LAZIO, REGIONE: CHIARA COLOSIMO EX CAPOGRUPPO DEL PDL ALLA REGIONE ADERISCE A FRATELLI D'ITALIA

Redazione

Roma – Chiara Colosimo ex capogruppo del PdL alla Regione Lazio, ha lasciato il PdL e aderito ufficialmente a “Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale”.

La Colosimo ha dichiarato: "Aderisco a Fratelli d’Italia perché è un movimento coraggioso, perché è la scelta di chi lascia il sicuro per l’incerto. Perché – come ha avuto a dichiarare Giorgia Meloni – è la scelta di chi agisce col cuore, senza calcoli. Perché so che potrò camminare accanto a fratelli e sorelle, senza mai dovermene vergognare. Aderisco a Fratelli d’Italia perché credo nella costruzione di un movimento dove possono convivere esperienze, magari molto diverse, ma capaci di produrre una sintesi efficace per la comunità nazionale e la Sua gente .Aderisco a Fratelli d’Italia perché credo che sia il posto giusto dove combattere per la vita, dal suo concepimento alla sua fine naturale, perché credo sia il posto giusto dove coniugare la certezza della pena con la dignità dei detenuti, perché credo sia il posto giusto dove costruire una destra ambientalista – paladina delle nuove energie e promotrice del principio rifiuti zero -, perché credo sia il posto giusto per difendere e promuovere le piccole e medie imprese italiane – e con queste i loro dipendenti-, perché credo sia il posto giusto dove progettare un futuro per la generazione dei “non garantiti”. Per questo aderisco a Fratelli d’Italia, ma soprattutto perché sono sicura di non trovarci privilegi e auto blu, ma una politica al servizio della gente . Ringrazio tutti i colleghi che mi hanno dato fiducia in questi mesi. Ringrazio in special modo coloro i quali hanno già annunciato la loro adesione a Fratelli d’Italia come Gina Cetrone, consigliere della provincia di Latina e Giuseppe Melpignano consigliere della Provincia di Roma."

Il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, commenta le posizioni ufficiali assunte oggi dall’ex capogruppo del PdL alla Regione Lazio, Chiara Colosimo, e dal consigliere regionale, Gina Cetrone, che hanno lasciato il PdL e aderito ufficialmente a “Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale”:
“La scelta politica compiuta da Chiara Colosimo e Gina Cetrone trova il mio personale plauso e sostegno per una iniziativa coraggiosa, ricca di contenuti che rinnova l’impegno politico e sociale di due donne in grado di dare un valore aggiunto al rinnovamento della politica locale e nazionale e il cui fattivo contributo è stato bloccato dalla sciagurata fine della legislatura regionale. Chiara Colosimo ha dovuto raccogliere il pesante fardello da capogruppo del PdL all’indomani della bufera Fiorito, lavorando con il massimo impegno, serietà e lealtà al partito e alle sue gerarchie per cercare di dare sostanza a concretezza a quei valori, a quelle idee a quel modo nuovo di interpretare la politica e l’approccio con la gente che sono alla base del progetto che ispira “Fratelli d’Italia”. Allo stesso tempo, sono convinto che la scelta compiuta da Gina Cetrone le consentirà di avere la possibilità di portare i suoi progetti all’attenzione generale e dare finalmente spazio al suo contributo di imprenditore, apprezzato e qualificato, per la risoluzione di problematiche che riguardano il territorio regionale, segnatamente la provincia di Latina. A Chiara Colosimo e Gina Cetrone ribadisco la mia piena stima di eccellenti rappresentanti politiche vicine alla gente e ai problemi del territorio, e confermo il mio sostegno alla loro azione al servizio della collettività”.               
 

 




SPERLONGA, IL LAGO LUNGO CONTINUA AD ESSERE OCCUPATO ABUSIVAMENTE DA ANNI.

