ROMA GUARDIA DI FINANZA, SMANTELLATA GROSSA RETE DI VENDITA ABBIGLIAMENTO SPORTIVO CONTRAFFATTO

Redazione

Dalle prime ore dell’alba, circa 100 Finanzieri del Comando Provinciale di Roma sono impegnati nell’esecuzione di numerose perquisizioni nei confronti di commercianti, prevalentemente cinesi, operanti nel cuore della Capitale.

Le indagini, condotte dai militari del Gruppo di Frascati, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, mirano allo smantellamento di una ben strutturata rete di vendita di capi di abbigliamento sportivi contraffatti.




ROMA CASTRO PRETORIO, 62 ENNE RESIDENTE IN SVIZZERA TENTA TRUFFA DA 385.000 EURO A SOCIETA’ PER LA FORNITURA DI ENERGIA.

Redazione

E’ costata la denuncia per il reato di tentata truffa e uso di atto falso, il tentativo posto in essere da un 62enne residente in Svizzera , di incassare la somma di 385000 euro per far ottenere una fideiussione bancaria.

Sono stati gli agenti del Commissariato di Castro Pretorio, diretto dal dr. Giuseppe Rubino, a bloccare l’uomo in seguito alla segnalazione di un avvocato, rappresentante legale di una Società per la fornitura di energia.

La vicenda ha origine qualche giorno fa quando l’avvocato, che riveste la carica di rappresentante legale di una società privata per la fornitura di energia, entra in contatto attraverso interposta persona con i titolari di una società finanziaria con sede a Lugano. L’esigenza della società per l’energia è quella di ottenere una fideiussione bancaria per il valore di 2,5 milioni di euro, da offrire in garanzia ai suoi fornitori.

Si instaura da subito una sorta di trattativa tra l’avvocato ed i titolari della società finanziaria che si offrono di “intercedere” con un noto istituto bancario la cui sede centrale si trova in centro a Roma, per far ottenere la “cospicua garanzia” ad un “costo molto vantaggioso”.

L’avvocato dopo essersi consultato con l’amministratore della società per l’energia, accetta la proposta.

Qualche scambio di email per definire i dettagli dell’operazione, verifiche sul sito ufficiale dell’istituto bancario, numeri di telefono e verifiche sull’appartenenza del referente alla banca.

Tutto sembra essere in ordine.

Solo più tardi però gli accertamenti effettuati dai poliziotti permetteranno di chiarire che in realtà una delle pagine del sito era assolutamente falsa, ed allestita ad arte dai truffatori per trarre in inganno le loro vittime.

L’incontro dovrà avvenire qualche giorno dopo. Tutto è stato stabilito nei minimi particolari.

Scelto il luogo, i rappresentanti della società per l’energia s’incontreranno con quelli della società finanziaria per consegnare loro un assegno del valore di 385.000 euro a garanzia, in cambio della bozza della fideiussione.

Successivamente, alla consegna del documento originale, riceveranno indietro l’assegno ed effettueranno un bonifico di pari importo, oltre a corrispondere un compenso per l’attività di intermediazione svolta dai due responsabili della finanziaria.

L’inconsueta rapidità con cui procede l’intero meccanismo burocratico, che richiede generalmente tempi maggiori, mette però in sospetto l’avvocato e l’amministratore della società che decidono di verificare che tutto sia in ordine.

Si recano quindi nella sede centrale dell’istituto bancario, e lì scoprono che in realtà non è stata aperta alcuna pratica fideiussoria e per la loro società non è stato aperto nessun credito di garanzia da parte della banca.

Temendo di rimanere vittime di una truffa, decidono di formalizzare una denuncia agli agenti del Commissariato di Castro Pretorio, che effettuano immediatamente delle verifiche e scoprono numerose incongruenze. 

In realtà il 62enne, originario di Modena, ed il suo socio sono dei truffatori.

Quando questi si presenta nel luogo convenuto per lo scambio, ad attenderlo ci sono anche i poliziotti coordinati da Giuseppe Rubino, che lo bloccano e lo accompagnano in Commissariato.

L’uomo deve ore rispondere di tentata truffa e uso di atto falso. 

Gli investigatori sono sulle tracce anche del complice e proseguono le indagini per verificare se altre persone possano essere cadute nella rete dei due truffatori entrando a far parte di un giro di affari che potrebbe ammontare a diversi milioni di euro.

