FROSINONE, SETTE PERSONE DENUNCIATE PER TRUFFA AI DANNI DELLO STATO

A.De. M.

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, al termine di una serie di indagini in materia di spesa pubblica assistenziale, hanno denunciato sette persone che da diversi anni percepivano l'assegno sociale erogato dall'I.N.P.S. senza tuttavia essere in possesso dei requisiti previsti dalla legge.
Le indagini sono state attivate su segnalazione del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma, che attraverso l'esame e l'incrocio dei dati acquisiti presso l'I.N.P.S. e l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (A.I.R.E.), aveva rilevato situazioni sospette.
I successivi appostamenti e sopralluoghi presso gli indirizzi di residenza dei beneficiari delle prestazioni sociali hanno consentito di rilevare che le persone oggetto di indagine percepivano l'assegno sociale in Italia pur essendo residenti di fatto all'estero. In buona sostanza i beneficiari, simulando il possesso di un requisito fondamentale ai fini dell'ottenimento dell'assegno sociale, quale la residenza effettiva in Italia, hanno realizzato una truffa nei confronti dell'INPS, percependo indebitamente nei vari anni un importo complessivo di circa 190.000 euro. Le persone beneficiarie di tale assegno sono state denunciate alle Procure della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone e di Cassino per il reato di truffa ai danni dello Stato e, a richiesta dei Reparti operanti, l'A.G. ha emesso dei decreti di sequestro preventivo finalizzati alla confisca per valore equivalente alle somme indebitamente percepite. Al riguardo, ad oggi è stata sequestrata una somma di denaro depositata sui conti bancari e postali intestati ad alcune persone denunciate per un ammontare complessivo di oltre 14.000 euro. Infine, su segnalazione delle Fiamme Gialle, l'I.N.P.S. di Frosinone ha disposto la sospensione della prestazione sociale nei confronti delle persone denunciate.

 




FRASCATI VOLLEY CLUB, CI SARÀ ANCHE IL SETTORE MASCHILE: ACCORDO CON LO ZAGAROLO PER LA PRIMA SQUADRA

Redazione

Anche nella prossima stagione il Volley Club Frascati avrà un settore maschile, oltre al “ricchissimo piatto” offerto nel femminile. Lo scorso 3 agosto la Fipav ha diramato i gironi dei campionati di serie C e D regionali e nel maschile, tra i nomi delle varie compagini, spiccava l'assenza del Frascati appena retrocesso dalla B2 nazionale. La società, in realtà, avrà una sua prima squadra grazie ad un accordo con lo Zagarolo, che compare nel girone B assieme a Lazio, Fiumicino, Casal Bertone, Fenice, Monte Porzio, Tuscia Volley, Nepi, Civitavecchia, Tor Sapienza, Bracciano, Hydra Latina, Ferentino e Ladispoli. «L'obiettivo – spiega il direttore sportivo frascatano Pasquale Di Leo – è quello di dare continuità e futuro, per questo abbiamo unito le forze con la società gabina. Per ora il discorso di collaborazione vale per la prima squadra, ma non è escluso che si possa fare qualcosa anche per le giovanili. Da quel punto di vista stiamo verificando solo alcune difficoltà logistiche. La prima squadra sarà allenata da coach Franco D'Alessio, avrà il nome di Zagarolo Frascati anche sulle maglie e giocherà i due terzi delle gare interne di campionato a Zagarolo e le restanti a Frascati. La rosa – conclude Di Leo – sarà sostanzialmente una “mista” dei due vecchi organici, ma anche su questo ci prendiamo qualche giorno per decidere». D'altronde il massimo campionato regionale inizierà a metà ottobre e dunque c'è tempo per definire meglio i dettagli di questo accordo. Ma una cosa è certa: nel ricco piatto del Volley Club Frascati per la stagione 2012-13 ci sarà anche il settore maschile.
 




LAZIO, LA REGIONE VUOLE PORTARE IL GRUPPO SAN RAFFAELE IN TRIBUNALE

Redazione

“Prendiamo atto del riconoscimento delle innumerevoli giornate di confronto con gli uffici dell'assessorato regionale alla Salute che non si è mai sottratto al dialogo per affrontare una situazione oggettivamente complessa e non semplice come del resto è stato evidenziato recentemente anche nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario dal procuratore regionale della sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei Conti, Angelo Raffaele De Dominicis”. Lo comunica una nota dell'Assessorato alla Salute della Regione Lazio. “Riguardo le sentenze di cui si pretende l’esecuzione – prosegue la nota – si accusa la Regione di omissioni inesistenti, e ci si chiede perché il Gruppo non abbia proceduto, come già accaduto, chiedendo presso il Tar la nomina di commissari ad acta. Per il resto, la Regione ricorrerà alle vie legali per tutelare l’onorabilità dei propri dirigenti dalle affermazioni gravi  e diffamatorie del Gruppo San Raffaele. Questa nota sarà l’ultima comunicazione a mezzo stampa in merito alla vicenda San Raffaele”.

