LAZIO SANITA' NUOVO COMMISSARIO BONDI, L'ALLARME DI PRC- FDS: "COLPIRE GLI SPRECHI E NON TAGLIARE I POSTI LETTO"

Riceviamo e pubblichiamo

Nota del capogruppo regionale Fds Ivano Peduzzi

 “Raccogliamo e rilanciamo l’allarme dell’Unione Sindacale di Base: se le intenzioni del neo commissario Bondi sono quelle di tagliare altri mille posti letto negli ospedali del Lazio, contribuiremo con la massima determinazione a costruire una diffusa mobilitazione che si opponga all’ennesimo massacro della sanità laziale”. E’ quanto afferma il capogruppo regionale della Federazione della Sinistra, Ivano Peduzzi.

“I cittadini  hanno potuto verificare un drastico peggioramento del diritto alla salute negli ultimi anni, causato da una miope visione ragionieristica, supportata dall’idea di scaricare sui cittadini i costi del servizio e consentendo agli interessi privati del settore, più elevati margini di profitto.

A pochi giorni dall’insediamento del neo commissario Bondi, riparte il noto ritornello: altri mille posti letto da tagliare nel Lazio.

E’ evidente che il nuovo commissario non conosce nulla della drammatica situazione in cui versano gli ospedali e l’offerta sanitaria nel Lazio e quali calvari sono costretti a vivere coloro che hanno l’esigenza di curarsi. Per questo ci opporremo con tutte le nostre forze. Occorre colpire sprechi e inefficienze, rilanciare la sanità pubblica per assicurare i livelli essenziali di assistenza costituzionalmente garantiti e oggi compromessi dalle politiche liberiste del governo Monti e della giunta Polverini”, conclude Peduzzi.


ARTICOLO D'INTERESSE:

18/10/2012 LAZIO, ANCORA UN'ALTRA OLIATA ALLE PORTE GIREVOLI E CE L'ABBIAMO FATTA. FORSE…

 

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CANALE MONTERANO, I VERDI TIRANO DRITTO: CHE IL COMUNE ANNULLI SUBITO LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO 2012"

La petizione promossa da L'osservatore laziale "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO" ha superato le 600 firme. Un numero importante che sintetizza, grazie alla presenza e disponibilità dei cittadini, una forte volontà di opporsi a quella che definiamo una errata applicazione del Piano Casa rispetto ad un'ambiente naturale protetto che non può e non deve essere oggetto di cementificazione. La petizione sarà inviata oltre che al sindaco di Canale Monterano e ai gruppi Consiliari anche a tutte le Autorità sovracomunali preposte. Un sentito ringraziamento a tutti. Siamo positivi e certi che il nostro contributo servirà a rafforzare il NO della Regione alla delibera comunale del 9 agosto 2012.

[ELENCO DEI 629 FIRMATARI DELLA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO"]

 

Redazione

Il Sindaco di Canale Monterano con nota dell’11 ottobre 2012 risponde alla richiesta di revoca in autotutela della delibera 37/2012 avanzata dal Capogruppo dei Verdi in Consiglio Regionale Angelo Bonelli.  “In sostanza, il Sindaco, non riesce a smontare le contestazioni sollevate e la butta come si suol dire ‘in caciara’. – Dichiara Angelo Bonelli –  Messo alle strette – prosegue il Capogruppo dei Verdi in Regione – da puntuali osservazioni, che di fatto, dimostrano l’illegittimità della delibera almeno nella parte in cui investe la Riserva Naturale Monterano. Il primo cittadino di Canale non trova argomenti tecnico-giuridici per controbattere le obiezioni del consigliere Bonelli. Addirittura, il Sindaco nella nota dell’11 ottobre scorso, si vanta di avere approvato la delibera 13 del 2012 (propedeutica alla delibera 37/2012) con la quale l’Amministrazione Comunale ha variato e conformato il proprio strumento urbanistico al PTPR Piano Territoriale Paesistico Regionale, definita dalla Direzione Urbanistica della Regione Lazio, priva di ogni valore giuridico in quanto in grave contrasto con la legislazione urbanistica.” Giovedì 18 ottobre è partita una seconda lettera al Sindaco, al Consiglio Comunale, alle Direzioni Ambiente e Urbanistica della Regione Lazio, ai Ministeri dell’Ambiente a dei Beni Culturali e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, con la quale il Capogruppo dei Verdi Angelo Bonelli rinnova la richiesta all’Amministrazione di Canale Monterano di agire in autotutela e procedere all’annullamento della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto 2012.

Ecco il testo della lettera:

Al Sindaco del Comune di Canale Monterano
Sig. Angelo Stefani

Al Presidente ed ai Componenti
del Consiglio Comunale di Canale Monterano

Al Segretario Generale del Comune di Canale Monterano
Piazza del Campo 9 – 00060 Canale Monterano (RM)
Fax 06/9962637

Alla Riserva Naturale Regionale Monterano
Direttore: Francesco Maria Mantero
Piazza del Campo 9, 00060 Canale Monterano
Fax 06/9964566

E p.c.                 Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare
Direzione generale per la Protezione della Natura e del Mare
Direttore: Dott. Renato Grimaldi
Via Cristoforo Colombo, n. 44   00147 – Roma
Fax 06/57223470

Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Capo Ufficio Legislativo
Cons. Paolo Carpentieri
Via del Collegio Romano 27   00186  Roma
Fax 06/6723.2290