La fideiussione bancaria infatti costituendo semplicemente una promessa unilaterale, si “completa” soltanto nel momento in cui il debitore esige “materialmente” il credito garantito dall’istituto bancario.

Gli investigatori vogliono quindi accertare se altri ignari clienti, siano convinti di aver regolarmente stipulato un contratto fideiussorio con un istituto bancario ma che in realtà siano invece in possesso di atti fideiussori assolutamente falsi.

 




NEMI, SI RISCHIA DI PERDERE IL MARCHIO DI QUALITA’ TURISTICA BANDIERA ARANCIONE RILASCIATA DAL TOURING CLUB SIN DAL 2004

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"Pasta con i fagioli e cocomero non attirano i turisti e, al massimo, possono andar bene per i cittadini di Nemi che desiderano distrarsi in una serata d’estate. Ma non portano nulla all’economia di Nemi."

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Insieme per Nemi: 

Caro Direttore,

Per il sindaco Alberto Bertucci un altro obiettivo centratro: pasta con fagioli e cocomero hanno animato la bandiera arancione.

Con grande rammarico abbiamo appreso, anche per la preoccupata segnalazione di amici e di ammiratori di Nemi, che il Comune, per meglio dire la giunta Bertucci, non ha partecipato alla "giornata bandiere arancioni” indetta per il 14 ottobre 2012.

In questa occasione, come è avvenuto ogni anno sin dal 2004, nei borghi che hanno l’ambita possibilità di farlo, vengono assunte iniziative di promozione turistica, pubblicizzate in tutta Italia dal Touring Club.

In particolare il 14 ottobre, in 130 Comuni d’Italia sono state illustrate le finalità e gli scopi del marchio di qualità bandiera arancione, mediante la realizzazione di incontri ai quali, come sempre avviene, partecipano turisti ed addetti ai lavori.

A costo della profusione di un grande e continuo impegno, il Comune di Nemi, venne dotato del prestigioso marchio sin dal 2004 e periodicamente è stato confermato grazie ai seri adempimenti ed oneri che il Touring Club giustamente impone.

Gli estimatori di Nemi invitano l’assessore alla Cultura a non trascurare questo valore che finora è stato custodito con costanza e dedizione senza disperderlo.

In un momento di congiuntura così negativa per l’economia che investe non solo l’Italia, il flusso delle presenze turistiche dev’essere mantenuto alto e, ove possibile, incrementato.

Pasta con i fagioli e cocomero non attirano i turisti e, al massimo, possono andar bene per i cittadini di Nemi che desiderano distrarsi in una serata d’estate. Ma non portano nulla all’economia di Nemi.

A nostro parere, la mancata attenzione verso il marchio della bandiera arancione è la punta di un iceberg dell’immobilismo, e della sostanziale incapacità progettuale della giunta Bertucci.

Contrariamente a quanto tenti di ottenere in termini di credibilità con il trionfalismo dei comunicati stampa, che fanno pensare a qualcuno che cerchi di usare gli artigli per arrampicarsi sugli specchi, tutti sono consapevoli che i primi centoventi giorni della consiliatura Bertucci sono stati più che fallimentari; in buona sostanza come anche i suoi più strenui difensori percepiscono, quel poco che è stato fatto è soltanto il frutto di quanto precedentemente finanziato e progettato, con il supporto della diligente e 'molto molto' ordinaria amministrazione del commissario prefettizio. Ci riserviamo, nei prossimi giorni, di ritornare sugli argomenti per spulciare punto per punto quanto l’allora candidato sindaco Bertucci aveva promesso di realizzare nei primi cento giorni di amministrazione, così da rendere esplicito anche ai più distratti quanto già aleggia nell’opinione pubblica nemese che avverte di come e di quanto quelle trionfali vele di primavera si siano irrimediabilmente afflosciate.

