ARICCIA, INNOVA CARLISPORT: DOPO LE GRANDI SPERANZE DI INIZIO STAGIONE E' ALLARME

Redazione

L'Innova Carlisport è ultima nel campionato di serie B di calcio a 5 assieme al Gala Five. Un risultato davvero inatteso nel club ariccino che aveva iniziato la stagione con grandi speranze ed ambizioni. Invece tre sconfitte in altrettante gare di cadetteria fanno scattare l'allarme. L'ultima (2-7) è maturata ancora in Sardegna dopo quella di Capoterra all'esordio: squadra mai in partita, tenuta a galla nel primo tempo da un'autorete che ha mandato le squadre all'intervallo sul 3-1. Nel secondo tempo le cose sono addirittura peggiorate per gli ariccini, nonostante il gol del momentaneo 2-5 di Taloni. Prossimo turno con l'Acquedotto, inutile dire che sarà una gara dal valore specifico pesantissimo.




ANZIO, RUGBY CLUB: BIANCAZZURRI SCONFITTI A TIVOLI PER 15 A 6

Redazione

Sconfitta per il Rugby Anzio Club nella seconda giornata del campionato di serie C. A Tivoli la formazione di Nocerino è uscita battuta per 15 a 6, subendo tre mete ma sprecando molte occasioni (soprattutto al piede) per avere ragione di un'avversaria forte in mischia, ma di certo non trascendentale. In campo era grande equilibrio, nonostante i biancazzurri fossero scesi in campo privi di due elementi cardine come Ghellini e Santarcangelo, con il mediano di mischia Garulli a mezzo servizio causa febbre e con Petraccini che, anche lui causa infortunio, partiva dalla panchina. Nelle primissime battute di gioco l'Anzio conteneva molto bene la spinta del Tivoli, passando in vantaggio al 21° grazie ad un piazzato di Quinzi. I biancazzurri subivano però al 38° la prima meta dei padroni di casa, su una touche persa nei propri 22, per il 5 a 3. Nella ripresa era ancora Quinzi a riportare avanti i suoi, su una punizione che finalmente centrava i pali dopo tre errori consecutivi. Ma avanti per 6 a 5, la Rac subiva al 28° la seconda meta, arrivata da un calcio a seguire e due placcaggi mancati sul velocissimo estremo del Tivoli. Con ancora la possibilità di recuperare il match, l'Anzio rimediava un'altra segnatura nel finale, su azione di mischia. Unico rammarico, proprio a tempo scaduto c'era stata la possibilità perlomeno di raccogliere un punto, se solo si fosse calciata una punizione da poco oltre i 22, per via del divario che sarebbe diventato di soli sei punti. Invece la scelta di giocare alla mano ha precluso anche questa possibilità. “Non abbiamo giocato al meglio delle nostre possibilità, abbiamo fornito poco sostegno nelle azioni, in particolare nei primi impatti e quando anche giocavamo con i tre-quarti, settore nel quale siamo stati superiori – dice la terza linea Cristiano Giuliani – peccato perché era un match che potevamo vincere benissimo se solo ci avessimo creduto di più”. “Loro erano sicuramente molto massicci e pesanti in mischia, ma sino a che siamo riusciti a fornire sostegno alle nostre azioni questo divario non si è sentito. Certo, in un modo o nell'altro hanno pesato anche le assenze, più che altro a livello di testa”. Domenica, con inizio alle 15,30, il Rugby Anzio Club sfiderà sul terreno amico la Rugby Roma 2000. Appuntamento al campo Marconi di Piazzale Ardea, nel quartiere di Anzio Colonia. Per chiudere, i risultati delle giovanili del Rugby Anzio Club, partendo dalla Under 10 che ha effettuato un concentramento a Fiumicino comportandosi egregiamente. L'Under 14 ha giocato due partite a Rieti, perdendo la prima per 30 a 0 contro l'esperta Lazio, e pareggiando 15 a 15 contro i padroni di casa. L'Under 16 ha perso per 46 a 0 ma dando comunque segnali incoraggianti, considerate le difficoltà di inizio stagione nel metter su la squadra e farla allenare con tutti gli elementi. Infine l'under 20 del Torvajanica, formazione dove militano alcuni elementi dell'Anzio, vince per 38 a 5 proprio a Tivoli segnando 6 mete. La terza marcatura è stata opera di Nicolò Petrioli, la sesta e ultima di Adriano Stella, due giocatori di provenienza Anzio.

