ALBANO, RICICLAVANO AUTO RUBATE PER RICAVARNE PEZZI DI RICAMBIO O RIVENDERLE CON TARGHE “PULITE”.

Redazione

Albano Laziale (RM) – Ci sono voluti alcuni giorni di appostamenti e pedinamenti per stanare e arrestare per riciclaggio di auto rubate due persone che agivano nella zona di Ardea, sul  litorale laziale.

A finire in manette un 30enne ed un 35enne, arrestati dagli agenti del Commissariato di Albano, Castelli Romani, diretti dal dr. Massimo Erminio Fiore, e dagli agenti della Polizia Stradale.

Questa mattina gli investigatori hanno deciso di agire sorprendendo i due mentre, attrezzi alla mano, stavano smontando il motore di autovettura di grossa cilindrata.

Il veicolo, dagli accertamenti effettuati è risultato provento di un furto effettuato nel mese di novembre.

Identificati per O.M., 30enne romano e T.O., 35enne polacco, i due sono stati sottoposti a perquisizione domiciliare. Durante tale operazione, a casa dello straniero gli investigatori hanno rinvenuto alcuni chiavi. Una, in particolare, riconducibile ad un autovettura “Audi”.

I poliziotti, a quel punto, hanno voluto vederci chiaro ed hanno deciso di ispezionare un’area adibita a deposito di via Ardeatina dove, nei giorni scorsi, durante i pedinamenti, avevano notato entrare lo straniero.

Con le chiavi rinvenute, infatti,  gli agenti sono riusciti ad aprire i lucchetti e ad entrare.

Una volta all’interno, davanti ad un container, i poliziotti hanno notato anche   un’autovettura, anch’essa aperta con le chiavi trovate in possesso del polacco.

Sottoposta a controllo accurato, l’auto è risultata di provenienza furtiva e le targhe falsificate.

All’interno del container invece, numerosi altri pezzi di auto cannibalizzate tra cui tre motori.

Lo straniero, di fronte ai numerosi elementi acquisiti, ha ammesso le sue responsabilità, indicando il container come il luogo di deposito dei veicoli “tagliati” a seguito di furto.

Al termine dell’operazione i due sono stati arrestati per riciclaggio di auto rubate. Messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il solo O.M., dovrà rispondere anche del reato di evasione, in quanto, al momento dell’accertamento è stato trovato in posto diverso da quello indicato per scontare la detenzione domiciliare cui era sottoposto.

Denunciata anche la proprietaria dell’immobile di Ardea, per aver concorso nel reato facendo utilizzare, per lo smontaggio delle autovetture, la sua proprietà.

 




ROCCA DI PAPA, SCADUTI I TERMINI PER LE AGEVOLAZIONI SU NUOVA TASSA RIFIUTI "TARES": POCA INFORMAZIONE DA PARTE DEL COMUNE

Angelo Parca

Rocca di Papa (RM) – Il Consigliere comunale di Rocca di Papa Emanuele Crestini denuncia una mancata informazione da parte dell'Amministrazione comunale nei confronti della cittadinanza riguardo le agevolazioni per non pagare la nuova tassa sui rifiuti (Tares) o ricevere uno sconto sulla bolletta.

La domanda per poter usufruire delle scontistiche è infatti scaduta il 20 gennaio e, secondo Crestini, tanti cittadini che probabilmente avevano le caratteristiche per poterla presentare non ne erano a conoscenza.

“Sono state approvate una serie di riduzioni per diminuire la tassazione ma il sindaco Pasquale Boccia non si è preoccupato di renderle pubbliche e farle conoscere democraticamente a tutti. – dichiara il Consigliere in una nota –  L’amministrazione comunale, – prosegue la nota – sulla base di una legge nazionale, ha infatti deliberato nel Consiglio comunale dello scorso 29 novembre la nuova tassa dei Rifiuti e Servizi, chiamata Tares. Il regolamento prevede un rincaro del trenta per cento di tutte le tariffe ma nello stesso tempo stabilisce anche una serie di riduzioni che toccano ambiti e classe di reddito diverse. Peccato che i cittadini di Rocca di Papa non sono stati informati delle agevolazioni di cui potevano usufruire perchè la delibera si trova solo sull’albo pretorio online e non si riesce a trovare con molta facilità . Molti infatti si vedranno arrivare quest’anno la bolletta maggiorata senza aver saputo a quali agevolazioni avrebbero potuto accedere e senza aver avuto la possibilità di richiedere riduzioni. Facciamo le battaglie per aiutare le persone bisognose e poi il Sindaco si dimentica di informare la cittadinanza di una cosa tanto importante come le agevolazioni sulla tassa sui rifiuti – ha proseguito nelle dichiarazioni Crestini – per una persona anziana che vive sola evitare di versare trecento euro l’anno rappresenta un aiuto importantissimo.