Redazione

Sperlonga (LT) – "A Sperlonga continua da sei anni l'occupazione abusiva di una superficie dello specchio d'acqua del lago Lungo. – affermano il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio e il Portavoce dei Verdi di Latina, Giorgio Libralato – La concessione per l'uso dello specchio d'acqua per la coltivazione delle cozze, che è di competenza regionale e non comunale, è scaduta a luglio 2007 e non è stata più rinnovata. Secondo l'Assessorato Urbanistica regionale non poteva mai essere concessa perché il lago era già gravato da diritti civici di pesca a favore dei cittadini di Sperlonga con due sentenze del 1938 e del 1956 e la concessione ad altri diversi soggetti avrebbe leso tali diritti preesistenti. I diritti civici sono inalienabili e imprescrittibili ed è necessario il ripristino della legalità. La superficie di acqua occupata è passata, pure abusivamente senza autorizzazione, dagli iniziali 10.000 mq. a 15.000 mq. Anche le costruzioni realizzate sulla sponda asservite alla manipolazione delle cozze restano abusive perché fanno parte della stessa concessione non più rinnovata e non rinnovabile. Trattandosi di occupazione abusiva della superficie del lago e delle sue sponde non avviene nemmeno il pagamento del canone della concessione quindi con danno erariale. Il fatto è che le norme prevedono in caso di occupazione abusiva il pagamento di una indennità di occupazione pari a tre volte il canone, che non risulta essere stata mai richiesta dalla Regione alla ditta abusiva. Il sito è zona SIC (sito di interesse comunitario) e zona di tutela paesistica "integrale" prevista nel Piano Territoriale Paesistico (PTP). Pertanto le sponde non possono essere toccate. Invece il Comune di Sperlonga e la Provincia di Latina parlano di "riqualificazione" con un protocollo congiunto senza accennare minimamente al rispetto della normativa. Si fa riferimento a "monitoraggio e sistemazione delle sponde" per rimuovere rifiuti abbandonati nel sito con uno stanziamento di 14.500 euro pubblici stanziati il 20 dicembre 2012 dalla Provincia di Latina. Inoltre, sul Lago Lungo, ne hanno parlato varie trasmissioni e anche “Lineablu” su Raiuno, si pratica anche lo sci nautico anch'esso vietato dalla normativa regionale, statale ed europea. Non abbiamo notizie, per esempio della rimozione delle palafitte dei cacciatori, come del ripristino della strada realizzata lungo le sponde del Lago di cui il dirigente comunale ordinava sospensione dei lavori e la rimozione con ripristino dei luoghi".




MONTEROSI, BEFANA DELLA GIOIA: RAGGIUNTA LA 17 EDIZIONE. GIOCATTOLI CONSEGNATI ALL'AQUILA E A ROMA

Redazione

Monterosi (VT) – Dopo settimane di intense raccolte, la collaborazione fra la Scuola di Pace di Italo Cassa (la sua Befana della Gioia ha raggiunto la 17° edizione) e varie realtà del mondo del Volontariato ha dato i suoi frutti e sono state quindi predisposte, come di consueto, due giornate di consegna dal significato molto profondo: la prima il 5 gennaio all’Aquila e la seconda il 6 gennaio presso alcune realtà del territorio romano. Due giornate diverse che hanno visto protagonisti i bambini di tutte etnie con i loro sorrisi che ci hanno profondamente scaldato il cuore!

La raccolta, che da oltre 10 anni vede protagonista il Motoclub CIZ MATAN nella provincia di Viterbo, dal 2009 si è avvalsa anche della collaborazione della Protezione Civile con APC Radio e Non Solo Monterosi e per le feste 2012/2013 ha visto allargare la partecipazione anche ad altre realtà del mondo del volontariato della Protezione Civile. Infatti hanno prontamente risposto all’appello oltre a APC RNS Monterosi (che ormai funge da coordinatrice delle associazioni di protezione civile) anche i volontari della Protezione Civile di Fabrica di Roma, della ProCiv di Viterbo, della COPCEA di Castel Sant’Elia, di Sicurezza Sociale ONLUS e di Radio e Non Solo Roma che hanno organizzato fin dai primi di dicembre dei punti di raccolta sul territorio viterbese e romano. Ancora una volta hanno dato il loro prezioso e fattivo contributo i bikers del Christian Motorcyclists Association Italy (CMA) e l’Associazione Salvamamme che seppur in periodo di profonda crisi, ha voluto essere partecipe di questo evento a favore dei bambini.

Il 5 gennaio è stata effettuata, per il quarto anno consecutivo, la distribuzione presso la tensostruttura della centrale Piazza Duomo all’Aquila. Qui, in una piazza gremita di gente e con la piacevole sorpresa di trovare una zona rossa alquanto ridotta rispetto allo scorso anno, si sono ritrovati i mezzi della Scuola di Pace, delle associazioni di Protezione Civile ed i motociclisti aderenti all’iniziativa. Rilevante il successo e la partecipazione dei bambini che, complice anche la bellissima giornata di sole, in poche ore hanno ricevuto migliaia di giocattoli.

