LADISPOLI, IL COMITATO RIFIUTI ZERO LADISPOLI SCENDE IN PIAZZA A FAVORE DEL COMPOSTAGGIO DOMESTICO

Redazione

Ladispoli (RM) – Il Comitato Rifiuti Zero Ladispoli, nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR 2012), ha deciso di partecipare con un’ iniziativa volta a far conoscere ai cittadini cos’è il compostaggio domestico e quali sono i suoi vantaggi. Ricordiamo infatti che oltre il 30% dei rifiuti sono di natura organica ed una loro riduzione o trasformazione in compost porterebbe indubbi vantaggi sia dal punto di vista ambientale che economico. A tal proposito verrà ribadita la richiesta, presentata dal CRZL al Sindaco di Ladispoli e al Consiglio Comunale, di ridurre la TARSU ai cittadini che effettuano o effettueranno la buona pratica del compostaggio domestico. Oltre a parlare di compostaggio, i volontari del Comitato saranno a disposizione dei cittadini per qualsiasi dubbio riguardante la corretta gestione del ciclo dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.




OSTIA, PISTE DA SCI. LEGAMBIENTE: BASTA RIDICOLAGGINI, BASTA CEMENTO, VIA IL LUNGOMURO

Ostia (RM) – "La ricetta è sempre quella: cemento, cemento e ancora cemento. Questa volta addirittura una pista da sci e un campo da golf, dopo tutti i progetti inseriti nel waterfront per un milione di nuovi metri cubi -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Nelle ipotesi del water front si prevedono 20 piste da bowling, una nuova darsena al canale dei Pescatori, il raddoppio del Porto, persino un'ipotesi per la creazione di un impianto che generi onde artificiali all'altezza dei Cancelli di Castel Porziano per attirare gli amanti del surf per la modica spesa di 100 milioni di Euro, ma tra i massimi simboli una enorme discoteca, a forma di nave, per 4 mila persone con annessi 2.500 metri quadri di locali commerciali. I soldi non ci sono mai ma quando si tratta di cementificare si trovano sempre! Ad Ostia bisogna invece eliminare i muraglioni degli stabilimenti balneari che hanno trasformato il centro di Ostia in un “lungomuro” e ridisegnare il lungomare per far riacquistare alla città il respiro verso l'acqua eliminando cabine e recinzioni, si deve puntare sulla valorizzazione delle aree archeologiche, delle dune di Capocotta, sulla Riserva del litorale e sull'unica area marina protetta vicina a Roma come le Secche di Tor Paterno. Basta con queste ridicolaggini che ci fanno ridere dietro da tutto il mondo e fanno piangere i cittadini romani  tutti i giorni. L'ennesima dimostrazioni di inadeguatezza di Alemanno a governare una città come la Capitale d'Italia."




ROCCA MASSIMA, ESPLOSIONE NEL CUORE DELLA NOTTE: IL SINDACO INTERVIENE IMMEDIATAMENTE CON UN ESTINTORE E SPEGNE L'INCENDIO

Redazione

Rocca Massima (LT) – Alle ore 2,30 circa di ieri notte la popolazione del Centro storico di Rocca Massima è stata svegliata di soprassalto da un forte boato. Il Sindaco Angelo Tomei ha avvistato dal balcone della propria abitazione una coltre di fumo che saliva in prossimità della Piazza di Largo Secondo Mariani.
Raggiunto il luogo dell’evento ha subito raggiunto la vicina sede degli Uffici comunali ed ha utilizzato l’estintore in dotazione per spegnere l’incendio che divampava su un’autovettura parcheggiata in prossimità della piazza. "Di seguito dopo aver spento l’incendio con l’aiuto di altri due volontari che intanto mi avevano raggiunto – dichiara il primo cittadino – ho allertato le forze dell’ordine – prosegue il Sindaco – di Aprilia ed i Vigili del fuoco di Latina. Ringrazio i volontari che erano con me con i quali abbiamo potuto evitare il propagarsi delle fiamme alle abitazioni vicine e ristabilito la tranquillità tra i cittadini, in particolare verso le tre famiglie che abitavano presso il luogo dell’accaduto e che sono state fatte immediatamente evacuare a causa del propagarsi del fumo, in attesa dell’arrivo tempestivo dei vigili del fuoco e delle Forze dell’ordine. Secondo una prima ricostruzione del Vigili del fuoco non dovrebbe trattarsi di dolo. – Tomei conclude – Mi sento profondamente colpito da quanto è accaduto e attendo i risvolti dell’indagine da parte delle Autorità, che è immediatamente partita, ringrazio in particolare il Comandante dei Carabinieri di Aprilia Andrea Mommo che subito dopo l’evento è rimasto in continuo contatto."

