TIVOLI, DA DOMENICA PARTE IL GRANDE CARNEVALE: CARRI ALLEGORICI, TEATRO, DANZE E MERCATINI

Redazione

Tivoli (RM) – Anche quest’anno Tivoli sarà protagonista del Carnevale,organizzato dall’associazione ACCT in collaborazione con il Comune e che aprirà i battenti il 27 gennaio per poi proseguire il 2 a Villa Adriana, il 3 e il 10 febbraio a Tivoli.

Un evento importante, che si è potuto realizzare grazie alla volontà e al sacrificio dell’Associazione ACCT che tiene in particolar modo a questa manifestazione perché non si dimentichi la tradizione del Carnevale tiburtino.

Un evento che sicuramente farà divertire intere famiglie e che nello stesso tempo attirerà molti turisti che in occasione del Carnevale potranno ammirare le bellezze artistiche dellà citta della Valle dell’Aniene.

Carri, gruppi mascherati, una serata teatrale della compagnia della “Nave dei folli” e un’esibizione della palestra Tibur Club e il mercatino degli ambulanti di Forte dei Marmi sono i protagonisti di questa manifestazione.

L’Associazione Sportiva Tibur Club il 2 febbraio presenterà varie coreografie di danza moderna e di hip hop, una dimostrazione di zumba e di samba il tutto amalgamato dalla maestria e simpatia di un presentatore che allieterà gli intervalli tra una esibizione e l’altra intrattenendo il pubblico presente.

La partecipazione al carnevale tiburtino è, per l’Associazione, da anni motivo di vanto e prestigio e un’ottima occasione per far conoscere gran parte delle discipline offerte e soprattutto la professionalità, bravura e cortesia di chi insegna con amore e passione all’interno della struttura.

Precisamente quest’anno sfileranno il carro del Comitato di Casal Bellini che ha scelto di prendere spunto dalla Walt Disney,quello di Villa Adriana "Fatta e rifatta", ossia una parodia sulla chirurgia estetica della donna, e il carro dell’Associazione della Cittadella "Ci stannu a fa vede le streghe" che ritrae la fotografia del momento di crisi che stiamo vivendo.

A tutto questo si aggiunge la sfilata del gruppo di Via Empolitana “La Tana del drago 2” che riprende il modello inglese del Cosplay, ossia la pratica di indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile in un determinato ambito e di interpretarne il modo di agire.

Molto interessante è la serata teatrale che si terrà il 12 febbraio alle ore 21 al Teatro Giuseppetti con uno spettacolo “Il Tempo e l’Ombra” rivisto dal regista, presidente e direttore artistico Marco Bonamoneta della stessa associazione che è composta da  una compagnia di  attori provenienti da diverse esperienze teatrali, che hanno scelto, dopo tanto “vagabondare”, di costituire un gruppo dove mettere in pratica l’esperienza accumulata nel corso degli anni, nelle situazioni più disparate e in alcuni casi anche in ambito professionistico.

"Quello che andremo a vedere – afferma Marco  Bonamoneta – è un lavoro particolare che si potrebbe definire un noir, senza connotazioni di tempo e luogo, intrigante e pieno di simboli, in cui vengono esplorate le tematiche inerenti al significato che sta alla base dell’intendimento stesso dell’interpretazione teatrale".

Ad aggiungersi a tutto questo vi sarà il mercatino molto particolare degli ambulanti di Forte dei  Marmi il 26 e 27 gennaio all’Anfiteatro di Bleso e il mercatino tradizionale che si terrà in piazza.




GENZANO, IL PERSONALE DELL'OSPEDALE RICORDA VITTORIO BARBALISCIA: HA FATTO MIRACOLI IN TERRA E PER QUESTO E' VOLATO PRESTO IN PARADISO

Alberto De Marchis

Genzano (RM) – Una targa per non dimenticare il medico più amato di Genzano e dei Castelli Romani, tra i fondatori dell’ospedale genzanese: Vittorio Barbaliscia. La targa è stata voluta e finanziata dal personale dell’ospedale, a rappresentarlo l’infermiera Elisabetta Mannoni, per ricordare un uomo che ha aiutato tante persone, “Vittorio – hanno detto nelle letture durante la predica della messa – è riuscito a fare i miracoli in terra perché ha amato tante persone e per questo si è guadagnato subito un posto in paradiso”. A ricordare il medico genzanese, anche il sindaco di Genzano Flavio Gabbarini, commosso per la scomparsa dell’amico e leale sfidante in politica. Non potevano mancare tutti i suoi amici più stretti a cominciare da Fabio Papalia e Arnaldo Melaranci che hanno condiviso con Vittorio non solo un percorso politico ma anche umano e di grande amicizia. Dopo la cerimonia religiosa, Elisabetta Mannoni, in rappresentanza del personale, ha letto una lettera dedicata a Vittorio.