Nel frattempo la maggioranza di Rocca di Papa già si è fatta i propri conti e ha pensato solo a fare cassa con il 30% in più grazie alla nuova Tares. Il governo Boccia pur avendo i mezzi a disposizione per ridurre il carico fiscale sui cittadini di Rocca di Papa – afferma Crestini – non solo non fa nulla ma chiede anche maggiori sacrifici. Nello specifico il nuovo regolamento, presentando richiesta entro lo scorso 20 gennaio, prevedeva una riduzione del 30% per chi abita da solo, per le abitazioni ad uso stagionale o limitato, per residenti che vivono per più di sei mesi all’estero e per i fabbricati rurali ad uso abitativo. Sono tante anche le agevolazioni di carattere sociale per i contribuenti che avrebbero dovuto presentare una semplice autocertificazione riguardano nello specifico chi ha più di sessantacinque anni che spesso vive grazie ad una pensione minima”. Chi è ultrasessantacinquenne e vive solo in un’abitazione non superiore a 70 metri quadri sarebbe stato esentato dal pagamento della Tares. Se invece la casa non supera gli 80 metri quadri ed è occupata da due persone anziane, la tassa si sarebbe ridotta del 50%.

Le agevolazioni si ottengono solo presentando regolare richiesta al comune questo onere non è stato sufficientemente pubblicizzato dall’amministrazione comunale alla cittadinanza. Non è stato messo alcun manifesto, non è stato fatto un comunicato – aggiunge Crestini- esiste solo la delibera online del 29 novembre 2012 ma difficilmente consultabile da chi è nato quando il computer era solo fantascienza. – Crestini conclude la nota – Spesso sono stato io a contattare il cittadino e ad informarlo sul suo diritto alla riduzione. Il nuovo Regolamento dei rifiuti di Rocca di Papa prevede inoltre per il 2013 riduzioni tariffarie di vario genere per diverse tipologie di abitazioni e classi di reddito. Agevolazioni legate all’apposita richiesta che andava presentata entro il  20 gennaio 2013. In assenza di questa il contribuente dovrà versare l’importo completo senza sconti e agevolazioni. Io ho cercato di comunicare la novità a più persone possibili ma l’informazione per essere completa sarebbe dovuta partire dall’Amministrazione comunale. Come il sindaco Boccia si preoccupa di mandare alla cittadinanza inviti a manifestazioni e messaggi d’auguri allo stesso modo avrebbe dovuto informare i contribuenti delle opportunità e delle agevolazioni a cui hanno diritto. Le tariffe delle Tares che dovranno essere applicate non sono state ancora deliberate quindi chiedo al sindaco Boccia e all’assessore al bilancio Querini di non forzare la mano e di stabilire almeno  giuste aliquote 




ANGUILLARA, MORTE FEDERICA MANGIAPELO. IL PARERE DELL'ESPERTO: NON SI POSSONO ESCLUDERE FATICA E FORTI EMOZIONI COME FATTORI INCIDENTI DI UN INFARTO DEL MIOCARDIO

Riceviamo e pubblichiamo
 
Nota della Dottoressa Maria Petrillo psicologa investigativa, esperta in criminologia, gruppo AISF( Accademia Internazionale di Scienze Forensi, presidente Dott.ssa Roberta Bruzzone)
 
Anguillara Sabazia (RM) – Un'emozione particolarmente intensa potrebbe essere messa in rapporto al successivo instaurarsi di un infarto del miocardio, seppure manca ogni dimostrazione statisticamente valida di tale ipotesi. Tuttavia, non è possibile escludere che l'aumento dell'attività del sistema adrenergico che si ha sia in condizioni di esercizio fisico strenuo che di intense emozioni (paura, collera, ecc.) possa, attraverso gli effetti della scarica catecolaminica, provocare una maggiore richiesta di ossigeno da parte del cuore od indurre alterazioni del ritmo minacciose o letali.
 
Note da Wikipedia:
 
Infarto del miocardio
La valutazione laboratoristica dell' Infarto del miocardio viene definita dall'aumento di alcune sostanze nel sangue o enzimi cardiaci.
 
Recettori adrenergici
I recettori adrenergici sono recettori di membrana che interagiscono con l'adrenalina ed altre catecolamine.

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ANGUILLARA MORTE FEDERICA MANGIAPELO, PARERE DELL'ESPERTO: NON SI POSSONO ESCLUDERE FATICA E FORTI EMOZIONI COME FATTORI INCIDENTI DI UN INFARTO DEL MIOCARDIO

Riceviamo e pubblichiamo
 
Nota della Dottoressa Maria Petrillo psicologa investigativa, esperta in criminologia, gruppo AISF( Accademia Internazionale di Scienze Forensi, presidente Dott.ssa Roberta Bruzzone)
 
Anguillara Sabazia (RM) – Un'emozione particolarmente intensa potrebbe essere messa in rapporto al successivo instaurarsi di un infarto del miocardio, seppure manca ogni dimostrazione statisticamente valida di tale ipotesi. Tuttavia, non è possibile escludere che l'aumento dell'attività del sistema adrenergico che si ha sia in condizioni di esercizio fisico strenuo che di intense emozioni (paura, collera, ecc.) possa, attraverso gli effetti della scarica catecolaminica, provocare una maggiore richiesta di ossigeno da parte del cuore od indurre alterazioni del ritmo minacciose o letali.



