UNIVERSITA', DATI ALLARMANTI: I FONDI CALANO E ANCHE I 19 ENNI SCAPPANO DALLA LAUREA

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Redazione

Picchiata per l’Università italiana. Lo denuncia il Cun (Consiglio universitario nazionale) che evidenzia che dal 2009 il Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) è sceso del 5 per cento ogni anno.

In dieci anni gli immatricolati sono scesi da 338.482 (2003-2004) a 280.144 (2011-2012), con un calo di 58.000 studenti (-17%). Come se in un decennio – quantifica il Cun – fosse scomparso un ateneo quale la Statale di Milano. Il calo colpisce tutto il territorio A ragazzi di 19 anni ottenere la laurea interessa sempre meno: le iscrizioni sono calate del 4% in tre anni: dal 51% nel 2007-2008 al 47% nel 2010-2011.

L’Ocse ci dice anche che l’Italia è al trentaquattresimo posto su 36 Paesi per i laureati. Solo il 19% dei 30-34enni ha una laurea, contro una media europea del 30%. Il 33,6 % degli iscritti, infine, è fuori corso mentre il 17,3% non fa esami. Inoltre negli ultimi 3 anni, il fondo nazionale per finanziare le borse di studio è stato ridotto. Nel 2009 i fondi nazionali coprivano l'84% degli studenti aventi diritto, nel 2011 il 75%.

In sei anni sono stati eliminati 1.195 corsi di laurea. Quest'anno sono scomparsi 84 corsi triennali e 28 corsi specialistici/magistrali. Se questa riduzione è stata inizialmente dovuta ad azioni di razionalizzazione, ora dipende invece in larghissima misura alla pesante riduzione del personale docente.

Infatti, in Italia abbiamo 6 mila dottorandi in meno che si iscrivono ai corsi di dottorato. L'attuazione della riforma del dottorato di ricerca prevista dalla riforma Gelmini è ancora al palo e il 50% dei laureati segue i corsi di dottorato senza borsa di studio.

In soli sei anni (2006-2012) il numero dei docenti si è ridotto del 22%. Nei Contro una media Ocse di 15,5 studenti per docente, in Italia la media è di 18,7. Il calo è anche dovuto alla forte limitazione imposta ai contratti di insegnamento che ciascun ateneo può stipulare.

 Anche i finanziamenti Prin, cioè i fondi destinati alla ricerca libera di base per le università e il Cnr, subiscono tagli costanti: da una media di 50 milioni all'anno si è passati ai 13 milioni per il 2012. Infatti dai 100 milioni assegnati nel 2008-2009 a progetti biennali si è passati a 170 milioni per il biennio 2010-2011 ma per progetti triennali, per giungere a meno di 40 milioni nel 2012, sempre per progetti triennali. (Fonte: Corriere della Sera)

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NEMI CONSIGLIO COMUNALE: ANDATO IN SCENA L'ENNESIMO "ONE MAN SHOW"

Chiara Rai

Nemi (RM) – Consiglio comunale ieri pomeriggio (30 gennaio 2013) a Nemi, dove è stato approvato il regolamento che concerne le funzionalità dell’amministrazione comunale (modifiche al Tuel apportate dal Dl 174/2012). Un regolamento che, ha sottolineato il sindaco Alberto Bertucci, detta le modalità per effettuare dei controlli interni agli uffici del Comune con l’obiettivo di rendere più efficiente la macchina amministrativa. I due consiglieri di opposizione, Cocchi e Osmari, i quali hanno dato parere favorevole all’approvazione, hanno sia chiesto dei chiarimenti che avanzato proposte.
 
Il consigliere Stefania Osmari ha fatto presente l’opportunità di introdurre lo strumento della condivisione degli utenti esterni rispetto le valutazioni dell’operato dei dipendenti dell’Ente che di fatto si interfacciano con i cittadini ogni qualvolta che quest’ultimi si recano in Comune. Osmari ha inoltre asserito che sarebbe opportuno che ci fosse coerenza tra la valutazione dell’efficienza dei dipendenti e il rispetto dei contratti di lavoro degli stessi: “Sarebbe auspicabile – ha dunque sottolineato Osmari, consigliere di Partecipazione Democraticache vengano specificati gli strumenti di cui s’intende avvalersi per effettuare tali verifiche di valutazione dell’efficienza amministrativa”.

Per tutta risposta, il primo cittadino Alberto Bertucci ha chiamato in causa i sindacati asserendo: “Non c’è da preoccuparsi sotto questo aspetto – ha detto il sindaco Bertucci – perché ci sono i sindacati che vigilano anche troppo, rischiando a volte di scadere anche nel ridicolo”.