tabella PRECEDENTI:

09/08/2012 LAZIO, IL GRUPPO SAN RAFFAELE TOGLIE LE TENDE DA QUESTA REGIONE E ADDEBITA LE RESPONSABILITA' ALLA POLVERINI
06/07/2012 SAN RAFFAELE MONTE COMPATRI: PAGATE GLI STIPENDI AI LAVORATORI….SUBITO!
22/06/2012 SANITA' NEL LAZIO, SEL: "L'ULTMO CHIUDA LA PORTA"
05/06/2012 VELLETRI SAN RAFFAELE, IL TAR ANNULLA LA DELIBERA DELLA POLVERINI
30/05/2012 MONTE COMPATRI SAN RAFFAELE, LAVORATORI SENZA STIPENDIO
12/05/2012 LAZIO REGIONE, LA POLVERINI NUOCE ALLA SALUTE?
14/04/2012 VELLETRI, IL PROCESSO AGLI ANGELUCCI MIGRA DA VELLETRI A ROMA


 




NEMI VIDEO SHOK: TROVO STRADA ROMANA, TAGLIO I BASOLI, LI AGGIUSTO E FACCIO UN VIALE NELL’AZIENDA

Non dico niente di non provabile, c'e' un video che dice tutto e che a mio parere e' davvero vergognoso. Che La Regione, il Comune di Nemi, il Parco, la Soprintendenza, il Ministero facciano subito qualcosa. Almeno una di queste istituzioni. Salviamo l'Italia da questi scandali e forse tra qualche anno si potra' ammirare un  piccolo parco archeologico a Nemi, dove vicino all'area del Tempio di Diana c'e' una strada antica e visitatori in  fila che pagano un biglietto per ammirarne la bellezza. Per ora basta un panino da De Santis, ed e' un vero peccato per i nostri figli e le generazioni che verranno.

[tabella PRECEDENTI:  25/07/2012 NEMI TEMPIO DI DIANA, DOVE SI VA’? AL SITO ARCHELOGICO O ALL’AZIENDA AGRICOLA?]

 

Chiara Rai

Povera Italia. Le cose non vanno perche' abbiamo un modus faciendi tutto nostro. Il video che riportiamo con l'articolo, cari lettori, e' a dir poco scioccante. In un qualsiasi altro paese d'Europa una situazione del genere non si sarebbe verificata. Con queste riprese abbiamo toccato il fondo. Siamo arrivati ad un punto dove tornare indietro risulta difficile, ma dobbiamo assolutamente virare indietrotutta e fare in modo che coloro che vogliono a tutti i costi ridicolizzare noi e il nostro Paese, si fermino. C'e' una ignoranza e una incivilta' inaudita che va frenata. Faccio un urgente e serio appello alla soprintendente ai beni archeologici del Lazio Marina Sapelli Ragni, tra l'altro chiamata in causa nel corso del video da questo signor Gino De Sanctis, il quale nella sua azienda a pochi metri dall'area del Tempio di Diana, ha scoperto  dei basoli di epoca romana (credo perche' non sono un esperto) e di testa sua e a suo gusto li ha sistemati.  Secondo le dichiarazioni di questo signore e di altri nel video si tratterebbe della strada di Virbio, cosidetto "Re di Nemi", sacerdote della divinita' di Diana. Sto parlando della Valle del lago di Nemi, sto parlando di un'area PRIVATA ADIACENTE IL TEMPIO DI DIANA, dove si sponsorizza la buona cucina e l'accoglienza di un'azienda assieme a dei reperti archeologici ritrovati dal proprietario dell'azienda che, a mio parere dovrebbero essere custoditi altrove, magari presso il non lontano Museo delle Navi di Nemi diretto dalla dottoressa Giuseppina Ghini. Il signor De sanctis, con le sue ciabatte e un tubo in gomma continua a calpestare i basoli ritrovati e a bagnarli con l'acqua come fosse un terrazzino in calcestruzzo impolverato. Se ne vanta e dice addirittura, che avvisata la soprintendente del Lazio, quest'ultima avrebbe apprezzato il gesto del signor Gino che ha arrangiato una strada, tagliati i basoli, creato un vialetto a misura per lui, per la sua azienda e soprattutto per i visitatori che pensa di richiamare a se'. Sono sicura che qualsiasi turista, vedendo pietre romane originali in terreni privati dove sorgono attivita' commerciali, ride e ci beffeggia alle spalle. Ci sono le indicazioni stradali per il tempio di Diana letteralmente mozzate, ci sono i variopinti cartelli di De Sanctis che fanno capire che il tempio e' da lui. Anzi i templi, perche' nel video si vanta la proprieta' di tre, quattro templi e di strade romane come se fossero del signor Gino e non patrimonio pubblico. Quei basolati sono nostri. Faccio appello anche al Comune di Nemi, affinche' verifichi subito questa situazione, faccio appello al ministro per i Beni e Attivita' Culturali Lorenzo Ornaghi affinche' metta al sicuro quel poco che e' rimasto, affinche' verifichi e nel caso prenda i dovuti provvedimenti. Se nel mio orto trovassi un'antico reperto archeologico, non aspetterei un minuto in piu' e lo metterei a disposizione del patrimonio pubblico. Invece, pare che a due passi dall'area del Tempio di Diana esista un "custode" non autorizzato che tratta il tempio e le sue ricchezze archeologiche circostanti come fossero un appendice di casa sua. Non dico niente di non provabile, c'e' un video che dice tutto e che a mio parere e' davvero vergognoso. Che La Regione, il Comune di Nemi, il Parco, la Soprintendenza, il Ministero facciano subito qualcosa. Almeno una di queste istituzioni. Salviamo l'Italia da questi scandali e forse tra qualche anno si potra' ammirare un  piccolo parco archeologico a Nemi, dove vicino all'area del Tempio di Diana c'e' una strada antica e visitatori in  fila che pagano un biglietto per ammirarne la bellezza. Per ora basta un panino da De Santis, ed e' un vero peccato per i nostri figli e le generazioni che verranno.

