MANCIURIA (UDC): “SE FOSSI TU GOVERNATORE DEL LAZIO" VIA GIUSTA PER CRESCERE E RINNOVARSI

"Un si convinto ad un’assemblea  programmatica permanente allargata a tutte le forze che si riconoscono nei nostri valori, e che attraverso la partecipazione e la rappresentanza del territorio ne realizzi gli obiettivi"

 

Redazione

Roma – “Il vice Presidente Ciocchetti e l’Assessore Forte si sono dimessi dalla Giunta regionale per mantenere fede alle indicazioni del partito e all’esigenza di avviare una fase di discontinuità e profondo cambiamento nella Regione Lazio dopo i casi Fiorito e Maruccio. Un esempio per tutti, che intende aprire quella fase di rinnovamento tanto invocata ma tutt’ora non avviata nonostante manchino solo due mesi alle prossime elezioni. Adesso sarebbe auspicabile all’interno dell’Udc laziale giungere quanto prima ad una verifica programmatica e ad indire l'elezione del Segretario Regionale secondo le regole congressuali – e perché no – anche attraverso le primarie che come visto recentemente, sono molto apprezzate e partecipate dai cittadini”.

Lo afferma Sergio Manciuria referente Udc all’interno del comitato Regionale Anci Lazio e Capogruppo Consiliare nella città di Anguillara Sabazia. “In un momento di gran fermento nei partiti e di molti esponenti di primo piano del paese – aggiunge il Capogruppo Sabatino –  anche il commissario regionale del Lazio Antonio Saccone dovrebbe cogliere lo stimolo ad agire prendendo ad esempio l’iniziativa portata avanti dal  capogruppo capitolino Alessandro Onorato, “Se fossi tu Sindaco di Roma”. Al Commissario ed al coordinamento regionale che lo coadiuva, suggeriamo di dare corso ad una proposta analoga, parafrasando lo stesso Onorato con lo slogan “Se fossi tu Governatore del Lazio”.

Secondo Manciuria l’oggetto di discussione dovrebbe vertere “su tre punti programmatici semplici ma fondamentali:

– Riduzione graduale della pressione fiscale alle famiglie;

– Accorpamento delle ASL ed eliminazione degli sprechi;

– Ambiente e territorio per una nuova idea di sviluppo ed occupazione della regione con particolare attenzione all’area metropolitana e alle province.

Invece, nell’indifferenza generale ci avviamo a raccogliere firme per elezioni ormai prossime senza sapere per quali persone e con quali programmi, con una legge elettorale regionale invariata e legata in qualche modo al porcellum dei nominati con il mantenimento, seppur ridotto, della quota listino. Se così sarà – avverte Manciuria –  la selezione della classe dirigente dovrà partire dal territorio e non come è avvenuto nel 2010 quando fu premiata la fedeltà ad alcuni esponenti di partito piuttosto che preparazione e competenza.

Le primarie dell’area progressista, grazie all’aria di rinnovamento rappresentata da Matteo Renzi, hanno riavvicinato i cittadini  alla politica, e lo stesso Presidente Casini ha sottolineato l’importanza della competizione democratica che ha dimostrato di essere l’unica in grado di produrre passione e partecipazione contro la cattiva politica. Da queste aperture – evidenzia il referente Udc – trarrebbe vantaggio l’intero partito, in quanto sarebbe possibile lavorare sui presupposti di una ‘lista per l’Italia’ a livello nazionale ed un’idea nuova di Regione Lazio puntando su liste civiche aperte alla cosiddetta società civile rafforzando l'area moderata che si riconosce nei valori del popolarismo europeo.

Perciò, diciamo basta ai tatticismi sulle alleanze che non appassionano più l'elettore ed utili soltanto a ricavarsi un ruolo da nominato in questo o quel consiglio regionale, basta ad un immobilismo che ci condanna ad un 4 o 5% dei voti, e basta anche ad un coordinamento regionale poco incisivo sul territorio.
Un sì convinto, invece  – conclude Manciuria –, ad un’assemblea  programmatica permanente allargata a tutte le forze che si riconoscono nei nostri valori, e che attraverso la partecipazione e la rappresentanza del territorio ne realizzi gli obiettivi”.
 




QUELLO CHE DOVREBBE FARE IL GOVERNO MONTI E NON FA

Perché non togliere la spina? ma no! Il cieco e incompetente che giudica "eroe" e "genio" un suo pari è la più grossa macchietta che ci può capitare di subire da una politica inadempiente, incapace e disfattista.

 

Ninnj Di Stefano Busà

Purtroppo, il tempo è scaduto, ancora poco tempo e non saremo più Stato Sovrano. Abbiamo segnali da far rabbrividire, ma il Governo della "Fantasia" neppure se ne accorge, (o finge?). Si trova in un ginepraio senza via d'uscita, si avverte lo smarrimento, l'inadeguatezza, il piglio stanco di chi non sa che direzione prendere.

Ma come ci siamo potuti ridurre così… con tecnici di seconda categoria, inesperti di politica, inadeguati a reggere le sorti di un Paese, a trasformare il sistema, renderlo agibile, snello, sburocratizzandolo.

Quello che dovrebbe realizzare questa leader ship è riassunto in pochi punti chiave. Mettere la fiducia su un solo decreto-legge, formulato sulla base di quelle prerogative indispensabili al funzionamento di un paese immobilizzato: dire onestamente a tutti gli Italiani o così, o non si va da nessuna parte… 

