VITERBO, A MAMMAGIALLA ARRIVANO 23 AGENTI EFFETTIVI

Redazione

“A vincere è stato il grande lavoro della politica e l’enorme impegno profuso dalle sigle sindacali del territorio. Una forte collaborazione che ha permesso al territorio di ottenere questo importante successo”. E’ soddisfatto l’assessore alle Politiche sociali della Provincia di Viterbo, Paolo Bianchini per l’assegnazione al penitenziario di Mammagialla di 23, e non 20 come annunciato all’inizio, nuove unità di agenti penitenziari.

“Arriva finalmente una boccata d’ossigeno per i lavoratori della casa circondariale viterbese – ha continuato l’assessore – che sono stati costretti a lavorare per lungo tempo sotto organico. Avevamo promesso loro, a inizio mese, che ci saremmo impegnati per far sì che arrivasse a Viterbo nuovo personale, ci siamo riusciti: tra oggi e domani, verranno firmati i provvedimenti di assegnazione per 23 agenti effettivi, quindi non soggetti ad altri tipi di contrattazione. D’altronde, lo dovevamo agli agenti che con il loro impegno, abnegazione e responsabilità hanno sempre garantito un servizio regolare, utile per assicurare massima sicurezza all’interno della casa circondariale”.

Una soluzione tanto attesa, ma che secondo l’assessore non deve essere strumentalizzata e politicizzata. “C’è chi ha lavorato nell’ombra come il consigliere regionale Chiara Colosimo, più volte venuta a Viterbo, peraltro senza mai comunicarlo ai media, per cercare di trovare una soluzione e per far sì che si ottenesse questa importante assegnazione – ha aggiunto Bianchini – e c’è poi chi solo oggi, malgrado tanti anni di richieste e di appelli, arriverà a Viterbo per fare una passerella. Credo sia poco edificante farsi pubblicità sulle spalle di lavoratori che per lungo tempo hanno tirato avanti la carretta seppur costretti a lavorare in condizioni massacranti”.

“Voglio ringraziare tutte le sigle sindacali del territorio che da sempre si sono battute per questa causa –  ha detto Bianchini – il consigliere Colosimo per la grande mano che ci ha dato, il presidente della Provincia Meroi che sin da subito sin da subito ha preso a cuore la causa di Mammagialla e la direttrice del carcere Teresa Mascolo per la sua grande disponibilità nel cercare di risolvere le problematiche che si sono più volte presentate”.

E non finisce qui. “Migliorata la situazione relativa agli agenti – ha chiuso Bianchini – passeremo alla questione relativa allo stato dei detenuti. Il sovraffollamento che contraddistingue Mammagialla non è più tollerabile in quanto lede i diritti dei carcerati”.

tabella PRECEDENTI:

31/07/2012 VITERBO, CARCERE: IN ARRIVO 20 AGENTI PENITENZIARI. SI ATTENDE ANNUNCIO UFFICIALE
18/06/2012 VITERBO CARCERE, DETENUTI AGGREDISCONO E FERISCONO 3 AGENTI PENITENZIARI
08/03/2012 VITERBO, PRESENTATO IL PROGETTO DELLA PROVINCIA "TUSCIA AL LAVORO – RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE"


 




CIAMPINO, POLIZIA LOCALE INTERROMPE UN ABUSO EDILIZIO DA QUALE VIENE ALLA LUCE PORZIONE DI ACQUEDOTTO DI EPOCA ROMANA.

Redazione

Gli agenti del Comando di Polizia Locale di Ciampino, nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, hanno notato un notevole sbancamento di terreno (oltre 500 metri cubi) in un’area vincolata, a pochi metri dal corso d’acqua del fosso dell’Acqua Mariana, al confine con il Comune di Grottaferrata. Giunti sul posto, la scoperta di un cantiere abusivo per la realizzazione di opere di edilizia privata, dal quale sono venuti alla luce diversi blocchi di pietra levigati, a sezione quadrata, rimossi dalla posizione originale ed altri ancora parzialmente sommersi. Dopo aver posto sotto sequestro tutta l’area interessata ai lavori, si è provveduto ad allertare la soprintendenza per i beni archeologici, al fine di una valutazione sulla portata del ritrovamento.  Da una prima analisi effettuata con l’ausilio dei tecnici del Comune di Ciampino, i ritrovamenti sembrerebbero conformarsi in parti di un acquedotto di presumibile epoca romana, che si estenderebbe tra i comuni di Ciampino e Grottaferrata. La porzione di terreno al confine con i castelli romani, d'altronde, non è nuova a ritrovamenti archeologici di pregio. Nella zona Marcandreola, ad esempio, grazie ai lavori per la realizzazione del sottopasso dell'Acqua Acetosa inaugurato nel 2010, sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici, tra i quali il più importante di questi trattasi di una gigantesca cisterna di inizi I secolo d.C., composta da un vasto spazio trapeziodale con 23 pilastri, che si appoggia su un muro in opera quadrata del V secolo a.C. che serviva per irreggimentare le acque di un rivo o di un torrente ora scomparso. Poco distante dal luogo del sequestro, inoltre, i recenti sondaggi archeologici nelle tre aree destinate a Piani di Zona 167 hanno fatto emergere ritrovamenti di varie epoche e di importanza notevole: tombe non ancora esplorate con corredi intatti nella zona di Via Morosina, terme e grandi vasche nella zona di Colle Oliva, una intera villa romana e stratificazioni di edifici di varie epoche nella zona Mura dei Francesi.  L’esecutore delle opere e i proprietari del terreno, committenti dei lavori, sono stati denunciati per omessa segnalazione dei ritrovamenti oltre che per l’esecuzione del cantiere abusivo. Oltre alla pericolosità data dalla vicinanza con il fosso, le opere  – eseguite in difformità dalle normative antisismiche e a tutela dell’ambiente e del paesaggio – se portate a termine avrebbero costituito un concreto pericolo per le abitazioni limitrofe, sia in caso di forti piogge sia di eventi sismici.
 