Il video proposto è stato scaricato da youtube dove era stato caricato da giardinodian in data 11/ott/2011
La didascalia riportata sul video è la seguente:
L'azienda agricola il giardino di Diana è situata in una felice posizione nella splendida vallata del Lago di Nemi e dispone di oltre 40.000 mq di terreno distribuiti in vari appezzamenti. Il lago è distante poche centinaia di metri, tutto è circondato dall'ampio cratere vulcanico immerso in boschi di leccio, querce faggio, aceri, roverelle, corbezzoli, tigli, castagni e quant'altro di unico e raro, tale da rappresentare un autentico esempio di macchia preistorica. Si raggiunge percorrendo le strade che scendono sia da Nemi che da Genzano e si trova a poca distanza dal Museo delle Navi Romane. L'azienda ricade interamente nel Parco dei Castelli Romani ed è parte integrante dell'Area archeologica del Tempio di Diana Nemorense con presenza di parti significative dell'antico santuario. La superficie agricola è destinata ad oliveto specializzato, orto, colture officinali e naturalmente allevamento di api, con indirizzo produttivo nel pieno rispetto dei criteri di coltura biologica. (girato da Ulderico Agostinelli Cico Movies di Velletri)

tabella PRECEDENTI:

25/07/2012 NEMI TEMPIO DI DIANA, DOVE SI VA’? AL SITO ARCHELOGICO O ALL’AZIENDA AGRICOLA?

 




RIANO BRUCIA. QUANTA DIOSSINA SI SAREBBE SPRIGIONATA SE CI FOSSE STATA UNA DISCARICA?

Gabriella Resse

I Roghi non si arrestano, dalle testimonianze raccolte sul social network facebook, in alcuni gruppi dedicati alla lotta antidiscarica di Riano (ora in fase di stand by), sembra che nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 9 agosto, abbiano preso fuoco le zone circostanti a Quadro Alto e Pian dell’Olmo a Riano, lambendo infine la località residenziale di Colleromano. I vigili urbani hanno bloccato il transito sulla Tiberina, ed ancora secondo i testimoni nei primi momenti dell’emergenza, c'era un solo elicottero che portava l'acqua nell’intento di spegnere le fiamme. Naturalmente sono accorsi i vigili del fuoco, ma è difficile dire quanto sia grave la situazione, perché non è stato possibile avvicinarsi nei pressi dei focolai. Secondo una testimonianza telefonica da me raccolta, il segretario del Comitato Cittadino di Riano, ha asserito che il fumo pareva lambire anche la località Procoio Vecchio, luogo sul quale si erge l’antica torre medievale della cittadina. Questa la cronaca della situazione fino alle ore 19 circa. Un evento come questo, oltre ad essere un fatto tragico che inevitabilmente arreca danni e ferisce un territorio già in traballante equilibrio, ci pone di fronte ad una riflessione: un luogo come questo, che a quanto pare può essere soggetto ad eventi disastrosi di tale calibro, come potrebbe rappresentare un’area di interesse logistico per l’installazione di una discarica? Se un incendio del genere trovasse nel suo percorso una discarica ad alimentarlo, sarebbe un disastro vero, un’invasione di diossina fortemente inquinante e deleteria per la salute, avvolgerebbe tutte le zone circostanti. Hanno avuto ragione i Rianesi ad opporsi all’idea folle delle istituzioni di voler insidiare qui la discarica post Malagrotta. Oltre a tutti gli altri fattori escludenti, se ne aggiunge un altro, e cioè la presenza di boschi intorno alle aree indicate come idonee ad ospitare discariche . Arbusti e sterpaglie, in presenza di circostanze climatiche eccezionali, come quelle che stiamo vivendo in questi giorni, possono diventare molto pericolosi, ed è incredibile che tecnici ed ingegneri di elevato lignaggio non abbiano preso in considerazione questa eventualità quando a suo tempo si sono lanciati in azzardate ipotesi per l’installazione della nuova discarica di Roma.