REDDITOMETRO, TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE

Redazione

"I pensionati, titolari della sola pensione, non saranno mai selezionati dal nuovo redditometro che e' uno strumento che verra' utilizzato per individuare i finti poveri e, quindi, l'evasione 'spudorata', ossia quella ritenuta maggiormente deplorevole dal comune sentire". E' quanto precisa l'Agenzia delle Entrate .

La Stampa ha scritto un’agile guida con le domande più diffuse sul nuovo redditometro: bisogna conservare gli scontrini? Cosa fa scattare il redditometro? Il redditest è veramente anonimo? Quali sono le differenze tra nord e sud? Come si fa a dimostrare di avere ragione in caso di accertamento?

È necessario conservare tutti gli scontrini?
È la domanda più gettonata. Ma sposta la questione su un piano poco corretto. «Non ha molto senso chiedersi dove siano finiti gli scontrini del 2009» spiega dal suo studio a Udine Claudio Siciliotti, ex presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti «piuttosto considererei le maggiori entrate, è un consiglio più ragionevole degli scontrini. Meglio documentare quel che entra, che quel che si spende». C’è poi un ulteriore aspetto: il contribuente che non è un professionista o un imprenditore, magari non conserva tutti gli anni i pezzi di carta che dimostrino le sue entrate. «È un problema serio per il cliente medio dimostrare la sua capacità di spesa reale» Nicola Cavalluzzo, commercialista a Milano «lo sfasamento temporale non aiuta. Per il fisco è facile perché è tutto memorizzato nelle banche dati».

Cosa fa scattare il redditometro?
«Sono le spese non routinarie, il famoso viaggio che ci si concede con tutta la famiglia magari spendendo 10 mila euro ma ogni 4 anni – chiarisce Cavalluzzo – e che poi non è detto che si sia in grado di dimostrarlo, perché non è che tutti gli anni teniamo a mente le spese eccezionali. Quello che vedo dai clienti dello studio è il terrore delle persone: prima ancora di sostenere la spesa si preoccupano di dimostrare la capacità. Questo porterà una frenata dei consumi ed è una cosa assurda». Prosegue Zizza: «Si preoccupa di più il contribuente onesto, quello che dichiara tutto e viene a fare dei conteggi prima di comprare una macchina o un bene durevole. Gli elusori incalliti continuano a sfuggire. È il caso un avvocato di cui mi ha raccontato un collega che dichiarava 15 mila euro l’anno e con il vecchio redditometro è stato beccato, sfiorando il penale, con 250 mila euro sul conto e assegni per parcelle fino a 80 mila euro. Si preoccupava di vendere e spogliarsi di tutto. Ben venga il redditometro in casi come questo».

Circa 40mila controlli all'anno significa approfondire il dettaglio dello 0,1% dei contribuenti italiani. Un pò poco.

Tracciabilità è il termine giusto da perseguire anche in caso di donazioni. Le somme regalate dal padre al figlio per l'acquisto di una casa o di un'auto con un bonifico e una causale motivata rendono più facilmente giustificabile l'incremento patrimoniale anche a distanza di anni. Certo, si pone il problema per chi non fosse stato così previdente negli ultimi anni. Ecco una delle situazioni in cui avere una documentazione che ricostruisca i flussi di denaro può facilitare la vita e una spiegazione convincente al Fisco. Per il resto, invece, è inutile fare la collezione degli scontrini.

L'Agenzia delle Entrate può sempre determinare sinteticamente il reddito complessivo del contribuente, sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d'imposta.

È poi compito del contribuente fornire la "prova contraria", per dimostrare che il finanziamento delle spese effettuate è avvenuto:

con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d'imposta;

con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte;

con redditi che non concorrono alla formazione del reddito imponibile.

L'accertamento sintetico è ammesso solo quando il reddito complessivo accertabile (reddito presunto) risulta superiore di almeno il 20 per cento rispetto a quello dichiarato (nella versione precedente del redditometro tale percentuale era pari del 25 per cento).

La determinazione sintetica del reddito viene effettuata mediante un calcolo basato su alcuni "indicatori di capacità contributiva". In pratica, vengono considerate tutte le spese di un certo tipo che sono a conoscenza del fisco, le quali vengono moltiplicate per dei coefficienti legati alla "classe" attribuita al contribuente, sulla base di tre caratteristiche:

composizione famigliare (single, coppie con e senza figli, monoparentali);

età (fino a 35 anni; 35-64 anni; oltre 65 anni);

area geografica (Nord, Centro, Sud).

La moltiplicazione delle spese per i coefficienti porta alla determinazione del reddito presunto. Dopo averlo determinato, l'Agenzia delle Entrate invita il contribuente a comparire di persona (o per mezzo di rappresentanti), per giustificare lo scostamento tra spese e reddito, fornendo dati e notizie rilevanti ai fini dell'accertamento. Successivamente, il contribuente potrà avviare il procedimento di accertamento con adesione.

Il contribuente può controllare preventivamente la congruenza tra spese sostenute e reddito dichiarato tramite Redditest, un software messo a punto dall'Agenzia delle Entrate.




ROMA RIFIUTI, UN BUSINESS SUL QUALE LA MAGISTRATURA NON HA ANCORA MESSO MANO

Redazione

Roma – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino, l'avv. Gerardo Spira, che pone alcune riflessioni, che condividiamo. sul tema della raccolta differenziata.

