LAZIO POST – PISANOPOLI, GASBARRA (PD): "ALLA POLVERINI NON RIMANE ALTRO CHE FISSARE LE ELEZIONI IL 16 DICEMBRE E RIDARE LA PAROLA AI CITTADINI"

Redazione

Lazio – “La presidente Polverini continua a piegare le leggi al proprio volere, andando oltre ogni disposizione legislativa anche quando con grande chiarezza, come fa il decreto legge 174 del governo Monti, viene fissato il termine massimo di 90 giorni dalla data delle dimissioni del presidente di Regione, per lo svolgimento delle elezioni”. Lo scrive in un comunicato il segretario del Pd Lazio, Enrico Gasbarra. “E’ il momento di mettere fine ai giochini sulle regole democratiche, agli espedienti regolamentari che hanno soltanto un fine: allontanare il più possibile le elezioni. A Renata Polverini non rimane che assumere i principi contenuti nel decreto legge, fissare le elezioni il 16 dicembre e – conclude Gasbarra – ridare la parola ai cittadini per voltare pagina ed aprire una nuova storia”.




NEMI STRADA PROVINCIALE "NEMI – LAGO": LA PROVINCIA ALL'OSCURO DI TUTTO

NEMI, LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA STRADA NEMI LAGO: IL DOSSIER DI "INSIEME PER NEMI"

Basteranno i lavori fatti a tutelare l’incolumità di mezzi e persone? La palla è in mano ai tecnici.

 

Angelo Parca
Dal 2008 ad oggi non trova pace la tanto agognata messa in sicurezza della strada provinciale Nemi – Lago, chiusa dalla Provincia di Roma a causa di una frana (dicembre 2008) che ne compromise la stabilità. Adesso, intorno a questi lavori, ruotano molti dubbi: quanto è stato speso effettivamente rispetto al materiale impiegato e a ciò che si è fatto? Tutto parte da un dossier che "Insieme per Nemi" ha fatto pervenire alla nostra redazione. [NEMI, LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA STRADA NEMI LAGO: IL DOSSIER DI "INSIEME PER NEMI"] Nel dossier sono presenti i particolari di ciò che si è fatto.  Il 12 giugno 2012 la Regione Lazio, Area difesa del suolo e concessioni demaniali, ha dato inizio ai lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso del versante tra via Roma e Via Tempio di Diana per un importo di 206.722,46 euro. Nei fatti come riportato dalla documentazione pervenutaci, “gli interventi non hanno minimamente interessato il versante compreso tra via Roma e Via Tempio di Diana. Anzi, il concentramento delle acque meteoriche in punti ben precisi del versante tramite le cunette, può aumentare il rischio di frane, come del resto già avvenuto nel passato”. La domanda che noi de L’osservatore laziale ci siamo posti è questa: perché ancora non riapre la strada? Il contributo che possiamo dare su questa vicenda è il seguente: abbiamo contattato l’Ente proprietario della strada Nemi – Lago, ovvero La Provincia la quale sostanzialmente non ha avuto alcuna comunicazione da parte della Regione in merito alla fine dei lavori di messa in sicurezza. Insomma tutto è fermo: nessuna comunicazione, nessun sopralluogo e per ora nessuna apertura. Ma per maggiore precisione riportiamo i fatti nei particolari. A mezzo email ci siamo rivolti all’ Ingegnere Andrea Ruggeri, responsabile del Dipartimento VII Servizio 2 Viabilità Zona Sud. I quesiti che gli abbiamo rivolto sono questi: “Premesso che i lavori di messa in sicurezza del costone, ubicato tra via Roma e la strada provinciale Nemi – lago, oggetto di frana a dicembre 2008 sono stati eseguiti dalla Regione su richiesta del Comune. La Regione ha, di fatti, finanziato per oltre 200 mila euro i lavori.  Quello che vorremmo sapere è se la Provincia, proprietario della strada, alla luce dei lavori fatti dalla Regione Lazio, intenda o meno riaprire la strada Nemi – Lago al traffico pedonale e veicolare attualmente interdetto.  Inoltre,  chiediamo altresì se e quando la Provincia ha effettuato un sopralluogo presso la strada provinciale Nemi – Lago per verificare lo stato dei lavori eseguiti”. Immediata e chiara la risposta dell’Ingegner Ruggeri il quale in forma scritta ci ha comunicato quanto segue: “Alla data odierna non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione da parte della Regione Lazio relativa al completamento dei lavori avviati nel giugno scorso. Solo a seguito della predetta comunicazione e della constatazione congiunta di avvenuta messa in sicurezza dell'area sarà possibile riaprire al transito la S.P. Nemi Lago”. Questo significa che finora non c’è stato alcun sopralluogo e che la Regione finora non ha fornito nessuna comunicazione in merito ai lavori eseguiti per la messa in sicurezza per la strada provinciale. E soltanto dopo l’avvenuta constatazione (attraverso sopralluogo congiunto tra Regione e Provincia) della effettiva messa in sicurezza del movimento franoso del versante tra via Roma e Via Tempio di Diana, potrà avvenire la tanto attesa apertura. Basteranno i lavori fatti a tutelare l’incolumità di mezzi e persone? La palla è in mano ai tecnici.

tabella PRECEDENTI:

22/10/2012 NEMI, LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA STRADA NEMI LAGO: IL DOSSIER DI "INSIEME PER NEMI"
22/10/2012 NEMI, PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA: "DALL'INSEDIAMENTO DELLA GIUNTA BERTUCCI LE DENUNCE I SEQUESTRI E GLI SBANCHI NON HANNO PRECEDENTI "
20/10/2012 NEMI, GIUNTA BERTUCCI: "FATTI NON PAROLE"

 




GRAFFIGNANO TANGENTI: IN MANETTE SINDACO E ASSESSORE ALL'AMBIENTE

Redazione

Graffignano (VT) – Il sindaco di Graffignano, nel Viterbese, Adriano Santori e l'assessore all'ambiente Luciano Cardoni sono stati arrestati all'alba dalla Guardia Forestale nell'ambito di una indagine su una serie di appalti truccati per la raccolta differenziata di rifiuti, lavori stradali e ristrutturazioni di edifici pubblici. Nel corso della stessa operazione, alla quale hanno preso parte circa 300 agenti, sono stati eseguiti altri 11 arresti, tra funzionari pubblici e imprenditori di varie regioni. (fonte: Ansa)




OSTIA, 22 ENNE ROMANO USAVA L'ASCENSORE COME NASCONDIGLIO PER LA DROGA

Redazione

Ostia – Aveva preso in “prestito” l’ascensore di un condominio di via Umberto Grosso ad Ostia, all’interno della quale nascondeva le dosi di droga pronte per essere spacciate.