Insieme per Nemi

 

 

 

 

 

 

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CIAMPINO, LAVORATORI DI AMBIENTE SPA E AMMINISTRAZIONE A CONFRONTO

Redazione

"Lo scorso 11 ottobre, presso la Sala Convegni del Comune di Ciampino, si è finalmente tenuta la tanto attesa Assemblea Pubblica promossa dai lavoratori della società Ambiente  S.p.A e dall’Unione Sindacale di Base (U.S.B.). – Fa sapere in una nota Roberto Pedretti dell’Associazione Rete Sociale Indipendente – Finalmente – prosegue la nota – perché l’utilizzo della medesima sala per tale incontro era stato richiesto dai lavoratori, ma come spesso accade nel nostro comune, con scuse varie ( la rimozione della copertura in eternit  stavolta! ) non era stato concesso. E’ stato necessario il sollecito intervento di Alessandro Porchetta, segretario della sezione ciampinese di Rifondazione Comunista, grazie al quale cittadini lavoratori e amministratori si sono potuti confrontare. Come rappresentanti dell’amministrazione locale erano presenti il vicesindaco Mauro Testa e l’assessore Giovanni Terzulli, i consiglieri di minoranza Alfredo Ferretti e Anna Rita Contestabile, il consigliere De Stefano e lo stesso Alessandro Porchetta, oltre il sottoscritto come rappresentante dell’Associazione Rete Sociale Indipendente. Con rammarico invece non è stata riscontrata la presenza di quelle forze politiche che comunque nel maggio del 2010 avevano partecipato alle elezioni amministrative per la nuova legislatura. Ha aperto il dibattito Teresa Pascucci dell’Unione Sindacale di Base (U.S.B.) che ha confermato la decisione presa dall’attuale amministrazione di vendere l’80 % della quota societaria, pure avendo destato numerosi interrogativi sul futuro dell’azienda e la mobilitazione dei lavoratori preoccupati della perdita della loro occupazione. Ambiente S.p.A. è una società partecipata al 100 % dal  comune di Ciampino ed è nata dalla cessione di ramo dell’ ASP, anch’essa partecipata al 100 % dal medesimo comune. Nel 2011 ha ottenuto il primo premio come il miglior Comune riciclone con il 65 %  di raccolta differenziata e un utile di 400.000 euro. Impiega 270 dipendenti. L’intervento della sig.ra Pascucci è stato mirato ad avere delucidazioni dagli amministratori riguardo al motivo per cui è stato deciso di vendere un servizio gestito totalmente con denaro pubblico e perché si sia deliberata una vendita imminente malgrado la Corte dei Conti ne abbia prorogato i termini a dicembre 2013. A queste prime richieste hanno fatto poi seguito le osservazioni di Valter Del Giovane della Rappresentanza Sindacale Aziendale (R.S.A.) su un ipotetico passo indietro rispetto a tale decisione. A questo punto le risposte sono arrivate direttamente dalle parole dell’amministratore in loco  Giovanni Terzulli, assessore alle Risorse Economiche, alle Risorse Umane, agli Organi Istituzionali, all’Innovazione, alla Partecipazione, ai Rapporti con le società Partecipate e ai Consorzi, il quale ha sottolineato che la decisione non  prende in considerazione la privatizzazione ma solo la vendita che potrà essere fatta ad altre società partecipate o municipalizzate ( ma su questo i lavoratori si sono mostrati alquanto perplessi, come se avessero intravisto un tentativo di abbonamento temporaneo! ). A questo ha aggiunto che la società Ambiente S.p.A. si è scorporata dall’ ASP per il semplice motivo che essendo una società multiservizi, non avrebbe potuto partecipare a gare di appalto per la raccolta dei rifiuti. Oltre a ciò i lavoratori presenti nell’azienda non rischierebbero di perdere il posto perché verrebbero assorbiti dalla nuova società. Inoltre, anche se l’utile ricavato è stato di 400,000 euro, nella casse comunali ne sono entrati solo 29.000. A questo punto si è aperto il dibattito, a momenti pacato in altri con toni più accesi, in cui hanno preso parola la dott.sa Anna Rita Contestabile, consigliere dell’opposizione, che ha ribadito la necessità di una maggiore comunicazione tra amministratori e cittadini-lavoratori; da Daniele Castri, referente legale del coordinamento “No Inc” che ha ribadito la necessità della raccolta differenziata “porta a porta” onde evitare l’apertura di un nuovo inceneritore ad Albano Laziale. A questi poi sono seguiti gli interventi di Alessandro Porchetta, Augusto Candi, e il signor Colombraro. – La nota di Pedretti conclude – L’assemblea si è conclusa con la promessa da parte di Giovanni Terzulli alla Signora Pascucci di non abbandonare i lavoratori di Ambiente S.p.A. e di incontrarli di nuovo per ascoltarne più dettagliatamente le ragioni. Ci auguriamo che ciò avvenga in tempi brevi con proposte soddisfacenti per entrambe le parti.
 