ARTICOLI PRECEDENTI:

14/07/2012 PIAN DELL'OLMO RIFIUTI, LA COMMISSIONE EUROPEA VALUTERA' IPOTESI DI APRIRE UN’INFRAZIONE PER IL MANCATO COINVOLGIMENTO DELLA POPOLAZIONE NELLE DECISIONI ASSUNTE DALLE ISTITUZIONI ITALIANE
01/07/2012 LAZIO EMERGENZA RIFIUTI, PIAN DELL'OLMO: IL 12 LUGLIO SI DISCUTE LA PETIZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO
30/06/2012 COLPI DI SCENA DEL SENATORE GRAMAZIO: DALLA SANITA' AI RIFIUTI ALLA POLITICA ALLE STRAGI DEGLI ANNI DI PIOMBO
20/06/2012 RIANO, GIU' LE MANI DA CAVA PERINA: NASCE IL COMITATO CITTADINO E NON INTENDE FERMARSI DAVANTI A NULLA
12/06/2012 RIANO, RIFIUTI TOSSICI SOTTO LA CAVA: DOPO L’ARTICOLO DE L’OSSERVATORE LAZIALE A DISTANZA DI 20 ANNI DAL FATTO PARTE L’ESPOSTO ALLE PROCURE DI ROMA E TIVOLI
10/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA: I CITTADINI DEL PRESIDIO DI PIAN DELL'OLMO RISPONDONO ALL'ARTICOLO DI REPUBBLICA
08/06/2012 PIAN DELL'OLMO RIFIUTI, BUCCI (IDV): “SALTA CONSIGLIO STRAORDINARIO,LA POLITICA DISTANTE DALLA REALTA’”
07/06/2012 ROMA DISCARICA PIAN DELL'OLMO, IL CONSIGLIO REGIONALE RIMANDA LA DISCUSSIONE PER LA MOZIONE DI BERNAUDO/DE ROMANIS
07/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA: PRESENTATA MOZIONE PER ESCLUDERE PIAN DELL’OLMO
06/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA, BERNAUDO (PDL) INVITA SOTTILE AD ANDARE IN COMMISSIONE AMBIENTE
04/06/2012 LAZIO RIFIUTI, SOTTILE: PIAN DEL'OLMO E' LA SCELTA PIU' GIUSTA
04/06/2012 LAZIO RIFIUTI: MARUCCIO (IDV): “CONTRO IPOTESI PIAN DELL’OLMO, CON NOI LA POLVERINI?”
04/06/2012 RIANO: NELLA NOTTE 200 PERSONE INCATENATE SULLA VIA TIBERINA CONTRO DISCARICA A PIAN DELL’OLMO
03/06/2012 ROMA POST MALAGROTTA: 18 SINDACI DELLA VALLE DEL TEVERE INSIEME AI PRESIDI PER DIRE NO A IPOTESI DISCARICA
04/04/2012 RIANO VERITA’ SHOK: INSABBIATI RIFIUTI E POI SILENZIO. I CITTADINI VOGLIONO SAPERE LA VERITA’, ADESSO
29/03/2012 ROMA RIFIUTI, CLINI SUL POST MALAGROTTA: UN "PIANO PER ROMA"
24/02/2012 CORCOLLE – RIANO DISCARICA, CITTADINI IN PIAZZA SABATO PROSSIMO
21/01/2012 RIFIUTI, BUCCI (IDV): NO ALLA DISCARICA A RIANO


 




LAZIO, IL GRUPPO SAN RAFFAELE TOGLIE LE TENDE DA QUESTA REGIONE E ADDEBITA LE RESPONSABILITA' ALLA POLVERINI

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Ecco le strutture del San Raffaele nel Lazio che chiuderanno, cosi' come annunciato dal Gruppo: Monte Compatri, Cassino, Pisana, Rocca Di Papa, Trevignano, Sabaudia, Flaminia, Villa Buon Respiro Viterbo, Termini, Tuscolana, Velletri

 