Il “sali e scendi” dell’uomo però, ha insospettito alcuni condomini che hanno deciso di comporre il 113 e avvisare la Polizia.

Dopo un primo sopralluogo della Volante del Commissariato di zona, gli agenti hanno deciso di approntare un servizio di appostamento nell’immobile.

Trascorse alcune ore infatti, gli investigatori hanno sorpreso il giovane segnalato che, con fare sospetto, stava nascondendo nel soppalco dell’ascensore una busta di plastica.

Bloccato il ragazzo, dopo aver proceduto alla sua identificazione, i poliziotti hanno ispezionato l’ascensore trovando la busta, appena occultata dal fermato, con alcune dosi di cocaina già confezionate, all’interno.

La conseguente perquisizione domiciliare del soggetto, R.S., romano di 22 anni, ha consentito agli agenti di recuperare altre dosi di marijuana e hashish, oltre ad una somma di denaro pari a 1.600,00 euro circa.

Terminati gli accertamenti per il 22enne sono scattate le manette.

Messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria dovrà difendersi dalle accuse di possesso e spaccio di sostanze stupefacenti.




GROTTAFERRATA CRISI AIMERI: LICENZIATI OTTO DIPENDENTI. PREVISTI DISSERVIZI PER LA CITTADINANZA

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Redazione

Grottaferrata – Stante la situazione di crisi che coinvolge, a livello nazionale, la società AIMERI, si potranno verificare disservizi per i cittadini.

L’assessore ai Rifiuti Urbani, Giovanni Guerisoli, ha oggi partecipato all’incontro dei dipendenti AIMERI di Grottaferrata, dipendenti in agitazione per via della situazione di crisi che coinvolge la società sul piano nazionale e che si ripercuote sulla città di Grottaferrata con il licenziamento di 8 effettivi.

Gli effetti della crisi della società AIMERI, si ripercuotono anche sul piano operativo, in quanto non vengono  garantiti i servizi essenziali come la manutenzione dei mezzi o la pulizia, questo inevitabilmente si ripercuote sul servizio nei confronti degli utenti, dura la replica dell’assessore: «Come amministrazione, abbiamo subito preso l’iniziativa di inviare una lettera all’azienda per annunciare la messa in mora, sul contratto firmato con il Comune era indicato esplicitamente il numero di dipendenti che devono essere utilizzati per il territorio di Grottaferrata, visto che nella gara di appalto la scelta è caduta sulla società AIMERI anche per il numero di lavoratori presenti e il servizio offerto.

Il lavoratori AIMERI – continua l’assessore –  a cui va il ringraziamento dell’amministrazione per la loro dedizione alla causa, hanno denunciato la perdurante situazione di precarietà derivante dalla mancata realizzazione dell’isola ecologica, cosa della quale le forze politiche presenti in consiglio comunale che hanno impedito che fosse realizzato l’originario progetto di via delle Vascarelle se ne assumono la responsabilità. Li ho informati dei lavori delle commissioni consiliari che hanno individuato nell’aria di Villa Senni la probabile ubicazione, questo però rallenterà notevolmente la realizzazione del progetto, facendo permanere una situazione logistico-ambientale inaccettabile.

Concludo, segnalando il positivo completamento, da parte dell’ENEL l’allaccio alla rete elettrica del centro servizi, per quanto riguarda la rete idrica, perdura invece la negativa posizione da parte dell’ACEA, occorrerà inserire i lavori nel prossimo piano delle opere del comune di Grottaferrata»




CIVITAVECCHIA, CITTADINI INFURIATI PER L’ACQUA INQUINATA E NON POTABILE

"Dopo mesi di disservizio ci chiediamo se esista un progetto del Comune per uscire dalla crisi idrica e, nel caso, qual è?"

 

Redazione

Civitavecchia – “Mentre il Comune sembra impegnato più a giustificarsi che a trovare soluzioni per risolvere il problema idrico di Civitavecchia, i cittadini da più di un mese consecutivo soffrono per una carenza cronica di acqua potabile, unica nel suo genere per quel che ricordiamo”. E’ quanto denuncia Antonio Cacace, Presidente dell’associazione Il Popolo della Città.

“Sempre più cittadini lamentano che la situazione è diventata intollerabile! Alle famiglie civitavecchiesi la mancanza di acqua potabile costa mediamente dalle 50 alle 70 euro al mese e chi è deputato a garantire il bene primario per eccellenza alla popolazione nulla ha fatto e nulla sta facendo per risolvere la situazione.  L’impressione che abbiamo – sottolinea Cacace – è che a distanza di mesi non esiste alcuna progettualità, sembra che nessuno sappia in Comune come uscire da questa crisi”.
 
“I cittadini di Civitavecchia devono essere risarciti del danno subito. Chiediamo – continuano dall’Associazione Il Popolo della Città – di non far pagare l’acqua avvelenata che esce dai rubinetti delle case. In caso contrario oltre al danno ci sarebbe anche la beffa: non solo, infatti, la presenza di alluminio e colibatteri fecali ci costringono ad acquistare bottiglie d’acqua pure per lavare e cucinare, ma ci dovremmo far carico anche dell’ulteriore peso della bolletta idrica. A difesa dei diritti dei civitavecchiesi siamo disposti a promuove, con l’ausilio delle associazioni di consumatori e di legali a noi vicini, una class action contro il gestore. E’ una proposta rivolta a tutti, ma in particolar modo ai residenti delle zone dove l’acqua è stata dichiarata dal Comune non utilizzabile. Per chi fosse interessato, siamo disposti ad organizzare incontri con un avvocato che fornirà indicazioni precise sulle eventuali azioni legali da intentare contro il gestore”.
 