TARQUINIA, I RESIDENTI NON PAGHERANNO IL PEDAGGIO PER L’AUTOSTRADA

Redazione

"I residenti non pagheranno il pedaggio per l’autostrada. È inutile che si continui ad affermare il contrario. L’Amministrazione Comunale di Montalto di Castro non corra dietro a chi è stato sconfitto in ogni competizione elettorale". Lo afferma il sindaco Mauro Mazzola, al riguardo delle dichiarazioni rilasciate dalla lista “Per il bene di Tarquinia” . "Non ci sarà distinzione di trattamento tra i cittadini toscani e laziali. L’esenzione del pedaggio è indiscutibile. – prosegue – Discutibile è invece l’azione di un piccolo gruppo di persone che continuano a creare allarmismo per avere un po’ di visibilità e dare senso alla loro vita politica. Politica tanto disprezzata ma “sotto sotto” tanto amata. Altrimenti come spiegare il presentarsi prima alle elezioni regionali e poi a quelle comunali, ottenendo lo stesso identico risultato: la debacle più cocente. Insultano a turno tutto e tutti, con un atteggiamento degno del peggior qualunquismo, e si considerano i portatori della verità assoluta. Chi non la pensa come loro deve essere emarginato». Il primo cittadino poi sottolinea: «Come Amministrazione non mai avremmo permesso che il corridoio tirrenico comportasse per il territorio costi sociali e ambientali insostenibili. Così è stato: il nuovo tracciato ricalcherà quello della statale Aurelia, saranno eliminati i pericolosi incroci a raso, sarà garantita e potenziata la viabilità secondaria, sarà dato lavoro alle imprese locali che vivono una profonda crisi economica. Fatti e solo fatti di fronte alle tante e inutili parole della lista “Per il bene di Tarquinia”». Il sindaco Mazzola invita infine «l’Amministrazione Comunale di Montalto di Castro a non prestare il fianco alle polemiche. “Per il bene di Tarquinia” vuole visibilità e l’unico modo che ha oramai per ottenerla è alzare i toni e creare allarmismi ingiustificati".

tabella PRECEDENTI:

12/10/2012 TARQUINIA E MONTALTO DI CASTRO, TIRRENICA: RESIDENTI FUORI DALL’ESENZIONE DEL PEDAGGIO



ROCCA DI PAPA: IL 19, 20 E 21 OTTOBRE TORNA LA SAGRA DELLE CASTAGNE

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Redazione

Avrà inizio venerdì 19 ottobre la XXXIII edizione della Sagra della Castagne, l’evento più atteso e rappresentativo delle tradizioni e della cultura di Rocca di Papa. Attorno a questo prodotto tipico la città ha saputo mantenere e rimodernare ogni anno un appuntamento cui  scelgono di partecipare migliaia di visitatori. Una tre giorni di festeggiamenti animati dalla buona cucina, da numerose iniziative e intrattenimenti musicali e culturali.

A dare il via alla sagra sarà la presentazione del libro ‘Echi di ieri espressioni di oggi’ a cura del consigliere Simone Pizziconi e dedicato a tutti gli artisti di Rocca di Papa, prevista per venerdì 19 alle ore 17,15 in aula consiliare. In programma inoltre spettacoli teatrali, sfilate, mostre fotografiche e il consueto spettacolo finale di fuochi d’artificio.

Organizzatrice della manifestazione, per il secondo anno consecutivo, è la ProLoco Città di Rocca di Papa, che, in stretta collaborazione con il delegato allo Sport Antonio Gentili e le associazioni cittadine, ha voluto arricchire il significato e il valore della Sagra delle Castagne dislocando lungo il percorso, accanto ai caratteristici stand per la degustazione delle ‘caldarroste’, anche dei punti informativi sugli sport e le attività che possono essere praticate a Rocca di Papa. “La nostra città – commenta il presidente della ProLoco Emiliano D’Andrea –  da sempre è territorio meta di Romani, e non solo, che qui trovano la possibilità di svolgere attività a stretto contatto con la natura, spinti dal desiderio di fare una semplice scampagnata o dalla passione per l'equitazione, l'escursionismo, la mountain bike, il nordick walking e per la corsa all’aria aperta. E durante la sagra, spettacolare vetrina per le ricchezze paesaggistiche e culturali della nostra città, abbiamo voluto offrire la possibilità per tutti i visitatori di approfondire la conoscenza del nostro territorio e dei percorsi naturali adatti a numerose pratiche sportive”.

