BRACCIANO, DOMANI LA DISCARICA DI CUPINORO E' IN ONDA SU RAI TRE

Redazione

Domani, martedì 16 su Rai 3 dalle ore 7.30 (Buongiorno Regione) ci sarà un collegamento in diretta dalla discarica di Cupinoro di Bracciano, con il giornalista Alfredo Di Giovampaolo.  In allegato la delibera approvata in consiglio comunale il 10 ottobre scorso con la decisione unilaterale dell’amministrazione in carica.

Chi volesse partecipare alla trasmissione, dovrà recarsi alla discarica di Cupinoro, che si trova sulla strada che collega Bracciano a Cerveteri, a circa 4/5 KM da Bracciano.  L’appuntamento è all’ingresso, aldiquà della sbarra, intorno alle ore 7.10. Per chi non la conoscesse, la discarica è una collina impacchettata, visibile a distanza.

Indirizzo: via Settevene Palo Secondo Tronco.

 

tabella PRECEDENTI:

13/10/2012 BRACCIANO, RIFIUTI: PARTE LA RACCOLTA DI FIRME PROMOSSA DA BBC PER ABROGARE GLI tabella DEL PIANO REGIONALE SUI RIFIUTI
19/09/2012 BRACCIANO, MASSI: TASSE SALATE PER I CITTADINI…TARSU ALLE STELLE…A BRACCIANO "CORNUTI E MAZZIATI"?

 




ANGUILLARA – UDC: “LA ZONA 167 VALE 10 MILIONI DI EURO, MA LA COMMISSIONE VUOLE ASSEGNARLI IN SEGRETO”

[UDC RICHIESTA RISCONTRO ISTANZA]

 

Manciuria – Fantauzzi: "Siamo basiti da tanta omertà ed è per questo motivo che abbiamo rinnovato la richiesta al Segretario Comunale di rendere pubblica la seduta, trasmettendola per conoscenza alla Corte dei Conti del Lazio."

 

Redazione

“L’Amministrazione Pizzorno, ad Anguillara Sabazia, passa da un estremo all’altro: rende pubblica la commissione sulla trattativa privata della farmacia per un volume d’affari di 900.000 euro, ma tace sui lavori a porte aperte della commissione 167 Le Fontane che deve assegnare un volume d’affari superiore ai 10 milioni d’euro tra acquisto di terreni, urbanizzazioni, costruzione degli appartamenti e dei locali commerciali”. Lo dichiarano i consiglieri comunali del Gruppo UDC per Anguillara, Sergio Manciuria e Mario Fantauzzi, riferendosi alla loro richiesta del 18 settembre 2012 di rendere pubblica la seduta per le assegnazioni definitive delle aree per la Zona 167 ‘Le Fontane’, abortita poi il 26 Settembre per l’assenza dei due consulenti esterni. “Non vorremmo – rilevano i consiglieri UDC – che l’alienazione della Farmacia Comunale aggiornata a lunedi 15 Ottobre, i cui limiti sono sotto gli occhi di tutti e suscitano non poche preoccupazioni – dall’assenza di richiesta di polizze a garanzie dell’offerta in contanti, al mancato accertamento preventivo dei redditi dei due partecipanti rimasti in gara, due elementi essenziali per dimostrare effettivamente la bontà e il buon esito della trattativa – finisca per focalizzare l’attenzione dei cittadini e distoglierli da una questione la cui rilevanza economica è ben più elevata E se per questi aspetti chiederemo lumi all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza – aggiungono i referenti UDC – oggi vogliamo ribadire che la Commissione Zona 167 Le Fontane deve tenersi a porte aperte e rientrare nei canoni dell’evidenza pubblica come prescrive il Consiglio di Stato per costante giurisprudenza, tenendo conto che  il TAR Lazio ha rinviato ogni decisione all’esito delle assegnazioni definitive ed entrerà nel merito solo il prossimo 07 Marzo 2013. Siamo basiti da tanta omertà – proseguono Manciuria e Fantauzzi – ed è per questo motivo che in data odierna abbiamo rinnovato la richiesta al Segretario Comunale di rendere pubblica la seduta, trasmettendola per conoscenza alla Corte dei Conti del Lazio. L’Amministrazione Pizzorno ora è davanti ad un bivio: dare indicazioni alla Commissione di procedere a porte aperte, oppure certificare al nostro Gruppo Consiliare le motivazioni normative per le quali s'intende mantenerla riservata. Il nostro augurio è che questi campioni della sinistra che amministrano Anguillara, e che fanno del confidenziale e non accessibile la loro bandiera, pongano fine alla farsa e imbocchino la via di una politica trasparente, libera e disponibile. Una politica sana – concludono i rappresentanti dell’Unione di centro – che prevalga sugli interessi di parte anticipando eventi e comportamenti che spesso sono il viatico della protesta popolare e delle inchieste della magistratura”.
 