 




LA PALESTINA NELL’ONU METTEREBBE HAMAS FUORI GIOCO.

Emanuel Galea

Dopo anni di tentativi diplomatici falliti, forse è arrivato il momento di sperimentare vie nuove. La richiesta di riconoscimento dello stato della Palestina all’Onu, presentata da Abu Mazen, sarà discussa il prossimo 29 novembre. Il Consiglio di Sicurezza dovrà pronunciarsi in merito all’ammissione della Palestina in quanto “paese osservatore”. La richiesta, molto probabilmente, è destinata a cadere nel vuoto. Benjamin Netanyahu già l’ha denunciata come destabilizzante per il processo di pace e New York voterà contro.

L’Europa, come al solito, ancora non ha fatto conoscere la sua posizione. Da tempo giace inascoltata la proposta dei Radicali di fare entrare Israele come membro dell’Europa Unita.  La combinazione “Israele nella Comunità Europea e la Palestina nell’ONU” sarebbe garanzia per la pacifica convivenza dei due stati. L’iniziativa agirebbe da sola come un “cessato il fuoco” definitivo.

Intanto il conflitto Israeliano-Palestinese non si ferma ed i missili da Gaza continuano a partire verso i territori israeliani e quelli israeliani piovono sulla striscia di Gaza. Ogni commentatore riporta i fatti visti dal punto di vista della linea politica del suo giornale. Tracciare un chiaro quadro della situazione diventa molto difficile.
Il presidente Morsi non può essere un mediatore credibile visto che apertamente si è dichiarato pro  per una parte. Non lo può fare neanche Erdogan. L’Europa tarda a decidere, eppure sarebbe questa la più credibile tra le parti. La rappresentanza diplomatica palestinese, attribuisce l’escalation del conflitto di questi giorni, dicendo che Israele vuole influenzare il Consiglio di Sicurezza per non ammettere lo stato di Palestina nel seno dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e far ottenere ai palestinesi lo status di paese osservatore.

Se per Abu Mazen, questo accendersi del conflitto, lo si spiega in vista della decisione che dovrebbe prendere il Consiglio di Sicurezza  il prossimo 29 novembre, per Hamas la richiesta di venire ammessi all’Onu è una sorta di concorrenza interna.

Se per caso, il 29 novembre il Consiglio di Sicurezza si  pronunciasse a favore dell’ammissione della Palestina, la posizione di Hamas cambierebbe completamente. Dovrebbe abbandonare la sua politica bellicosa, sempre che non voglia essere trattato da terrorista. Nel frattempo Israele, non avendo più pretesti, più o meno validi, sarebbe costretto a ritornare al tavolo di negoziazione. Solamente così si spera di allontanare i venti di guerra che ogni giorno soffiano sempre più forti.

 




SENZA LA COSCIENZA DELL’ESSERE NON PUO’ SOPRAVVIVERE LA VITA

Ninnj Di Stefano Busà

Un'epoca di grandi cataclismi, di sconvolgimenti naturali e non, sociali, economici, culturali, ambientali, una deriva che nulla ha da invidiare agli "tzunami" apocalittici del Giappone degli ultimi tempi. Una voragine economico-finanziaria che ci fa sprofondare sempre più e in cui è necessario rivedere dal principio le ragioni delle catastrofiche direzioni, forse per evitare l'imminente “catabasi” dell'intero sistema-mondiale e dell'umanità, se si vuole ancora sperare in un processo di revisione che ci porti fuori dall'empasse.

Ogni mossa va rivista alla luce di un processo moderatore, ma anche ammodernatore di equilibri storico-culturali e sociali molto oculatamente attento ai passi falsi, ai ritardi colpevoli, alle atarassie da parte dei Governi, degli Stati e degli individui che ne formano le istituzioni, le componenti della morale e del giudizio, perchè di essi è responsabile la coscienza di tutti. Il mondo sembra essere giunto ad una sorte di "day after", la situazione scivola ogni giorno sempre di più dalle mani…

L'umanità tutta sembra essere giunta ad una sorta di resa dei conti di tutti gli errori madornali, perpetrati in secoli d'imperizia e di disgregazioni, conflitti, egoismi, contraddizioni: tutti i mali che ha sperimentato e posto in essere, sembra le si rivoltino contro. La parola d'ordine risiede ora nelle coscienze che devono prendere atto, e subito, dei mutamenti storici, ambientali, economici, culturali, sociali e politici.