“Ringrazio di cuore la ProLoco, la struttura comunale, le associazioni e tutti coloro che hanno collaborato all’organizzazione di questo evento  – è il commento del sindaco Pasquale Boccia -, che la comunità vive nel profondo, che pone i riflettori sulle tradizioni e i buoni sapori, che cementifica i rapporti umani e desta gioia e serenità nello stare insieme”.




VITERBO, PROVINCIA: AL VIA LA BONIFICA NELL'EX MAGAZZINO MATERIALI DI DIFESA NBC RONCIGLIONE

Redazione

“Dal 15 ottobre e per circa tre mesi, saranno  effettuate le prime operazioni  di bonifica nell’ex magazzino materiali di difesa Nbc di Ronciglione”. A comunicarlo è stato l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Equitani. “Tali attività rientrano nel progetto nato a seguito di una convenzione tra l’Amministrazione della Difesa e l’Arpa Lazio per la redazione del piano di caratterizzazione del sito, approvato in sede di conferenza di servizi  lo scorso 19 ottobre 2011 per l’esecuzione delle relative operazioni di bonifica”. Il progetto prevede la realizzazione di una serie di campionamenti da parte dell’Arpa all’interno del sito militare, per verificare i valori delle concentrazioni delle diversi analisi. Campionamenti che saranno effettuati in contemporanea alle attività di scavo, realizzate dal Ministero della Difesa in alcune zone dell’area stessa. I lavori che andranno a realizzarsi, al termine delle procedure di affidamento da parte del Ministero della Difesa,  costituiscono il primo stralcio degli interventi a carico dello stesso Ministero, per la bonifica del sito. Il programma è stato presentato in Prefettura dove si sono tenuti diversi incontri per la redazione ed approvazione, da parte di tutte le componenti di protezione civile interessate,  di un modello operativo di intervento,  da attuare durante le varie fasi delle attività,  in grado di garantire,  per tutta la durata delle operazioni,  la copertura rispetto agli scenari di rischio ipotizzabili.
 




CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

"La Regione ha considerato “priva di valore giuridico” la Delibera n. 13 del 26 marzo, annunciando all’Ufficio Tecnico del Comune di Canale Monterano di voler impugnare gli eventuali atti amministrativi ad essa consequenziali. La ferma presa di posizione da parte della Regione Lazio dovrebbe riflettersi pure sulla successiva Delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto scorso, che riguarda direttamente la Riserva Naturale Regionale “Monterano”. Trattandosi anche in questo caso di una deliberazione immediatamente esecutiva, essa potrebbe andare incontro ad analoghe obiezioni di illegittimità procedimentale."

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Daniele Natili una nota in merito alla lettera della Regione Lazio, Ufficio di Staff Tecnico-Amministrativo di Supporto e Controllo di Gestione, all’Ufficio Tecnico del Comune di Canale Monterano, prot. n. 434559 del 10 ottobre 2012.