Ecco il testo della lettera:

Ad un anno dalla scomparsa del dott. Vittorio Barbaliscia,  abbiamo voluto ricordarlo facendo realizzare una targa commemorativa che resterà qui per sempre. E’ stato per volere e desiderio di tutto il personale che ha avuto modo di conoscerlo e di aver svolto la propria attività lavorativa con lui, ha voler affiggere  questo ricordo alla sua memoria. Inizialmente per la realizzazione di ciò,  avevamo pensato di collaborare con il comune di Genzano, ma, non ce ne voglia il sindaco, se abbiamo abbandonato questo progetto e da soli siamo andati avanti, pensando che, qualora l’amministrazione voglia proporre una altra iniziativa analoga, per una persona come il Dott. Barbaliscia, non è mai troppo.

Tanti, purtroppo sono  i colleghi che ci hanno lasciato, medici, infermieri, personale ausiliario. Vorrei ricordare l’ultimo scomparso da pochi giorni il dott. Nello Damario.  Tutti  bravi professionisti  meritevoli  di  stima, di  ammirazione e di un affettuoso ricordo. 

Per il dott. Barbaliscia abbiamo voluto di più, perché lui era una persona unica, straordinaria. Non è retorica la mia, sappiamo bene di chi sto parlando.  Ricordiamo un medico professionalmente preparato, con uno spiccato senso del dovere, ottimo collega e collaboratore, che ha saputo traghettare, anche contro la sua volontà, in maniera ineccepibile, il trasferimento del suo amato reparto di chirurgia. Luogo questo che lo ha visto nascere da semplice assistente chirurgo  a dirigente.  Un  uomo  generoso,  disponibile   con un  elevato senso di altruismo di cui pochi sono capaci e dal quale dovremmo prendere tutti esempio.  Ognuno di noi ha un ricordo particolare di lui, sicuramente un buon ricordo, vista la sua gentilezza. Vorrei ricordare due momenti del suo modo di essere. Il primo, quando in occasione del matrimonio della sua prima figlia, M. Grazia, invitò tutti noi alla sua festa dicendo che la sua seconda famiglia non poteva mancare in un momento così bello della sua vita. Il secondo, e questo è un mio ricordo personale, è quando un bambino, mentre giocava a pallone, cadde dalla rupe che sorregge Nemi, in un luogo impervio e pericolosissimo, lui, che venne in soccorso, nonostante i consigli dei vigili del fuoco presenti, con la sua goffaggine ( nel senso buono della parola) volle scendere per tentare di salvarlo. Riuscì a trasportarlo in elicottero a Roma dove rimase solo con il solo camice da medico, tra l’altro anche sporco, a P. S. Giovanni. Scherzosamente, poi raccontava, nel suo dialetto Genzanese che era tornato con l’autobus della STEFER e si era fatto lasciare alla fermata davanti da Pippotto. Questo era il Dott. Barbaliscia .

Si è discusso su dove mettere questa targa, qualcuno ha proposto di dedicare a lui il blocco della sala operatoria, qualcuno la voleva fuori del reparto di chirurgia, poi abbiamo pensato che il luogo migliore per poterlo ricordare da tutti era il posto dove lo aspettavano tutti. Infatti, su questo corridoio ogni giorno erano ad attenderlo cittadini di Genzano, di Lanuvio, di Nemi, lo attendevano qui, persone autorevoli, persone importanti,  lo attendevano qui suore, sacerdoti, gli extracomunitari di tutto il territorio. Per tutti  lui si è reso disponibile. Per alcuni  sono  bastati piccoli consigli, per altri grandi interventi. Ed anche se la patologia non era di sua pertinenza bastava la rassicurazione del Dott. Barbaliscia per rasserenare  e tranquillizzare  l’animo di tanta gente. Gente che oggi lo rimpiange e lo ricorda con profondo affetto.
Io, ho avuto modo di conoscerlo ed  apprezzarlo quando ero ancora una allieva infermiera, sono trascorsi tanti anni da allora. Durante quest’ultimo anno della mia attività, da quando lui e scomparso, spesso è capitato, con le mie colleghe di lavoro, di fronte a casi particolari, di fronte a difficoltà, che ci siamo guardate e abbiamo  pensato e anche detto: ci manca il Dott. Barbaliscia.  Avevamo ancora bisogno di lui. La sua famiglia aveva ancora bisogno di lui, tante persone avevano ancora bisogno di lui, questo ospedale aveva ancora tanto bisogno di lui.  Oggi lo ricordiamo.
Questa targa commemorativa, servirà soprattutto a ricordarlo in futuro, servirà  a tutti quelli che non hanno avuto il piacere e l’onore di conoscerlo. Dalle parole scritte su questa lapide, i nuovi operatori, i pazienti, le persone che leggeranno,  capiranno che il dott. Barba liscia è stato un medico che ha fatto della sua professione e di questo ospedale la sua seconda casa.