Ecco la lettera:

"Gentile direttrice,seguo L'osservatore laziale da tempo e vi ringrazio della informazione settimanale, via e-mail (Newsletter de L'osservatore laziale).

Trovo importantissimo il vostro impegno sui temi ambientali e credo che questi debbano costituire la fonte primaria della cultura della società, perchè da questa provengono le regole per una corretta e civile relazione di rapporti .

Mi fermo spesso a Roma ove vivono due dei miei figli e sono rimasto allibito di fronte a tanta incuria e scelleratezza amministrativa. Eppure ci vuole così poco per chiedere ai cittadini di collaborare nella selezione dei rifiuti .E' certamente un mondo in cui oltre ad una volontà di ferro occorre un grande coraggio.

Spesso raggiungo anche Ladispoli,dove vive un altro dei miei figli e per la verità l'amministrazione da qualche anno ha cominciato a programmare interventi sulla raccolta differenziata, bonificando zone ed aree e soprattutto recuperando all'immagine pubblica gli spazi, prima degradati e abbandonati.

Eppure la raccolta differenziata potrebbe essere la chiave di svolta per la politica ambientale,ma soprattutto l'occasione per abbattere i costi ai cittadini. Basta che il Comune crei delle isole controllate ove conferire i rifiuti separati, per ridurre molti costi. Se si tiene conto che l'organico,il cosiddetto umido,costituisce circa il quaranta per cento dei rifiuti, si comprende che una gestione controllata può portare a raccolta unica,con disinquinamento degli altri scarti, senza tener conto che dove è possibile,questo rifiuto può essere trattato direttamente in compostiera, a norma di legge da sistemare in piccolo spazio del giardino,con il vantaggio del suo riutilizzo come fertilizzante.

Già il cittadino,disposto a questo trattamento, può risparmiare la percentuale del costo in bolletta.. L'altro 50% e forse più è costituito dal multimateriale (alluminio,plastica etc) che può essere raccolto separatamente,così come il vetro.Una buona educazione sociale ed un impegno costante delle scuole, possono portare a  risultati eccellenti in poco tempo e restituire ai cittadini il costo del lavoro della selezione, nella bolletta.Tutto ciò è possibile farlo se vi è un progetto a tempo e un gruppo di amministratori che vogliono impegnarsi.Il ritorno in termini di immagine è inimmaginabile.

Si tenga conto che il Comune sulle selezioni di qualità riceve contributi dall'Europa che dovrebbero essere restituiti ai cittadini in rapporto al loro impegno. Quando invece il Comune non restituisce queste somme, vuol dire che la selezione non ha funzionato bene o non è stata controllata nel fase finale del conferimento alle filiere e le somme sono servite a pagare i maggiori costi del residuale.

E' questa una responsabilità amministrativa. Di chi la colpa? Non certamente del cittadino che paga e vuole risparmiare.Mi scuso per questo risentimento, ma fino al 2009 sono stato il dirigente di un Consorzio di oltre 57 Comuni, in questo campo, nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, patrimonio UNESCO e mi assalgono tanti dubbi, quando leggo notizie, come queste,specialmente quando toccano  Roma,.

Cosa fanno fanno i vigili urbani che a frotte riempiono la città? Vanno a caccia di  multe o di tanti poveri cristi che hanno violato i limiti di velocità. Questa situazione di ingorgo mal regolamentata è sicuramente un affare per l'amministrazione e ancora la magistratura non vi ha messo le mani sopra.

Il danno ambientale è incalcolabile e nessuno si preoccupa della salute del cittadino, delle malattie e dei tumori sempre in crescita. Il cittadino non sa che la metà dell'introito delle multe va ad incrementare il fondo per assicurare gli stipendi, proprio dei vigili,mentre il costo per l'ambiente è caricato direttamente sul cittadino .Grazie per avermi letto Gerardo Spira"

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ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO, COMITATO ACQUA PUBBLICA: SABATO 26 GENNAIO ORE 16.30 INCONTRO PUBBLICO

[ VIDEO INTERVENTO ASSESSORE ENRICO STRONATI AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 29/12/2012 ]

 

Redazione

Anguillara (RM) – Il Comitato Acqua Pubblica di Anguillara Sabazia, in riferimento alla situazione di emergenza causata dai livelli di arsenico fuori norma contenuti nelle acque di Anguillara, invita la cittadinanza a partecipare all'assemblea pubblica che si terrà sabato 26 gennaio 2013 alle ore 16:30 presso la Sala Don Alvaro Orsi della Parocchia Regina Pacis.  Interverrà la Dott.ssa Litta dell'Associazione Medici per l'ambiente, che parlerà delle problematiche ambientali e sanitarie derivanti dal consumo delle acque con presenza di arsenico.

Di seguito pubblichiamo l'appello del Comitato Acqua Pubblica di Anguillara Sabazia rivolto a tutti i cittadini:

Siamo tornati indietro di 50 anni! I cittadini di diverse zone di Anguillara non possono godere del diritto all’acqua potabile nelle proprie case. Le varie Amministrazioni – comunali e regionali – degli almeno ultimi 10 anni sono in varia maniera corresponsabili di questa regressione civile, mostrando incapacità, inadempienza rispetto agli obblighi di legge e alle proprie stesse deliberazioni (vedi delibere di CC di Anguillara del 9 giugno 2006 e del febbraio 2012), ed inefficienza nel far fronte all’emergenza che si protrae da anni.

