LEGGE STABILITA', PDM: GOVERNO E CAMERA SALVANO LA CASTA DEI GENERALI

"L'indignazione popolare verso i privilegi che caratterizzano gli appartenenti a determinati e ben identificati settori della società, siano essi politici, militari o ecclesiastici, ha raggiunto livelli preoccupanti che non possono essere ancora ignorati;"

 

Redazione

Roma – "Se mai servisse avere ancora una conferma sul fatto che il Governo Monti e la partitocrazia che occupano la Camera dei deputati sono sempre dalla parte del più forte – casta dei generali e industria bellica – questa c'è stata lo scorso giovedì 22 novembre nell'ambito della votazione degli ordini del giorno relativo alla legge di stabilità per il 2013. Con la "bocciatura" dell'ordine del giorno 9/5534-bis-A/86 presentato dal deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Pdm, si sono definitivamente chiariti gli interessi della partitocrazia. – Dichiara in una nota il portavoce del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm) –

L'atto di indirizzo a firma di Turco e degli altri deputati radicali – conclude la nota – chiedeva al Governo l'impegno ad eliminare i privilegi di cui godono i generali e a sospendere, per il prossimo triennio, il programma di armamento relativo al JSF F-35 e successivamente a ridurlo ulteriormente. Nonostante la crisi economica che strangola il paese il bilancio della Difesa è destinato ad incrementarsi passando dagli attuali 19.962,1 M€ del 2012 ai 21.024,1 M€ del 2015, con un incremento degli investimenti per il 2013 di 1.153 milioni che serviranno per finanziare gli affari delle industrie belliche nostrane."

Ordine del giorno 9/5534-bis-A/86. – Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Zamparutti.

La Camera,

   premesso che:

    al fine di contribuire al risanamento del bilancio dello Stato sono stati più volte presentati puntuali interventi di modifiche o integrazioni alle proposte di legge sottoposte all'esame del Parlamento, tutti volti alla razionalizzazione e alla riduzione delle spese nell'ambito dei settori della Difesa e della Sicurezza che avrebbero consentito – se recepiti – di conseguire notevoli risparmi economici da destinare a quei settori della spesa pubblica che oggi registrano le maggiori ed evidenti sofferenze;

    il Governo ha accolto numerosi ordini del giorno a cui, tuttavia, non sempre ha poi dato una puntuale attuazione. Anzi, in taluni casi li ha ignorati oppure al contrario, come nel caso dell'atto di indirizzo n. 9/5312/108 con cui si era impegnato «a valutare, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, la possibilità di ridurre il versamento per il contributo unificato relativo al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica» che ora, invece, viene elevato a 650 euro;

    l'indignazione popolare verso i privilegi che caratterizzano gli appartenenti a determinati e ben identificati settori della società, siano essi politici, militari o ecclesiastici, ha raggiunto livelli preoccupanti che non possono essere ancora ignorati;

    la sistematica negazione del diritto e dei diritti che viene riservata ai cittadini in divisa sta fattivamente contribuendo a disgregare i valori su cui le Forze armate e le Forze di polizia a ordinamento civile militare fondano la loro stessa esistenza e coesione;

    i sacrifici economici che puntualmente siamo a chiedere alle classi sociali più indigenti o a quelle che una volta erano definite «borghesi e medie», frenano lo sviluppo del paese e non lasciano trasparire alcuna possibile soluzione alla cogente crisi economica che il paese sta attraversando;

    tra coloro a cui si chiedono sempre nuovi e maggiori sacrifici vi sono gli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia – la truppa – che nonostante ciò continuano a fare il loro dovere per servire il paese e le Istituzioni;

    recenti inchieste giornalistiche (La Repubblica del 9 novembre 2012: «Dallo champagne alle case a un euro tutti i privilegi della casta dei generali») hanno messo in evidenza l'esistenza di inaccettabili privilegi e sprechi di denaro pubblico per la cui eliminazione è necessario un immediato e deciso intervento,
 
impegna il Governo:
 
   ad adottare iniziative normative volte a:

    1. modificare il decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, affinché:

     a) siano abrogati gli tabella 992, 993, 994, 995, 996, 1802, 1803, 1804, 1815, 1816, 1870, 2162, 2261, 2262;

     b) le promozioni di cui agli tabella 1076, 1077, 1082 e 1083 producano effetti ai soli fini giuridici e non anche economici;

     c) si preveda, all'articolo 183, che le procedure convenzionali con le aziende e il personale di cui ai commi 1, 2 e 3 possono essere espletate solo successivamente alla verifica di mancato soddisfacimento delle specifiche esigenze con personale militare in possesso di idonea qualificazione;

     d) i membri degli organi di rappresentanza dei militari di cui all'articolo 1476, inviati in missione ai sensi dell'articolo 1478 o al seguito di dipendenti di grado più elevato, siano obbligati a usufruire di vitto e alloggio gratuiti forniti dall'amministrazione;

     e) all'articolo 1818, la speciale indennità pensionabile attribuita ai generali o ammiragli delle forze armate sia determinata tenuto conto del limite previsto dall'articolo 3 del DPCM 23 marzo 2012;

    2. modificare la legge 1o aprile 1981, n. 121, affinché:

     a) all'articolo 5, comma 3, la speciale indennità pensionabile attribuita al capo della polizia-direttore generale della pubblica sicurezza sia determinata tenuto conto del limite previsto dall'articolo 3 del DPCM 23 marzo 2012;

     b) siano abrogati i commi 22 e 23 dell'articolo 43 e l'articolo 43-ter;

    3. abrogare gli tabella 3 e 5 della legge 28 febbraio 2000, n. 42;

    4. sospendere fino al 31 dicembre 2015 il programma pluriennale di A/R n. SMD 0212009, relativo all'acquisizione del sistema d'arma Joint Strike Fighter e la realizzazione dell'associata linea FACO/MROU nazionale, con conseguente riduzione del 50 per cento degli importi da erogare annualmente per il medesimo programma pluriennale;

    5. versare al bilancio dello Stato i risparmi conseguenti all'adozione delle misure di cui ai precedenti punti 1, 2, 3 e 4.

