ROMA, CASO FEDERICA PUMA, UNA MADRE ALLA QUALE HANNO TOLTO LA FIGLIA: IL LEGALE SCRIVE ALLA DIVINA PROVVIDENZA

Angelo Parca

Denunciò il Presidente del Tribunale per i minorenni di Roma che affidò sua figlia di 7 anni a una casa famiglia emettendo un provvedimento nel quale, secondo la ricorrente, “non vengono spiegate le motivazioni di tale decisione». Federica PUMA, madre di Beatrice chiedeva quindi di «approntare gli opportuni rimedi giuridici e disciplinari nei confronti del giudice Melita Cavallo». Ai due genitori della bambina è stata sospesa la patria potestà per conflitti tra la coppia. Secondo la donna, il giudice Cavallo adottò la sua decisione “due minuti dopo avere sentito la bambina” e basandosi “esclusivamente su immotivate conclusioni di assistenti sociali e del curatore speciale” senza confronto in aula. “Appena sono entrata nella stanza del presidente Cavallo – dichiarava la Puma nell’esposto – sono stata costretta ad assistere alla lettura del provvedimento che ingiustificatamente mi ha strappato mia figlia. – La donna concludeva le proprie dichiarazioni affermando – Non ho avuto il tempo di salutarla, di darle un bacio, rassicurarla e non farla sentire abbandonata.”
Dal quel giorno sono passati 8 mesi e la situazione è rimasta invariata.

Al Tribunale per i Minorenni di Roma, al Ministro della Giustizia, al Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione, al Consiglio Superiore della Magistratura, e ancora prima, assai provocatoriamente, l’Avv. Giuseppe Lipera, difensore di PUMA Federica, si rivolge direttamente alla Divina Provvidenza.

L’ennesimo appello rivolto oltre che hai giudici al Soccorso Divino, riguarda la storia della piccola bambina, che oggi ha sette anni e mezzo e che il 14 dicembre scorso venne collocata in casa famiglia dal Tribunale per i Minorenni di Roma, presieduto dal Giudice Melita Cavallo. La bambina da allora vive angosciata e si dispera e grida sempre “MAMMA PORTAMI VIA”. Vi è da dire in effetti che la minore ha vissuto sin dalla nascita con la madre, a cui è stata sottratta non perché la bambina fosse trattata male dalla stessa , ma sol perché secondo gli assistenti sociali del Comune di Roma vi era conflitto tra i genitori, circostanza molto contestata dal difensore della Puma, che ha ribadito che non vi può essere conflittualità tra i genitori che vivono separati. L’istanza diretta anche al Ministro della Giustizia, al Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione, al Consiglio Superiore della Magistratura serve anche a stigmatizzare l’intervento ultroneo del giudice Melita Cavallo, che da un recente intervento in un giornale ha avuto l’ardire di dichiarare “ABBIAMO SALVATO LA BAMBINA … stara’ ancora meglio tra sette o otto anni””. Secondo l’Avv. Giuseppe Lipera sono frasi che fanno accapponare la pelle, il Giudice Cavallo si crede il padre eterno e manifestamente si arroga il diritto di decidere anche per il futuro, il destino di questa creatura, che pur avendo sette anni e mezzo ha anche una capacità di coscienza e chiede apertamente di essere ascoltata. L’Avv. Lipera chiede ai Giudici per i Minorenni di applicare la Legge, per cui invoca che nell’immediatezza venga disposta un’udienza ad hoc, non importa se a ferragosto, per terminare questo sconcio e cioè l’inutile sofferenza della bambina, della mamma e dei nonni materni, Puma Roberto e Leone Maria Luisa.

Di seguito riportiamo il testo dell’istanza presentata dall’avvocato Lipera e alleghiamo in copia il documento originale

Alla Divina Provvidenza Sede………

e per quanto di competenza            

Al Tribunale per i Minorenni
Sez. feriale – ROMA

Al Ministero della Giustizia

Al Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione

Al Consiglio Superiore della Magistratura


Proc. n.2312710 V.G.

Preghiera (e contestuale istanza) per una soluzione immediata  (provvedimento urgentissimo ex art. 700 C.P.C.) giusta ed equa

Mai e poi mai mi sarei immaginato di dover scrivere, nella mia veste di legum peritus, dopo 32 anni che indosso la toga,  una istanza diretta innanzitutto al Soccorso Divino e poi (“per quanto di competenza” terrena) alla Autorità Giudiziaria competente nel mondo italico.

Sono il difensore di Federica PUMA, madre di Beatrice GROTTESI, piccola e innocente creatura di sette anni e mezzo, che da otto mesi è stata condannata (senza aver fatto alcun crimine) a vivere lontano dalla sua adorata mammina.

La storia, anche se nota, vale la pena di ripercorrerla, ancorché brevemente, per come peraltro risulta inconfutabilmente dagli atti processuali.

Beatrice nasce a Roma il 17 dicembre 2004 da una coppia di genitori (per sua sventura) non sposati, come ce ne sono tantissime oggi in Italia.

La malasorte di Beatrice, come vedremo, risiede tutto in questo.

Avviene, infatti, che mamma e papà della bambina, subito dopo che Beatrice è venuta alla luce, non vanno d’accordo e si separano; la bambina quindi viene cresciuta e allevata (nel migliore dei modi peraltro), come è naturale che sia, dalla sua mamma.