Alla Regione Lazio
Direttore della Direzione Regionale Ambiente
Dottor Giuseppe Tanzi
Viale del Tintoretto, 432 – 00142
Fax: 06/510779293

Alla Provincia di Roma
Dipartimento V – Risorse agricole ed ambientali
Serv. I – Ambiente (aree protette – parchi regionali)
Arch. Rosanna Cazzella
Via Tiburtina 691  – 00159  Roma
Fax: 06/67663196

Direzione Regionale Territorio e Urbanistica Regione Lazio
Direttore: Arch. Demetrio Carini
Via del Giorgione, 129 – 00147  Roma
Fax: 06/51688859

Direzione Regionale Territorio e Urbanistica Regione Lazio
Dirigente Area Urbanistica e Copianificazione comunale
Roma Capitale e provincia
Via del Giorgione, 129 – 00147 Roma
Fax: 06/51688859

All’Area Vigilanza Urbanistica – Edilizia e Lotta all'abusivismo
della Regione Lazio
Dirigente Dott.ssa Patrizia Colletta
Via del Giorgione, 129 – 00147  Roma
Fax: 06/51685814

Alla Procura della Repubblica
Presso il Tribunale di Civitavecchia
Via Terme di Traiano  00053 – Civitavecchia

Oggetto:. Deliberazione del Consiglio Comunale di Canale Monterano n. 37 del 9 agosto 2012, concernente: “Introduzione della pratica della perequazione urbanistica e del trasferimento delle volumetrie graficizzate del sistema dei paesaggi agrari di cui alla Delibera Consiliare n. 13/2012, Individuazione delle zone A e B, già area II, disciplina dell’art. 7 della L.R. 79/1988 e dell’ambito ove trova applicazione l’art. 2, comma 2 della L.R. n. 102011, recepimento delle tav. TP 2 e TP2.1 della Rete Ecologica Provinciale (REP) e del PTPG”.
Nota del 11 novembre 2012, prot. 7815 del Sindaco del Comune di Canale Monterano.

Egregio signor Sindaco,
La ringrazio della Sua tempestiva risposta del 11 novembre 2012, prot. 7815 (Allegato1), anche se, voglio subito chiarire, che non mi soffermerò su inutili polemiche politiche. Infatti, come Ella avrà notato, la nota trasmessa dal sottoscritto il 28 settembre 2012 prot. 16026 contiene quattro contestazione tecnico-giuridiche concernenti l’applicazione e l’interpretazione di leggi nazionali e regionali contenute nel Capitolo 2 (Riserva parziale naturale Monterano, l.r.79/1988) della delibera in oggetto.
Mi preme innanzitutto sottolineare alla Sua attenzione, che, le deduzioni esposte nella nota dell’11 novembre scorso, relative ai quattro punti contenuti nell’Istanza di riesame in autotutela, paiono, per usare le Sue parole, “non essere minimamente pertinenti, come si dimostra nel prosieguo”, ma, sul punto ci torno dopo avere affrontato come Lei stesso chiede, le problematiche contenute nella Delibera di Consiglio Comunale n. 13 del 26/03/2012 avente ad oggetto: “Variante al Prg. Modifica delle discipline edilizie ed urbanistiche al fine di conformarle alle norme di PTPR, pubblicato sul Bur Lazio il 14 febbraio 2008, vigente in regime di salvaguardia. Presa d’atto. Introduzione del principio liberistico di cui all’art. 3 e successivi della legge 148/2011 e del sistema della semplificazione introdotte dalla legge 106/2011.”
L’area Urbanistica e Copianificazione Comunale Roma Capitale e Provincia della Regione Lazio, in merito alla suddetta Delibera 13/2012 con nota del 22 agosto 2012 prot. 326662 (Allegato 2), ha sollevato una serie di violazioni, contestando all’Amministrazione Comunale che la delibera appare una procedura di variante ai sensi della legge 1150/1942 la quale necessità tra le altre cose, della pubblicità degli atti, mentre la delibera entra immediatamente in vigore. L’Area Urbanistica chiude la nota affermando: “… la deliberazione comunale è viziata nell’applicazione delle procedure edilizie ed urbanistiche le quali non tengono conto dei vincoli paesaggistici e delle più elementari normative nazionali e regionali. Da quanto sopra si restituisce all’Amministrazione Comunale la D.C.C. 13/2012 e la si invita a revocarla.”
A tali gravissime contestazioni l’Amministrazione di Canale Monterano ha risposto con la lettera dell’11 settembre 2012 prot. 6559 (Allegato 3), respingendo le puntuali osservazioni dell’Area della Direzione Urbanistica, e continuando ad ignorare il fatto, che, il PTPR è stato solo adottato ed ad oggi è in regime provvisorio di salvaguardia. Inoltre, leggendo attentamente la nota, ed in particolare la giurisprudenza da Lei richiamata per sostenere la tesi della sovraordinata e cogenza disciplina del PTPR nella sua interezza, mi duole, riprendere, anche in questo caso le Sue parole: “non essere minimamente pertinente, come si dimostra nel prosieguo”, infatti, la Sentenza del Consiglio di Stato n. 1366 del 3 marzo 2011 citata, non è applicabile al caso di specie, tanto è vero che è riferita al P.P.R. Piano Paesistico Regionale della Regione Sardegna definitivamente approvato dalla Giunta regionale. Per di più, la sentenza del Tar Lazio n. 624 del 1 agosto 2012 abbondantemente richiamata nella nota, si riferisce addirittura all’adozione di un PTP Piano Territoriale Paesistico Sub-ambito 14, Cassino, Gaeta, Ponza avvenuta con D.G.R. del Lazio n. 2281 del 28 aprile 1987, NON all’adozione del PTPR Piano Territoriale Paesistico Regionale del Lazio, dunque totalmente inconferente.
Trovo alquanto singolare, leggere nella summenzionata nota, la richiesta rivolta all’Area regionale della Direzione Urbanistica, di una puntuale censura ai sensi dell’articolo 3 comma 1 della legge 148/2011 che dispone: “Comuni, Province, Regioni e Stato, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, adeguano i rispettivi ordinamenti
al principio secondo cui l'iniziativa e l'attività economica privata sono libere ed e' permesso tutto ciò che non e' espressamente vietato dalla legge”, infatti, dalla lettura della nota dell’area Urbanistica e Copianificazione della Regione Lazio, si evincono chiaramente le violazioni in materia di tutela del paesaggio e dei beni culturali (Dlgs 42/2004, L.R. 24/1998) e di partecipazione alla pianificazione territoriale (L.1150/42, L.R. 38/1999).
Chiarito ciò, sulla legittimità della D.C.C. 13/2012 basta leggere la nota del 10 ottobre 2012 prot. 434559 della Direzione Urbanistica Ufficio Staf Tecnico-Amministrativo di supporto e controllo di Gestione della Regione Lazio (Allegato 4) con la quale il Direttore ribadisce che la D.C.C. 13/2012 è priva di ogni valore giuridico in quanto in grave contrasto con la legislazione urbanistica, e per questo motivo, invierà all’Avvocatura regionale ai fini dell’impugnazione presso le sedi competenti, gli eventuali atti ad essa consequenziali.
In conclusione, per rispondere alla Sua precisa domanda su quanti Comuni del Lazio hanno variato e conformato il proprio strumento urbanistico al PTPR con le modalità ed i tempi adottate da codesta Amministrazione Comunale, non posso che rispondere: speriamo nessun altro!