Allora:
1– Eliminare lacci e laccioli burocratici che bloccano il sistema paese. In poche parole chi vorrà fare l'imprenditore, il negoziante, il piccolo venditore ambulante non deve aspettare l'avallo dello Stato, che in molti casi impiega a dare i permessi un anno o anche più. 
2Eliminare gli studi di settore che hanno rovinato tanti piccoli imprenditori e le loro aziende, le quali hanno dovuto chiudere i battenti.
3Farsi interprete con la Merkel e L'Europa di un piano d'azione unitario che blocchi la speculazione sulla zona euro. Una moneta non esiste senza stati e, se si va fuori dall'Europa, anche la Merkel deve fare i conti con la crisi. lo sa bene…
4Vendere i beni di famiglia: caserme dismesse, aree disabitate, palazzi e immobili che sono ormai obsoleti, non più in uso o con affitti irrisori per furbi privilegiati.
5Imporre una patrimoniale per redditi al di sopra di 5 miliardi di euro all'anno.
6– Svincolare i conti dormienti: in caso di bisogno e di grave necessità si può, come si può fare quello che arbitrariamente ha fatto: mettere le mani nelle tasche dei poveri cristi. Monti non lo fa perché si metterebbe contro le banche che detengono ingenti capitali "dormienti"
7– Farsi rispettare di più, fare voce forte nei riguardi dei petrolieri e allinearsi al costo della benzina che in tutta gli altri paesi europei  ha un costo inferiore.
8– Eliminare qualche accisa dal costo benzina, vi sono accise che risalgono al periodo della guerra in Abissinia, se non lo fa è perché l'accisa va a favore dello Stato e lo stato ladrone ha bisogno di succhiare sangue come un vampiro.
9–  Eliminare con un decreto legge Regioni e Province, accorparle in modo adeguato sul territorio; snellire e mettere a dieta tutti gli organismi di ordine pubblico che appesantiscono e rendono ingessati gli Enti locali, con una burocrazia e un processo di invecchiamento da fare inorridire un Paese moderno. Siamo ancora ai tempi della prima Repubblica, quando i nostri padri fondatori hanno fatto le leggi per un paese rurale, uscito dalla guerra e dal fascismo.
10– Per abbattere un capannone (a sue spese, intendiamoci) perché pericolante sui macchinari che dovrebbero servire per la ripresa e la messa in opera delle merci, un imprenditore (mio amico) che ha avuto danni ingenti col terremoto, deve attendere i permessi governativi per mesi.

Infine, non pretendere sull'unghia il corrispettivo in tasse, se Esso Stato non paga il corrispettivo in servizi con la stessa rapidità, dando il buon esempio.

Ci sembra normale un paese così? E' un Paese morto, destinato ad essere seppellito… Ma quel che è peggio è che si sta mostrando come un'idrovora, inghiotte, i miliardi di euro come fossero noccioline in piena recessione, comprimendo il PIL e facendo un terribile buco nei conti dello Stato che è costretto a mettere sempre più tasse per le gole profonde degli speculatori. E questo è un governo normale? E i partiti gli tirano la giacchetta, sono complici, che pagheranno a caro prezzo questa defilata politica, questo stare in panchina, aspettando di giocare ancora. (vedi es. dell’UDC di Casini che si è ridotto un lumicino con un misero 3% col rischio di non rientrare nel governo…) E noi stiamo a guardare agonizzare il moribondo!!! Perché non togliere la spina? ma no! Il cieco e incompetente che giudica "eroe" e "genio" un suo pari è la più grossa macchietta che ci può capitare di subire da una politica inadempiente, incapace e disfattista.
 




GROTTAFERRATA:TAGLIO DEL NASTRO PER IL NUOVO PARCO GIOCHI DI LARGO GORIZIA

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Redazione

Grottaferrata – Sotto un cielo plumbeo carico di pioggia, che in effetti scendeva abbondante, si è svolta ieri pomeriggio la cerimonia di inaugurazione del nuovo parco giochi di largo Gorizia; presenti, il Sindaco di Grottaferrata, Gabriele Mori, l’assessore alle Politiche per l’Infanzia, Maria Giuseppa Elmo, il consigliere di maggioranza, Rita Consoli coordinatrice dell’iniziativa, il consigliere con delega al Decoro Urbano, Giuseppina Ventrone, la progettista Chiara D’Ermo oltre ovviamente i tanti piccoli protagonisti dell’iniziativa che hanno dato un contributo concreto con le loro idee perché il parco venisse realizzato a misura di bambino, con loro anche Annarita Rabasca, insegnante della ITC Falcone delegata al progetto e Rita Spinelli, referente del comitato genitori del San Nilo.

Dopo il classico taglio del nastro tricolore da parte del Sindaco Gabriele Mori si è proceduto con le foto di rito e una simbolica posa di alcune piantine all’interno dell’area del parco. Il primo cittadino si è poi soffermato a parlare con i piccoli un po’ emozionati da questa nuova esperienza e ha consegnato loro una brochure riepilogativa dei passi fatti per raggiungere questo traguardo. Ora, pioggia permettendo, c’è un nuovo spazio per questi giovani grottaferratesi.




FIUMICINO, CENTRALE BIOGAS: IL COMITATO RIFIUTI ZERO: "AVVIARE UN MONITORAGGIO SERIO SU TUTTO IL TERRITORIO"

Redazione

Fiumicino (RM) – "Ma siamo veramente tutti contro il biogas a Fiumicino? E' la domanda che ci poniamo sempre più spesso perchè temiamo che fra tanti confusi "No al Biogas" dichiarati nelle ultime giornate da Amministratori e Politici, venga poi fuori un bell'impianto. – Dichiara il portavoce del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino –
Siamo preoccupati – prosegue il portavoce –  perchè i nostri politici potrebbero spostare l'attenzione su come e dove realizzarlo, con quali garanzie tecniche e di compensazione, trascurando il motivo primo per cui il biogas, od altro genere di impianto di trattamento dei rifiuti, non debba essere realizzato;  infatti si dimenticano tutti, chi più chi meno, che qui a Fiumicino l'inquinamento è già ai limiti di guardia, che non è possibile tollerare ed accettare altro.

