisogno, così come stiamo intensificando i contatti con i privati per la parte a valle di Marino centro, zona Paolina, per dare risposte concrete e trovare a breve anche lì un’adeguata soluzione”. Positivo anche il parere degli Assessori all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Gianfranco Bartoloni e Fabrizio De Santis: “Il nostro impegno, quello dei cittadini e dei privati permetterà di garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate per una porzione importante del nostro Comune. Si tratta di un’opera di primaria necessità sia per le nuove costruzioni della 167 che per l’intero comprensorio di Costa Caselle, fino ad ora sprovvisto del servizio di depurazione. Ci teniamo a precisare, visto l’allarme lanciato da alcuni cittadini, che gli scarichi non attraverseranno a cielo aperto il fosso, situato in direzione del collettore, ma verranno trasportati verso il depuratore di Cave di Peperino attraverso un appropriato collegamento”.




MARINO VIA DEI LAGHI, SFIORATA LA TRAGEDIA: ALBERO CADE IN MEZZO ALLA STRADA

A. De. M.

Un albero è crollato questo pomeriggio  in mezzo alla via Dei Laghi all'altezza di Marino. Fortunatamente è caduto quando non passava nessuno, altrimenti sarebbe stata davvero una tragedia. L'albero si trovava non distante dal ciglio della strada, all'interno di un terreno privato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Marino e la locale polizia. L'albero precipitato ha impegnato l'intera corsia da Roma verso i Castelli, creando rallentamenti al traffico con code a partire dalla via Panoramica che porta al lungolago di Castel Gandolfo.




LAZIO IMPIANTI SPORTIVI, PER LA CIOCIARIA "PROMOSSE" 53 PROPOSTE PROGETTUALI

Redazione

Marcia spedito il “Programma straordinario per l’impiantistica sportiva” finalizzato alla realizzazione in tutto il territorio regionale di numerose strutture per la pratica dei più svariati sport, sia a livello agonistico sia amatoriale.

Nell’ultima seduta di Giunta svoltasi venerdì scorso, infatti, l’esecutivo guidato da Renata Polverini ha approvato l’elenco dei progetti presentati dai Comuni che, dopo aver superato una prima “selezione”, sono stati ammessi alla successiva fase di valutazione che porterà all’elaborazione definitiva del citato programma

A darne notizia è Annalisa D’Aguanno, vicepresidente della commissione regionale Lavoro, Politiche Sociali e Politiche giovanili, che si è detta soddisfatta per il significativo passo in avanti compiuto dal provvedimento.

"Anche perché – ha spiegato l’esponente del Pdl – la provincia di Frosinone è fortemente interessata all’iter in questione, visto che delle 249 proposte progettuali “promosse” dalla commissione (sulle 283 totali presentate in risposta all’avviso pubblico a suo tempo pubblicato) ben 53 riguardano Comuni della Ciociaria. A questo punto l’elenco approvato dalla Giunta verrà nuovamente trasmesso alla Commissione di valutazione che dovrà procedere all’individuazione dei progetti che, sulla base dei requisiti previsti dal bando, saranno ritenuti idonei a superare anche la seconda e decisiva fase selettiva e potranno così far parte del “Programma straordinario per l’impiantistica sportiva” regionale rendendo possibile la realizzazione degli impianti e delle strutture interessate". 

 

 




OSTIA, PACCO BOMBA TERRORIZZA BAGNANTI: UN ALTRO COLPO DELLA MALAVITA?