Prima di entrare nel merito delle deduzioni contenute nella nota del’11 novembre scorso, mi corre l’obbligo di chiederLe il significato di una frase contenuta nella relazione introduttiva della DCC 37/2012 precisamente a pagina 3: “Ricorda che è di questi giorni la legge regionale che ha quasi azzerato le ZPS ed afferma che non si capisce per quale motivo i proprietari delle aree site nella zona “B” dovrebbero vedere cancellati i loro diritti basilari”.
Francamente, Signor Sindaco mi stupisce leggere in una delibera comunale un’affermazione così indecifrabile quanto falsa (quando è stata approvata e che numero dovrebbe avere la presunta legge regionale?), che può portare i cittadini a comportamenti sanzionabili anche penalmente, in quanto il territorio del Comune di Canale Monterano è ricompreso nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT6030005 “Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate” e quindi sottoposto a specifiche misure di tutela individuate a livello comunitario, nazionale e regionale
Le ricordo che il DPR 8 settembre 1997 n. 357 stabilisce che l’autorità competente al rilascio dell’approvazione definitiva del piano o dell’intervento (salvo i casi previsti dalla DGR 4 agosto 2006, n.534 Definizione degli interventi non soggetti alla procedura di valutazione di Incidenza) da realizzare nei SIC, ZSC o nelle ZPS (Rete Natura 2000), acquisisce preventivamente la valutazione di incidenza. La valutazione di incidenza costituisce requisito di efficacia del titolo abilitativo, e in mancanza della quale risultano applicabili le sanzione di cui all’articolo 44 del DPR 380/2001, (Cfr. Cassazione Penale, Sez. III°, del 9 marzo 2011, n. 9308).

Passiamo ora all’esame delle deduzioni, divise in quattro punti:
1.    Lei sostiene che:
a)    La l.r. 12/2012 non è sconosciuta, ma nel testo della delibera al Cap. 2 non riporta il testo completo e aggiornato della l.r. 21 /2009 (piano casa) come modificato dalla l.r. 12/2012 ;
b)    La Riserva parziale naturale Monterano non è interessata dal trasferimento di volumetrie, ma richiama illegittimamente, come dimostrato nella precedente nota del 29 settembre scorso: l’art. 3 comma 1 lettera e) della l.r. 36/2002, per ciò che riguarda : la realizzazione di strutture ricettive e pararicettive; e l’art. 2 comma 8 della l.r. 14/2011: Nelle strutture ricettive all’aria aperta collocate nei territori ricadenti nelle aree naturali protette di cui alla l.r. 29/1997 e successive modifiche, nelle more dell’approvazione del piano e del regolamento di cui agli tabella 26 e 27 della stessa, sono consentiti gli interventi di cui all’articolo 3, comma 1, lettere a), b) e c) del d.p.r. 380/2001.

2.    Lei richiama la prima Circolare regionale illustrativa della l.r. 21/2009 Primi indirizzi e direttive per la piena ed uniforme applicazione degli tabella 2, 3, e 6 della predetta l.r. che al punto 4.3 tratta la fattispecie giuridica relativa alle aree naturali protette prive, come la Riserva di Monterano del Piano di Assetto e del Regolamento: Anche in questo caso il richiamo è inconferente visto che la Circolare interpretativa è un atto che si risolve in un mero ausilio interpretativo e non esplica alcun effetto vincolante non solo per il giudice penale, ma anche per gli stessi destinatari poiché non può porsi in contrasto con l’evidenza del dato normativo (Cfr. Cassazione SS. UU. Civili n. 23031 del 2 novembre 2007; Cassazione Penale, Sez. III, del 17 maggio 2011, n. 19330), in questo caso la l.r. 79/1988 e la L. 394/1991.