[Non stiamo qui a dissotterrare tutta la vicenda, che agli atti poi è tutta ben ricostruita, diciamo solo sommariamente che Federica dovette scappare via  dal GROTTESI Alfonso (che, colpito da insolita crisi post partum maschile, non sopportava i pianti della neonata) perché minacciata di morte lei e la figlia; sì di morte,  e non fuggì di nascosto Federica ma andò via tranquillamente (lo stesso GROTTESI l’aiutò a salire sul taxi davanti ai Carabinieri), passando prima dalla stazione dei Carabinieri di Roma Trastevere, ove ebbe a denunciare quanto le stava inopinatamente accadendo.

Federica fu costretta quindi a trovare riparo a casa dei suoi genitori, due perle di persone, a Milano.

Il GROTTESI forse dopo un po’ si pentì, non si sa bene, fatto sta che a quel punto tirò fuori tutta la sua spregiudicata violenza ed arroganza, tant’è che continuò imperterrito con le minacce perché voleva vedere la bambina (cosa a cui nessuno si opponeva).

Intervennero a Milano i Giudici minorili che, per meglio tutelare la giovane Federica e la bambina, affidarono il compito di sorvegliarle ai locali servizi sociali ambrosiani, tant’è che gli incontri tra padre e figlia avvenivano solo ed esclusivamente in ambito protetto, anche perché ci furono due CTU collegiali che affermarono che il GROTTESI era affetto da precisi disturbi mentali mentre Federica risultava sana e quindi perfettamente in grado di svolgere il suo ruolo genitoriale.

Anni dopo, siamo già nel 2010, la situazione rimane sempre la stessa e ciò anche quando Federica decide di trasferirsi a Roma, perché pure le assistenti sociali capitoline (MAFFEO Deborah e IANNITTI Elisabetta) ben relazionano al Giudice sul carattere e la pericolosità del GROTTESI; poi però queste vengono denunciate dal GROTTESI – cha ha querelato mezzo mondo nel frattempo – e le cose  di improvviso … cambiano anzi, più rettamente, vengono totalmente stravolte].

Risultato finale, andiamo necessariamente per estrema sintesi, e che due dipendenti dei servizi sociali del IV Municipio di Roma si inventano, udite udite, quanto segue: la conflittualità tra i genitori (in pratica separati da sempre, si badi) può creare pregiudizio alla bambina ed escogitano, per il bene della minore, che è meglio che vada in casa famiglia!

E qui inizia il vero ed autentico dramma o via crucis per Beatrice e mamma Federica!!!

Quanto malignamente propinato dalle due impiegate del municipio capitolino, assistente sociale Luisa Mosè e psicologa Antonella Rossi (qualcuno scrisse che il maligno è la prima fonte di ingiustizia e di fare attenzione perché l'ingiusto è subdolo e fa passare per giusto ciò che agli occhi di Dio non lo è), viene purtroppo preso per oro colato dal Tribunale per i Minorenni di Roma, presieduto dal dott. Carmela CAVALLO, che – commettendo uno sbaglio enorme – il 14 dicembre del 2011 dispone il collocamento coatto della bambina in casa famiglia (omettiamo anche qui di narrare nei particolari l’accadimento, che già di per sé rappresenta un capitolo dolorosissimo di tutta questa storia; aggiungo solo che Beatrice e la madre, in compagnia dei legali, andarono in Via Dei Bresciani, quella funesta mattina, convinti che il Giudice volesse ascoltare personalmente la bambina; ma le cose invece erano e furono diverse … ma lasciamo perdere, almeno per adesso).

Il 14 dicembre, otto mesi fa, la bambina in un attimo non ha più la sua vita, perde tutto quello che aveva e, cosa più terribile in assoluto, resta priva della sua mamma.

Beatrice non vedrà più i nonni, i suoi parenti (zii, cugini), le sue compagnette, le sue maestre, la sua scuola, i suoi giocattoli, la sua casa; perde tutto, dicasi tutto.

Beatrice viene presa di peso dalla signorina MOSE’, con la scusa di andare in sala giochi, e istantaneamente e senza alcuna spiegazione, manco fosse un pacco postale, deportata in una casa famiglia di Roma, in una zona periferica, vicino la tomba di Nerone.

Che pena, che tragedia …!!!

Mi domando: ma si riesce con la fantasia ad immaginare quanto sto scrivendo?

E’ credibile tutto questo?

Intera realtà purtroppo!

Da allora sono passati  i n u t i l m e n t e  otto mesi.

Il giudice dott. Carmela Cavallo, il Presidente del Collegio che dispose quel tragico, ingiusto, sbagliato provvedimento, non tratterà più il caso, ma continuerà ad interessarsene (e anche questo ritengo non sia molto ortodosso) e tra poco vedremo anche come

Passano i mesi, stavamo dicendo, invano; istanze, lettere, reclami, ricorsi non servono a nulla.

Il nuovo Collegio (presidente dott. Angela RIVELLESE), anche a seguito di quanto accade sotto i loro occhi all’udienza del 17 aprile 2012, dove vengono ascoltate le due dipendenti comunali (e non sottolineo che scandalo, che indecenza e che spudoratezza sentirle decantare le loro capacità mediche di diagnosi e di terapia), pare aver capito la storia, tant’è che emette immediatamente un primo provvedimento dove allarga gli incontri di Beatrice con la mamma e consente anche ai nonni materni di visitare la bambina.

E’ poco, ma sembra un piccolo spiraglio che fa ben presagire un diradarsi di nubi che fino a quel momento apparivano fitte come la nebbia della Val Padana, anche perché di fatto le due dipendenti comunali vengono sconfessate.

La bambina intanto, dal 14 dicembre 2011 in casa famiglia, sta male, si dispera, è angosciata, vuole la mamma … pensate un po’ che anomalia: la bambina vuole la mamma; ma sembra prevalere la tesi maligna delle assistenti sociali che giustificano il loro operato dicendo che la bambina andava “scollegata”!!! (parole testuali e risultanti anche dal verbale di causa).

