ROMA, RISCHIO CHIUSURA SAN FILIPPO NERI: OCCUPATI REPARTI DI CARDIOCHIRURGIA E NEUROCHIRURGIA

Redazione

Occupati i due reparti 'tagliati' del San Filippo Neri. "Questo pomeriggio – sostiene il segretario provinciale della Uil, Paolo Dominici- il Commissario Bondi potrebbe formulare lo scellerato decreto taglia Ospedali.

La situazione è esplosiva, le aziende polveriere. Annunciamo che al San Filippo Neri intanto la UIL FPL sta occupando, per difenderli dalla chiusura, i reparti di cardiochirurgia e di neurochirurgia che rappresentano oltre il 60% dei posti letto che si vogliono tagliare.

(Fonte:Ansa)

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14/12/2012 ROMA, PRESIDIO PERMANENTE AL SAN FILIPPO NERI: E' BRACCIO DI FERRO SUI DATI FORNITI DALL'ASP
10/12/2012 ROMA SANITA', RISCHIO CHIUSURA SAN FILIPPO NERI: I LAVORATORI SCRIVONO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
07/12/2012 ROMA CHIUSURA S.FILIPPO NERI, CTO, OFTALMICO, FORLANINI – PAOLO DOMINICI (UIL FPL): “PRONTI ALLE BARRICATE”.



SILVIO, DEAD MAN WALKING

Gli “intellettuali “, una galassia di cervelli in gara a fare più male possibile al Belpaese all’estero. E ci sono riusciti.

 

Emanuel Galea

Roma – Un condannato a morte riceve la visita di una suora, il suo caso è disperato, manca poco al giorno dell'esecuzione. Chi è che non si ricorda il film di Tim Robbins del 1995? Chi è che osa scommettere un solo 'dollaro bucato' sulla futura sorte della carriera politica del cavaliere?  Matt, nel film aveva trovato la vicinanza di suor Helen. Il cavaliere, fino ad ora è stato  assistito da amici affezionati e compagni e compagne d’avventura. Dei suoi conti con la giustizia se la vedrà lui a tempo debito. Per la sua condotta morale si è rivelato alla stregua di tutti gli altri che lo circondano. Sono conti che deve fare con la sua coscienza.

Delle riforme promesse e non attuate se la sta vedendo con il suo elettorato che lo sta mollando.  Il consenso scende a caduta libera.  Lo stanno abbandonando gli stessi che fino all'altro giorno avevano intinto il pane insieme a lui nella stessa ciotola. L’ex ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, un tempo “front woman” dell’entourage Berlusconi, ha annunciato a 'La Telefonata' su canale 5 che non trova più stimoli per rimanere in un partito di plastica. I colonnelli disertano e per la prima volta dopo tanti anni il cavaliere dà segni di nervosismo.

Si è rivelato debole nei momenti cruciali. Si è fatto negare, quando il “suo Popolo della Liberta” chiedeva da lui un’azione forte. Smantellare la “casta”. Demolire tutti i costosi  privilegi che arbitrariamente i signori parlamentari con il tempo si erano attribuiti. Fare una vasta operazione di pulizia.  Solo dopo poteva a testa alta chiedere sacrifici e collaborazione dal Popolo, e il suo elettorato l’avrebbe seguito.

Anche il suo ex super ministro dell’economia si è rivelato un’altra sorpresa. Ha annunciato delle bellissime riforme, tagli alla spesa pubblica, dismissioni, riduzioni di parlamentari, abolizione delle province. Un programma virtuale per un governo rivelatosi senza spina dorsale.

La sua unica fortuna era che giocava la partita da solo. Sulla piazza passeggiavano desolatamente i soliti urlatori. L’opposizione era praticamente inesistente. In quei momenti, quando serviva di più una seria opposizione, ci si è trovati con 'urlatori da curva sud'.

Partiti e partitini che andavano  in ordine sparso. Facevano la gara a chi la diceva più grossa. La politica, quella con la 'p' maiuscola è diventata merce rara, erba che non cresce più nel giardino  nostrano. L’Italia si è trovata in un mare in tempesta guidata da marinai d’acqua dolce. L’Italia è un gran Belpaese, merita ben altra classe dirigente. L’opposizione ripeteva fino alla noia il solito refrain: “ il cavaliere deve fare un passo indietro”. Alla fine, tutti hanno fatto il passo indietro e dalla padella hanno buttato gli italiani nella brace.

In giro non si percepiva che un’ubriacatura generale, sindacati, mass media, poteri forti e gli “intellettuali “, una galassia di cervelli in gara a fare più male possibile al Belpaese all’estero. E ci sono riusciti. Questi signori volevano fare credere che il loro  target fosse il cavaliere e non il Belpaese. Non si rendevano conto del male che stavano causando alla credibilità dell’Italia. Il cavaliere poteva essere ricordato come colui che aveva modernizzato il paese. Forse l’orgoglio gli ha giocato un brutto scherzo. Ci dispiace, oggi il cavaliere è "un dead man walking".  Suor Helen non ci sta più. Al suo posto si trova un ristretto gruppo di sostenitori. Non bastano. Un pizzico di orgoglio in meno, una buona dose di prudenza e maggior ascolto ai buoni consigli, forse, gli avrebbero riservato l’uscita dalla politica con l'onore delle armi.
 