Il 6 gennaio la carovana si è spostata a Roma dove i mezzi della Befana della Gioia ed i mezzi delle Associazioni di Protezione Civile hanno fatto tappa prima al Parco dell’Almagià nel popoloso quartiere di Torpignattara dove la consegna ha avuto un notevole successo per la numerosa partecipazione della popolazione di etnie. A tale appuntamento hanno partecipato anche Ludovica Valori e Paolo Camerini (del gruppo musicale Nuove Tribù Zulu)  che hanno voluto, ancora una volta, essere con noi per questo importante appuntamento! Doversi i ringraziamenti anche per la partecipazione del Comitato di Quartiere di Torpignattara che ha allietato piacevolmente l'evento.
 




ROMA, MAMMA DENUNCIA IL FIGLIO ALLA POLIZIA PORTANDO LA DROGA DIRETTAMENTE IN COMMISSARIATO.

Redazione

Roma – "Ho trovato questo in camera di mio figlio". E ha mostrato ai poliziotti un involucro con della sostanza all’interno, accertato poi essere marijuana.Estremamente coraggiosa, ed esasperata, la denuncia di una mamma romana, residente in di via della Farnesina, che ha portato ieri pomeriggio gli agenti del Commissariato di Ponte Milvio all’arresto di due pusher e alla denuncia del proprio figlio.La donna dopo aver raccontato la situazione che stava vivendo in casa con suo figlio 17enne – il quale da un anno “ospitava” nella sua camera due persone – ha accompagnato gli investigatori all’interno della propria abitazione. Qui i poliziotti hanno identificato, oltre al figlio, altri due ragazzi presenti  in quel momento; ispezionando l’appartamento gli agenti hanno notato numeroso materiale utilizzato per il confezionamento di sostanza stupefacente, oltre ad un bilancino di precisione sopra un tavolino. All’interno della camera da letto – subito perquisita – sono stati trovati complessivamente circa 100 grammi di marijuana; la droga era in parte già confezionata in mono-dosi e altra contenuta in una busta di plastica. Proseguendo nella perquisizione della casa poi, gli agenti hanno trovato e sequestrato 3 pistole –repliche prive di tappo rosso – e alcuni coltelli con lame di varie misure, oltre ad un martello frangi-vetro. Per il figlio della donna – minorenne –  è scattata la denuncia per detenzione ai fini di spaccio, mentre i due suoi “amici” – identificati per R.R., 28enne albanese, e O.O.G.L., 18enne colombiano – sono stati arrestati. I due stranieri erano peraltro già noti alle Forze di polizia per reati sempre inerenti lo spaccio di droga.
 




ROMA, STRAGE DI VIA ACCA LARENZIA 1978 – 2013: OGGI ALLE 18 LA COMMEMORAZIONE

Redazione

Roma – Riproponiamo la video intervista a Maurizio Lupini effettuata il 12 maggio 2012.  Un’intervista in esclusiva concessa a L’osservatore laziale da Maurizio Lupini uno dei tre ragazzi sopravvissuti alla strage di Acca Larenzia (7 gennaio 1978). L’intervista ha avuto luogo nella storica sede romana di via Ottaviano 9, messa gentilmente a disposizione dai ragazzi di Ottaviano. Trentaquattro anni dopo, Lupini ripercorre quei momenti con attimi carichi di commozione. All’epoca dice Lupini, “La politica per noi significava confrontarci in merito a problemi “popolari”, un confronto con le aree studentesche con gli operai nelle fabbriche, concettualmente stavamo affrontando le stesse problematiche dei ragazzi di sinistra”.  I media però li hanno dipinti diversamente.  Via Acca Larenzia non è stato un atto finale di contrapposizione tra rossi e neri, piuttosto un’azione militare di diversivo…”. Infatti, ricorda Lupini, dopo un paio di mesi ci fu il rapimento Moro e la strage della sua scorta.

tabella PRECEDENTI:

12/05/2012 ACCA LARENZIA STRAGE, POLITICA E POTERI FORTI. PARLA MAURIZIO LUPINI



L’ATTUALE POLITICA E’ DISPREZZATA E MESSA ALLA BERLINA DA UN ELETTORATO CHE STA CAPENDO FINALMENTE IL PERICOLO DI UNA IMMINENTE FINE.