9/5534-bis-A/86. Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Zamparutti.
 




ELEZIONI LAZIO, LISTA BONINO PANNELLA, FDS, PSI, SEL, E VERDI: ILLEGALE E IRRESPONSABILE INDIRE PROSSIME ELEZIONI INDICANDO CON 50 I CONSIGLIERI DA ELEGGERE

[ PARERE PRO VERITATE DEL PROF. MICHELE AINIS ]

 

Angelo Parca

Roma – I gruppi consiliari regionali del Lazio della Lista Bonino Pannella, Federazione della Sinistra, Partito Socialista, Sinistra Ecologia e Libertà, e Verdi hanno quest’oggi 23 novembre inviato alla Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, al Presidente del Consiglio regionale del Lazio Mario Abbruzzese, al Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri e per conoscenza al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un parere pro veritate – richiesto dai gruppi medesimi al Professore Michele Ainis – in merito alla vicenda dell’indizione delle elezioni regionali del Lazio, in particolare in relazione al numero di consiglieri che costituiranno il plenum della prossima legislatura.

A seguito del pronunciamento pubblico della Presidente Renata Polverini di voler indire le prossime elezioni indicando con cinquanta il numero di consiglieri da eleggere, "riteniamo illegale dal punto di vista statutario e irresponsabile politicamente indire le prossime elezioni regionali del Lazio in modo difforme da quanto stabilito dallo Statuto della Regione e da quanto disciplinato dalle regole della legge elettorale vigente. – Dichiarano in una nota congiunta i rappresentanti dei gruppi consiliari Lista Bonino Pannella, Federazione della Sinistra, Partito Socialista, Sinistra Ecologia e Libertà, e Verdi –  Una scelta diversa, – prosegue la nota – infatti, porterà di sicuro la Regione a subire ricorsi di natura amministrativa e la stessa istituzione a una grave situazione di stallo. La scorsa legislatura ebbe un inizio burrascoso, a seguito della mancata presentazione della lista del Pdl di Roma, ed è finita peggio. Per questo ci auguriamo che la prossima abbia un principio diverso, visto che necessariamente deve avere autorevolezza costituente e non essere minata da ricorsi e incertezze amministrative.Fermo restando che i tagli previsti dal Governo attraverso il suo decreto potranno e dovranno necessariamente effettuarsi come i primi atti della prossima legislatura, ciò non può avvenire attraverso autonome interpretazioni dello Statuto e della legge elettorale da parte del Presidente della Regione. – La nota conclude – Ritenendo, dunque, inaccettabile seguire altre strade che non siano quelle rispettose della legalità, abbiamo chiesto un parere pro veritate sulla vicenda al Professore Michele Ainis e auspichiamo possa essere tenuto nella dovuta considerazione dalle massime cariche istituzionali a cui è rivolto."

Michele Ainis (Wikipedia)

Si laurea in Giurisprudenza nel 1978 presso l'Università di Messina, sotto la guida del costituzionalista Temistocle Martines. A Messina comincia anche la sua carriera come docente universitario, per poi trasferirsi all'Università La Sapienza di Roma, all’Università di Teramo e infine all'Università degli Studi di Roma III, come professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico. Il suo primo volume, L’entrata in vigore delle leggi, datato 1986, apre la strada a un centinaio di saggi scientifici di diritto costituzionale, a vari testi di cui è stato curatore, a un codice, e a una ventina di libri, alcuni divulgativi, su temi politici e costituzionali, come L’Assedio. La Costituzione e i suoi nemici, pubblicato nel 2011, un pamphlet in difesa della Costituzione della Repubblica Italiana che fa risalire la genesi dell’illegalità in Italia al rapporto che la politica ha con la Carta costituzionale. Nel 2012 esce il suo primo romanzo: Doppio riflesso. Sempre nel 2012 esce il saggio Privilegium, Rizzoli editore. Scrive sul Corriere della Sera e su L'Espresso come editorialista. Tra i riconoscimenti un premio alla cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il premio Tosato, il premio Giurista dell’anno conferito dall’European Law Students’ Association, il premio Libri dell’anno nella scienza giuridica, il Santa Marinella, il Premio per la cultura mediterranea, il premio Borsellino.




DECRETO INTERMINISTERIALE CHE MODIFICA I PARAMETRI CHIMICI STABILITI PER L'ACQUA: LA PAROLA ALLA COMMISSIONE EUROPEA

[ DECRETO INTERMINISTERIALE ]

 

Il Decreto Interministeriale aggiunge sostanze ritenute cancerogene dall'Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) nei parametri stabiliti per l'acqua potabile dal D.L. 31/2001

Redazione

L’europarlamentare Niccolò Rinaldi  ha depositato  una interrogazione urgente al Presidente della Commissione europea in sostegno alle Osservazioni presentate dall’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment ) in opposizione ad uno schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilità (notification number 2012/0534/I – C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro"). L’europarlamentare ha chiesto che questo schema di decreto sia respinto perché se approvato consentirebbe l’erogazione in Italia  di acque destinate a consumo umano, inquinate da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine.