Chiara Rai

Il San Raffaele dice addio al lazio e non  risparmia polemiche con la governatrice della Regione Renata Polverini. Duemila licenziati e ben 13 strutture chiuse per mancanza dei pagamenti dalla Regione che deve alla San Raffaele ben 250 milioni di euro. Due anni senza  soldi, hanno portato a questa drastica decisione:"Nostro malgrado, entro le prossime 48 ore – si legge nel comunicato diffuso dal gruppo – saremo obbligati alla chiusura di circa 12 strutture sanitarie, con la conseguente dimissione di 2.098 pazienti e la cessazione di 2.074 rapporti di lavoro in essere. Visti i vani, ancorché titanici, sforzi, anche da parte dei sindacati, degli ultimi 18 mesi, San Raffaele ringrazia la presidente Polverini e i suoi dirigenti, ovviamente in ferie, pur in questa situazione critica, per tutto ciò che hanno fatto per migliorare l'assistenza alle migliaia di pazienti della regione Lazio, che a noi si affidano, e per le migliaia di lavoratori direttamente ed indirettamente dipendenti da questo Gruppo". Certamente i provvedimenti regionali non hanno aiutato il gruppo a rimanere i piedi: sono stati tagliati 400 posti letto, abbattute del 25% le tariffe e richiesto l'incremento di 300 unità lavorative. Inoltre da oltre 24 mesi il Gruppo, che vanta nei confronti della Regione Lazio crediti per 250 milioni di euro, non riceve pagamenti e da oltre 6 mesi non riceve acconti. Esiste poi un contenzioso per ulteriori 250 milioni di Euro".Prendiamo atto con  rammarico che la Governatrice Polverini, forse troppo distratta nella presentazione di libri in quel di Capalbio, non parla dei malati, ma evidentemente non avendo notizie precise della situazione dai suoi dirigenti ed uffici  peraltro chiusi per ferie, fornisce errate risposte a quanto da noi comunicato. Dopo la prima nota del Gruppo ne e' seguita poi un'altra dove il San Raffaele risponde direttamente alla Polverini: "in riferimento all’affermazione che i nostri crediti siano afferenti tutti alla precedente amministrazione – si legge –  si evidenza come oltre a non corrispondere al vero, la situazione debitoria regionale (a prescindere da chi governa) era a lei ben nota tanto da farne oggetto principale della sua campagna elettorale. Quanto alla presente gestione regionale invitiamo la Presidente Polverini a documentarsi meglio. Diciamo solo che se fosse stata personalmente presente alle innumerevoli giornate di confronto, a cui siamo stati costretti inutilmente con i suoi funzionari e dirigenti, forse si sarebbe meglio resa conto della reale situazione. Quanto al riferimento alla Magistratura non ci risulta affatto l’esistenza di un provvedimento di divieto nei nostri confronti alla certificazione e liquidazione dei crediti e ci riserviamo ogni iniziativa al riguardo a nostra tutela. Nessun dirigente di questo Gruppo ha mai subito condanne o è stato rinviato a giudizio e rammentiamo a noi stessi che in questo paese vale la presunzione di innocenza di beccariana e costituzionale memoria o la Presidente Polverini non ama nell’uno nell’altra?". In merito, poi, al rispetto delle Sentenze, richiamato dalla Presidente in riferimento al ricorso del Comune di Velletri, il Gruppo ricorda: "la stessa Regione l’ha impugnata e che San Raffaele è portatrice di svariate sentenze definitive e che obbligano la Regione ai rilevanti conseguenti pagamenti, che la stessa ben si guarda dall’onorare. Contestiamo decisamente di aver mai agito con toni intimidatori e ricattatori, ma sempre ed esclusivamente nel pieno rispetto delle regole e del civile e leale confronto che la legge impone. Comprendiamo la difficoltà di rispondere alla nostra doverosa e circostanziata comunicazione con il richiamo in chiusura di nota ai pazienti ed i lavoratori e ci attendiamo nel loro principale interesse serietà ed impegno istituzionale, essendo costretti a riconfermare quanto comunicato in ordine alla sospensione delle nostre attività nei termini indicati".

tabella PRECEDENTI:

06/07/2012 SAN RAFFAELE MONTE COMPATRI: PAGATE GLI STIPENDI AI LAVORATORI….SUBITO!
22/06/2012 SANITA' NEL LAZIO, SEL: "L'ULTMO CHIUDA LA PORTA"
05/06/2012 VELLETRI SAN RAFFAELE, IL TAR ANNULLA LA DELIBERA DELLA POLVERINI
30/05/2012 MONTE COMPATRI SAN RAFFAELE, LAVORATORI SENZA STIPENDIO
12/05/2012 LAZIO REGIONE, LA POLVERINI NUOCE ALLA SALUTE?
14/04/2012 VELLETRI, IL PROCESSO AGLI ANGELUCCI MIGRA DA VELLETRI A ROMA



TREVIGNANO ROMANO, GALLONI (PD): “DOPO LA STANGATA IMU ARRIVA IL SALASSO PARCHEGGI"