Lo stiamo ripetendo da mesi che l'unica cosa che serve a questo comune è bloccare la costruzione di nuovi impianti fonte di possibile ulteriore inquinamento e avviare un monitoraggio serio su tutto il territorio! Pensano davvero i nostri amministratori, ed in primis il Sindaco che è per legge il garante della salute pubblica, che l'aeroporto Leonardo da Vinci sia un polmone verde? O che la vicina Valle Galeria con tutti gli impianti che ospita a partire dalla più grande discarica d'Europa non abbia avuto alcuna influenza da trent'anni a questa parte sul nostro territorio? O che le polveri tossiche della centrale a carbone di Civitavecchia si fermino sul confine comunale?  Per questo da subito abbiamo detto no al Biogas a Maccarese, non solo perchè è in Riserva, non solo perchè è a ridosso di centri abitati, non solo perchè avrebbe dimensioni esagerate rispetto alle reali necessità del nostro comune! Abbiamo detto no perché, come riportato su documenti ufficiali di Regione e Provincia, ci stanno già avvelenando e non è accettabile che per risolvere i problemi della Capitale determinati dalla inettitudine dei vari amministratori che negli anni si sono avvicendati, debbano pagare i cittadini di Fiumicino, siano essi di Pizzo del Prete, di Maccarese, Aranova, Torrimpietra o delle Vignole. Siamo tutti cittadini di serie A e, anche se spesso di molte decine di migliaia di noi i partiti si ricordano solo durante le campagne elettorali, pretendiamo che il diritto alla salute e la tutela dell'ambiente siano garantiti per ciascuno di  noi. Continuiamo a richiedere all’Amministrazione di inserire nei regolamenti comunali il concetto di distanze di sicurezza dalle abitazioni di impianti insalubri quali ad esempio le centrali termoelettriche; continuiamo a richiedere l’avvio, SUBITO, di un monitoraggio sullo stato di salute dell’ambiente in cui viviamo.

Di come si vive e si muore nella Valle Galeria sia per i vari Zingaretti, Polverini, Alemanno, Sottile  è fattore marginale e trascurabile, in quanto leggiamo che Malagrotta vedrà la sua ulteriore ultima proroga e che di fronte all'incapacità di gestire il problema di regione, provincia e commissario viene ipotizzato altro genere di intervento (Clini?). Due anni persi questi ultimi in cui davvero si poteva avviare qualcosa di risolutivo: noi proponiamo da sempre poche semplici ed efficaci azioni per andare verso Rifiuti Zero, azioni che con forza e decisione dovrebbero essere intraprese dalle amministrazioni nel pieno rispetto delle direttive europee. – Il portavoce del Comitato conclude – I rifiuti vanno innanzitutto ridotti, ne produciamo troppi che a causa della mancanza di raccolta diffrenziata spinta diventano solo materiale a perdere da buttare in discarica o da bruciare, le "cose" vanno riusate, devono essere progettate per poter essere riparate, recuperate, smontate e rivivere in altre "cose".Non è utopia questa! E' possibile farlo e a chi pensa che ci siano troppe difficoltà noi diciamo che queste difficoltà devono essere superate perchè  questa è l'unica scelta possibile, perché la salute o c’è o non c’è!"

tabella PRECEDENTI:

30/11/2012 MACCARESE IMPIANTO BIOGAS, COMITATO RIFIUTI ZERO FIUMICINO: “L’AMA TROVERA’ PANE PER I SUOI DENTI”
26/11/2012 LAZIO, CENTRALI A BIOGAS, BIOMASSE E IMPIANTI BIODIGESTORI: UN NO DECISO DALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L’AMBIENTE – ISDE
08/11/2012 FIUMICINO, IMPIANTO BIOGAS: IL SINDACO NEGA L'USO DI UNA SALA COMUNALE AL COMITATO RIFIUTI ZERO PER PARLARE DI INQUINAMENTO
30/10/2012 FIUMICINO, MEGA IMPIANTO BIOGAS: IL COMITATO RIFIUTI ZERO CONDIVIDE LA PROPOSTA DEL CONSIGLIERE DE VECCHIS
25/10/2012 ROMA POST MALAGROTTA, DI BUCA IN BUCA VERSO MACCARESE?
22/10/2012 FIUMICINO, NON SI E' SVOLTA LA RIUNIONE DELLE COMMISSIONI CONGIUNTE URBANISTICA ED AMBIENTE PER MANCANZA NUMERO LEGALE
17/10/2012 MACCARESE, MEGA CENTRALE A BIOGAS: IMPRESSIONANTI I DATI SULL'INQUINAMENTO DESUNTI DAL PROGETTO DELL'AMA
13/10/2012 MACCARESE, LE RAGIONI DEL NO AL MEGA IMPIANTO A BIOGAS
10/10/2012 MACCARESE, NO AL MEGAIMPIANTO A BIOGAS. IL 12 OTTOBRE ASSEMBLEA DEL COMITATO RIFIUTI ZERO FIUMICINO
02/10/2012 MACCARESE MEGAIMPIANTO BIOGAS, IL COMITATO RIFIUTI ZERO FIUMICINO: "NO ALLA BIOTRUFFA"
25/09/2012 MACCARESE, LO SPETTRO DELLA CENTRALE A BIOGAS PREOCCUPA I CITTADINI
22/09/2012 MACCARESE, IMPIANTO BIOGAS: IL COMITATO RIFIUTI ZERO DI FIUMICINO CHIEDE CHIAREZZA ALL'AMMINISTRAZIONE


 




ROMA, NON STACCHIAMO LA SPINA AI DIALIZZATI

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Alberto De Marchis

Roma – Ben 9000 italiani l'anno entrano in dialisi. Eppure si fa fatica a tenere in piedi i centri per dializzati. L’ambulatorio di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale San Giovanni di Roma, uno dei più grandi complessi ospedaleri della capitale, è a rischio: da gennaio ad oggi si è passati da sei medici a tre. Come se non bastasse, la Regione non paga e il centro dialisi Diagest rischia di chiudere.

Sono 79 i pazienti che svolgono la dialisi tre volte alla settimana che potrebbero ritrovarsi dall'oggi al domani senza assistenza. «Ho predisposto un ordine del giorno per sollecitare i pagamenti della Regione Lazio e della Asl Roma A al centro Diagest. Senza l'arrivo dei crediti arretrati, il centro rischia la chiusura», dice il consigliere capitolino Pd Dario Nanni.

«Condivido la preoccupazione lamentata dai pazienti del centro dialisi Diagest. Rappresenta un'ennesima e drammatica problematica alla quale è necessario far fronte per evitare che 79 persone vivano l'incognita di non poter ricevere cure determinanti per la loro sopravvivenza», sostiene il presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese, che prosegue: « La Regione non lascerà per strada una struttura che eroga un servizio così determinante per la vita di questi pazienti».