“I cittadini sono giustamente infuriati. L’amministrazione inizi ad assumersi le proprie responsabilità dicendo forte e chiaro che non farà pagare nemmeno un centesimo per un servizio idrico mai erogato. E’ vero, siamo un’associazione piccola fatta di semplici cittadini, ma questo non ci ha mai impedito di combattere le buone battaglie proprio a difesa della popolazione. E mai accadrà”.
 




LATINA, IL COMUNE SOSTIENE LA LOTTA ALL'ALZEIHMER

Domani Mercoledì 24 ottobre l'incontro tra l'assessore ai Servizi Sociali Patrizia Fanti e la presidente di "Casa Aima", Daniela Berton

 

Redazione

Il Comune di Latina, tramite l’assessorato ai Servizi sociali, ha disposto di erogare alla struttura “Casa Aima” un apposito contributo, pari a € 15mila. Il contributo risulta superiore a quello elargito negli anni scorsi per aiutare la struttura a svolgere al meglio la propria attività dopo che la stessa è stata oggetto di furti e atti vandalici che hanno creato seri problemi di gestione a “Csa Aima”. Da diversi anni “Casa Aima” svolge un importante servizio di sostegno per le famiglie di persone colpite da Alzeihmer e il Comune di Latina riconosce questo importante servizio a favore dei cittadini. Mercoledì mattina l’assessore ai Servizi sociali, Patrizia Fanti, si recherà presso “Casa Aima” dove incontrerà la presidente della struttura, Daniela Berton. “Abbiamo deciso di elargire un contributo maggiore degli altri anni per consentire a Casa Aima di poter svolgere la sua importante funzione sociale – afferma l’assessore ai Servizi sociali, Patrizia Fanti – Come amministrazione siamo grati a Casa Aima per l’importante lavoro di supporto e sollievo per le famiglie ed abbiamo voluto far sentire la nostra vicinanza specie dopo che la struttura ha subito furti e atti vandalici. Ringrazio il Sindaco Giovanni Di Giorgi per la sensibilità e questa nostra iniziativa testimonia quanto l’amministrazione sia vicina ai cittadini e ai problemi quotidiani delle famiglie”.                                                                    
 




ROMA, CASO PUMA: I GENITORI DELL'ISTITUTO SALESIANO MARIA AUSILIATRICE SCRIVONO UNA LETTERA APERTA AL TRIBUNALE DEI MINORI

"C’è una bambina di 7 anni che grida a tutti Voi che vuole solo tornare con la sua mamma."

 

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta ai Giudici Angela Rivellese, Cristina Capranica, al Presidente del Tribunale Dott.ssa Carmela Cavallo dei genitori dell'Istituto Maria Ausiliatrice

 

"Al Tribunale per i Minorenni di Roma

Lettera aperta ai Giudici Angela Rivellese, Cristina Capranica, al Presidente del Tribunale Dott.ssa Carmela Cavallo

Egregi giudici, Egregio Presidente della Repubblica Italiana, Egregie Istituzioni, Egregio Popolo Italiano,