Redazione

“Con l'arrivo dell'estate a Trevignano, cittadini e villeggianti, hanno trovato un bel regalo sulle rive del lago. Infatti, dopo l'aumento dell'IMU sulle seconde case dal 7,6 per mille al massimo consentito per legge ovvero il 10,6, la Giunta Comunale ha deciso di mettere mano anche sulle tariffe relative alla sosta locale in alcune zone del nostro paese con rincari stratosferici del 700% circa rispetto al passato. – Dichiara il Capogruppo di Opposizione del Consiglio Comunale di Trevignano Romano Luca Galloni – Nel centrale piazzale del Molo e in piazza Vittorio Emanuele III, – prosegue Galloni – considerando anche che sulla prima area è presente la cosiddetta fontana leggera installata per consentire alla cittadinanza l'acquisto di acqua frizzante a costi agevolati e la riduzione degli imballi, i cittadini residenti non potranno più sostare gratuitamente nei giorni feriali come era previsto e la tariffa a loro dedicata non sarà più di 0,30 centesimi al dì nel periodo invernale e 0,60 nel periodo estivo ma bensì 2,00 euro giornalieri tutti i giorni dell'anno. Dunque in un solo colpo circa sette volte tanto rispetto al passato. – Il Capogruppo prosegue aggiungendo – Chi vorrà fermarsi a comprare il giornale, prendere un caffè, recarsi in Comune per chiedere informazioni, o comprare acqua a prezzo calmierato dovrà considerare 0,50 centesimi di spesa in più rispetto al previsto, tanto infatti è il costo della sosta anche per soli 5 minuti. A tutto ciò va aggiunto che oramai nelle zone centrali di Trevignano sono del tutto sparite le strisce bianche per la sosta gratuita contrariamente al buon senso civico. Una decisione, quella presa dalla Giunta Comunale, che il nostro Gruppo Consiliare di Opposizione auspica sia rivista nella direzione di una minore pressione economica sui residenti, sulle attività commerciali che vivono la zona centrale e sui turisti e villeggianti sempre meno invogliati a venire nel nostro territorio carente di servizi, costoso per i parcheggi e poco invitante nell'acquisto di dimore per l'aliquota massima IMU sulla seconda casa. – Il Consigliere Galloni conclude dichiarando – Sarebbe stato più ragionevole considerare l'istituzione nel piazzale del Molo della sosta a disco orario, magari lasciandone una porzione a pagamento per evitare il problema di occupazione giornaliera di quei parcheggi utilizzati dai lavoratori pendolari, soprattutto nel periodo invernale, che lasciano la propria autovettura e partono per il lavoro dalla fermata Cotral di piazza Vittorio Emanuele III. Per questi ultimi, l'auspicio è che presto vengano realizzate due fermate in prossimità dei parcheggi di scambio alle porte del centro abitato servite da adeguati collegamenti”.




CASTELLI ROMANI TASSA SUI RIFIUTI: COMUNI A CONFRONTO

Incrementi della TARSU superiori al 14% per i residenti di Genzano di Roma , di Grottaferrata e di  Marino

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo dal portavoce dell’associazione “gruppo di presenza – mons. G. Grassi” di Marino: Corrado Colizza

"L’analisi, o più semplicemente il confronto, ha riguardato sia l’aumento della spesa che i residenti di alcuni Comuni dei castelli romani hanno subito nel pagamento della Tassa dei rifiuti (TARSU) tra il 2011 ed il2012;  sia alcune considerazioni sui dati riportati nei consuntivi – così come approvati dai consigli comunali per l’anno 2011 – relativi agli incassi ed ai pagamenti riscossi e pagati dai tesorieri.

Dai bilanci di previsione per l’anno 2012, per esempio, hanno subito incrementi della TARSU superiori al 14% i residenti di Genzano di Roma , di Grottaferrata e di  Marino raggiungendo rispettivamente circa 4.169.000, 4.480.000 e 7.614.000 euro.


Per i  consuntivi dell’anno 2011, occorre articolare la considerazione vedendo separatamente:
a) quanto stanziato dalle amministrazioni (cioè quanto gli utenti avrebbero dovuto pagare per gli anni precedenti al 2011 – come residui – e per il 2011 – per competenza ) e quanto di fatto il Tesoriere ha incassato;  

b) quanto l’amministrazione aveva deciso di pagare tramite il tesoriere alle imprese che gestiscono la raccolta con il trasporto/smaltimento e quanto di fatto il tesoriere ha pagato.