Angelo Parca

Sabato di panico per i bagnanti di Ostia quando un ''pacco bomba'' e' stato trovato sulla spiaggia vicino alle cabine dello stabilimento balneare 'El Capanno'' sul lungomare delle Baleniere. A rinvenire il presunto ordigno e' stato un bagnino che ha subito avvertito le forze dell’ordine. La polizia ha accertato che non sarebbe potuto esplodere. Dentro e' stato trovato un telefono cellulare senza batteria e scheda, quindi privo di una reale possibilita' di innesco, dei bulloni e un minimo quantitativo di polvere esplosiva. "Ad Ostia, e non solo ad Ostia, gli stabilimenti balneari sono sottoposti alle attenzioni e alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali che hanno fiutato un grosso affare ed hanno la liquidità per impossessarsi delle spiagge. Avere in gestione una spiaggia non solo consente di fare alti profitti con canoni irrisori. Ricordiamo che il canone di uno stabilimento balneare di 8000 metri che rende milioni di euro costa 1,20 euro a metro quadro. Circa 10mila euro annui: ossia 800 euro al mese. Ma anche fare il riciclaggio dei proventi delle attività criminali". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Già nel 2005 nello stabilimento dove oggi è stato trovato l'ordigno il ristorante è stato distrutto da un incendio. Nel luglio del 2007 fu necessario un sit-in di fronte la spiaggia gestita dalla cooperativa Social Beach per attirare l'attenzione sul fenomeno criminale legato alla gestione della spiaggia: quella spiaggia era stata strappata alla criminalità organizzata. Chi l'aveva in gestione fu oggetto di violenze e intimidazioni con la scarcerazione di presunti affiliati alla Banda della Magliana: in sintesi la malavita rivoleva indietro ciò che riteneva suo. Sempre ad Ostia la Procura di Roma dopo alcune operazioni fra cui quella Anco Marzio sottopose a sequestro uno stabilimento, il Village, finito nelle mani di una persona arrestata e definita dai Carabinieri come terminale di interessi criminali". "L'elenco degli attentati in stile racket agli stabilimenti balneari è impressionante – racconta il leader ecologista -. 1 gennaio 2007 incendio allo stabilimento MED; 18 Luglio 2007 incendio allo Stabilimento Happy Surf; 18 marzo 2009 incendio allo stabilimento Buco Beach; 22 novembre 2009 incendio al chiosco dello stabilimento Punto Ovest; 19 luglio 2010 cento (100) ombrelloni e sdraio andati a fuoco sempre nello stabilimento Punto Ovest; 14 maggio 2010 incendiata la veranda del Caffè Salerno; 3 gennaio 2011 incendiati 3 canotti dello stabilimento Anima e Core;11 aprile 2011 incendio allo stabilimento Chiosco Bianco". "Non spetta a noi dare suggerimenti alla magistratura e alle forze dell'ordine che stanno svolgendo un grande lavoro ma è necessaria la massima attenzione  nei confronti di un fenomeno che si sta dimostrando davvero preoccupante – conclude Bonelli -. Ad Ostia l'85% delle spiagge è privatizzato e si continua privatizzare anche il residuo di spiaggia libera: L'ultimo caso? La spiaggia adiacente alla tenuta del Presidente della Repubblica data in gestione con una semplice determina dirigenziale senza che fosse fatta nessuna gara".

 




TARQUINIA, L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PRESENTA UN ESPOSTO CONTRO LEGAMBIENTE

A.P.