3.    Lei sostiene che: L’indice di edificabilità della 0,03 presuppone il rilascio del titolo edificatorio. La precarietà temporale non si coniuga con l’indice di edificabilità che trova applicazione nel solo contesto giuridico sotteso al permesso di costruire, non rilasciabile né a termine né a condizione. Piuttosto e più coerentemente il concetto di precario è riferito alle tecniche costruttive; in altri termini, in detti siti, comunque sensibili e tutelati, non potranno ipotizzarsi costruzioni in cemento armato, in acciaio, ecc. 
Anche in questo caso la deduzione non coglie nel segno, infatti, l'indice di edificabilità fondiaria dello 0,03 mc/mq, è come dispone la l.r. 79/1988 riferito espressamente alla realizzazione di manufatti tecnici in precario relativi ad attività agricole, silvo – culturali, zootecnici e turistici – sportivi, inerenti la organizzazione e la gestione della riserva. Il legislatore regionale nel definire tali manufatti “precari” li ha volutamente sottratti al regime concessorio (permesso di costruire), per di più, ne ha stabilito l’indice di edificabilità massimo, al fine di limitare gli effetti sul territorio. Sul punto, la giurisprudenza della Corte Suprema di Cassazione penale ed il Consiglio di Stato hanno statuito che: La natura precaria di una costruzione non dipende dalla natura dei materiali adottati o dalle caratteristiche costruttive, ma dalla stabilità dell’insediamento indicativa dell’impegno effettivo e durevole del territorio (Cfr. Corte Cass. Penale, Sez. III, del 23 gennaio 2012 n. 2693, Sez. III, del 16/01/2012, n. 1191; Sez. III, del 07/02/2008, n. 12428; Cons. Stato, Sez. VI, 16 febbraio 2011, n. 986; Cons. Stato, Sez. V, 12 dicembre 2009, n. 7789; Cons. Stato, Sez. V, 24 febbraio 2003, n. 986; Cons. Stato, Sez.V, 24 febbraio 1996, n. 226).

4.    In riferimento alla problematica sollevata dal punto 4 cioè: il ruolo predominante e strategico attribuito ai piani paesaggistici regionali, di cui all’art. 145 (Coordinamento della pianificazione paesaggistica con altri strumenti di pianificazione) del D.lgs n. 42 del 2004, Lei sostiene che si offre esaustiva risposta all’8° capoverso del Capitolo 2 della DCC 37/2012, ma la deduzione non attiene all’argomento, pertanto resta si ribadisce quanto statuito dal Consiglio di Stato Sezione VI, con le sentenze del 14 giugno 2012, n. 3515, 3516, 3517 e 3518:
La prevalenza del Piano paesaggistico è quindi attinente solo agli aspetti delle altre disposizioni prima indicate relativi alla mera tutela del paesaggio. In relazione ai Piani dei Parchi, che tutelano un sistema di valori complesso, identificato, in base all’art. 12, comma 1, della l. n. 394/1991, come modificato dall'art. 2, della l. n. 426/1998, nella “tutela dei valori naturali ed ambientali nonché storici, culturali, antropologici, tradizionali”, detta prevalenza è quindi da ritenersi relativa solo agli aspetti paesaggistici, sicché ben può affermarsi che la disciplina più restrittiva rispetto al Piano paesaggistico stabilita per determinate aree sia volta a tutelare quegli ulteriori valori che il Piano dei Parchi pure tutela e non violi quindi il principio di prevalenza sopra evidenziato.” (…)

Alla luce di quanto suesposto,

Si rinnova la richiesta al Consiglio Comunale e l’Amministrazione di Canale Monterano di agire in autotutela e procedere al riesame della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto 2012, e per l’effetto annullarla in quanto le disposizioni contenute nel Capitolo 2 (Riserva parziale naturale Monterano, l.r. n. 79/1988) sono illegittime per tutte le ragioni sopra illustrate, annullando altresì ogni atto ulteriore, connesso e consequenziale.
Con l’avviso che in mancanza lo scrivente adotterà ogni forma di tutela dei diritti propri e della cittadinanza, e adirà l’Autorità Giudiziaria al fine di ottenere l’annullamento di tutti gli atti ulteriori connessi e consequenziali.

Cordiali saluti
Angelo Bonelli

ARTICOLI PRECEDENTI:

  17/10/2012 CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

   CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE

 