CASTELLI ROMANI, COMUNITA' MONTANA: CHE NE PENSANO I SINDACI DELL'AREA METROPOLITANA?

Redazione

Dure le posizioni dei sindaci riunitisi oggi nell’aula consiliare della Comunità Montana, per discutere sulle questioni dell’area metropolitana che rischiano di avere conseguenze estremamente negative sui Comuni del territorio. Presenti all’incontro i sindaci e i rappresentanti di quasi tutti i tredici comuni appartenenti alla Comunità Montana: Rocca di Papa (Sindaco Boccia e Assessore Fei), Rocca Priora (Vicesindaco Fedeli e Presidente del Consiglio Pucci Alessandro), Grottaferrata (Presidente del Consiglio Coromaldi), Zagarolo (Sindaco Paniccia e Presidente del Consiglio Sesto), Gallicano (Sindaco Sordi), Monteporzio (Assessore Sbardella), San Cesareo (Presidente del Consiglio Mariani), Colonna (Sindaco Cappellini), Montecompatri (Sindaco De Carolis); mentre i Sindaci di Frascati, Di Tommaso, e di Genazzano, Ascenzi, pur assenti per urgenze istituzionali, hanno assicurato la loro adesione. “L’art. 18 del D.L. 06 Luglio 2012 n. 95  “Istituzione delle città metropolitane e soppressione delle province del relativo territorio” (cosiddetto Decreto spending review) prevede procedure rigide e tempi contingentati per la formazione degli organismi della città metropolitana, previa approvazione dello Statuto provvisorio – esordisce De Righi, presidente della comunità montana-. E noi dobbiamo essere pronti per la sfida al fine di governare il processo di metropolitanizzazione già in atto e, come territorio, recuperare il tempo e lo spazio perduto nel confronto con Roma”. “Il comprensorio dei castelli romani e prenestini è particolarmente esposto nei suoi rapporti con Roma capitale – sostiene il Sindaco di Gallicano, Danilo Sordi, componente della commissione ristretta incaricata di elaborare la bozza di statuto -; dobbiamo necessariamente approfondire gli aspetti ed i passaggi della procedura e dotarci di luoghi e strumenti di riflessione politico-istituzionale e di elaborazione politica”.
L’incontro è servito per mettere a punto una strategia incentrata su questi punti:
•    Elezione a suffragio universale del Sindaco metropolitano e del Consiglio;
•    Uguale peso di rappresentanza tra Roma e resto della provincia in seno al Consiglio metropolitano;
•    Chiara e precisa definizione dei poteri e delle competenze della città metropolitana;
•    Gestione dei processi di sviluppo socioeconomico a livello distrettuale dei castelli romani e prenestini per valorizzare il territorio nelle sue peculiarità: produzioni agroalimentari, giacimenti culturali, suscettività turistica, attività commerciali, settore produttivo/manifatturiero;
•    Rafforzamento, da subito, delle cooperazioni e delle gestioni associate già in essere, nonché dei progetti di sistema avviati, anche allargandoli ad altri comuni dell’area, per fare massa critica al fine di compensare un’asimmetria dimensionale scomoda, che  pone in netto svantaggio il territorio rispetto a Roma Capitale.
Per sostenere questa strategia è stato costituito un laboratorio operativo, coordinato dal Presidente della comunità montana, cui partecipano i tre Sindaci componenti la commissione provinciale, Danilo Sordi (Gallicano) e Marco De Carolis (Montecompatri), Fabio Ascenzi (Genazzano), il rappresentante del comune di Grottaferrata, per l’area tuscolana, e il rappresentante del comune di Palestrina, per l’area prenestina. Il laboratorio sarà affiancato da una struttura tecnica operativa coordinata dal Direttore della comunità montana, dott. Rodolfo Salvatori. Questo, a parere dei Sindaci e degli altri Amministratori presenti, permetterà al nostro territorio di condividere un processo altrimenti non governabile e hanno tratto l’impegno a dare subito un segnale di coesione con l’approvazione, nei singoli Consigli comunali, del documento di sviluppo territoriale predisposto all’unanimità dal Consiglio della comunità montana. I Sindaci fanno infine appello alla necessità di parlare con una voce sola e autorevole, che presuppone l’impegno e la determinazione di tutti su una prospettiva condivisa, alla quale ormai si lavora da anni.
 




BRACCIANO, SBANCAMENTO DEL BELVEDERE E "CEMENTIFICAZIONE": GLI APPUNTAMENTI CON LA GIUSTIZIA

Il 24 ottobre al Tribunale di Civitavecchia, verrà esaminata la richiesta di rinvio a giudizio per otto imputati, tra costruttori, tecnici e dirigenti comunali, responsabili di presunte illegalità nelle costruzioni note come Prato Giardino, tuttora  sotto sequestro da parte della magistratura.