Non condividiamo la logica ispiratrice dell’ultima mozione recentemente approvata, all’unanimità, dal Consiglio Comunale di Anguillara, che sostanzialmente scarica sulla Regione l’intera responsabilità della situazione, senza definire chiaramente quali sono gli interventi, i tempi, e le risorse necessarie.
E’ una mozione e dunque un semplice atto d’indirizzo senza effetti concreti se non quello di dichiarare un generico interessamento.

Ben consapevoli della latitanza dell’Amministrazione Regionale rispetto alla necessità di varare, finanziare e attuare un piano di investimenti straordinario per l’adeguamento delle infrastrutture, tuttavia non possiamo non richiamare il Comune alle proprie responsabilità, a partire dalla destinazione – prevista per legge – dell’introito del 7% della tariffa che noi paghiamo al Comune, per investimenti nel servizio idrico stesso, su cui nulla o poco è stato fatto in tutti questi anni.
Non si informa la cittadinanza, né si adottano misure necessarie per fornire l’acqua potabile

CHIEDIAMO ALL’AMMINISTRAZIONE DI ANGUILLARA:
1.    Che si stabilisca un piano per rifornire di acqua potabile i cittadini delle zone coinvolte nel problema dell’arsenico (idrovolanti? 🙂
2.    che nel bilancio 2013 sia previsto che ALMENO  il 10% dell’introito della tariffa sull’acqua incassata dal Comune venga destinato ad investimenti per ridurre in modo definitivo la concentrazione di arsenico nell’acqua;
3.    che vengano risparmiati i soldi per spese non prioritarie (ad esempio i fuochi artificiali …) per investirli nel servizio idrico e che vengano assunte misure urgenti per recuperare l’evasione fiscale investendo le relative risorse nel servizio idrico integrato;
4.    che, nelle more della auspicata iniziativa regionale e assieme a tutti i Comuni del Lazio che condividono lo stesso problema, venga chiesto l’intervento urgente della Cassa depositi e prestiti;
5.    che venga definito un piano strutturale per risolvere i problemi del servizio idrico in modo definitivo;
6.    che si diano informazioni chiare sulle risorse disponibili, sugli interventi previsti, e sui tempi di attuazione;
7.    che le analisi sull’acqua siano a disposizione della cittadinanza non in modo saltuario come ora visibile sul sito, ma in modo continuo e circostanziato.
 

AUSPICHIAMO CHE:
1.    il nuovo Consiglio Regionale – nel rispetto della vittoria del Referendum per l’acqua pubblica – ponga tra le priorità urgenti l’investimento nel servizio idrico, con un piano definito e tempi certi, con procedure di trasparenza e coinvolgimento della cittadinanza;
2.     il nuovo Parlamento approvi la legge di iniziativa popolare per l’acqua pubblica, da tempo giacente, che prevede la creazione di un Fondo nazionale per gli investimenti nell’acqua pubblica.

INVITIAMO TUTTI I CITTADINI
–    ad aderire e firmare una lettera al Prefetto affinché intervenga presso il Comune di Anguillara S. per risolvere quella che è a tutti gli effetti un’emergenza;
–    a rendersi disponibile a partecipare e rafforzare il Comitato per l’Acqua per chiedere una maggiore trasparenza e partecipazione
–    a partecipare a un’assemblea pubblica che si terrà sabato 26 gennaio 2013 alle ore 16:30 presso la Sala Don Alvaro Orsi della Parocchia Regina Pacis per informarci sulla situazione e tutelare la nostra salute.

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ARICCIA SENTENZA CONSIGLIO DI STATO, MONACHESI ELENCA LE BATTAGLIE CHE ASPETTANO I PRIMI CITTADINI: IN PRIMIS CONTRO LO SPOSTAMENTO DI 50 MILA TONNELLATE DI RIFIUTI A RONCIGLIANO

[ VIDEO INTERVISTA A MILVIA MONACHESI ]

 

A.P.

Castelli Romani (RM) – Tra gli auguri rivolti al sindaco Emilio Cianfanelli per l'esito del Consiglio di Stato che ha accolto la riforma della sentenza del Tar che di fatto aveva annullato le elezioni (insomma Cianfanelli rimane sindaco), salta all'occhio una frizzante Milvia Monachesi, sindaco di Castel Gandolfo, anch'essa di estrazione politica del Pd. "Grande sindaco, era ora!!!!! – commenta Milvia – Ne siamo tutti felici non solo per Ariccia, ma anche per i Castelli Romani. Di battaglie ce ne aspettano tante (ad esempio contro lo spostamento di 50.000 tonnellate di rifiuti di Roma nella discarica di Roncigliano, quella contro la realizzazione dell'inceneritore, per la mobilità, oltre naturalmente quella della sanità), e tu sei un grande combattente! Con Zingaretti si aprirà una fase nuova!!".