LATINA, ROTARY CLUB: CONSEGNATI I DONI PER I FIGLI DEI RECLUSI

Redazione

Latina – Continua l’impegno del Rotary Club Latina a sostegno dei figli e dei nipoti dei reclusi. Per il quarto anno consecutivo, in occasione delle festività, alcuni rotariani si sono recati presso la casa circondariale di via Aspromonte per consegnare dei pacchi-dono di Natale destinati a 102 bambini e ragazzi con una età compresa tra 0 e 14 anni. Alle donne recluse nella sezione femminile, invece, sono stati donati un fasciatoio e uno scaldabiberon. Acquistate anche 75 agendine preparate a mano dalle detenute. I soci rotariani sono stati accolti dalla direttrice, dott.ssa Nadia Fontana, che ha ringraziato il Club di Latina per la sensibilità dimostrata. Il progetto della consegna dei doni alla casa circondariale del capoluogo è stato curato da Leo Costanzo, Graziella Di Girolamo, Giuseppe e Attilio Gisotti, Enzo Maio, Gabriella e Roberto Micolitti, Bruna e Franco Tescione, con la supervisione del presidente Innocenzo D’Erme. 

 




VITERBO, COMMEMORAZIONE BATTAGLIA DI EL ALAMEIN

Redazione

Viterbo – Nella mattinata di domenica 16 dicembre il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi ha preso parte alla cerimonia di commemorazione del 70° anniversario della battaglia di El Alamein che ha avuto come momento principale lo spargimento, nella fontana dedicata ai paracadutisti di piazza del Sacrario a Viterbo, della sabbia portata direttamente dall’Africa dal reduce Vincenzo Signorelli.

Il novantacinquenne paracadutista, accompagnato dal vicepresidente della sezione viterbese dell’Anpdi, Dante La Corte, nello scorso ottobre è stato ad El Alamein per la commemorazione e, su richiesta del presidente Meroi che aveva voluto salutare la sua partenza, ha portato a Viterbo una bottiglia con all’interno la sabbia del deserto che vide morire per la patria numerosi paracadutisti italiani, di cui molti viterbesi, durante la seconda guerra mondiale.

“Un gesto simbolico – ha detto il presidente Meroi – ma di grandissima importanza per ricordare i parà viterbesi, e italiani, che nel ‘42 persero la vita per la propria patria.

Il nostro territorio, d’altronde, ha una grande tradizione in ambito di paracadutismo (sono nate a Viterbo la Compagnia sperimentale paracadutisti nel ’48 e il Reparto Carabinieri paracadutisti nel ’51). Quello dei paracadutisti è un corpo al quale sono molto legato in quanto ha dato molto e continua a dare tanto al nostro Paese. Ringrazio Vincenzo Signorelli e Dante La Corte – che hanno rappresentato la nostra provincia sul sacrato di uno degli scenari più significativi della storia d’Italia – per averci dato questa grande opportunità”.

Alla cerimonia era presente il presidente dell’Anpdi viterbese Giovanni Bartoletti oltre a una nutrita rappresentanza della sezione locale.
 




ANGUILLARA MORTE DI FEDERICA MANGIAPELO, IL CUORE DELLA GIOVANE NON HA RETTO

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Chiara Rai

Anguillara (RM)E’ una crisi cardiaca che ha ucciso Federica Mangiapelo. L’esito degli esami tossicologici spazza via tutte le ipotesi di omicidio.

Federica non è stata vittima di un delitto, nonostante l’anomala dinamica che ha portato alla morte di una ragazzina di soli sedici anni, ritrovata, all’indomani della notte di Halloween, sulla riva di Vigna di Valle ad Anguillara Sabazia, lambita dalle onde del lago di Bracciano.

Si è pensato a un delitto, all’omissione di soccorso, all’induzione a bere una quantità eccessiva di alcool. Tutte tesi smontate dall’esame tossicologico. Se ci fosse stata omissione, Federica avrebbe potuto, ad esempio, morire di assideramento. Ma probabilmente i sentimenti che hanno animato Federica, in quelle ore tra le 4 e le 5 sono stati di dispiacere, panico, paura, disperazione, rabbia.

Così il cuore di Federica non ha retto. Certo è che ci sono delle lacune che ancora non sono state colmate, non si è potuto sapere con chi a trascorso la sedicenne le ultime ore precedenti alla sua morte. Federica aveva litigato col suo fidanzato, il ventitreenne di Formello Marco Di Muro che l’avrebbe riaccompagnata non lontano dall’abitazione della madre intorno all’1:30 di notte.