Una sorta di  -deja vu-  di tutte le colpe, un riesame a tutto tondo, un'indagine profonda nelle latebre primordiali degli errori: Il cambiamento dovrà esserci se non si vuole collassare definitivamente. Se si vuole riemergere alla normalità, deve essere ora una modifica di rotta, l’azione deve essere radicale, non a passetti incerti, né rinviando a tempi indeterminati: bisogna prendere decisioni immediate, non temporeggiare o tentennare, non prendere al largo le situazioni che s'impattano giorno per giorno in un'escalation di disordini, di contraccolpi, di derive. L'inversione di rotta è d'obbligo perché si riequilibrino le forze che sono fuori controllo. L’uomo di oggi ha superato ogni limite, è divenuto succube di colpevoli negligenze e omissioni, di ipotesi contrastanti e micidiali per la sua sopravvivenza. Occorre riflettere, darsi una regolata, perché tutto sia rimesso "a punto", razionalizzato con nuovi occhi, con cambiamenti e prospettive che ricostruiscano il sistema mondiale, alla luce dell'intelletto e della ragione, non più dell'ottusa e bieca spinta dell'egoismo.

I mutamenti climatici, geologici ed esistenziali non possono attendere oltre. Ce ne danno segnali più che evidenti: i ghiacciai che si sciolgino, i terremoti di altissima magnetudo, gli tzunami e le apocalittiche visioni cui assistiemo in questi drammatici tempi ci indicano chiaramente che non si può ignorare la ragione naturale del pianeta. Diecimila morti in Giappone sono un cataclima inaudito, centrali nucleari in pericolo,  uno spettacolo inaspettato e fulminante che fa molto riflettere sulle capacità dell'uomo di affrontare i suoi problemi vitali,  di saper gestire o meno le attitudini primordiali della specie che  -antropomorficamente-  sta cambiando, anzi il cambiamento è già avvenuto. Saprà l'uomo del domani porre rimedio e sopravvivere con maggior perizia e oculatezza? C'è da augurarselo per la salvezza del mondo, per il bene di tutta l'umanità così compromessa da leggi infauste, da insubordinazione alle regole naturali della vita, che è stata svantaggiata e resa sterile da pericolose e inquietanti devianze, attratta  ogni oltre irragionavole presunzione, dalla venefica e madornale atrocità dei suoi peggiori istinti. 

 




SERMONETA, FERVONO I PREPARATIVI PER LA FESTA DEGLI ALBERI

La Festa,quest'anno, riveste un carattere ancora più particolare: saranno riaperti al pubblico infatti il Lavatoio e il Giardino degli Aranci, quest’ultimo considerato il “polmone verde” del centro storico ed oggetto di una lunga e complessa opera di recupero.

 

Redazione

Sermoneta (LT) – Sempre più forte l’impegno dell’Amministrazione comunale verso l’ambiente, dimostrato anche attraverso iniziative che coinvolgono adulti e bambini. Anche quest’anno, l’Istituto Comprensivo Donna Lelia Caetani di Sermoneta, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Sermoneta, il Centro Anziani del Centro Storico e l’Associazione Festeggiamenti ha organizzato la Festa degli Alberi, nell’ambito della Giornata Nazionale degli alberi istituita dal Ministero dell’Ambiente. L’appuntamento è fissato per mercoledì prossimo, 21 novembre a partire dalle ore 9.30. Quest’anno la Festa riveste un carattere ancora più particolare: saranno riaperti al pubblico infatti il Lavatoio e il Giardino degli Aranci, quest’ultimo considerato il “polmone verde” del centro storico ed oggetto di una lunga e complessa opera di recupero. Il programma della giornata prevede alle ore 9.30 la riapertura del Lavatoio e alle 10.30 la riconsegna alla cittadinanza del Giardino degli Aranci. Alle 11 i bambini della Scuola Primaria del Centro Storico di Sermoneta faranno una piccola recita, mentre alle 11.30 avverrà la semina del grano. Infine, alle ore 12.00 ci sarà una merenda offerta dal Centro Anziani del Centro Storico. Questo particolare evento permette l’incontro ed il confronto tra anziani e bambini, uno scambio generazionale utile per creare e diffondere una sana coscienza ecologica nelle generazioni a venire, che dovranno affrontare problemi ambientali sempre nuovi e su scala sempre più grande. “La politica di attenzione all’ambiente promossa dall’Amministrazione comunale si concretizza anche con questi semplici gesti, necessari per far comprendere ai nostri bambini l’importanza del rispetto della natura”, spiegano il Sindaco Giuseppina Giovannoli ed il delegato alla Pubblica Istruzione Mafalda Cantarelli. “In occasione della Festa degli Alberi – conclude l’Assessore ai Lavori Pubblici Gilberto Montechiarello – siamo orgogliosi di poter restituire alla cittadinanza due gioielli del nostro centro storico come il Lavatoio e il Giardino degli Aranci”.