ROMA, GOLETTA VERDE DI LEGAMBIENTE PRESENTA IL DOSSIER “TRIVELLA SELVAGGIA”

Redazione

Non accenna a fermarsi la corsa al petrolio in Italia e i pirati dell’oro nero minacciano sempre di più il mare italiano. Nei mari del Belpaese sono già attive 9 piattaforme di estrazione petrolifera ma, grazie ai colpi di spugna normativi dell’ultimo anno, a partire da quello previsto dal recente decreto Sviluppo promosso dal ministro Corrado Passera e in via di approvazione definitiva dal Parlamento, si potrebbero aggiungere almeno altre 70 trivelle. Attualmente, 10.266 km2 di mare italiano sono oggetto di 19 permessi di ricerca petrolifera già rilasciati (gli ultimi due sono stati sbloccati il 15 giugno scorso nel tratto abruzzese di Adriatico di fronte la costa tra Vasto e Ortona); 17.644 km2 di mare minacciati da 41 richieste di ricerca petrolifera non ancora rilasciate ma in attesa di valutazione e autorizzazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. In definitiva, tra aree già trivellate e quelle che a breve rischiano la stessa sorte, si tratta di circa 29.700 kmq di mare, una superficie più grande di quella della regione Sardegna.

Questo è lo scenario presentato ieri 30 luglio da Goletta Verde, la storica campagna itinerante di Legambiente da ventisette anni in prima linea in difesa del mare, che in sosta a Trani, punta i riflettori sulla minaccia delle estrazioni petrolifere con la presentazione di “Trivella Selvaggia”, il nuovo dossier dell’associazione ambientalista sui numeri ed i rischi della ricerca dell’oro nero per le coste italiane.  I dati del dossier, frutto delle elaborazioni di Legambiente sulla base dei numeri pubblicati sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, indicano un quadro allarmante che rischia di ipotecare seriamente il futuro del mare italiano e delle attività economiche connesse – a partire dal turismo di qualità e dalla pesca sostenibile – con rischi di incidenti che non vale la pena di correre, a maggior ragione considerando i quantitativi irrisori presenti nei fondali marini italiani.

Legambiente da sempre afferma che continuare a puntare sull’energia fossile sia non solo rischioso per l’ambiente e la salute dei cittadini ma anche un investimento miope ed anacronistico. E poi il gioco non vale la candela, partendo proprio dalle riserve accertate nel nostro Paese confrontate con i dati relativi al consumo di petrolio che in Italia è diminuito, complice soprattutto la crisi economica, ma anche i primi effetti delle politiche di efficienza. Secondo l’Unione Petrolifera infatti, nel 2011 il consumo di petrolio è stato di 72 milioni di tonnellate, mentre nel primo semestre 2012 viene evidenziato un calo del 10% dei consumi (pari a 31,8 milioni di tonnellate) rispetto al primo semestre 2011 (oltre 35 milioni di tonnellata). Le ultime stime del Ministero dello Sviluppo Economico aggiornate a dicembre 2011 indicano come certa la presenza nei fondali marini di solo 10,3 milioni di tonnellate di petrolio che, ai consumi attuali, sarebbero sufficienti per il fabbisogno nazionale per sole 7 settimane. Non solo: anche attingendo al totale delle riserve certe, comprese quelle presenti nel sottosuolo italiano, concentrate soprattutto in Basilicata, nel complesso verrebbero consumate in appena 13 mesi. Questi dati dimostrano l’assoluta insensatezza del rilancio delle attività estrattive previsto nella nuova Strategia energetica nazionale prospettata dal ministro Passera, in cui uno dei pilastri sembra essere proprio la spinta verso nuove trivelle volte a creare 15 miliardi di euro di investimento e 25mila nuovi posti di lavoro. Un settore destinato ad esaurirsi in pochi anni, come sostenuto dallo stesso Ministero nel Rapporto annuale 2012 della sua Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche: «Il rapporto fra le sole riserve certe e la produzione annuale media degli ultimi cinque anni, indica uno scenario di sviluppo articolato in 7,2 anni per il gas e 14 per l’olio».