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NEMI, IL SINDACO BERTUCCI AGGREDISCE VERBALMENTE UNA DIPENDENTE COMUNALE

Chiara Rai

Nemi (RM) – Il Comune di Nemi è stato teatro di un’aggressione verbale del sindaco Alberto Bertucci nei riguardi di una dipendente comunale, durante l’orario di lavoro.

Quest’ultima è finita all’ospedale di Albano con una diagnosi di tre giorni di riposo. Ma le sue condizioni non accennano a migliorare. La donna, contattato il suo legale e il sindacato, sta procedendo a denunciare l’accaduto al Tribunale del Lavoro.

Si tratta di un evento culmine dopo diversi episodi di tensione subiti dalla dipendente sul posto di lavoro. Ne parlano tutti nella piccola comunità di Nemi, diversi i cittadini che hanno visto, intorno alle 15 di lunedì, una autoambulanza portare via la donna in preda al panico, con uno stato d’ansia elevato.

La dipendente infatti, già con problemi cardiaci, non ha retto allo stress dovuto ad un forte rimprovero da parte del primo cittadino che con le mani davanti al volto avrebbe strillato contro l’impiegata perché quest’ultima, sovraccarica di lavoro, anziché obbedire nell’immediato alle disposizioni del sindaco, cercava di smaltire altra mole di lavoro, come da indicazioni del Segretario Comunale.

Una brutta vicenda che vede ancora una volta il sindaco Bertucci ai limiti dell’abuso di potere, utilizzare in modo eccessivo la sua veste dando vita ad episodi disdicevoli, come quando ha chiesto ad un agente, durante un consiglio comunale, di prendere il cellulare ad una giornalista per verificare che l’oggetto non stesse registrando. 

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ZINGARETTI, REAZIONE IMMEDIATA CON INVERSIONE DI ROTTA

Redazione

Roma – “I dati presentati da Confcommercio dipingono una situazione grave figlia della crisi e di politiche economiche errate e incapaci di individuare soluzioni ai problemi delle piccole e medie imprese, cuore pulsante della nostra Regione. Siamo di fronte a un vortice che sta inghiottendo con veemenza imprenditori, professionisti, lavoratori dipendenti e le loro famiglie. – dichiara in una nota il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. – Le istituzioni devono rendersi conto – prosegue Zingaretti – che occorre reagire con altrettanta forza e che un’inversione di rotta sarà possibile solo con una strategia nuova e vincente che renda più accessibile l’accesso al credito, che metta in campo misure immediate a sostegno del sistema produttivo regionale e che dia a chi già opera e produce sul territorio strumenti per continuare a offrire servizi ai cittadini. Per ridare competitività al nostro sistema produttivo e rilanciare l’occupazione dobbiamo partire da un programma serio di investimenti sui settori che hanno un futuro. Il Lazio ha un’enorme ricchezza nel campo della ricerca e della creatività, che oggi ancora fatica a tradursi in valore imprenditoriale e in economia attiva. È qui che dobbiamo puntare: sull’innovazione, sulla nascita di nuovi settori, sulle specializzazioni e sulle nuove professioni. Soprattutto se riescono a sviluppare soluzioni sostenibili per l'economia, per l’ambiente e per la società. Occorre farlo con obiettivi precisi e intorno a questi concentrare le risorse disponibili, a partire da quelle comunitarie. Il problema è che in questi anni la Regione Lazio di fronte alla crisi è rimasta ferma, lasciando sole le imprese e rinunciando a svolgere il ruolo che le compete. Raccolgo l’appello a cui hanno già aderito Confcommercio di Roma, Confcommercio Lazio, Cna, Confesercenti, Confartigianato e Casartigiani per la giornata del 28 gennaio. – Zingaretti conclude – Sono convinto che sia necessario dare voce a chi rappresenta il sistema produttivo del nostro territorio e che in totale sinergia ed accordo si possa lavorare oggi e in futuro perché il Lazio torni ad essere la locomotiva d’Italia come è stato fino a qualche anno fa”.




LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: ARSENICO, CODACONS CHIEDE ALLA REGIONE E ALLE ASL DI EFFETTUARE ESAMI DEL SANGUE GRATUITI

L’arsenico è classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.)  come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con  molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute; una consistente documentazione scientifica lo correla anche  ai tumori del fegato e del colon.

 

Alberto De Marchis

Lazio – Una clamorosa richiesta in materia emergenza arsenico nell’acqua di una decina di Comuni dell’hinterland arriva direttamente dal Codancons, l’associazione consumatori: permettere ai cittadini dei Comuni interessati di sottoporsi ad analisi del sangue periodiche in modo totalmente gratuito, così da verificare eventuali anomalie o alterazioni dei valori.