Dopodiché, il segretario comunale ha preso la parola per specificare che sostanzialmente con l’approvazione del regolamento si avvia un monitoraggio che prima non c’era. Ovvero dei controlli di gestione rispetto alla regolarità amministrativa ma anche, elemento importante contabile, facendo degli esempi di Comuni più grandi che hanno dovuto dichiarare il dissesto. Invece il segretario comunale avrà l’opportunità di effettuare tali controlli contabili e interagire direttamente con la Corte dei Conti. In pratica potrà essere garantito il costante controllo degli equilibri finanziari della gestione di competenza, della gestione dei residui e della gestione di cassa, anche ai fini della realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica determinati dal patto di stabilità interno, mediante l’attività di coordinamento e vigilanza.

Il consigliere di opposizione di Insieme per Nemi, Cinzia Cocchi ha avanzato una proposta. “Tra le sostanziali modifiche al Tuel (Testo Unico degli Enti Locali), vi è nell’articolo 41 bis – ha detto Cocchi – l’obbligo di trasparenza dei titolari di cariche elettive e di governo rispetto il loro stato patrimoniale”. Questo obbligo, ha ricordato il consigliere Cocchi, investe i Comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti: “Sebbene non siamo obbligati a pubblicare il nostro stato patrimoniale – ha detto Cinzia Cocchi – potremmo dare comunque il buon esempio adottando questo criterio di trasparenza”. Del resto il Comune di Nemi sotto questo profilo, ha voluto suggerire il consigliere di Insieme per Nemi, potrebbe distinguersi in quanto Ente virtuoso. Soprattutto sarebbe importante in questo attuale momento politico dove c’è una anche una conclamata sfiducia dei cittadini rispetto chi ricopre cariche amministrative. D’accordo con la proposta, l’altro consigliere d’opposizione Stefania Osmari la quale ha sottolineato l’importanza di questa opportunità di poter dimostrare per primi la volontà di trasparenza.

Il sindaco Alberto Bertucci non ha ritenuto di rispondere ne in maniera affermativa ne negativa alla proposta avanzata. Bertucci ha sottolineato che: “Nemi non è Roma ne tantomeno Parlamento o Senato della Repubblica”, ma in una comunità quale è Nemi, si conoscono tutti  e si riconosce la “politica pulita” perché i cittadini sanno persino l’albero genealogico di ciascun residente, dunque “potremmo tornarci sopra – ha detto il sindaco Bertucci – anche se il fatto di poter essere trasparenti è già soddisfatto dal riscontro diretto con la cittadinanza”.

A seguito delle dichiarazioni di Bertucci e dei consiglieri di opposizione, è intervenuto il consigliere di maggioranza ed ex aspirante presidente del consiglio comunale Giovanni Libanori, il quale si è detto sostanzialmente d’accordo con quanto esposto da Cocchi e Osmari e ha rilanciato: “propongo al sindaco di indire un consiglio comunale ad hoc in merito a questa proposta – ha asserito Libanori – e nella sede adeguata dirò cosa penso nello specifico”. Ieri Libanori si è soltanto limitato a dire che “le nobili parole” si dovrebbero adeguare anche nella condotta quotidiana di chi le propone e che non ci dev’essere alcun timore nel dichiarare il proprio stato patrimoniale.

Il sindaco Bertucci ha poi fatto delle comunicazioni a margine del Consiglio, annunciando che l’attività di screening mammografica e del colon retto si sarebbe ripetuta a Nemi sabato 9 febbraio.

Da lì, ha chiesto la parola il consigliere Cocchi che in pratica ha evidenziato che negli altri Comuni, quali Genzano, Ariccia e Albano è stata la stessa promotrice dell’iniziativa, ovvero l’azienda sanitaria locale Asl RmH, ad inviare direttamente a casa dei cittadini le lettere informative rispetto i tre giorni di screening. Da qui la domanda al sindaco Bertucci: “quali sono i motivi che hanno spinto questa amministrazione a farsi carico dell’onore di inviare le lettere, che,  sarebbe invece spettato alla Asl?”. Cocchi ha ricordato anche che è stato probabilmente questo ulteriore onere che avrebbe fatto scaturire dei “fatti di negligenza assolutamente condannabili” (così definiti dal sindaco in una nota diramata ad un giornale online locale)  consumati da una dipendente comunale la quale, “non avrebbe spedito una serie di raccomandate urgenti recanti informazioni utili per la cittadinanza e relative ai prossimi screening medici gratuiti organizzati dal Comune (previsti lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30 gennaio). La dipendente, invece di eseguire il compito affidatole dal Sindaco – si citano testuali le parole del primo cittadino Bertucci – ha lasciato che l'ufficio postale chiudesse senza andarci”. Dunque se il servizio è promosso dal sistema sanitario nazionale perché Bertucci ha voluto inviare delle lettere firmate di suo pugno (“l’amministrazione al servizio del cittadino”) assumendosi un compito che avrebbe naturalmente eseguito l’azienda sanitaria locale? Anche perché di fatto non è stato reso un tempestivo servizio di informazione tramite le lettere, visto che le comunicazioni, in diversi casi, non sono arrivate o sono pervenute in ritardo. Da qui anche l’esigenza di ripetere lo screening nella giornata di sabato 9 febbraio.