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LAGO DI NEMI, M5S: "NESSUN CONTROLLO DA PARTE DEI COMUNI DI GENZANO E NEMI"

Redazione

Genzano (RM) – "Come volevasi dimostrare: Il capro espiatorio del sequestro del robivecchi non ha portato a null'altro. – Dichiarano dal Movimento Cinque Stelle di Genzano – Nessun controllo ne da parte del Comune di Genzano, ne tantomeno da parte del Comune di Nemi, ne figuriamoci di tutti gli altri Enti preposti alla salvaguardia del nostro territorio. Eternit e batterie esauste scendendo verso il lago di Nemi! Quale mente contorta riesce a caricarsi in macchina questi rifiuti, mettere in moto, portarli verso il lago e scaricarli. Questa è premeditazione altrimenti li lasciava vicino ai cassonetti."

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ANGUILLARA FEDERICA MANGIAPELO: MORTA DI MIOCARDITE. LA FAMIGLIA VUOLE CAPIRE A COSA SIA STATA DOVUTA.

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Chiara Rai

Anguillara Sabazia (RM): E’ ufficiale: Federica Mangiapelo è morta di miocardite, non è dunque sbagliato quello L’osservatore Laziale ha asserito a metà dicembre quando si è detto che il cuore di Federica non ha retto. Comunque il termine specifico è proprio “miocardite” ed è presente nel nutrito fascicolo ritirato dalla famiglia di Federica lo scorso venerdì in Procura. A darne conferma è lo zio della ragazza al telefono: “Dobbiamo vedere le carte – dice lo zio di Federica, Massimo Mangiapelo sempre cauto nelle dichiarazioni – dobbiamo incontrare il nostro avvocato, probabilmente lunedì. Certamente dobbiamo capire a che cosa sia stata dovuta questa miocardite”. Dunque, a quanto pare, a parte la certezza della causa della morte ci sono molti interrogativi irrisolti: quale sarebbe stato l’evento scatenante che ha portato al decesso  la sedicenne di Anguillara Sabazia, trovata morta la mattina del 1 novembre in riva al lago a Vigna di Valle, dopo aver passato la serata con il ragazzo, il ventitreenne Marco Di Muro indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla morte della giovane.

Certo è che ci sono delle lacune che ancora non sono state colmate, non si è potuto sapere con chi ha trascorso la sedicenne le ultime ore precedenti alla sua morte. Federica aveva litigato col suo fidanzato, che l’avrebbe riaccompagnata non lontano dall’abitazione della madre intorno all’1:30 di notte. Poi? Il giallo rimane irrisolto. Perché la borsetta di Federica e il suo cellulare non sono stati ritrovati? Sono stati scandagliati i fondali del lago con due battute ma non è stato trovato nulla. E comunque la ragazza minorenne è stata abbandonata di notte, sotto la pioggia, in strada.

 

Intanto ecco alcune nozioni sulla miocardite.

La miocardite è una malattia infiammatoria che coinvolge il muscolo cardiaco e che riconosce diversi agenti causali, tra cui farmaci, virus, batteri, meccanismi autoimmunitari.

Quando si ha un’infezione, il sistema immunitario produce particolari cellule che rilasciano sostanze chimiche per la lotta contro la malattia. Se l’infezione colpisce il cuore, la lotta contro la malattia delle cellule finisce sin dentro l’organo. Tuttavia, le sostanze chimiche prodotte da una risposta immunitaria possono danneggiare il muscolo cardiaco. Di conseguenza, il cuore può diventare spesso, gonfio e debole. Questo porta a sintomi di insufficienza cardiaca. Altre cause di miocardite possono comprendere:

Reazioni allergiche ad alcuni farmaci o tossine (alcool, cocaina, alcuni farmaci chemioterapici, metalli pesanti e catecolamine anche se ricordiamo che l'esame tossicologico ha esplicitamente fugato ogni dubbio: Federica non aveva assunto droghe o alcool. Avrebbe sorseggiato giusto un cocktail insieme al ragazzo e ad un suo amico);

Esposizione a determinate sostanze chimiche;

Alcune malattie che causano infiammazione in tutto il corpo (artrite reumatoide, sarcoidosi).

Sintomi: Può anche non apparire alcun sintomo. In caso qualche sintomo appaia, esso potrà essere:

    Anomalie cardiache;

    Dolore toracico che può somigliare ad un attacco di cuore;

    Affaticamento;

    Febbre e altri segni di infezione tra cui mal di testa, dolori muscolari, mal di gola, diarrea, eruzioni cutanee;

    Dolore o gonfiore alle articolazioni;

    Gonfiore delle gambe;

    Mancanza di respiro.

Altri sintomi che possono verificarsi con questa malattia possono essere:

    Svenimento, spesso legato al ritmo cardiaco irregolare;

    Bassa diuresi.

 

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IL RUOLO DELLA DONNA NELLA SOCIETA’ DI OGGI

Ninnj Di Stefano Busà

Premesso che, chi scrive non è una sfegatata femminista, nè una pasionaria che vuole mettere in discussione il ruolo maschile  nella società e nel mondo, tanto meno spodestare o scalzare l'uomo dalla sua autorità millenaria di capo tribù, già acclarata dalla notte dei tempi. Al contrario, è a favore delle pari opportunità, ovvero, nulla a svantaggio dell'uomo, ma  nel contempo, sia dato alla donna il grande privilegio di essere donna, madre, sorella, figlia, ovvero  permetterle la piena realizzazione di tutti quei compiti che in sé amministra ed espleta, senza neppure il riconoscimento di un ruolo ufficiale, con parità di diritti e doveri con l'altro sesso.