Siamo i genitori di una scuola cattolica di Roma, Istituto Salesiano Maria Ausiliatrice appartenente al IV Municipio che insieme agli abitanti del quartiere vogliamo portare a conoscenza della triste storia che è capitata ad una bambina di 7 anni della nostra scuola, figlia della sig.ra Federica Puma che molti avranno visto e sentito in televisione e radio:
pochi giorni prima del Natale scorso (e 3 giorni prima del suo 7° compleanno), esattamente il 14 dicembre, la bambina viene tolta alla sua mamma dal tribunale dei minori di Roma con ordinanza del Giudice Carmela Cavallo e messa in casa famiglia a Roma.
Il motivo? “conflittualità tra i genitori” che sono separati da subito dopo la nascita della piccola.
La bambina, oltre ad essere stata letteralmente strappata a sua madre è stata strappata alla sua stessa vita, alla sua quotidianità in quanto non frequenta più la sua scuola, non ha più modo di incontrare le sue amichette, il suo cagnolino, qualsiasi contatto sia telefonico che personale con la mamma (due volte alla settimana) è costantemente monitorato da quegli stessi personaggi che hanno contribuito a che accadesse questo nefasto avvenimento.
Questo caso, Vi possiamo garantire, che è frutto di un madornale errore, o diteci Voi, cari giudici, di cosa è frutto.
Alcune di noi hanno avuto modo di parlare con i servizi sociali del IV Municipio di Roma che non sono riusciti a giustificare la decisione presa dal ns spettabile Tribunale Minorile. Ci è stato detto che forse si è pensato di collocare la bambina in “ambiente neutro e protettivo”. Allora noi che conosciamo la mamma Federica Puma, i suoi genitori( nonni della bambina) ma soprattutto la bambina stessa domandiamo a Voi “quale ambiente più protettivo rispetto alla SUA FAMIGLIA????” la stessa famiglia dove la bambina per 7 anni ha vissuto, è cresciuta è stata AMATA, CURATA, AIUTATA, NUTRITA, RISPETTATA.
Emerge da molti documenti da noi letti (NOI CHE NON SIAMO LAUREATI IN GIURISPRUDENZA, MA CHE NONOSTANTE QUESTO RIUSCIAMO A COMPRENDERE IL SIGNIFICATO DEGLI SCRITTI) che questa CONFLITTUALITA’ è univoca, nasce e cresce nella mente, nell’operato e nel CUORE (se ce l’ha) di un padre che non ha amore per la bambina, tanto da desiderarla in una CASA FAMIGLIA con estranei, tanto da toglierle l’amore più grande: LA SUA MAMMA, tanto da minacciare chiunque ostacoli il suo piano.
Allora domandiamo a voi: “perché rinchiudere la bambina e non allontanare il padre? Perché proprio voi che dovreste tutelare i bambini che non hanno capacità di difendersi, tutelate invece un padre che non ha mai svolto e non vuole svolgere il ruolo di padre? Perché, qualora voi aveste appurato che la piccola B. avesse bisogno della figura paterna, non avete pensato di controllare, monitorare gli incontri padre-figlia e magari obbligare il padre a curare i propri disturbi di personalità emersi da perizie psichiatriche, ed una volta curati dare la possibilità a B. di avere un Papà come tutti i nostri figli hanno? Questa linea, osiamo dire, forse avrebbe TUTELATO VERAMENTE LA PICCOLA B. e avrebbe dato a Voi giudici la certezza di aver fatto cosa giusta e di aver operato solo ed esclusivamente per il bene della bambina.
Siamo certi che la decisione del giudice Cavallo non porterà giovamento alla bambina ma al contrario sofferenze e traumi inutili, convinzione tristemente e drammaticamente avvallata dalle prove della sofferenza della piccola portate all’ITALIA INTERA dalla sua disperata mamma, sig.ra Federica Puma, che ogni giorno si consuma ( noi con lei) con il disperato intento di salvare la piccola B.
(http://www.youtube.com/watch?v=ty1PdWOKo5E)
Noi genitori coinvolti in questa triste storia che, oltre ad essere un caso giuridico è un caso umano, chiediamo aiuto all’Italia intera, a chiunque sia in grado di prendere in mano questa “scomoda” situazione e possa ridare una vita a B.
Qui non si sta difendendo un rapinatore, un assassino ma il cuore di una bambina che soffre e non chiede altro di parlare col giudice per poter dire che lei vuole la sua mamma, Signori giudici, Signor Presidente, Signore Istituzioni, Signori Italiani:
c’è una bambina di 7 anni che grida a tutti Voi che vuole solo tornare con la sua mamma.
NOI come genitori, insieme agli abitanti di un quartiere grande, importante e molto popolato di Roma, come cittadini italiani NON ACCETTIAMO tutto questo, non possiamo stare a guardare, mentre il nostro stesso Stato schiaccia i nostri figli, li sequestra e li toglie dall’unica certezza che hanno: LA MAMMA, la famiglia, l’affetto.
Vogliamo che l’Italia ed il mondo intero sappia quello che sta succedendo nel nostro paese, e faremo di TUTTO per rendere pubblico questo scempio.
Chiediamo a Voi tutti di fare un passo indietro, di analizzare, riesaminare tutta questa faccenda e fare in modo che B. torni a casa, nella sua casa, dalla sua mamma, dai suoi affetti!
Chiediamo vivamente di non deludere quel po’ di speranza che ancora vive in noi…….la speranza di poter ancora credere in chi ci governa, in chi amministra la giustizia ed in chi è preposto a salvaguardare il bene dei nostri figli, che sono i futuri cittadini italiani.
Con Osservanza"

ARTICOLI PRECEDENTI:

  08/10/2012 ROMA CASO FEDERICA PUMA: SPUNTA FUORI UN FAX INVIATO DAL PADRE DELLA BAMBINA AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DEI MINORI

     04/10/2012 ROMA, CASO FEDERICA PUMA: L'ONOREVOLE GIUSEPPE BERRETTA PRESENTA UNA INTERPELLANZA AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

  23/09/2012 ROMA, MANIFESTAZIONE PER PER SOSTENERE E PROTEGGERE LA FAMIGLIA (MAI PIÙ UN FIGLIO SENZA GENITORI, MAI PIÙ UN GENITORE SENZA FIGLI)

20/09/2012 ROMA CASO PUMA, NESSUN TRIBUNALE PUO' FARE GIUSTIZIA NELLA SFERA AFFETTIVA
25/08/2012 ROMA CASO FEDERICA PUMA: PRESENTATA NUOVA ISTANZA AL TRIBUNALE
16/08/2012 ROMA CASO FEDERICA PUMA: LA MAMMA DELLA PICCOLA BEATRICE SCRIVE AD ALFONSO GROTTESI, PADRE DELLA BAMBINA
11/08/2012 ROMA CASO PUMA, AUDIO DRAMMATICO DEPOSITATO AL TRIBUNALE DEI MINORI:“MAMMA PORTAMI VIA, AIUTAMI!”
11/08/2012 ROMA CASO FEDERICA PUMA: INVIATA LETTERA A CLIO NAPOLITANO
07/08/2012 ROMA, CASO FEDERICA PUMA, UNA MADRE ALLA QUALE HANNO TOLTO LA FIGLIA: IL LEGALE SCRIVE ALLA DIVINA PROVVIDENZA

 




FIUMICINO, NON SI E' SVOLTA LA RIUNIONE DELLE COMMISSIONI CONGIUNTE URBANISTICA ED AMBIENTE PER MANCANZA NUMERO LEGALE

Il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino consegna e chiede ai Consiglieri Comunali di Fiumicino di approvare la presente proposta di deliberazione al fine di evitare che questo nostro territorio, a partire dalla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, venga trasformato in una zona industriale pregiudicando così il presente ed il futuro sviluppo sociale ed economico che poggia sull’agricoltura e sul turismo di qualità.

 

Redazione

"Un nulla di fatto anche oggi! La riunione delle commissioni congiunte Urbanistica ed Ambiente non si è svolta per MANCANZA DEL NUMERO LEGALE, – Dichiara in una nota il presidente del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino -anche se di Consiglieri ne abbiamo visti tanti – prosegue la nota – entrare ed uscire dal palazzo comunale. C’erano: Severini,  Scarabello, Paolini, Calicchio, Biselli, Carroccia, Califano, Gonnelli, Cutolo, Graux, Tomaino, Merlini, ma sembra proprio che sul biogas il comune di Fiumicino non voglia dire cosa pensa, forse non voglia nemmeno pensare, e fatta eccezione per alcuni consiglieri che si esprimono, chi più esplicitamente chi più confusamente, contrari a questo tipo di impianti a prescindere dalle loro dimensioni, la maggior parte di loro tace. Ignoranza, opportunismo politico considerata la sempre più vicina scadenza elettorale, necessità di capire cosa fa l’avversario politico prima di dire la propria, attesa di ordini di partito superiori?