Il consigliere Stefania Osmari ha colto l’occasione per segnalare che a Nemi la posta arriva con estremo ritardo per alcuni quartieri e che spesso ormai vengono recapitate ai cittadini bollette scadute con conseguente danno di dover pagare le eventuali more dei ritardi non imputabili al cittadino ma ai disservizi delle poste.

Il vicesindaco Edy Palazzi ha asserito che effettivamente ci sono problemi con le poste e che ogni volta poste italiane garantisce all’amministrazione di aver risolto il problema. Palazzi ha riferito a Osmari che monitorerà la questione.

Rispetto alla domanda di Cocchi, il sindaco Bertucci ha risposto che “la buona politica passa anche per questo e che l’amministrazione comunale ha dato piena disponibilità alla Asl nell’inviare le lettere ai cittadini. Purtroppo – ha detto Alberto Bertucci – la mala informazione è grave, soprattutto quando si leggono delle notizie su fonti non attendibili”. Il primo cittadino ha invitato Cocchi a non leggere i “giornaletti”.

Da questa asserzione che non gratifica certo gli organi di stampa locali dei Castelli Romani, si evince dunque che la stessa nota del sindaco letta da Cocchi su un giornale online dei Castelli Romani è da considerarsi carta straccia.

Colgo l’occasione nell’esprimere sdegno per le parole pronunciate dal sindaco che dimostrano da parte sua un’arroganza e una condotta affatto rispettosa nei confronti degli organi di stampa che quotidianamente sono impegnati nella diffusione dell’informazione. L’informazione può non essere sempre condivisa da tutti ma rimane pur sempre un diritto dovere garantito dalla Costituzione e se Bertucci desidera rispetto per la carica che riveste dovrebbe per primo dare il buon esempio senza elargire giudizi che appaiono palesemente arroganti: prima nei confronti dei sindacati e poi degli organi di stampa.  

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ALBANO RIFIUTI, RICORSO AL TAR CONTRO CLINI E SOTTILE: LO STATO DI EMERGENZA E' CESSATO

Redazione

Albano Laziale (RM) – E' stato depositato ieri il ricorso del Comune di Albano Laziale al Tar del Lazio con la richiesta di immediata sospensiva del provvedimento emanato dal Ministro dell’Ambiente Clini e dal Commissario per il superamento della crisi rifiuti nella Provincia di Roma, Prefetto Sottile, che hanno di fatto imposto l’arrivo di 150 tonnellate al giorno (50mila l’anno) di rifiuti provenienti da Roma da trattare nell’impianto TMB annesso alla discarica di Roncigliano. Il tutto in assenza, peraltro, del più elementare rispetto istituzionale considerato che nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta all’Amministrazione Comunale. Il ricorso, sviluppato anche in sinergia con le altre province interessate dal provvedimento, prima fra tutte Frosinone si basa su alcuni punti fondanti:

1.       Cessazione dello stato di emergenza. Ovvero il superamento della data del 31 dicembre 2012 data oltre la quale lo stato di emergenza si ritiene esaurito così come decretato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 22 luglio 2011.  Pertanto la nomina del Commissario per provvedere al superamento dello stato emergenziale (cessato il 31 dicembre, come detto, e mai prorogato) avviene a gennaio 2013 in palese violazione della normativa e, peraltro, in contrasto coi principi comunitari e nazionali. 

2.       Incompetenza e Straripamento di potere. Alla luce della legge n.225/92 risulta essere l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri e non un decreto di un dicastero ad individuare i poteri di un commissario per fronteggiare uno stato di emergenza.  Tuttavia, il decreto Clini prevede ulteriori compiti che non trovano alcuna copertura nei poteri attribuiti al Commissario. 