Per la donna  di oggi, sarebbe sacrosanto e giusto, oltre che un tributo alla sua innata capacità di destreggiarsi in mille ruoli diversi, lasciare la libertà che le compete e le spetta di diritto, al lume dell'intelletto che già possiede, poiché ella non tenta di aumentare il senso di competizione, ma di influenzare semmai positivamente il suo atteggiamento di compatibilità nei confronti del mondo intero, senza sfidarlo ad armi pari. Soprattutto perché ne risulterebbe svantaggiata dal ruolo di supremazia maschilista.

La donna agisce con la consapevolezza di un intuito che è quasi infallibile, (ne è dotata fin dalla nascita), le sue capacità logiche sono multiple, possiede eccezionali doti di buon senso, di amore, di pazienza, di comprensione, di equilibrio, di diplomazia, anche di malizia, perché no, perché malizia non vuol dire malvagità, crudeltà, miserabilità. Non mi trova d'accordo la sudditanza di nessuno dei due ruoli, ognuno potrebbe e dovrebbe operare in libertà, affiancandosi, difendendo il proprio spazio d'azione come può, al meglio delle sue possibilità e capacità attitudinali, in "simbiosi", semmai, senza sovrapposizione né ostentazione, senza scorrettezze e prevaricazione, in sinergia con l'altro sesso, non in netto contrasto con esso.

Ma sarebbe chiedere troppo, perciò, ci si limiti almeno alla correttezza e alla pari opportunità. Di fronte alle leggi della Natura e di Dio la donna e l'uomo sono stati creati uguali, nessuno dei due in sudditanza: liberi e felici nell'Eden fino alla cacciata dal Paradiso terrestre. La donna però, al contrario dell'uomo, fin dai primordi ha avuto molte parti sullo scenario della vita, ha dovuto interpretare più parti e quasi sempre le più difficili: crescere e amare i figli dell'uomo, aumentare il prestigio del partner, sia marito o compagno, interpretarne e facilitarne l'eventuale benessere, contribuire col sua amore e la sua dedizione alla famiglia, al mantenimento della casa, portare avanti l'economia dell'intera comunità familiare, fare salti mortali per organizzarsi, conciliare prerogative di lavoro con esigenze familiari, orari di priorità e necessità, dibattersi fino allo sfinimento in mille e mille modi diversi per condurre un'esistenza dignitosa, adeguata alle reali capacità e possibilità, alle esigenze eventuali di altri elementi aggregati, che possono subentrare nel nucleo familiare del tipo: genitori, suoceri, figli di matrimoni allargati.

Cosa manca dunque alla donna perché le venga riconosciuto l'imprimatur dei molti ruoli dei quali si fa già interamente carico, senza esserle riconosciuto alcunché di tutto ciò, e di cui è  all'altezza:  responsabile e guardiana del focolare domestico, pronta al sacrificio per la salvaguardia del suo progetto culturale e morale? 
L'avallo del maschio che pretende la sua piccola territorialità tutta per sé, e non è disposto a condividerla con nessuno, non rientra nelle sue aspettative, ella va oltre le remore istituzionali che la vogliono relegata al ruolo di "cenerentola" e di sudditanza al partner. Oggi più che mai la donna si è resa autonoma, affrancandosi da un ruolo che era un lacciolo alla sua libertà, alla sua scoperta del mondo, ai suoi diritti e doveri di essere umano "pensante". Ora la donna sta cominciando a capire che non è più tempo di sottostare ai loro strapoteri di vita e di morte, alle loro millanterie, ai loro loschi e recidivi inganni, alle malevolenze, alle vessazioni, ai tradimenti. La donna di oggi se non è affiancata da un partner compatibile, onesto, retto, autorevole, (senza essere autoritario),  preferisce di gran lunga lo stato di single: stare sola non la terrorizza, non è un assillo, ella è assolutamente autosufficiente. La sua condizione di single non la disturba, anzi, talvolta, ne fa una privilegiata. Dalla capacità della donna di sapersi adeguare ai mutamenti, di saper far crescere i figli, anche senza l'uomo, di saper individuare un menage sereno, sapientemente dosato di affanni e pene, (che nella vita quotidiana non mancano), ma notevolmente gioioso, accogliente, preferibile a quello furioso e destabilizzante del compagno, soprattutto se non le è congeniale, né compatibile né solidale, ormai è consapevole anche la società in cui viviamo.