ALTRI tabella:

22/11/2012 ALLARME SALUTE PUBBLICA: UN DECRETO INTERMINISTERIALE VORREBBE MODIFICARE I PARAMETRI CHIMICI STABILITI PER L'ACQUA POTABILE
09/09/2012 VITERBO LAGO DI VICO, LA PROCURA INTERVIENE LADDOVE L'INERZIA REGNA. SEMBRA IL TRAILER DEL LAGO ALBANO
28/08/2012 CASTEL GANDOLFO, IL LAGO ALBANO HA I GIORNI CONTATI. TOC TOC… REGIONE? MA I SOLDI LI HAI DATI?
02/08/2012 CASTEL GANDOLFO LAGO ALBANO, LA STANGATA DI LEGAMBIENTE: INQUINATI DUE PUNTI SU TRE

 

 


 




GUIDONIA. PRESIDENTE DI UNA SOCIETA’ SPORTIVA MOLESTAVA GIOVANI ISCRITTE. DENUNCIATO DALLA POLIZIA.

Redazione
 
Guidonia (RM) – Ieri 22 novembre gli uomini dell’Ufficio di Polizia di Villalba di Guidonia, coordinati dal dott. Alfredo Luzi, su ordine dell’Autorità Giudiziaria, hanno effettuato una perquisizione in un’abitazione di Guidonia Montecelio finalizzata al rinvenimento di materiale pedopornografico. L’indagine è iniziata a giugno di quest’anno, quando il padre di una ragazza minorenne ha denunciato un uomo che molestava la figlia attraverso internet e con degli sms sul telefono cellulare. L’uomo, sospettato di essere il molestatore, utilizzava un’utenza telefonica non riconducibile direttamente a lui, importunando la ragazza con messaggi a sfondo pornografico. L’uomo, G.A. 45enne, è Presidente di una società sportiva della zona, e dunque aveva libero accesso alle utenze telefoniche delle ragazze iscritte. Tanto che è in corso un’attività investigativa, coordinata dal P.M. del Tribunale di Tivoli dott. Mimmo, per accertare eventuali altre vittime dell’uomo. Nel momento in cui hanno individuato il molestatore, gli agenti hanno appreso che la sua attività lavorativa principale era un’altra e che da tempo era assente dal lavoro per malattia. Pertanto, la perquisizione è stata estesa anche agli ambienti da lui utilizzati in ambito lavorativo. Gli investigatori hanno trovato una gran quantità di materiale pornografico, oltre all’elenco dei telefoni delle ragazze molestate, nonché alcune cartucce detenute illegalmente.G.A. è stato quindi denunciato con l’accusa di molestie e disturbo tramite telefono, e per detenzione illegale di munizionamento da guerra. Il materiale sequestrato verrà esaminato dalla Polizia Postale e Telecomunicazioni per verificare eventuali collegamenti finalizzati all’acquisizione e diffusione di materiale pedopornografico.

tabella PRECEDENTI:

25/08/2012 GUIDONIA. ADESCAVA GIOVANI SU INTERNET. SETTANTENNE DENUNCIATO DALLA POLIZIA


 




ROMA, MUNICIPIO 2 “GIORNATA DELL’ ALBERO”. DE SALAZAR: “ENNESIMA PAGLIACCIATA DELLA MAGGIORANZA”

Redazione

Roma – “La maggioranza del  Municipio 2, attraverso l’inconsistente iniziativa di questa settimana chiamata la ‘Giornata dell’Albero’ , che prevede  la piantumazione di 150 nuovi alberi in alcune vie che fanno capo alla circoscrizione, sta tentando invano di recuperare qualche consenso prima della tornata elettorale della prossima primavera. – Lo afferma in una nota Francesco De Salazar Presidente del Movimento Cittadino Flaminio Parioli Villaggio Olimpico. – Invece di preoccuparsi – prosegue De Salazar – di far potare numerosi alberi presenti nei nostri quartieri, che mettono a rischio la salute  e la sicurezza dei residenti l’assessore Gloria  Pasquali pensa di promuovere il Verde, elargendo qualche finanziamento a qualche associazione di zona, dimenticando le proprie deleghe sulle politiche educative per la famiglia, sport e cultura. Non mi meraviglio – prosegue De Salazar- di questa ennesima pagliacciata della maggioranza locale. In questi  anni invece di predisporre azioni su sicurezza, decoro urbano, ampliamento di centri anziani, asili nido ecc…,  temi sventolati  in campagna elettorale e mai messi in atto, De Angelis e company si sono soltanto preoccupati di concedere licenze commerciali (dubbie) a bar e ristoranti favorendo l’ampliamento degli stessi con pedane su strada oltre ad occupazioni di suolo pubblico e parcheggi interrati senza scrupoli. – De Salazar conclude – Sabato 1 Dicembre, avremo modo di denunciare questi soprusi della maggioranza locales durante la ‘Passeggiata per La Sicurezza e il decoro dei quartieri’ organizzata dal nostro Movimento con appuntamento alle ore 11:00 a Piazza dei Carracci”
 




VITERBO, SUCCESSO PER LA PRESENTAZIONE DEL PRODOTTO "CAROTE IN AGRODOLCE DELLA TUSCIA"

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Redazione

Viterbo – L’assessore provinciale all’Agricoltura e Valorizzazione dei Prodotti tipici locali Franco Simeone ha partecipato questa mattina alla presentazione di “Carote in Agrodolce della Tuscia” il prodotto dell’Azienda Vita Nova di Francesco Pasquini.  L’iniziativa è stata organizzata dal Club Enogastronomico della Tuscia presso il Comune di Viterbo.