 




ANGUILLARA, TANTE FIACCOLE PER FEDERICA. GELO TRA LA FAMIGLIA DI FEDERICA E I DI MURO

Chiara Rai
Anguillara (RM) – Due famiglie che si parlano tramite i rispettivi avvocati e a mezzo stampa. I genitori di Federica Mangiapelo, la sedicenne di Anguillara Sabazia trovata morta la mattina del 1 novembre in riva al lago a Vigna di Valle, hanno preso atto che il ragazzo di Federica, il ventitreenne Marco Di Muro indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla morte della giovane, e la sua famiglia siano “sconvolti” e  vicini al loro cordoglio ma, al contempo, ritengono che queste dichiarazioni giungano tardivamente. Soprattutto il padre di Federica rimarca il fatto di aver telefonato al ragazzo sul suo cellulare numerose volte la mattina del primo novembre e non può dimenticare il gesto inspiegabile di Marco di non rispondere, proprio in quei momenti di affannosa ricerca della figlia: “era come se stesse chiamando Federica sul cellulare di Marco – ha detto papà Luigi – eppure Marco non ha risposto”.

La famiglia Di Muro e il giovane, tramite gli avvocati di Marco avevano inviato alla famiglia un messaggio di vicinanza, facendo sapere di essere “profondamente partecipi” alla tragedia e anche che hanno ritenuto opportuno non manifestare la loro partecipazione ai funerali di Federica perche una qualsivoglia dichiarazione, e tanto più una loro presenza, avrebbe potuto essere “fraintesa". Dalla parte Mangiapelo la risposta ai Di Muro è stata composta, una “presa d’atto” sì, ma indubbiamente si è rimarcata ancora della distanza da parte dei genitori di Federica, Rosella e Luigi, rispetto a Marco considerato inadatto per la figlia. Il padre di Federica, non si dà pace perché la ragazza viveva con lui e quella sera del 31 ottobre è uscita di casa alle 22.30 circa senza fare ritorno. Luigi aveva affidato a Marco la figlia. Anche se sempre il papà della sedicenne, ha detto più volte che le maniere usate da Marco nei confronti di Federica lo preoccupavano e ciononostante ha cercato sempre di comprendere: Il padre ha raccontato che ad agosto, in un raptus di gelosia, il ragazzo chiuse a chiave Federica in casa, e la ragazza spaventata dovette chiamare una sua amica per chiedere aiuto. In quel caso i genitori segnalarono il fatto ai carabinieri.

Addirittura a causa del rapporto tra Federica e Marco, la mamma Rosella, proprio di recente aveva bisticciato con sua figlia: Rosella non ha mai accettato il ragazzo a causa della differenza di età, delle liti continue e della gelosia di Marco. Lontana dalle liti con il ragazzo, Federica è descritta dai genitori come una persona dolcissima che trascorreva molto tempo con la mamma alla cooperativa sociale Ceos, amava i bambini. Questa sera alle 18 con partenza dalla parrocchia Regina Pacis, si terrà la fiaccolata di cordoglio per Federica: “si sono mosse molte persone – ha detto l’organizzatrice Sabrina Anselmi – la catena della solidarietà si è messa in moto”. Stando alle indiscrezioni, probabilmente i genitori non parteciperanno alla fiaccolata, sebbene abbiano da subito apprezzato l’iniziativa. I tredici gradi di oggi ad Anguillara non spaventeranno i cittadini, pronti ad aprire l’ombrello per  la lieve pioggia prevista in serata.

tabella PRECEDENTI:

  16/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: MARCO DI MURO ROMPE IL SILENZIO

15/11/2012 ANGUILLARA, MORTE DI FEDERICA MANGIAPELO: TANTI GLI INTERROGATIVI E POCHE LE PROVE CERTE. IL GIALLO SI INFITTISCE

13/11/2012 ANGUILLARA, NASCE UN COMITATO PER FEDERICA MANGIAPELO: DOMENICA FIACCOLATA

11/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: SI COMPLICA LA POSIZIONE DEL FIDANZATO

09/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: LE IMMAGINI DELLE TELECAMERE PUNTATE SULLA STRADA QUELLA NOTTE AL VAGLIO DEL RIS