La Strategia energetica nazionale di cui si parla da tanto tempo è ancora per lo più ignota ma intanto l’impegno a snellire le procedure e facilitare l’approvazione di nuovi permessi di ricerca o di coltivazione nel mare italiano sembra essere andato avanti celermente. L’ultima pericolosa falla aperta nella rete di protezione delle coste italiane dai rischi di incidente da estrazione petrolifera è stata aperta dall’articolo 35 del decreto Sviluppo.  Un provvedimento che da una parte aumenta a 12 miglia la fascia di divieto ma solo per le nuove richieste di estrazione di idrocarburi a mare e dall’altra fa ripartire tutti i procedimenti autorizzatori per la prospezione, ricerca ed estrazione di petrolio che erano stati bloccati dal decreto legislativo 128/2010, approvato dopo l’incidente alla piattaforma Deepwater Horizon nel golfo del Messico. È proprio per questa folle novità normativa che nell’edizione 2012 di Goletta Verde Legambiente ha deciso di assegnare la Bandiera nera al ministro Corrado Passera, il poco ambito vessillo che consegniamo ai nuovi pirati del mare che mettono a rischio il futuro del mare e delle coste del nostro Paese.

“Sull’energia il ministro Passera sta portando il nostro Paese in un vicolo cieco – dichiara Stefano Ciafani, Vicepresidente nazionale di Legambiente -. Ha approvato i nuovi decreti di incentivazione per il fotovoltaico e le altre rinnovabili elettriche riempiendo il settore di burocrazia e paletti inutili e mettendo in serio pericolo un settore strategico per ridurre la dipendenza dall’estero, le emissioni di gas serra e inquinanti nonché per contribuire a far uscire il nostro Paese dalla crisi. Nel frattempo, non ha ancora approvato il decreto sulle rinnovabili termiche e non perde occasioni per dimostrarsi fautore del passato energetico fondato sulle fossili – sottolinea Ciafani -,  come ha dimostrato non solo sulla riapertura alle vecchie richieste di trivellazioni di petrolio in mare ma anche con il tentativo di tenere in vita impianti termoelettrici in stato comatoso come le vecchie centrali a olio combustibile che andrebbero invece dismesse una volta per tutte. Lo sviluppo economico e l’uscita dalla crisi passa per una strada diversa, quella fondata sullo sviluppo delle rinnovabili e di serie politiche di efficienza in tutti i settori, a partire da quello dei trasporti, primo consumatore dei derivati del petrolio nel nostro Paese, che potrebbe portare nei prossimi anni i nuovi occupati a 250 mila unità. Parliamo cioè di numeri dieci volte superiori a quelli ottenuti grazie alle nuove trivellazioni e soprattutto – conclude Ciafani – parliamo di garantire uno sviluppo futuro, anche sul piano economico, sicuramente molto più sostenibile e duraturo dei soli 14 anni che ad oggi sono propagandati con la paradossale rincorsa allo scarsissimo oro nero made in Italy” .

Ad oggi, le 9 piattaforme petrolifere attive nel  nostro Paese sono operative sulla base di concessioni che riguardano 1.786 kmq di mare situate principalmente in Adriatico, a largo della costa abruzzese, marchigiana, di fronte a quella brindisina e nel Canale di Sicilia. A queste aree marine interessate dalle trivelle se ne potrebbero aggiungere altre: attualmente le richieste e i permessi per la ricerca di petrolio in mare riguardano soprattutto l’Adriatico centro meridionale, il Canale di Sicilia e il mar Ionio (quest’ultimo è tornato all’attenzione delle compagnie petrolifere dopo che nel 2011 una norma ad hoc ha riaperto la strada alle trivelle anche nel golfo di Taranto), infine, un ultimo permesso di ricerca rilasciato riguarda anche il golfo di Oristano in Sardegna

Oltre a ciò, bisogna considerare che sui mari italiani gravano anche 7 richieste di estrazione di petrolio dove le fasi di ricerca hanno portato ad un esito positivo (3 nel canale di Sicilia, 2 davanti alle coste abruzzesi, 1 di fronte alle Marche e 1 nel mar Ionio) e 3 istanze di prospezione (si tratta della prima fase dell’iter autorizzativo, seguita da quella relativa alla ricerca di petrolio ed poi da quella che porta alla sua estrazione) che riguardano sostanzialmente tutto l’Adriatico da Ravenna al Salento, presentate nel 2011 dall’inglese Spectrum Geolimited e dalla Petroleum Geo Service Asia Pacific, con sede a Singapore, che rischiano di allargare di altri 45mila kmq l’area del mare italiano battuta dalle navi delle compagnie in cerca di petrolio. Riguardo il basso Adriatico, inoltre, si attende l’esito della sentenza del Tar Lazio che si esprimerà sul ricorso proposto dalle associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente, discusso lo scorso 22 marzo, sull'annullamento di ben due permessi di ricerca idrocarburi al largo delle Isole Tremiti presentati dalla società Petroceltic Italia Srl.