 

 

Redazione

Pubblichiamo la nota dell'associazione Salviamo Bracciano

Il pendio, scavato dalle ruspe per oltre 13 metri in verticale, dovrebbe lasciare il posto a un negozio di piastrelle con vari box auto e rimessaggio barche. Ora c’è lo scheletro di un edificio  sequestrato dalla Procura di Civitavecchia il 31 dicembre del 2010. Gli imputati sono il proprietario del terreno, il direttore dei lavori e il capo dell’Ufficio Tecnico del Comune. Cittadini e confinanti, insieme ad alcune associazioni ambientaliste, si erano opposti con denunce e sottoscrizioni, al punto da interessare RaiNews che fece un’inchiesta  sulla gestione dell’urbanistica a Bracciano. Il sindaco reagì citando a giudizio sia i cittadini che rilasciarono le interviste, sia la stessa RAI nelle persone dell’autrice dell’inchiesta, Manuela Lasagna, e del direttore di Rainews, Corradino Mineo. La richiesta di risarcimento danni che il Sindaco fa a tutti questi soggetti, accusati “di aver diffamato il buon nome di Bracciano”, ammonta a 3 milioni di euro. Nonostante quell’’area risultasse protetta dal vincolo paesaggistico, e nonostante il permesso di costruire fosse scaduto da oltre un anno, il Comune, informato della situazione non assunse alcuna iniziativa. Al contrario, la Procura della Repubblica sequestrò il cantiere. Vista la reazione da parte del sindaco, la maggior parte della cittadinanza scelse il silenzio. Qualcun altro invece continuò a seguire gli sviluppi della magistratura, nonostante alcune strane coincidenze. I confinanti che si erano interessati, alcuni membri delle associazioni ambientaliste, un consigliere comunale da quel momento hanno iniziato ad essere oggetto di una serie di “interventi” da parte dell’Ufficio Tecnico: mancato allaccio alle fognature comunali, ordinanza di demolizione di parte dell’abitazione, denuncie anonime per costruzioni abusive, interrogatori e minacce di denuncia dalla polizia giudiziaria per “procurato allarme”. Tutto ciò è stato subito da chi si è azzardato a contraddire l’operato dell’amministrazione senza tener conto che dinieghi, ordinanze di demolizione, denunce ecc. sono state subite ingiustamente in quanto relative a un operato alquanto discutibile degli uffici urbanistici preposti al controllo e al rilascio delle autorizzazioni. (Il TAR si è espresso in modo favorevole e contro il Comune, l’accusa di abuso edilizio è stata accertata dai vigili essere infondata, i mancati allacci alla fognatura dipendevano dai ritardi dell’U.T. che in due anni non l’aveva ancora rilasciata, ecc.) Al consigliere comunale, rieletto nel maggio scorso nelle file dell’opposizione, è stato riservato un trattamento assai particolare: prima è stato denunciato dal sindaco per aver preso parte all’intervista di Rai News e poi esautorato dallo stesso capo dell’amministrazione comunale, per l’art.69 D.Lgs.267/2000 che stabilisce l’incompatibilità  con una carica pubblica per coloro che abbiano un procedimento civile in corso con lo stesso comune. In questo caso il sindaco ha utilizzato la sua stessa denuncia  per allontanare un rappresentante del popolo regolarmente eletto. Giovedì 18 ottobre, è attesa a Roma l’udienza del processo per diffamazione intentato dal sindaco del Comune di Bracciano contro Rai News e i tre cittadini che hanno osato concedere un’intervista. Gli appuntamenti tra Bracciano e la Giustizia proseguono il 24 ottobre al Tribunale di Civitavecchia, dove verrà esaminata la richiesta di rinvio a giudizio per otto imputati, tra costruttori, tecnici e dirigenti comunali, responsabili di presunte illegalità nelle costruzioni note come Prato Giardino, tuttora  sotto sequestro da parte della magistratura. In Novembre il sindaco e l’ex assessore all’urbanistica saranno  sul banco degli imputati per rispondere di abuso d’ufficio, mentre l’ex vicesindaco è imputato di tentata concussione, sempre per accuse inerenti il settore dell’Urbanistica. Le numerose cause in corso, in sede di approvazione del bilancio comunale, hanno provocato la contestazione della Corte dei Conti (deliberazione 37/2012) per le centinaia di migliaia di euro in spese legali, già evidenziate dai revisori dei conti nell’esaminare il bilancio consuntivo 2011 e di previsione 2012. Hanno considerato le spese legali fatte dall’amministrazione oltre che fuori bilancio (pertanto prive di copertura di spesa) anche eccessive. Spese che vengono poi pagate sempre ricavando il denaro applicando incrementi alle tasse dei cittadini.

