FROSINONE, VERTENZA VIDEOCON: APPELLO AL GOVERNO PER PROLUNGARE GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI A 1.300 LAVORATORI

Angelo Parca

Frosinone – Circa 1.300 lavoratori Videocon entreranno in mobilità dal 14 dicembre. La loro situazione è drammatica. A lanciare l'allarme è la federazione di Sinistra. Nel corso del pomeriggio sono arrivate le risposte dell'assessore Zezza.

“Il ministero del Lavoro prenda subito in considerazione la richiesta di proroga per altri sei mesi della cassa integrazione per i 1300 lavoratori dell’ex Videocon, che dal 14 dicembre prossimo entreranno in mobilità, e riconosca lo stato di crisi nel territorio della provincia di Frosinone”. E’ quanto dichiara il capogruppo della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi, presente questa mattina insieme al responsabile regionale lavoro del Prc, Claudio Fiorella, all’assemblea organizzata sotto la Prefettura di Frosinone  dai dipendenti dell’ex azienda di cinescopi per televisori, dichiarata fallita nei mesi scorsi.

“Il Governo ha il dovere di intervenire – continua Peduzzi – soprattutto considerato il vuoto istituzionale della Regione Lazio che con il suo disinteresse sta rischiando persino di mandare in fumo quei 500 milioni di euro previsti per progetti europei mai avviati dall’attuale Giunta, che comprendono, tra l’altro, anche la riconversione industriale”.

“Dal canto nostro – conclude Peduzzi – andremo avanti al fianco dei lavoratori, fino a quando non sarà convocato l'incontro al ministero del Lavoro, sotto il quale continueremo a manifestare nel caso in cui non vengano assunti accordi significati per il futuro occupazionale di ben 1300 lavoratori”.

“In seguito alle ultime verifiche tecniche effettuate con il Ministero del Lavoro, siamo pronti a convocare le parti coinvolte nella vertenza Videocon al fine di ottenere la prosecuzione degli ammortizzatori sociali”.

È quanto dichiara l’assessore alle Politiche per il lavoro e formazione professionale, istruzione e diritto allo studio della Regione Lazio, Mariella Zezza.

“Come sempre ho fatto e  dimostrato, – prosegue – la mia vicinanza ai dipendenti coinvolti e alle loro famiglie è massima, così come l’impegno per trovare una soluzione sul piano occupazionale e produttivo. Il coinvolgimento dell’Asi e la richiesta di 8 milioni di euro per attivare il FEG sono la risposta più efficace a chi, solo a parole e per troppo tempo, si è interessato alla vicenda Videocon esclusivamente per fini propagandistici”.




ARICCIA, GIOVEDI' SGARBI PRESENTA "LA MORTE DI CLEOPATRA" A PALAZZO CHIGI

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Redazione

Ariccia – Giovedì 29 novembre, ore 18,00, Vittorio Sgarbi presenterà a Palazzo Chigi in Ariccia la Morte di Cleopatra dello “Pseudo-Caroselli”, uno straordinario dipinto inedito di un misterioso pittore del ‘600 così detto per l’affinità con il pittore caravaggesco Angelo Caroselli, con cui è stato a lungo confuso.

La conferenza si inserisce nell’ambito del programma di presentazione e mostra presso il Palazzo Chigi di Ariccia, sede del Museo del Barocco, di dipinti inediti del Barocco italiano da parte di studiosi di livello internazionale, specialisti sui singoli artisti e le rispettive scuole pittoriche. I dipinti, provenienti da collezioni private estere, rimangono in mostra per due mesi nel Palazzo Chigi.

Le opere, tutte di altissima qualità, sono tutte inedite, per la prima volta esposte e pubblicate di volta in volta in singoli fascicoli, nella collana “Quaderni di Palazzo Chigi”.

Un’iniziativa di alto livello scientifico e culturale, che si propone di fornire un significativo ed inedito contributo allo studio della pittura del Seicento e Settecento. Tra gli studiosi che hanno sino ad oggi partecipato, Alberto Lattuada, Vincenzo Pacelli, Massimo Pulini, Erich Schleier, Annalisa Scarpa, Nicola Spinosa, Nicholas Turner ed altri.


La morte di Cleopatra

La composizione illustra un tema caro alla pittura del ‘600, svolto con particolare originalità e caricato di complessi connotati simbolici di non immediata decodificazione. L’impostazione è quella di una carnascialesca e sguaiata messinscena teatrale.

L’episodio della morte di Cleopatra, avvenuto nell’agosto del 30 a. C., dopo la sconfitta di Azio e il suicidio del suo amante Marco Antonio, è ricordato dai classici (Virgilio, Orazio, Lucano, Svetonio, Velleio Patercolo, etc.). Viene descritto con particolare attenzione da Plutarco, il quale racconta che la regina “raccoglieva ogni sorta di veleni mortali, tra i più forti che ci fossero, e di ciascuno di essi provava se erano efficaci e nello stesso tempo indolori, propinandoli ai detenuti in attesa di morire. Poiché vide che quelli istantanei procuravano una morte subitanea, ma dolorosa, e i più dolci non erano rapidi, provò gli animali, osservandoli di persona, mentre venivano applicati uno dopo l'altro. Fra tutti trovò quasi solo il morso dell'aspide, che induceva nelle membra un torpore sonnolento e un deliquio dei sensi, senza per questo arrecare spasimo o provocare gemiti; non appariva che un lieve sudore alla fronte, mentre le facoltà percettive svanivano, si rilasciavano dolcemente, e resistevano a ogni tentativo di risvegliarle e richiamarle in vita, come chi dorme profondo…” (Vita di Marco Antonio). Le fonti dicono che  si  suicidarono  con  lei  anche  due  fedeli ancelle, quelle presenti nel dipinto, come ha riproposto William Shakespeare nella  sua  tragedia  Antonio e Cleopatra  edita nel 1623, chiamandole Carminia e Ira.