Una vita quella di Federica, che si è interrotta troppo presto. Una ragazza come tante ragazze d’oggi che ama troppo e cerca, forse prematuramente, una libertà maggiore. Federica ha lasciato tutti con dei grandi interrogativi morali e un senso di rimorso, come ha detto il parroco durante la messa funebre, per non aver ascoltato o saputo ascoltare. Federica sul suo profilo Facebook, ha scritto: L'amore è un Brivido Che Vola Via è Tutto Un equilibrio sopra La Follia!” e circa sei mesi fa è stata molto esplicita con chi cercava di farsi i fatti suoi: “fanculo a chi mi giudica,fanculo al falso amico, fanculo a chi se ne andato v a f……!”. Quanti di noi riescono ad essere così autentici? Addio angelo biondo.

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   23/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: ANCORA RICERCHE NEI FONDALI DEL LAGO. OGGI CONTINUANO LE IMMERSIONI DEI CARABINIERI

  18/11/2012 ANGUILLARA, TANTE FIACCOLE PER FEDERICA. GELO TRA LA FAMIGLIA DI FEDERICA E I DI MURO

  16/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: MARCO DI MURO ROMPE IL SILENZIO

15/11/2012 ANGUILLARA, MORTE DI FEDERICA MANGIAPELO: TANTI GLI INTERROGATIVI E POCHE LE PROVE CERTE. IL GIALLO SI INFITTISCE

13/11/2012 ANGUILLARA, NASCE UN COMITATO PER FEDERICA MANGIAPELO: DOMENICA FIACCOLATA

11/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: SI COMPLICA LA POSIZIONE DEL FIDANZATO

09/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: LE IMMAGINI DELLE TELECAMERE PUNTATE SULLA STRADA QUELLA NOTTE AL VAGLIO DEL RIS

08/11/2012 ANGUILLARA, INDAGINI CASO FEDERICA MANGIAPELO: INDAGATO IL FIDANZATO

07/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO: PROSEGUONO GLI INTERROGATORI. ANCORA NESSUN INDAGATO

07/11/2012 ANGUILLARA, L'ADDIO AL "PICCOLO ANGELO"

05/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO, INTERROGATIVI E ACCUSE AL RAGAZZO DI FEDERICA: INTANTO UN BAGNO DI FOLLA IN PIAZZA

04/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO: DA LUNEDI' POMERIGGIO LA SALMA IN CHIESA PER L'ULTIMO ADDIO

03/11/2012 ANGUILLARA, MORTE DI FEDERICA MANGIAPELO: PARLANO LO ZIO MASSIMO E IL SINDACO PIZZORNO

03/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO, CITTADINANZA ANCORA PIU' STRETTA ATTORNO AL PICCOLO ANGELO BIONDO

02/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO, MAMMA ROSSELLA E PAPA' GIGI: "LOTTEREMO PER AVERE GIUSTIZIA"

02/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: SI ATTENDE RISULTATO AUTOPSIA
 
01/11/2012 ANGUILLARA, CASO CADAVERE A VIGNA DI VALLE: IL CORPO DI FEDERICA IN ATTESA DELL'AUTOPSIA
 
01/11/2012 ANGUILLARA, RAGAZZA MORTA A VIGNA DI VALLE: I RACCONTI DEI CONOSCENTI E IL RETROSCENA FAMILIARE



LAZIO CARCERI. IN 7 ANNI I RECLUSI ISCRITTI ALL’UNIVERSITA’ SONO AUMENTATI DEL 570 PERCENTO

Roma – Sono aumentati, in sette anni, del 570% i detenuti delle carceri del Lazio che hanno deciso di frequentare l’Università. Dai 17 iscritti nell’anno accademico 2005/2006 si è,  infatti, arrivati ai 98 attuali.  Merito di questo incremento è del progetto S.U.P. (Sistema Universitario Penitenziario) ideato dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

Un modello che ha coinvolto università, istituzioni ed importanti realtà pubbliche e private ed è divenuto un punto di riferimento per il mondo carcerario italiano.  Un importante settore del progetto – che riguarda la Teledidattica, che consente ai reclusi di seguire corsi universitari dal carcere – ha assunto infatti rilievo nazionale, ed è stato indicato quale best practice da replicare in altre realtà da una Circolare del Ministero della Giustizia che ha previsto che i reclusi di Alta Sicurezza in tutta Italia possano essere trasferiti a Rebibbia N.C. se decidono di iscriversi all’Università.
 