Ninnj Di Stefano Busà

Non si può negare che da tempo è in atto una crescente e condivisibile presa di distanza dalla politica, che è discriminatoria nel riguardi del popolo sovrano, poiché tutela la casta e crea il disprezzo più assoluto per una classe dirigente, incapace, inetta, reproba, che suscita nei cittadini odio tra le classi sociali e tra i partiti stessi che però ignorano o fanno finta di non capire in che razza di democrazia viviamo. Essa si fonda da sempre su sistemi di rappresentazione democratica, che se eliminati creano il vuoto di potere o mettono a repentaglio la democrazia stessa. Il mondo di oggi sta vivendo il rischio di una deriva democratica di cui i politici (tutti) non sembrano accorgersi, o sembrano prendere sottogamba, ritenendola non “pericolosa” per ciò che ne può derivare, ma le micce si accendono all’improvviso: la storia ce ne dà atto. Sicchè discreditare e tacere, non far nulla per rimediare e dare una svolta alla politica fallimentare e inetta diventa ogni giorno più pericoloso. Si rende necessario nell’immediatezza e soprattutto per la ripresa di un paese allo sbando, un recupero delle condizioni di vita rese impossibili da una situazione di stallo assoluto.

La crisi mondiale in cui si viene a trovare il mondo di oggi ci ha preso contropiede, instaurando un’improvvida e scriteriata classe dirigente che fa da contraltare e muro di sostegno ad una complicata vicenda politica che irride al complesso meccanismo di risorse reali del paese e si crogiola nel benessere di una classe dirigente inadeguata e immorale. Fare politica per questi inveterati dovrebbe essere l’esercizio di ogni buona e leale vocazione al bene del paese, non alla rincorsa di “poltrone”, di incarichi, di prebende, di camerille, non l’attesa di un vitalizio da nababbi, non un vivacchiare e rinviare, ma un correggere e strutturare leggi arcaiche e rimodellare un tessuto sociale allo stremo…La mancanza di progettualità, di programmi, di idee eque, che siano la trasformazione dell’intero sistema in rotta di collisione è urgentemente avvertito dal paese.
Il menefreghismo più assoluto e perverso verso le classi meno abbienti ridotte in ginocchio per l’incuria di non rischiare con opportune manovre di correzione politica e di non mettere in atto leggi che non intacchino e non disturbino i privilegi della classe dirigente (casta), hanno portato e continuano imperterriti a trascinarci in una voragine da cui non ne usciremo vivi.

Ci hanno stritolati di tasse, di esodati, di disoccupati, ci hanno messo con le spalle al muro vicini ad un collasso sempre più doloroso e generalizzato per le fasce di indigenza del popolo che è allo stremo. L’I.m.u, la mancata crescita, la disoccupazione sempre più massiccia e senza via d’uscita, le mancate riforme, i tagli orizzontali e scriteriati verso la sanità, la ricerca, la scuola hanno tutelato fin’ora le banche e i potentati finanziari ed economici, mettendo in ginocchio la moneta dell’euro. La mancanza di coraggio e di avvedutezza da parte di chi è al potere, ha creato il caos più ingovernabile dell’ultimo secolo, ma non ha messo a tacere il malcontento della popolazione, la quale è in attesa di una scintilla per esplodere.

Oggi gli aventi diritto al voto stanno attuando per la prima volta la fuga dai seggi elettorali: i cittadini stanno rinunciando al diritto, nonché dovere,  del voto. Non s’illudano i politici che non sarà così anche per le elezioni nazionali. L’esempio della Sicilia parla chiaro: è stato un antefatto, un assaggio. La reazione si esprime in termini di “astensione” per ora, (non si era mai verificata una diserzione dalle urne così massiccia). In Sicilia ha votato meno di un elettore su due. La classe politica sta ignorando sistematicamente i bisogni primari del popolo, ha disatteso il rapporto col territorio, e le esigenze primarie della collettività. Questo è un segnale da ascoltare con la massima attenzione. Fingere che nulla sia successo, per poi accorgersi che i segnali erano stati abbondantemente palesi, è come voler fare il gioco dello struzzo che mette la testa sotto la sabbia, e non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Fingere, ignorare, è da incoscienti, da pazzi, e da irresponsabili e noi oggi stiamo pagando il risultato più disastroso e più inquietante dopo l’ultima guerra, solo che questa condizione di “sospensione in attesa” di condanna a morte è più insidiosa e subdola e può sfociare in episodi imprevedibili di resa dei conti, per il malessere del paese e della democrazia.
 