Non è un film dell’orrore; è quanto risulta negli atti, nei verbali.

Ma tant’è!

Sembrava un buon presagio, dicevamo, e invece … NO: è solo un illusione!!!
 
Il Collegio (Pres. RIVELLESE) esce dall’impasse, situazione complicata da cui non si sa come uscire forse (ma chi è che l’ha complicata in realtà?), disponendo una CTU collegiale, con a capo la Prof. Marisa Malagoli Togliatti.

I CTU chiederanno e otterranno, dal Giudice Dott. Cristina Capranica, e non dall’intero Collegio che li ha nominati, ben 120 (centoventi) giorni per rispondere ai quesiti di rito (come sta la bambina; la capacità genitoriale di PUMA e GROTTESI, addirittura anche quella dei nonni materni), non rendendosi conto che agli atti vi sono già ben due perizie psicologiche e psichiatriche disposte dall’A.G. (verrebbe da dire: facciamo perizie all’infinito, tanto …)

120 giorni!!! … campa Cavallo (nessun riferimento al Giudice ovviamente), poi altri 46 di sospensione feriale e quindi 20 giorni per le deduzioni delle parti e altri 20 giorni per le repliche … ad andare bene SEI MESI (questo perché abbiamo detto che la bambina sta male).

Ma come, sorge spontaneo chiedersi, noi deduciamo e proviamo che c’è una bambina che sta male e Tu medico (Voi medici) chiedi 120 giorni di tempo per rispondere?

Ma siamo sulla Terra o sulla Luna?

O in un girone dell’inferno dantesco?

Inutile ripetere o ricordare nel frattempo quante istanze, rigorosamente scritte, e rigettate, rivolte ai giudici.

Niente di niente: il muro di berlino a confronto era più fragile.

Anche la madre ovviamente è disperata (chi non lo sarebbe al suo posto?); i nonni materni, PUMA Roberto e LEONE Maria Luisa, sono sempre più addolorati e amareggiati, le suore di Beatrice di loro iniziativa scrivono sinanco alla Presidenza della Repubblica (ne sa qualcosa il compianto dott. Loris D’Ambrosio); la mamma invia una supplica al Sommo Pontefice, Benedetto XVI, e il Vaticano le risponde; si organizzano sit in spontanei di gente che presta e offre solidarietà; raccolta di firme; petizioni; interpellanze parlamentari; ci si rivolge alla Corte di Appello; alla Corte di Cassazione; intervengono associazioni di tutti i generi, programmi radiofonici e televisivi nazionali diffondono la penosa assurda odissea.

Zero … praticamente non accade nulla, anche se milioni di italiani vengono a conoscenza di questa storia e rimangono davvero sconcertati.

Ma non si smuove niente!

Beatrice piange, chiede “voglio parlare col giudice” oppure “che dice il giudice? Si è convinto?”.

L’ITALIA INTERA sente lo strazio di quella bambina al balcone della casa famiglia … MA CONTINUA A NON ACCADERE NULLA.

Adesso  il recente clou!

Da fine luglio e sino ai primi di settembre Beatrice non avrà nemmeno il conforto di vedere i nonni o la mamma due volte a settimana, perché è stata tradotta in un carcere estivo.

Qualcuno si chiederà: ma la mamma è una delinquente? Bastonava la figlia? Faceva degli abusi a questa bambina?

Nulla di tutto questo, anzi, la colpa di mamma e figlia è di vivere in troppa simbiosi, come se questo fosse una anomalia e non la cosa più naturale di questo mondo.

Si capisce adesso perché questa istanza, supplica, ricorso, chiamatelo come volete, viene inviato innanzi tutto alla Divina Provvidenza?

Non è normale quello che è successo il 14 dicembre 2011 e da quel giorno in avanti, ma non è normale neppure quello che si sta perpetuando adesso: ad un evento incredibile può solo un miracolo, questa è la ragione.

Sol che la mano che fa cose strane in terra è sempre quella dell’Uomo, per cui anche il miracolo deve avvenire per mano dell’Uomo, per questo è competente sempre il Tribunale.

“Fa all'altro ciò che vorresti fosse fatto a te stesso”!

Signori Giudici, lungi da me offendere qualcuno, ma fatelo questo sforzo: immaginate, anche per un solo istante, di essere la mamma di Beatrice; accettereste tutto questo?

Sarebbe normale ribellarsi o no?

Protestare?

Aspettare chi?  Che cosa?

Che la bambina si ammali definitivamente?

Che la mamma non regga più?

Non bastano OTTO MESI DI INUTILE CARCERAZIONE PREVENTIVA?

***

ULTRONEO ED INAUDITO INTERVENTO DEL GIUDICE CARMELA CAVALLO

In un’intervista apparsa venerdì 20 luglio 2012  sul quotidiano on – line “Nuovo Paesesera” la giornalista Annarita Carbone riporta la dichiarazioni testuali che le avrebbe riferito il Magistrato Carmela Cavallo.

Frasi che fanno accapponare la pelle.

Essa dice: “Noi ci siamo presi la responsabilità di salvare quella bambina. Di salvarla! Adesso la bambina sta bene e starà ancora meglio tra 7-8 anni”.

Chi vuole può leggere integralmente l’intervista del Giudice Cavallo rilasciata alla giornalista Annarita Carbone (con gli allegati interventi, peraltro anche autorevoli, che hanno commentato le dette dichiarazioni) andando al seguente link: http://www.paesesera.it/Cronaca/Caso-Puma-parla-il-giudice-Cavallo-Abbiamo-salvato-la-bambina ).