«Quando, nel 2005, iniziammo ad occuparci del problema dell’istruzione in carcere – ha detto il Garante Angiolo Marroni – gli iscritti all’Università erano solo 17. Un dato insostenibile, perché riteniamo che l’istruzione sia un aspetto che non solo favorisce l’affermazione di una cultura della legalità, ma che incide anche sul reinserimento sociale dei detenuti, come sancito dalla Costituzione. Il basso livello di istruzione è, infatti, uno dei fattori che contribuiscono ad emarginare coloro che, scontata la pena, rientrano nella società. E’ per questo che abbiamo messo a punto un modello volto da un lato a migliorare questo indicatore,  dall’altro ad agevolare coloro che intendono utilizzare la detenzione per prepararsi ad un futuro migliore».
 
I primi risultati concreti del modello S.U.P. sono arrivati nei giorni scorsi quando i primi due immatricolati nell’ambito del progetto (due detenuti del carcere di Regina Coeli) si sono laureati con 110 e lode. «Un risultato importante che serve da stimolo a tutti – ha detto Marroni – anche se fino alla fine è stato tutto in forse, per la decisione del Magistrato di Sorveglianza di non concedere il permesso a queste due persone di laurearsi all’Università, che ci ha costretti ad organizzare una sessione di laurea in carcere. Una scelta inspiegabile, che ha rischiato di rialzare quel muro fra carcere e resto del mondo che con lo studio e tanti altri sacrifici era stato abbattuto».
 
Le strade individuate dal Garante per favorire l’accesso all’Università ai detenuti sono state due: da un lato la firma di un Accordo di Programma con la Conferenza dei Rettori delle Università del Lazio (CRUL), cui hanno fatto seguito la stipula di Protocolli d’intesa con i singoli atenei (Roma Tre, Tor Vergata, Cassino, La Tuscia e La Sapienza), che prevedono forme integrate di collaborazione per offrire, ai detenuti, l’opportunità di accedere agli studi universitari superando le limitazioni legate al loro stato; dall’altro lato l’ideazione, nel 2006, del progetto “Teledidattica – Università in carcere” indicato dal Ministero di Giustizia quale best practice. 
 
Oggi il modello S.U.P. promosso dal Garante è costituito da una rete istituzionale che mette insieme Crul, Laziodisu, Prap e le 14 carceri del Lazio, il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia, l’Assessorato alla Sicurezza della Regione Lazio, le tre Università romane e quelle della Tuscia e di Cassino.
 
La collaborazione con LAZIODISU (l’azienda regionale per il diritto allo studio Universitario) ha consentito di sostenere la costituzione di gruppi universitari in tutto il Polo Penitenziario di Rebibbia ma anche a Regina Coeli, a Velletri, al Mammagialla di Viterbo, a Frosinone, a Rieti ed a Cassino. A sostegno di queste iniziative il Garante ha assicurato il proprio supporto sia nella gestione delle pratiche amministrative legate alla carriera universitaria che nella didattica, con la fornitura gratuita di libri di testo e di materiale didattico.
 
«La migliore risposta a questo impegno – ha concluso il Garante – sono le decine di richieste di iscrizione ai corsi universitari da parte di detenuti di tutta Italia, che ci troviamo a gestire. Agevolare questo percorso vuol dire garantire la piena tutela del diritto all’istruzione, uno dei più violati in carcere, che invece è patrimonio di tutti, indipendentemente dalle condizioni in cui ciascuno si trova».
 




SERMONETA, DOPO DECENNI DI ABBANDONO LA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO TORNA AL SUO ANTICO SPLENDORE

Redazione

Sermoneta (LT) – Dopo decenni di abbandono e ben quattro anni di restauro, è stata restituita alla comunità una delle chiese più antiche di Sermoneta, San Michele Arcangelo. “Un lavoro lungo, complesso, che ha attraversato fasi di stallo, tanti problemi da affrontare e superare. Ma ce l'abbiamo fatta”, ha spiegato il Sindaco Giovannoli: “Questo è il più bel regalo di Natale che potessimo fare a Sermoneta”.

Due gli appalti: il primo (2008-2011) sono stati eseguiti i lavori di consolidamento strutturale, con il rifacimento del tetto, il consolidamento statico e sistemazione esterna della struttura. Col secondo (2011-2012) è stato previsto il restauro delle superfici dipinte, degli affreschi, l’impiantistica e l’allestimento degli interni. Per proteggere le preziose opere d'arte, alcune risalenti al XII secolo, è stato predisposto il controllo del microclima attraverso un pavimento radiante che si integra perfettamente con il pavimento di cotto originale.

Si tratta di un impianto eco-compatibile perché utilizza principalmente il gas per attivare le sue funzioni, sia in estate che in inverno. Inoltre, è stato predisposto un sistema di free-cooling, basato sul controllo del naturale scambio d’aria attraverso la regolazione di finestre basculanti. A completare il progetto di riqualificazione, è stata predisposta un’aula multimediale dotata di un impianto di domotica ad altissima automazione, con videoproiettore HD integrato. Tutti gli impianti della struttura saranno gestiti in maniera centralizzata. Il restauro è stato finanziato da un accordo di programma tra Ministero dei Beni Culturali e Regione Lazio- Assessorato alla Cultura per circa 1,5 milioni di euro. “Pian piano stiamo raccogliendo i frutti di anni di programmazione.