CIAMPINO CENTRO ACCOGLIENZA RIFUGIATI: MAXI RISSA TRA ERITREI E PAKISTANI CON PIETRE E BASTONI

Redazione

E’ stato un alterco  per futili motivi tra un eritreo e un pakistano, a scatenare una maxi rissa, che ha coinvolto i due gruppi etnici di appartenenza dei due, ospiti in una struttura di Ciampino che accoglie cittadini extracomunitari in attesa del riconoscimento dello status di rifugiati politici.

Gli agenti del Commissariato di Marino diretto dal dr. Valter Di Forti, hanno arrestato 23 ospiti per il reato di rissa aggravata.

Erano le 19.00 di ieri quando il personale del centro ha chiesto l’intervento della Polizia a seguito di una violenta rissa scoppiata all’interno della sala mensa.

I due uomini avevano cominciato a discutere e in breve dalle parole sono passati alle mani.

La lite ha subito coinvolto i connazionali dei due, presenti per la cena, i quali hanno cominciato a spaccare le suppellettili della sala utilizzandole  come armi.

In breve pakistani ed eritrei si sono scontrati con armi improvvisate, distruggendo tutto quello che si trovava nella mensa. 

Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno trovato i due gruppi che si fronteggiavano con pietre e bastoni.

I poliziotti sono riusciti a sedare la  lite e hanno diviso le due fazioni posizionandoli lontani tra loro.

Gli agenti hanno inoltre  soccorso  i feriti  che sono stati accompagnati al vicino ospedale.

Sul posto è intervenuto anche personale della Polizia Scientifica per documentare le devastazioni all’interno del centro.

Alla fine degli accertamenti 11 cittadini pakistani e 12 eritrei sono stati arrestati in flagranza per rissa aggravata.   

 




LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: SOLO ADESSO CHE E' SCADUTO IL TEMPO S'INCENDIA LA POLEMICA

Chiara Rai

Roma– Reazioni a catena da parte dei sindaci alle porte della Capitale sul tema arsenico dopo il botta e risposta tra il ministro della Salute Renato Balduzzi e la governatrice dimissionaria della Regione Lazio Renata Polverini.

Sostanzialmente Balduzzi evidenzia che c’era un termine posto dall’Europa del 31 dicembre 2012 che il Lazio avrebbe dovuto rigorosamente rispettare per rientrare entro il limite di legge di 10 microgrammi di arsenico per litro.  Insomma il ministero ha sollecitato più volte e ciononostante  ad oggi ci sono dei Comuni, nell’hinterland c’è Velletri in testa, Lanuvio, Canale Monterano e Anguillara, che hanno valori di arsenico compresi tra i 10 e i 20 mg per litro di acqua pubblica. E si rischiano multe da Bruxellas per 300 mila euro al giorno.

Il primo cittadino di Velletri Fausto Servadio ne ha per tutti e due i litiganti: “Lo sanno tutti quanti come stanno le cose – dice – questi signori anziché chiacchierare dovrebbero assumersi le responsabilità delle proprie azioni. Loro fanno i tecnici, i professori i governatori mentre la gente si ritrova a dover pagare inerzie non proprie e ad affrontare problemi seri”.

Cartellino giallo sventolato anche da Maurizio Caliciotti, sindaco della vicina Lariano appena uscita dall’emergenza arsenico: “Se non ci abituiamo al rispetto delle date  – dice – dovremmo sempre combattere con deroghe, multe e tirate di orecchie. La verità è che la Regione non è più governata da anni. Invece Acea ha dimostrato impegno”.

Anche Giuliano Sala sindaco di Bracciano lamenta la latitanza della Regione. “Non ci sono scusanti – dice – questa Regione ha finanziato chi ha voluto. Noi aspettavamo 500 mila euro ma non rientrando nell’Ato viterbese abbiamo dovuto provvedere da soli.

Anguillara ha confidato fino all’ultimo nelle promesse dell’ex assessore all’Ambiente Mattei. I soldi sono andati solo all’Ato di Viterbo”. Di fatto l’acqua di Bracciano risulta con arsenico nella norma. Verranno realizzati due nuovi pozzi che permetteranno, nei periodi di maggiore richiesta di acqua, una migliore disponibilità per la miscelazione. Bracciano dal 2008 sta affrontando il problema, con risorse economiche di bilancio comunale.