 




ALBANO CORTEO CONTRO L'INCENERITORE: "NO, NO, STAVOLTA NON CI STO O LA RACCOLTA PORTA A PORTA OPPURE LA RIVOLTA!"

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Maria Lanciotti

La popolazione si difende. Tutti in piazza con la forza del Diritto alla vita. Una forza grande, immensa, incontrastabile. Il corteo cittadino contro l’inceneritore dei Castelli è sfilato ieri, nel pomeriggio di sabato 20, da piazza Mazzini ad Albano fino a piazza di Corte di Ariccia, tutti con la faccia al sole e la speranza nel cuore. Contro l’inceneritore di Albano, e contro tutti i misfatti che si stanno compiendo da anni attorno a una indecente ‘gestione dei rifiuti’, che si è fatta oro colato per troppa gente, capitanata da un eccellentissimo ‘intoccabile’ (o che tale sembra). E cosa chiede tutta questa gente accorsa in piazza? Ecco, facciamo parlare loro, tante sigle e tanti movimenti e gruppi ambientalisti che si danno sostegno in questa battaglia di civiltà: “No, no, no, stavolta non ci sto, o arriva la raccolta Porta a Porta o arriva la rivolta”; “Scendi giù, scendi giù, manifesta pure tu, sai perché, sai perché, avvelena pure te!”; “L’inceneritore non lo vogliamo, noi alla salute ci teniamo!”; “L’alternativa non è un miraggio, raccolta porta a porta e compostaggio!”; “Agli amministratori dei nostri territori, chiediamo spazi verdi e no inceneritori”.

E per chi voleva c’era il banchetto itinerante che ha raccolto tante firme di cittadini castellani, per avallare il ricorso alla Corte Europea di Strasburgo dei Diritti dell’Uomo contro la costruzione dell’inceneritore di Roncigliano nel Comune di Albano. Perché, non va dimenticato, l’autorizzazione a procedere non è stata ancora invalidata. 

 

Sfoglia tutte le fotografie cominciando ad ingrandire la prima

Il Reportage fotografico allegato all'articolo è a cura della giornalista Maria Lanciotti




LAZIO REGIONE, LA GRANDE ABBUFFATA: UNA DIVAGAZIONE SUL TEMA

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Emanuel Galea

“… il sottosuolo di Roma non smette mai di riservare sorprese, è come se l’antica urbe gloriosa e splendida spingesse verso l’alto le fondamenta della città moderna per ritrovare ancora la luce del giorno”. ( inizia così un breve  saggio apparso su – quotidiano d’arte)

Il saggio si riferisce alla gloriosa storia custodita nei sotterranei delle Domus Romane di Palazzo Valentini a Via IV Novembre, sede della Provincia di Roma.

La mala gestione dei fondi pubblici assegnati ai gruppi consiliari del Consiglio Regionale del Lazio e quello che al riguardo sta venendo fuori con prepotenza in questi giorni in altre Regioni della penisola, è come un macigno che vorrebbe spingere le fondamenta delle istituzioni giù, giù in basso, tanto da rischiare di seppellire storia, etica e morale sotto le antiche rovine dell’urbe.

Una manovra d’aula nella quale i gruppi consiliari, senza un minimo di finalizzazione utile e soprattutto senza effettivi controlli, si sono assegnati  quella somma ingente di denaro pubblico e hanno corrotto l’appetito ingordo di taluni consiglieri.

Il caso “coperchio Fiorito” che sta scoperchiando il pentolone della Regione Lazio scredita politici, partiti ed ahimè le istituzioni.