APPUNTAMENTI:

Martedì 16 ottobre alle ore 11.00
Udienza per il processo contro lo sbancamento del Belvedere del Riposo, sotto al castello Odescalchi di Bracciano, per far posto a un negozio di piastrelle con vari box auto e rimessaggio barche.  Tribunale di Civitavecchia, via delle Terme Deciane (uscita autostrada Civitavecchia Nord).
Giovedì 18 ottobre ore 11,30
Udienza per la denuncia per diffamazione fatta dal sindaco di Bracciano contro tre cittadini e contro RaiNews per l’inchiesta di Manuela Lasagna sulla gestione dell’Urbanistica a Bracciano. Roma,  Tribunale di  viale Giulio Cesare (angolo via Lepanto), Sez.2°, Piano Primo.
Mercoledì 24 ottobre, ore 10.30
Richiesta di rinvio a giudizio per 8 imputati coinvolti nel la costruzione di Prato Giardino di Bracciano. Tribunale di Civitavecchia, via delle Terme Deciane (autostrada uscita Civitavecchia Nord).
Giovedì 8 Novembre ore 11,00
Processo penale a sindaco ed ex assessori per la lottizzazione della Lobbra


 




ROMA, EMERGENZA MALTEMPO: 500 POSTI MESSI A DISPOSIZONE PER LE PERSONE SENZA FISSA DIMORA

Redazione

Arriva la pioggia, con la quarta perturbazione di ottobre, causata da un vortice di aria più fresca proveniente dal Nord Atlantico che andrà a scontrarsi con l'aria più calda, accompagnata da venti di scirocco, proveniente dal Nord Africa. Si creerà così un profondo vortice ciclonico destinato ad acquistare forza da un Mar Mediterraneo carico dell'energia accumulata nei mesi estivi e le cui temperature risultano più elevate rispetto alla norma proprio a causa dell'estate 2012 particolarmente rovente. Allerta sulla Capitale, dove si prevede una forte ondata di maltempo da stamattina con cumulati significativi di pioggia a partire dalle 20.
A causa dell'emergenza maltempo Roma Capitale mette a disposizione 250 posti estendibili fino a 500 all'ex Fiera di Roma per accogliere le persone senza fissa dimora intercettate dalla sala operativa sociale capitolina. Chi accetterà l'accoglienza sarà accompagnato all'ex Fiera con due pullman messi a disposizione dal dipartimento per la promozione dei servizi sociali di Roma. Lo annuncia in una nota il vicesindaco di Roma Capitale, Sveva Belviso. "All'interno della struttura sarà operativo il personale della Protezione Civile per fornire aiuto ai senza fissa dimora – aggiunge Belviso – mentre gli operatori della Sala Operativa Sociale comunale saranno impegnati nella perlustrazione delle zone maggiormente frequentate dai clochard per intercettare le persone in difficoltà e offrire loro aiuto. Si tratta di misure con cui vogliamo prevenire l'emergenza dettata dalle conseguenze del maltempo – conclude Belviso – Desidero infine rinnovare il mio appello alla cittadinanza: anche se molti senza fissa dimora sono monitorati dalla nostra Sos, ci sono casi di fragilità più nascosti difficili da individuare. Chiedo dunque ai nostri cittadini di segnalare eventuali situazioni fragili al numero verde della Sala Operativa Sociale 800440022 attivo tutti i giorni h24".
 




CASTEL GANDOLFO, IL CASTELLETTO DIVENTERA' MUSEO DEL LAGO?

Milvia Monachesi non nasconde il desiderio di voler dedicare a questo “piccolo sogno”  almeno due stanze, se non un piano dei tre livelli in cui è sviluppato il famigerato e splendido immobile confiscato all’ex tesoriere della banda della Magliana Enrico Nicoletti.

 