Poco meno di un mese fa abbiamo riaperto il Giardino degli Aranci [ Art. del 18/11/2012 SERMONETA, FERVONO I PREPARATIVI PER LA FESTA DEGLI ALBERI  ] ed il lavatoio, andando a ritroso possiamo ricordare il restauro delle mura rinascimentali, la piazza del belvedere, il selciato di via della Valle, la Chiesa di San Giuseppe, la scalinata di via Marchioni. Segni tangibili del buon lavoro di questa Amministrazione Comunale. E non abbiamo ancora finito, perché ci sono ancora altri cantieri aperti e che a breve vedranno la luce, tutto questo grazie ad un lavoro di squadra”, hanno spiegato il Sindaco Giuseppina Giovannoli e l'Assessore ai Lavori Pubblici Gilberto Montechiarello. Presenti all'inaugurazione anche il dott. Claudio Cristallini, Dirigente Area Servizi E strutture culturali della Regione Lazio, l'Amministrazione Comunale, tra cui il Presidente del Consiglio Torelli, il delegato alla Pubblica Istruzione Cantarelli e la consigliera Marcelli, i Sindaci di Norma e Cisterna, il Comandante del reparto territoriale Carabinieri di Aprilia Magg. Andrea Mommo, la Fondazione Caetani con il neo presidente Pier Giacomo Sottoriva e il direttore Lauro Marchetti, le associazioni ricreative e culturali di Sermoneta. È stato il direttore dei lavori, l'arch. Anna Di Falco ad illustrare gli interventi fatti nel restauro della Chiesa e del sistema difensivo delle mura urbane.

La costruzione della chiesa, stretta tra le case, risale alla seconda metà del XI secolo ed è stata realizzata sulle rovine di un tempio pagano. Un piccolo portico immette nella navata centrale, affiancata dalle laterali. La pianta si presenta notevolmente irregolare. Dalla navata sinistra si accede, scendendo delle scale, alla cripta dove troviamo affreschi quattrocenteschi. Lì è stato ritrovato inaspettatamente un affresco quattrocentesco coperto da altri dipinti di tre secoli più giovani: il lavoro di restauro, eseguito dall'impresa Regoli e Radiciotti, ha permesso che quel gioiello d'arte tornasse alla luce. La chiesa ha subito nel corso dei secoli continue modifiche, tanto da risultare oggi una fusione di epoche e stili diversi, come dimostrano il portico, il soffitto a crociera e gli archi delle navate, tutti caratterizzati da forme derivanti dall'architettura gotica. Tra l'altro, come ha spiegato Marta Pennacchi direttrice del Museo di Palazzo Caetani di Cisterna, in questa chiesa convivevano due confraternite con regole rigidissime, tra cui quella dei battenti: i confratelli si flagellavano durante le cerimonie pubbliche e le processioni in segno di penitenza. Un pezzo di storia che va ad arricchire il patrimonio culturale di Sermoneta.
 




IL MONDO DEVE CAMBIARE ROTTA, PER APRIRSI IL VARCO VERSO UNA PALINGENESI GLOBALE DELLA SPECIE UMANA

Uniti ci salveremo, disgregati e predatori non avremo le energie sufficienti per cambiare il mondo, e niente è oggi più prioritario che salvare la razza umana da tutto il male che essa stessa ha indotto per esser(si) proposta “nociva” a se stessa e alla compagine dell’intelligenza che, non mostra punte di elevatezza tali da farci considerare prossimi ad una ripresa.

 

Ninnj Di Stefano Busà

Mi rivolgo a voi e soprattutto a chi ha l’avvedutezza di capire come stanno veramente le cose. Prima alcune voci hanno messo in giro una ripresa ipotetica nel 2013, salvo poi essere smentita e rinviata al 2015 da Angela Merkel, (che da buona stratega ha fatto le sue previsioni…) dopo di che rimane il traguardo del “mai”.

Siamo alle soglie di una catastrofe epocale, come si può sperare in una rinascita? in uno sviluppo generazionale imminenti? o almeno a breve scadenza? Soprattutto, dopo aver fatto tante mosse, tante scelte sbagliate, dopo aver navigato controcorrente a valori inalienabili in quanto a dignità, a morale, a decoro, a intelligenza. Chi è appena  sano di mente non può non notare la mastodontica panzanata. Viene da chiedersi allora dove stia questa prossima ripresa. Forse, solo nei sogni ormai…

Le riprese o rinascite avvengono nel tempo (tanto!) e realizzando risorse con criterio e intelligenza, senza sciacallaggio, sfruttando le risorse che ci vengono date e facendo scelte di fondo giuste, ineccepibili, raziocinanti per il bene comune.