Intanto ha aperto da due giorni a Fiumicino l’ambulatorio accreditato di emodialisi Only Dialysis s.r.l. in via Giovanni Cena, 29. Tredici più 2 i posti dialisi che nelle intenzioni dovrà accogliere tutte le persone di Fiumicino e zone limitrofe che oggi effettuano l’emodialisi lontano da casa, ma anche offrire l’accoglienza per periodi di vacanza al mare. Il centro realizzato e atteso da anni è passato per una complessa procedura amministrativa e legale. L’associazione “Malati di Reni” ha sempre seguito questa vicenda. Responsabile della struttura è il Dottor Giorgio Di Vasta.

Sembra anche avviarsi ad una soluzione condivisa tra ASL, Regione e Proprietà la vicenda del centro dialisi di Villa dei Pini ad Anzio, dopo un ulteriore scambio di lettere la Direzione della ASL RM H prende atto della volontà degli uffici regionali di ripristinare l’accreditamento del 9 + 2 posti dialisi attivi, e proroga l’autorizzazione per i medici ospedalieri ad operare presso la struttura fino al 15 gennaio prossimo, nel frattempo, si effettuano le verifiche necessarie da parte della ASL e gli atti amministrativi da parte della Regione, per il ripristino dell’accreditamento sospeso al momento dell’istituzione dell’Unità di Dialisi Decentrata.




CANALE MONTERANO "VIVA LA RISERVA", DANIELE NATILI TENDE LA MANO AL SINDACO: SALVAGUARDIAMO IL NOSTRO TERRITORIO

L'Associazione APRODUC ha costituito un gruppo di lavoro che  intende intraprendere un progetto pilota per verificare le potenzialità di sviluppo economico e di promozione di lavoro fra i giovani, attraverso il recupero delle proprietà collettive. Il gruppo ha solo bisogno della disponibilità dell'amministrazione comunale. Si tratterebbe di un tentativo, appoggiato dalle più alte competenze, di promuovere un'attività produttiva su una terra collettiva coinvolgendo i giovani.

 

Redazione

Canale Monterano (RM) – Che l'amministrazione comunale di Canale Monterano, i cittadini, le associazioni, l'opposizione siano mossi tutti dalla volontà di salvaguardare e al contempo promuovere lo sviluppo del territorio, non vi è alcun dubbio. Daniele Natili giurista e "mediatore politico" rispondendo alla precedente nota del Sindaco Angelo Stefani, si mostra propositivo in quanto vorrebbe anche personalmente parlare al primo cittadino al fine di esporgli un progetto pilota utile alla promozione e sviluppo del territorio nonchè coinvolgimento dei giovani. Al contempo, Natili, continua a sostenere l'errata applicazione delle delibere 13 e 37.

Di seguito pubblichiamo la lettera di Daniele Natili al Sindaco Angelo Stefani:

Caro Sindaco, mi sento legittimato a rispondere al tuo articolo, apparso su "L’osservatore laziale", [ Art. del 3 dicembre CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA" ] con rispetto e, questa volta, senza tecnicismi. Preferisco rispondere con umanità, con un discorso personale. E siccome ti considero il mio Sindaco, non rispondo polemicamente, ma faccio proposte e esprimo opinioni e convinzioni con la massima umiltà.

Il PTPR attiene alla tutela ambientale; la pianificazione territoriale e l'urbanistica sono un'altra cosa. Come è già stato espresso sia dai competenti uffici regionali sia dal Gruppo Verdi della Regione Lazio, secondo me con le delibere contestate viene fatta confusione fra i due ambiti. La legislazione regionale vuole che i comuni adeguino gli strumenti urbanistici locali al PTPR.

Che cosa è il PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale)?

"Il PTPR intende per paesaggio le parti del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni nelle quali la tutela e valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili come indicato nell'art. 131 del Codice dei beni culturali e del paesaggio DLgv. 42/2004.

Il PTPR assume altresì come riferimento la definizione di "Paesaggio" contenuta nella Convenzione Europea del Paesaggio, legge 14/2006, in base alla quale esso designa una determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.

Il paesaggio è la parte del territorio che comprende l'insieme dei beni costituenti l'identità della comunità locale sotto il profilo storico-culturale e geografico-naturale garantendone la permanenza e il riconoscimento.

Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale è lo strumento di pianificazione attraverso cui, nel Lazio, la Pubblica Amministrazione disciplina le modalità di governo del paesaggio, indicando le relative azioni volte alla conservazione, valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi" (così si legge nel sito della Regione Lazio: http://www.regione.lazio.it/rl_urbanistica/?vw=contenutiDettaglio&id=64). Quindi, il PTPR è lo strumento che disciplina il governo del paesaggio.

La delibera 13 pretende di adeguare il piano regolatore comunale al PTPR. Ebbene, in conformità alle norme vigenti, ciò richiede un procedimento di pianificazione territoriale a garanzia di tutti i cittadini, che hanno diritto di partecipare: occorre, insomma, un Piano Regolatore o una Variante Generale. Una delibera immediatamente esecutiva è inconcepibile per lo scopo che tu affermi, di conformare al PTPR il piano regolatore.

La delibera 37, poi, secondo te servirebbe a introdurre la fattispecie che la legge 21/2009 (Piano Casa) avrebbe configurato per la nostra Riserva Monterano. Secondo la tua Amministrazione, la delibera non farebbe che applicare alla zona II della nostra riserva quello che la legge 21 prevede per le zone B delle aree protette regionali; quindi secondo te le zone B si identificherebbero con la nostra area II. Questo non è vero. La legge 21 ammette gli interventi edilizi nelle zone B delle aree naturali protette, è vero. Ma per zone B intende qualcosa di diverso dalla nostra area II. Infatti, l'art. 2 della legge 21 dice che il Piano Casa NON si applica: "su edifici situati nelle aree naturali protette, con esclusione delle zone di promozione economica e sociale individuate nei piani di assetto delle aree naturali protette vigenti ovvero, in assenza dei piani di assetto, delle zone B individuate dalle leggi istitutive delle aree ai fini dell’applicazione delle disposizioni di salvaguardia ovvero, in assenza dell’individuazione delle zone B, nelle zone che nelle leggi istitutive delle aree naturali protette si considerano edificabili ai fini dell’applicazione delle norme di salvaguardia, fatto salvo in ogni caso il nulla osta del soggetto gestore dell’area naturale protetta".