 


Il pittore

 

La tavola è riferibile al cosiddetto “Pseudo-Caroselli”, un misterioso ‘pittore di genere’, forse di origine nordica, ma di cui non conosciamo il nome, prossimo ai modi di Angelo Caroselli (Roma 1585-1652), con cui è stato spesso confuso; l’incognito generista è autore di una serie di dipinti di soggetto allegorico dai toni caricaturali, tra il magico, lo stregonesco, l’occultistico, il negromantico e la vanitas, non privi di erotismo dissacrante e accentuazioni volgari, con donne vestite sfarzosamente e spesso discinte, cortigiane e prostitute. Emerge la predisposizione a pittore di natura morta, abile nella rappresentazione di stoffe e tappeti, ma anche di animalista.

Il dipinto oggetto dello studio in esame si pone chiaramente come un caposaldo nell’opera dello “Pseudo-Caroselli”, sia in termini qualitativi che per la presenza di personaggi a figura intera. Raro è anche il supporto su tavola, che dimostra una matrice culturale cinquecentesca, peraltro comune ancora una volta a diverse composizione del maestro.

Molto suggestiva l’ipotesi di Federico Zeri, come riferisce Fabrizio Lemme, il quale riteneva che il pittore potesse identificarsi con il paesaggista fiammingo Balthasar Lauwers (Anversa 1578 – Roma 1645), italianizzato Baldassarre Lauri, la cui figlia Brigida sposò nel 1642 in seconde nozze Caroselli. Il pittore romano fu peraltro maestro dei suoi due figli: il paesaggista Francesco Lauri (1610-1635), che secondo la testimonianza di Passeri collaborò nell’esecuzione della Messa di San Gregorio in Santa Francesca Romana, e soprattutto il più noto Filippo Lauri (1623-1694), che copiava e abbozzava le sue opere imitandolo alla perfezione, come ricordava Baldinucci.

Rimane indubbia la matrice caroselliana di tale produzione, sia in termini iconografici che formali. Il Passeri attesta la predilezione da parte del Caroselli di dipinti in “tela da testa” a sfondo ritrattistico, poiché “In cose picciole, e nelle mezze figure prevalse più ch’ in altra cosa…”. Gli antichi inventari confermano l’esecuzione di soggetti affini a quelli riconducibili al suo anonimo imitatore.

L’analisi dei dipinti oggetto di questo contributo mostra tuttavia la mano di un altro artista, non solo per la tipicità rustica e ruvida dei soggetti, ben distanti dalla classicità e dall’eleganza del Caroselli, ma soprattutto per la tecnica esecutiva che è completamente diversa. Come la pittura del romano è progressivamente sempre più sciolta e libera, quella del suo imitatore è invece sempre estremamente levigata nella finitura e accurata in termini descrittivi, mostrando una cultura di matrice cinquecentesca. La descrizione della figura umana evidenzia impacci e licenze anatomiche, oltre ad un’esasperazione espressiva in termini grotteschi e caricaturali.

Si tratta sicuramente di un artista che aveva frequentato la bottega del Caroselli, ma di estrazione nordica, per i caratteri espressionisti della sua ispirazione.    

L’origine di questa pittura è riconducibile ad una matrice culturale olandese o fiamminga, fortemente realistica e materialistica, ben distante dall’idealizzazione della scuola italiana, forse con implicazioni di carattere religioso ed escatologico. Motivi che accomunano l’anonimo generista a pittori come Francois de Nomé detto Monsù Desiderio, Didier Barra, Filippo Napoletano in alcuni suoi momenti, etc.

L’artista poteva avere certamente rapporti con la “Bent” (Houbraken), la cosiddetta Nederlandsche Schildersbent, cioè la “Banda dei pittori neerlandesi”, “costituente una vera e propria compagnia artistica che accoglieva la rigogliosa colonia di pittori, scultori, incisori e decoratori, provenienti dai Paesi Bassi e dalle Fiandre. Come ricorda Hoogewerff i membri, tutti ragazzi tra i venti e i venticinque anni, erano chiamati bentveughels, cioè ‘uccelli della banda’, a ‘costituire una solidarietà professionale e collegiale fra i soci’. La colonia viveva nella zona attorno a piazza di Spagna, tra via Margutta, la Strada Felice (via Sistina) e la via Paolina (via del Babuino). Frequenti erano le scampagnate, le ubriacature nelle osterie romane e le feste che si protraevano fino all’alba presso il Mausoleo di Santa Costanza, noto come ‘Sepolcro di Bacco’. La Schildersbent nasceva in contrapposizione all’Accademia di San Luca, sia per il rifiuto della stessa pratica accademica che per l’atteggiamento anticlassico. Era costituita infatti da artisti che sulla scia del caravaggismo praticavano il naturalismo, con una propensione alla specializzazione e alla pittura di genere; era in pratica una “controversia fra due principi artistici contrastanti”, il naturalismo e il realismo, che nel 1633 era culminata nella causa contro l’Accademia di San Luca, quando la congrega di artisti nordici si rifiutò di pagare la tassa annua a suo favore stabilita da un Breve di Urbano VIII”.