Gli impianti a biogas e biomassa se di potenza inferiore al Mw (se non trattano rifiuti) seguono una via semplificata di cui è responsabile solo il Dirigente Tecnico del Comune, per quelli invece superiori al Mw la responsabilità passa al Consiglio Comunale in quanto il percorso amministrativo è più complesso e prevede anche il coinvolgimento, fra gli altri, oltre che del Comune,  anche quello della Provincia e della Regione competenti, e di eventuali altri enti, ad esempio nel nostro caso la Riserva del Litorale.

A Maccarese è già in funzione un impianto a biogas da 625 kw della Maccarese spa, un altro della stessa società, questa volta da 999 Kw, è autorizzato e in via di costruzione, un ulteriore progetto per un altro impianto a biomassa da 999 Kw da realizzarsi su Viale di Porto è in fase istruttoria, ed è di stamattina la notizia che esiste un altro progetto presentato per analogo impianto a biomassa anche questo da 999 Kw da realizzarsi sempre a Maccarese. Spuntano come i funghi!

Cosa succederà adesso? Probabilmente una cosa semplicissima: il megaimpianto a biogas da 24 Mw dell’AMA verrà “stoppato” momentaneamente dal Consiglio Comunale e rinviato a dopo elezioni, ma gli altri, non sappiamo quanti, impianti al di sotto del Mw che prevedono un iter semplificato, potrebbero vedere luce nel giro di pochissimo tempo, tanto su questi i politici non hanno competenza e quindi possono lavarsi le mani scaricando tutte le responsabilità sul Dirigente Tecnico di turno.  Ma i politici che ci governano, il Sindaco Canapini per primo, hanno invece enormi responsabilità e vogliamo ricordargliene alcune:  sono responsabili della nostra salute, della salubrità dell’ambiente in cui viviamo, del modello di sviluppo che vogliono dare al paese, della qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo e del sottosuolo, della tutela e salvaguardia ambientale e paesaggistica.

Il biogas ricavato da biomassa vegetale (mais, sorgo, triticale, paglia…) o da Forsu (frazione organica rifiuti solidi urbani) a noi sembra principalmente un affare enorme per imprenditori che, sfruttando la crisi del mondo agricolo e l’emergenza rifiuti costruita a tavolino da amministratori incapaci, possono fare profitti facili a spese dei cittadini, spese non solo e non tanto in termini economici ma di salute, di compromissione dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo e del cibo che mangiamo.

Noi diciamo no a tutto questo, perciò oggi abbiamo protocollato e consegnato al Comune una nostra proposta di deliberazione con la cui approvazione chiediamo al Consiglio Comunale di:

Esprimere parere contrario alla realizzazione dell’impianto di cui al progetto AMA relativo a: “Ricollocazione su nuova area del potenziamento di impianto per la produzione di compost di qualità e valorizzazione energetica della frazione organica da raccolta differenziata della potenzialità di 95.000 t/a sito in Maccarese viale dell’Olmazzeto”;

Impegnarsi a promuovere un’indagine di monitoraggio della qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo e del sottosuolo al fine di evitare il rilascio di autorizzazioni per impianti che possano in qualche misura peggiorare  la qualità dell’ambiente del territorio del comune. A tal proposito, vista la presenza su viale dei Tre Denari dell’impianto di compostaggio aerobico AMA che non pochi problemi, connessi alle emissioni odorigene dello stesso, provoca ai residenti della zona, si impegna ad investire l’ufficio competente a verificarne il regolare funzionamento ; – La nota conclude –

Impegnarsi inoltre ad elaborare e redigere un Piano di Sviluppo per la Crescita del Territorio al fine di razionalizzare e contingentare sulla base del monitoraggio di cui sopra e di quanto già espresso in premessa il rilascio di autorizzazioni per impianti a biogas, biomassa e trattamento rifiuti."

 

Il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino consegna e chiede ai Consiglieri Comunali di Fiumicino di approvare la presente proposta di deliberazione al fine di evitare che questo nostro territorio, a partire dalla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, venga trasformato in una zona industriale pregiudicando così il presente ed il futuro sviluppo sociale ed economico che poggia sull’agricoltura e sul turismo di qualità.

Proposta Di Deliberazione di Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 8 del Regolamento del Consiglio Comunale (delibera C.C. n13 del 16/05/2000 modificato ed integrato con le deliberazioni consiliari nn. 91/2000 e 51/2001).