Le consultazioni elettorali sono prossime ed i partiti cercano l’acrobazia dell’ultimo momento. Si chiamano tutti fuori. Con quel consiglio regionale laziale, secondo le dichiarazioni di tutti, i partiti non hanno niente a che spartire. Parla la sinistra ed incolpa la destra, la destra coinvolge la sinistra ed i partitini satelliti ridono sotto i baffi, cercando di fare intendere che loro sono completamente estranei alla misera vicenda.

Non è così. C’erano tutti, il dito nella marmellata lo hanno messo tutti i gruppi, sono stati tutti zitti e consenzienti fino a che la pattuglia Radicale non ha messo online il proprio reddito. Nessuno più può chiamarsi fuori.

La responsabilità civile e penale è una cosa, mentre la responsabilità morale è un’altra. Per la prima se la vedono con la legge, per la seconda devono dare conto  ai cittadini. Una sincera risposta sarebbe che nessuno di quei signori presenti in quel consiglio dovrebbe ripresentarsi a chiedere il voto di fiducia.

Ritirarsi di buon ordine, lontani dalla vergogna che li insegue, liberi di riflettere e, se gli riesce di dimenticare. 

L’antica urbe gloriosa e splendida ritornerà a spingere verso l’alto le fondamenta della città moderna per ritrovare ancora la luce e l’aria pulita.




VITERBO, PRESENTATI I DATI CIRCA MORTALITÀ E MALATTIE CORRELATE ALL’ESPOSIZIONE ALL’ARSENICO

[ RAPPORTO ARSENICO APRILE 2012 ]

 

“Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio”

 

Redazione

Si è svolta presso la sede dell’Ordine dei Medici – Chirurghi ed Odontoiatri a Viterbo la conferenza stampa che ha  presentato lo studio “ Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio”.  Questo recentissimo studio, realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio, ha valutato gli effetti  sullo stato di salute delle popolazioni residenti nei 91 comuni del Lazio sottoposti negli ultimi 10 anni a regime di deroga per i livelli di arsenico, sostanza tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano . Lo studio illustrato dalla dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione italiana medici per l’ambiente  (International Society of Doctors for the Environment – Italia) e dal dottor Luciano Sordini, segretario della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale –  sezione di Viterbo, ha focalizzato l’attenzione in particolare sui dati rilevanti e preoccupanti circa  mortalità e malattie correlate all’esposizione all’arsenico nei  cittadini  residenti  in tutti i comuni  interessati della Provincia di Viterbo. Presenti alla conferenza stampa medici, rappresentanti delle istituzioni, cittadini impegnati nei comitati locali in difesa della salute e giornalisti. Al termine dell’incontro la dottoressa Antonella Litta e il dottor Luciano Sordini, anche a nome del Consiglio dell’Ordine dei Medici- Chirurghi  di Viterbo,  sono tornati a chiedere a tutte le istituzioni  il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge e l’attuazione, come già più volte indicato, di interventi rapidi e risolutivi per la completa dearsenificazione delle acque ad uso potabile. L’avvio di una informazione corretta e diffusa rivolta a tutti i cittadini residenti nei Comuni  della  provincia di Viterbo e in particolare nelle scuole, negli ambulatori medici, nelle strutture militari e carcerarie, come la necessità di studi di monitoraggio della salute delle persone e in particolare dei bambini, come segnalato anche nelle conclusioni dello studio in questione. Infine, hanno indicato come possibile iter per garantire subito la sicura e completa salubrità delle acque di cui la dearsenificazione e' parte sostanziale, che le  amministrazioni comunali, provinciali, regionali e le autorità e le società di gestione dei servizi idrici, agiscano  immediatamente utilizzando le migliori tecnologie disponibili, per l'acquisto, messa in opera e gestione delle quali potrebbero utilizzare anche fondi propri, avviando successivamente le procedure di recupero di quanto anticipato e speso a tutela della salute pubblica.

tabella PRECEDENTI:

17/10/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: EFFETTI SULLO STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI RESIDENTI NEI 91 COMUNI DEL LAZIO COLPITI DAL FENOMENO

 