LAZIO TRASPORTO PUBBLICO, LA REGIONE NON PAGA: FINE CORSA PREVISTO PER IL 10 DICEMBRE.

[ LETTERA DI DIFFIDA E MESSA IN MORA ]

Se entro il 10 Dicembre c.a. la situazione non muterà e non cominceranno ad arrivare i pagamenti, tutte le aziende dell’Associazione Uni.A.Mo.La sospenderanno in autotutela il servizio di trasporto pubblico locale con la conseguente paralisi della rete urbana di molte Province della Regione Lazio.

 

Angelo Parca

Lazio – Il servizio di trasporto pubblico si fermerà definitivamente in molteplici Comuni a seguito dei mancati pagamenti della Regione Lazio. Le varie aziende di Tpl si trovano nella condizione, oltre che di non poter più corrispondere gli stipendi al personale, di non poter pagare il carburante e le assicurazioni per i mezzi.

I primi a dover fare a meno del servizio pubblico saranno i cittadini di Fiano Romano e di Capena. Come già annunciato dalla società Damibus Srl, il servizio nei due Comuni verrà sospeso a partire dal prossimo 1 dicembre. Nel frattempo si è costituita l’associazione “Uni.A.Mo.La”, Unione Aziende Mobilità Lazio, che è nata dall’esigenza urgente di tutelare gli interessi ed i diritti delle società operanti nel settore del trasporto su gomma. L’associazione conta oggi circa 50 aziende e una trentina hanno già aderito all’iniziativa di sospendere il servizio pubblico a partire dal 10 dicembre.

Così dopo Fiano (Rm) e Capena (Rm) sarà la volta di Bracciano (Rm), Velletri (Rm), Lariano (Rm), Tivoli (Rm), Artena (Rm), Valmontone (Rm), Palestrina (Rm), Zagarolo (Rm), San Cesareo (Rm), Bellegra (Rm), Genazzano (Rm), Cave (Rm), Segni (Rm), Anzio (Rm), Lavinio (Rm), Pignataro Interamna (Fr), Cassino (Fr), Caprarola (Vt), Ronciglione (Vt), Civita Castellana (Vt), Corchiano (Vt), Gallese (Vt), Fondi (Lt), Lenola (Lt), Valle Bernardo (Lt), Camposerianni (Lt), Liverani (Lt), Formia (Lt), Gaeta (Lt), Spigno Saturnia (Lt), Sonnino (Lt), Sezze (Lt), Roccagorga (Lt), Pontinia (Lt), Cisterna di Latina (Lt). L'elenco sembra ormai destinato ad aumentare. “Su di un primo livello, stante l’atrofico ritardo della Regione Lazio nei pagamenti dei corrispettivi per i servizi di trasporto resi, considerato che tale ritardo investe tutto il 2012 ed anche taluni bimestri del 2011, – Dichiara Giuseppe Cilia Presidente dell’associazione Uni.A.Mo.La – considerata l’impossibilità – prosegue Cilia – materiale delle imprese di continuare a sostenere i costi di gestione (gasolio, personale, manutenzioni ecc..), preso atto dell’inerzia delle Pubbliche Amministrazioni ai solleciti più volte formalizzati singolarmente dalle aziende, l’Associazione Uni.A.Mo.La ha inviato un formale atto di diffida e messa in mora alla Presidenza della Regione Lazio e, per giusta conoscenza, alla Prefettura di Roma per il pagamento delle spettanze scadute al 30 Ottobre 2012.

L’assenza di riscontro condurrà ben 50 aziende di trasporto pubblico locale a sospendere i servizi già dal prossimo 1 Dicembre 2012 con la conseguente messa in mobilità dei dipendenti. Su di un secondo Livello l’associazione ha già aperto un tavolo di concertazione e di lavoro con  l’Assessore Regionale alla Mobilità dott.Luca Malcotti, il quale si è mostrato da subito disponibile al dialogo e ad affrontare problematiche, troppo a lungo trascurate, quali l’insufficienza delle risorse, l’incertezza dei tempi di pagamento, la mancanza di certezza sul futuro del settore, la penalizzazione delle imprese del Lazio. – Il Presidente conclude – Questo è il nostro Bel Paese, questo è il decentramento della Regione Lazio che pretende che siano piccole e medie aziende di trasporto su gomma a sostenere, senza remunerazione alcuna da oltre un anno, il peso del servizio pubblico. Questa è la realtà, che, in assenza di un immediato intervento della Regione Lazio, condurrà gran parte delle imprese di trasporto alla chiusura, con evidenti rimbalzi sull’occupazione e sulla copertura chilometrica delle reti urbane ed extraurbane. Uni.a.Mo.La  ha unito le forze di molte aziende storiche del territorio laziale nell’accorato tentativo di rivendicare legittimi diritti, primo tra tutti il diritto di continuare ad essere sul mercato. Si tratterà di rivendicazioni gridate proprie perchè spinte dalla disperazione di un’intera categoria e dalla consapevolezza del grave difetto pubblico.”