E non è tutto, perché l’associazione, al contempo, diffida i sindaci dei Comuni di Anguillara Sabazia, Bracciano, Canale Monterano, Anzio, Ardea, Campagnano Di Roma, Castelnuovo Di Porto, sacrofano, Lariano, Velletri Magliano Romano, Mazzano Romano, Nettuno, Santa Marinella, Trevignano Romano, Tolfa ad effettuare le necessarie bonifiche poiché, in caso contrario, i Nas potrebbero disporre la chiusura delle attività commerciali che utilizzano acqua all'arsenico.

Intanto la situazione si fa sempre più critica perché danneggia non solo le famiglie residenti colpite dall’impossibilità di utilizzare un’acqua fuorilegge, cioè con una concentrazione di arsenico superiore ai 10 microgrammi, ma anche quegli esercizi commerciali quali bar, ristoranti, pasticcerie, laboratori e alimentari che utilizzano l'acqua per la propria attività, e che potrebbero essere costretti a chiudere se entro breve l'emergenza non sarà risolta. “Il consumo di acqua potabile contaminata da arsenico o di prodotti alimentari realizzati con tale acqua, costituisce un rischio sanitario enorme – spiegano dal Codancons – di qui la clamorosa richiesta del Codacons avanzata oggi alla Regione Lazio e alle Asl territorialmente competenti di effettuare i prelievi del sangue”.

Nel frattempo a Bracciano si attende che la Asl RmF comunichi l’esito dei nuovi prelievi appena effettuati sugli acquedotti comunali. Il vicesindaco di Bracciano Gianpiero Nardelli, ha predisposto il sistema di distribuzione dell’acqua a norma mediante autobotti presenti dalle 8 alle 9 a Pisciarelli in piazza San Lorenzo, dalle 9.30 alle 11 in piazzale Pasqualetti, dalle 11.30 alle 13 a Bracciano Nuova in via delle Palme in prossimità del Palazzetto Provinciale, dalle 13.30 alle 14.30 a Castel Giuliano in piazza Santa Croce, dalle 15 alle 16 a Vigna di Valle in via Braccianese chilometro 18 e al Sambuco dalle 16.30 alle 17.30. E’ inoltre già stato predisposto l’approvvigionamento alle scuole e l’ospedale Padre Pio.

 

L'Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde:” Intervenire subito e bene per tutelare il diritto alla salute delle popolazioni esposte da oltre dieci anni  a valori fuorilegge per l’arsenico, sostanza tossica e cancerogena, presente nelle acque e negli alimenti.” 

Per l’esiguo numero e per la loro dislocazione le cosiddette fontanelle di acqua depurata, sparse un po’ a macchia di leopardo nei comuni della Provincia di Viterbo, sono una risposta tardiva, insufficiente ed indecorosa alle necessità e al diritto delle popolazioni di ricevere acqua salubre per poter ridurre i rischi derivanti da una esposizione cronica, ultradecennale, a valori di arsenico fuorilegge nelle acque ad uso umano.
Il recente studio “Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio”, realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio, ha documentato una situazione molto grave e preoccupante;  a pagina 42 si legge infatti: ” In conclusione, l’indagine evidenzia eccessi di incidenza e mortalità nei Comuni con livelli stimati per il periodo 2005-2010 per patologie associabili ad esposizione ad arsenico (tumori del polmone e della vescica, ipertensione, patologie ischemiche, patologie respiratorie, diabete). 

Un altro recente studio  “ Arsenico urinario speciato quale biomarcatore dell’esposizione alimentare all’arsenico inorganico in popolazioni residenti in aree ricche di arsenico nel Lazio”,  effettuato anche su soggetti volontari residenti nei comuni di Acquapendente, Canepina, Capranica, Caprarola, Carbognano, Civita Castellana, Fabrica di Roma, Farnese, Lubriano, Marta, Montalto di Castro, Orte, Ronciglione, Tarquinia, Tessennano,Vetralla e Viterbo, ha concluso che : “…Valori eccedenti i 15 μg/L per iAs ( arsenico inorganico) e metaboliti sono stati trovati nel 41% dei campioni, evidenziando esposizioni alimentari all'arsenico inorganico superiori alla media della popolazione generale…” .

Alla luce anche delle conclusioni di questi studi è evidente che si deve agire urgentemente per dare acque dearsenificate e salubri alle popolazioni  nel rispetto del diritto alla salute, come sancito dall’articolo 32 della Carta costituzionale e dalle vigenti disposizioni di legge.
Bisogna pertanto  subito realizzare interventi rapidi e risolutivi per la completa dearsenificazione delle acque ad uso potabile, avviare  una informazione corretta e diffusa rivolta a tutti i cittadini delle aree interessate e in particolare per quelli residenti nei Comuni  dell’Alto Lazio interessati da questa problematica, e nelle scuole, negli ambulatori medici, nelle strutture militari e carcerarie.

