BERSANI CORTEGGIA GRILLO E VENDOLA PIGLIA BARACCA E BURATTINI E TORNA IN PUGLIA

Emanuel Galea

Una storia particolare, con un luogo e un tempo che sembrano sfuggir di mano ogni volta che pare di averli presi. Una storia con tre protagonisti, storia di alleanze, di compromessi, di scouting e di slittamenti di deputati da una sponda all’altra.

Questa è la storia di un segretario di partito, di un vincitore sconfitto sull’orlo di una crisi di nervi, corteggia follemente  l’avversario Cinque Stelle. Vistosi rifiutato, convoca il Direttivo Nazionale, incassa un mandato chiaro per andare avanti e stranamente,  dal programma di otto punti si materializzano tanti punti, colore M5S. Argomenti che ieri la stampa ignorava, oggi si possono leggere, anche se in lettere minuscole ed in una forma molto fumosa e generica. Sono tanti argomenti scritti in politichese, senza specifica di tempi, modi e luoghi.

Emerge un PD diviso in quattro frange. PD in rotta di collisione. E’ un PD che ci fa ricordare la “Balena Bianca” prima della sua implosione.

Sarà pure una coincidenza, ma proprio oggi, su un quotidiano nazionale si legge che Nichi Vendola ha dovuto decidere se voltare pagina o rimanere nella sua terra. Piuttosto che partecipare a un rapido trasloco a Roma per un futuro incerto, ha optato per restare in Puglia a governare la Regione. Forse ad accellerare la sua scelta è stata la protesta nei suoi confronti da parte dei componenti di Pdl e di centrodestra pugliesi. Questi hanno occupato l'aula del Consiglio Regionale e hanno stilato la lista dei turni per occuparla anche di notte.  Il Presidente della Regione Puglia viene additato dagli eletti dei gruppi di centrodestra a causa della sua continua assenza dalla Regione e lo hanno richiamato ai suoi impegni nazionali con Sel.

Il secondo nostro personaggio è una specie d’Araba Fenice, rinato dalle proprie ceneri, oggi un “dead man walking”. Nato al gran pubblico a testa di un movimento di grandi speranze, guidò alla vittoria alleanze di partiti semi cotti che oggi sono si squagliati come neve al sole.

Chiude il cast dei protagonisti che muovono la scena politica attuale, un movimento in ebollizione che sta rovinando i sonni di molti, un fiume carsico, che scorre sotterraneo e sta  riemergendo con forza in superficie, tracimando partiti e luoghi comuni, dissacrando la stampa locale, beffeggiando cronisti e giornalisti, serpeggia impetuoso verso la presa della Bastiglia.

Questi scostamenti non dispiacciono per niente a Monti e gli fanno ben sperare in un ritorno di fiamma di Bersani. Non sono lontani i giorni, quando Pierluigi sosteneva, a tutto patatrac, il professore bocconiano. Liberato dal terzo incomodo, con Vendola occupatissimo in Puglia, tra PD e la Lista Civica Monti può rinascere la fiamma e riprendere il dialogo.

Il terremoto M5S si è sentito in casa Fli. Nella loro ultima riunione ci sono stati più polemiche che voti, più colonnelli che elettori. Nessuno avrebbe mai scommesso un centesimo sulla tragica vicenda del leader politico di Fli.

 Fli si scioglie – forse si – forse no – probabile – può darsi che si confluisca in un altro soggetto politico o forse no. Dopo la sparizione di Fli  nell'urna,  c'è l'agonia delle estenuanti riunioni di partito che decidono di non decidere.

Le urne hanno penalizzato anche il partito dell’ex magistrato DiPietro. L'Idv si trova nella bufera.  Il partito è uscito con le ossa rotte dall’esperienza di Rivoluzione civile.  Domenica c’è stato l'esecutivo nazionale. Il segretario ha ribadito che  “il partito deve andare avanti”. Il consigliere invece, avrebbe risposto che lo scioglimento sarebbe la scelta più coraggiosa e lungimirante. Secondo Dottorini lo scioglimento dell’Idv dovrebbe servire per "mettersi a disposizione di un reale progetto di cambiamento".