Le riprese possono realizzarsi, sì, e spesso sono il risultato di sforzi, di sacrifici, dopo rinunce in anni di malumore, di malessere e di crisi. I consumi di questi ultimi mesi sono ai minimi storici, l’IMU di Monti ci sta sotterrando; ha visto ingoiarsi le tredicesime e molti risparmi di poveri cristi costretti a vendersi i gioielli di famiglia, i pochi risparmi e a grattare il barile per far fronte a mutui e tasse.

Il governo di questo esecutivo verrà ricordato come quello della iniquità e delle superaccelerazioni interventiste soprattutto dentro le tasche degli italiani: un anno dei peggiori dopo l’ultima guerra. Consumi a picco, si comprano solo i prodotti da sopravvivenza, il disavanzo tanto ventilato a favore del debito pubblico è in caduta libera, aumentato invece che diminuito; la benzina a livelli da capogiro, la più cara di tutta l’eurozona; un continuo scollamento e collasso delle classi meno abbienti che possono sopperire solo alle necessità primarie.

Allora di che ripresa si parla?… la devastazione è totale, il capitalismo avallato da protettorato da terzo mondo ha coperto le magagne e le frottole di questo sgangherato “eroe” di seconda categoria e della sua squadra di basso profilo: tecnocrate impenitente, burocrate e realizzatore di impoverimenti macroscopici, che ci ha privati dell’ultimo residuo di speranza. Nei cuori alberga il seccume e la disperazione per il futuro, non c’è luce intorno a noi, manca il lavoro per i nostri figli, per la nuova generazione, una marea di esodat:i una bella parola per dire i defraudati, gli emarginati dal lavoro e dal trattamento pensionistico, coloro che non avranno nulla, solo gli occhi per piangere.

Siamo al palo per tutto il sistema che dovrebbe regolare ipotesi di progressivi miglioramenti: In una società siffatta, stritolata da egoismi e finanzialcapitalismi sfrenati e senza regole, parlare di ripresa suona come una bestemmia, ci si sente raggirati e protesi nel vuoto, quasi sospesi ad un filo, tra incognite paurose che iniettano malumore e malessere insofferenza e sdegno. L’uomo-Monti era adatto a bilanci ragionieristici in cui fosse facile provvedere con aggiustamenti spiccioli, non regolare e sopperire ai conti di una Nazione… E si dice soddisfatto…beato lui che riesce a sorridere, senza capire che ha decapitato l’Italia.

La crisi che ci ha colti, sì, è vero, è mostruosa, planetaria, una crisi da “fine del mondo” come da profezia Maya che ipotizza la fine il 21 dicembre del corrente anno di grazia, ma è anche vero che Monti fosse il meno adatto a porvi rimedio. Abbiamo consegnato le sacche di sangue al vampiro…

Che dire nel frattempo della democrazia? Che dire della stragrande maggioranza degli italiani che stanno alla canna del gas? Luciano Gallino la dà come la peggiore della storia postmoderna. C’è da notare che la falla sospinge la nave sempre più al largo. Questo collasso e i suoi antesignani mi appaiono come la calata dei mongoli o degli Unni invasori che demolivano e radevano al suolo interi territori.

Entrando nel cuore del problema per una disamina obiettiva e onesta, dobbiamo ammettere che siamo già fuori rotta, in piena collisione e nessun elemento parossistico né virtuale ci può essere più nocivo di quello che già viviamo. La crisi è ovunque e peggiora ogni giorno, non è solo morale, quanto economica e sociale in egual misura di quanto sia anche inquietante.

La pace è in pericolo, l’Italia perde pezzi e s’identifica come corpo estraneo alla politica globale. L’economia è destabilizzata da uomini mediocri, che sanno fare solo  conti nel loro privatissimo bilancio e accaparrarsi posti di potere e compensi a cifre iperboliche portando il paese allo sfascio. E questa falla si allarga ogni giorno di più, ha avuto il suo esordio con figure mediocri, che hanno saputo fare solo i loro interessi di parte e si conclude con ignominia e col degrado morale che è sotto gli occhi di tutti.

La situazione è sfuggita di mano, non è più controllabile da nessun “Eroe da fumetti”, siamo alla stretta finale: non possiamo più accelerare verso la catastrofe, dobbiamo rinnovare i nostri sistemi di vita sul pianeta, essere collaborativi, non utilizzare l’egoismo come arma impropria di sopraffazione verso il mondo, perché esso non ruota attorno a ciascun cialtrone che prende in mano il potere e lo usa a suo scopo e a suo uso e consumo.

Occorrono e, da subito, una nuova consapevole disciplina delle risorse planetarie, una nuova forma mentale che sviluppi nuove energie e il potere di salvaguardare l’integrità morale tra le genti. Uniti ci salveremo, disgregati e predatori non avremo le energie sufficienti per cambiare il mondo, e niente è oggi più prioritario che salvare la razza umana da tutto il male che essa stessa ha indotto per esser(si) proposta “nociva” a se stessa e alla compagine dell’intelligenza che, non mostra punte di elevatezza tali da farci considerare prossimi ad una ripresa.
 