Il Consiglio Comunale

•    Visto il Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 e successive modificazioni, recante norme in materia ambientale;
•    Visto il Decreto Legislativo n. 284 del 8 novembre 2006 disposizioni integrative  e correttive del decreto 152/2006
•    Visto il DM Ambiente del 29 gennaio 2007 – Linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliorie tecniche disponibili in materia di gestione dei rifiuti;
•    Visto il Decreto Legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008 (secondo decreto correttivo al T.U. Ambientale;
•    Visto il Decreto Legge 22 giugno 2012 n.83 – Misure urgenti per la crescita del Paese
•    Visto il Decreto Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e con Ministro per i beni e le attività culturali _ Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili
•    Vista la Legge istitutiva della Riserva Naturale Statale Litorale Romano Decreto Ministero dell’Ambiente 29 marzo 1996 ai sensi Legge 394/
•    Visto lo Statuto del Comune di Fiumicino;
•    Visto il Regolamento del Consiglio Comunale del Comune di Fiumicino;
•    Vista la Legge n. 146 del 12 giugno 1990 Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati – istituzione della commissione di garanzia dell’attuazione della legge;
•    Visto il vigente Piano Regionale Rifiuti;
•    Visto il Piano Territoriale Paesistico Regionale
•    Vista la Deliberazione di Consiglio Comunale n. 15 del 27 aprile 2012
•    Vista la direttiva europea 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa  al trattamento dei rifiuti conformemente alla seguente gerarchia, che si applica per ordine di priorità:
prevenzione;
preparazione per il riutilizzo;
riciclaggio;
recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;
smaltimento;
•    Considerata la vocazione agricola e turistica di qualità del Comune
•    Considerata la necessità di integrare il vigente Regolamento di Igiene Urbana inserendovi regole precise rispetto alla possibile localizzazione di impianti a biogas, biomassa e di trattamento rifiuti sul territorio di Fiumicino;
•    Considerato che il Comune intende rafforzare la tutela e difesa del proprio patrimonio naturale, paesaggistico, archeologico a cui è legato lo sviluppo sociale ed economico e che l’imprenditoria agricola, turistica ed immobiliare di questo territorio verrebbero irrimediabilmente compromesse dalla realizzazione dei sopra citati impianti;
•    Considerato che il diritto alla salute e a vivere in un ambiente salubre sono diritti inalienabili dei cittadini per i quali non esiste alcun tipo di compensazione
Delibera
Per i motivi espressi in narrativa di:
esprimere parere contrario alla realizzazione dell’impianto di cui al progetto AMA relativo a: “Ricollocazione su nuova area del potenziamento di impianto per la produzione di compost di qualità e valorizzazione energetica della frazione organica da raccolta differenziata della potenzialità di 95.000 t/a sito in Maccarese viale dell’Olmazzeto”;
impegnarsi a promuovere un’ indagine di monitoraggio della qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo e del sottosuolo al fine di evitare il rilascio di autorizzazioni per impianti che possano in qualche misura peggiorare  la qualità dell’ambiente del territorio del comune. A tal proposito, vista la presenza su viale dei Tre Denari dell’impianto di compostaggio aerobico AMA che non pochi problemi, connessi alle emissioni odorigene dello stesso, provoca ai residenti della zona, si impegna ad investire l’ufficio competente a verificarne il regolare funzionamento ;
impegnarsi inoltre ad elaborare e redigere un Piano di Sviluppo per la Crescita del Territorio al fine di razionalizzare e contingentare sulla base del monitoraggio di cui sopra e di quanto già espresso in premessa il rilascio di autorizzazioni per impianti a biogas, biomassa e trattamento rifiuti.

tabella PRECEDENTI:

17/10/2012 MACCARESE, MEGA CENTRALE A BIOGAS: IMPRESSIONANTI I DATI SULL'INQUINAMENTO DESUNTI DAL PROGETTO DELL'AMA
13/10/2012 MACCARESE, LE RAGIONI DEL NO AL MEGA IMPIANTO A BIOGAS
10/10/2012 MACCARESE, NO AL MEGAIMPIANTO A BIOGAS. IL 12 OTTOBRE ASSEMBLEA DEL COMITATO RIFIUTI ZERO FIUMICINO
02/10/2012 MACCARESE MEGAIMPIANTO BIOGAS, IL COMITATO RIFIUTI ZERO FIUMICINO: "NO ALLA BIOTRUFFA"
25/09/2012 MACCARESE, LO SPETTRO DELLA CENTRALE A BIOGAS PREOCCUPA I CITTADINI
22/09/2012 MACCARESE, IMPIANTO BIOGAS: IL COMITATO RIFIUTI ZERO DI FIUMICINO CHIEDE CHIAREZZA ALL'AMMINISTRAZIONE

 




NEMI, LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA STRADA NEMI LAGO: IL DOSSIER DI "INSIEME PER NEMI"

[ REVOCA GEOLOGO VIA TEMPIO DI DIANA__GC N 104 DEL 5-9-12 ]

Gli interventi effettuati non hanno messo in sicurezza il versante compreso tra via Roma e via Tempio di Diana;
Ciò comporta l’impegno di ulteriori somme di denaro necessarie per l’effettuazione dei necessari lavori di consolidamento del versante compreso tra via Roma e via del Tempio di Diana, di fatto non
effettuati dalla Regione Lazio;
Sono stati utilizzati fondi pubblici per interventi su proprietà private;
L’importo degli interventi effettuati è quantificabile al massimo in 40/50.000,00 euro, somma di molto inferiore a quanto previsto dal capitolato della regione Lazio (206.722,46 euro).
Ad oggi, nonostante fosse riportato in tabella quale termine dei lavori il 9 settembre 2012, non si ha notizia della riapertura della strada che dal centro storico di Nemi porta alla valle del lago.

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo il dossier realizzato da "Insieme per Nemi" che ha monitorato lo stato dei lavori di messa in sicurezza relativi la strada Nemi lago.

Nemi – "Insieme per Nemi", certa che un continuo rapporto con i cittadini di Nemi ed un attento monitoraggio del territorio, sono fondamentali per il bene della Comunità nemese, solleva delle considerazioni sull’annoso problema, ancora non risolto, della riapertura della strada che dal centro storico porta alla valle del lago.
Il 12 giugno 2012 la Regione Lazio, Area difesa del suolo e concessioni demaniali, ha dato inizio ai lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso del versante tra via Roma e Via Tempio di Diana per un importo di 206.722,46 euro.
Ad oggi, 22 ottobre 2012 gli interventi realizzati consistono:
•    Nel ripristino di parti del muro di confine posto sulla parte destra a salire di via Roma (Foto allegata: MURO VIA ROMA ANTE E POST INTERVENTO). L’intervento ha interessato circa 30/35 ripristini di parti del muro che già in un remoto passato erano stati previsti come via di sfogo delle acque meteoriche provenienti dal costone sovrastante. Il muro in questione, negli ultimi 50 anni, non è stato oggetto di nessun intervento di manutenzione;
•    Nella creazione di cunette di scolo lungo via Roma (Foto: CUNETTE SCOLO VIA ROMA). Sono state realizzate circa 25/30 cunette di scolo delle acque meteoriche, mediante scavo del terreno: in alcuni casi sono state rinforzate con il posizionamento di pietrame;
•    Nella riparazione ed in parte sostituzione della staccionata in pali di castagno posta a protezione della parte sinistra a salire di via Roma (foto allegata: RIPARAZIONE STACCIONATA e Nuova staccionata via Roma). Gli interventi hanno interessato circa il 20% del totale della staccionata. Nel primo tratto (20/30 metri) la staccionata è stata costruita ex novo con travetti di castagno squadrati fissati con viti ottonate: nel resto del tracciato sono stati sostituiti i paletti e le filagne più deteriorate;
•    Nella rimozione dei massi caduti dal costone sovrastante su via Roma negli anni 90 che rendevano impossibile ai mezzi a motore e molto difficoltoso il passaggio di uomini e biciclette (foto allegata: MASSI VIA ROMA ANTE E POST INTERVENTO). Intervento effettuato con martello demolitore. Il pietrame ottenuto è stato utilizzato per gli interventi di ripristino del muro privato posto sulla parte destra di via Roma a salire e del muro crollato posto sulla parte destra di via Tempio di Diana a scendere;
•    Nella realizzazione di due palificate semplici in pali di castagno a contenimento dei movimenti franosi situati nella proprietà ubicata sulla parte sinistra a salire di via Roma (foto allegata: PALIFICATA VIA ROMA). In questi punti del costone si è verificata l’irruzione delle acque meteoriche che hanno innescato lo smottamento su via del Tempio di Diana provocandone la chiusura;
•    Nella ricostruzione parziale del muro di confine della proprietà lungo via del Tempio di Diana civico 2. (foto allegata: MURO DIANA ANTE E POST OPERA). Non si è proceduto al consolidamento del versante ed il ripristino è stato realizzato ricostruendo solamente la porzione del muro crollato (foto NO FONDAZIONE MURO DIANA).