E’ inoltre necessario che nella fase di realizzazione degli impianti e/o di nuove captazioni  da falde di superficie – fase che appare ancora  molto lontana e problematica nella maggior parte dei casi –  si utilizzino  immediatamente forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per tutta la popolazione e in particolare per  i malati, le donne in gravidanza, i neonati e i bambini  ( per i noti effetti dell’arsenico anche  sullo sviluppo cerebrale  con incremento di disturbi neurocomportamentali e neoplasie).

Ricordiamo infatti che l’arsenico è classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.)  come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con  molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute; una consistente documentazione scientifica lo correla anche  ai tumori del fegato e del colon.

E sempre l’assunzione cronica di  questo elemento tossico e cancerogeno, è  indicata anche quale responsabile di  patologie cardiovascolari; neurologiche; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
E’ per  queste fondate e incontrovertibili  ragioni che il Decreto Legislativo 31/2001, in recepimento della Direttiva europea 98/83  ne fissava già nel 2001 il limite massimo in 10 microgrammi/litro, per le acque destinate ad uso potabile e per il loro utilizzo nelle preparazioni alimentari ed è sempre per queste stesse ragioni che l’Organizzazione mondiale della sanità( Oms)  raccomanda valori di arsenico il più possibile prossimi allo zero.
Il Decreto Legislativo 31/2001 colpevolmente non è stato rispettato , attraverso il ricorso all’Istituto della deroga, così  negli ultimi dieci anni le popolazioni del Lazio coinvolte da questa problematica ambientale e sanitaria, sono state molto spesso se non quasi del tutto lasciate all’oscuro circa i  gravissimi rischi correlati all’assunzione di acqua ed alimenti contaminati da arsenico ed  esposte  a valori di arsenico fuorilegge, che  hanno raggiunto anche i 50 microgrammi/litro, ovvero cinque volte il limite di legge previsto, per questa sostanza tossica e cancerogena per la quale non esiste alcuna soglia accettabile di sicurezza per esposizioni croniche.

Per quanto sopra esposto l’ Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo fa nuovamente appello perché  i rappresentanti delle istituzioni abbandonino atteggiamenti  superficialmente rassicuranti ed ammettano la  gravità della situazione, solo così si potranno riconoscere i danni già subiti dalle popolazioni esposte, e in particolare da quelle dell’Alto Lazio, ed intervenire con la messa in funzione di tecnologie di dearsenificazione che siano garantite almeno per 20 anni relativamente alla loro efficacia di abbattimento dell’arsenico e alla loro corretta gestione.


 




TIVOLI, ITALIANO DI 40 ANNI ABUSAVA SESSUALMENTE DELLA FIGLIA E DELLA NIPOTE

Redazione

Tivoli (RM) – Sono state le audizioni in sede protetta della figlia minorenne, dalle quali sono emersi i particolari sui ripetuti abusi sessuali dei quali è stata vittima, a motivare il provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Tivoli nei confronti di un 40enne italiano.

Le indagini, che hanno avuto origine lo scorso anno in seguito alla denuncia effettuata dalla madre della vittima agli agenti del Commissariato di Tivoli, diretto dal dr. Giancarlo Sant’Elia, hanno permesso di ricostruire un quadro di violenze maturato in un ambito familiare nel quale la giovane vittima era soltanto una dei destinatari delle morbose attenzioni del padre.

Alterato dall’assunzione di alcol e droga, infatti, l’uomo avrebbe in alcune circostanze compiuto abusi sessuali anche nei confronti della nipote.

A nulla è servito  il trasferimento presso un’altra abitazione nella quale la madre dei minori si era precauzionalmente spostata.

L’uomo infatti era riuscito a mantenere i contatti con i figli, vedendoli regolarmente e riuscendo in alcuni casi anche a farli pernottare presso la sua abitazione.

Nel corso degli accertamenti sono  emerse responsabilità dell’uomo anche in merito alla detenzione di filmati pedopornografici scaricati dal web scoperti dalla moglie ed ai quali, secondo una prima ricostruzione degli investigatori, potrebbe aver assistito anche il figlio minorenne.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli ha pertanto emesso nei confronti di A.P. un provvedimento di custodia cautelare in carcere per i reati di violenza sessuale sui minori, maltrattamenti in famiglia e detenzione di materiale pedopornografico.

Il Tribunale dei Minorenni di Roma ha poi sospeso la podestà genitoriale sui tre figli minori disponendo anche il suo allontanamento dai luoghi abitualmente frequentati dal nucleo familiare.