Il Giudice Cavallo, che, pur non trattando più questo caso, resta pur sempre il Presidente del Tribunale per i Minorenni dell’intero Lazio, senz’altro avrà modo di leggere anche quest’ultima presente istanza, per cui, prevedendo e prevenendo, osiamo consigliarLe, sempre  se avrà modo di leggerci, di non intervenire più, visto il suo ruolo di Dirigente titolare del TM di Roma e perché fu esso Magistrato che ebbe a presiedere il Collegio che ordinò incautamente la carcerazione della bambina.

Per queste ragioni è comunque doveroso che copia delle presente venga inoltrata al Ministero della Giustizia e al Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione (e, per quel che vale, al Consiglio Superiore della Magistratura).

Si allega a tal uopo copia dell’articolo avanti indicato ed intitolato “CASO PUMA, PARLA IL GIUDICE CAVALLO: ABBIAMO SALVATO LA BAMBINA”

***

Sul presente ricorso ex art. 700  e necessità dei richiami normativi

A seguito della proposizione di diverse istanze, formalizzate nell’intento di provvedere urgentemente al ricongiungimento della piccola Beatrice Grottesi con la propria madre Federica Puma, il Tribunale per i Minorenni di Roma decideva più volte di operare come segue: assegnava all’istante termine per la notifica a tutte le parti processuali al fine di garantire l’instaurazione del contraddittorio, concedendo poi ulteriore termine a quest’ultime di giorni quindici dalla notifica per la presentazione di memorie scritte; nessuna udienza.

Or non vi è chi non veda che tale modus operandi sia nettamente in contrasto con i procedimenti di urgenza disciplinati dal codice di procedura civile.

Secondo l’art. 700 c.p.c. “… chi ha fondato motivo di temere che durante il tempo occorrente per far valere il suo diritto in via ordinaria, questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, può chiedere con ricorso al giudice i provvedimenti di urgenza, che appaiono, secondo le circostanze, più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito”.

Nel caso della piccola Beatrice è evidente il pregiudizio che la bambina subisce ogni giorno in più passato lontano dalla mamma, situazione che ha portato alla proposizione del ricorso d’urgenza e l’attualità adesso è la deportazione in Calabria!

Or l’art. 669 sexsies così dispone: “Il giudice, sentite le parti, omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio, procede nel modo che ritiene più opportuno agli atti di istruzione indispensabili in relazione ai presupposti e ai fini del provvedimento richiesto, e provvede con ordinanza all’accoglimento o al rigetto della domanda”.

Quando la convocazione della controparte potrebbe pregiudicare l’attuazione del provvedimento, provvede con decreto motivato assunte ove occorra sommarie informazioni. In tal caso fissa, con lo stesso decreto, l’udienza di comparizione delle parti davanti a sé entro un termine non superiore a quindici giorni assegnando all’istante un termine perentorio non superiore ad otto giorni per la notifica del ricorso e del decreto.

A tale udienza il giudice, con ordinanza, conferma, modifica o revoca i provvedimenti emanati con decreto”.

Pertanto si chiede che l’On.le Tribunale, stante le motivazioni poste a base del nuovo ed ennesimo odierno ricorso, provveda con decreto sul collocamento della bambina, tenuto conto dello stato di sofferenza della stessa, fissando poi l’udienza nel più breve termine ai fini di confermare o modificare quanto statuito con decreto o quanto meno fissando un’udienza nel più breve tempo possibile (non è per fare polemica ma è notorio che il P.M. di Palermo pare  abbia convocato per il 13 di agosto tale Silvio Berlusconi per essere sentito quale parte offesa in un procedimento penale nei confronti di indagati a piede libero. A maggior ragione può in questi giorni feriali celebrarsi un’udienza che riguarda la libertà e la vita di una creatura di sette anni e mezzo che vive privata della mamma e ingiustamente da ben otto mesi).

Lo implora disperatamente Beatrice in persona, che altro non è che “una voce che chiede di essere ascoltata. Un turbine di tormenti e conflitti. La lotta coraggiosa di una bambina contro il destino a cui vorrebbero inchiodarla” (cfr. “Il suono di mille silenzi”, Emma La Spina, Ed. Piemme, 2009).

Facciamo sì che Beatrice non continui a gridare disperatamente “MAMMA PORTAMI VIA …”.

Per tutto quanto sopra
CHIEDE
che l’On.le Tribunale feriale per i Minorenni di Roma, reiectis adversis,  voglia immediatamente disporre, ex art. 700 cpc, innanzi tutto che la piccola Beatrice Grottesi torni a casa dalla madre, e in subordine che venga ordinata subito la comparizione delle parti.

Si allega registrazione telefonica del 1 agosto 2012 tra la mamma e la bambina che si trova in atto  in una non meglio identificata località  della Calabria nonché copia dell’articolo “CASO PUMA, PARLA IL GIUDICE CAVALLO: ABBIAMO SALVATO LA BAMBINA”.

Roma  7 agosto 2012

Federica Puma
       Avv. Giuseppe Lipera 
 
 




CIVITAVECCHIA, IL POPOLO DELLA CITTA': "L'ACQUA E' POCA OSSIA SCARSEGGIA…"

Redazione

"Un'estate così a secco non si ricordava da almeno una decina di anni. Il sindaco Tidei vuole portare l'acqua calda della Ficoncella a valle, giù fino alla Marina di Civitavecchia. E’ lo stesso sindaco che una quindicina di anni fa e una mezza dozzina di mandati elettorali in meno, annunciava che il compianto Michael Jackson avrebbe fatto di Civitavecchia la nuova capitale mondiale di Pippo, Pluto e Topolino. Per cui noi civitavecchiesi ci accontenteremmo se riuscisse a portare l'acqua potabile nei rubinetti delle nostre case, a secco dall'inizio dell'estate." Lo dichiara sulla sua pagina di Facebook, Antonio Cacace, presidente dell'associazione Il Popolo della Città, commentando la più lunga emergenza idrica che la città ha dovuto affrontare dal secolo scorso.