ALLARME ACQUA POTABILE: LA XII COMMISSIONE "AFFARI SOCIALI" DELIBERA CHE IL GOVERNO REVOCHI LO SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE

[ RISOLUZIONE DELIBERATA ALL'UNANIMITA' DALLA XII COMMISSIONE "AFFARI SOCIALI" DELLA CAMERA DEI DEPUTATI NELLA SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2012 ]

 

Angelo Parca

Roma – Lo scorso giovedì 13 dicembre con voto unanime la XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano ha deliberato che il Governo revochi lo schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro.  [ SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE ]

L’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde, aveva già chiesto alla Commissione europea di rigettare lo schema di decreto interministeriale che “pretenderebbe di consentire di erogare come potabile acqua inquinata da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine”. La denuncia, partita da Antonella Litta (referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia)  accompagnata da una serie di osservazioni inviate alle istituzioni europee e italiane, di fatto ha sostenuto che lo schema di decreto interministeriale proposto avrebbe consentito l’erogazione per consumo umano di acqua contaminata o comunque pericolosa per la salute.

tabella PRECEDENTI:

07/12/2012 EMERGENZA ACQUA POTABILE: IL MAGISTRATO FERDINANDO IMPOSIMATO CHIEDE LA REVOCA DEL PROGETTO DI "DECRETO AVVELENATORE"
04/12/2012 ALLARME SALUTE PUBBLICA, CIANOBATTERI E MICROCISTINE NELL' ACQUA POTABILE: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VITERBO
01/12/2012 ALLARME ACQUA POTABILE "TOSSICA E CANCEROGENA": ALTRI SEI DEPUTATI PRESENTANO UN INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
29/11/2012 LAZIO, EMERGENZA ACQUA INQUINATA DA SOSTANZE TOSSICHE E CANCEROGENE COME CIANOBATTERI E RELATIVE MICROCISTINE
22/11/2012 ALLARME SALUTE PUBBLICA: UN DECRETO INTERMINISTERIALE VORREBBE MODIFICARE I PARAMETRI CHIMICI STABILITI PER L'ACQUA POTABILE
09/09/2012 VITERBO LAGO DI VICO, LA PROCURA INTERVIENE LADDOVE L'INERZIA REGNA. SEMBRA IL TRAILER DEL LAGO ALBANO
28/08/2012 CASTEL GANDOLFO, IL LAGO ALBANO HA I GIORNI CONTATI. TOC TOC… REGIONE? MA I SOLDI LI HAI DATI?
02/08/2012 CASTEL GANDOLFO LAGO ALBANO, LA STANGATA DI LEGAMBIENTE: INQUINATI DUE PUNTI SU TRE

 

 

 




NOI MAI STANCHI DI SUBIRE, ONORE ALL'OPPOSIZIONE EGIZIANA

Francesco Tarallo

Quale il nesso con l'opposizione egiziana? Semplice è un opposizione al nuovo Faraone multipartitica, ci sono laici, coopti, cristiani, laici e mussulmani, forse qualche altra forza politica che mi sfugge.

In Italia, nel mio paese, con tanta storia di patrioti, volendola rievocare, quella dei carbonari 1820/21 il profondo malcontento popolare, con i moti di Mazzini e Gioberti, senza voler citare le prigioni di Silvio Pellico, orbene tutto questo non riesce a far emergere nei cittadini sentimenti di rivolta, anzi, alcuni gruppi di cittadini a Milano, città storica del risorgimento italiano applaude al passaggio del peggiore presidente del consiglio della storia del nostro paese.

I miei concittadini purtroppo, molto spesso perdono la memoria, allora vale la pena ricordare il bilancio di questo 2012 non ancora terminato. Numeri impietosi, per non dire tragici. Prodotto interno lordo – 2,4, tasso di disoccupazione 11,1, rapporto debito/pil 126,5, spese per interessi +5,5, consumi privati -4,7, domanda interna -5,3, crediti in sofferenza banche 127,6 miliardi, tassi d'interessi sui mutui 5,3, pressione fiscale/pil 45,7 per dipendenti sia pubblici che privati, mentre per le aziende ha raggiunto il ragguardevole traguardo del 57,5%, superando cosi anche i paesi scandinavi che in fatto di tassazione sono sempre stati i primi. Continuando con una spesa pubblica che passa da 1884 miliardi del 2011, al 1987 miliardi nel 2012, con un incremento di oltre 90 miliardi di euro. (Fonte Bankitalia) e Ragioneria generale dello Stato.