Chiara Rai
Potrebbe chiamarsi il “museo del lago” o giù di lì, un punto dedicato alla conservazione dei reperti archeologici del bacino Albano. Raggiunto al telefono il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi non nasconde il desiderio di voler dedicare a questo “piccolo sogno”  almeno due stanze, se non un piano dei tre livelli in cui è sviluppato il famigerato e splendido immobile confiscato all’ex tesoriere della banda della Magliana Enrico Nicoletti. A Castel Gandolfo è conosciuto come il “Castelletto” perché assomiglia a un castello fiabesco: 450 metri quadri vista lago in via dei Pescatori. L’Agenzia del Demanio confisca l’immobile nel 1996 alla Videovar, società riconducibile a Nicoletti. Nelle scorse ore, gli agenti del Commissariato di Albano, diretto da Massimo Fiore, hanno dato esecuzione al provvedimento. Una operazione interforze: polizia di Albano,  carabinieri di Castel Gandolfo, polizia Municipale e Protezione Civile,  oltre a personale dell’agenzia del demanio. Il provvedimento, firmato dal Prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell’ANBSC, ha consentito, di fatto, la confisca dell’immobile di gran pregio in via definitiva e la consegna delle chiavi al Comune di Castel Gandolfo. “Mi hanno consegnato le chiavi venerdì – ha detto il primo cittadino gandolfino – ci tengo a ribadire che di fatto l’immobile avrà la destinazione concordata con il demanio, ovvero ai servizi di sicurezza che saranno attivi soprattutto in estate dove maggiore sarà il bisogno di un’ambulanza di un presidio medico e della protezione civile. Detto questo, mi piacerebbe poter utilizzare questo immobile anche l’inverno, dedicandone una minima parte ad una destinazione sociale e culturale come può essere la conservazione del patrimonio archeologico del lago che meriterebbe di essere ammirata”. Certo, sarebbe una buona idea, che vi fosse anche un punto "Libera" di riferimenti per i Castelli Romani, visto che rientrerebbe anche in un contesto in tema con i principi che ispirano l'associazione: lotta alle infiltrazioni mafiose, beni cinfiscati ecc. Comunque, Monachesi puntualizza subito che non intende dar vita ad un progetto mastodontico anche perché c’è il limite dei parcheggi a disposizione da tenere presente. Intanto continuano le operazioni di trasloco e inventario degli oggetti e del mobilio rinvenuti all’interno della villa. Il materiale sarà stoccato a carico della persona che aveva disponibilità dell’immobile, in un magazzino il cui titolare è stato nominato custode giudiziale. Il “Castelletto” è finora rimasto nella disponibilità della famiglia Campi, estranea, alle vicende per cui si è proceduto alla confisca. I Campi nel ’75 acquistano da Nicoletti l’immobile:  stipulano un compromesso di vendita pagando l’intero importo e ottenendo, contestualmente, il possesso del bene. I Campi non ottennero mai la formalizzazione dell’atto di vendita. E adesso, oltre al danno economico subito, per loro, anche la beffa di aver perso la casa d’infanzia. 

tabella PRECEDENTI:

13/10/2012 CASTEL GANDOLFO, IL "CASTELLETTO" DIVENTERA' PRESIDIO DELLE FORZE DELL'ORDINE E DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

   13/10/2012 CASTEL GANDOLFO, CONFISCATO IL "CASTELLETTO" DELLA BANDA DELLA MAGLIANA

   01/04/2012 CASTEL GANDOLFO, ALESSIO CAMPI: IL CASTELLETTO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA E’ CASA NOSTRA

 




LATINA, TUMORI AL COLON, ROTARY IN CAMPO PER LA LILT

Redazione

Tumori al colon: Rotary ancora in campo in favore della LILT, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Il progetto distrettuale per l’acquisto di colonscopi è stato illustrato all’hotel Europa nel corso di una conviviale promossa dal Rotary Club Latina in interclub con il Latina Circeo, Latina Monti Lepini, Roma Castelli Romani e Rieti, alla presenza degli assistenti del governatore Angelo Nicotra e Pino Orlandi, del presidente del Rotary Club Sassari Nord Giovanni Ledda e di Felice Marchioni, nella duplice veste di rappresentante del club di Rieti e di vice coordinatore distrettuale della commissione progetti di servizio. Ospiti della serata il dott. Alessandro Rossi e il dott. Nicola Sinnona che hanno illustrato i risultati ottenuti con gli strumenti donati dal Rotary Club Latina. «Quale migliore occasione – afferma il presidente del Rotary Club Latina, Innocenzo D’Erme  – per illustrare i progetti che, oltre a quello dell’acquisto del macchinario per la colonscopia, questo club sta portando avanti. Con il Latina Circeo abbiamo già svolto un Ryla ed è in cammino il progetto per la pace, aperto con una manifestazione a luglio, che si concluderà il 23 febbraio con il forum “La pace attraverso il servizio-Il Rotary e i militari italiani in Afghanistan: un ponte di aiuti”. Con il Latina Monti Lepini stiamo organizzando lo sbobinamento di vecchie bobine con canti e poesie sezzesi per trasferirle in cd e donarle all’Archivio di Stato di Latina e all’Antiquarium di Sezze. Con il Rotaract Latina abbiamo indetto la decima edizione del Premio Mirella Barbato dedicato alle tesi di laurea riguardanti il nostro territorio. I soci hanno poi coinvolto gli ordini professionali degli ingegneri, architetti e agronomi nonché il Comune di Latina in un concorso nazionale di idee per la riqualificazione di via Don Morosini e saremo impegnati, infine, come lo scorso anno, nel Banco alimentare e nella raccolta dell’olio alimentare usato». Dallo screening della LILT è emerso che nel 2011, in Italia, sono stati 50mila i casi di tumore al colon-retto, seguiti da quelli alla mammella (45mila), prostata (42mila) e polmone (38mila). Lo screening del CCR è al momento l’unico mezzo che permette di ridurre non solo la mortalità ma anche l’incidenza della neoplasia. La Lega Tumori di Latina ha intrapreso dal 2000 un programma di screening rivolto ai familiari di primo grado di pazienti affetti da CCR (popolazione a rischio aumentato). Dal gennaio 2000 a oggi sono stati sottoposti a colonscopia 1099 familiari di pazienti di primo grado con diagnosi di CCR, tutti con una età compresa tra i 28 e i 78 anni (la percentuale di completamento dell’esame è del 92%). La distribuzione dei polipi nei parenti di primo grado è più numerosa nel colon prossimale (circa il 50%) rispetto alla stessa nella popolazione a basso rischio e i risultati dello studio hanno confermato quanto evidente in letteratura circa la percentuale attesa di patologia neoplastica nei familiari di primo grado: circa il 20%. Pertanto questa categoria è da considerare a rischio aumentato. La colonscopia è da considerare il Gold Standard per la prevenzione del CCR. Essa possiede sensibilità e specificità elevate e rappresenta un esame unico per la diagnosi e la terapia; necessita tuttavia di uno sforzo organizzativo ed economico rilevante. Il programma per il futuro è dunque quello di potenziare il programma di screening utilizzando tecnologie avanzate basate sull’applicazione di filtri ottici che permettono già in corso dell’esame di ottenere informazioni circa la benignità/malignità della lesione riscontrata, anticipandone l’esame isto-patologico definitivo al fine di guidare con maggiore appropriatezza la scelta terapeutica.
 