LAZIO, EMERGENZA ARSENICO. L'APPELLO ALLE ISTITUZIONI DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE: SI AMMETTA LA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE

Viterbo – Per l’esiguo numero e per la loro dislocazione le cosiddette fontanelle di acqua depurata, sparse un po’ a macchia di leopardo nei comuni della Provincia di Viterbo, sono una risposta tardiva, insufficiente ed indecorosa alle necessità e al diritto delle popolazioni di ricevere acqua salubre per poter ridurre i rischi derivanti da una esposizione cronica, ultradecennale, a valori di arsenico fuorilegge nelle acque ad uso umano.

Il recente studio “Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio”, realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio, ha documentato una situazione molto grave e preoccupante;  a pagina 42 si legge infatti: ” In conclusione, l’indagine evidenzia eccessi di incidenza e mortalità nei Comuni con livelli stimati per il periodo 2005-2010 per patologie associabili ad esposizione ad arsenico (tumori del polmone e della vescica, ipertensione, patologie ischemiche, patologie respiratorie, diabete). 

Un altro recente studio  “ Arsenico urinario speciato quale biomarcatore dell’esposizione alimentare all’arsenico inorganico in popolazioni residenti in aree ricche di arsenico nel Lazio”,  effettuato anche su soggetti volontari residenti nei comuni di Acquapendente, Canepina, Capranica, Caprarola, Carbognano, Civita Castellana, Fabrica di Roma, Farnese, Lubriano, Marta, Montalto di Castro, Orte, Ronciglione, Tarquinia, Tessennano,Vetralla e Viterbo, ha concluso che : “…Valori eccedenti i 15 μg/L per iAs ( arsenico inorganico) e metaboliti sono stati trovati nel 41% dei campioni, evidenziando esposizioni alimentari all'arsenico inorganico superiori alla media della popolazione generale…” .

Alla luce anche delle conclusioni di questi studi è evidente che si deve agire urgentemente per dare acque dearsenificate e salubri alle popolazioni  nel rispetto del diritto alla salute, come sancito dall’articolo 32 della Carta costituzionale e dalle vigenti disposizioni di legge.
Bisogna pertanto  subito realizzare interventi rapidi e risolutivi per la completa dearsenificazione delle acque ad uso potabile, avviare  una informazione corretta e diffusa rivolta a tutti i cittadini delle aree interessate e in particolare per quelli residenti nei Comuni  dell’Alto Lazio interessati da questa problematica, e nelle scuole, negli ambulatori medici, nelle strutture militari e carcerarie.

E’ inoltre necessario che nella fase di realizzazione degli impianti e/o di nuove captazioni  da falde di superficie – fase che appare ancora  molto lontana e problematica nella maggior parte dei casi –  si utilizzino  immediatamente forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per tutta la popolazione e in particolare per  i malati, le donne in gravidanza, i neonati e i bambini  ( per i noti effetti dell’arsenico anche  sullo sviluppo cerebrale  con incremento di disturbi neurocomportamentali e neoplasie).
Ricordiamo infatti  che l’arsenico è classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.)  come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con  molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute; una consistente documentazione scientifica lo correla anche  ai tumori del fegato e del colon.

E sempre l’assunzione cronica di  questo elemento tossico e cancerogeno, è  indicata anche quale responsabile di  patologie cardiovascolari; neurologiche; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
E’ per  queste fondate e incontrovertibili  ragioni che il Decreto Legislativo 31/2001, in recepimento della Direttiva europea 98/83  ne fissava già nel 2001 il limite massimo in 10 microgrammi/litro, per le acque destinate ad uso potabile e per il loro utilizzo nelle preparazioni alimentari ed è sempre per queste stesse ragioni che l’Organizzazione mondiale della sanità( Oms)  raccomanda valori di arsenico il più possibile prossimi allo zero.
Il Decreto Legislativo 31/2001 colpevolmente non è stato rispettato , attraverso il ricorso all’Istituto della deroga, così  negli ultimi dieci anni le popolazioni del Lazio coinvolte da questa problematica ambientale e sanitaria, sono state molto spesso se non quasi del tutto lasciate all’oscuro circa i  gravissimi rischi correlati all’assunzione di acqua ed alimenti contaminati da arsenico ed  esposte  a valori di arsenico fuorilegge, che  hanno raggiunto anche i 50 microgrammi/litro, ovvero cinque volte il limite di legge previsto, per questa sostanza tossica e cancerogena per la quale non esiste alcuna soglia accettabile di sicurezza per esposizioni croniche.

Per quanto sopra esposto l’ Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo fa nuovamente appello perché  i rappresentanti delle istituzioni abbandonino atteggiamenti  superficialmente rassicuranti ed ammettano la  gravità della situazione, solo così si potranno riconoscere i danni già subiti dalle popolazioni esposte, e in particolare da quelle dell’Alto Lazio, ed intervenire con la messa in funzione di tecnologie di dearsenificazione che siano garantite almeno per 20 anni relativamente alla loro efficacia di abbattimento dell’arsenico e alla loro corretta gestione.
 