Una considerazione umana, perchè cosi poste le cifre, forse non dicono niente, ma 11,1 di tasso di disoccupazione significa circa 3 milioni di persone senza lavoro. E che dire delle cifre INPS sulla cassa integrazione passata da 828 milioni di ore, a 1,050 miliardi di ore? A gennaio 2013 oltre il 70% della CIG scadrà e molti dovranno cercarsi un occupazione, un ulteriore dramma per esseri umani e per il paese. Inoltre le ultime stime delle Camere di Commercio, parlano della chiusura di oltre 175.000 di negozi e artigiani, e che dire ancora del dramma di aziende sane con bilanci attivi che chiudono per andare oltre confine quali Svizzera, Austria e paesi ex Unione Sovietica?

La differenza tra noi e gli egiziani non è solo nelle cifre qui esposte, sta nella dignità di un popolo. Loro seppur poveri, scendono in piazza per difendere la loro libertà e la loro dignità. Noi, pusillanimi e vili, ce ne stiamo rintanati nelle nostre case, e i giornali e le televisioni, ci propongono le stesse facce che da 30 anni sono seduti in parlamento, anzi ci raccontano di novità come quella di un certo Luca Cordero di Montezemolo e di un certo Monti, sapendo tutti che ormai siamo su una strada di non ritorno, considerando l'impietosa realtà che verrà nel 2013, quando dovremmo far fronte agli impegni assunti con i nostri carnefici e che sono: Il FISCAL COMPACT (45 miliardi di costi) + 82 miliardi di interessi passivi sul debito pubblico, e infine con la legge di stabilità con un ulteriore aggravio di 27 miliardi. Noi,senza dignità, loro con grande dignità.
 




IMU, TRE RAVVEDIMENTI PER I RITARDATARI: SPRINT, BREVE O LUNGO.

Alberto De Marchis

Roma – Partito il conto alla rovescia: 2 giorni al pagamento del saldo IMU. Molti contribuenti probabilmente non ce la faranno a versare l’ultima rata entro il termine del prossimo 17 dicembre. E allora come fare?

Il pagamento in ritardo, tecnicamente detto “ravvedimento operoso” può avvenire secondo tre diversi modi in relazione al differimento dei termini rispetto alla scadenza originaria. Il ravvedimento può essere “Sprint”, “Breve” e “Lungo”:


Il ravvedimento “Sprint” si ha quando il pagamento viene effettuato entro i 14 giorni successivi alla scadenza del termine e la sanzione applicabile si riduce allo 0,2% per ogni giorno di ritardo; in questo caso quindi entro il giorno 30 dicembre 2012.

Esempio di ravvedimento operoso Sprint (Calcolato a titolo di esempio su un importo di Euro 150,00):

IMU dovuta: 150 Euro – pagamento 6 giorni dopo la scadenza. (pagamento il 23 dicembre 2012)
150 x 1,2 : 100 = 1,80 Euro (sanzione)
150 x 2,5 x 6 (giorni di ritardo) : 36.500 = 0,06 Euro (interessi legali)
150 + 1,80 + 0,06 = 151,86 Euro (IMU comprensiva di sanzione e interessi legali).
Importo pagato in più per 6 giorni di ritardo Euro 1,86

 

Il ravvedimento “Breve” si adotta in caso di ritardo rispetto alla scadenza originaria dal 15° giorno fino al 30° giorno e la sanzione sarà del 3%; in questo caso entro il giorno 15 genneaio 2013

Esempio di ravvedimento operoso breve (Calcolato a titolo di esempio su un importo di Euro 150,00):

IMU dovuta: 150 Euro – pagamento 20 giorni dopo la scadenza. (pagamento il 6 gennaio 2013)
150 x 3 : 100 = 4,50 Euro (sanzione)
150 x 2,5 x 20 (giorni di ritardo) : 36.500 = 0,20 Euro (interessi legali)
150 + 4,50 + 0,20 = 154,70 Euro (IMU comprensiva di sanzione e interessi legali).
Importo pagato in più per 20 giorni di ritardo Euro 4,70


Successivamente, al 15 gennaio 2013, occorre utilizzare il ravvedimento “Lungo” che prevede come termine un anno dalla data del’omesso versamento, ovvero il 16 dicembre 2013. La sanzione prevista sarà del 3,75% .
E’ bene rammentare che oltre alla sanzione vanno aggiunti gli interessi legali in vigore, che per l’anno in corso è del 2,5%.

Esempio di ravvedimento operoso lungo (Calcolato a titolo di esempio su un importo di Euro 150,00):

IMU dovuta: 150 Euro – pagamento 40 giorni dopo la scadenza. (pagamento il 26 gennaio 2013)
150 x 3,75 :100 = 5,63 Euro (sanzione)
150 x 2,5 x 40 (giorni di ritardo) : 36.500 = 0,41 Euro (interessi legali)
150 + 5,63 + 0,41 = 156,04 Euro (IMU comprensiva di sanzione e interessi legali).
Importo pagato in più per 40 giorni di ritardo Euro 6,04

 

tabella PRECEDENTI:

08/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI LATINA
08/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI FROSINONE
08/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI VITERBO
07/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI RIETI
06/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI ROMA