Non si recrimina nulla Marco Mattei che rimarca di aver fatto tutto il possibile: “Sono stato soggetto attuatore da marzo 2011 fino a ottobre del 2012 e in 18 mesi credo di aver messo in campo quanto possibile rispetto a un decennio di immobilismo. Sono appaltati e in corso di realizzazione circa 40 potabilizzatori e per circa 60 è stata completata la conferenza servizi autorizzativa con le somme.  Ritengo che la giunta di cui ho fatto parte abbia fatto il massimo per risolvere il problema”.

Intanto continua a salire  alle stelle il livello di intolleranza rispetto alla tragedia di dover convivere chissà quanti mesi a fare la fila ai serbatoi dell’acqua in strada. Velletri è il Comune più saturo di rimostranze. Centinaia di veliterni sono stati colpiti dal divieto: ben diciannove strade alimentate dal pozzo “Le Corti”. I dispenser d’acqua forniti da Acea sono al centro delle maggiori critiche perché obsoleti: “Si chiudono i rubinetti alle famiglie in difficoltà – reclamano i membri del Comitato – persone che non riescono a pagare tutte le bollette”.

tabella PRECEDENTI:

05/01/2013 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, DURA NOTA DEL MINISTRO BALDUZZI SULLE MANCANZE DELLA POLVERINI
05/01/2013 BRACCIANO, PRESENZA ARSENICO NELL'ACQUA ENTRO I LIMITI. IL COMUNE HA AFFRONTATO IL PROBLEMA FIN DAL 2008
05/01/2013 TARQUINIA, EMERGENZA ARSENICO. LA REPLICA DI TOSONI (PER IL BENE DI TARQUINIA) ALLE DICHIARAZIONI DEL SINDACO
03/01/2013 TARQUINIA, IL PARADOSSO DELL’ARSENICO. MAZZOLA: “UN MINUTO PRIMA L’ACQUA ERA POTABILE; UN MINUTO DOPO NON LO È STATA PIÙ”
03/01/2013 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: LA MALAGESTIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO POLVERINI
02/01/2013 VELLETRI, CON IL 2013 CONTINUA L'INCUBO ARSENICO
29/12/2012 EMERGENZA ARSENICO NELL'HINTERLAND CAPITOLINO. ARRIVA L'EUROPA: AL VIA LA CORSA ALLE ORDINANZE DI NON POTABILITA'
29/12/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: CHI TEMPO HA E TEMPO ASPETTA, TEMPO PERDE
06/12/2012 LANUVIO, EMERGENZA ARSENICO: 2 MILA LANUVINI SENZ'ACQUA POTABILE IL 31 DICEMBRE
03/12/2012 GENZANO, EMERGENZA ARSENICO AI TITOLI DI CODA: TUTTI I POZZI SARANNO IN REGOLA ENTRO IL 31 DICEMBRE
24/11/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: EFFETTI SULLO STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI SOTTOPOSTE NEGLI ULTIMI 10 ANNI A REGIME DI DEROGA PER I LIVELLI DI ARSENICO
24/11/2012 ANGUILLARA, DI SOLE INTENZIONI E’ LASTRICATA LA POLITICA DELL'AMMINISTRAZIONE PIZZORNO
31/10/2012 ANGUILLARA, EMERGENZA ARSENICO: ASPETTANDO GODOT CHE VIEN DALLA PISANA
26/10/2012 LAZIO ARSENICO, ALLARME SALUTE CITTADINI E RISCHIO DI MULTE DA 300 MILA EURO AL GIORNO
26/10/2012 LAZIO, ARSENICO. ZARATTI (SEL): “GOVERNO DESTITUISCA POLVERINI E NOMINI NUOVO COMMISSARIO PER AFFRONTARE EMERGENZA”
21/10/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: ANGUILLARA SI DISTINGUE PER GRAVITA'.
17/08/2012 LANUVIO, CHIUSO UN SERBATOIO E DUE FONTANELLE. ENTRO FINE ANNO RISOLTA L'EMERGENZA ARSENICO
26/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO. SI E' TENUTA OGGI LA CONFERENZA DI SERVIZI TRA COMUNE E REGIONE
23/07/2012 BRACCIANO, LA CORTE COSTITUZIONALE CONFERMA LE SCELTE SULLA GESTIONE DELL'ACQUA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
17/07/2012 ANGUILLARA, 2 SI PER L’ACQUA BENE COMUNE: UN ANNO DOPO
14/07/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, APPELLO AI COMUNI: SE ADERITE AL NUOVO RICORSO SONO POSSIBILI 1.500 EURO A FAMIGLIA
03/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: L’ASSESSORE MATTEI MANTENGA LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE
28/06/2012 ANGUILLARA, ACQUA ALL’ARSENICO È SEMPRE EMERGENZA
27/06/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: LA FONTE CLAUDIA E’ LA SOLUZIONE
11/06/2012 ANGUILLARA E' ALLARME FLUORO: LA SALUTE NON PUO’ ASPETTARE.
26/05/2012 ANGUILLARA, LA SALUTE NON E’ IN VENDITA
06/04/2012 BRACCIANO, ACQUEDOTTO LEGA: ENTRA IN FUNZIONE IL DEARSENIFICATORE
06/03/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, IN PROVINCIA DI ROMA ANGUILLARA HA SITUAZIONE CRITICA