“Ho accolto volentieri l’invito degli organizzatori – ha spiegato Simeone – soprattutto perché ho avuto l’occasione di conoscere più a fondo, attraverso documenti e testimonianze, la storia di un prodotto un tempo profondamente radicato nella tradizione contadina della Tuscia e molto importante anche dal punto di vista economico. La produzione delle carote ha purtroppo subito a partire dal 1970 un drastico calo fino a scomparire del tutto. Assistere oggi alla ripresa di una tradizione è senza dubbio un segnale importante che non solo va accolto positivamente, ma va incoraggiato e sostenuto. Come ho avuto modo di ripetere in più occasioni – ha aggiunto l’assessore –  l’agricoltura può essere un importante ammortizzatore sociale nei periodi di crisi, come dimostrano le esperienze del passato quando la risorsa terra si è rivelata fondamentale per assicurare lavoro ai giovani. Incoraggiare gli operatori economici impegnati nel promuovere e sperimentare nuove produzioni in campo agricolo ed enogastronomico – ha concluso – significa scommettere sulla ripresa della nostra economia indissolubilmente legata al rilancio di un’agricoltura di qualità”.




NEMI, CACCIATORI SELEZIONATORI: UNA NUOVA LETTERA SEGNALA AL SINDACO ALTRE SPECIE DA ABBATTERE.

Redazione

Nemi (RM) – Una nuova lettera, circola  nel paese delle fragole. E' una piacevole nota satirica che tiene viva quella giusta ironia che viene utilizzata per parlare verosimilmente di fatti e personaggi.

Per una migliore comprensione del lettore si suggerisce di leggere l'articolo precedente: [ NEMI, CACCIATORI SELEZIONATORI: UNA LETTERA SEGNALA AL SINDACO LE SPECIE DA ABBATTERE.]

Ecco la lettera che 'gira' per Nemi:

"Nella fretta di sollevare il Sindaco – Alberto Bertucci – dall’onere del censimento delle specie, non abbiamo preso in considerazione le altre specie presenti sul territorio nemese. Ci scusiamo con il lettore e prontamente rimediamo alla dimenticanza.

Intanto, alla luce dei recenti avvenimenti, dobbiamo doverosamente registrare delle sostanziali modifiche del carattere della Bertuccia dal capello riccio: il carattere ridens, che già si era evoluto verso l’istericus, è definitivamente scomparso. E’ subentrata la fronte aggrottata ed il labbro imbronciato, per cui la nuova classificazione è Macaca municipalis hirta attapirata L.

Si ritiene opportuno riportare anche le caratteristiche peculiari della femmina. Si prende cura amorevolmente della numerosa prole e del fedele compagno, cucinando per tutti prelibati manicaretti: sovente stazione nella stanza dell’augusto compagno cingendo protettiva la spalliera dello scranno istituzionale e non disdegnando, qualora sia necessario, l’allattamento dell’ultimogenito. Provvede personalmente alla pulizia dell’Ufficio, districandosi leggiadra tra sedie e scrivanie. A questo punto ci sembra già di sentire i commenti del lettore: Che palle! Abbiamo capito è brava e amorevole. Possibile che non ha un difetto? Il lettore si rassicuri, c’è là, c’è là. Ha un carattere volitivo, tanto che passa in un batter d’occhio, dal ridanciano all’incazzoso e viceversa. Potentemente automunita, la utilizza anche per minimi spostamenti parcheggiandola con ineffabile noncuranza dove capita, in barba ai divieti, a volte sotto l’occhio bonario e deferente del Fido Braccio Destro. Provetta guidatrice, impegna con rara maestria perigliose discese (ad altre proibite) allo scopo di prelevare dalle fatiche scolastiche l’adorata prole: Lei può, Lei è la Prima Domina.

Mentre eravamo impegnati nella faticosa opera di censimento, ci siamo imbattuti in una antica pergamena che riportava tra l’altro, la presenza nella valle del lago di animale dalle caratteristiche molto interessanti. Accurate ricerche ci hanno permesso di risalire ad una specie ormai estinta, il Bradypus tridactylus nemus sacrum L. (Bradipo tridattilo del bosco sacro), che si aggirava pigramente tra i rami della quercia sacra. Facile è stata l’individuazione dei diretti discendenti, più parassitari che perniciosi, che sono rappresentati da tre biotipi: il Bradypus pentadactylus veliternum candidus L. (Bradipo dal pelo bianco), il Bradypus pentadactylus cinthianum necrofori L. (Bradipo degli alberi pizzuti) ed il Bradypus pentadactylus nemus nemus L. (Bradipo mimetico). Quest’ultimo ha la singolare capacità di sparire in un attimo e di rendersi introvabile per ore: giri gli occhi e non c’è più. Di abitudini prevalentemente mattutine, sono caratterizzati (quando operano pro domo sua) da una notevole vivacità e alacrità. Immediatamente dopo l’entrata in servizio piombano in una apatia assoluta, accompagnata però da un bisogno smisurato di cibo, che solitamente viene consumato avidamente nei bar cittadini e talvolta, anche in quelli del Paese di fronte.

Allo scopo di sfuggire ai predatori (segnatamente la Bertuccia dal capello riccio, il Gorilla di Vigna Grande ed il Tricheco volante, che tentano inutilmente di aumentare la loro produttività) si spostano in branco, a bordo dei potenti mezzi in dotazione (consumando enormi quantità di carburante), nella perenne ricerca dell’attrezzo o del materiale (fondamentale per l’esecuzione del lavoro assegnato), puntualmente dimenticato. Dotati un orologio biologico precisissimo, un’ora prima della fine della giornata di duro lavoro (duro?! lavoro??!!), si avvicinano lentamente, in ordine sparso, al timbra cartellini, allo scopo di riconquistare l’agognata libertà e tornare più vivaci e più alacri che pria.