LUPA FRASCATI CALCIO, I GIOVANISSIMI D'ELITE PIEGANO IL TOR SAPIENZA. MISTER BERTINELLI: «SUCCESSO MERITATO»

Redazione

Frascati (Rm) – I Giovanissimi d'Elite della Lupa Frascati hanno ottenuto uno “scalpo” di prestigio. Il gruppo classe '98 allenato da Daniele Bertinelli ha battuto 2-1 il Tor Sapienza nell'ultimo match interno di campionato. «Una gara iniziata in salita – spiega l'allenatore frascatano – perchè dopo appena cinque minuti gli avversari sono andati in vantaggio. La mia squadra, però, ha reagito prontamente riuscendo a pareggiare già prima dell'intervallo con Giampietro, abile a concludere in rete un'azione sugli sviluppi di un calcio piazzato. E sempre da una palla da fermo, a inizio ripresa, lo stesso Giampietro ha siglato la sua personale doppietta consegnandoci un successo sostanzialmente meritato. Proprio il nostro match-winner rientrava nell'occasione dopo un mese circa di stop a causa di un infortunio al polso». La Lupa è ora al quinto posto del suo girone. «Ci sono tre squadre, Tor Tre Teste, Futbolclub e Savio, che hanno squadre importanti e superiori alla nostra, come confermato dagli scontri diretti del girone d'andata – analizza l'allenatore -. Poi c'è il Tor Sapienza che anche domenica si è confermata squadra solida e dalle ottime individualità, ma noi faremo di tutto per centrare il miglior piazzamento possibile, pensando partita dopo partita». Il calendario mette ora di fronte ai frascatani il Cinecittà Bettina, da affrontare domenica (ore 9) sul suo campo. «Come noi, sono cresciuti rispetto alla sfida d'andata – avverte Bertinelli -. D'altronde questo è un girone mediamente difficile dove puoi far brutte figure con chiunque. Finora, in ogni caso, sono soddisfatto di come si è espresso il mio gruppo».

 

LE ALTRE SQUADRE – E' stato un week-end fortemente condizionato dal maltempo per il settore giovanile della Lupa Frascati: la Juniores Nazionale non ha potuto giocare sul campo dell'Anzio per impraticabilità di campo, così come i Giovanissimi B hanno dovuto rinviare la loro gara di San Cesareo. Ha giocato e perso un importante scontro diretto la squadra Allievi d'Elite, piegata 2-0 sul campo del forte Tor di Quinto. Completano il quadro il 2-2 degli Allievi B contro il Ceprano e la sconfitta per 3-2 dei Giovanissimi Provinciali in casa del Valle Aurelia.




VOLLEY CLUB FRASCATI, LA SERIE C MASCHILE VOLA. PICCIONE: «IL NOSTRO CAMPIONATO SI DECIDERÀ NEGLI SCONTRI DIRETTI CASALINGHI»

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Frascati (Rm) – Vola sempre più in alto la serie C maschile di coach Franco D'Alessio. La squadra denominata Frascati Zagarolo supera di slancio il Fenice con un netto 3-0 in campo esterno. Tre set praticamente senza mai storia come testimoniano i parziali (14-25, 13-25, 21-25). «Ci siamo preparati bene per affrontare una squadra che sulla carta ci inseguiva a un solo punto di distacco – spiega il palleggiatore Andrea Piccione -, tuttavia abbiamo incontrato un avversario un po' al di sotto delle nostre aspettative e l'impegno in palestra ha decisamente dato i suoi frutti». Ora la classifica vede il gruppo di D'Alessio al secondo posto, al fianco del Monteporzio e dietro alla capolista Ferentino (lontana cinque punti). «Adesso siamo in ascesa – conferma Piccione – e le sconfitte di Monteporzio e Latina in casa ci fanno fare il giro di boa direttamente dietro alla capolista. La prossima partita, che sarà dopo il turno di stop, ci porta sullo stesso campo del Fenice, ma stavolta contro la Lazio. Anche se sono una squadra di bassa classifica – avverte Piccione – bisogna prepararsi bene e con determinazione». Ora, dunque, la pausa: poi inizierà la lunga volata per la corsa al vertice. «Il momento decisivo della stagione? Giocheremo le partite importanti in casa – riflette Piccione – dove si deciderà l'esito di questo campionato, a partire dalla seconda di ritorno contro Latina. Però credo che l'importante sia non prendere sotto gamba le sfide sulla carta più abbordabili: sono le prime a mettere i bastoni fra le ruote».

 

LE ALTRE SQUADRE MAGGIORI – Nel settore maschile continua il filotto di vittorie della Prima Divisione di coach Di Vozzo che centra il sesto successo in altrettanti incontri di campionato sul campo del Pianetavolley Aprilia (3-1) e consolida il primo posto. Nel femminile la serie B2 di coach Scafati, con la debuttante Ilenia Bardi, spaventa la capolista Cisterna, ma poi è costretta a cedere 3-1, mentre la serie D piega sempre per 3-1 il Nettuno.