Per il punto a)
Grottaferrata, mette in bilancio la riscossione di 4.852.000 come residui più un importo per competenza pari a 3.867.000, per un totale di 8.719.000 €. Il suo tesoriere rispettivamente incassa il 12,4% ed il 63,3% per un totale di 3.052.000€ equivalente al 35%  del totale previsto;
Marino, mette in bilancio la riscossione di 13.098.000 €, come residui, più un importo per competenza pari a 4.460.000, per un totale di 19.558.000€. Il suo tesoriere incassa rispettivamente l’8.4% ed il 58% per un totale di 4.864.000€, equivalente al 24,8%.
La considerazione che scaturisce è che la riscossione della TARSU, in particolar modo a Marino è assurdamente bassa, per cui o la previsione di incasso è troppo elevata rispetto alla realtà o viceversa troppi sono coloro che non pagano.
Per il punto b) 
Grottaferrata riporta uno stanziamento di circa 2.992.000€, come importo che residua dagli anni precedenti, e 4.336.000€ come importo dovuto per l’anno 2011, il tutto assomma a circa 7.328.000€. Di fatto il tesoriere ha pagato rispettivamente l’88,8% ed il 28,4% per un totale di 3.888.000€, pari al 53,0% del totale previsto;
Marino, riporta uno stanziamento per lo smaltimento dei rifiuti pari a 1.807.000€, come importo che residua dagli anni precedenti, e 6.444.000 come importo dovuto per l’anno 2011 per un totale di 8.251.000€. In corrispondenza il tesoriere comunica di aver pagato nell’anno 2011 il 64,0% dei residui ed il 70,7% di quanto previsto per l’anno 2011, per un totale di 5.717.000€, che rappresentano il 69,2% del totale previsto.   
Sostanzialmente dai due punti risulta evidente che Marino riscuote più difficilmente, mentre gli è più facile pagare lo smaltimento, seppur in parte. Occorre ricordare che Grottaferrata pratica la raccolta differenziata integrale porta a porta ottenendo una raccolta differenziata che supera il 50%; mentre Marino con la raccolta differenziata stradale supera di poco il 20%, molto lontano rispetto al 60% previsto dalla normativa nazionale per l’anno 2011.
La percentuale di raccolta differenziata per Grottaferrata è 53%, mentre per Marino il 22%
Facendo poi un parallelo con il Comune di Ciampino, che rappresenta uno tra i migliori Comuni  della Provincia di Roma nella raccolta differenziata “porta a porta” con un valore che supera il valore previsto dalla legge, si ottiene che per lo smaltimento paga un importo addirittura a quello pagato dal Comune di Marino.
In base ai numeri esposti sembra evidente che alcune  cose non vanno a cominciare dal sistema di raccolta, oneroso e sbagliato, per terminare sul residuo di 13 milioni ancora da incassare a cui si aggiungono i 2 milioni del 2011.

Egregio utente si può seguitare a pagare in silenzio, del resto anche l’amministrazione che non incassa tace, ma aumenta la tarsu."        
 
 




ROMA-ALBANO, UN TRENO "VATUSSO" PRENDE LA TRATTA E POI SI ACCORGE DI AVERE UNA STAZZA TROPPO GRANDE….QUINDI RITORNA INDIETRO TRA RITARDI E POLEMICHE

C.R.

C'era una volta un treno a due piani che partito alle 17:30 da Roma Termini con 15 minuti di ritardo sulle spalle, prende la tratta per Albano – Roma, poi si ferma a Pantanelle e dopo 20 minuti torna indietro. Non e' uno spezzone di un film fantozziano ma pura realta'. I pendolari sbigottiti, gia' alla sola vista di un  treno a due piani che stava per imbattersi sulla tratta castellana hanno capito che qualcosa sarebbe andato storto. C'e' chi il pendolare lo fa da decenni e treni di quella stazza non ne ha mai visti circolare su quel tragitto. I freccia "marrone", cosi' sono stati ribattezzati i vecchi treni Ale che invece vi transitano, fanno ormai parte dell'arredo e sono loro i boss della tratta. Eppure l'episodio che ha i teressato i pendolari, lo scorso lunedi', passera' alla storia e anche se la versione ufficiale e' che il treno avrebbe avuto guasti alla trazione, per gli esperti di treni e i veterani della tratta l'errore e' nelle misure. Svariati i commenti su Facebook nel gruppo dei pendolari, interessante la riflessione di un treno amatore il quale asserisce che il problema sarebbe dovuto non tanto alle misure quanto al peso assiale che causerebbe l'impossibilita' del treno a due piani di passare sui circa sei ponti, risalenti ai primi anni del 900, che si trovano prima di arrivare a Marino.