I favori ai petrolieri non si limitano solo al via libera alle trivelle bloccate due anni fa. A questo si aggiunge anche l’irrisorio incremento delle royalties, previsto e propagandato per supportare attività di salvaguardia del mare e di sicurezza delle operazioni offshore da parte degli enti competenti. Si passa infatti dall’attuale 4% al 7%, percentuali che fanno sorridere rispetto a quelle praticate nel resto del mondo dove oscillano tra il 20% e l’80%.  Si tratta di condizioni molto vantaggiose che ovviamente richiamano nel nostro Paese molte compagnie straniere: delle 41 istanze per permessi di ricerca attualmente in valutazione, infatti, solo 3 fanno capo a compagnie italiane (2 ad Eni e 1 a Enel) mentre tutte le altre sono richieste provenienti da società straniere.

“ La Puglia dice un chiaro e secco no alle trivelle – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia -. La nostra posizione rimane ferma, nonostante le minacce costanti, le ultime delle quali risalgono al marzo ed al giugno 2011, quando la Spectrum Geolimited e la Petroleum Geo Service Asia Pacific hanno avanzato nuove richieste di prospezione al Ministero con l’intento di estendere i loro interessi  nel nord della costa pugliese, al largo del mare della provincia di Andria, Barletta e Trani.  A questo proposito – continua Tarantini – , la  richiesta della Petroleum Geo Service Asia Pacific ha ricevuto il parere sfavorevole della Regione Puglia, formalizzato con una delibera del 3 luglio scorso, ricevendo anche il parere contrario di tutte le amministrazioni locali che si affacciano sulla costa interessata dall’istanza di prospezione. Anche se il parere degli enti locali non è vincolante ai fini del rilascio dei permessi di prospezione, ricerca o coltivazione di idrocarburi in mare – sottolinea Tarantini -, la forte opposizione è comunque un importante segnale per i ministeri competenti al rilascio delle autorizzazioni necessarie, che ci auguriamo venga preso in considerazione. Il mare è infatti un’importantissima risorsa non solo ambientale ma anche economica per le comunità costiere, per questo – conclude Tarantini –  è prioritario tener conto del loro parere nel rilascio di nuove concessioni per la ricerca e l’estrazione di petrolio.  Continueremo a manifestare il nostro dissenso e ci auguriamo che, come in Puglia, anche nelle altre regioni, il coinvolgimento e la netta opposizione a nuove trivelle in mare da parte delle amministrazioni locali diventi sempre più forte e contribuisca a fermare questi progetti irrazionali”.
 




FOCEVERDE, PROSEGUONO SENZA SOSTA LE RICERCHE DELLA PERSONA DISPERSA IN MARE

A.P.

Proseguono senza sosta le ricerche della persona dispersa in mare da ieri pomeriggio a Foceverde. L'allarme è arrivato verso le 18 di ieri (30 luglio) quando alla sala operativa del 115 è arrivata la chiamata della Capitaneria di Porto di Anzio. Secondo le ultime informazioni fornite dai vigili del fuoco dovrebbe trattarsi di una ragazza di 14 anni, mentre le prime segnalazioni parlavano di un ragazzo che era stato visto in mare, mentre cercava di chiedere aiuto gesticolando. Sul posto è intervenuto anche il personale della Darsena di Rio Martino con una moto d'acqua e un gommone per perlustrare le acque della zona, mentre si attendeva l’arrivo dei sommozzatori della sezione operativa di Viterbo partiti con un aereo dall’aeroporto di Ciampino. Sul posto anche un elicottero della Guardia di Finanza, oltre a tutti i bagnini dei vari lidi del lungomare di Latina intervenuti con i loro pattini di salvataggio. Le operazioni sono coordinate dalla Capitaneria di Porto di Anzio.




VITERBO, CARCERE: IN ARRIVO 20 AGENTI PENITENZIARI. SI ATTENDE ANNUNCIO UFFICIALE

A. De. M.

In arrivo 20 agenti penitenziari  per il carcere di Mammagialla. Si attende per questa mattina 31 luglio, nel corso dell'incontro tra il Dap (Dipartimento di amministrazione penitenziaria) e i sindacati,  l'annuncio ufficiale relativo l'aumento di organico.
“Dopo la grande battaglia posta in essere dai sindacati, il Dap si è accorto dell’esistenza del carcere viterbese – ha dichiarato Luca Floris, segretario provinciale Sappe Viterbo, (sindacato del corpo della polizia penitenziaria) -. Salvo colpi di scena dell’ultima ora, si dovrebbero avere i rinforzi tanto auspicati oltre che dai sindacati, anche dalla classe politico-isitutzionale del territorio viterbese”. “Grazie alle insistenti pressioni, ora il grave stato di disagio che affligge l’istituto viterbese potrebbe essere alleviato. Certo non sará la soluzione definitiva a tutti i mali – prosegue Floris -, ma sicuramente sará una bella boccata d’ossigeno per un reparto che da tempo soffre di una carenza organica di oltre il 30% rispetto alla forza prevista. Mi sento di ringraziare tutti coloro, colleghi, politici e rappresentanti delle istituzioni, che si sono spesi ed hanno messo la faccia per una battaglia che oltre a tutelare il personale della Casa circondariale di Viterbo tutela in prima istanza il territorio viterbese ostaggio di una criminalitá sempre più invasiva”. “Crediamo che a breve con l’arrivo del personale annunciato e le indubbie qualitá gestionali del comandante del reparto, il commissario Daniele Bologna, si potrá attuare con più cura e tranquillitá il mandato costituzionale del corpo di polizia penitnenziaria'' conclude il segretario.