ANGUILLARA, EMERGENZA PROFUGHI: IL COMUNE NON HA RICEVUTO NESSUNA INFORMATIVA A RIGUARDO

Emanuel Galea

Nella struttura dell’ex agriturismo in via di Tragliatella al civico70 ad Anguillara, la notte di venerdì 12 ottobre, la Polizia Municipale, durante un controllo di routine, ha scoperto, a sorpresa, la presenza d’undici profughi pakistani. E’ stata informata l’Amministrazione che si è dichiarata completamente all’oscuro di tutto.  Sabato, il Sindaco ha convocato una conferenza stampa per informare la cittadinanza dell'accaduto e chiarire la sequela dei fatti. Gli amministratori hanno spiegato che non è per niente chiaro il passaggio dei profughi da Lampedusa ad Anguillara. Il Sindaco ha ribadito che nessuna informativa ufficiale, da parte della Presidenza  del consiglio dei Ministri dipartimento della Protezione civile, né del Commissario delegato per l’emergenza umanitaria gli è stata recapitata. Questo caso non è nuovo nel suo genere. Già nell’agosto 2011 l’amministrazione ha dovuto denunciare, la mancata comunicazione da parte delle istituzioni del trasferimento di profughi provenienti dagli sbarchi a Lampedusa. Questo episodio crea non pochi problemi all’amministrazione. Spiega il vice sindaco Silvio Bianchini, che la stessa struttura dell’ex agriturismo è in parte abusiva. Esiste inoltre un problema di tipo sanitario. La struttura non è idonea per accogliere un numero elevato di persone. Dicono gli amministratori che non sanno se ne arriveranno altri. Ancora fresco nella loro memoria l’episodio del 12 gennaio 2012. Tanti si ricordano le proteste di un centinaio di profughi che richiedevano asilo, alloggiati per mesi in quel sito. I problemi sono di diversa natura, abusivismo, fognature, sanitario. Il sindaco, Francesco Pizzorno, mentre ha voluto esprimere solidarietà a questi undici profughi, precisando che l’amministrazione favorisce la politica dell’accoglienza. Nello stesso tempo protesta formalmente perché il Comune non è stato informato dalle istituzioni del trasferimento dei profughi ad Anguillara.