FRASCATI, NUOTO: LA CONSOLI (TC NEW COUNTRY CLUB FRASCATI) NON BRILLA AI CAMPIONATI ITALIANI RAGAZZI

Redazione

C'era grande attesa nel gruppo agonistico del nuoto del Tc New Country Club di Frascati per l'ultima gara stagionale prima delle “ferie agostane”. Purtroppo per Ilaria Consoli le cose non sono andate benissimo ai campionati italiani della categoria Ragazzi svoltisi allo Stadio del Nuoto di Roma nello scorso fine settimana. La giovane atleta tuscolana, classe 1998, doveva gareggiare in tre specialità, quelle preferite dei 100 e 200 dorso e anche quella dei 200 misti. «Non abbiamo visto la migliore Ilaria in piscina – dice onestamente il responsabile tecnico del circolo Daniele Tavelli -, forse ha sentito troppo la tensione e non è riuscita a dare alla gara la giusta interpretazione emotiva anche perché sono convinto che il suo stato di forma era quello giusto». Tavelli rafforza questa tesi facendo un'ulteriore specifica. «E' vero – spiega – che Ilaria ha ottenuto il suo miglior risultato nei 100 rana dove si è classificata al ventiduesimo posto sfiorando per sole due posizioni la qualificazione alla finale di specialità. Ma è pur vero che se avesse nuotato abbassando il tempo di mezzo secondo, come è tranquillamente nelle sue capacità tecniche, avrebbe centrato l'obiettivo anche perché gli altri concorrenti non hanno fatto prestazioni mostruose. Nei 200 rana le cose non sono andate meglio e alla fine dei conti le cose migliori le ha fatte vedere nei 200 misti». Proprio su questa gara si sofferma il ragionamento di Tavelli. «In quella specialità ha nuotato più serena – sottolinea il tecnico – e non è un caso che nel suo terzo 50, quello della rana, abbia nuotato sugli stessi tempi della campionessa italiana della specialità. Segno che il suo non era un problema di condizione, ma di approccio mentale all'evento». Ora le meritate vacanze per l'atleta che ha rappresentato il Tc New Country Club alla rassegna dei campionati italiani. «Stacchiamo tutti la spina – dice Tavelli – poi assieme a Ilaria con grande serenità analizzeremo le cose che non sono andate allo Stadio del Nuoto provando a riprendere il cammino di crescita compiuto».

tabella PRECEDENTI:

02/08/2012 FRASCATI, NUOTO: TC NEW COUNTRY CLUB FRASCATI, LA CONSOLI AI CAMPIONATI ITALIANI
25/07/2012 FRASCATI NUOTO, BENE LA PIERSANTI (TC NEW COUNTRY CLUB FRASCATI) AI CAMPIONATI REGIONALI JUNIORES


 




ARICCIA, IL MERCATO DI VALLERICCIA RISCHIA IL TRASFERIMENTO. CIANFANELLI:"SIAMO TOTALMENTE CONTRARI"

Chiara Rai

Rischia di sparire definitivamente del grande mercato settimanale di Vallericcia che ogni venerdi', all'incirca dal settembre 2010, si tiene presso l’ex Kartodromo. Il progetto è frutto di un’intesa del Comune di Ariccia con la FIVA Commercio dei Castelli Romani e la Federazione Italiana Veicoli ad Energie Alternative ed è stato realizzato grazie all’accordo stipulato con la Kart Village srl proprietaria del Kartodromo, che ha messo l’area a disposizione degli operatori commerciali. Un accordo che puo' definirsi "provvisorio", sebbene circa due anni fa fu guarnito da una delibera di giunta e da un'ordinanza, cosi' come dichiara l'allora sindaco Emilio Cianfanelli, il quale adesso si dice molto preoccupato per le sorti del mercato che per ubicazione, spazi e comodita', quest'ultima data dall'ampio parcheggio interno all'area a disposizione, dovrebbe rimanere dove attualmente si trova. Eppure, pare che di recente un piccolo incendio ad una bancarella abbia portato il commissario prefettizio a prendere in mano la questione e probabilmente, trovandosi di fronte una situazione "sperimentale" e regolamentata in maniera "provvisoria" ha ritenuto forse cosa migliore spostare baracche e burattini e chiudere i giochi. Stando a quanto riferito da Emilio Cianfanelli ci sarebbero due ubicazioni alternative a Vallericcia, ma entrambe nel centro cittadino e per diversi motivi scomode e poco accoglienti per i cittadini ( si parla del parcheggio adiacente il ponte e di quell'altro di fronte al comune vecchio) e per i venditori: "A Vallericcia ci sono i bagni – dice Cianfanelli – e' un'area ben collegata, con parcheggi a due passi dai banconi e inoltre, c'e' un offerta molto vasta. Noi siamo totalmente contrari allo spostamento del mercato e ci auguriamo che il commissario faccia in modo che rimanga dove si trova adesso". Il mercato e' stato da subito accolto come una iniziativa strategica e positiva i quanto tesa a migliorare la fruibilità e la qualità della vita della parte sud della città, e a fungere da ulteriore stimolo al commercio e alla produzione della zona di Vallericcia. Inoltre, il mercato settimanale di Vallericcia si e' aggiunto a quello del lunedì di via dell’Uccelliera e per Vellericcia è stato attivato appositamente un servizio di bus navetta gratuito attivo dalle 7,00 alle 13,30 che collega con due navette il mercato sia con Ariccia che con Fontana di Papa. Le partenze sono ogni 20 minuti da p.zza di Corte e dai Piani di Santa Maria. "Purtroppo questa e' una delle tante gravi conseguenze del commissariamento – conclude Cianfanelli – che per sua natura non puo' dare gli stessi frutti di un'amministrazione eletta, la quale, per il bene dei cittadini, si preoccupa e tenta anche di trovare situazioni sperimentali come quella del mercato, per una migliore fruibilita' e comodita' delle persone. Faremo sentire il nostro dissenso e la nostra voce in merito. Io ho sempre preso le decisioni per Ariccia senza alcun timore e incoraggiato dalla consapevolezza di operare per migliorare le situazioni".