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18/06/2012 VITERBO CARCERE, DETENUTI AGGREDISCONO E FERISCONO 3 AGENTI PENITENZIARI
08/03/2012 VITERBO, PRESENTATO IL PROGETTO DELLA PROVINCIA "TUSCIA AL LAVORO – RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE"

 




ROMA, ATAC: APPROVATI I CONTI DEL PRIMO SEMESTRE 2012

A.P.

Il consiglio di Amministrazione di Atac Spa, presieduto dall´avvocato Francesco Carbonetti, ha approvato i conti del primo semestre 2012. L´analisi della semestrale conferma l´azione di risanamento avviata da Atac e già evidenziata nel bilancio 2011 e nella prima trimestrale 2012. Confronto semestrali 2011/2012. Nel periodo considerato (gennaio-giugno 2012) la perdita ante imposte si è collocata a circa 83 milioni di euro e si confronta con la perdita di 75,5 milioni consuntivata nel primo semestre 2011. Il dato del primo semestre 2012 è dovuto ai tagli subìti dai corrispettivi di contratto di servizio indicati nel piano industriale, stimabili in circa 11 milioni di euro nel semestre. Al risultato del 2012 hanno contribuito i notevoli risparmi effettuati nel primo semestre 2012 sul costo del personale (276 milioni circa): circa 9 milioni di euro in meno rispetto al dato del primo semestre 2011 (285 milioni di euro circa). In linea i costi della produzione. Nella prima semestrale 2011 il totale dei costi della produzione si è attestato infatti a circa 472 milioni di euro mentre nel 2012 il totale dei costi di produzione si è attestato a circa 474 milioni. Positiva anche la gestione commerciale. Rispetto alla prima semestrale 2011 i ricavi da mercato sono aumentati di circa sei milioni di euro (+5,4%), passando quindi da 113 milioni (2011) a 119 milioni (2012). Nel primo semestre del 2012 il MOL si è attestato a -18,7 milioni di euro, a fronte dei -11,5 milioni di euro del primo semestre 2011. Migliorano tutti gli indicatori rispetto al budget. Il risultato della semestrale 2012 evidenzia un lusinghiero miglioramento rispetto alle previsioni. La previsione di perdita ante imposte (89 milioni) è stata migliorata di 6 milioni. Per quanto attiene al costo del personale, sul semestre 2012 ha influito infatti la diminuzione di 57 unità rispetto a quanto stimato nelle previsioni e per i costi di produzione il totale si è attestato a circa 21 milioni in meno a fronte dei 495 previsti. Anche il MOL ha migliorato le performance sulle previsioni iniziali. Il budget stimava infatti un MOL negativo di oltre 20 milioni contro i – 18,7 realizzati. Gestione finanziaria e indebitamento. Un altro contributo positivo è arrivato dalla gestione finanziaria. Grazie al regolare flusso di pagamenti garantito dall´azionista Roma Capitale si è potuto migliorare l´indebitamento e, di conseguenza, regolarizzare il flusso di pagamenti verso i fornitori. Gli investimenti. Durante il primo semestre 2012, infine, sul versante degli investimenti, sono state attivate le procedure per l´acquisto di 399 autobus, il restyling di 11 stazioni della metropolitana, la ristrutturazione di oltre 30 capolinea, e l´acquisto di nuovo vestiario per tutto il personale operativo. L´azienda conta di attivare un totale di 140 milioni di euro di investimenti entro il 2012. Le criticità. Ciò, in parte, consentirà di compensare il pesante deficit di mezzi e infrastrutture che condiziona ancora il servizio. La vetustà del parco mezzi, infatti, è una delle cause principali degli andamenti tuttora poco soddisfacenti del servizio erogato, sia in superficie, dove l´età media dei bus sfiora ormai i dieci anni a fronte di una media europea di sei, sia su alcune linee metroferro, dove i materiali rotabili in alcuni casi hanno un´età superiore ai 40 anni. Le prospettive. Tuttavia Atac non può non rilevare che rimane ancora fortemente critica la situazione finanziaria dell'azienda, anche in ragione dei tagli ai trasferimenti pubblici già subìti e di quelli che si paventa arriveranno a partire dal 2013. E' di tutta evidenza che il miglioramento delle performance aziendali non può compensare una ulteriore significativa diminuzione delle risorse economiche a disposizione che, se confermata, non potrà che incidere sulla quantità e la qualità dei servizi erogati.
 