«Il nostro mare è pulito. L’ultimo rilevamento condotto dall’ARPA Lazio smentisce ancora una volta Goletta Verde. Inaccettabile la superficialità di Legambiente anche nella comunicazione, che ha generato falsi allarmismi. Per questi motivi abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia. Tuteleremo l’immagine di Tarquinia». Lo dichiarano il primo cittadino Mauro Mazzola e il vice sindaco Renato Bacciardi. «I risultati dei prelievi mensili effettuati dall’ARPA Lazio, certificati e pubblicati, dimostrano che il nostro mare gode di ottima salute e sono in aperto contrasto con quelli di Legambiente. – proseguono – Inoltre, nel comunicato stampa diffuso il 9 luglio alle maggiori testate giornalistiche l’associazione scrive “nel Viterbese, nel Comune di Tarquinia, in località Lido, valori batteriologici oltre la norma indicano che le acque sono fortemente inquinate”. Legambiente si riferisce genericamente alla “località lido” provocando la convinzione, sbagliata, che i risultati pubblicati fossero relativi all’intero litorale. Questo sebbene l’unico campionamento sia stato fatto in corrispondenza della foce del fiume Marta. Ciò ha provocato preoccupazioni del tutto ingiustificate e ha arrecato gravi danni agli operatori commerciali del settore turistico. Andremo fino in fondo alla questione». Su richiesta del sindaco Mazzola ARPA Lazio ha inviato il 20 luglio all’Amministrazione Comunale una relazione delle analisi svolte nel 2011 e nel 2012. Il documento conferma una balneabilità eccellente lungo tutta la costa ed evidenzia una situazione notevolmente migliorata negli anni, con parametri ben al di sotto dei limiti imposti dalla legge. «Ci chiediamo come mai Legambiente scelga sempre la metà di luglio per pubblicare dossier, fare conferenze stampa e diffondere dati inquietanti. – concludono – E ci domandiamo cosa fa negli altri 12 mesi l’associazione che si fregia di occuparsi della tutela dell’ambiente e della denuncia dell’inquinamento. Il nostro mare è una risorsa da difendere con i fatti per 365 giorni all’anno».

tabella PRECEDENTI:

14/07/2012 TARQUINIA, IL COMUNE CITERA' PER DANNI ALL'IMMAGINE LEGAMBIENTE



LAZIO, AL VIA LA CAMPAGNA IDV “MANDIAMO MONTI AL MARE”

Redazione

Parte oggi 21 luglio la campagna "Mandiamo Monti al mare", realizzata dall'Italia dei Valori Lazio per informare i cittadini delle conseguenze sui servizi essenziali della cosiddetta spending review. Su Roma e il Lazio il governo ha previsto il taglio dei fondi per il trasporto pubblico, oltre 1000 posti letto e 3 ospedali da tagliare e la chiusura di alcune società regionali e comunali con il conseguente licenziamento di migliaia di dipendenti. "Con la spending review il governo procede allo smantellamento dello stato sociale – ha detto il segretario regionale dell'Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio, presentando la campagna – attraverso il quale si smonta l’intero sistema repubblicano di questo Paese. I dati sono drammatici, in quanto bisogna calcolare che non chiuderanno solo le società controllate da Regione Lazio e Comune di Roma, ma anche aziende statali con dipendenti che risiedono prevalentemente nel Lazio: quindi il taglio può arrivare anche a 20mila persone. Con questa campagna intendiamo informare i cittadini e spiegare le conseguenze di un provvedimento che va respinto ad ogni costo, insieme al governo che lo ha ideato."  "L’Italia dei Valori del Lazio ha presentato in Consiglio regionale le sue proposte alternative. Proponiamo, per esempio, di unificare le tre aziende oggetto di questo provvedimento. In questo modo taglieremmo consigli di amministrazione, dirigenti e manterremmo i livelli occupazionali e i servizi ai cittadini, risparmiando nello stesso tempo. Altre risorse si possono trovare tra gli sprechi della pubblica amministrazione, senza tagliare servizi essenziali come la sanità e i trasporti. Resto convinto che, se Monti è il mandante, chi sosterrà questo provvedimento sarà il carnefice della nostra regione. Occorre dunque essere conseguenti con le proprie parole. Noi ci opporremo a questo provvedimento in tutte le assemblee pubbliche – ha concluso Maruccio – nel Lazio ma soprattutto alla Camera e al Senato.”
 