Alla luce degli atti, i lavori di somma urgenza, erano finalizzati alla messa in sicurezza del movimento franoso del versante compreso tra via Roma e Via Tempio di Diana. Infatti nella Delibera del Giunta Comunale di Nemi n 104 del 5 settembre 2012, con cui si revoca l’atto di indirizzo volto ad acquisire una perizia di un geologo sull’area interessata dal movimento franoso, è riportato: “in data 13/06/2012, prot. 4688, la Regione Lazio, a seguito della richiesta del Sindaco, inviata al Dip. Istituzionale e Territorio- Divisione Regionale Ambiente – Area difesa del suolo e concessioni Demaniali, ha provveduto ad affidare in somma Urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso lungo il versante nei pressi di Tempio di Diana – Via Roma” ed ancora “Dato atto che la Regione Lazio con i lavori suddetti ha l’obbiettivo fondamentale della messa in sicurezza del versante così come indicato nella relazione, redatta da funzionari regionali, pervenuta in data 22/06/2012, prot. 4939”.

Di fatti, escludendo la creazione delle due palificate semplici nella proprietà ubicata in via Roma civico 1 (opere assolutamente non sufficienti al contenimento di un eventuale nuovo smottamento del terreno), gli interventi non hanno minimamente interessato il versante compreso tra via Roma e Via Tempio di Diana. Anzi, il concentramento delle acque meteoriche in punti ben precisi del versante tramite le cunette, può aumentare il rischio di frane, come del resto già avvenuto nel passato.

Si tratta invece di interventi finalizzati a favorire la circolazione di uomini e mezzi lungo via Roma: molto probabilmente il Sindaco ha chiesto questo tipo di interventi al preciso scopo di rimuovere l’ostruzione che impediva il regolare transito su via Roma (i massi caduti negli anni 90). Il perché è semplice: per il 20 ed il 21 luglio 2013 è previsto a Nemi lo svolgimento dei campionati italiani cross country di mountain bike (foto allegata: TRACCIATO XCO 2013) ed una buona parte del tracciato interessa via Roma. I massi ed i tratti di muro pericolanti erano di impedimento per il regolare svolgimento della corsa. (vedere anche i siti http://www.pianetamountainbike.it/mtb/notizia.aspx?id=29434 e http://www.gfcollialbani.it/)

Ai primi di agosto sull’arco del castello, è comparso un cartello che indicava il percorso XCO 2013: per tutta l’estate orde di ciclisti lo hanno provato. (foto allegata: PERCORSO PROVA 2013)

In conclusione si evidenzia:

•    Gli interventi effettuati non hanno messo in sicurezza il versante compreso tra via Roma e via Tempio di Diana;
•    Ciò comporta l’impegno di ulteriori somme di denaro necessarie per l’effettuazione dei necessari lavori di consolidamento del versante compreso tra via Roma e via del Tempio di Diana, di fatto non effettuati dalla Regione Lazio;
•    Sono stati utilizzati fondi pubblici per interventi su proprietà private;
•    L’importo degli interventi effettuati è quantificabile al massimo in 40/50.000,00 euro, somma di molto inferiore a quanto previsto dal capitolato della regione Lazio (206.722,46 euro).
•    Ad oggi, nonostante fosse riportato in tabella quale termine dei lavori il 9 settembre 2012, non si ha notizia della riapertura della strada che dal centro storico di Nemi porta alla valle del lago.

Insieme per Nemi

tabella PRECEDENTI:

22/10/2012 NEMI, PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA: "DALL'INSEDIAMENTO DELLA GIUNTA BERTUCCI LE DENUNCE I SEQUESTRI E GLI SBANCHI NON HANNO PRECEDENTI "
20/10/2012 NEMI, GIUNTA BERTUCCI: "FATTI NON PAROLE"


 




NEMI,

[ REVOCA GEOLOGO VIA TEMPIO DI DIANA__GC N 104 DEL 5-9-12 ]

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo il dossier realizzato da "Insieme per Nemi" che ha monitorato lo stato dei lavori di messa in sicurezza relativi la strada Nemi lago.