Nel concludere il censimento, segnaliamo una specie altamente perniciosa appartenente alla famiglia dei Sirenidi: il Dugon dugon Mary of half a million L. (Dugongo del lago). In questo caso, l’uso dell’inglese nella classificazione è d’obbligo poiché, il Dugongo del lago si crede un sosia di Elvis Presley the Pelvis: per questo motivo da alcuni studiosi è classificato come Dugongo pseudo elvis. Sempre di nero vestito, uso guatar tacendo e tacendo rosicar, per l’altrui virtude (chiediamo venia alla Benemerita per la contaminazione dell’antico motto), scorazza ad ogni ora del giorno e della notte per le vie del paese a bordo di residuati bellici della Seconda Guerra mondiale. Predilige quello del Sol Levante, verde e puzzolente come una scardafella, con il quale percorre innumerevoli volte il Corso, emettendo ad intervalli regolari un potentissimo verso: Vroom! Vroom!! Da abbattere assolutamente.

Nel congedarci definitivamente dobbiamo confessare al lettore un rovello che negli ultimi tempi ci assilla. È vero che il Cinghiale è un timoroso suino dalle abitudini notturne e sostanzialmente innocuo, per cui merita di vivere e prosperare indisturbato nella valle del lago, ma è altrettanto vero che è saporitissimo. Che fare? Cedere o non cedere alle tentazioni della carne? Accontentarsi del solito maiale (Sus scrofa domesticus)? Ma sì, magari solo un cosciotto arrosto, però gli compro una protesi …si si, una bella protesi. Cara, faccio un salto alla valle, accendi il fuoco.

L’amico del giaguaro"

tabella PRECEDENTI:

09/11/2012 NEMI, CACCIATORI SELEZIONATORI: UNA LETTERA SEGNALA AL SINDACO LE SPECIE DA ABBATTERE.

 




TORTURE AI BAMBINI E PEDOPORNOGRAFIA: LA PIU' GRANDE INCHIESTA D'ITALIA. SE TUTTO VA BENE I CRIMINALI SCONTERANNO SOLO QUALCHE ANNO DI CARCERE

Uno dei molteplici casi: Un bambino italiano completamente nudo, con falli di gomma in mano, vicino ad una donna anch’essa parzialmente nuda; Oltre ad atteggiamenti richiamanti al sesso, il bambino reggeva dei cartelli con scritte delle bestemmie, urinava su un crocifisso e prendeva l’ostia inginocchiato dinnanzi al sesso nudo della donna che si è rivelata, poi, essere la madre.

 

Chiara Rai

Salerno – E’ di quattro giorni fa, 19 novembre, la notizia di arresti nell’ambito della pedopornografia partiti da Salerno. Si è accennato a violenze sessuali e torture ma non si è entrati nel dettaglio perché si tratta del primo caso in Italia che parla della più grande rete di associati e di milioni di files rinvenuti appartenenti ad “insospettabili” criminali. E’ un argomento complesso che non può essere affrontato in una volta sola, per questo si inizia oggi, ma si continuerà con una serie di approfondimenti per conoscere come funzionano queste reti virtuali anonime che celano attività delittuose e criminali perpetrate a danno dei bambini. Atti alla mano. Conoscere questi meccanismi è essenziale perché non solo rende la vita difficile a questi criminali che vorrebbero rimanere anonimi ma mette in allerta da un nuovo grandissimo pericolo: la rete profonda. Nascosta.

Oggi 23 novembre, presso la Procura di Salerno si tengono i primi interrogatori di garanzia di queste persone, se così si possono definire. L’orrore del “Deep web” purtroppo è una realtà concreta con criminali in carne ed ossa che utilizzano la rete per diffondere materiale pedopornografico ma soprattutto per continuare a compiere violenze sessuali, atti osceni e torture su neonati grazie a nuove conoscenze perverse. Undici indagati sparsi in tutta Italia: Terni, Roma, provincia di Mantova e poi ancora in provincia Vicenza, Vercelli, Brescia, Genova, Torino, Catania. Arresti e perquisizioni sono in corso in Campania, Lazio, Umbria, Liguria, Piemonte, Lombardia e Veneto. Due  in carcere. Circa sette ai domiciliari. Le ordinanze son state emesse dal Gip di Salerno Renata Sessa, su richiesta del Pm della Procura distrettuale della città campana, Francesca Fittipaldi. Sono intermediari, insospettabili divulgatori di materiale pedopornografico, oltre 5 milioni di file dell’orrore, utilizzando la sottorete internet denominata “deep web” che garantisce l’anonimato. 

Si tratta del più grande archivio pedopornografico mai rinvenuto finora in Italia. Tra milioni di immagini e video, scoperti dalla Polizia Postale della Campania, vi sono anche filmati e foto di neonati sottoposti a torture talmente macabre che possono aver portato questi bambini di pochi mesi anche alla morte. Le immagini e i video pedopornografici del database erano suddivisi per categorie: quelli più crudi erano classificati come "hurtcore" e "death". L’ipotesi di omicidio non viene esclusa dagli investigatori. La diffusione del materiale avveniva in Campania e da qui alle altre regioni d’Italia. Non è invenzione, è realtà e internet è stato il mezzo di diffusione di queste azioni immonde.