LATINA AMBIENTE: L’AMMINISTRAZIONE A TUTELA DEI CITTADINI E DEL TERRITORIO

Di Giorgi: "Ringrazio, infine, il senso di responsabilità e coerenza da parte dei membri del CDA della “Latina Ambiente S.p.A:”, Pasquale Musto e Giorgio Ciacciarelli, che hanno anteposto gli interessi pubblici, quindi della città, a posizioni personali, dimettendosi dal CDA della società, garantendo così gli interessi dell’Amministrazione comunale e della città”. "             

 

Redazione

Il Sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, interviene in merito alla situazione legata alla società “Latina Ambiente S.p.A.”  “Posto che la Latina Ambiente S.p.A.”, pur essendo una società con maggioranza di capitale pubblico, in maniera anomala e incomprensibile  viene controllata e gestita dal socio privato che ha la maggioranza nel CDA e nomina l’Amministratore Delegato, il Comune di Latina è impegnato, fin dall’insediamento della nuova amministrazione, in un’azione di profondo cambiamento strutturale nei rapporti tra società ed ente e nelle stesse modalità di espletamento del servizio.  E’ questo – continua il Sindaco – quanto abbiamo sempre detto alla città, in un’azione tesa a tutelare gli interessi dei nostri cittadini.   
Tutto ciò ha costituito la motivazione per la quale l’Amministrazione comunale, non appena insediatasi, ha intrapreso uno specifico percorso che, con senso di responsabilità, ci ha visto assumere posizioni intransigenti: 
1)    presa in carico della bollettazione;
2)     ripresa in carico della redazione del Piano Economico Finanziario, abbassando il costo totale dello stesso e quindi i costi in bolletta per i cittadini;
3)    perimetrazione del contenzioso milionario, definendo i rapporti sul dare e avere;
4)    definizione di meccanismi di pagamento che eliminano lo strumento delle anticipazioni.   
Ora, alla luce di tutta una serie di eventuali anomalie contabili riscontrate sul bilancio di esercizio del 2011 e considerato anche che gli accertamenti concordati con la società all’atto del nostro insediamento volti a verificare, tra le altre cose, le eventuali anomalie contabili ipotizzate, deliberati dalla società “Latina Ambiente”, quindi anche dal socio privato, dopo un anno non sono stati ancora effettuati dalla società stessa; considerato anche che queste anomalie contabili, se confermate, graverebbero pesantemente sulle tasche dei cittadini di Latina, a tutela della città e dei cittadini stessi, ho deciso, insieme alla mia maggioranza, di affidare ad esperti terzi le dovute e doverose verifiche. Una verifica che anticipa anche quanto imposto dal Governo nazionale, attraverso  il nuovo art. 147-quater del Tuel che modifica la disciplina sulla trasparenza della gestione delle società partecipate. A fronte di ciò – afferma ancora il Sindaco Di Giorgi – se non mi sorprende la posizione del socio privato, che sembra voler sfuggire a detti controlli, è incomprensibile la posizione del presidente del CDA, di nomina pubblica che, invece di avallare le scelte dell’Amministrazione comunale, preferisce avallare quelle del socio privato. Una posizione che, di fatto, fa venire meno il rapporto fiduciario tra il presidente stesso e l’Amministrazione comunale, e quindi con  la città. Ringrazio, infine, il senso di responsabilità e coerenza da parte dei membri del CDA della “Latina Ambiente S.p.A:”, Pasquale Musto e Giorgio Ciacciarelli, che hanno anteposto gli interessi pubblici, quindi della città, a posizioni personali, dimettendosi dal CDA della società, garantendo così gli interessi dell’Amministrazione comunale e della città”.                  
 




TARQUINIA, MAZZOLA: "I COMUNI SONO AL COLLASSO ECONOMICO"

«Abbiamo ridotto al massimo le spese. Stiamo raschiando il fondo per garantire i servizi primari. Rischiamo il collasso ma, sotto l’egida del risparmio sulla spesa pubblica, si rendono le classi delle scuole più affollate, si chiudono gli ospedali, si diminuiscono i trasporti, si bloccano i rinnovi dei contratti di lavoro o gli adeguamenti delle pensioni all’inflazione». Lo afferma il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, che chiede una svolta per ridare ossigeno agli Enti locali. «Invito la classe dirigente a immergersi nella vita di tutti i giorni, per conoscere la crisi che morde le imprese, la disoccupazione e le difficoltà dei cittadini di arrivare alla fine del mese per pagare le tasse, acquistare medicinali e fare la spesa. – prosegue – L’osso dello stato sociale è stato oramai tutto “spolpato”. Non rimane più niente da tagliare, perché quello che adesso si sta tagliando sono i servizi stessi. Il tutto a discapito dei diritti dei cittadini, mentre i Comuni sono con l’acqua alla gola e tentano in ogni modo di “sbarcare il lunario”». Per il primo cittadino le risorse vanno recuperate con una lotta incisiva agli sprechi e alla corruzione all’interno dei grandi centri politici come Regioni e Ministeri: «Assistiamo impotenti a continui scandali con consulenze strapagate, maxi stipendi e buonuscite dei super manager, migliaia di auto blu, appalti gonfiati, truffe e tangenti. Sono necessarie misure anticorruzione severe. È una questione di decenza e anche di sopravvivenza, perché la corruzione soffoca l’Italia e sottrae risorse vitali ai Comuni e al benessere dei cittadini. In tal senso, rinnovo ancora una volta il mio appello al presidente Renata Polverini di destinare alla sanità i fondi “salvati” con i tagli alle spese alla Pisana».