MISS ITALIA: TRA UN MESE E'GIA' VIGILIA

Redazione

Per le ragazze rimaste in gara, tra le migliaia che hanno partecipato alle selezioni del Concorso, tra un mese esatto arriverà il momento atteso perché in due giorni (9 e 10 settembre) si decide tutto. Ma tra un mese, dalle 224 arrivate a Montecatini Terme, il numero delle miss sarà già ridotto a 101, cioè le finaliste. In due puntate, circa sei ore di trasmissione, sotto la guida di Fabrizio Frizzi, si raccolgono i risultati di mesi di selezioni e di giornate di preparazione. Una vera ‘Accademia’, un percorso unico, come ripete Patrizia Mirigliani, la patron che attualmente è impegnata a seguire le 110 manifestazioni regionali ancora da svolgere, in programma da oggi al 19 agosto, ultima data delle finali regionali che raccolgono le candidate per Montecatini Terme. Ogni regione porterà nella città toscana undici ragazze, ognuna con il suo titolo: Miss Regione, Miss Cinema Planter’s, Miss Eleganza Silvian Heach, Miss Wella Professionals, Miss Deborah, Miss Miluna, Miss Rocchetta Bellezza, Miss Sportiva Diadora, Ragazza In Gambissima Luciano Barachini, Miss Benessere Specchiasol e Miss Sorriso Fiat. Ad alcune regioni se ne aggiungono altre, come è il caso di due Miss Curvy, le famose ‘44’ che fanno il loro ritorno dopo l’esordio di un anno fa. E’ un fiore all’occhiello del Concorso perché l’iniziativa ha aperto la strada a tante ragazze che vedevano nella loro taglia un tabù insuperabile per partecipare a Miss Italia. Anche in questi mesi sono state numerose le ‘miss 44’ salite sulla passerella. In una selezione svoltasi a Roma sono state scelte Fabiola Cacciatori, di 22 anni, laziale di Broccostella, laureanda all’Accademia di Belle Arti di Frosinone, e  Manuela Taormina, 19  anni, palermitana. Appena laureata in medicina con 110 e lode, specializzazione in oculistica, Claudia Romeo ha vinto a Paola (CS) il primo titolo in palio in Calabria per l’accesso alle Prefinali: Miss Rocchetta Bellezza. E’ stata incoronata da Maria Perrusi, la Miss del 2009. E’ in prefinale anche Valentina Del Prete, romana dell’Eur, terzo anno di Biologia. Ha fatto parlare di sé il primo dell’anno: è infatti la prima ragazza iscritta a Miss italia nel 2012, un minuto dopo la mezzanotte! Gioca a pallavolo in seconda divisione, nel Pomezia Volley.
Uno dei primi eventi in programma a Montecatini Terme, la città che ha tutti gli occhi addosso per l’arrivo di circa 250 ragazze (ci saranno anche le venti candidate straniere in gara per tre posti in finale su Raiuno), è centrato sull’elezione dei titoli nazionali che, dopo alcuni anni, torna ad essere aperta alla stampa: avverrà giovedì 30 agosto alle Terme Excelsior e le vincitrici saranno subito proclamate, festeggiate e fotografate.   

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30/07/2012 FRASCATI, CHIARA CARLINI E' MISS CINEMA LAZIO 2012
26/03/2012 ROMA MISS ITALIA 2012, LA ROMANA VALENTINA DEL PRETE E' LA PRIMA CANDIDATA AL TITOLO
13/02/2012 ROMA OLIMPIADI 2020, LE RAGAZZE DI MISS ITALIA SCRIVONO A MONTI
06/02/2012 PATRIZIA MIRIGLIANI TIRA LE ORECCHIE A GILETTI: "E LE BELLEZZE ITALIANE?"
31/01/2012 LUDOVICA PERISSINOTTO, DA MISS ITALIA AD ALTA ROMA

 




ARICCIA MERCATO, DI FELICE: "PROBLEMI DI SICUREZZA? AVREBBE DOVUTO AFFRONTARLI L'AMMINISTRAZIONE CIANFANELLI"

Chiara Rai

Non si placano i commenti e le preoccupazioni riguardo il rischio di trasferimento del grande mercato settimanale di Vallericcia che ogni venerdì, all'incirca da settembre 2010, si tiene presso l’ex Kartodromo. Il progetto è frutto di un’intesa del Comune di Ariccia con la FIVA Commercio dei Castelli Romani e la Federazione Italiana Veicoli ad Energie Alternative ed è stato realizzato grazie all’accordo stipulato con la Kart Village srl proprietaria del Kartodromo, che ha messo l’area a disposizione degli operatori commerciali. Non si è fatto attendere il commento di Roberto Di Felice, leader di "patto sociale per Ariccia" ed ex candidato a sindaco col Terzo Polo: "esprimo, anche per conto dei gruppi politici che rappresento, la mia contrarietà assoluta alla chiusura che sembrerebbe basata sull’unica motivazione della fine del periodo di sperimentazione. Se vi sono, come da indiscrezioni, problemi di sicurezza, essi avrebbero dovuto essere affrontati precedentemente dall’amministrazione Cianfanelli e sono comunque facilmente superabili con l’adozione di un piano di sicurezza, comprendente le misure per l’evacuazione degli operatori commerciali e dei frequentatori in caso di emergenza, predisposto dal gestore del mercato e sottoposto al vaglio degli organi tecnici comunali. Se, come asserisce il solito personaggio – conclude Di Felice – il commissariamento comporta gravi conseguenze, che io non vedo, può darsi il caso che, a volte, scelte affrettate possano essere, come appare in questa occasione, il frutto di pareri dati dalla parte burocratica del Comune, i cui componenti, in larga parte, sono stati assegnati ad incarichi di direzione di servizi dall’amministrazione Cianfanelli". Intanto c'è silenzio da parte degli operatori in un momento di incertezza che ruota attorno al futuro del grande mercato ariccino.

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07/08/2012 ARICCIA, IL MERCATO DI VALLERICCIA RISCHIA IL TRASFERIMENTO. CIANFANELLI:"SIAMO TOTALMENTE CONTRARI"