VITERBO, ARRESTATO PROVETTO ARSENIO LUPIN

Redazione

E' entrato in una villetta in cui si svolgeva una festa privata salutando i presenti come un qualsiasi invitato. Poi ha cominciato a girare per casa rubando tutto ciò che gli capitava a tiro: 250 euro in contanti, una macchinetta fotografica, alcuni oggetti in argento. Per questi motivi un giovane Egiziano è stato arrestato per furto aggravato la scorsa notte dai carabinieri di Montefiascone, in provincia di Viterbo. I proprietari della villetta si sono resi conto di non averlo invitato solo dopo averlo notato aggirarsi con fare sospetto nell'abitazione. E hanno chiamato i carabinieri che, una volta giunti sul posto, lo hanno perquisito trovandogli addosso la refertiva. Ieri mattina 30 luglio, il giovane è stato processato per direttissima e ha patteggiato la condanna ad otto mesi di reclusione con la condizionale.




ROMA METRO B1, A SETTEMBRE FUNZIONERA' BENE: PAROLA DI GIANNI

Redazione

''Il primo settembre, quando riprendono le scuole e il lavoro vogliamo avere la linea B1 perfettamente funzionante, realmente affidabile''. Lo annuncia il sindaco di Roma Gianni Alemanno. ''Sono passati 47 giorni da quando e' stata inaugurata e abbiamo potuto vedere che i treni, anche nel momento critico delle 8-8.30 del mattino, arrivano quasi in orario''. Alemanno ha poi annunciato che ''a fine anno si completeranno i lavori della stazione Termini dove il nodo ancora presenta molte difficolta'''. (Fonte Ansa)
 




ALBANO INCENERITORE, COORDINAMENTO CONTRO INCENERITORE DI ALBANO: "E' ORA DI CACCIARE CERRONI E I SUOI CLIENTI DAL TERRITORIO DEI CASTELLI ROMANI"

"Come scontato, l'ing. Rando (CO.LA.RI.) ha inibito l'ingresso in discarica ai tecnici di Tor Vergata benchè incaricati e al seguito di funzionari ASL con funzione di p.g. La ASL RM H ha inviato il verbale di rito alla Procura della Repubblica di Velletri dove andrà a dormire insieme alle decine di nostri esposti e denunce."

 

Redazione

Pubblichiamo la nota del Coordinamento contro l'inceneritore di Albano

"Dopo la sentenza del consiglio di stato del marzo scorso Cerroni avrebbe avuto la possibilità di iniziare immediatamente la costruzione dell'inceneritore. A tutt'oggi il cantiere non c'è, il ras dei rifiuti è alla ricerca del credito per procedere all'opera. Più passano i giorni e più cresce il fabbisogno del grande industriale che nel frattempo si impegna a far terra bruciata attorno alle iniziative del coordinamento. Accade che l'inceneritore di Malagrotta, gemello di quello di Albano, sia fermo dall'ottobre scorso, dice l'ing Zagaroli , uomo di Cerroni, che questa fermata serve per avviare la seconda e la terza linea, tutto potrebbe durare fino a due anni, però servirebbero 200 milioni. Dice COLARI (Cerroni) che per costruire ad Albano e magari fare l'impianto sostitutivo della discarica di Malagrotta con annessi servirebbero altri 450 milioni. Cerroni ha chiesto questi soldi, 650 milioni, ai ministri e ai prefetti indicando gli erogatori: BEI E CDP. Ma già dal giugno 2009 aveva presentato al GSE (gestore sistema elettrico) la richiesta preliminare per l'accesso ai fondi CIP 6, per altro già scaduti dal 31-12-2008. Abbiamo fatto l'accesso agli atti al GSE, che ce li ha negati, perché la cosa violerebbe gli interessi di Cerroni. Querelato il GSE, intanto non abbiamo documenti che ci servono per ulteriori ricorsi.
L'ARPA ha accertato nel 2010 e nel 2011 l'inquinamento delle falde idriche sotto la discarica per una lunga serie di elementi dal benzene al cloroformio; con fatica abbiamo ottenuto dai Comuni una convenzione con l'IRSA CNR per una caratterizzazione dei luoghi (analisi ripetute delle acque di falda) in discarica e fuori. Ebbene, l'IRSA CNR nella persona del presidente dott. Pettine, si è rifiutato di accettare la commessa dei Comuni, si trattava tra l'altro di 60000 euro, sostenendo che altrimenti avrebbe danneggiato l'avv. Cerroni che già aveva incaricato il medesimo ente di analogo compito, nella speranza di evitare l'inevitabile: il riconoscimento dell'irreparabile danno ambientale e sanitario arrecato al nostro territorio e alle nostre persone. Sarà querelato anche Pettine, però bisogna ricominciare da capo con altro ente. Abbiamo ottenuto dalla ASL una convenzione con il prof  Paolesse, università di Tor Vergata, per una campagna di rilevamenti delle emissioni odorigene, in questi giorni il tanfo è insopportabile, utilizzando apparecchiature di autentica avanguardia. Come scontato, l'ing. Rando (CO.LA.RI.) ha inibito l'ingresso in discarica ai tecnici di Tor Vergata benchè incaricati e al seguito di funzionari ASL con funzione di p.g. La ASL RM H ha inviato il verbale di rito alla Procura della Repubblica di Velletri dove andrà a dormire insieme alle decine di nostri esposti e denunce. Naturalmente la Procura di cui sopra è molto sollecita nelle operazioncelle repressive contro i movimenti: 30 procedimenti per interruzione di pubblico servizio per il presidio del 3 febbraio scorso, 43 procedimenti per la manifestazione del 14 aprile, 1 arresto con processo in corso. Non fanno storia invece i tre fratturati tra i cittadini e il solito malcostume dei tutori dell'ordine che ottengono prognosi gonfiatissime da medici obbligatoriamente compiacenti… tanto paga Pantalone."