08/11/2012 ANGUILLARA, INDAGINI CASO FEDERICA MANGIAPELO: INDAGATO IL FIDANZATO

07/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO: PROSEGUONO GLI INTERROGATORI. ANCORA NESSUN INDAGATO

07/11/2012 ANGUILLARA, L'ADDIO AL "PICCOLO ANGELO"

05/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO, INTERROGATIVI E ACCUSE AL RAGAZZO DI FEDERICA: INTANTO UN BAGNO DI FOLLA IN PIAZZA

04/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO: DA LUNEDI' POMERIGGIO LA SALMA IN CHIESA PER L'ULTIMO ADDIO

03/11/2012 ANGUILLARA, MORTE DI FEDERICA MANGIAPELO: PARLANO LO ZIO MASSIMO E IL SINDACO PIZZORNO

03/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO, CITTADINANZA ANCORA PIU' STRETTA ATTORNO AL PICCOLO ANGELO BIONDO

02/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO, MAMMA ROSSELLA E PAPA' GIGI: "LOTTEREMO PER AVERE GIUSTIZIA"

02/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: SI ATTENDE RISULTATO AUTOPSIA
 
01/11/2012 ANGUILLARA, CASO CADAVERE A VIGNA DI VALLE: IL CORPO DI FEDERICA IN ATTESA DELL'AUTOPSIA
 
01/11/2012 ANGUILLARA, RAGAZZA MORTA A VIGNA DI VALLE: I RACCONTI DEI CONOSCENTI E IL RETROSCENA FAMILIARE

 




NEMI, NASCE IL FIUME DEI LECCI: AL VIA LA COMPETIZIONE CON IL COMUNE DI MALCENISE

[ IL VIDEO INTEGRALE VERSIONE "TOUR" ]

 

Angelo Parca

Nemi (RM) – Nemi si appresta a battere il record di Comune con il fiume più corto d’Italia. Fino ad oggi il primato per il corso d’acqua più corto lo detiene il Comune di Malcenise (Verona) con il fiume Aril lungo solo 175 metri.

La notizia dell’entrata in competizione di Nemi contro Malcenise, arriva direttamente dai residenti della parte alta della cittadina delle fragole che reclamano la prima posizione dopo aver assistito, nella giornata dello scorso giovedì 15 novembre, alla nascita del nuovo corso d’acqua, ribattezzato “fiume dei Lecci”  che ormai da 4 giorni domina il paesaggio nemorense e secondo le prime stime dovrebbe avere una lunghezza di poco al di sotto dei 175 metri.

Per questo si attende la squadra di “esperti” che dovrà appurarne l’effettiva misura e, considerato che per fiume si intende un corso d'acqua perenne a regime pressoché costante, decretarne lo “status quo”.

Alcuni avevano ipotizzato che il fenomeno potesse essere causato dalla rottura delle condotte Acea, ma si sono subito ricreduti dopo aver valutato che negli ultimi 3 mesi sono avvenuti solo oltre una decina di guasti alle tubature dell’acqua, localizzate quasi sempre nella stessa zona, con relativi soli circa dieci interventi. In questi tempi di “spending rewiev” sarebbe da folli ipotizzare ulteriori interventi provvisori, anziché uno definitivo, soprattutto perché andrebbero a pesare, come sempre, sulle spalle ormai curve dei contribuenti. 

Resta quindi ferma la speranza da parte dei residenti di ottenere l’ambito traguardo. E perché no, l’acqua scendendo a valle potrebbe confluire direttamente nel piccolo lago contribuendo a rialzarne il livello oltre che offrire una nuova attrattiva per i turisti.

C’è già chi ipotizza per la prossima estate oltre ai campionati di cross country anche gare di rafting. Non intendiamo suggerire ai nuovi futuri fruitori del fiume di munirsi di pinne, perché, come già detto l’acqua è davvero bassa ma in continua fuoriuscita. Lo snorking è perfetto per ingannare l’attesa del gestore, poco solleticato, che potrà decidere o meno se lasciare che Nemi vinca la competizione oppure, con stupore di tutti, riparare una volta per tutte questo grande piccolo danno che non solo crea disservizi ma è davvero uno schiaffo in faccia a causa dello spreco scellerato di un bene primario ed essenziale nonché collettivo come l’acqua.

tabella PRECEDENTI:

16/10/2012 NEMI, ENNESIMO GUASTO ACEA: LE "FORMICHE UFO" AL TRIANGOLO DELLE COLOMBE
04/10/2012 NEMI, PERDITE D’ACQUA MAI RIPARATE DEFINITIVAMENTE: CHE ACEA INTERVENGA IN MANIERA RISOLUTIVA!