VELLETRI: ARRESTATO L’ULTIMO DEI RICERCATI DELL’OPERAZIONE PARIS

Redazione

Ieri pomeriggio i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Velletri hanno arrestato l’ultimo dei soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere nella recente operazione PARIS, eseguita martedi 16 ottobre u.s., nell’ambito della quale sono stati arrestate altre sette persone per traffico illecito di sostanze stupefacenti in concorso. L’uomo, indubbiamente il più scaltro del gruppo che è stato sgominato, era riuscito a sottrarsi alla cattura e da quella mattina aveva fatto perdere le proprie tracce, abbandonando la propria abitazione e dandosi alla macchia.I carabinieri tuttavia hanno dato subito avvio ad un piano di ricerche a largo raggio, operando decine di perquisizioni, e senza mai interrompere le indagini sono riusciti a localizzare il soggetto in Roma, dove ieri sera è stato fermato presso la fermata della metropolitana di Re di Roma. Al momento dell’arresto l’uomo non ha opposto resistenza ed in serata è stato condotto presso la casa circondariale di Velletri.

tabella PRECEDENTI:

16/10/2012 LARIANO MAXI OPERAZIONE, IN MANETTE UN GRUPPO DI SPACCIATORI



LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: ANGUILLARA SI DISTINGUE PER GRAVITA'.

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Alberto De Marchis

Mancano 71 giorni al 31 dicembre ed è ancora emergenza arsenico per 18 comuni della provincia di Roma: Anguillara Sabazia, Bracciano, Ardea, Lanuvio, Lariano, Velletri, Genzano di Roma, Trevignano, Tolfa, Sacrofano, Formello, Civitavecchia, Santa Marinella, Anzio, Nettuno, Campagnano di Roma, Magliano Romano e Mazzano Romano. Di fatti,  l’Unione Europea il 22 marzo scorso ha stabilito che i valori di arsenico compresi tra 10 µgl, effettivo limite di legge, e 20 µgl sono accettabili per un periodo di tempo limitato senza rischi per la salute umana, ma che bisogna adottare specifiche misure per la protezione di neonati e bambini fino ai 3 anni. Il periodo “limitato” scade proprio il prossimo 31 dicembre e perciò, a partire dal 1 gennaio 2013, potrà essere erogata solo acqua con arsenico inferiore ai 10 µgl. La situazione del comune di Anguillara si distingue per gravità, con valori che in alcuni casi superano addirittura i 30 µgl. E a meno che non si riesca ad abbassare i livelli dell’arsenico, ormai in tempi record, sotto i 10 µgl lo scenario che si va prefigurando a partire dal 1 gennaio è quello che i cittadini si Anguillara dovranno pagare all’europa sanzioni che certamente non si possono permettere, così come i cittadini degli altri comuni interessati dall’emergenza. “Nel  Lazio  l’arsenico  nell’acqua  rappresenta  ancora  un’emergenza  ed  un  pericolo quotidiano per la salute dei residenti. L’Italia ha tempo fino al 31 dicembre per adeguarsi alle  direttive  europee  sui  valori  di  arsenico  nell’acqua.  Siamo ormai  agli  sgoccioli,  la Regione metta  a disposizione i  fondi necessari  per  le opere di  potabilizzazione”,  lo  ha dichiarato Giuseppe Celli, capogruppo della lista Civica Cittadini/e alla Regione Lazio che in materia ha presentato una interrogazione urgente all’Assessore all’Ambiente. “La Direttiva europea 98/83/CE,  del  2003, ha abbassato il  limite previsto per l’Arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 µgl (microgrammi/litro). L’UE ha inoltre stabilito che valori di arsenico compresi  tra 20 µgl e 10 µgl sono accettabili  solo per un periodo di tempo limitato senza rischi per la salute. In ben 18 comuni della Provincia di Roma, tuttavia, tali limiti sono ampiamente superati”, ha spiegato.“Tra tutti, la situazione di Anguillara si distingue per gravità,  con punte che toccano i 30 µgl, con tutti i rischi che ne conseguono per i residenti. La Regione ha individuato un fondo di 400 mila euro per interventi di potabilizzazione sul comune ma lo sblocco delle risorse è vincolato  ad  un  piano  di  alienazione  di  proprietà  regionali,  ancora  in  alto  mare.  Per accorciare i tempi la Regione potrebbe subito stanziare i soldi recuperati dai tagli ai costi della politica approvati dal Consiglio Regionale”, ha aggiunto. “Il  Comune  di  Anguillara  ha  già  preparato  i  progetti  preliminari  per  gli  interventi  di potabilizzazione,  che  potrebbero  essere  resi  operativi  appena  i  fondi  regionali  saranno disponibili.  Il  tempo  stringe,  per  questo  ho  presentato  un’interrogazione  urgente all’Assessore Cangemi per sapere come intenda agire la Regione per consentire il rispetto delle scadenze indicate dalla UE e tutelare la salute pubblica”, ha concluso.   