3.       Violazione normativa a proposito della trattativa instaurata tra il Commissario e la società Pontina Ambiente sulle quantità idonee a garantire le eventuali esigenze del territorio. E' evidente come tali provvedimenti siano stati portati a conoscenza del Comune  (tramite stampa e /o comunicazioni della Pontina Ambiente e non certo attraverso note ufficiali o ufficiose del Commissario) in violazione dello stesso decreto di nomina e, più in generale, del principio di leale collaborazione tra enti, costituzionalmente garantito. 

4.       Violazione Direttiva Comunitaria 2008/98. Eccesso di potere: erronea valutazione e travisamento dei fatti. La valutazione della disponibilità residua degli impianti di TMB è chiaramente erronea. Basti pensare che tale capacità di residua valutata in 930.247 tonnellate dal Decreto Clini è divenuta nella ricognizione del Commissario Sottile di 230.747 tonnellate. Peraltro in base alla direttiva europea di cui sopra, l'elaborazione della normativa dovrebbe avvenire in modo pienamente trasparente nel rispetto delle norme nazionali vigenti in materia di consultazione e partecipazione dei cittadini e dei soggetti interessati. La violazione è evidente se si considera che, come detto, nessuna interlocuzione è avvenuta tra il Commissario Sottile e l'Amministrazione di Albano Laziale. Bizzarro è poi che lo stesso Piano Regionale a cui fa riferimento il Commissario per la valutazione della capacità residua definisca insufficiente la capacità degli impianti TBM della Regione Lazio. 

5.       Violazione del principio di precauzione. A fronte dell'incertezza circa la capacità degli impianti di ricevere altri rifiuti non si vede come possa essere stato rispettato tale principio cardine. 

6.       Violazione del principio di autosufficienza e prossimità. La Direttiva 2008/98/CE prevede infatti che lo smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati debba avvenire in uno degli impianti più vicini ai luoghi di produzione o raccolta al fine di ridurre i movimenti dei rifiuti stessi. E' evidente come prevedere che rifiuti prodotti a Roma vadano a finire ad Albano o peggio ancora Frosinone o Latina contrastino duramente tale sacrosanto principio di prossimità. 

Nei prossimi giorni è prevista una decisione del Tar sulla eventuale sospensiva.

Novità importanti anche sul fronte del controllo in termini igienico-sanitari e ambientali del sito di discarica. È giunta ieri, infatti, la risposta ufficiale della Regione Lazio alla lettera redatta dai sindaci di bacino il 9 gennaio scorso in cui si chiedevano ulteriori accertamenti urgenti in corrispondenza dei pozzi spia della discarica di Roncigliano. Con la nota di ieri, la Regione Lazio, stabilisce una serie di azioni da attuarsi per chiarire definitivamente lo stato ambientale dell’area. Due le linee d’azione che riguarderanno sempre la società Pontina Ambiente. La prima consta nel produrre una documentazione conclusiva relativa ai pozzi in cui si erano riscontrati superamenti dei valori degli idrocarburi aromatici (benzene), e per questo oggetto della diffida da parte della Provincia di Roma, in cui si certifichi il superamento dell’emergenza. Sarà poi un’apposita conferenza dei servizi, convocata dal Comune di Albano Laziale, cui parteciperanno Regione Lazio, Provincia di Roma e Arpa Lazio a valutare l’approvazione o meno del documento. La seconda linea guida si riferisce, invece, agli altri pozzi della discarica in cui il superamento è relativo a materiale di natura metallica non necessariamente ascrivibile a attività antropica. Per questo motivo la Regione Lazio impone alla Pontina Ambiente di effettuare tutte le analisi e caratterizzazioni necessarie al fine di stabilire se la concentrazione di elementi metallici sia dovuta alle caratteristiche del suolo anziché alle attività umane industriali. Anche in questo caso, la valutazione della documentazione prodotta sarà affidata alla conferenza dei servizi convocata dal Comune di Albano Laziale con gli stessi soggetti di cui sopra.

Sul fronte dei ricorsi, infine, come comunicato dal Sindaco Marini agli altri sindaci di bacino, relativamente alla denuncia alla Commissione europea i consulenti legali di Albano e l’avvocatura del Comune di Pomezia stanno procedendo alla definizione dell’atto. Relativamente al ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo (CEDU), invece, la conferenza dei sindaci è ancora in attesa che lo studio legale che assiste i comitati “No-Inc” trasmetta gli atti così da permettere ai comuni di aderire al ricorso.