 




CIAMPINO, TURISTA MUORE SULLA PISTA DOPO AVER FORZATO UN VARCO PER NON PERDERE L'AEREO

Redazione

Ciampino (RM) – Un turista, dopo essere stato colto da un malore, e' deceduto sotto bordo di un aereo in pista all'aeroporto di Ciampino. Secondo quanto si e' appreso, il giovane, di nazionalita' spagnola, M.J.L, 25 anni, questa mattina, intorno alle ore 7, per non perdere l'aereo, avrebbe forzato un varco di controllo e si sarebbe diretto in pista diretto verso un velivolo della compagnia Ryanair in partenza per Bari, che nel frattempo stava imbarcando i passeggeri. Quando il giovane ha tentato di salire a bordo e si trovava sulle scalette dell'aereo, non avendo la carta di imbarco e' stato bloccato dal personale di volo, ma il passeggero, in forte stato di agitazione, si e' avvinghiato sulla scaletta dell'aereo e non voleva piu' scendere, poi si e' accasciato al suolo ed e' deceduto. Immediato l'intervento dei medici e delle forze dell'ordine. Sul luogo e' presente anche il Direttore della V° Zona della Polizia di Frontiera, Antonio Del Greco Il giovane spagnolo sarebbe morto dopo che i medici del pronto soccorso dell'aeroporto di Ciampino gli avrebbero somministrato del sedativo. E' quanto si apprende da ambienti investigativi. Il giovane era in stato di agitazione e non voleva scendere dalla scaletta dell'aereo.

 




LAZIO, STATO DELLA SICUREZZA E ANDAMENTO DELLA CRIMINALITA'

Rieti si conferma la Provincia con il più basso indice di criminalità

 

Redazione

Roma – L’assessore agli Enti locali e Sicurezza, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Politiche dei Rifiuti della Regione Lazio, Giuseppe Cangemi e il presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e Legalità, Rosario Vitarelli, hanno presentato ieri 16 novembre l’edizione 2011 del “Rapporto sullo stato della sicurezza e sull’andamento della criminalità nel Lazio”, realizzato dall’Osservatorio regionale sulla Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. Il dossier, che analizza i dati consolidati del 2011 mettendoli a confronto con quelli del quinquennio precedente (2006-2010), fornisce un’attenta fotografia dello stato della sicurezza e della criminalità nei 378 comuni del Lazio. I dati sono elaborati sulla base delle denunce pervenute alle autorità competenti. Complessivamente, nel 2011 si registra un omogeneo incremento dei fatti criminosi nelle 5 province del Lazio rispetto all’anno precedente (da 284.511 mila del 2010 si è passati 311.837 casi nel 2011) ma un decremento rispetto al biennio 2006-2007 (nel 2006 erano oltre 319mila mentre nel 2007 oltre 330mila). Si conferma un maggiore indice di delittuosità o tasso di criminalità (rapporto tra le denunce di reato e la media annuale dei residenti nel periodo in esame) nei comuni lungo la fascia litoranea della Regione compreso il Comune di Roma, mentre la Provincia con il più basso indice rimane quella di Rieti. Continua a destare preoccupazione l’espansione finanziaria della criminalità organizzata soprattutto nella Capitale ed in Provincia di Latina. Degli oltre 311mila reati commessi nel 2011 nell’intero territorio regionale, l’82% si è registrato nella sola provincia di Roma, (nel 2006 in provincia di Roma si concentrava l’84% dei reati complessivi) mentre il restante 18% si è concentrato nelle altre province. E’ da segnalare l’8,27% registrato nella Provincia di Latina, che ha visto un aumento di circa 2 punti percentuali rispetto al 2006. Complessivamente i reati che hanno subito un maggiore incremento sono le rapine, con un aumento medio su tutto il territorio regionale del 20% (nei 3 anni precedenti il reato era invece in calo) e il traffico e lo spaccio di stupefacenti, aumentati di circa il 25%.Cresciute anche le denunce per furto (+10%) e le denunce per i reati contro la persona. L’andamento del valore assoluto e dell’indice di delittuosità dei delitti, dopo una flessione rilevata negli ultimi 2 anni (2009-2010) rispetto al periodo precedente, nel 2011 si è allineato alla media del triennio 2006-2008, che era più alta.