Tutto parte da una denuncia in Procura di una giovane salernitana che ha riferito di avere scaricato file musicali di Edith Piaf. Quando però era andata ad aprirli, gli erano comparse sul computer foto pedopornografiche. La giovane donna si è recata subito in Procura a spiegare l’accaduto. Queste persone sono indagate per il reato di cui all’articolo 416 del codice penale. Poiché associandosi tra loro e con altri soggetti non ancora identificati, realizzavano un sodalizio criminoso estrinsecatosi in una comunità virtuale in internet. L’elemento soggettivo caratterizzante il reato è il dolo specifico, consistente nella coscienza e volontà di aderire alle idee e far parte dell’associazione, di contribuire a mantenerla in vita, nonché di condividerne gli scopi e favorire l’attuazione dell’indeterminato programma delittuoso volto ad una serialità di delitti, tra cui è indubbio l’abuso sessuale ai danni dei minori. 

Si tratta di una vera e propria comunità virtuale che conta oltre seimila affiliati di diverse nazionalità, con una gerarchia e regole ferree che disciplinano sia la partecipazione che l’esclusione. Viene definita una associazione stabile ed organizzata. Gli associati dovevano accedere alla rete di anonimizzazione Tor.
Per citare uno dei molteplici casi: una donna del ’64 insieme al compagno del ’48 fornivano materiale “inedito”, cioè prodotto da loro stessi servendosi del figlio minore della donna con il quale questa compiva degli atti sessuali. La madre abusava di suo figlio di circa 7 anni. E’ un orrore. Si tratta di persone “anonime”, di gente comune che tortura i minori, i propri stessi figli o cerca di abusare di bambini affidategli per fiducia: ad esempio per lezioni private, baby sitter, amici. Ci sono coppie con figli maggiorenni che si divertono ad abusare di minori oltre ad essere scambisti e cultori della perversione. C’è un passaggio terribile nell’enorme fascicolo giudiziario, in uno dei milioni di link visionati dalla Polizia Giudiziaria è descritto questo bambino italiano completamente nudo, con falli di gomma in mano, vicino ad una donna anch’essa parzialmente nuda; “si poteva osservare inoltre,  – citazione testuale – che oltre ad atteggiamenti richiamanti al sesso, il bambino reggeva dei cartelli con scritte delle bestemmie, urinava su un crocifisso e prendeva l’ostia inginocchiato dinnanzi al sesso nudo della donna che si è rivelata, poi, essere la madre”.

A seguito della legge n. 269 datata 1998, nel nostro Paese sono state introdotte norme specifiche contro la pedofilia. Umiliazione, violenza, danni psicologici su delle creature innocenti possono essere puniti con solo quattro anni di reclusione? Le persone che si macchiano di simili reati dovrebbero finire a vita ai lavori forzati, rinchiusi in pochi metri quadri e buttata la chiave.

Così l’art. 600 del nostro codice penale, stabilisce la pena di reclusione da sei a dodici anni in caso di sfruttamento dei minori al fine di realizzare esibizioni pornografiche o di produrre materiale pornografico; la pena della reclusione da uno a cinque anni in caso di distribuzione, divulgazione o pubblicazione di notizie o informazioni finalizzate all’adescamento o allo sfruttamento dei minori degli anni diciotto; la pena della reclusione sino a tre anni in caso di cessione consapevole, ed anche solo a titolo gratuito, a terzi di materiale pedopornografico. Oltre ai succitati reati gravi e ben delineati, l’attuale normativa prevede all’art. 600 quater del codice penale, il reato di detenzione di materiale pedopornografico. Secondo la previsione legislativa, chiunque, al di fuori delle precedenti condotte indicate dall’art. 600 ter, consapevolmente si procuri o disponga di materiale pornografico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale dei minori degli anni diciotto, è punito con la reclusione fino a tre anni o con la multa non inferiore a 1.549 euro.

Noi non possiamo cambiare la legge, ma possiamo invocare l'applicazione per questi individui, della massima pena prevista senza sconti di sorta.
 




ROMA, BRETELLA DI COLLEGAMENTO AUTOSTRADA A1/A12 "PEDEMONTANA DEI CASTELLI": UN MOSTRO DA 1,6 MILIARDI DI EURO

[ VERBALI CONFERENZA DEI SERVIZI C/O MINISTERO INFRASTRUTTURE – LUGLIO 2012 ]

 

Oggi 23 Novembre a Frascati "Sala degli "Specchi" del palazzo comunale ore 18 “incontro-dibattito pubblico sulle conseguenze devastanti del progetto del grande raccordo anulare bis

 

Alberto De Marchis

Frascati (RM) – Seppure possa essere vero che buona parte del raccordo anulare in taluni momenti della giornata presenta un elevato traffico, appare alquanto pericoloso tentare di affrontare il problema della congestione del traffico inseguendo ancora una volta il modello tradizionale della mobilità basata sull'asfalto e sul trasporto su gomma. Infatti, il progetto relativo al raccordo anulare bis, con un costo di oltre 1,6 miliardi di euro solo in parte sostenuto dalla Comunità Europea, avrebbe un impatto piuttosto devastante sull'ambiente ed il territorio in termini di consumo del suolo, ettari sottratti all'agricoltura ed all'agro romano, spesso in zone di pregio, come quelle dei vigneti doc e docg vicino Frascati o presso Fioranello Ciampino  coinvolgendo molti comuni a partire dalla capitale. Intanto stenta ancora ad affermarsi un modello di mobilità alternativo a quello del trasporto su gomma.