La lettera in questione è la risposta dell’Ufficio regionale citato a quanto scritto dal Comune di Canale Monterano (Ufficio Comunale per l’Edilizia e l’Urbanistica, prot. 6559 del 11/09/2012) all’Assessorato Regionale all’Urbanistica e all’Area Urbanistica e Copianificazione della Regione Lazio (fra gli altri), in merito alla Delibera comunale n. 13 del 26 marzo 2012. Lo scorso 11 settembre, infatti, il Comune di Canale Monterano contestava i rilievi con i quali la Regione, alcuni giorni prima (il 4 settembre 2012), aveva avanzato la richiesta che la Delibera n. 13 del 26 marzo venisse revocata.La Delibera del 26 marzo introduceva procedimenti semplificati in materia urbanistica, sulla base di un principio liberistico – per cui sarebbe consentito tutto quello che dalla legge non risulta vietato – nell’ottica, tuttavia, di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale). La richiesta regionale di revoca di tale deliberazione si basa su di un argomento pregiudiziale: il Comune – diceva nella sostanza la comunicazione regionale del 4 settembre – avrebbe dovuto adottare il procedimento di Variante o Piano Regolatore Generale (PRG). Ora, dopo la replica inviata a settembre dall’Ufficio Comunale per l’Edilizia e l’Urbanistica, la Regione stessa fa pervenire all’Ufficio Tecnico comunale di Canale una seconda comunicazione, di cui mi preme evidenziare alcuni punti essenziali.In questo ulteriore documento regionale viene, in primo luogo, precisato che l’adeguamento al PTPR avviene con un provvedimento comunale (la Delibera n. 13) definito intempestivo, nel senso che, essendo il PTPR ancora in fase di definitiva approvazione, Canale Monterano recepirebbe nel proprio strumento urbanistico mere disposizioni transitorie (di salvaguardia) e non il PTPR nel suo testo definitivo: ciò comporterebbe, secondo gli organi regionali, una contraddizione con il principio di economicità dell’azione amministrativa. Avendo prematuramente adeguato lo strumento urbanistico comunale, l’Amministrazione locale si esporrebbe al rischio di dover reiterare la propria azione, per conformarsi al PTPR nella sua versione definitiva. Si tratterebbe, insomma, di uno spreco di attività amministrativa. I comuni sono, infatti, tenuti a tale attività di adeguamento solo entro i due anni dalla definitiva approvazione del PTPR. La Regione, poi, torna ad insistere sulla necessità che simili provvedimenti rivestano la forma procedimentale della Variante o del PRG. Ciò viene giustificato con due argomenti principali. Il primo è il principio di legalità. Il principio di legalità va inteso, da un lato, nel senso della prevalenza delle norme di legge sugli atti amministrativi: qualsiasi provvedimento della Pubblica Amministrazione (P.A.) contrasti con una norma di legge è illegittimo e passibile di nullità o annullamento. Dall’altro, va inteso come principio di tipicità dei provvedimenti imperativi della P.A.: ogni esercizio di potere da parte della P.A. deve trovare giustificazione e previsione in una specifica norma di legge. Si tratta della garanzia fondamentale dello Stato di Diritto. Ogni cittadino ha nella legge – ossia nella volontà popolare – il criterio per individuare se, e in che misura, debba sottostare ad un potere esercitato nei suoi confronti. Ciascuno di noi è tenuto a conformarsi esclusivamente a quegli atti autoritativi che siano previsti dalla legge. Ora, secondo la Regione, la Delibera comunale n. 13 avrebbe il contenuto tipico di uno strumento urbanistico ordinario; e, allora, essa si sarebbe potuta adottare solo nel rispetto delle norme sul procedimento di formazione degli strumenti urbanistici (il Comune avrebbe così violato il principio di prevalenza delle norme di legge); oppure, ammesso che il potere esercitato dal Comune sia di natura diversa da quello che richiede la forma della Variante o del PRG, tale potere non troverebbe corrispondenza in alcuna disposizione di legge che lo giustifichi (ad essere violato sarebbe allora il principio di tipicità dei provvedimenti). Di qui, in ogni caso, l’asserita violazione del principio di legalità. Il secondo argomento utilizzato dalla Regione attiene al ruolo di garanzia che il procedimento di Variante o PRG svolge nei confronti dei privati cittadini e delle persone giuridiche pubbliche o private. Infatti, la Regione Lazio ritiene che, adottando un provveddimento immediamente esecutivo (come la Delibera n. 13), invece che il più complesso procedimento previsto in materia urbanistica, il Consiglio Comunale avrebbe privato tutti i soggetti coinvolti della possibilità, loro legalmente riconosciuta, di partecipare alle scelte riguardanti la gestione del territorio. In definitiva, la Regione ha accusato il Comune di un ingiusto “fai da te”, che violerebbe le prerogative in tema di pianificazione urbanistica legalmente spettanti ad altri enti ed ai singoli cittadini.La Regione ha, pertanto, considerato “priva di valore giuridico” la Delibera n. 13 del 26 marzo, annunciando all’Ufficio Tecnico del Comune di Canale Monterano di voler impugnare gli eventuali atti amministrativi ad essa consequenziali. La ferma presa di posizione da parte della Regione Lazio dovrebbe, a mio parere, riflettersi pure sulla successiva Delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto scorso, che riguarda direttamente la Riserva Naturale Regionale “Monterano”. Trattandosi anche in questo caso di una deliberazione immediatamente esecutiva, essa potrebbe andare incontro ad analoghe obiezioni di illegittimità procedimentale.