Nella Provincia di Roma il dato degli omicidi relativo all’anno 2011 (33 casi), seppur in incremento rispetto a quanto verificatosi nell’anno precedente (21 casi), risulta coerente con la tendenza del fenomeno nell’ultimo quinquennio, se si considera che 39 nel 2007, 40 nel 2008 e 40 nel 2009. I casi di omicidio verificatisi nella Capitale nel 2011 sono derivanti: 11, dalla conflittualità tra gruppi criminali, o comunque, da contrasti dovuti alla commissione di attività illecite; 8, dalla litigiosità in ambito familiare; 10, da aggressioni o pestaggi per liti di varia natura; 3, a seguito di rapina. Quanto alle modalità esecutive del delitto, 13 omicidi sono stati attuati con armi da fuoco, 11 omicidi sono stati attuati con utilizzo di armi da taglio, 9 omicidi sono stati attuati con armi improprie o a seguito di percosse. Da rilevare il fatto che nell’anno 2011, in confronto agli anni precedenti, si siano verificati pochi casi di omicidio che coinvolgono cittadini stranieri (4 casi con vittime e autori stranieri e 3 omicidi commessi da stranieri in danno di cittadini italiani). Il dato relativo all’ammontare complessivo dei reati di furto nella provincia di Roma, denota un incremento delle denunce nel 2011 (157.288), rispetto a quello del 2010 (142.851), nel solo comune di Roma, da 115.874 sono salite a 128.667. Decisamente più elevato è il numero complessivo delle rapine consumate, ammontante a 4.221 contro le 3.069 dell’anno 2010. Di queste 3.617 si sono verificate nell’ambito del comune di Roma (a fronte di 2.711), con incremento di circa il 30%. Scorporando il dato in base alle diverse tipologie del reato di rapina si riscontra che nel comune di Roma 1870 sono quelle commesse nella pubblica via, 197 in abitazione e 123 nei confronti di istituti di credito. Meno sensibile è stato l’aumento nella provincia romana dei reati di ricettazione (da 1.919 a 2.003) e dei danneggiamenti (da 30.490 a 31.539). Una inversione di tendenza come nel resto della Regione rispetto all’anno precedente si è registrata, infine, relativamente alle truffe e frodi informatiche che, drasticamente diminuite nel 2010, hanno subito un significativo incremento, passando da 5.932 a 7.887.
Tra gli altri comuni nei quali si registra il più alto indice di delitti contro il patrimonio si confermano quelli ubicati lungo il litorale romano, tra i quali Fiumicino (comprensivo dei dati relativi ai delitti denunciati presso gli uffici di polizia dell’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci) con 3.633 reati di furto e 39 rapine, in aumento di circa il 20% rispetto al 2010, Anzio (1.965 furti e 57 rapine), Nettuno (1.027 furti e 33 rapine), Pomezia (2.333 furti e 51 rapine), Ladispoli (915 furti e 31 rapine) e Civitavecchia, peraltro a sua volta interessata dalla presenza del porto (1.175 furti e 23 rapine).

In Provincia di Latina, gli omicidi volontari consumati hanno avuto un andamento decrescente a partire dal picco massimo del 2006 (con 8 omicidi) sino ai 4 omicidi del 2010, con un incremento nel 2011 (6 omicidi). Negli ultimi due anni il capoluogo pontino è stato teatro di una guerra tra bande criminali legate alle famiglie stanziali di etnia zingara (Ciarelli e Di Silvio) e gruppi contrapposti, sfociati in 3 omicidi e un tentato omicidio a carico di Carmine Ciarelli. Anche il 2011 ha messo in risalto l’elevata incidenza percentuale di segnalazioni di reato accertate nella provincia di Latina rispetto all’intero territorio regionale, essendo caratterizzata, rispetto ad altre province della Regione, da un alto indice di criminalità dovuto anche alla radicata presenza, in alcune zone di quel territorio, di agguerrite organizzazioni criminali soprattutto di stampo camorristico, nonché della criminalità albanese e di quella romena. In leggero incremento il dato relativo all’ammontare dei delitti contro il patrimonio. In dettaglio i furti segnalati salgono da 11.247 del 2010 a 11.804, le rapine subiscono un incremento di oltre il 40% (da 199 a 285), le truffe e frodi informatiche aumentano da 855 a 1.117. Il dato complessivo vede tra i comuni maggiormente interessati dai principali fenomeni delittuosi in esame oltre a Latina (3.888 furti e 123 rapine) quello di Aprilia (1.725 furti e 35 rapine) e Terracina (936 furti e 25 rapine).

La Provincia di Frosinone, rispetto alle altre province della regione non ha subito un incremento dei reati contro il patrimonio, anzi per alcune tipologie si è registrata una leggera diminuzione, le segnalazioni di furto (da 5.160 a 5.106), di truffa e frode informatica (da 777 a 806) e di danneggiamento (da 2.145 a 1.993). In controtendenza l’aumento delle rapine (135 rispetto alle 113 del 2010), di cui 34 consumate nel comune di Frosinone, a fronte di 21 dell’anno precedente.