COLLEFERRO, IL SITO INDUSTRIALE COMPIE 100 ANNI

Redazione

Una giornata per celebrare la nascita del sito industriale di Colleferro nell’anno in cui esso compie i 100 anni di vita. Venerdì 26 ottobre a Colleferro si terranno una serie di manifestazioni organizzate dal Comune, per ricordare l’importante avvenimento. Era, infatti, il 26 ottobre del 1912 quando venne fondato lo stabilimento B.P.D., per opera del senatore Leopoldo Parodi Delfino e dell’industriale Giovanni Bombrini, allo scopo di produrre munizioni. La fabbrica, dalla quale prenderanno poi vita le altre e diversificate attività successive che hanno animato la storia industriale locale, nasceva sulle ceneri dello zuccherificio Valsacco, che trasformava le barbabietole in zucchero, costruito verso la fine dell’800 accanto allo scalo ferroviario di Segni-Paliano. Il programma delle manifestazioni prende il via alle ore 14,00 con un Annullo postale speciale che si terrà nella Sala Moffa, al piano terra del Palazzo comunale. Alle ore 17, nella Chiesa di Santa Barbara, verrà concelebrata dal Vescovo della Diocesi Monsignor Vincenzo Apicella la Santa Messa alla quale parteciperanno le autorità cittadine e diversi comuni del territorio con i loro gonfaloni. Al termine si terrà un breve concerto per violino e pianoforte a cura dell’Associazione musicale Ars Nova. Seguirà poi una cerimonia commemorativa, nel ricordo del fondatore della città e simbolicamente di tutti i lavoratori che hanno dato la loro vita per il lavoro. Alle 18,30 il sindaco Mario Cacciotti deporrà una corona d’alloro al busto del Sen. Parodi, che si trova nel giardino antistante la Chiesa, e al monumento ai caduti sul lavoro posto nei giardini di Largo Oberdan. Al termine verrà presentato, presso l’Auditorium Avio di Corso Garibaldi, il volume realizzato da Renzo Rossi con il contributo della Soc. Simmel Difesa dal titolo “La B.P.D. attraverso la pubblicità”. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.
 




MONTE PORZIO CATONE, MARATONA DI ZUMBA PER RACCOGLIERE FONDI IN FAVORE DELLA LOTTA CONTRO IL TUMORE AL SENO

Redazione

Da non perdere l'appuntamento "Zumbathon Party in Pink" di sabato dalle ore 14 alle 18 a Monte Porzio Catone in via Giuseppe Mazzini 2-18 (ex via Romoli) organizzato dalla International fitness trainer Daniela Ferri nella sua struttura Associazione Sportiva Body Talk   www.asbodytalk.it. della quale è presidente e direttore tecnico.

Si tratta di una catena di eventi che si svolgono in tutto il mondo allo scopo di raccogliere fondi per la ricerca, ottobre e' il mese della lotta al tumore del seno e la Zumba mette a disposizione la propria energia, il divertimento, la collettivita', che questa disciplina di fitness sa ogni volta raccogliere nelle sue lezioni, per sostenere la Susan G. Komen in Italia. L'evento consistera' in una maratona di Zumba arricchita da una lotteria di beneficenza e la vendita di braccialetti gadget a tema. Il costo del biglietto è di 5 euro.




FIANO ROMANO E CAPENA, ALLARME TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE NON PAGA E IL SERVIZIO SI INTERROMPE.

[DELIBERA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO E DEGLI ASSESSORI DEL 13 LUGLIO 2012 N° 356]

 

Alberto De Marchis

Trasporto pubblico locale a rischio nei comuni di Fiano Romano e Capena. Ad annunciarlo, con una lettera presentata ai due comuni, la società Damibus Srl che eroga il servizio. Il trasporto resta garantito fino al prossimo 31 Ottobre 2012 a causa del  gravissimo squilibrio economico tra entrate ed uscite economiche dovuto al mancato pagamento dei corrispettivi da parte della Regione Lazio. L’interruzione del servizio di trasporto pubblico locale, interesserà tutto il territorio dei Comuni limitrofi a Fiano Romano e Capena. Studenti, pendolari e lavoratori saranno i primi a pagarne le conseguenze. Inevitabile sarà l’aumento del traffico urbano cittadino con conseguente paralisi di chi si muove solo con i mezzi pubblici per recarsi a scuola, a lavoro, presso gli uffici pubblici.  I Sindaci di Fiano e Capena lanciano un formale appello affinché la Regione Lazio riveda la sua posizione di “insolvente” nei confronti di piccole aziende che offrono grandi servizi ai Comuni della Provincia di Roma. La Conferenza dei Sindaci dell’Area Tiberina – Flaminia – Cassia a nome del Presidente Enzo De Santis si unisce all’appello degli Amministratori di Fiano Romano e Capena.  “La Damibus Srl deve avere i pagamenti da novembre 2011 ad oggi per quanto riguarda Capena e da gennaio 2012 ad oggi per quanto riguarda Fiano Romano, nonostante la legge regionale 30/98 preveda i pagamenti anticipati per bimestre – racconta Claudio D’Amico legale rappresentante della società di trasporti – i Comuni hanno invece regolarmente pagato l’IVA – conclude D’Amico – che resta a loro intero carico in quanto da febbraio 2012 il Ministero dell’Interno non la rimborsa più alle amministrazioni.” Andando a spulciare tra le delibere della Giunta Regionale del Lazio e degli Assessori abbiamo trovato la Deliberazione del 13 luglio 2012, n. 356, la quale, tra l’altro, recita: “che il pagamento dei finanziamenti regionali – ex art. 30, comma 2, lett. c) della L.R. n. 30/98 – viene effettuato per importi bimestrali” e nell’allegato “A” alla Delibera si legge chiaramente che per quanto riguarda il Comune di Capena la società di trasporto deve avere la somma di euro 309.893,22 per l’intero anno 2012 di cui euro 258.244,35 nell’esercizio 2012 e la rimanenza di euro 51.648,87 nell’esercizio 2013. Mentre per Fiano Romano la somma di 180.743,81  per l’intero anno 2012 di cui euro 150.619,51 nell’esercizio 2012 e la rimanenza di euro 30.123,90 nell’esercizio 2013. A conti fatti la Damibus Srl deve avere dalla Regione Lazio un totale di euro 490.637,03 per l’anno 2012. E secondo quanto stabilito dalla legge avrebbe dovuto avere 5 bimestri anticipati nel corso dell’anno 2012 che tra Capena e Fiano corrisponde alla cifra di euro 408.863,86. Non solo la ditta non ha visto un solo centesimo di questi finanziamenti relativi il 2012, ma ancora oggi attende di ricevere i soldi di novembre e dicembre 2011 – 6 bimestre 2011 – relativi a Capena. 