TOLFA, SULLA RIVA DEL TORRENTE……..100 PIANTE DI MARIJUANA

Redazione
 
I Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia nell'ambito di servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati inerenti gli stupefacenti, hanno rinvenuto circa 100 piante di marijuana, di altezza compresa tra i 30 e 90 cm., destinata sicuramente all'illecito commercio della droga.
In particolare la Stazione Carabinieri di Tolfa, a conclusione di mirata attività, ha scoperto una piccola piantagione di marijuana lungo gli argini di un torrente in secca con circa 100 piante di marijuana, alcune già in fioritura.
Sono in corso indagini per risalire ai coltivatori della piante e la loro destinazione.
 



PONZA, TANA PER L'EX SINDACO: ALTRO CHE NULLATENENTE…..SEQUESTRATI BENI PER UN MILIONE E MEZZO DI EURO

Redazione

L’ex primo cittadino Pompeo Porzio era stato arrestato lo scorso 17 settembre insieme a tre assessori e tre imprenditori; per loro le accuse erano quelle di turbativa d'asta, abuso d'ufficio, falso materiale e truffa commessa con lo scopo di ottenere finanziamenti pubblici. Per il fisco era nullatenente e ai limiti della poverta'. In realta', oltre ad avere un ingente patrimonio per circa 1 milione e mezzo di euro, l'ex sindaco di Ponza Pompeo Porzio, destinatario di un provvedimento di sequestro preventivo dei beni, deteneva il 50% delle quote della societa' Santa Maria, che tra attivita' di ormeggio, noleggio e rimessaggio di barche fruttava circa 300mila euro all'anno. Le indagini patrimoniali sono iniziate lo scorso settembre dopo il suo arresto e quello di 3 assessori e 3 imprenditori. Nell'ambito del provvedimento eseguito oggi sono stati sottoposti a sequestro preventivo un'abitazione in una delle più esclusive zone della Capitale, un'autovettura, motocicli, le quote della società " Santa Maria srl".

 




ROMA VIA PINCHERLE, CEDE RINGHIERA E ANZIANO PRECIPITA IN STRADA E MUORE

Redazione

E' morto a Roma l'anziano di 82 anni che oggi era rimasto gravemente ferito dopo che la ringhiera del balcone di casa su cui si trovava ha ceduto facendolo precipitare in strada. L'anziano era stato trasportato in codice rosso all'ospedale San Camillo di Roma dove aveva subito un intervento ma e' morto dopo alcune ore. La polizia effettuera' nei prossimi giorni indagini per capire se gli interventi per la manutenzione dell'edificio, in via Pincherle, nel quartiere Marconi, erano in regola (Fonte: Ansa)




MARINO, LA GOTTO D'ORO SI AMPLIA AL MONDO KASHER

C.R.

Battesimo per il primo vino Kasher prodotto ai Castelli Romani che è arrivato addirittura alla “grande mela”. Un vino prodotto con le rinomate uve che conferiscono nella storica cantina di Marino Gotto d’Oro. Un connubio vincente che già ha conquistato il mercato romano, non solo dell’antico e storico quartiere del ghetto in via Portico D’Ottavia e rinomate vie limitrofe, ma anche Milano, Venezia, Parigi, Montreal e New York. Di fatti, alla cucina ebraico-romanesca mancava soltanto un vino di Roma Kasher. Dalla tenace determinazione di Mosé Silvera di Supergal, distributore tra l’altro a livello internazionale di vini Kosher e del lavoro dei soci viticoltori, enologi e maestranze della Gotto d’Oro, nascono due vini Kasher romani: Un bianco Frascati Dop Superiore e il Rosso Castelli Romani Dop. Tutto il processo, dall’arrivo delle uve in cantina fino all’imbottigliamento, è stato seguito dal rabbino dell’ente di certificazione Badatz bet Yosef e i vini hanno ottenuto la massima certificazione, compresa la passover che consente il consumo degli alimenti durante la Pasqua Ebraica. Inoltre Supergal, distribuisce nei negozi di alimentari e ristoranti della Comunità Ebraica. Per i Romani è un ulteriore stimolo per recarsi alle “Vie del Gusto” del Ghetto e bere i vini dei Castelli che hanno sapori d’altri tempi e di genuinità.