Ora, da questa disposizione emerge chiaramente che la legge vuole che gli interventi edificatori fondati sul Piano Casa, all'interno delle aree protette, avvengano solo ed esclusivamente nelle zone di promozione economica e sociale o nelle zone a queste assimilabili. La nostra area II è molto vasta, comprende zone di diversa tipologia, anche naturistica e archeologica, del tutto incompatibili con la sfera di applicazione del Piano Casa. Ecco che, con la grossolana parificazione fra zone B e area II della nostra Riserva, si viene a generare uno scorretto assoggettamento al Piano Casa di zone della nostra Riserva che la stessa legge non intende intaccare.

Infine, tu affermi che "questa Amministrazione Comunale non ha colpe se nella legge regionale n. 79/1988 istitutiva della Riserva stessa, é stato previsto un indice di edificabilità per le attrezzature connesse all’uso agricolo di quel territorio indicato con la lett. B (già zona II) nella tavola grafica allegata alla legge medesima". Per prima cosa vediamo che cosa dice la legge 79/1988 che istituì la Riserva. Art. 7, comma 1: "Tenuto conto delle caratteristiche ambientali ed urbanistiche che debbono essere rispettate nell' ambito della riserva naturale parziale «Monterano», vengono indicate due zone con diverse prescrizioni urbanistiche come qui di seguito descritte e riportate nell' allegata mappa esplicativa (allegato A):

Area I – perimetrazione a linea tratteggiata. In questa area sono consentiti esclusivamente lavori di restauro o recupero conservativo di strutture esistenti con possibilita' di ampliamento fino al massimo previsto dai progetti esecutivi originali, se esistenti, purche' non superino il 10 per cento dell' intera cubatura.
Area II – perimetrazione a linea continua. Sono consentiti lavori come per l' area I.

Inoltre e' consentita la realizzazione di manufatti tecnici in precario relativi ad attivita' agricole, silvo – culturali, zootecnici e turistici – sportivi, inerenti la organizzazione e la gestione della riserva.
In questo caso l' indice di edificabilita' fondiaria sara' dello 0,03 mcmq".

L'area I è quella più tutelata; è l'area dell'antico borgo di Monterano. L'Area II è la parte maggiore della Riserva. In essa sono consentiti interventi conservativi come nell'area I e, inoltre, manufatti in precario per le attività tassativamente indicate nella disposizione. E solo per le opere in precario ivi previste è stabilito un indice di edificabilità che deve essere inteso come cubatura possibile solo per opere precarie. Non è vero quindi che quell'indice riguardi "attrezzature connesse all'uso agricolo di quel territorio". Il testo della norma è quello da me citato: come puoi affermare quello che affermi? Perché nei 23 anni precedenti alla tua amministrazione nessun Consiglio Comunale si è mai permesso di interpretare la norma come è stato fatto con la delibera 37?

Vi è, poi, una ragione fondamentale, la più importante, da tener presente. La zona della Riserva Monterano è in gran parte terra collettiva. La più antica proprietà collettiva di uso civico di Canale è la tenuta Bandita, in parte ricompresa nella nostra Riserva Monterano. La tenuta Bandita è terra collettiva dal 1578. Essa costituisce il nucleo storicamente più significativo della comunità agricola di Canale Monterano. Esso è intangibile, inalienabile, inusucapibile, indivisibile, destinato esclusivamente a soddisfare i bisogni essenziali della nostra popolazione. La delibera 37, potenzialmente, intacca anche le proprietà collettive, la cui destinazione ad uso civico è intangibile, salvo il rigoroso rispetto di quanto previsto dalla legge regionale 1/1986 e successive modificazioni: si tratta di complesse procedure per la sdemanializzazione e per il cambiamento di destinazione delle terre collettive. E questo non può essere ottenuto tramite una delibera come la n. 37. Si tratta del più grave difetto contenutistico della delibera. Essa è pertanto nulla, a mio modesto parere.

Caro Sindaco, non credo di averti proposto argomentazioni ipocrite. So che entrambi abbiamo a cuore il nostro territorio. Quella preziosa terra collettiva che compone la nostra Riserva Naturale è un patrimonio da conservare per le future generazioni, come tu stesso dici. Quella terra ha delle potenzialità economiche attuali, che potrebbero dare lavoro ai nostri giovani. La delibera 37 nega queste possibilità ai nostri concittadini. Ti prego di revocarla!

Ieri sono stato ad una riunione presso la sede della prestigiosa Associazione APRODUC (Associazione per la Tutela delle Proprietà Collettive e dei Diritti di Uso Civico), che fu costituita da illustri giuristi, storici e giudici sull'onda emotiva suscitata dalla scomparsa dell'avv. Guido Cervati, uno dei più grandi legali italiani esperti di contenziosi relativi a proprietà collettive. Questa Associazione ha costituito un gruppo di lavoro, di cui ho avuto l'onore di entrare a far parte a seguito del mio contributo alla recente Riunione Scientifica di Trento. Il gruppo di lavoro è composto da docenti universitari, ricercatori, avvocati, economisti, urbanisti, storici e specialisti della materia. Il gruppo di lavoro intende intraprendere un progetto pilota per verificare le potenzialità di sviluppo economico e di promozione di lavoro fra i giovani, attraverso il recupero delle proprietà collettive. Alla riunione del gruppo mi è stata offerta l'opportunità di sperimentare questo progetto pilota in una delle nostre tante tenute di proprietà collettiva. Si, a Canale Monterano. Si tratta di una bella opportunità che è stata data al nostro amato comune e che ho l'onore di annunciarti. Il gruppo ha solo bisogno della disponibilità dell'amministrazione locale che tu presiedi. Verrò a parlarne con te di persona. Si tratterebbe di un tentativo, appoggiato dalle più alte competenze, di promuovere un'attività produttiva su una terra collettiva coinvolgendo i nostri giovani. Tu stesso, come consigliere della Università Agraria, hai contribuito allo sviluppo di simili attività nel nostro territorio. Sono sicuro che questa proposta sia da te accolta con la massima attenzione e con la disponibilità della Amministrazione Comunale.