 




ROMA, MANIFESTAZIONE VALLE GALERIA. BONESSIO (VERDI): "MAI VISTO SINDACO CHE MANIFESTA CONTRO SE STESSO. LA COERENZA È MERCE RARA"

Redazione

Roma – "Tutti assieme appassionatamente verso le elezioni. Questo il teatro dell'assurdo che è andato in scena questa mattina alla manifestazione della Valle del Galeria dove è persino apparso il Sindaco Alemanno, proprio quello che ha paralizzato Ama su qualsiasi miglioramento della raccolta dei rifiuti a Roma. – afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando BonessioUn sindaco a fine mandato che manifesta contro il proprio operato, ricordiamo che più volte Alemanno ha affermato che la differenziata a Roma è difficile e che Ama ha recentemente acquistato 14mila nuovi cassonetti per l'indifferenziata, non si era mai visto. Persino una parte del centrodestra ha criticato l'apparizione del Sindaco alla manifestazione di questa mattina alla Valle del Galeria, segno di quanto sia contraddittoria l'azione di Alemanno. Da qui alle elezioni a questo punto ci aspettiamo che Alemanno faccia altre manifestazioni contro se stesso sul trasporto pubblico, sui Pup, sulla pedonalizzazione dell'area del Colosseo e sulla riduzione del biologico nelle mense scolastiche, solo per fare qualche esempio. Comunque il Sindaco è in buona compagnia. Il Ministro Clini, infatti, contesta le ordinanze del Prefetto Sottile, mentre il Governo nel quale siede lo ordina supercommissario. Merce rara oggi in Italia la coerenza. Chissà cosa ne dice l'Europa che con ogni probabilità "premierà" per questa vicenda l'Italia con l'ennesima e salatissima procedura d'infrazione".




MARINO, CASO PESTAGGIO ISPETTORE DI POLIZIA. LE DICHIARAZIONI DEL PRIMO CITTADINO ADRIANO PALOZZI

Redazione

Marino (RM) – “Marino è la città dell’uva e del vino, una tranquilla collina, appena fuori Roma. Non è il posto malsano e insicuro che ho sentito descrivere in qualche servizio televisivo. La grave aggressione all’ispettore De Vincentis, nostro concittadino, ha colpito l’intera Città di Marino che si sente parte lesa e sta manifestando tutta la sua solidarietà e vicinanza alla famiglia del poliziotto che, sia pure fuori servizio, ha mostrato una dedizione e un senso civico esemplari” Con queste parole il sindaco di Marino, Adriano Palozzi torna a stigmatizzare i tristi fatti della notte di Capodanno quando l’ispettore di Polizia residente nella cittadina dei Castelli Romani, intervenuto per sedare una rissa in corso in centro storico, è stato massacrato a calci e pugni da un gruppo di quattro malviventi.