tabella PRECEDENTI:


 




FROSINONE SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO SU RICORSO ISAENERGIA: E' BAGARRE TRA IANNARILLI E SCALIA

Iannarilli: "lascio alla riflessione di chi legge se sia deontologicamente giusto che un ex Presidente attacchi la sua Provincia, seppur da un punto di vista professionale, con richieste milionarie”.


Alberto De Marchis

Isaenergia S.r.l. aveva proposto ricorso nei confronti della Provincia di Frosinone, sostenendo l’ illegittimità dell’operato del Dirigente pro-tempore e di aver subito danni per 25milioni di euro. Aveva citato la Provincia per tale importo da pagare alla Societa. Ciò in seguito alla domanda di rilascio di autorizzazione per un impianto fotovoltaico risultata carente di molti requisiti prescritti. Anziché integrare la domanda di rilascio dell’autorizzazione secondo le richieste degli Uffici competenti della Provincia di Frosinone, la Società ha introdotto più giudizi, fino ad ora tutti respinti. Le sentenze del Tar e, in secondo grado, quelle del Consiglio di Stato confermano ancora una volta la giustezza delle tesi della Provincia di Frosinone.

"Un’altra sentenza del Consiglio di Stato in favore della Provincia di Frosinone, rappresentata dall’Avv. Andrea Gemma, sulla questione dell’impianto fotovoltaico Isaenergia Srl, rappresentata dall’Avv. Francesco Scalia". Sono queste le prime dichiarazioni di Antonello Iannarilli, Presidente della Provincia di Frosinone in merito alla pronuncia dei giudici. In questo caso il Consiglio di Stato ha ritenuto, nella sentenza depositata ieri, 18 ottobre 2012, che “l’appello presentato dalla Isaenergia avverso la sentenza di primo grado risulta improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse in quanto, per un verso, l’inerzia denunciata con il ricorso originario è venuta meno e, per altro verso, la verifica, anche a fini risarcitori, della fondatezza della pretesa sostanziale azionata, postula il vaglio della legittimità del provvedimento in esame all’esito del relativo giudizio pendente in prime cure. Ribadisco un concetto che purtroppo sono costretto a replicare: lascio alla riflessione di chi legge se sia deontologicamente giusto che un ex Presidente attacchi la sua Provincia, seppur da un punto di vista professionale, con richieste milionarie”.

“Non pretendo che Iannarilli capisca di diritto, ma mi aspetto che gli avvocati della Provincia gli spieghino come stanno realmente le cose”. Così Francesco Scalia replica alle dichiarazioni del presidente della Provincia di Frosinone riguardo la sentenza del Consiglio di Stato sulla questione dell’impianto fotovoltaico Iaseenergia Srl. “ La sentenza cui si riferisce Iannarilli – chiarisce Scalia – è relativa ad un giudizio, peraltro curato da me solo nella fase di appello, avverso il silenzio della Provincia nei confronti di un’istanza di autorizzazione unica per un impianto fotovoltaico. La Provincia, infatti,  che avrebbe dovuto decidere entro 180 giorni, non ha provveduto per ben tre anni. Il Consiglio di Stato quindi non ha rigettato l’appello ma lo ha dichiarato non più procedibile perché è venuto meno l’interesse allo stesso, avendo la Provincia nel corso del giudizio deciso sull'istanza con l’archiviazione, sia pure nel gennaio del 2007, ed essendo pertanto venuto meno il silenzio. Isaenergia ha fatto ricorso contro il provvedimento di archiviazione, ricorso tuttora pendente dinanzi il TAR di Latina. Sulla richiesta dei danni il Consiglio di Stato ha statuito che sarà lo stesso TAR di Latina a decidere all’esito del giudizio avente per oggetto il provvedimento di archiviazione”.