 

La lettera dell'associazione Uni.A.Mo.La al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Corrado Passera

Spett.Le
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
P.le Porta Pia, 1
00198 Roma

c.a.
Egr. Sig. Ministro
On. PASSERA CORRADO

Egregio Ministro,
sono un imprenditore che opera nel settore del trasporto su gomma da oltre 25 anni e da poche settimane mi sono posto alla guida dell’Associazione “Uni.A.Mo.La.”, Unione Aziende Mobilità Lazio, nata dall’esigenza urgente di tutelare gli interessi ed i diritti delle società operanti nel settore del trasporto su gomma, diritti negli anni, sempre più sviliti, calpestati e dimenticati. Uni.A.Mo.La al momento raggruppa circa 36 aziende di trasporto su gomma gerenti la rete di trasporto pubblico locale in circa 60 Comuni della Regione Lazio.
 Quello di rivolgermi a Lei, espressione di maggiore rappresentatività nel settore Trasporti, è l’ultimo e disperato tentativo per ottenere risposte e considerazione.
L’ormai nota crisi del nostro Paese sta provocando, con un inesorabile effetto domino, il collasso di intere aree e settori, di questo vi è assoluta consapevolezza, ma ciò non può costituire una valida giustificazione all’imminente paralisi dell’intero trasporto pubblico locale delle Province della Ragione Lazio.
Sono molte, infatti, le piccole e medie aziende di trasporto che già hanno chiuso o che stanno chiudendo, così come sono molte quelle che non riescono a corrispondere quanto di spettanza ai propri dipendenti, e ciò non per cattiva gestione, non per superficialità, non per altra ragione ad esse imputabile, ma perchè la REGIONE LAZIO con il pagamento dei corrispettivi per i trasporto pubblico locale, ex art. 30 L.R. n. 30/98, è ferma a NOVEMBRE 2011, in altre parole per tutto il lavoro svolto negli ultimi 12 mesi e per i relativi costi di gestione sostenuti, le aziende non hanno percepito NULLA  e non sanno quando percepiranno il dovuto. 
La Regione Lazio non si pone minimamente il problema di come molte aziende di trasporto pubblico, in tutti questi mesi, SENZA RICEVERE SPETTANZA ALCUNA, siano riuscite comunque:

   -a garantire il servizio di trasporto pubblico locale conducendo centinaia di utenti nei vari    Comuni, sempre con professionalità ed efficienza;
   -a pagare i contributi e le retribuzioni ai dipendenti impiegati, con la preoccupazione principale di rispettare il lavoro svolto garantendo le famiglie;
   -a pagare il carburante necessario ad accendere ogni mattina i mezzi del parco vetture;
  – a sostenere i costi di manutenzione dei mezzi, affinché possano sempre marciare in sicurezza e con efficienza;
  –  a sostenere i costi assicurativi del parco vetture ;      
 –   a garantire sempre determinati standard qualitativi legati all’attività stessa dell’azienda, alle risorse strutturali impiegate, ai servizi resi.
–    a pagare, paradossalmente, la tassa regionale dell’IRAP su un fatturato maturato, ma non ancora incassato.
Ho scritto, singolarmente per conto della mia azienda ed ora come Presidente di un’Associazione che riunisce circa 36 aziende, denunciato e quasi gridato siffatta situazione a tutti i possibili referenti della Regione Lazio giungendo sino al Prefetto di Roma, ma nulla sembra muoversi.
Tale stato di silente inerzia da parte dei referenti pubblici ed il trincerarsi dietro il “blocco totale dei pagamenti e degli impegni” del Dipartimento Programmazione Economica e Sociale della Regione Lazio, equivale ad abbandonare le piccole e medie imprese di trasporto al proprio destino, equivale ad un tributo d’indifferenza, ad un’assoluta mancanza di considerazione che non lascia spazio al confronto, alla volontà istituzionale di trovare soluzioni.
Questo è il “modus Operandi” della Regione Lazio che pretende che siano piccole e medie aziende di trasporto su gomma a sostenere, senza remunerazione alcuna da oltre un anno, il peso del servizio pubblico. Queste aziende continuano a lavorare nonostante la Regione si ostini a NON onorare i propri impegni, rendendosi sempre più gravemente inadempiente.
Se entro il 10 Dicembre c.a. la situazione non muterà e non cominceranno ad arrivare i pagamenti, tutte le aziende dell’Associazione Uni.A.Mo.La sospenderanno in autotutela il servizio di trasporto pubblico locale con la conseguente paralisi della rete urbana di molte Province della Regione Lazio. A tal fine già sono state avviate le procedure necessarie, di cui  allego relativa documentazione.

Egregio Ministro, in conclusione, chiedo a Lei, per l’intera categoria, quel cenno di riscontro, quell’atto di responsabilità che è mancato  agli altri referenti pubblici, chiedo a Lei di
dare una risposta alle famiglie degli oltre 1000 dipendenti che attendono inutilmente uno stipendio, una risposta a tutti quegli utenti, che a breve, per causa di forza maggiore, resteranno senza una rete di collegamento urbano.

Con ossequio
Uni.A.Mo.La
Unione Aziende Mobilità Lazio
Il Presidente
Giuseppe Cilia

tabella PRECEDENTI:

21/11/2012 CAPENA – FIANO, TRASPORTO PUBBLICO. LA REGIONE NON PAGA E DAMIBUS INTERROMPE IL SERVIZIO
26/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA: CONTO ALLA ROVESCIA PER LA SOSPENSIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO
19/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA, ALLARME TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE NON PAGA E IL SERVIZIO SI INTERROMPE.

 




ROMA CAMPIDOGLIO: "JULIJA TYMOSENKO LIBERA".

Alberto De Marchis

Roma – Domani sarà il compleanno di Julija Tymošenko. Un drappo con il suo volto è esposto su piazza del Campidoglio: "Julija Tymošenko libera".