Sindaco, ti prego di guardare al nostro territorio in questo modo, nell'interesse della nostra popolazione. A prescindere dalle vicende amministrative e dalle delibere contestate, dovrai ammettere che ci è stata offerta un'opportunità notevole, grazie a quel territorio che la delibera 37, secondo me, non è idonea a valorizzare nel modo più rispettoso della sua natura, della sua storia e, soprattutto, delle sue potenzialità future.

ARTICOLI PRECEDENTI:

03/12/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA"
09/11/2012 CANALE MONTERANO, DIMISSIONI "SPONTANEE" O "SPINTANEE" DEL SEGRETARIO COMUNALE?: IL SINDACO INVITO' IL SEGRETARIO AD "ALLINEARSI"
08/11/2012 CANALE MONTERANO, CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO: PINOCCHIO E IL PAESE DEI BALOCCHI
02/11/2012 CANALE MONTERANO, IL 6 NOVEMBRE CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULLE DELIBERE CHE INTERESSANO LA RISERVA

  24/10/2012 CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”

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FRASCATI, IL COMUNE INTENDE ANDARE "O.L.T.R.E."

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 Redazione

Frascati – Insieme ai Comuni  di Latina, Rieti, Torino e Campagnano di Roma, partecipa al progetto O.L.T.R.E., Organizzazione Locale per Trasporti, Reti ed Energia, presentato al bando europeo “Smart Cities”.

«L’ipotesi progettuale formulata – afferma il Sindaco Stefano Di Tommaso – prevede la promozione e lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche e gestionali in grado di favorire, a livello locale, la produzione e la gestione integrata delle diverse fonti energetiche rinnovabili e dei relativi sistemi di distribuzione e la loro integrazione con i sistemi nazionali e europei. O.L.T.R.E. vuole contribuire a colmare la frattura città periferie-zone rurali attraverso la definizione di un sistema in grado di supportare la generazione distribuita di energia prodotta da fonti rinnovabili  – prosegue il primo cittadino – ottimizzandone l’impiego anche per il trasporto di merci e persone, assistito da servizi specifici per la mobilità sostenibile».

«In armonia con il Piano Energetico Nazionale – spiega l’Assessore alle Politiche Ambientali Roberto Mastrosanti – Frascati insieme ai Comuni di Latina, Rieti, Torino, Cisterna e Campagnano di Roma, potrebbe così costituire un “poligono dell’energia” aperto, come area di sperimentazione avanzata e diverranno attori protagonisti a livello locale della produzione, distribuzione e del consumo di energia elettrica ricavata da fonti alternative. Il progetto – aggiunge l’amministratore – mira inoltre di sviluppare, in un'ottica ecosostenibile, moderne  modalità di gestione e valorizzazione dei rifiuti, attraverso lo sviluppo di sistemi tecnologici innovativi integrati per la raccolta, il trasporto, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti materiali».

Ma O.L.T.R.E. può “vantare” anche un altro importante obiettivo, tengono a  sottolineare Sindaco e Assessore: «In caso di accoglimento della nostra proposta potremmo sostenere l'inclusione di categorie a rischio e prevenire forme di disagio sociale, attraverso lo sviluppo di servizi innovativi basati sull'impiego di tecnologie ICT e diretti alla soluzione dei problemi delle persone diversamente abili, all'inserimento sociale e lavorativo di immigrati provenienti da paesi esteri, al sostegno delle famiglie a basso reddito, al reinserimento nel sistema dell'istruzione di giovani che hanno anticipatamente abbandonato la carriera scolastica (drop-out), al miglioramento dell'accesso ai servizi assistenziali e sanitari».

Il progetto vede coinvolti, oltre ad importanti realtà industriali, istituzioni di primo piano del mondo della ricerca, quali il Consorzio di Ricerca Hypatia, che ha quali patners l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, l’Istituto dei Materiali per l’Elettronica ed il Magnetismo – Imem CNR, l’Università di Roma “La Sapienza” – Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale, il CNR ISM – Istituto di Struttura della Materia, l’INFN LNF – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare,  e il Politecnico di Torino.




PARCO REGIONALE DEI CASTELLI ROMANI, FINANZIAMENTI E OPERE DA RELIZZARE ENTRO IL 2012: MANCANO ALL'APPELLO DUE PUNTI INFORMATIVI?

[ DELIBERA N. 16 DEL 15 NOVEMBRE 2012 ]

[ BILANCIO PREVISIONE 2012 ]

 

 

Angelo Parca

Castelli Romani – E’ del 15 novembre 2012 la deliberazione del commissario straordinario del Parco Matteo Mauro Orciuoli la delibera che approva il Piano dettagliato degli obiettivi e dei progetti da realizzare nell’esercizio finanziario 2012 al fine di consentire l’ordinaria gestione amministrativa delle diverse attività dell’Ente.

In allegato alla delibera c’è una tabella che riporta in maniera analitica, costi compresi, gli “obiettivi e progetti da realizzare nell’anno 2012”. Tra questi, alla voce “realizzazione degli interventi finanziati nell'ambito dei fondi comunitari DOCUP, POR, PSR e dei fondi dell'Accordo di Programma Quadro APQ7, nonché degli altri programmi regionali finalizzati alla tutela, qualificazione e valorizzazione all'interno dell 'Area protetta” vi è, tra le altre, anche la realizzazione, entro il 2012, di un punto informativo in località Vivaro, Comune di Rocca di Papa finalizzato alla preparazione di escursioni guidate storico – naturalistiche anche a cavallo per un costo complessivo, somma in bilancio, di 349.193,82 euro. Ci siamo così recati in località Vivaro e dopo un attento monitoraggio, ciò che abbiamo scorso è una specie di bacheca in legno, stile fermata autobus, con attaccata una fotocopia che riporta la notizia di un corso di micologia. Ci si aspettava perlomeno un modulo 4 x 4 nutrito di avvisi e informazioni relative le attività del Parco. In realtà oltre al degrado che circonda l’“accrocco in legno”, non c’è nulla. Solo un cane randagio che si aggira da quelle parti. Possibile che sia quello il punto informativo costato quasi 350 mila euro? Oppure non è quello il punto informazione, ma al contrario, dev’essere ancora realizzato? In tal caso ci sono ancora 26 giorni di tempo, festività natalizie comprese per poter godere del punto informativo nuovo di zecca.