ANGUILLARA, UN OCCHIO ALL’AMBIENTE E UN ALTRO AL DECORO

Emanuel Galea

Probabilmente a qualcuno non piacerà quello che sto per scrivere. Ma ho scelto di essere libero da qualsiasi ideologia partitica proprio per poter esprimere critiche oppure applaudire a seconda delle occasioni. Non mi sono sfuggiti alcuni segnali positivi, anche se timidi, che ho accolto con favore ed incoraggiato. L’osservatore attento non può non aver notato questi segni. Questa politica volta ad una maggior salvaguardia dell’ambiente va accolta positivamente. La mia speranza è far capire che anche qui è possibile una realtà sociale ed economica, fondata sulla legalità, sul rispetto della persona umana e dell’ambiente. Se manca il rispetto dell’ambiente s’impoverisce la stessa struttura del nostro habitat. Per questa ragione e non solo, accolgo positivamente gli sforzi e le piccole innovazioni messi in atto dall’assessorato all’ambiente. Mi riferisco  in particolar modo agli accorgimenti lungo le spiagge di viale Reginaldo Belloni. Sulle spiagge libere, fino a qualche anno fa si assisteva a scene incivili, specialmente la domenica sera, dopo la partenza dei bagnanti. Sulla battigia si trovava di tutto: lattine, bottiglie ,buste di plastica e rifiuti vari. Oggi, pare che invogliati dai vari raccoglitori colorati, messi a disposizione, l’orrendo scenario sia finalmente in declino. Le accortezze messe in atto sono anche una forma di educazione per i nostri bambini. Quest’ultimi impareranno a rispettare l’ambiente e diventeranno degli adulti responsabili consapevoli che l’ambiente è qualcosa che gli appartiene e pertanto và difeso. Un’iniziativa che merita ogni incoraggiamento. Non ho potuto fare a meno di notare i raccoglitori di rifiuti in ghisa distribuiti lungo la passeggiata “Belloni”. Oltre che arricchire l’arredo urbano, si presentano più resistenti agli atti vandalici. Danno un tono alla passeggiata e fanno sembrare il viale più ordinato. Ritengo che la segnaletica di divieto di balneazione ai cani ripetuta lungo le spiagge, sia un segno di civiltà e rispetto verso l’altro.  Non tutte le persone che vanno a fare il bagno nel lago, condividono l’idea di farlo assieme ai cani oppure gradiscono sdraiarsi a prendere il sole con il cane del vicino che scodinzola a pochi centimetri di distanza. Non a tutti può allietare l’idea di vedere il proprio bambino scavare in quella sabbia, làddove pochi minuti prima qualcuno munito di paletta (nel caso ci si imbattesse in persone civili) ha finito di rimuovere i bisogni lasciati  dal suo cagnolino. Si dovrebbero rispettare le scelte degli altri. La propria libertà finisce laddove inizia quella dell’altro. Forse è ora di sfatare un modus facendi che si sta radicando fra molti di noi. Chi decide di avere un cane come amico, fa una buona scelta e va rispettato. Chi questa scelta non la fa, non dovrebbe incassare giudizi negativi. Ciò non significa che i primi sono dei bravi cittadini e i secondi no.  Le ragioni dei secondi possono essere molteplici. C’è chi ha paura di avvicinarsi ai cani. Altri soffrono d’allergia ai peli di quest’animale. Altri non lo fanno per ragioni d’igiene. Sono tutte ragioni validissime che vanno rispettate. In considerazione di quanto sopra ci permettiamo avanzare una proposta all’assessore all’ambiente. Chiediamo di considerare la possibilità di riservare una delle spiagge libere, appositamente per la balneazione dei cani. Recintarla e segnalarla ai detentori dei cani che intendono farne uso. Le Bau Beach esistono dal 1998 e al Lido di Ostia ne esiste una molto all’avanguardia.  E’ giusto che anche chi ha scelto di essere accompagnato dal suo cane possa godere del diritto e la libertà di farsi il bagno con il proprio cucciolo senza la preoccupazione di dare fastidio a chi non condivide o non può, per svariati motivi, condividere questa  scelta. Siamo fiduciosi che, l’assessore, attento com’è ai problemi ambientali, non mancherà di esaminare la presente  proposta. In paese c’è spazio per tutti. Il rispetto delle altrui scelte facilita la civile convivenza.

tabella PRECEDENTI:

27/07/2012 ANGUILLARA LAGO E SPIAGGE: UN ESEMPIO DA SEGUIRE

 




GROTTAFERRATA, A LUGLIO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA SUPERA IL 50%:

Redazione

Nuovo aggiornamento sui dati della raccolta differenziata del Comune di Grottaferrata, anche per il mese di luglio le percentuali risultano ottime e ormai stabili sopra il 50%, raggiunto infatti il 52,31% del conferimento corrispondenti a 720.778kg di rifiuti. Solita comparazione con il mese dell’anno passato, nel 2011, i kg di differenziata raccolti erano stati “solo” 676, con un aumento importante del dato. Buono il confronto anche con lo scorso mese di giugno, quando si erano raccolti 698kg. "Abbiamo avviato un accordo con RESECTA con decorrenza 1 gennaio, questo porterà una valorizzazione dei rifiuti conferiti con la raccolta differenziata in particolare carta cartone e vetro con un introito di circa 70 mila euro, soprattutto ci permette di migliorare notevolmente la percentuale di differenziata con la quale dovremmo attestarci nei prossimi mesi intorno al 60%. – Dichiara Giovanni Guerisoli assessore alle Attività Produttive – Resta sempre irrisolto il tema dell’isola ecologica. Penso,  – continua l’assessore – che nei prossimi mesi, sarebbe necessario avviare un’iniziativa politica nei confronti dei comuni confinanti perché gli ultimi provvedimenti sulla finanza locale in particolare quello sulla spending review impongono alle amministrazioni delle azioni immediate di razionalizzazione della spesa a partire dalla realizzazione di servizi comuni. L’avvio dell’area metropolitana potrebbe costituire uno strumento di programmazione e governo del territorio attraverso la gestione di servizi comuni." Conclude.
 




ROMA-LATINA, IL SINDACO DI GIORGI: “BASTA DIVISIONI E POLEMICHE, E’ TEMPO DI APRIRE I CANTIERI”

Redazione

“Basta divisioni sulla Roma-Latina, non è il più tempo delle polemiche ma quello dell’apertura dei cantieri”. Lo afferma il Sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, che interviene dopo le polemiche sollevate nei giorni scorsi dalle forze politiche di diversi schieramenti che si oppongono alla realizzazione dell’opera.
“Ho appreso con amarezza e con sdegno delle divisioni, a destra come a sinistra, sulla realizzazione della Roma-Latina. Non è certo questo il tempo delle polemiche, occorre invece agire per arrivare, quanto prima, all’apertura dei cantieri. Vorrei ricordare a tutti che questa rappresenta un’opera di una importanza strategica fondamentale, che ha avuto il via libera al termine di un lungo e complesso iter. Trovo assurdo che su questa iniziativa ci siano nuove  proposte di ricorsi al Tar, con il rischio di un ulteriore blocco dell’iter procedurale ed il relativo danno per la collettività. Chi intende guadagnare  un minimo di visibilità bloccando la Roma-Latina con ricorsi al Tar o con minacce di blocchi, compie un’operazione a danno dei cittadini e dello sviluppo di un intero territorio. Si tratta di un modo vecchio di fare politica, che ha già visto l’Italia pagare un prezzo troppo alto in termini di modernizzazione. La politica, oggi più che mai, deve unirsi e non dividersi sui grandi obiettivi comuni. La Roma-Latina – continua Di Giorgi – non è solo un’opera ritenuta strategica dal Cipe ma un asse viario di fondamentale importanza per la crescita dell’intera regione, specie per la provincia di Latina. E’ solo il caso di ricordare che nel finanziamento di questa opera è compresa anche la realizzazione della bretella Cisterna-Valmontone per il collegamento del territorio pontino con l’autostrada. Per questo sono al fianco della Governatrice Renata Polverini nella sua battaglia affinché il progetto della Roma-Latina possa presto prendere forma, ringraziandola per il grande lavoro finora svolto anche al fine di sensibilizzare le istituzioni competenti, prima fra tutti il Cipe, sul valore strategico dell’opera.  Occorre, allora, andare vanti spediti verso la cantierizzazione di un’opera fondamentale per il nostro territorio. Ricordo, infine, che il complesso delle opere della Roma-Latina andrebbe ad inquadrarsi in un più ampio contesto di infrastrutture viarie che prevede anche la realizzazione della tangenziale est, capace di bypassare la viabilità urbana di Latina per connettersi alla nuova 156, e soprattutto la cosiddetta “Mare-Monti”, che collegherebbe Borgo Piave con Latina Scalo e la zona collinare anche con il litorale in maniera diretta ed efficace. Questo sistema infrastrutturale potrà finalmente consentire in breve tempo di valorizzare le risorse in ambito turistico, ambientale ed economico di cui è ricco il nostro territorio”.

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03/08/2012 ROMA, IL CIPE DICE SI AL PROGETTO DEFINITIVO DELLA ROMA-LATINA.


 




NEMI CAMPIONATO DI NUOTO, NONOSTANTE LE CRITICHE LA CIAMBELLA E' USCITA COL BUCO

I cittadini hanno partecipato con sana attenzione alle cerimonie, a livello d'immagine il risultato e' stato positivo. Peccato che la stessa cosa non  si possa dire per la cosiddetta "sostanza"

 