Vittima di un processo politico. Una donna forte simbolo della tenacia del popolo di Kiev. Il 5 agosto 2011 il tribunale di Kiev ne ha ordinato l'arresto nel processo che la vede imputata per aver stipulato un contratto per la fornitura di gas russo all'Ucraina senza aver avuto il preventivo consenso del governo; la Tymošenko aveva ripetutamente contravvenuto alle disposizioni della procura di non lasciare Kiev. Una delle tesi sulle ragioni dell'arresto è quella di aver insidiato le rendite degli oligarchi russi del gas.

Julija Tymošenko è stata arrestata in aula dove sono scoppiati tafferugli. Alcuni deputati vicini alla Tymošenko hanno tentato di impedire l'intervento dei poliziotti ma sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. Uscendo dall'aula l'ex eroina della Rivoluzione Arancione ha gridato "Vergogna! Vergogna!, io ho sempre lavorato nell'interesse esclusivo dell'Ucraina!". L'arresto ha seguito quello del suo ex ministro degli Interni Jurij Lucenko, detenuto in carcere da tre anni con la medesima accusa. Il giorno successivo, i sostenitori della Tymošenko sono scesi in piazza per protestare contro quello che la "lady di ferro" ha definito un processo politico. Il giorno 11 ottobre 2011 è stata condannata a 7 anni di carcere per aver esercitato pressioni su un accordo per la fornitura di gas con Putin. Lei ha ascoltato la sentenza "seduta" in tribunale con in mano un ìpad!, annunciando in seguito che farà ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'uomo.

Il 22 novembre la Tymošenko è stata ricoverata in ospedale a causa di dolori lombari che da giorni la costringono a letto. Il 23 dicembre, la corte d'appello ha confermato la sentenza di primo grado a sette anni di reclusione. L'ex premier ha sostenuto che si tratta di una sentenza politica e che si rivolgerà alla Corte europea per i diritti umani.

Nell’Aprile del 2012, il partito della ex premier ucraina ha diffuso varie fotografie che riprendono la leader dell'opposizione seduta su un letto mentre mostra alcuni lividi che lei afferma esserle stati procurati nel corso di un'aggressione delle guardie carcerarie.

Il 29 agosto 2012 la Corte Suprema dell'Ucraina nell'ultimo grado di giudizio ha confermato la condanna a sette anni di reclusione per abuso d'ufficio,ora l'ex Primo Ministro ucraino può rivolgersi solo alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

“L’esposizione in piazza del Campidoglio del drappo per Julija Tymoshenko libera è motivo di grande soddisfazione. Si tratta di un importante segnale di solidarietà nei confronti di una donna che sta subendo una assurda ingiustizia, che fa seguito ad una mozione, approvata dall’Assemblea Capitolina e proposta proprio dal sottoscritto”: lo dichiara Salvatore Vigna, Capogruppo ApI in Campidoglio.

"E’ importante sottolineare – prosegue Vigna – come la piazza del Campidoglio, in questi ultimi tempi, stia assumendo sempre più un ruolo di esposizione e sensibilizzazione di vicende internazionali nelle quali vengono violati diritti fondamentali dell’uomo. La presenza di oggi nella capitale di autorità ucraine, di associazioni di cittadini e della stampa ucraina e della consigliera aggiunta Tetyana Kuzyk, ne sono la più alta testimonianza. D’altronde, la città di Roma, da sempre capitale dell’accoglienza e della solidarietà, non poteva rimanere a guardare di fronte ad una così grave violazione dei diritti umani e della libertà di espressione”.

 “L’augurio – conclude Vigna – è che anche grazie alle nostre iniziative, e attraverso il contributo di tutte le forze politiche, diplomatiche e istituzionali, Julija Tymoshenko sia presto liberata e adeguatamente curata fuori dal carcere. Questo sarebbe il più bel regalo che potrebbe ricevere domani, in occasione del suo compleanno”.

 




ORIOLO ROMANO, E' BAGARRE IN CONSIGLIO COMUNALE PER AREA PARCHEGGIO TRASFORMATA IN AREA EDIFICABILE.

Alberto De Marchis

Oriolo Romano (VT) – Polemiche a non finire dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della variante puntuale al Piano Regolatore Generale, diretta a trasformare un’area destinata a parcheggio in zona edificabile.

Un Consiglio comunale ambiguo, che ha visto uscire dall’aula per “incompatibilità”, l’Assessore all’urbanistica Carones (PD) ed il Consigliere di maggioranza Gasperini (API), entarmbi legati da vincoli di parentela, uno con il proprietario dell’area e l’altro con chi ha avanzato la seconda osservazione.

Sul punto all’ordine del giorno, a prendere la parola per l’Amministrazione, il consigliere con delega ai lavori pubblici Berni (IDV), che ha difeso la scelta dell’amministrazione comunale di trasformare un’area a parcheggio in zona edificabile.

Successivamente, in modo deciso, è intervenuto il Consigliere di minoranza Caropreso (La Destra), ponendo dubbi sulla legittimità del provvedimento e chiedendo chiarimenti e verifiche sui manufatti realizzati all’interno dell’area oggetto di variante al PRG (Intervento).

A rimanere spiazzata dall’intervento, tutta la maggioranza, che non ha saputo rispondere alle domande poste ed ha concluso con un intervento del Sindaco che ha lasciato perplesso anche il pubblico presente, affermando che alle domande poste, non potevano rispondere né l’Assessore né il Sindaco, non essendo loro materia ! Il Consigliere Caropreso non ha votato la Delibera dichiarando che “la scelta di aumentare un’area edificabile può procurare un danno al patrimonio del Comune ed un danno all’assetto urbanistico da ricondurre esclusivamente ai consiglieri che voteranno la Delibera”. La maggioranza comunale, spiazzata, ha votato due volte la Delibera, e si è dimostrata allo sbando senza la “guida” dell’Assessore Carones.