NEMI, SIGILLI DEL TRIBUNALE ALLO STADIO LUCIANO IORIO

Nel ricostruire l’intera vicenda, quello che si può affermare è che a partire dall’allora sindaco Alessandro Biaggi per proseguire con Cinzia Cocchi, con l’ex responsabile dell’ufficio Tecnico Gianpaolo Miglietta e con l’allora vicesindaco di Nemi Alberto Bertucci si sono sostanzialmente firmati dei nulla osta al fine di permettere sia alle squadre di giocare e iscriversi al campionato che al pubblico di assistere alle partite.

 

Redazione

Sigilli della Procura sull’impianto sportivo Luciano Iorio di Nemi, dal 18 luglio sotto sequestro preventivo. Questo è ciò che si nota passando per via dei Corsi e via della Radiosa, dove un foglio del Tribunale di Velletri è ciò che rimane di una storia che si trascinava da diverso tempo. Per lo stadio, di proprietà comunale, si sono adoperati davvero tutti gli amministratori susseguitesi negli anni, anche l’attuale di maggioranza Giovanni Libanori che è stato vicepresidente della Diana Nemi, squadra che di recente si è fusa con i Canarini di Rocca di Papa. L’obiettivo comune è sempre stato quello di non lasciare senza campo i ragazzi delle associazioni sportive Diana Cinthianum e Diana Nemi. Ci sarebbero dei manufatti, circa cinque, che avrebbero presentato delle irregolarità. Inoltre, l’impianto sarebbe risultato privo di agibilità, dell’allaccio in fogna e del certificato di prevenzione incendi. Ciò è emerso in occasione di un sopralluogo della polizia municipale datato 6 maggio 2011, avvenuto a seguito di un esposto. Inoltre, sono state acquisite le ordinanze del 1 settembre 2009, a firma dell’allora sindaco Cinzia Cocchi, del 26 agosto a firma del vicesindaco e attuale primo cittadino Alberto Bertucci e del 10 novembre 2011 a firma del responsabile dell’ufficio tecnico Gianpaolo Miglietta. Difatti, quali legali rappresentanti dell’Ente, risultano indagati per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 479 del codice penale) l’ex sindaco Alessandro Biaggi che avrebbe firmato un nulla osta relativo il campo il 3 giugno 2009, Cinzia Cocchi e Gianpaolo Miglietta. Indagato anche Giacinto Bertucci, presidente della Diana Nemi, per aver eseguito manufatti abusivi presso l’impianto in area vincolata. 

Intanto, non è pervenuta alla nostra redazione alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione comunale,  nessun “pezzo di carta” e nessun contributo su questa vicenda, nonostante il direttore de L’osservatore laziale abbia cercato un contatto con Giovanni Libanori, il quale oltre a sbraitare su facebook, su questa vicenda non ha inteso dire nulla. Una considerazione, intanto, può essere fatta: di fatto l’inerzia dell’anno passato, ha preparato il terreno all’avvento della Magistratura e probabilmente se non ci fosse stato il commissariamento, a quest’ora in quel campo gli sportivi sarebbero in piena attività. Nel ricostruire l’intera vicenda, quello che si può affermare è che a partire dall’allora sindaco Alessandro Biaggi per proseguire con Cinzia Cocchi, con l’ex responsabile dell’ufficio Tecnico Gianpaolo Miglietta e con l’allora vicesindaco di Nemi Alberto Bertucci si sono sostanzialmente firmati dei nulla osta al fine di permettere sia alle squadre di giocare e iscriversi al campionato che al pubblico di assistere alle partite. Impegnato in trincea anche l’attuale sindaco Alberto Bertucci, il quale in campagna elettorale promise che avrebbe riaperto lo stadio già i primissimi giorni dopo l’elezione. Di fatto non è stato così e a rischiare il campionato sono i ragazzi della talentuosa squadra.