ARTICOLI PRECEDENTI:

   CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE

 




ZAGAROLO ROMPE SUBITO IL GHIACCIO: 0-3 A RIETI

Redazione

Partenza col botto per Zagarolo che affronta la prima gara di campionato in trasferta a Rieti contro Piazza Tevere, portando subito a casa il bottino pieno di tre punti. Coach Fabrizio Candi ha schierato in campo Chiara Falasca in regia, Giorgia De Franceschi  opposto, Claudia Balducci e Alessandra Costanzo centrali, Eliana Di Pierro e Lodovica Langellotti schiacciatori, Carolina Ilardi libero. Le gabine hanno mostrato sin dall’inizio un gioco ordinato e concentrato, palesando già notevoli margini di miglioramento rispetto alle amichevoli giocate prima dell’esordio. Sul finire del secondo set, doppio cambio per Zagarolo con Michela Ilardi su De Franceschi e la giovanissima Marika Vagnoni (under 16) in palleggio su Falasca. A seguire il debutto di Ilaria Fiorentini, che ha dato il suo valido contributo in seconda linea. Sul terzo parziale si affaccia con una buona prestazione Elisa Mariani che stringe la mano al martello Langellotti. Nonostante qualche sbavatura di posizione, coach Candi si mostra soddisfatto per la performance delle sue ragazze. Le gabine infatti stanno lavorando per amalgamarsi al meglio in seguito al nuovo modello di gioco proposto dal tecnico e ai nuovi preziosi innesti: Langellotti (campionessa italiana juniores di beach volley), Di Pierro e Ilardi M. (entrambe hanno militato in diverse società e categorie di serie; la prima ha trascorso la passata stagione ad Ostia in B2, mentre Ilardi è in rientro dopo un periodo di pausa). "Abbiamo incontrato una formazione che come noi deve ancora amalgamarsi per bene. Piazza Tevere è molto giovane e sicuramente ha buoni margini di miglioramento – commenta a fine gara il capitano Eliana Di Pierro. – Il nostro gruppo deve ancora lavorare su molti aspetti ma sono certa che nel tempo riusciremo a consolidarci e acquisire maggiore sicurezza. Sono convinta che arriveranno gran belle soddisfazioni…". Sabato 20 ottobre l’Union Volley debutta in casa contro la Virtus Roma. Appuntamento al PalaZaga, ore 20,00.
 




RIETI, LE MACERIE DELLA SANITA' LASCIATE DALLA POLVERINI SI ASPETTANO UN DECISIVO INTERVENTO DA PARTE DEL NUOVO COMMISSARIO

Lodovisi (Pd): "Basta leggere la relazione trimestrale dei commissari ministeriali che vigilano sui conti delle Regioni per rendere il giudizio più severo: infatti ai 700 milioni di euro contabilizzati dalla commissione vanno aggiunti i debiti nei confronti del Gemelli che portano il saldo del debito a più di 1 miliardo di euro, praticamente al punto di partenza."

 