Da qui: l'urto, la rabbiosa reazione, il malcontento, la furiosa gelosia dell'uomo di oggi. Da qui, la grande tragedia che sta colpendo da una parte i responsabile di tale situazione e, dall'altra, le vittime che tale situazione hanno dovuto fin qui subire. Sono stati calcolati in Italia più di 2000 casi di uxoricidio all'anno. Una vera ecatombe, una sorta di bollettino di guerra. Perché? E' presto detto. Le condizioni di sviluppo sociale, il benessere raggiunto in campo culturale, socio/economico, l'apertura intellettuale della donna verso traguardi che le hanno consentito nuovi orizzonti, rapporti sociali, progressi lavorativi, crescita economica, autonomia di giudizio, guadagni, hanno permesso alla stessa di negarsi al suo ruolo di eterna "cenerentola", e di non volersi più sottomettere al padre-padrone, ormai modello obsoleto di un tempo arcaico, che ha finito per perdere la forza bruta del suo bastone di cavernicolo. Ma sembra che l'uomo non voglia avvedersi della metamorfosi, del cambiamento sociale, culturale, morale, dell'entità cognitiva, sentimentale, emozionale, ristrutturante e impegnata del ruolo della donna in seno alla società, di cui condivide i dolori e i tormenti. Soprattutto, pare non voler accettare una simile condizione, una tale mutazione, che diviene frustrazione, inconcepibile per le sue ridotte capacità di cavarsela da solo. La donna, invece, dal canto suo, ha la forza magnifica ed esaltante della sua certezza di "essere", la potenza della sua energia propositiva, la sua intuitiva visione del tutto, cui fa appello in casi estremi per evitare di soccombere ai fendenti distruttivi, che la natura stessa le impone. Sicché quando tenta di lasciare un uomo che non dà nessuna garanzia di serena convivenza, diventa una vera tragedia familiare.

L'uomo non possiede ancora le facoltà di emanciparsi dalla donna, è lui il debole, è lui lo scriteriato, è lui il più fragile, il più immaturo, indifeso, il più arcaico soggetto della modernità e del binomio all'interno del nucleo familiare. Perciò, doversi rimettere in gioco, dover ricominciare, doversi separare, condurre una vita da single, non poter più imporsi a nessuno, lo fa letteralmente impazzire, gli fa saltare la molla che tiene legati i filamenti del cervello, lo fa andare fuori fase: perdere sul campo dove aveva la superiorità, il vantaggio e, soprattutto, dover fare a meno dei servigi della donna considerata per secoli ai suoi diretti comandi, doversi umiliare a riformularsi daccapo, dopo secoli di predominio e di accondiscendenza della donna, polverizza la sua psiche labile e fragilissima, facendola esplodere come una miccia o un  congegno ad orologeria.
Piuttosto che dover ammettere il fallimento della sua inutile e surrentizia vita da reuccio, o adattarsi a passare al ruolo passivo di apprendista stregone, doversi lavare i calzini, prepararsi la cena, vivere in disperata solitudine, "uccide" il soggetto-oggetto del suo rancoroso legame, o si fa saltare le cervella malate.
La donna, dal canto suo, ha acquisito un ruolo sociale di preminenza, spesso giunta all'apice della carriera, non intende mollare.

Negli ultimi due anni sono stati calcolati solo (si fa per dire) 10.ooo morte ammazzate, stuprate, violentate dalla furia selvaggio del maschio che smarrisce la ragione.  Da pochi mesi è  stato inserito nella legislatura italiana il reato di stalking nella legislazione italiana, in teoria, nelle intenzioni del legislatore, questo strumento dovrebbe servire a moderare i bollenti spiriti dei pionieri…del far west, o degli abitatori della giungla. La donna si è resa responsabile di un processo storico che prende sempre più consistenza e di cui la società avverte da poco tempo la "mutata ratio". La donna è provvista  di illuminazioni folgoranti, di furbizia spicciola, ma anche di quella profonda, studiata e lungimirante apertura mentale che serve nella società di oggi: tutte cose che all'uomo spesso mancano del tutto. L'uomo è istinto, sopraffazione e violenza, la donna: dialettica, esercizio della tolleranza, pazienza e lungimiranza. Come si fa a non capire che il mondo oggi ha bisogno di entrambi i poli per innescare il corto circuito? Come si fa a non capire che è finito il tempo della sudditanza silenziosa, della irascibilità bestiale dell'uomo condotta sul filo dell'arroganza e della forza bruta? solo perché era lui a portare i pantaloni, a provvedere economicamente alla famiglia?
Eppure, ci tentano ancora a sopraffare la donna (in generale) i bellimbusti: a stuprare, a violentare, proprio in funzione di quella spinta animalesca che li soggioga, li cattura, li dirige.

Sono in balìa del loro malsano istinto, che li fa credere dominatori del mondo. E lo sono stati per troppo tempo nei secoli passati.  Ma ogni cosa ha un fine e oggi la fine è venuta con l'avvento della cultura del diritto, che assegna ad ognuno il suo ruolo, separato e insieme circoscritto, ad un solo grande progetto universale, far sopravvivere il mondo. Non importa Chi vi sta a governarlo, a dirigerlo. L'importante è dominare le negatività, prevenirle, mitigarle e possibilmente superarle. Se poi sarà merito dell'uno o dell'altro sesso niente toglie al merito. Ma questo ancora l'uomo, dopo 2000 anni di storia non lo ha accettato, né capito, neppure è disposto a metterlo in discussione e, ancor meno, a lasciare che si realizzi una simile sovrapposizione di ruoli.