POPOLO ITALIANO, DOPO LA GRANDE TOSATURA SI ATTENDE LA MACELLAZIONE

Francesco Tarallo

Uso uno slogan tanto caro al “popolo viola”negli anni del governo Berlusconi, ma solo con l'intenzione di essere sintetico. La Stampa dell’11 ottobre titolava: circa 10.000 giovani laureati, inclusi il 5% di giovane coppie, hanno lasciato il paese per emigrare in Australia e Canada. E' ripresa l'emigrazione, questa volta aggiungo io, quella di alta qualificazione e professionalità, mentre noi importiamo immigrazione per niente qualificata (nulla di personale contro gli immigrati) quei giovani che ancora resistono, sono appesi ai rami degli alberi in attesa di un miracolo economico di là da venire. Per oltre un anno, i media, carta stampata e televisioni, hanno bombardato gli italiani su i seguenti titoli: abolizione delle Province, taglio dei parlamentari, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Il popolo, che di questi argomenti si è abbuffato nei vari talk show, si domanda: E’ successo qualcosa? Niente, anzi c'è immobilità assoluta. Giorni fa, la Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato i dati dei costi della politica 36,7 miliardi di euro all'anno, risultato? Un dato cosi sconvolgente per le casse dello Stato avrebbe dovuto muovere sic le coscienze degli italiani, invece è passato sotto silenzio da tutti i media.(popolo viola dove siete)  Meno di una settimana fa nell’ultimo Consiglio dei Ministri, questi professori, hanno dovuto fare una nuova manovra finanziaria chiamata “legge di stabilità,” ulteriori tasse per circa 12,6 miliardi di euro. Monti si è presentato al forum di Milano per l'Expò e ha detto: per l'anno 2013 l'Italia raggiungerà il pareggio di bilancio, ma la strada per la ripresa è ancora lunga e irta di gravi ostacoli, quali non è dato sapere. L'altra sorpresa è stata quella di venerdì, dove il ministro dell'economia Grilli, ha comunicato urbi et orbi che i 12,6 miliardi stabiliti nell'ultimo Consiglio dei Ministri non erano sufficienti a coprire il pareggio di bilancio, e cosi per evitare altre sorprese per il paese, bisogna aggiustare ulteriormente i conti e giù un’altra stangata del fisco. I nuovi limiti alle deduzioni e alle detrazioni fiscali previsti dalla legge di stabilità si applicheranno ai redditi 2012, un’ulteriore stangata per le famiglie di oltre 1.450 euro, in quando tutte le detrazioni, hanno un tetto. Ci dicono che, però hanno abbassato di un punto l'Irpef, benefici in busta paga, media pro-capite 18 euro al mese, però non dicono che un punto di Iva, costa mediamente 48 euro con un aggravio di oltre 500 euro sul carrello della spesa. L'Istat certifica che a settembre questo costo è stato del 4,7 contro il il 4,2 del mese di agosto. Bugiardi al cubo, d'altronde questo istituto è al servizio dei governi e non del paese, perché il costo della spesa nel mese di settembre è stato di oltre il 6,1 con un differenziale di circa 2 punti, per smentirli basta guardare il solo dato del costo dei carburanti per capire quanto hanno inciso sui trasporti della merce e delle stesse aziende produttrici. Quindi possiamo dire con franchezza che la pecora è stata interamente tosata, ma le cose per i partiti, per la politica, per l'alta burocrazia è rimasta inalterata, anzi è leggermente migliorata, visto gli scandali che stanno venendo alla luce.Facciamo un po' di conti della mostruosa e gigantesca presa per i fondelli nei confronti del paese. Niente abolizione delle province (bisogna fare una modifica costituzionale tempi 2 anni) Niente taglio dei parlamentari, niente abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, niente taglio alle retribuzioni oltre i 90/150 mila euro, cosi come deciso dalla Consulta pochi giorni fa, quindi niente tagli ai stipendi dei parlamentari (capito la furbizia della sentenza della Consulta) e degli stessi consiglieri regionali, niente tagli ai consigli d'amministrazione delle municipalizzare, insomma nessuno del milione e duecentomila persone che si occupano di politica sarà lasciato solo. Intanto il nostro debito pubblico continua a salire e tutti i furbi e i ladri restano al loro posto. I nostri migliori cervelli emigrano, le pecore sono state tosate, resta solo da macellarle, aspettiamo ancora pochi mesi e anche questo succederà. Non ha forse detto il Presidente della Repubblica che l'Italia deve cedere una buona parte della sua sovranità all'Europa se vuole iniziare la ripresa? Se non ora quando, questo appello lo rivolgo al popolo viola.