Sulla vicenda, a seduta consiliare conclusa, è intervenuto anche Stefano Gasperini coordinatore locale dell’ UDC. Secondo Gasperini – il settore urbanistico del Comune è allo sbando, per un’assenza di pianificazione a livello politico, che mette continuamente in difficoltà i tecnici. Il problema grave è la mancanza di interlocutori nei consiglieri di maggioranza, c’è incertezza. I segnali che riceviamo dall’Amministrazione sono drammatici, segno di incapacità che dura da anni, si è passati dall’inazione politica, all’azione inefficace, per arrivare all’azione pericolosa causata da incapacità e divisioni interne”. Gasperini poi aggiunge – il caos che oggi c'è, fa somigliare l'amministrazione al cavallo imbizzarrito del luna park e purtroppo chi ci rimette è il cittadino. Quello a cui assistiamo giorno dopo giorno è il fallimento dell’Amministrazione Lombi-Carones” conclude Gasperini. Intanto, il rappresentante dell’Udc oriolese ha inviato una nota al Segretario comunale, chiedendo l’invio della Delibera alla Regione Lazio – Direzione Regionale territorio ed Urbanistica – Area vigilanza urbanistica e lotta all’abusivismo, affinché possa verificare i permessi di costruire e le agibilità rilasciate sul lotto 3 e 4 della lottizzazione “il Lazzaretto”.

Da sottolineare – conclude Caropreso – in questo anno e mezzo siamo stati l’unica forza di minoranza seria e coerente nel contrastare il governo amministrativo del duo Lombi-Carones, dimostrando di essere fattivamente l'unica opposizione all'amministrazione comunale. I cittadini lo stanno capendo, ed oggi grazie alla nostra azione politica hanno una possibilità concreta di cambiamento senza compromessi con la politica asserviente del passato. Per quanto riguarda la variante puntuale al Piano Regolatore Generale approvata dal Consiglio, la palla passa alla Regione Lazio che dovrà decidere se approvare o bocciare il provvedimento del Consiglio.
 




ROMA, CNA NCC: RICORSO AL TAR CONTRO DELIBERA CAMPIDOGLIO

Redazione

Roma – “Abbiamo sempre privilegiato il dialogo, distinguendoci da chi andava alla ricerca dello scontro a ogni costo. Ma adesso basta: di fronte alla miopia dell’amministrazione siamo costretti a ricorrere alle maniere forti e a riportare la questione della delibera capitolina sugli Ncc con autorizzazione fuori dal Comune di Roma davanti all’autorità giudiziaria” così Roberto Priolo, coordinatore regionale Ncc di Cna. “E non ci fermeremo qui: siamo disposti ad andare avanti fino a quando non assicureremo regole certe ed eque a chi svolge onestamente il suo lavoro.

Secondo quanto prevede attualmente la delibera di Roma Capitale, gli operatori Ncc che hanno autorizzazioni da Comuni diversi da Roma dovranno pagare fino a 3mila euro in più l’anno per ciascun veicolo rispetto a un collega con un’autorizzazione di Roma Capitale. La discriminazione è palese e metterà in ginocchio un settore già in grande difficoltà per via della crisi i cui operatori sono in prevalenza romani: delle circa 5mila autorizzazioni rilasciate da Comuni diversi da Roma, circa l’80% sono in realtà utilizzate da imprese romane. E questo perché il Campidoglio, dal ‘96, non ha provveduto a rilasciare nuove autorizzazioni. Non vediamo nessuna logica nel chiedere agli operatori dai 1500 ai 3000 euro a veicolo solo per superare i varchi Ztl della Capitale. Abbiamo cercato il dialogo, ma visto che l’amministrazione di Roma Capitale non ha voluto accettare il confronto, siamo costretti a ricorrere alle vie legali. Abbiamo infatti notificato oggi al Campidoglio un ricorso contro la delibera della Giunta”.




NEMI, PRIMARIE CENTROSINISTRA: UNA BELLA DIMOSTRAZIONE DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA

Nemi (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Azzurra Marinelli coordinamento Sel Nemi

Ecco la nota

"Anche a Nemi le primarie del centrosinistra dimostrano un desiderio di grande partecipazione da parte dei cittadini. Chi parla di morte della politica deve ricredersi. La politica, quella buona, quella delle idee propositive e non degli sproloqui, quella dei numerosi volontari presenti nelle sezioni, nel piazze e nei seggi,quella delle tante, tantissime persone in fila per votare, ha avuto la sua festa più bella. Anche a Nemi. Dove registriamo un incredibile 31%di preferenze per Nichi Vendola. Ringraziamo le cittadine e i cittadini, che ci hanno aiutato e premiato con un così bel risultato, che a Nemi avrebbe visto addirittura un ballottaggio tra Bersani e Vendola, lasciando il terzo posto a Renzi. Il dato nazionale è stato certo meno incoraggiante, ma bisogna tener conto di molti fattori, non ultimo il processo che ha visto indagato Nichi Vendola ( finito con il proscioglimento perché il fatto non sussisteva), che indubbiamente ha rallentato la campagna elettorale. Comunque siamo soddisfatti e guardiamo al futuro. Ora guarderemo e ascolteremo con molta attenzione le parole e i comportamenti dei due competitor in questa settimana e poi decideremo quali saranno le nostre indicazioni di voto. Le primarie si possono vincere e perdere, ma sempre poi ci si mette al servizio di chi ha avuto più consenso. Questa é la vera vittoria della democrazia partecipata.
Azzurra Marinelli coordinamento sel Nemi"