PATTINAGGIO A ROTELLE. LA STAGIONE DEL FRASCATI SKATING INIZIA COL BOTTO: BETTI PRIMO E TRANI SECONDA AL GRAN PRIX DI FIRENZE

Redazione

Frascati (Rm) – Non poteva nascere in un modo migliore la nuova stagione del Frascati Skating del presidente Claudio Valente. Al Gran Prix di Firenze, infatti, Dario Betti si è piazzato al primo posto tra gli uomini e Cristina Trani ha concluso seconda tra le donne. «La prova è andata anche quest'anno alla grande – sottolinea con orgoglio il campione del mondo in carica – visto che sono riuscito a riconfermare il titolo del 2012. Nella prova tecnica del sabato ho eseguito il programma in modo quasi perfetto e sono riuscito a prendere punteggi molto alti. Invece la domenica, nella prova artistica su musiche di Adriano Celentano, ho commesso un piccolo errore in un salto perdendo in quel segmento di gara il primo posto. Nella somma complessiva delle due prestazioni ho comunque chiuso al comando la classifica con alle spalle Andrea Aracu, il brasiliano Gustavo Casado e il giapponese Shingo. Sono molto felice e soddisfatto – conclude Betti -, ci tenevo a vincere e mi ero preparato bene: è stata una bella esperienza».

Altrettanto soddisfatta la Trani, vice-campionessa del mondo in carica, che nel capoluogo toscano è finita dietro solo alla campionessa del mondo Debora Sbei, mentre al terzo posto si è piazzata la slovena Lucia Mlinaric. «Sono abbastanza soddisfatta – dice la Trani – perchè si trattava della prima vera gara della stagione e chiaramente questo non è stato un periodo di allenamenti intensi, avendo da poco ricominciato la preparazione dopo il mondiale. Tra l'altro il Gran Prix di Firenze è più una gara-spettacolo, composta da una seconda parte più artistica e meno tecnica, comunque mi aspettavo di essere già a competitiva e il secondo posto me ne ha dato la conferma».

I due campioni del Frascati Skating ora si alleneranno per arrivare in un'ottima condizione al raduno con la Nazionale programmato per i primi di marzo: da lì in avanti la stagione entrerà nel vivo.




NUOTO. TC NEW COUNTRY CLUB FRASCATI PRONTO PER LA PROVA DEGLI ESORDIENTI A. RAGGIO: «SIAMO FIDUCIOSI»

Redazione

Frascati (Rm) – Dopo i positivi riscontri ottenuti nella seconda prova regionale dedicata alle categorie giovanili “maggiori” andata in scena dieci giorni fa presso il centro tecnico federale di Pietralata, il gruppo agonistico del nuoto del Tc New Country Club di Frascati torna nuovamente a gareggiare nella struttura capitolina stavolta coi suoi “talenti in erba”. Domenica, infatti, a Pietralata si terrà la seconda prova regionale della categoria Esordienti A, vale a dire quella riservata ad atleti dagli undici ai tredici anni se maschi e dai dieci a dodici anni se femmine. E' Michele Raggio, assistente del responsabile tecnico del gruppo agonistico Daniele Tavelli, a presentare il “plotoncino” di atleti frascatani che saranno in gara. «I nostri atleti saranno impegnati nell'ordine sui 200 stile con Martina Cannone, Sara Clementi, Alessio Paoloni e Fabio Iacobucci, sui 100 delfino con Chiara Pietrobono, sui 400 misti con Alessio Paoloni, sui 100 dorso con Sara Clementi, Giada Di Nezza, Simone Iacobucci e Fabio Iacobucci e, infine, con le staffette 4×100 stile femminile e maschile a cui parteciperanno tutti gli atleti elencati precedentemente, con l'inserimento di Elia Longo nella squadra maschile». Raggio si mostra evidentemente fiducioso in vista dell'appuntamento capitolino. «I ragazzi – sottolinea il tecnico – si stanno impegnando moltissimo in allenamento dando evidenti segni di miglioramento che speriamo di riscontrare in gara. A livello di classifica – aggiunge Raggio – l'obiettivo per quasi tutti loro è avvicinarsi il più possibile alla qualificazione per la semifinale regionale». Dopo questa prova gli Esordienti A torneranno in vasca in occasione della terza prova regionale nel weekend del 23 e 24 febbraio. La settimana prossima (9-10 febbario) sarà la volta degli Esordienti B e molto probabilmente gareggeranno anche i ragazzi più grandi ad Aprilia in un meeting che stanno organizzando proprio in questi giorni.