Al villaggio Ardeatino (fronte discarica km 25 via ardeatina) campeggio discussione e lotta.
– 3 agosto ore 18.00 assemblea aperta sullo stato del territorio sanità, cementificazione, crisi idrica; ore 20,30 cena sociale; 22.30 esibizione di Paolo Pesce.
– 4 agosto ore 18.00 assemblea su piani rifiuti regionale; 20,30 cena sociale; 22.30 musica popolare.
– 5 agosto ore 18.00 dibattito su 5 anni di lotta aggiornamenti, prospettive e proposte; 20.30 cena sociale; 22.30 Proiezione del di animazione Wall-e.

ARTICOLI PRECEDENTI:

27/07/2012 ALBANO DISCARICA, IL CONSIGLIERE COMUNALE ANDREASSI RISPONDE ALL' "ALLARME ROSSO" DE L'OSSERVATORE LAZIALE
25/07/2012 ALBANO INCENERITORE, LA TECNOLOGIA E LA RICERCA FUORI DALLA “CASA” DI CERRONI
24/07/2012 ALBANO INCENERITORE: ALLARME ROSSO
19/07/2012 RONCIGLIANO DISCARICA, ISPEZIONE A SORPRESA DELLA ASL RMH
23/06/2012 ALBANO RICORSO INCENERITORE, SI PUO' RIPROVARE CON L'ITALIA.
22/06/2012 ALBANO INCENERITORE, M5S E DIFFERENZIA-TI CHIEDONO AL SINDACO MARINI DI APPORRE SULLA SEDE COMUNALE I MEGA BANNER CONTRO L'IMPIANTO
21/06/2012 LAZIO RIFIUTI, DISCARICA RONCIGLIANO: LA ASL RMH PASSA AL SETACCIO L'ARIA
15/06/2012 ALBANO, NUOVA INIZIATIVA CIVICA CONTRO LA COSTRUZIONE DELL’INCENERITORE DEI CASTELLI ROMANI
01/06/2012 ALBANO TERMOVALORIZZATORE: LA PAROLA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA
17/05/2012 ALBANO GASSIFICATORE, INCENERITORE, TERMOVALORIZZATORE: NO INC TORNA IN PIAZZA A SUON DI MUSICA
12/05/2012 ALBANO GASSIFICATORE, INCENERITORE, TERMOVALORIZZATORE: TRA I BALCONI DEI CASTELLI ROMANI STRISCIONI CONTRO LA COSTRUZIONE DELL’IMPIANTO
03/05/2012 ALBANO TERMOVALORIZZATORE, DENUNCIATI 2 DIRIGENTI DELLA REGIONE LAZIO
29/04/2012 ALBANO INCENERITORE/GASSIFICATORE/TERMOVALORIZZATORE
28/04/2012 ALBANO INCENERITORE/GASSIFICATORE/TERMOVALORIZZATORE: E’ COLPA TUA, NO E’ COLPA SUA ANZI VE LO DICO IO DI CHI E’ LA COLPA… (E INTANTO L’IMPIANTO SI FA)
22/03/2012 ALBANO, OK AL TERMOVALORIZZATORE. COMMENTI E PROSSIME INIZIATIVE
22/03/2012 ALBANO TERMOVALORIZZATORE, IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA L'ANTICIPAZIONE DI CLINI: VIA LIBERA ALL'IMPIANTO
22/03/2012 ALBANO INCENERITORE, FDS REGIONE E FDS CAPOGRUPPO IN COMUNE DI ALBANO DENUNCIANO IL MINISTRO CLINI
19/03/2012 ALBANO INCENERITORE, NO INC QUERELA IL MINISTRO CLINI PER AVER ANTICIPATO "PER LE VIE BREVI" IL CONSIGLIO DI STATO
15/03/2012 ALBANO, IL TERMOVALORIZZATORE SI FA. LO HA ANTICIPATO IL MINISTRO CLINI
15/03/2012 ALBANO INCENERITORE, NO INC DEPOSITA NUOVO ESPOSTO PENALE IN PROCURA SU NUOVE OPERE NON AUTORIZZATE
29/02/2012 INCENERITORE ALBANO, LA PAROLA AL CONSIGLIO DI STATO
08/02/2012 ALBANO, IL COMITATO CONTRO L'INCENERITORE CERCA 2 MILA EURO PER LE SPESE LEGALI

 