“Quanto alle considerazioni gratuite di Iannarilli nei miei riguardi – conclude Scalia –  gli ricordo che la mia professione è anche difendere cittadini ed operatori economici nei confronti di un ente, come l’attuale amministrazione provinciale, che ne pregiudica i diritti non provvedendo sulle loro istanze. Se il nostro territorio soffre economicamente, è anche per responsabilità di chi, come l’amministrazione provinciale, non dà risposte alle imprese nei tempi previsti. Isaenergia è solo una delle tante imprese che, a causa dell’inerzia della Provincia guidata da Iannarilli, ha dovuto rinunciare ad investimenti per milioni di euro che avrebbero creato occupazione e dato ossigeno alla nostra economia”.




ROMA LAVORATORI A SAN GIOVANNI: "NO AD UN FUTURO PRECARIO"

Redazione

Oggi il sindacato Cgil in piazza San Giovanni a Roma per il lavoro, per dire 'no' – spiega il segretario Susanna Camusso – ''a una politica che sta determinando un progressivo impoverimento del paese''. ''Non si puo' dire a due generazioni – aggiunge il numero uno della Cgil – che il loro futuro e' la precarieta'''.

"Rispetto tutte le opinioni". Così il ministro del Lavoro Elsa Fornero, commenta entrando al convegno InNovaCamp la manifestazione della Cgil. "Ho rispetto per la manifestazione dei lavoratori. Lavoratori e sindacati, tutti coloro che vogliono parlare sanno che non mi sono mai tirata indietro. Il lavoro è la mia prima preoccupazione".

Nessun corteo, ma una piazza trasformata in un "agorà del lavoro" considerato l'unica chiave per uscire dalla crisi. Trenta stand, ventuno regionali e gli altri di categoria, riempiono la piazza, dominata dal palco su cui si alterneranno musica (Casa del Vento, Tosca, Eugenio Finardi) e storie e testimonianze di lavoratori, concluderà la manifestazione l'intervento, previsto per le 16-16,30, del segretario generale Susanna Camusso. Si tratta quindi di una no stop per il lavoro, partita adesso e che proseguirà fino alle 17,30. L'obiettivo della Cgil "é ricordare al Governo di mettere il 'lavoro prima di tutto'", lo slogan dell'iniziativa. La manifestazione è così anche l'occasione per dare voce e riunire le centinaia di vertenze.

"Non ho visto nessuno, non me ne sono accordo": così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha risposto in merito alla manifestazione della Cgil da un convegno che si tiene proprio accanto alla piazza della manifestazione, nell'Università Laterananse.

Per il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, "manifestazioni" come quella di oggi della Cgil, "non sorprendono e devono essere considerate con grande attenzione". A margine del forum della Coldiretti a Cernobbio, Passera sottolinea che "stiamo chiaramente in un momento di grande difficoltà, questo è l'anno peggiore in cui si sono accumulate, come previsto, tante difficoltà".