VELLETRI, L'ASSESSORE ANDREOZZI CRITICO SULLE DICHIARAZIONI ACEA: "PERCHE' NON CI FANNO SAPERE I VALORI DI ARSENICO, FLUORURO E VANADIO?"

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Redazione

Velletri (RM) – Immediata la replica dell'assessore del Comune di Velletri Sergio Andreozzi, delegato ai rapporti con Acea e candidato alle regionali con Sel, il quale ha inteso mettere in chiaro qualche imprecisione (almeno a suo parere) che sarebbe emersa a segito della nota Acea Ato 2 che ha elencato i lavori effettuati nel territorio veliterno: "Il pozzo del Campo Sportivo – dice Andreozzi –  è stato potabilizzato dal Comune di Velletri, quello di Rioli e eredi Marrucco da proprietari privati. Sinceramente mi sembrano eccessivi i  cinque chilometri di nuove condotte che racconta di aver fatto Acea. Per il momento sommo i 600 metri di viale Oberdan, ai 600 metri di via Ponte della Regina, ai 1200 di via dei Genzanesi.

Se ne hanno fatte delle altre, sarebbe un piacere saperlo, come ci piacerebbe sapere gli attuali valori di arsenico, fluoro e vanadio all'interno della nostra rete, perchè ci sono zone turnate in pieno inverno. Che tipo di manovre vengono fatte? perchè non si riparano le perdite? perchè non si ripristina in maniera efficace?".

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SERMONETA, PROSEGUONO LE FESTE DELLA POLENTA

Redazione

Sermoneta (LT) – Proseguono le feste della Polenta nelle borgate di Sermoneta. Dopo la Sagra del 20 Gennaio nel centro storico di Sermoneta, organizzata dall’Associazione Festeggiamenti del Centro Storico e dall’Amministrazione Comunale, e le feste di Doganella di Ninfa e Tufette, domenica 3 gennaio è la volta di Sermoneta Scalo.
Il programma prevede l'inizio della preparazione della polenta in piazza Caracupa alle ore 7.00, la santa messa alle ore 11.00, la benedizione dei pani e, alle 12.30, la distribuzione del prelibato piatto, condito con sugo di salsiccia e broccoletti. Alle 14 ci sarà l'intrattenimento musicale dal vivo, mentre alle 17 sottoscrizione a premi per beneficenza. La manifestazione è organizzata dal Comitato Caracupa in collaborazione con l'Associazione Giovanile Caracupa, l'Amministrazione Comunale di Sermoneta e la Pro Loco.

Ma perché la polenta è nata a Sermoneta? Nel 1503, quando il seme del mais arrivò in queste terre grazie a Guglielmo Caetani, che dopo un lungo esilio a Mantova, fece ritorno a Sermoneta appena avuta notizia della morte di Alessandro VI Borgia, il Papa che gli aveva tolto il feudo con la scomunica e fatto uccidere due fratelli. Guglielmo ritornando al suo paese portò con se il seme del granoturco venuto dall’America e lo seminò sui su fertili territori. La farina del granturco fu usata inizialmente per procurare pietanze ai prigionieri del castello ed in seguito dai poveri e dai pastori come cibo quotidiano. A quei tempi a Sermoneta tra i poveri vi erano molti pastori scesi dai monti dell’alto Lazio e dall’Abruzzo alla ricerca di pascoli più verdi per i loro bestiami. Per la ricorrenza della festa di Sant’Antonio Abate protettore degli animali domestici, che ricorre il 17 gennaio, i pastori scendevano in paese a far benedire i loro animali ed in questa occasione veniva offerto loro e a tutta la popolazione un piatto di polenta condita con carne di maiale e cucinata sulla pubblica piazza. Da diversi anni si è diffusa la tradizione di “replicare” la sagra della polenta anche nelle altre borgate di Sermoneta.

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VELLETRI E BRACCIANO ALLE PRESE CON L'ABBATTIMENTO DELL'ARSENICO

Chiara Rai

Roma metropoli – Per Velletri e Bracciano novità sul fronte dell’emergenza arsenico che ancora mette in crisi i residenti colpiti, costretti a fare la fila alle autobotti per bere e cucinare con l’acqua “non avvelenata”.