 




COLLEFERRO, BATTESIMO PER LA NUOVA SEDE DEI VIGILI

Redazione

Colleferro – Sabato scorso è stata ufficialmente aperta la nuova sede del Comando di Polizia locale in via Casilina. Con l’intera unità dei vigili schierata, alla presenza dell’assessore regionale agli Enti locali Giuseppe Cangemi, di numerosi agenti degli altri corpi di intervento, dei sindaci del comprensorio, di rappresentanti politici e del volontariato locali, il sindaco Mario Cacciotti ha inaugurato la nuova struttura che ospita i 23 vigili in servizio a tutela del territorio comunale, ovvero 1 comandante, 4 coordinatori  e 18 agenti. Dopo il classico taglio del nastro e la benedizione da parte di Monsignor Luciano Lepore, i convenuti hanno visitato i locali prima di riunirsi nella sala convegni. Qui il sindaco Cacciotti ha sottolineato l’utilità della nuova sede, in considerazione dei maggiori compiti che i vigili sono chiamati a svolgere da qualche anno a questa parte. “Per meglio rispondere alle richieste dei cittadini – ha detto – e per le aumentate competenze insieme alle nuove funzioni attribuite ai Corpi di Polizia locale. Al di là delle numerose funzioni stabilite per legge, abbiamo anche sempre cercato di promuovere attività ulteriori a favore della popolazione, per far sentire i cittadini sempre più sicuri e protetti nella propria città e per avvicinarli quanto più possibile, con fiducia, alle istituzioni”. Quindi ha ricordato, a titolo di esempio, l’educazione stradale a favore degli studenti e il piano comunale “Colleferro, città sicura”, realizzato grazie ad un finanziamento regionale. “Un progetto – ha sottolineato Cacciotti, nel ringraziare l’assessore Cangemi, che lo ha finanziato – che ci ha permesso di migliorare e implementare la vigilanza nelle zone più frequentate della città, a tutela della popolazione e per proteggere il patrimonio pubblico dal vandalismo”. L’assessore Cangemi, da parte sua, valutando il lavoro realizzato a Colleferro come esempio da trasferire anche in altre aree della regione, si è impegnato a completare il piano avviato, prima di lasciare il suo incarico. Il Comandante dei vigili Antonella Pacella, oltre a porre l’accento sul detto piano di videosorveglianza, con già una decina di punti di controllo nei luoghi nevralgici della città, ha illustrato le varie attività svolte, che sono suddivise in quattro settori: Amministrativo/Giudiziaria; Amministrativo/Commerciale; Viabilità e Infortunistica Stradale; Edilizia, Urbanistica, Ambientale.




LAZIO, MILLE ALBERI A DIMORA CON LA FESTA DELL'ALBERO DI LEGAMBIENTE

Redazione

Lazio – Mille alberi messi a dimora in una cinquantina di aree di Roma e del Lazio da cittadini, associazioni, comitati di quartiere e almeno 3.000 studenti coinvolti in 30 scuole: sono questi i numeri della XVIII edizione della Festa dell'Albero a Roma e nel Lazio, che anche quest'anno ha visto una nutrita partecipazione e tante iniziative in programma per riqualificare aree degradate e rinfoltire parchi e giardini con nuovi alberi e specie arboree.

“ Gli alberi sono una barriera contro l'inquinamento acustico e atmosferico, creano corridoi verdi per la biodiversità e hanno un ruolo fondamentale nel prevenire il dissesto idrogeologico, con la loro capacità di produrre ossigeno e assorbire CO2 combattono l'effetto serra, rappresentano un grande valore soprattutto nei un contesti urbani dove la cementificazione spesso soffoca gli spazi verdi -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Con questa nuova edizione di successo, Legambiente ha voluto concentrare l'attenzione sulla necessità di riconquistare e strappare spazi verdi grandi e piccoli al degrado ed all'abbandono, con vere e proprie iniziative di adozione di aree da parte di cittadini e di co-gestione con le amministrazioni locali. A Roma e nel Lazio ci sono molteplici esempi che fanno ben sperare, dal parco della Garbatella al parco della Cellulosa, dal parco della Pace ad aree a Formello, Cori e Aprilia, luoghi dove i cittadini si rimboccano le maniche e i Comuni li supportano nelle attività.”

Nella Capitale, dove l'iniziativa si realizza grazie alla collaborazione dell'Assessorato all'Ambiente del Comune di Roma, sono stati tantissimi gli appuntamenti: al parco dell'Insugherata, al parco della Pace, al Parco della Cellulosa e al parco Garbatella, a Villa Ada, a Fontana Candida e in XII Municipio con la collaborazione con Leroy Marlene, oltre che nelle aree verdi seguite dal comitato Monteverde Quattro Venti, dall'ODV pro Prato Fiorito, dall'Ass. Il giardino dei Semplici. Le scuole e gli studenti hanno preso parte a numerose iniziative: hanno piantato alberi per rinverdire i giardini scolastici l'IC via del Fontanile Anagnino, l'IC Gianni Rodari, l'IC via Leonori e l'IC in piazza D. Sauli e tanti altri. Nel Lazio altre iniziative dei circoli di Legambiente a Sezze (Lt) presso l'asilo, a Latina al parco San Marco, ad Anzio (Rm) presso la scuola Franceschi. Doppia iniziativa a Formello (Rm) con la piantumazione di diverse un ulivo, un ciliegio, un melograno e dei laurocerasi in una zona trascurata e priva di vegetazione e poi a Monte Madonna con un azione di guerrilla gardenig per avviare il progetto “Adotta un'aiuola”.