POLISP. BORGHESIANA VOLLEY, SERIE C FEMMINILE. LA SOLDATI: «CON LA VIRTUS DUE PUNTI IMPORTANTI»

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Roma – La serie C femminile della Polisportiva Borghesiana volley fa altri due passi verso la salvezza. La squadra di coach Valter Cleman ha piegato al “Pertini” la Virtus Roma al tie-break salendo a quota 10 punti, al quart'ultimo posto. «La partita non é iniziata nei migliori dei modi – spiega la palleggiatrice Federica Soldati -. Nei primi due set tutto il lavoro fatto finora sembrava lo avessimo dimenticato. Poi nel terzo set qualcosa è cambiato e soprattutto con Fortini in battuta abbiamo creato parecchi problemi alle avversarie e a riaprire una partita che sembrava ormai chiusa. Fino al tie-break, poi, la squadra è rimasta unita, ci ha creduto e ha portato a casa due punti importanti». Un'analisi simile a quella di coach Cleman. «Una gara dai due volti: per due set e mezzo la mia squadra praticamente non è esistita, abbiamo commesso errori da principianti, eravamo molli e senza cuore, completamente fermi sulle gambe. Poi dopo un time out in cui più che dare indicazioni tattiche ho puntato a scuotere l'orgoglio delle mie ragazze, la gara è cambiata e ho rivisto la squadra che conosco, precisa e aggressiva al servizio, determinata nel chiudere il contrattacco. La fotografia della gara – conclude l'allenatore – è stata la prestazione di capitan Ambra Gatta: per tre set è stata irritante e fallosa, ma negli ultimi due è stata la vera trascinatrice e ha saputo entusiasmare le compagne con una prestazione super». Ora arriva la sosta, utile anche per recuperare alcune infortunate e acciaccate. Poi la Borghesiana tornerà in campo (ancora in casa) per la prima gara di ritorno il 2 febbraio contro il Bracciano che attualmente è un punto dietro le capitoline. «Questo è il nostro momento – sottolinea la Soldati -, contiamo di crescere ancora di più, compattarci e recuperare nel girone di ritorno i punti persi in quello di andata. Col Bracciano è uno scontro diretto, io ci credo: ci sono in palio tre punti molto pesanti».




VIRTUS ROMANINA CALCIO A 5, LA JUNIORES D'ELITE VERSO IL BIG-MATCH CON L'ALPHATURRIS. MASCI: «UNA PARTITA SPECIALE»

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Roma – La Juniores d'Elite della Virtus Romanina continua la sua marcia spedita e batte 12-3 l'Albano in campo esterno. Una gara senza mai storia come spiega il laterale Valerio Masci. «Il campo ha confermato il divario che c'è tra noi e l'Albano. L'unica pecca forse è stata la troppa superficialità messa nelle giocate, forse dovuta al fatto della consapevolezza nostra di essere superiori: un atteggiamento sbagliatissimo e da non ripetere». Nel prossimo turno la squadra di mister Emanuele Di Vittorio ospiterà l'Alphaturris terzo della classe (i capitolini sono secondi). Una grande sfida che Masci non vede l'ora di giocare. «E' una gara molto attesa e speciale rispetto a tutte le altre partite. Il nostro obiettivo venerdi sarà non solo quello di vincere, ma di dimostrare la nostra superiorità». La Juniores d'Elite è partita con l'obiettivo della salvezza, ma ormai è consapevole di potersi giocare le proprie carte nella lotta al vertice del campionato. «Il primo posto – sottolinea Masci – è distante solo un punto, ma per riuscire a prendercelo dovremmo ripetere tutti i risultati del girone d'andata senza commettere più un errore e cercando di giocarci il tutto per tutto nello scontro diretto con L'Acquedotto capoclasse. Servirà una piccola impresa – conclude Masci -, ma a noi le cose semplici non sono mai piaciute: il gruppo c'è, la voglia di arrivare e l'entusiasmo non mancano, sta solo a noi cercare di arrivare a quel traguardo».

 

GLI ALTRI RISULTATI – Tra le altre formazioni, l'Under 21 ha osservato il proprio turno di riposo, mentre gli Allievi hanno perso 4-2 sul campo della capolista History Roma 3Z al termine di una gara nervosa e con diversi episodi arbitrali controversi. Pareggio con tante reti per i Giovanissimi che hanno impattato sul 6-6 nella sfida casalinga contro il Real Ciampino. La serie D femminile, reduce da un brutto k.o. infrasettimanale contro la battistrada Virtus Roma Ciampino, ha perso 5-1 sul campo dell'altra prima della classe, lo Scalambra Serrone.