Ma non è tutto. E’ previsto (sempre entro il 2012) un altro punto informativo in località Grotticelle a Rocca di Papa, anche quest’ultimo, il cui costo è di 380.654,68 euro, è finalizzato alla preparazione di escursioni guidate storico – naturalistiche anche a cavallo. Certo è che in un momento di spending review, vedere questa fioritura di punti informativi quando ci sono aree di sosta nel Parco continuamente minacciate dal degrado, è, come dire, un dispendio di risorse che può apparire superfluo. Significa anche altra manutenzione che i Guardiaparco, sottorganico rispetto al vasto territorio da monitorare (I Comuni che ricadono nell’Area Protetta sono: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora e Velletri), devono sobbarcarsi sulle spalle.

Abbiamo fatto una passeggiata anche in località Grotticelle. Li non c’è alcuna struttura in legno come al Vivaro che possa essere identificata come punto informativo del Parco dei Castelli, ma ciò che si nota è una sorta di manufatto da ristrutturare.

Che non sia quello il futuro punto informativo? A chi appartiene? Sarebbe interessante visionare i progetti relativi i due punti informazione. Nel bilancio di previsione 2012, vengono evidenziati gli interventi già finanziati e in corso di attuazione. Tra questi ci sono i due finanziamenti ai punti informativi. I punti informativi rientrano negli interventi ammessi a finanziamento nell’ambito delle risorse finanziarie a valere su fondi POR (Programma Operativo Regione Lazio) FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) lazio 2007 – 2013. Si tratta di strumenti di intervento creati e gestiti dall'Unione europea per finanziare vari progetti di sviluppo all'interno dell'Unione.

Gli obiettivi principali dei fondi sono tre: riduzione delle disparità regionali in termini di ricchezza e benessere, aumento della competitività e dell'occupazione, sostegno alla cooperazione transfrontaliera. I fondi strutturali impegnano attualmente il 37,5% del bilancio complessivo dell'Unione europea. Il FESR concorre anche alla promozione di uno sviluppo sostenibile e alla creazione di posti lavoro durevoli. In pratica le zone caratterizzate da svantaggi naturali, ossia talune isole, le zone di montagna e le zone a bassa densità demografica, nonché talune zone di frontiera della Comunità a seguito dell'allargamento, dovrebbero essere potenziate per permettere a tali zone di far fronte alle loro specifiche difficoltà di sviluppo.

Quello dei punti informativi è solo un esempio. Monitorare la destinazione e il buon uso dei finanziamenti pubblici è un dovere civico.

 


 




ALLARME SALUTE PUBBLICA, CIANOBATTERI E MICROCISTINE NELL' ACQUA POTABILE: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VITERBO

Redazione

Viterbo – L'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) ha inviato ai Presidente della Provincia di Viterbo una lettera aperta che chiede all'ente locale di intervenire affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque. Lo scandaloso schema di decreto, se approvato, consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene. L'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde chiede la revoca immediata dello schema di decreto sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

La situazione del territorio provinciale di Viterbo, gia' assai grave per l'eccessiva presenza di arsenico nelle acque erogate ad uso umano presenta anche altre gravi criticita', come appunto quella relativa alle microcistine tossiche e cancerogene presenti nel lago di Vico.Tutte le istituzioni locali devono impegnarsi affinche' ai cittadini sia garantita acqua realmente potabile ed affinche' si risanino gli ecosistemi locali dai molteplici fattori di inquinamento che hanno portato a una situazione di degrado assai grave; tutte le istituzioni locali devono impegnarsi affinche' sia difeso il diritto alla salute e sia rispettato l'ambiente.
 

IL TESTO DELLA LETTERA APERTA

Al Presidente della Provincia di Viterbo
 
e per opportuna conoscenza:
all'Assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo
al Presidente del Consiglio Provinciale di Viterbo
al Prefetto di Viterbo
al Commissario straordinario della Asl di Viterbo
 
Oggetto: Richiesta di intervento della Provincia di Viterbo affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea, schema di decreto che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
 
Signor Presidente della Provincia di Viterbo,
 
a nome dell'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) le invio questa urgente richiesta di un intervento della Provincia di Viterbo affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea, schema di decreto che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
 
L'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) ha gia' inviato il 20 novembre 2012 alla Commissione Europea un documento di "Osservazioni  in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita'", documento con cui chiediamo che lo schema di decreto sia rigettato "sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione".
 
Si allega alla presente il testo integrale delle Osservazioni citate.
 
Poiche' lei gia' conosce sia la gravita' della situazione del lago di Vico, sia piu' in generale la gravita' della situazione dell'acqua potabile nel territorio provinciale, certamente non le sfugge la necessita' di un impegno anche della Provincia di Viterbo in difesa della salute della popolazione, e quindi nella fattispecie un impegno per chiedere ed ottenere il rigetto da parte della Commissione Europea, ovvero la revoca da parte dei Ministri proponenti, dello scandaloso schema di decreto citato.
 
Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, e restando in attesa di un tempestivo cenno di riscontro, voglia gradire distinti saluti,
 
dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia)
 
Viterbo, 4 dicembre 2012

tabella PRECEDENTI:

01/12/2012 ALLARME ACQUA POTABILE "TOSSICA E CANCEROGENA": ALTRI SEI DEPUTATI PRESENTANO UN INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
29/11/2012 LAZIO, EMERGENZA ACQUA INQUINATA DA SOSTANZE TOSSICHE E CANCEROGENE COME CIANOBATTERI E RELATIVE MICROCISTINE
22/11/2012 ALLARME SALUTE PUBBLICA: UN DECRETO INTERMINISTERIALE VORREBBE MODIFICARE I PARAMETRI CHIMICI STABILITI PER L'ACQUA POTABILE
09/09/2012 VITERBO LAGO DI VICO, LA PROCURA INTERVIENE LADDOVE L'INERZIA REGNA. SEMBRA IL TRAILER DEL LAGO ALBANO
28/08/2012 CASTEL GANDOLFO, IL LAGO ALBANO HA I GIORNI CONTATI. TOC TOC… REGIONE? MA I SOLDI LI HAI DATI?
02/08/2012 CASTEL GANDOLFO LAGO ALBANO, LA STANGATA DI LEGAMBIENTE: INQUINATI DUE PUNTI SU TRE


 




MONTE PORZIO CATONE RAPINA A ZAVOLI, TERRORE FURTI: ROULETTE RUSSA CON LA PISTOLA PER TRE VOLTE

Redazione

Monte Porzio Catone (Castelli Romani) – Rapina ieri sera nella villa di Sergio Zavoli, giornalista e presidente della Commisione di Vigilanza Rai, a Monte Porzio Catone, vicino a Roma. I rapinatori, almeno quattro con il volto coperto e armati di pistola, sono entrati nell'abitazione ed hanno minacciato e picchiato il giornalista che poi è stato rinchiuso in una stanza insieme ad alcuni domestici. I rapinatori hanno portato via una cassaforte.

Sulla vicenda indagano i carabinieri di Frascati e il Ris che sta eseguendo i rilievi. Il bottino della rapina non è stato ancora quantificato. Zavoli è stato soccorso e portato in ospedale, dove è stato medicato per ferite lievi.

"Quei rapinatori avevano l'accento di cittadini dell'Est Europa e il volto coperto dal cappuccio". E' quanto ha riferito Zavoli, assieme ad altre due vittime, agli investigatori dopo la rapina nella villa del giornalista ieri sera intorno alle 19 e 30 vicino Roma. Zavoli, aggredito in casa sua questa notte, "e' stato legato, picchiato" e "gli hanno fatto una specie di roulette russa per tre volte". Lo rivela in aula alla Camera Walter Veltroni sottolineando la gravità dell'episodio.

Zavoli è stato medicato in ospedale dopo aver ricevuto un colpo al volto, forse con il calcio della pistola. I quattro rapinatori hanno estratto la cassaforte dal muro e portato via orologi e monili in oro, per un valore ancora da quantificare. Poi sono scappati probabilmente a bordo di un'auto.

 




ROMA, PORTA PORTESE: IL 6 E 7 DICEMBRE SGOMBERO DELL'OASI DEI GATTI

Redazione

Roma – Ormai il trasferimento dei gatti dell'Oasi di Porta Portese sembra davvero certo e Legambiente non ci sta. Secondo la nota giunta poche ore fa ai volontari e firmata dal Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde del Comune di Roma, il trasferimento dei gatti è stato fissato e avverrà il 6 e 7 dicembre con le seguenti procedure “il trasferimento in questione riguarderà solo i gatti presenti stabilmente all'interno dell'Oasi Felina, i quali verranno trasportati presso la struttura convenzionata Hotel Cani e Gatti che si occuperà con proprio personale del trasporto dei felini”.

“Nonostante tutte le rassicurazioni da parte del Comune e il fatto che nel bilancio di assestamento dovrebbero essere disponibili dopo decenni i soldi per i lavori, è puntualmente arrivata la lettera per l'avvio dello sgombero dell'oasi felina di Porta Portese, uno scandalo con conseguenze disastrose -afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Bisogna tutelare coloro che lavorano nella struttura che ospita il gattile, ma i gatti non possono essere vittime silenziose delle scelte insensate del Comune che trasferisce animali come pacchi, portati all'ennesimo gattile e destinati forse al dimenticatoio. Se davvero i soldi sono stati trovati, allora avrebbe senso avviare i lavori di risistemazione e mettere tutto a norma, finalmente dopo dieci anni di denunce da parte dell'ARCA stessa che ha in gestione la struttura. Chiediamo all'Assessore all'Ambiente di procedere con i lavori senza spostare i gatti perché ciò significherebbe chiudere una bella ed utile esperienza di volontariato a Roma. In mancanza di risposte il 6 mattina saremo al gattile per protestare assieme ai volontari e ai cittadini.”

In tutto ciò per spostare i gatti e farli vivere nella nuova struttura convenzionata, il Comune dovrà sobbarcarsi altre spese, aggiungendo un ulteriore costo per le tasche dei cittadini per il mantenimento di questi animali, che diversamente si sarebbero potuti spostare all'interno del gattile di Porta Portese durante la ristrutturazione degli ambienti senza costi aggiuntivi se non quelli dei lavori. Piuttosto nebuloso il destino dei gatti liberi ma ospiti dell'Oasi. Nella stessa lettera, si dice infatti, che “Per quanto riguarda gli altri gatti che vivono stanziali tra il gattile e la sottostante sponda del Tevere, sarà prevista l'amministrazione di cibo ed eventuale assistenza a cura delle volontarie dell'Associazione ARCA fino a scadenza della convenzione in essere prevista per il prossimo 31 dicembre”- secondo quanto indicato dal Comune per ciò che riguarda “un numero imprecisato di altri gatti che saltuariamente entrano all'interno del gattile solo per mangiare ma che vivono in modo stanziale tra la citata Oasi Felina e la sottostante sponda del Tevere”. Cosa accadrà dopo il 31 dicembre è un mistero, come la scelta di ignorare il fatto che tutti i gatti della colonia felina di Porta Portese siano registrati e sia loro stato impiantato il microchip e siano, quindi, sotto la diretta responsabilità del Comune stesso che però non indica se per l'anno nuovo i gatti stanziali continueranno a ricevere cibo da qualcuno, forse dai volontari dell'Associazione ARCA che per quella data non avranno nemmeno una struttura che li accolga.