LANUVIO, DENUNCIATI I QUATTRO "TOMBAROLI" CHE HANNO SACCHEGGIATO IL SANTUARIO DI GIUNONE SOSPITIA

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Redazione

Quattro “tombaroli” attrezzati fino al collo hanno dato vita ad uno scavo clandestino di un deposito di ex voto nelle campagne tra Lanuvio e Genzano, collegato al santuario di Giunone Sospitia. Con loro avevano il metal detector, il geo-radar, le idropompe, i generatori di elettricità, badili e picconi. I finanzieri del gruppo tutela patrimonio archeologico del nucleo polizia tributaria di Roma hanno sorpreso i quattro furfanti, tutti italiani, mentre erano intenti alla profanazione di un santuario pieno di centinaia di manufatti e statue di dimensioni reali, correlate all'apparato devozionale di Giunone. I quattro sono stati denunciati e quasi contemporaneamente sono scattate le perquisizioni domiciliari nei loro confronti. Nelle loro case hanno recuperarato altro materiale storico-archeologico proveniente anche da altri siti sepolcrali di ambiente etrusco che avrebbero alimentato il circuito del collezionismo internazionale.




ANGUILLARA, ABC: L’IMU AUMENTA PER RISANARE I BUCHI DI BILANCIO, ANGUILLARA IPOTECATA PER ALMENO 20 ANNI

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota di ABC – Anguillara Bene Comune

Siamo nelle mani di “ragionieri” che necessariamente devono rattoppare i buchi di bilancio creati da più di 20 anni di mala amministrazione e che ipotecano il futuro di Anguillara per almeno altri 20 anni, se non di più. Ragionieri che difendono quel che c’è e che non hanno visioni e creatività per il futuro del territorio. Risultato: più tasse, meno servizi, perdita di patrimonio pubblico (e cioè di tutti i cittadini) e … basta. Nel Consiglio Comunale di oramai un mese fa, è stato deliberato l’aumento dell’IMU, dal 4 al 5 per mille per la prima casa e dal 7,6 al 10,6 per mille per la seconda casa, in modo da poter avere un avanzo di bilancio utile per sanare perdite e debiti accumulati nel tempo. Il gettito della prima rata è stato di 1,4 milioni di euro e, secondo le stime del Comune, occorre ancora raccogliere circa 3 milioni di euro per coprire le spese. Tra queste interessi per 1,5 milioni di euro all’anno, a fronte di un ammontare totale di circa 20 milioni di debiti (ma in una precedente assemblea pubblica si era detto 16,8 milioni di euro). Già nel 2010 si è registrato un avanzo di bilancio di 300 mila euro che nel 2011 è cresciuto a 600 mila euro; avanzi che servono per coprire il buco creatosi fino al 2010 con l’accumulazione di residui attivi e cioè di entrate che non si sono mai concretizzate (evasione di tariffe) e che non sono mai state svalutate. Residui che assommano a circa 20 milioni di euro, così come detto al consiglio comunale (ma che in una assemblea pubblica precedente si era indicata la cifra di 9 milioni di euro …. a questo punto sarebbe importante fossero resi pubblici i dati reali!). Comunque, tenendo anche la cifra più bassa, ciò significa che, stanti le attuali condizioni, per almeno altri 20 anni il Comune deve produrre un avanzo di 500 mila euro all’anno! Di questa situazione dobbiamo ringraziare tutte le amministrazioni che hanno governato in questi ultimi vent’anni, chi più chi meno, tutte hanno avuto la loro parte di responsabilità, così come di tutti i cittadini “furbetti” che non pagano quanto dovuto. Perché le responsabilità sono di entrambe le parti. Oramai si è capito, la classe politica corrisponde a un certo tipo di società “in-civile”.  Nulla cambierà se non si cambia la cosiddetta classe dirigente e se la società più responsabile non si impegna. L’ultima amministrazione semplicemente non ha scelta, deve per forza risanare, pena il dissesto finanziario. Rinchiusi negli uffici, incapaci di comunicare e di mobilitare cittadini responsabili in buone pratiche come, ad esempio, i fondi di solidarietà pubblici-privati creati in altre amministrazioni. Senza visione del futuro. E’ inutile chiedere a questa amministrazione, non vi verrà risposto. Chi ha buona volontà e si sente comunque responsabile, si rimbocchi le maniche e faccia da solo.

tabella PRECEDENTI:

16/10/2012 ANGUILLARA, IL POTERE DISCREZIONALE DEI CAPO AREA: INCOGNITE PER IL BILANCIO DEI COMUNI
12/10/2012 ANGUILLARA, ECCO I COSTI SOSTENUTI DALL'AMMINISTRAZIONE PER L'ARCHITETTO CARUCCI
08/10/2012 ANGUILLARA, FASCIA TRICOLORE, CONTRATTO DA 60MILA EURO E GLI AUMENTI IMU
06/10/2012 ANGUILLARA, FASCIA DA SINDACO EXTRALUSSO: TRA TESI, COLPE E SPESE L'IMU AUMENTA
05/10/2012 ANGUILLARA, FASCIA EXTRALUSSO DA SINDACO: LA VERITA' SULLA PATERNITA' DELL'ORDINE DI ACQUISTO
04/10/2012 ANGUILLARA, LA COLPA NON E' DELLO SPECCHIO, MA DI CHI GLI STA DAVANTI
03/10/2012 ANGUILLARA, LA FASCIA TRICOLORE DEL SINDACO E LE ALIQUOTE IMU