Nonostante i 4 milioni e mezzo impiegati sul Comune di Velletri per far fronte all’emergenza arsenico i cittadini dovranno stare come minimo altri sei mesi in attesa che l’acqua torni nei parametri di legge di 10 microgrammi per litro. Eppure in Acea Ato 2 si è fatto molto a partire dalla rilevazione da parte del gestore dell’acquedotto comunale, nel 2006: sono stati realizzati sei potabilizza tori a Campo Sportivo, San Pietro, Zona 167, Marmi, Rioli, Marrucco, e costruiti 5 chilometri di condotte.  Adesso il problema che frena la corsa all’abbattimento dei valori di arsenico nell’acqua è la realizzazione del potabilizzatore a servizio del pozzo “Le Corti” che serve circa 3 mila abitanti. Ad est di Velletri, infatti, non ci sono spazi di proprietà comunale sufficienti per l'installazione dell’impianto, quindi si è provveduto ad individuare un terreno privato. “A oggi – fa sapere Acea Ato 2 –  nonostante l'intervento del Commissario delegato di governo per l'emergenza arsenico, non è stato ancora possibile ottenere la disponibilità dell'area e le necessarie autorizzazioni». Per completare l’ultima opera, e pensare che a Velletri si è partiti con una emergenza che ha coinvolto circa 38 mila abitanti su un totale di oltre 51mila residenti, serviranno sei mesi dal momento in cui si ottengono le autorizzazioni.

Se non altro per Bracciano i tempi si dimezzano e intanto si valuta con i tecnici Asl RmF la possibilità, ove si trovassero accordi con Acea, di utilizzare l’acqua del lago per impiego potabile a servizio dei Comuni in emergenza. Molti cittadini hanno appena preso parte all’incontro indetto dall’amministrazione comunale per spiegare tutti i problemi legati all’arsenico e al fluoro. Ora vige l’ordinanza di non potabilità dell’acqua dapertutto, ad eccezione delle zone fornite dll’acquedotto Cisterna. Per strada ci sono le autobotti. Di fatto si devono sostituire i filtri al dearsenificatore dell’acquedotto Lega. E ciò costerà 125mila euro. Poi è necessario avviare subito un nuovo pozzo con acqua a norma su un terreno di un privato in località Olmata Tre Cancelli e realizzare un nuovo pozzo in località Il Pero.  “L’auspicio – ha detto il sindaco di Bracciano Giuliano Sala – è di poter garantire acqua a norma entro i prossimi tre mesi”.

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TARQUINIA ARSENICO: IL SINDACATO ITALIANO BALNEARI PREPARA IL RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO

Redazione

Tarquinia (VT) – "Sull’Arsenico il Sindaco Mazzola si è giocato la sua partita nel risiko del mandato elettorale, visto che poteva ma non ha voluto mettere in previsione di spesa un dearsenificatore, nonostante abbia avuto la disponibilità economica di 14.500.000 euro di fondi Enel. – Dichiara in una nota Marzia Marzoli Vice Presidente Regionale del SIB Lazio – Di questi soldi nulla è stato speso – prosegue la nota –  per la voce più importante, la salute e l’ambiente, ma molto è stato investito in opere di cui la storia non sentirà la mancanza, come la pista ciclabile a Tarquinia lido. 

Il Tar respinge il ricorso del SIB ma senza entrare nel merito della questione; la sentenza è visibile sul sito web e chiarisce anche i motivi per i quali stiamo preparando il ricorso al consiglio di Stato, come già fu impugnata un anno fa l'ingiusta ordinanza sindacale che imponeva a tutte le imprese della filiera alimentare di dotarsi in proprio di un dearsenificatore.  Sull’opportunità del ricorso al Tar oggi e a quello del consiglio di stato domani non abbiamo dubbi: il sindacato di una categoria questo lo deve fare, come da statuto, per tutelare e difendere gli associati, in questo caso tutte le industrie alimentari del comune di Tarquinia. 

Il comune di Tarquinia spende soldi per difendersi da un ricorso?  Certamente nessuno avrebbe speso denaro, se il comune stesso avesse provveduto a dotarsi di un dearsenificatore, facendolo oggi, solo dietro contestazioni e ricorsi amministrativi.  Noi la battaglia l’abbiamo vinta eccome! Oggi Tarquinia lido non ha l’Arsenico. Il nostro ricorso è stato importante e i suoi benefici sono ora di tutti i cittadini, visto che sono stati proprio i provvedimenti inviati al tribunale a consentire di avere a Tarquinia lido acqua nei limiti di legge.  L’utilizzo delle acque del pozzo del Torraccio ha abbassato il livello di Arsenico nelle acque della zona; ci chiediamo a questo punto, perché il comune di Tarquinia non lo abbia fatto da sempre, invece di aspettare il nostro ricorso al tribunale del TAR. – La nota conclude –  Ci auguriamo che la protesta forte che i cittadini stanno muovendo ad ogni livello sull’arsenico sia una lezione importante che la politica dovrà incassare, per imparare che per salvaguardare la salute e l’ambiente, occorre mettere in campo la prevenzione primaria  (evitare insediamenti ed esposizioni a rischio), che dipende ogni giorno da una ferrea volontà politica di realizzarla, in ogni deliberazione. "