Nella Provincia di Viterbo nel 2011 si evidenzia un aumento rispetto al precedente anno 2010, per quanto concerne i furti, saliti da 4.698 a 5.035, di cui 2.047 denunciati nella città di Viterbo, le rapine, commesse in numero di 61 contro le 48 del 2010, di cui 19 nella città di Viterbo. Nella medesima provincia i comuni con il maggior indice di delittuosità sono oltre al capoluogo di provincia, Orte, Montalto di Castro e Tarquinia.

Nella Provincia di Rieti il numero delle denunce è relativamente contenuto, se rapportato con quello delle altre località del Lazio. In leggero aumento le denunce di furto, passate da 1.808 nel 2010 a 1.820 nel 2011, e delle rapine che sono passate da 21 nel 2010 a 26 nel 2011, delle quali 14 commesse nel solo capoluogo a fronte di 6 nel 2010. Da segnalare l’incremento delle denunce di reato nei comuni di Rocca Sinibalda e Vacone, causato da un aumento dei reati contro il patrimonio.

 


 




VITERBO, LA TUSCIA CELEBRA IL SUO “ORO VERDE”

Redazione

Viterbo – Presentate ufficialmente le Feste dell’Olio della Tuscia manifestazione giunta alla settima edizione che anche quest’anno propone fino al 9 dicembre un itinerario tutto da gustare con oltre cento appuntamenti tra stand enogastronomici, degustazioni di prodotti tipici, incontri e visite ai frantoi per assaporare l’olio novello. A promuovere l’evento la Camera di Commercio e la Provincia di Viterbo, con il patrocinio della Regione Lazio e dell’Associazione nazionale Città dell’Olio. Cinque i Comuni protagonisti: Blera (9 novembre-9 dicembre), Canino (1-9 dicembre), Gallese (24- 25 novembre), Vetralla (1-9 dicembre) e Vignanello (9-18 novembre).

“L’olio rappresenta il nostro oro verde – ha dichiarato Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – di cui dobbiamo andare fieri anche perché possiamo vantare le due Dop Canino e Tuscia che coprono l’intero territorio provinciale. Oggi i nostri produttori sono consapevoli che per competere nei diversi mercati bisogna insistere sulla strada della qualità. E’ stato un percorso lungo, ma credo si staino già raccogliendo i frutti di anni di impegno, supportati anche dagli sforzi compiuti dalle associazioni di categoria e dalle istituzioni, tra cui la Camera di Commercio che è organismo di certificazione e controllo per le Dop. Ci manca un ultimo ma decisivo tassello: arrivare a realizzare i Consorzi di tutela delle due Dop, ma spero che si superino quanto prima le difficoltà incontrate. Nel frattempo godiamoci l’olio che già da alcune settimane è entrato in produzione e da più parti mi dicono essere di ottima qualità, anche se la resa è decisamente minore. E quale occasione migliore delle Feste dell’Olio della Tuscia per fare una passeggiata nei nostri meravigliosi borghi. Un’opportunità che spero venga colta anche da numerosi visitatori appassionati di turismo enogastronomico, rispetto ai quali abbiamo messo in campo un’articolata campagna pubblicitaria”.

“La presentazione delle sagre dell’olio – ha detto Franco Simeone, assessore all’Agricoltura della Provincia di Viterbo –  non vuole essere solo un semplice rituale ma un segnale di continuità, per fare capire agli agricoltori che le istituzioni sono dalla loro parte. A chi sostiene che nei momenti di crisi c’è poco da festeggiare, rispondo che più volte l’agricoltura ha svolto la funzione di ammortizzatore per l’economia in difficoltà. Quando è mancato il lavoro tanti giovani, in passato, si sono rimboccati le maniche e sono tornati nei campi. Non a caso l’agricoltura nella nostra provincia continua ad essere il settore trainante dell’economia provinciale. E’ necessario continuare a puntare sulla qualità e soprattutto su un progetto politico condiviso con le associazioni di categoria e gli operatori del settore per fare in modo, ad esempio, che sulle tavole dei nostri ristoranti vengano promossi principalmente prodotti del territorio, genuini e certificati e con l’impegno e la passione dei nostri agricoltori. Purtroppo negli ultimi giorni ad aggravare le condizioni del settore agricolo ci si è messa pure l’alluvione che ha colpito molte zone del nostro territorio. Gli uffici della Provincia sono stati da me già attivati nel predisporre una vera e propria task force per dare un aiuto concreto alle imprese gravemente danneggiate”.