La Rete degli Studenti Medi e l'Unione degli Universitari aderiscono alla manifestazione indetta dalla Cgil. "Saremo in piazza al fianco dei lavoratori per ribadire – spiega Daniele Lanni, Portavoce nazionale della Rete degli Studenti – che è necessario rimettere al centro dell'agenda politica dell'Italia la scuola, l'università e il lavoro. Perché è arrivato il momento in cui il Governo e le forze politiche del nostro Paese ascoltino le nostre voci e le nostre idee su queste questioni: l'impegno comune di studenti e lavoratori in questo senso è fondamentale. La condizione del diritto allo studio in Italia ha raggiunto ormai – continua Lanni – livelli drammatici. I costi di accesso al mondo della scuola e dell'università rappresentano ormai ostacoli invalicabili per moltissime famiglie italiane, e questo si traduce inevitabilmente in un danno per il futuro del Paese tutto". "Scenderemo in piazza – dichiara Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell'Udu – anche per ribadire il nostro secco no alle scelte di questo Governo di non rispettare la nostra Costituzione. Finanziando, con la Legge di Stabilità, 223 milioni di euro alle scuole private, si ledono palesemente gli tabella costituzionali che non prevedono oneri per lo Stato per le strutture private e che invece garantisce l'accesso ai livelli più alti della formazione ai meritevoli anche se privi di mezzi. Per questo chiediamo al Governo – conclude Orezzi – di destinare i 223 milioni al fondo per il diritto allo studio, perché la scusa della mancanza di soldi non regge più, è una questione di priorità di spesa ed è arrivato il momento che i giovani e il futuro di questo Paese tornino una priorità dell'agenda del Governo".

(Fonte:Ansa)

Nota di Francesco Scalia Pd

 “I dati diffusi dalla CGIL su disoccupazione, cassa integrazione e mobilità nella nostra regione sono allarmanti e richiedono un intervento urgente della politica e delle istituzioni”. Così Francesco Scalia commenta i dati pubblicati dalla CGIL regionale sullo stato dell’economia e del lavoro nel Lazio. “Secondo la CGIL – continua Scalia –  la regione ha superato 63 milioni di ore di cassa integrazione con una concentrazione del 75 per cento del totale su Roma e Frosinone. Le imprese non riescono a sopravvivere a questa crisi perché non ci sono misure di sostegno valide, ed è evidente che il governo Polverini non è stato capace di trovare soluzioni idonee. Dopo due anni e mezzo di totale immobilismo – conclude – è giunto il momento di affrontare questa crisi creando nuove opportunità di sviluppo e occupazione, e per iniziare abbiamo bisogno di un governo regionale in grado di creare contesti favorevoli per le nostre imprese, a partire dalla infrastrutture, dai servivi e dalla formazione, assicurando ai lavoratori della nostra provincia un futuro meno incerto”.





ROMA VIA DEL CORSO, POLVERINI SFRECCIA CONTROMANO IN AUTO BLU PER COMPRARE SCARPE GRIFFATE…SCOPPIA LA POLEMICA SUL WEB

Redazione

Ecco il commento che ha fatto incendiare ed indignare il web:


"Ore 19 circa. Via del Corso direzione piazza Venezia. Io in vespa in coda nel traffico. Improvvisamente una macchina-shuttle vetri neri sfreccia a sinistra. Per abbreviare i tempi fa tutta via del corso contro mano agevolata dal benestare di vigili vari. Incuriosita la seguo e vedo che il vigile birillo di piazza Venezia bl

occa il traffico da tutte le direzioni per assicurare il passaggio al macchinone. Mi accanisco. Sarà il Papa? Il macchinone incalza. Direzione via del teatro Marcello, a quell'ora – come da copione – tutti in diligente colonna fino alla Bocca della Verità. Ma Matrix se ne frega e via contromano anche qui. All'incrocio i vigili ossequiano! Allora è la Madonna. La seguo. Dove finisce la storia? Di fronte ad un negozio di scarpe. Chi scende? La Polverini, la quale alle 19.20 corredata di scorta e amichetta bionda, scende dal macchinone per ingresso trionfante da Boccanera a Testaccio. L'urgenza stavolta erano un paio di scarpe."

Renata Polverini contromano per lo shopping di lusso. Si accende l'indignazione sul web e la polemica politica. Ma anche questa volta la governatrice sembra avere le regole dalla sua parte: ''era la mia auto di scorta non un'auto blu e deve garantire la mia sicurezza tutto il giorno ma considerate le ultime notizie ne chiedo la sospensione'', fa sapere in serata dopo che per tutto il giorno l'auto che sfreccia impavida per condurla in un negozio chic era diventato un tormentone anche politico.