“ Saluto con favore la nascita del coordinamento dei Municipi VIII, X, XI e XII di Roma e dei comuni di Frascati, Grottaferrata, Marino, Zagarolo, Palestrina, Ciampino, Gallicano nel Lazio e Montecompatri contro il progetto della nuova autostrada A12-A1.  – Dichiara il Vice presidente del Consiglio regionale del Lazio Bruno Astorre Dodici realtà di Roma e della Provincia si uniscono per dire un no forte e deciso contro un’opera faraonica quanto inutile, – prosegue Astorre – con conseguenze devastanti per il Lazio, dato che andrebbe a impattare zone ad alta densità abitativa o destinate alla coltivazione di prodotti tipici."

Il segretario dei Verdi del circolo Dario Paccino di Marino, Ivano Ciccarelli dichiara: "Apprendiamo della nascita del ‘coordinamento interistituzionale’ dei  municipi VIII, X, XI e XII di Roma e dei comuni dei Castelli Romani di Frascati, Grottaferrata, Marino, Zagarolo, Palestrina, Ciampino, Gallicano nel Lazio e Montecompatri. Speriamo, dunque, si cominci seriamente a parlare tra la gente, tra gli abitanti e tra gli agricoltori, del famigerato progetto della nuova autostrada A12-A1 cosidetta: pedemontane dei Castelli, che, se realizzata, solcherà molti comuni castellani, stravolgendo irreversibilmente i luoghi, l’identità e la vita di tutte, tutti. Come circolo Dario Paccino di Marino e Federazione dei Verdi del Lazio – prosegue Ciccarelli –  siamo pienamente soddisfatti di aver centrato l’obiettivo di aver divulgato nel Lazio sia la notizia che i progetti. Sempre da quanto riportato dagli organi della stampa – non da L'osservatore laziale – rileviamo alcune inesattezze sulle quali è doveroso fare alcune nostre precisazioni sostanziali: presso il Ministero delle Infrastrutture a Roma, ‘nel mese di luglio’ (esattamente il 12 luglio), non si è tenuta una ‘pre-conferenza’, bensì una Conferenza dei Servizi bella e buona! Dove risulta palesemente che solo il rappresentante del Comune di Frascati (centro-sinistra) ha ‘rappresentato le proprie preoccupazioni’ mentre altre Amministrazioni, come per esempio Zagarolo e Gallicano (entrambe anch’esse di centro-sinistra) hanno detto: i nostri pareri sono subordinati alla realizzazione di un casello nel nostro comune… A scanso di equivoci, il circolo Dario Paccino dei Verdi di Marino, rende noti i verbali di quella conferenza. [VERBALI CONFERENZA]  Dunque, ben venga il coordinamento interistituzionale, nella speranza che intervenga e dipani la nebbia che sembrerebbe velare le menti di taluni governanti dell’Italia dei beni comuni… – Il segretario conclude – E invitiamo tutte e tutti a partecipare ad un ulteriore occasione di approfondimento sul progetto della pedemontana dei Castelli che si svolgera’ – a cura dell’ass. italia nostra – presso la sala degli specchi del comune di frascati, venerdi’ 23 novembre dalle ore 17 in poi."

Intanto Italia Nostra Castelli Romani con Alternativ@Mente ed il forum "Salviamo il Paesaggio coordinamento Roma e Provincia" invitano il Sindaco tutti i Consiglieri Comunali, gli Assessori e tutti i cittadini del comune di Frascati all’iniziativa “incontro-dibattito pubblico sulle conseguenze devastanti del progetto del grande raccordo anulare bis, centinaia di ettari di terreni agricoli distrutti etc. etc – un'altra mobilita' e' necessaria!” , prevista per oggi venerdi 23 novembre alle ore 18:00 presso la sala degli "Specchi"  del palazzo comunale di Frascati, con interventi di: Gualtiero Alunni,  (Comitato No-Corridoio Roma-Latina) Ferdinando Bonessio (Ecologisti Reti Civiche Verdi Lazio) Lucio Pettine (Salviamo il Paesaggio)  Noris Pivetta (Comitato NO Progetto Raccordo Anulare bis) a cura di Enrico Del Vescovo (Presidente ITALIA NOSTRA Castelli Romani).

tabella PRECEDENTI:

04/09/2012 ROMA, GRA BIS, ASTORRE (PD): OPERA INUTILE E DANNOSA, MALCOTTI RIFERISCA IN COMMISSIONE
22/07/2012 ROMA, IL COMUNE STA ELABORANDO PIANO PER TRASFORMARE 2MILA ETTARI DI AGRO ROMANO PER REALIZZARE 25MILA APPARTAMENTI


 




ARDEA, UN CITTADINO DENUNCIA IL PERDURARE DEI RITARDI NELLA CONSEGNA DELLA POSTA

Redazione

Ardea (RM) – "La presente per denunciare il perdurante disservizio nel recapito di corrispondenza in questa cittadina che – nonostante interventi del cessato Comitato di Quartiere Nuova Florida negli anni passati, del Sindaco di Ardea presso Poste Italiane, di segnalazioni sulla stampa da parte di privati cittadini non pare trovare una soluzione. – scrive Ezio Zucchi alla nostra redazione – Forse Poste Italiane – prosegue Zucchi – che lo scorso anno ha avuto confermata l'esclusiva del servizio universale fino al 2026, ma che è anche e soprattutto banca/assicurazione (come rilevabile dalla distribuzione degli sportelli negli uffici postali) – ormai non è più interessata a svolgere questo servizio nel rispetto del D.L. 22 luglio 1999, n. 261 (art. 3, comma 4 b) nonché della Carta della qualità del servizio pubblico postale, o almeno non pare poterlo o volerlo fare sul nostro territorio.