Gli studenti hanno avuto la possibilità di prendere parte a due concorsi letterari “ L'albero racconta” per i più piccoli e “Storia di un Parco”, concorso giornalistico per ragazzi per approfondire le tematiche ambientali.

La Festa dell'Albero è organizzata nella Capitale in collaborazione con l'Assessorato all'Ambiente e il Dipartimento X del Comune di Roma.

La Festa dell'Albero è una campagna di Legambiente realizzata nell’ambito del Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e aderisce alla Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2012.

 




VITERBO, SIGLATO L'ACCORDO TRA PROVINCIA E MINISTERO PER L'ATTIVAZIONE DELL'UFFICIO DI GIUSTIZIA RIPARATIVA

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Redazione

Viterbo – Il presidente della Provincia Marcello Meroi ed il Provveditore regionale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria presso il Ministero della Giustizia Maria Claudia Di Paolo hanno sottoscritto oggi la dichiarazione d’intenti per l’istituzione di un Ufficio di Giustizia Riparativa e di Mediazione Penale e Civile sul territorio provinciale.

Attraverso l’istituzione di questo ufficio, che sarà attivato in fase sperimentale grazie ad un finanziamento della Regione Lazio, la Provincia di Viterbo, settore Politiche Sociali, intende ricercare e proporre soluzioni che possano favorire la conciliazione sia in ambito penale che civile.  L’obiettivo di fondo è quello di attivare percorsi di giustizia riparativa e di mediazione penale per i soggetti in esecuzione di pena che abbiano maturato un senso di responsabilità e una consapevolezza del danno arrecato alle vittime del proprio reato, ai familiari delle stesse e alla comunità civile. Allo stesso tempo l’Ufficio si propone anche la ricerca di soluzioni conciliative nel superamento di piccole e grandi conflittualità che possano presentarsi in ambito scolastico, urbano, familiare o di vicinato.

La Provincia individuerà i mediatori che andranno a comporre l’Ufficio attraverso una procedura ad evidenza pubblica, mentre il Provveditorato si impegnerà ad individuare al proprio interno un referente per la realizzazione degli obiettivi alla base della dichiarazione d’intenti. Potranno ricoprire il ruolo di operatori del servizio le persone in possesso di adeguata preparazione per aver espletato percorsi formativi tali da garantire nel complesso competenze in ambito giuridico, sociologico, criminologico, pedagogico e psicologico.

“Attraverso l’attuazione di questo progetto – ha spiegato il presidente Meroi – sarà possibile diffondere la cultura della mediazione e della giustizia riparativa sul territorio, risolvendo molte controversie che rischiano di intasare i tribunali per anni a scapito di chi ha subito un danno sia in sede penale che civile. Far incontrare il reo e la vittima del reato stimolando la ricerca di soluzioni conciliative positive è sicuramente un esempio di grande civiltà giuridica. Chi ha subito un torto ha la possibilità di ricevere in tempi rapidi la giusta riparazione e chi lo ha commesso vede maturare dentro di sé la piena consapevolezza dell’errore compiuto e del danno arrecato alla parte offesa”.

L’Ufficio, la cui attivazione è prevista nel gennaio 2013, svolgerà il proprio lavoro in una dimensione di intervento integrato di rete con tutti i servizi e le istituzioni del territorio per svolgere attività di accoglienza, ascolto ed orientamento delle persone coinvolte in vicende penali con particolare riferimento alle vittime; attività e programmi di mediazione penale e giustizia riparativa; attività di mediazione scolastica in un’ottica di prevenzione dei conflitti. L’accesso ai servizi sarà pubblico e gratuito.


 


 




ROMA, VIOLENZA SULLE DONNE 'ESCI DA SILENZIO': PREMIAZIONE BANDO INDETTO DA CONSULTA FEMMINILE REGIONALE PER LE PARI OPPORTUNITÀ

Redazione

Roma – Grande successo della quinta edizione del bando "Mai piu'violenza: esci dal silenzio!" indetto dalla Consulta femminile regionale per le Pari opportunità del Lazio, con il patrocinio della Presidenza della Repubblica, tenutasi questa mattina nell'ex Chiesa di Santa Marta in piazza del Collegio Romano, a Roma, e che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone, tra cui varie personalità istituzionali quali il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Mario Abbruzzese,  assessori e consiglieri regionali, oltre al Questore di Roma Fulvio della Rocca.

Partecipanti alla manifestazione  undici istituti secondari della capitale, di vario indirizzo, che vanno dal liceo scientifico Plinio al liceo classico – scientifico Democrito, alla scuola d’arte di Rebibbia.

Proprio una frequentatrice di quest’ultimo istituto  si è aggiudicata il premio della sezione “artistico”.

A margine della manifestazione il Questore della Rocca ha dichiarato: “Noi ci stiamo attrezzando e siamo a buon punto. La Questura e' il luogo dove si approntano tutte le misure per venire incontro alle esigenze di chi e' vittima di violenza, a cominciare dalla denuncia. Ci stiamo attrezzando con psicologi e con collegamenti diretti con tutte le associazioni. Bisogna far  cultura e parlarne nelle scuole per far conoscere ancora di più il problema”.