Angelo Parca

Si e' concluso tra applausi e critiche l'evento di nuoto a Nemi che ha impegnato l'intera giornata dello scorso sabato 4 agosto. Un evento che l'osservatore laziale ha voluto riportare a consuntivo per permettere che oltre alle positive considerazioni che può suscitare un campionato nazionale, si dia spazio anche alle critiche costruttive che possono tornare utili per l'anno prossimo. Uno scenario incantevole quello del lago di Nemi (con qualche motore in  acqua di troppo forse ma senz'altro uno spettacolo mozzafiato) che ha fatto da sfondo al "Campionato italiano di nuoto di fondo e mezzo fondo" che quest'anno è partito dal Centro ittico Catarci anzichè dall'ormai chiuso centro canoe. Alle 10 si è svolta la gara di fondo, alle 15 quella di mezzo fondo. Le premiazioni si sono tenute in piazza Umberto I sia alle 12:30 per il fondo, che alle 18 per il mezzo fondo. Presenti il sindaco di Nemi Alberto Bertucci, il Fiduciario Coni Pierpaolo Manzetti e il Tecnico federale Amedeo Spanò. I cittadini hanno partecipato con sana attenzione alle cerimonie, a livello d'immagine il risultato e' stato positivo. Peccato che la stessa cosa non  si possa dire per la cosiddetta "sostanza": purtroppo tutto ciò che di "mangereccio c'è stato, è arrivato da fuori Nemi. Persino la porchetta, nonostante a Nemi ci siano delle ottime norcinerie, è arrivata da fuori il paese e tutto ciò ha creato qualche malumore tra i commercianti che comunque sono stati già in parte gravati dalla chiusura del centro storico a causa della manifestazione. Insomma, la ciambella, alla fine, è comunque riuscita col buco anche se, oltre a qualche pacco di pasta donato gratis dal popolo di Nemi, la manifestazione non ha portato "incassi d'oro" agli operatori commerciali che, comunque, avranno gradito le cerimonie.

 




CIAMPINO INCIDENTE MORTALE: LA VITTIMA UN FATTORINO DELLA UPS DI VIALE KENNEDY

Redazione

Fernando Maccari è l’uomo morto nell’incidente stradale di questa mattina alle 7.30 a Ciampino, La salma è stata trasportata presso la camera mortuaria del policlinico di Tor Vergata, dove sono ricoverati due uomini feriti, non gravi, che viaggiavano nel fuoristrada. Maccari lavorava come fattorino per la società Ups di viale Kennedy, a poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente. E stava recandosi al lavoro. Secondo una prima ricostruzione dei poliziotti, Maccari, all'uscita da una curva, avrebbe invaso la corsia opposta scontrandosi frontalmente con il fuoristrada che viaggiava in senso contrario. La strada al momento è stata chiusa in entrambi le direzioni.

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06/08/2012 CIAMPINO, 32ENNE MUORE ALL’ALBA IN INCIDENTE STRADALE


 




FRASCATI SCHERMA, FANTASTICA DOPPIETTA OLIMPICA: ANCHE ASPROMONTE È ORO A SQUADRE

Redazione

Due ori (e un quarto di finale) su tre competizioni. Questo il ricchissimo bilancio dell'avventura degli atleti del Frascati Scherma alle Olimpiadi di Londra: dopo l'oro di Ilaria Salvatori nella prova a squadre del fioretto femminile, Valerio Aspromonte ha fatto il bis imitando le ragazze assieme ai suoi compagni Baldini, Cassarà e Avola. Il biondo fiorettista che difende anche i colori delle Fiamme Gialle voleva fortemente riscattare l'eliminazione ai quarti di finale della prova individuale e forse proprio la tensione per l'esito di quella gara non lo ha fatto rendere al meglio nell'assalto dei quarti di finale contro la Gran Bretagna. Fatto sta che Valerio ha perso di una stoccata gli assalti con Kruse (7-8) e Halsted (5-6), patendo ancor di più la sua seconda sfida con Davis (4-9). «Anche per questo e per il fatto che Valerio soffre un po' gli atleti statunitensi, in semifinale il ct Cerioni ha scelto di inserire al suo posto Avola» racconta il presidente del Frascati Scherma, Paolo Molinari. Una scelta rischiosa (visto che in caso di infortunio di uno dei tre atleti non sarebbe stato possibile effettuare un altro cambio), ma vincente da parte del commissario tecnico tanto che Avola si è ben disimpegnato sia nella semifinale con gli Usa (vinta 45-24) sia nell'ultimo atto col Giappone (battuto 45-39). «Comunque è arrivato l'oro e per noi aver conquistato due primi posti coi nostri due atleti – sottolinea Molinari – è davvero motivo di grandissimo orgoglio. Ora concediamo a Ilaria e Valerio le meritate vacanze, poi a settembre organizzeremo per loro una grande festa. In questo senso ho avuto già il sostegno del sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso che si è complimentato per i grandi traguardi ottenuti». Due medaglie d'oro in tre giorni per il Frascati Scherma: un'emozione storica.

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03/08/2012 FRASCATI SCHERMA, LONDRA 2012: FANTASTICA SALVATORI, È UNO STORICO ORO NEL FIORETTO A SQUADRE



NEMI REGOLAMENTO IMU: COPIA E INCOLLA CON GENZANO MAL RIUSCITO

[REGOLAMENTO  PER  LA  DISCIPLINA DELL’IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA “I.M.U.”]

 

– All'articolo 7 comma 2 del regolamento per la disciplina dell'imposta municipale propria IMU del Comune di Nemi si legge: "La prevalenza dell’immobile ricadente nel Comune di Genzano di Roma viene intesa per una quota parte non inferiore al 50% della superficie dell’immobile."

– All'articolo 17 comma 3 del regolamento per la disciplina dell'imposta municipale propria IMU del Comune di Nemi si legge: . La prevalenza dell’immobile ricadente nel Comune di Genzano di Roma viene intesa per una quota parte non inferiore al 50% della superficie dell’immobile.

 

Redazione

Non c’è assolutamente nulla di male a “scopiazzare” il regolamento Imu dal vicino Comune di Genzano. Basterebbe però, fare attenzione a cambiare il nome della città laddove serve. Senza dubbio non è un grande errore, e poi oggi, il “copia e incolla” è frequente ovunque. Proviamo, però, ad evitare figuracce. Basterebbe leggere i regolamenti che si "scopiazzano" approvano nella loro interezza. Qualche secondo in più non guasta e l’immagine ne rimane illesa.