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ROMA, L’ESERCITO ITALIANO ALL’EDIZIONE 2013 DEL CARNEVALE ROMANO

Redazione

Roma – L’Esercito Italiano parteciperà agli eventi equestri dell’edizione 2013 del Carnevale Romano, tradizionale manifestazione culturale che da secoli, seppur con alcune interruzioni, si svolge nella Capitale.

A differenza di analoghi eventi italiani, quello capitolino è caratterizzato da una marcata presenza di cavalli e cavalieri ed è considerato uno dei maggiori eventi equestri d’Europa per numero di spettatori. Con uno sguardo attento al contenimento delle spese, a rappresentare la Forza Armata sarà un’unità d’eccellenza nel panorama dell’equitazione: il Reggimento Lancieri di Montebello (8°). L’unità di cavalleria, di stanza nella città di Roma, fu costituito nel 1859 durante le guerre d’indipendenza, ha ricevuto la cittadinanza onoraria della Capitale per i fatti d’arme di Porta San Paolo ed è custode, assieme alle altre unità analoghe, delle tradizioni della cavalleria dell’Esercito Italiano le cui origini risalgono al seicento. L’8° Reggimento Lancieri di Montebello, oltre ai normali compiti operativi e di alta rappresentanza, si distingue per il suo impegno sociale svolgendo, in sinergia con alcune onlus romane, corsi di ippoterapia per bambini diversamente abili all’interno dell’Ippodromo Militare “Gen. C.A. Pietro Giannattasio”. Per tale attività lo scorso maggio il Reggimento ha ricevuto la Rosa di Bronzo del “Premio Simpatia”,  prestigioso  riconoscimento detto anche “Oscar Capitolino”. In occasione della sfilata d’apertura del Carnevale Romano, che si svolgerà il prossimo 2 febbraio in Piazza del Popolo, una rappresentanza del Gruppo Squadroni del Montebello, sulle note della fanfara a cavallo, parteciperà all’inaugurazione dell’evento.

Seguirà il tradizionale “Carosello di lance”, una dinamica e coordinata serie di movimenti effettuati governando il cavallo con  una sola mano e che culmina nella travolgente carica. Nei giorni successivi il Reggimento sarà impegnato in una rievocazione storica della cavalleria militare con l’impiego di uomini e donne  nelle diverse  uniformi d’epoca. In tale contesto un militare interpreterà i “quadretti caprilliani” ovvero speciali esercizi di salto  agli ostacoli (il salto di una sedia, di una tavola imbandita, di una bicicletta) ideati dal Capitano di cavalleria Federico Caprilli (1868-1907) a dimostrazione dell’efficacia del suo rivoluzionario “metodo naturale”, universalmente riconosciuto quale fondamento dell’equitazione mondiale.




MONTE PASCHI DI SIENA SCANDALO, SAMORI': COMPLIMENTI A MONTI PER LE MODALITA' PRESCELTE PER L'EROGAZIONE

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Redazione

"Ho appreso dai media  – dice in una nota Gianpiero Samorì, leader dei Moderati in Rivoluzione – che il Governo ha infine erogato 3,9 miliardi di euro di soldi pubblici alla Banca Monte Paschi di Siena. Non mi meraviglia tanto questo fatto quanto le modalità prescelte per l'operazione:

1. Lo Stato non è entrato nel capitale mantenendo il rischio economico e lasciando, tuttavia, alla Fondazione il potere di gestire. 

2. Non è stato previsto alcun limite ai compensi dell'alta dirigenza.

Due fatti veramente incredibili che allontanano l'Italia dai virtuosi comportamenti tenuti dagli Stati Uniti d'America in situazioni analoghe. Il Governo Monti, che dimostra così di nuovo di essere il Governo dei banchieri, continua la immorale e disastrosa politica di socializzazione delle perdite e di privatizzazione degli utili.

Complimenti Presidente Monti – conclude Samorì –  e complimenti a tutti quelli che richiamandosi alla dottrina sociale della Chiesa e alla tutela dei ceti deboli hanno tradito entrambi alleandosi con lui".