“Marino grazie alla collaborazione tra Amministrazione e cittadini,  tra questi anche numerosi nuovi marinesi giunti negli anni da altre nazioni – prosegue il sindaco – è una piazza fortunatamente sicura dove si vive nell’armonia e nel rispetto reciproco. Dove il senso civico è qualcosa che fortunatamente è un’idea che non è rimasta sulla carta ma è entrata nella vita di ciascuno. A rendere possibile tutto ciò c’è anche l’identità cittadina rimasta intatta nel tempo che ci ha protetto dal diventare ‘borgata’ di una metropoli enorme e pericolosa come Roma. Marino fortunatamente è rimasta un’oasi di pace nel cuore dei Castelli Romani e tale continuerà ad essere anche, ovviamente, grazie alla continua collaborazione con le forze dell’ordine: dalla Polizia locale ai Carabinieri, passando per la Polizia di Stato di cui il concittadino De Vicentis è illustre rappresentante”. "Non appena sarà possibile – annuncia dunque Palozzi – intendo recarmi a nome di tutta la Città di Marino a far visita in ospedale all’ispettore Antonio De Vincentis. Leggo tra l’altro con sollievo che tre dei quattro delinquenti sono già stati assicurati alla giustizia. Da sindaco e da marinese confido ora in pene severe e esemplari contro queste persone che non hanno esitato a trasformare una notte di festa come l’ultimo dell’anno in un ring senza regole, velando di dolore l’inizio del nuovo anno a Marino. Un dolore  – conclude il sindaco –  che ci auguriamo di tutto cuore di trasformare quanto prima in gioia con il risveglio, la pronta guarigione e il ritorno a casa tra l’affetto dei suoi famigliari dell’ispettore De Vincentis ”.

tabella PRECEDENTI:

04/01/2013 MARINO. PESTAGGIO POLIZIOTTO: INQUIRENTI INDAGANO SU POSIZIONE DEL TITOLARE PIZZERIA "DAR CAPELLONE"
03/01/2013 MARINO, PESTAGGIO ISPETTORE DI POLIZIA: ARRESTATI I 4 AGGRESSORI PER TENTATO OMICIDIO
03/01/2013 MARINO, ISPETTORE DI POLIZIA MASSACRATO DI BOTTE: INDIVIDUATI GLI AUTORI, UNO ACCIUFFATO ORA E' CACCIA AGLI ALTRI TRE
02/01/2013 MARINO, ISPETTORE DI POLIZIA TENTA DI SEDARE UNA LITE E VIENE MASSACRATO DI BOTTE.


 




ROMA – INTERRUZIONE SERVIZIO TRASPORTO E MANCATA ASSISTENZA TRASPORTO PER LE PERSONE CON DISABILITÀ.

Redazione

Roma – "Sono veramente indignata per il comunicato stampa del signor Colangelo collaboratore del Sindaco del Comune di Roma On.le Gianni Alemanno in merito all’improvvisa sospensione dal 28 dicembre 2012 fino al 21 gennaio 2013, del servizio pulmini a chiamata per le persone con disabilità. Dichiara in una nota Roberta Sibaud Membro Ordinario Consulta Handicap Municipi II e III Roma Capitale e Vice Presidente dell'Associazione Donne per la Sicurezza ONLUS – Ritengo altresì che il nostro Sindaco – prosegue Sibaud –  non sia correttamente informato circa i disagi inaspettatamente subiti in questi giorni dai portatori di Handicap romani. E’ pura follia pensare di far fronte all’emergenza creata a 3000 utenti disabili, disponendo dei soli 6 taxi con pedana Coop 3570 e dei 9 pulmini della cooperativa Pronto Nonno peraltro già indirizzata ai cittadini anziani fragili. La cosa ancor più grave è l’assenza di copertura assicurativa per il trasporto handicap dei veicoli e la scarsa competenza in materia handicap dei conducenti oltre all’indisponibilità di copertura h24 per le emergenze. C’è da chiedersi se l’idea geniale di Michele Colangelo partorita il 28 dicembre 2012, sia o meno, frutto della sua immaginazione. Il signor Colangelo garantisce che il 28 dicembre 2012 pomeriggio sono stati inviati dal suo ufficio presso il dipartimento Politiche Sociali circa 3000 SMS all’utenza fruitrice del servizio di trasporto. Invece sarebbe stato molto più semplice ed efficace inviare una nota di servizio agli uffici, ASL, UOSECS, alle Istituzioni e alle varie consulte municipali che hanno in carico l’utenza. – La nota conclude – Inoltre chiedo umilmente al Signor Colangelo di usarci la cortesia di non mescolare le criticità h con la polemica sterile fine a se stessa. Si assuma le sue responsabilità nel suo ruolo di Collaboratore, è evidente che a già fatto abbastanza danni nei soli 30 giorni di mandato. Siamo fortemente preoccupati per il prosieguo del suo incarico di Collaboratore del Sindaco per la disabilità."