 




MONTE PORZIO CATONE, GIOVEDì 25 OTTOBRE IL GRANDE SASSOFONISTA GIANNI ODDI IN BIBLIOTECA

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Redazione

Nell’ambito del “Festival delle Biblioteche”, la Biblioteca di Monte Porzio Catone ospiterà – giovedì 25 ottobre p.v. alle ore 17.30 – Gianni Oddi, uno dei più attivi sassofonisti italiani, che con il suo talento esplosivo, il suo stile, così ricercato, puntuale e versatile, farà vivere grandi emozioni. Introdurrà e affiancherà  il giovane Emanuele Pucci, poeta.

“Biblioteca e Cultura – spiega Cristina Catervi, responsabile della biblioteca di Monte Porzio Catone – un binomio inscindibile. Cultura nel senso più ampio che si possa intendere. Per questo la biblioteca comunale di Monte Porzio Catone è lieta di aprire le porte alla grande musica”.

La manifestazione “Festival delle Biblioteche” è organizzata dal Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani in collaborazione con la Fondazione per la Cultura Castelli Romani, la Federazione Unitaria Scrittori Italiani ed è in programma nelle varie sedi delle biblioteche castellane dal 19 al 28 ottobre 2012.

“Un evento importante – commenta il Vicesindaco Massimo Pulcini, Assessore alla Cultura – che si sviluppa nell’ambito comprensoriale, quindi integrato nella più vasta area culturale dei Castelli Romani, una prestigiosa vetrina per la nostra cittadina. Con questa iniziativa, inoltre, siamo felici di fornire una buona occasione per il nostro giovane scrittore, Emanuele”.




ANZIO LITORALE, POLIZIA ARRESTA PUSHER CHE COLTIVAVA MARIJUANA NEL GIARDINO. DUE MINORENNI DENUNCIATI PER SPACCIO E RICETTAZIONE.

Redazione

Aveva ricavato una piccola coltivazione di piante di marijuana nel giardino di casa ad Aprilia, nascosta alla vista dalla presenza di alcune cassette di legno.

S.S. 43enne di Aprilia è stato arrestato ieri, dagli agenti del commissariato di Anzio diretto dal dr. Fabrizio Mancini, per il reato di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nella tarda mattinata di ieri, una volante del commissariato  mentre stava  transitando in via  Cervione ad Aprilia, ha notato un’ auto alla cui guida era il 43enne, ben noto agli agenti.

L’uomo, accortosi dei poliziotti, con una manovra repentina, ha cambiato la direzione di marcia per evitare il controllo.

Insospettiti dalla manovra, gli agenti lo hanno inseguito per un breve tratto e lo hanno bloccato.

Sotto il sedile del guidatore, è stato  rinvenuto un sacchetto di foglie essiccate di marijuana per un peso di circa 20 grammi.

Le indagini della polizia sono continuate  nell’abitazione dell’uomo.

All’interno del suo giardino sono state rinvenute due grosse piante di marijuana alte più di due metri, nascoste dietro alcune cassette di legno; le foglie ricavate dalle piante  sono risultate pari a circa 3 kg.

Un ramo di marijuana essiccata del peso di circa 100 grammi è stato rinvenuto nascosto nel garage, mentre in una cassettina nascosta in un mobile del soggiorno è stata rinvenuta una bustina di semi di canapa indiana.

Alla fine degli accertamenti  per S.S. sono scattate le manette.

Gli agenti, proseguendo nel loro servizio di controllo del territorio, hanno fermato due giovani  di 16 e 17 anni trovati in possesso di apparecchiature elettroniche rubate e alcune dosi di marijuana.

Nella camera in uso ai due ragazzi i poliziotti hanno rinvenuto varia refurtiva e nell’abitazione del 17enne sono state rinvenute alcune dosi di marijuana .

Gli oggetti risultati rubati nella stessa giornata di ieri sono stati restituiti ai legittimi proprietari.

Per i due giovani sono scattate le  denunce per il reato di ricettazione, mentre per il 17enne è scattata anche la denuncia per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.




ROMA CASO EMANUELA ORLANDI, IL FRATELLO CHIEDE AL VATICANO DI APRIRE UN'INDAGINE INTERNA

Redazione

Non ha mai mollato e non mollerà mai il fratello di Emanuela Orlandi finché non avrà conosciuto la verità sulla scomparsa di sua sorella. Questa volta Pietro, chiede a gran voce che il Vaticano apra una indagine interna. come sempre in prima linea la trasmissione televisiva Chi l'ha visto?, sta aiutando Pietro a far conoscere le modalità di accesso alla petizione.