La governatrice dimissionaria del Lazio, gia' nella bufera da settimane per la questione delle elezioni, sarebbe stata 'pizzicata' ieri sera da una motociclista che avrebbe seguito la sua auto, di senso vietato in senso vietato, da via del Corso fino a Testaccio. Fino a vederla scendere sulla soglia di Boccanera, un negozio specializzato in scarpe delle griffe piu' prestigiose e non proprio a buon mercato. Insomma: dopo la giunta che ha approvato milioni di fondi in extremis, un po' di personale relax, anche se, secondo l'anonima testimone, a tutto gas per le vie del centro e contro il codice della strada.

La Polverini, e' noto, ama i vestiti firmati ed essere sempre elegante e all'ultima moda. E il racconto della 'cronista per caso', che incuriosita dal macchinone coi vetri oscurati l'avrebbe tallonato fino a destinazione, ha fatto il giro della rete rimbalzando tra giornali on line, Facebook e Twitter, incrementando gia' il ricco curriculum on line della governatrice dal video di Genzano alle canzoni ad hoc per lei.

Renata Polverini contromano per lo shopping extra lusso. Si accende l'indignazione sul web e la polemica politica. Ma anche questa volta la governatrice sembra avere le regole dalla sua parte: ''era la mia auto di scorta non un'auto blu e deve garantire la mia sicurezza tutto il giorno ma considerate le ultime notizie ne chiedo la sospensione'', fa sapere in serata dopo che per tutto il giorno l'auto che sfreccia impavida per condurla in un negozio chic era diventato un tormentone anche politico.




ROMA SAN GIOVANNI, RAPINA ARMATI DI COLTELLO AD UNA SALA SLOT: ARRESTATE DALLA POLIZIA TRE PERSONE.

Redazione

Con dei collant da donna calati sul capo sono entrati armati uno di un coltello e l’altro di uno svita bulloni all’interno di una sala giochi nel quartiere San Giovanni.

L’uomo armato di coltello si è subito diretto verso il titolare della sala giochi e lo ha minacciato mentre il complice, armato di uno svita bulloni si è avvicinato ad una cliente con il chiaro intento di costringere il responsabile a consegnare tutto il denaro contenuto nella cassa.

Obiettivo raggiunto.

Infatti il titolare sotto la minaccia di una lama di 13 centimetri e davanti alla scena dell’altro rapinatore che minaccia una cliente ha deciso di cedere.

Ha aperto quindi il box cassa ed ha consegnato ai due rapinatori la somma in esso contenuta oltre ad alcuni involucri sigillati con del nastro adesivo contenenti monete.

I due hanno abbandonato la sala giochi e sono saliti a bordo di una autovettura nella quale un complice li attendeva e si sono allontanati.

Alcuni testimoni sono riusciti però a rilevare alcuni numeri della targa della vettura ed il suo colore ed hanno immediatamente chiamato il 113.

Gli agenti del Reparto Volanti hanno effettuato un controllo nella zona ed hanno intercettato l’auto corrispondente alle descrizioni in Via Tuscolana poco dopo.

I poliziotti hanno fermato l’auto con i tre occupanti recuperando l’intero bottino, circa 600 euro e sequestrando il coltello che era stato nascosto nel vano portaoggetti e la chiave svita bulloni che era stata appoggiata su uno dei due sedili posteriori.  

A qualche decina di metri dalla sede della sala slot i poliziotti hanno poi recuperato anche un cappello di paglia indossato da uno dei due rapinatori .

I tre rapinatori, Boffa Orazio,D ‘angelo Marco e Pescatori Diego, tutti romani e di età compresa tra i 20 e i 40 anni, sono stati accompagnati negli uffici del Commissariato San Giovanni ed arrestati per il reato di rapina aggravata a mano armata in concorso.

Tutti e tre annoverano dei precedenti di Polizia e gli investigatori vogliono fare luce su altri episodi avvenuti nella zona ed in particolare proprio in quella sala giochi.

Già nei giorni scorsi infatti sala slot era stata oggetto di altri episodi di rapina che i poliziotti stanno cercando di ricostruire anche esaminando le riprese effettuate dalle telecamere interne.