Redazione

La nomina di Enrico Bondi a Commissario della sanità laziale rappresenta il voto che il governo Monti dà all'azione di risanamento dei conti del sistema sanitario regionale affidato alla esclusiva responsabilità dell'ex presidente della Regione Lazio. "Il fatto che il governo oggi affidi la sanità del Lazio ad un risanatore per antonomasia vuol dire che i risultati conseguiti dalla Polverini sono tutt'altro che rassicuranti nonostante le misure draconiane imposte al territorio reatino, nel quale la sanità è stata ridotta in questi due anni e mezzo ai minimi termini. – Dichiara il Consigliere provinciale Pd Vincenzo Lodovisi –  Goffo appare quindi il tentativo – prosegue Lodovisi – del presidente Polverini di attribuirsi risultati che non ha ottenuto. Del resto basta leggere la relazione trimestrale dei commissari ministeriali che vigilano sui conti delle Regioni per rendere il giudizio più severo: infatti ai 700 milioni di euro contabilizzati dalla commissione vanno aggiunti i debiti nei confronti del Gemelli che portano il saldo del debito a più di 1 miliardo di euro, praticamente al punto di partenza. I numeri danno il senso di quanto sia stata inefficace l'opera dell'ex commissario straordinario. Al commissario straordinario che si va ad insediare, cui è assegnato il compito di rimettere in equilibrio i conti, chiediamo che la sua azione pur rigorosa sia improntata a criteri di maggiore equità territoriale. Ricordiamo infatti che il sistema sanitario locale reatino non solo ha già dato, ma non ha mai avuto quanto gli spettasse. Il rapporto posti letto per mille abitanti, abbassato ulteriormente dal governo Monti  con il decreto di luglio  è già al di sotto della media indicata; non esistono posti letto accreditati alla sanità convenzionata né privata; i servizi sul territorio sono ridotti al minimo; non esistono servizi di riabilitazione post acuti. In queste condizioni pensare che possano essere rimesse le mani su un sistema indebolito oltre misura è irragionevole. In secondo luogo ritiene di dubbia efficacia la misura annunciata dalla Asl reatina, che riguarda l'affidamento  a privati di servizi già resi direttamente, in presenza  della  cronica carenza di personale e di liste di attesa che hanno superato ogni limite temporale.  Tale disposizione infatti se risponde,  pure se parzialmente, alla richiesta di prestazioni sanitarie territoriali, genera nuovo personale precario senza dare risposte a quello già in forza all'azienda sanitaria,  demotiva e deprofessionalizza il personale già adibito ai servizi oggetto di esternalizzazione ed appare un provvedimento  dai risultati economici tutt'altro che certi,  in assenza di una reale capacità di controllo su qualità ed entità delle prestazioni affidate ed erogate. Potrebbe inoltre rappresentare il preludio ad ulteriori dequalificazione  delle strutture territoriali di Amatrice e di Magliano che a giudizio del Pd devono tornare invece a svolgere le funzioni di presidi territoriali con le caratteristiche possedute ante presidenza Polverini.
 




F-35, PDM: SIAMO ALLA DISINFORMATIA:NESSUN AUMENTO COSTI SEMMAI, PER QUANTO INSUFFICIENTE, UNA NETTA RIDUZIONE.

Redazione

"Ci sembra inutile e faziosa la polemica che si sta sviluppando sui costi dell'F-35. Sulla questione quanto dovevamo dire lo abbiamo detto in Parlamento, insieme ai deputati radicali, e quanto dovevamo fare lo abbiamo fatto fino a quando il governo non ha ridotto il numero degli esemplari da acquistare da 131 a 90, così corrispondendo anche all'ordine del giorno dei deputati radicali  n. 9/4829/61, del 16 dicembre 2011 che il Governo aveva accolto. – Fa sapere in una nota il portavoce del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm) –  E le recenti dichiarazioni del Segretario generale della Difesa, – prosegue la nota -Generale Debertolis, hanno fatto chiarezza sui costi dell'acquisizione ridimensionando quelle notizie che davano altri numeri. Adesso il quadro della situazione è più chiaro e non si discosta poi di molto da quello che fin dal 7 luglio del 2010 avevamo chiesto presentando degli emendamenti alle mozioni sulle risorse destinate al settore della difesa del PD, IDV, UDC, LEGA e PDL – insomma la partitocrazia per essere più chiari – che furono bocciati proprio da quelli che nei mesi scorsi e ancora oggi a parole fanno i pacifisti ma nei fatti poi sono pronti ad alzare ogni tipo di barricata per difendere gli interessi dell'industria bellica e quindi dei partiti.  il generale Debertolis il 1 febbraio di quest'anno, nel corso dell'audizione presso la Commissione difesa della Camera, aveva dichiarato che "i primi esemplari, che vengono 200 milioni di dollari a velivolo, e arriva via via, a seconda dell'aumento di produzione, a 70 milioni di dollari a velivolo. Ciò avviene perché i costi non ricorrenti iniziali si distribuiscono su più macchine. Sul costo c'è, dunque, un discorso di diminuzione a mano a mano che si costruiscono i velivoli.", quindi non ci sembra proprio che nell'intervista rilasciata nei giorni scorsi alla rivista Analisi Difesa abbia detto il contrario, anzi ha solo confermato la diminuzione del costo di ogni singolo aereo.  – La nota conclude -Tuttavia reputiamo opportuno che l'azione di sensibilizzazione sui costi degli armamenti non si interrompa ma anzi si faccia più incisiva per far convergere anche quelle forze politiche che si sono scoperte "pacifiste" verso le nostre lotte antimilitariste, che tra l'altro sono coerenti con l'attuale crisi economica"