L'apertura di una indagine interna con l'istituzione di una commissione cardinalizia d'inchiesta analoga a quella istituita per il caso Vatileaks. A un anno dalla prima petizione per Emanuela Orlandi, il fratello Pietro lancia un secondo appello, chiedendo che Oltretevere si attivino strumenti concreti per far luce sulla vicenda. Alla petizione si potrà aderire dal sito creato per l'occasione, www.emanuelaorlandi.it, attivo da oggi. Questa volta il destinatario è il segretario di Stato Vaticano cardinal Tarcisio Bertone: "Eminenza,il rapimento della cittadina vaticana Emanuela Orlandi, avvenuto nel lontano 1983, ha gettato ombre e dubbi sul comportamento del Vaticano, che nel corso di questi tre decenni non ha avuto il coraggio di abbattere quel muro di silenzi e di omertà eretto intorno a questa vicenda. Lo Stato Vaticano ha da sempre rinunciato alla ricerca di una sua innocente cittadina, suscitando lo sdegno di tantissime persone e di tutti quei sacerdoti che ogni giorno si impegnano perché la vita dei più deboli venga rispettata. E' l'ora di un segnale forte di cambiamento. Le chiediamo pertanto di adoperarsi affinché venga aperta un'indagine, interna allo Stato Vaticano, sul sequestro di Emanuela Orlandi, con la conseguente istituzione di una Commissione cardinalizia d'inchiesta che si impegni, con onestà e volontà, a far emergere la Verità su questa vergognosa e disumana storia. Che il sacrificio di Emanuela, viva o morta che sia, e il perenne martirio di una famiglia, servano ad un profondo e radicale cambiamento nelle coscienze di chi, ai vertici delle gerarchie ecclesiastiche, sta portando questa Chiesa sempre più lontana dall'insegnamento di Gesù". "La petizione – spiega Pietro Orlandi – verrà letta ufficialmente sabato 20 ottobre ad Osimo in occasione del primo festival di giornalismo d'inchiesta. La città marchigiana si è impegnata moltissimo per questa causa e dopodomani mi verrà consegnata la cittadinanza onoraria".

tabella PRECEDENTI:

19/05/2012 ROMA, CASO ORLANDI: CONCORSO IN SEQUESTRO DI PERSONA. QUESTA L’IPOTESI DI ACCUSA PER MONSIGNOR PIETRO VERGARI
24/04/2012 ROMA, VICENDA EMANUELA ORLANDI: ENTRO FINE MAGGIO APERTURA TOMBA DE PEDIS
01/04/2012 CASTEL GANDOLFO, ALESSIO CAMPI: IL CASTELLETTO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA E’ CASA NOSTRA
26/02/2012 ROMA ARRESTATO ENRICO NICOLETTI L'EX CASSIERE DELLA BANDA DELLA MAGLIANA



ALBANO, RIDOTTA DAL 35 ALL'11 PER CENTO L'IMPURITA' DELLA PLASTICA RITIRATA DALLE CAMPANE

Redazione

La qualità della plastica migliora. Sì, la qualità. Albano, che fino a poco tempo fa era tra quei Comuni costantemente redarguiti  per la cattiva raccolta differenziata, comincia a mostrare i primi ed importantissimi segnali positivi. Come rilevato dalle ultime analisi, infatti, la percentuale di impurità della plastica ritirata dalle campane stradali è passata negli ultimi sei mesi dal 35% all’11%. Un traguardo importante, tenuto conto che la raccolta degli imballaggi in plastica stimata per il 2012 nella provincia di Roma è pari  8,1kg per abitante. Un dato in miglioramento rispetto ai 7,2kg/ab dello scorso anno e che, seppur al di sotto rispetto alla media nazionale di circa 12 kg/ab, fa ben sperare.

Grazie alle attività di sensibilizzazione organizzate dal Comune, Corepla e “Volsca Ambiente e Servizi” , ma soprattutto grazie all’attenzione mostrata dai cittadini verso questo importante tema, sembra finalmente essersi avviato quel virtuoso ciclo dei rifiuti indispensabile in una moderna società civile.

«Un risultato importante – afferma il consigliere Luca Andreassi – che ci conferma ancora una volta, qualora ce ne fosse la necessità, che l’unico modo per ottenere risultati è lavorare in sinergia. Comune, Corepla, Volsca e Cittadini hanno dato vita ad un movimento positivo che si è man mano propagato, con scambio di comunicazioni, suggerimenti, problemi e proposte. Abbiamo realizzato campagne informative direttamente con i rappresentati dei Comitati di quartiere, creato pagine ad hoc sul giornale Albano in Comune, posizionato adesivi più chiari su campane e cassonetti. Una collaborazione che deve continuare per mantenere la qualità della raccolta degli imballaggi in plastica a buoni livelli. Ma la collaborazione è fondamentale – conclude Andreassi – perché Albano si sta avvicinando alla raccolta differenziata porta a porta, dove la comunicazione tra cittadini e amministrazione sarà basilare».

«Il Comune di Albano – dichiara il Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne di Corepla, Gianluca Bertazzoli – entra a buon diritto nel novero dei Comuni della Provincia di Roma che nell’ultimo anno sono riusciti finalmente a dotarsi di un sistema di raccolta differenziata efficiente. Dopo i miglioramenti quantitativi, ora, grazie anche alle attività di sensibilizzazione della cittadinanza intraprese in collaborazione con il Consorzio Corepla, la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica migliora anche sul piano qualitativo: un’evoluzione fondamentale, perché la raccolta differenziata non è un fine in sé, ma uno strumento per arrivare al riciclo. E ciò è possibile solo se il materiale conferito presenta requisiti qualitativi sufficienti».

 Ma l’attività dell’amministrazione non si ferma qui. All’avvio della campagna Compost ti amo si aggiunge l’iniziativa Anci-Conai a cui Albano partecipa con un concorso rivolto alle scuole. Scuole a cui dedicherà anche un laboratorio teatrale/didattico per imparare, divertendosi, le mille possibilità di trasformazione di un oggetto, che da rifiuto può diventare una nuova risorsa.