Da rilevare che da molto tempo solo su pochissima corrispondenza è impresso un timbro datario del luogo di partenza o di smistamento. Perché? Per celare il disservizio o forse per evitare fastidiose contestazioni? Quando invece il timbro c’è ecco che gli ingiustificati ritardi appaiono evidenti, come avantieri, 19 novembre 2012, data nella quale mi è stata recapitata una lettera partita da Novara l'8 novembre, dopo ben 11 giorni.

La generalizzata sfiducia nelle Istituzioni unita alla convinzione dell’esistenza di una fitta rete di protezione politica per i grandi Commis,  l’evidente conflitto di interessi fra il controllante (il Ministero) ed il controllato (lo Stato è il maggior azionista di Poste Italiane SpA), la conclamata attitudine di sufficienza da parte dell’apparato burocratico dello Stato italiano nei confronti dei cittadini vassalli, generano nell’utenza (soprattutto delle fasce più deboli e meno acculturate), un senso di impotenza e passività, che ha come risultato che solo qualche raro reclamo arrivi fino ai Suoi Uffici e che quindi permette a Poste Italiane Spa di vantare il raggiungimento di standard di qualità ed efficienza assolutamente non riscontrabili nella realtà.

Mi auguro – conclude il cittadino –  che il Ministero voglia e possa:
–      Intervenire su Poste Italiane SpA per il puntuale rispetto del D.L. suddetto, in tutte le sue parti;
–      Richiedere ed ottenere da Poste Italiane la reintroduzione del timbro datario su tutta la corrispondenza, compresa quella posta massiva; 
–      Aiutare a portare finalmente un po’ di normalità (almeno per quanto riguarda i servizi postali) sul territorio di Ardea.
Anticipatamente ringrazio e porgo distinti saluti.
Ezio Zucchi"
 




MANCIURIA (UDC): “LABORATORIO LAZIO E LISTA PER L’ITALIA RAPPRESENTANO IL NUOVO, SACCONE ESPRIME VECCHIA POLITICA DEI DUE FORNI”

La proposta lanciata dal vicepresidente Ciocchetti: creare un ‘Laboratorio Lazio’ per il Campidoglio e la Pisana, quale nuovo contenitore di moderati che dialoga con quell’area politica e società civile da contrapporre alla sinistra  ostaggio di  Vendola e Di Pietro

 

Redazione

Roma – “Ancora ci chiediamo se la motivazione di preparare il partito alle elezioni regionali sia stata una buona ragione per commissariare l’Udc del Lazio. Per dirla meglio, non sembra che Saccone stia attuando le motivazioni che hanno portato alla sua nomina, e cioè predisporre il programma del partito alle prossime elezioni e avviare una campagna d’ascolto dei cittadini e delle realtà territoriali che convivono con i problemi quotidiani della crisi economica, perché al momento pare che l’unica voce che ascolti sia quella di chi l’ha nominato”. Commenta così, il referente Udc Anci Lazio Sergio Manciuria  i giudizi espressi dal commissario regionale dell’Udc laziale, Antonio Saccone, riguardo l’ipotesi di una candidatura del vicepresidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti, alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, a capo di una rinnovata coalizione che faccia perno sull’Udc  e la società civile.


“Valutazioni di tale portata – osserva il Capogruppo Udc per Anguillara – sono più appropriate alla scelta di un congresso che rappresenti tutte le anime del partito, piuttosto che del commissario protempore, ben lontano dai problemi del territorio, che lo affianca. Saccone ha criticato senza appello la proposta lanciata dal vicepresidente Ciocchetti di creare un ‘Laboratorio Lazio’ per il Campidoglio e la Pisana, quale nuovo contenitore di moderati che dialoga con quell’area politica e società civile da contrapporre alla sinistra  ostaggio di  Vendola e Di Pietro.
E lo ha fatto – puntualizza il responsabile sabatino – non capendo che così si mettono da parte antichi valori  e si sacrifica il nuovo che darebbe nuova linfa all’Udc del Lazio e non solo, unicamente per aprire le porte ad alleanze politiche, tutte da verificare, in chiave nazionale”.

Manciuria poi ha proseguito il suo sfogo rivolgendosi anche al capogruppo Udc in Consiglio regionale Francesco Carducci, dicendo che “va bene prendere tardive distanze dai capigruppo Pdl e Idv alla Pisana  al centro delle note vicende giudiziarie degli ultimi giorni, ma siccome non basta ritenere che la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto, sarebbe utile conoscere nel dettaglio tutte le spese ed i giustificativi specifici e non generici del Gruppo Udc  che Carducci ha presieduto e tuttora presiede, poi possiamo parlare di buttare alle ortiche prospettive di governo che, tolte le mele marce, hanno permesso al Lazio di essere ben amministrato grazie all’apporto del Vicepresidente Ciocchetti e dell’Assessore Forte. Credo – conclude Manciuria – che se il governo che nascerà dalle prossime elezioni dovrà operare nella scia dell’agenda Monti, anche  la coalizione che affronterà la sfida del Lazio, con buona pace di coloro che applaudono alla miopia del commissario regionale, dovrà  guardare oltre le alleanze che non interessano più l’elettorato che oggi si astiene e puntare ad un programma fondato sullo sviluppo e sull’occupazione come deterrente alla crisi che attanaglia le famiglie, per coinvolgere  e appassionare i cittadini e l’intero territorio alla vita politica della nostra regione”.