BRACCIANO, ANGUILLARA, TREVIGNANO: OPERAZIONE LAGO SICURO, I GRUPPI COMUNALI DELLA PROTEZIONE CIVILE IN CAMPO

Alberto De Marchis

“Anche quest’anno è regolarmente partita l’attività di Protezione Civile sul lago di Bracciano “Lago Sicuro 2012” a salvaguardia dei bagnanti e di tutti coloro che fruiscono del lago per le attività sportive acquatiche”. E’ quanto sottolinea Massimo Mondini, consigliere delegato alla Protezione Civile del Comune di Bracciano.
“Alle attività di “Lago Sicuro 2012” – spiega Mondini – contribuiscono i Gruppi Comunali di Protezione Civile e le associazioni di volontariato dei tre Comuni del lago. Quest’anno è stata inoltre riattivata una centrale operativa integrata comune, il cosiddetto Centro Operativo Intercomunale, così come prevedono le normative regionali, che permette un migliore coordinamento nei soccorsi e nel servizio. Questo risultato è stato raggiunto grazie anche ad un rinnovato impegno degli amministratori delle tre cittadine lacustri a mettere a fattor comune le risorse nelle disponibilità di ognuno”. “I problemi per l’attivazione del servizio – commenta il delegato – non sono mancati e non è stato facile risolverli: molto ha pesato la mancanza di risorse economiche sufficienti e una parziale riorganizzazione, per quanto riguarda Bracciano, del Gruppo Comunale con la nomina di nuovi responsabili dei volontari e nuove linee guida per lo svolgimento dei servizi. Ma è in queste circostanze che – dice Mondini – è necessario serrare le fila e dare dimostrazione di cosa, e come, si è capaci di saper fare: e devo dire che i volontari non mi hanno deluso. In pochi giorni hanno riattivato il posto fisso di Protezione Civile sul Lungolago Argenti, è stato riparato il gommone, ormai obsoleto, ma efficiente, sono state inoltre composte le squadre per i servizi. Un lavoro eccezionale, di cui faccio pubblica testimonianza. Ma oltre “Lago Sicuro” non bisogna dimenticare il grandissimo lavoro che stanno facendo i mezzi ed il personale volontario impiegati alla lotta antincendi: ad oggi già sono decine e decine gli interventi effettuati sul territorio sabatino e spesso ben oltre, a riprova di una professionalità riconosciuta non soltanto localmente, ma anche e soprattutto dalla centrale operativa regionale del Lazio. L’auspicio è che – sottolinea Mondini – questa grave crisi che stiamo vivendo, che toglie risorse ai servizi e impoverisce i comuni, non danneggi ulteriormente un settore importante come è la Protezione Civile Comunale. Essa – conclude il delegato – non offre soltanto un servizio ai cittadini, ma è scuola di vita per i giovani ed elemento di civiltà di una Nazione. Un grazie a tutti i volontari, a loro un plauso e un doveroso: bravi!”.
 




NEMI CAOS AUTOMOBILI IN CENTRO, C'E' CHI I SOGNI E' IN GRADO DI REALIZZARLI: IL CENTROSINISTRA CHIEDE UN'ISOLA PEDONALE… SUBITO!

C.R.

Il centrosinistra di Nemi chiede un'isola pedonale. Subito. Nonostante le alte temperature di questi giorni, le parole continuano ad avere un peso: per l'opposizione in Comune (in questo caso per "Partecipazione Democratica", per i cittadini e infine dovrebbero averlo ancor di più per la maggioranza che governa Nemi. C'è un manifesto di "Partecipazione democratica" che a chiare lettere chiede che venga posta fine ai parcheggi abusivi. Anche noi qualche tempo fa, abbiamo fatto un servizio (NEMI, CAOS PARCHEGGI: VETTURE PARCHEGGIATE IN DIVIETO DI SOSTA A CORSO VITTORIO EMANUELE) e qualche fans del sindaco Bertucci ci ha criticati dicendo: i parcheggi abusivi ci sono sempre stati!". Ma agli osservatori della squadra di centrosinistra non e' sfuggita una recente dichiarazione di un consigliere di maggioranza di Nemi, il quale su un giornale locale ha dichiarato:" il mio desiderio e' vedere il centro storico di Nemi libero dalle automobili…". La prima cosa che viene da dire: " perché parla come se fosse fuori dalla maggioranza?". Poi le dichiarazioni proseguono e la situazione si aggrava: "serve il buon senso da parte dei commercianti, della polizia municipale e delle istituzioni". Il consigliere pare essersi elencato per ultimo, eppure quello che dice chiaramente "Partecipazione democratica" e' piu' che condivisibile: bisogna assumersi le responsabilità, prendere in mano le redini affidate dai cittadini e invece di confidare soltanto nel buonsenso degli altri, istituire subito un'isola pedonale sostenuta da ordinanze e monitoraggio rispetto all'esecuzione delle stesse. E non sarebbe più soltanto un sogno, ma realtà. Basta volerlo.

tabella PRECEDENTI:

18/06/2012 NEMI, CAOS PARCHEGGI: VETTURE PARCHEGGIATE IN DIVIETO DI SOSTA A CORSO VITTORIO EMANUELE