Insieme per Nemi, certo che un continuo rapporto con i cittadini di Nemi ed un attento monitoraggio del territorio, sono fondamentali per il bene della Comunità nemese, solleva delle considerazioni sull’annoso problema, ancora non risolto, della riapertura della strada che dal centro storico porta alla valle del lago.
Il 12 giugno 2012 la Regione Lazio, Area difesa del suolo e concessioni demaniali, ha dato inizio ai lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso del versante tra via Roma e Via Tempio di Diana per un importo di 206.722,46 euro.
Ad oggi, 22 ottobre 2012 gli interventi realizzati consistono:
•    Nel ripristino di parti del muro di confine posto sulla parte destra a salire di via Roma (Foto allegata: MURO VIA ROMA ANTE E POST INTERVENTO). L’intervento ha interessato circa 30/35 ripristini di parti del muro che già in un remoto passato erano stati previsti come via di sfogo delle acque meteoriche provenienti dal costone sovrastante. Il muro in questione, negli ultimi 50 anni, non è stato oggetto di nessun intervento di manutenzione;
•    Nella creazione di cunette di scolo lungo via Roma (Foto: CUNETTE SCOLO VIA ROMA). Sono state realizzate circa 25/30 cunette di scolo delle acque meteoriche, mediante scavo del terreno: in alcuni casi sono state rinforzate con il posizionamento di pietrame;
•    Nella riparazione ed in parte sostituzione della staccionata in pali di castagno posta a protezione della parte sinistra a salire di via Roma (foto allegata: RIPARAZIONE STACCIONATA e Nuova staccionata via Roma). Gli interventi hanno interessato circa il 20% del totale della staccionata. Nel primo tratto (20/30 metri) la staccionata è stata costruita ex novo con travetti di castagno squadrati fissati con viti ottonate: nel resto del tracciato sono stati sostituiti i paletti e le filagne più deteriorate;
•    Nella rimozione dei massi caduti dal costone sovrastante su via Roma negli anni 90 che rendevano impossibile ai mezzi a motore e molto difficoltoso il passaggio di uomini e biciclette (foto allegata: MASSI VIA ROMA ANTE E POST INTERVENTO). Intervento effettuato con martello demolitore. Il pietrame ottenuto è stato utilizzato per gli interventi di ripristino del muro privato posto sulla parte destra di via Roma a salire e del muro crollato posto sulla parte sinistra di via Tempio di Diana a scendere;
•    Nella realizzazione di due palificate semplici in pali di castagno a contenimento dei movimenti franosi situati nella proprietà ubicata sulla parte sinistra a salire di via Roma (foto allegata: PALIFICATA VIA ROMA). In questi punti del costone si è verificata l’irruzione delle acque meteoriche che hanno innescato lo smottamento su via del Tempio di Diana provocandone la chiusura;
•    Nella ricostruzione parziale del muro di confine della proprietà lungo via del Tempio di Diana civico 2. (foto allegata: MURO DIANA ANTE E POST OPERA). Non si è proceduto al consolidamento del versante ed il ripristino è stato realizzato ricostruendo solamente la porzione del muro crollato (foto NO FONDAZIONE MURO DIANA).


Alla luce degli atti, i lavori di somma urgenza, erano finalizzati alla messa in sicurezza del movimento franoso del versante compreso tra via Roma e Via Tempio di Diana. Infatti nella Delibera del Giunta Comunale di Nemi n 104 del 5 settembre 2012, con cui si revoca l’atto di indirizzo volto ad acquisire una perizia di un geologo sull’area interessata dal movimento franoso, è riportato: “in data 13/06/2012, prot. 4688, la Regione Lazio, a seguito della richiesta del Sindaco, inviata al Dip. Istituzionale e Territorio- Divisione Regionale Ambiente – Area difesa del suolo e concessioni Demaniali, ha provveduto ad affidare in somma Urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso lungo il versante nei pressi di Tempio di Diana – Via Roma” ed ancora “Dato atto che la Regione Lazio con i lavori suddetti ha l’obbiettivo fondamentale della messa in sicurezza del versante così come indicato nella relazione, redatta da funzionari regionali, pervenuta in data 22/06/2012, prot. 4939”.


Di fatti, escludendo la creazione delle due palificate semplici nella proprietà ubicata in via Roma civico 1 (opere assolutamente non sufficienti al contenimento di un eventuale nuovo smottamento del terreno), gli interventi non hanno minimamente interessato il versante compreso tra via Roma e Via Tempio di Diana. Anzi, il concentramento delle acque meteoriche in punti ben precisi del versante tramite le cunette, può aumentare il rischio di frane, come del resto già avvenuto nel passato.

Si tratta invece di interventi finalizzati a favorire la circolazione di uomini e mezzi lungo via Roma: molto probabilmente il Sindaco ha chiesto questo tipo di interventi al preciso scopo di rimuovere l’ostruzione che impediva il regolare transito su via Roma (i massi caduti negli anni 90). Il perché è semplice: per il 20 ed il 21 luglio 2013 è previsto a Nemi lo svolgimento dei campionati italiani cross country di mountain bike (foto allegata: TRACCIATO XCO 2013) ed una buona parte del tracciato interessa via Roma. I massi ed i tratti di muro pericolanti erano di impedimento per il regolare svolgimento della corsa. (vedere anche i siti http://www.pianetamountainbike.it/mtb/notizia.aspx?id=29434 e http://www.gfcollialbani.it/)

Ai primi di agosto sull’arco del castello, è comparso un cartello che indicava il percorso XCO 2013: per tutta l’estate orde di ciclisti lo hanno provato. (foto allegata: PERCORSO PROVA 2013)

In conclusione si evidenzia:

•    Gli interventi effettuati non hanno messo in sicurezza il versante compreso tra via Roma e via Tempio di Diana;
•    Ciò comporta l’impegno di ulteriori somme di denaro necessarie per l’effettuazione dei necessari lavori di consolidamento del versante compreso tra via Roma e via del Tempio di Diana, di fatto non effettuati dalla Regione Lazio;
•    Sono stati utilizzati fondi pubblici per interventi su proprietà private;
•    L’importo degli interventi effettuati è quantificabile al massimo in 40/50.000,00 euro, somma di molto inferiore a quanto previsto dal capitolato della regione Lazio (206.722,46 euro).
•    Ad oggi, nonostante fosse riportato in tabella quale termine dei lavori il 9 settembre 2012, non si ha notizia della riapertura della strada che dal centro storico di Nemi porta alla valle del lago.

Insieme per Nemi