Casini sul banco degli imputati è accusato di aver fatto affondare l'Udc. Neppure potranno essere chieste le sue dimissioni dato che Pier Ferdinando non ricopre alcuna carica (il segretario è Cesa e il presidente è Buttiglione). Inizierà probabilmente l’azzeramento dei vertici del partito. Anche dall’Udc si guarda alla creazione di un nuovo Polo per i moderati

Intanto, mentre questi signori architettano poli e movimenti, il fiume carsico della protesta s’ingrossa. Oggi giocano a rimpiattino cercando i responsabili, incuranti che il fiume può straripare da un momento all'altro. Allora nessuno potrà più esimersi dalla propria responsabilità.

Corrono tempi difficili ma se ne possono prevedere di peggiori.

Intanto, i partiti rimasti sulla scena politica, Non hanno imparato ancora la lezione. Sfidano la gente e non rinunciano a quanto, in vent'anni, si sono prepotentemente auto – concessi.

Sarebbe lecito domandarsi, anche se forse la domanda possa sembrare ingenua: se questi partiti dovessero sciogliersi, che fine farebbero i loro patrimonio?  Si parla di beni mobili ed immobili ed in certi casi anche d’altri ingenti investimenti. Si sta parlando di somme non indifferenti.  Sarebbe interessante saperne di più .

Dall’alto del Colle il “Saggio Anziano” osserva, medita e aspetta. La notte dovrebbe portare consiglio. Questa notte buia del 2013, una notte piena di fitta nebbia, lo dice anche lui,  ha da passare. La sua saggezza ci farà attraversare il guado. Quello che fa stare in ansia è che appena il Vecchio lascia il Colle, i soliti topi ritorneranno a ballare i loro vecchi e sporchi  motivi.

 

 




CASTEL GANDOLFO, FINE SETTIMANA DI SOLIDARIETA': RACCOLTA FONDI PER LA RICERCA CONTRO LA SCLEROSI MULTIPLA

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – Giornata solidale oggi 9 marzo in Piazza della Libertà a Castel Gandolfo. Soddisfatta e attivissima il sindaco Milvia Monachesi: "abbiamo raccolto fondi – spiega la prima cittadina – per la ricerca contro la sclerosi multipla, malattia degerativa e terribile, chiedendo per delle bellissime gardenie un contributo minimo di 13 euro". L'iniziativa è promossa in tutta Italia dall'AISM con il patrocinio della Presidenza della Repubblica. "Castel Gandolfo – conclude Monachesi – ha dimostrato di avere un grande cuore! Domani mattina, domenica 10 marzo, la raccolta continua, vi aspettiamo!"




LAZIO RIFIUTI, CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE IL RICORSO DI CLINI

Angelo Parca
 
Lazio – Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del ministro all'Ambiente Corrado Clini contro l'ordinanza del Tar del Lazio che ha sospeso il decreto che disponeva il trasferimento dei rifiuti di Roma in quattro siti del Lazio.
"Certamente non possiamo essere soddisfatti per una sentenza che ci dà torto – dichiara il sindaco Nicola Marini -. Restiamo, infatti, profondamente convinti della validità e della fondatezza delle nostre istanze. Non possiamo, però, non riscontrare con soddisfazione che il Consiglio di Stato abbia accolto il ricorso del Ministero dell'Ambiente esclusivamente sull'unico presupposto del possibile aggravarsi della situazione emergenziale della Città di Roma. E non solo non entra nel merito, di fatto legittimandole, delle motivazioni che avevano portato il TAR ad accogliere il nostro ricorso, ma indica proprio in quella del TAR la sede deputata a discutere ed entrare nel merito. Per questo chiederò l'immediato anticipo della camera di Consiglio del TAR (fissata per il 22 giugno) per poter discutere al più presto delle nostre ragioni. Insomma se da una parte riceviamo uno spiacevole colpo, peraltro piuttosto scontato, dall'altra troviamo conferma implicita nella fondatezza delle ragioni che stiamo sviluppando nella complessiva battaglia sulla gestione dei rifiuti, inceneritore compreso, sul nostro territorio".  Gli impianti che secondo il piano devono ricevere i rifiuti, evitando così l'emergenza nella Capitale, sono quelli di Albano Laziale, Viterbo, Colfelice e Castelforte a Latina.

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ORIOLO ROMANO: M5S ESPUGNA LA ROCCAFORTE DEL PD E DIVENTA IL PRIMO PARTITO

Redazione

Oriolo Romano (VT) – In questo ultimo anno di Governo tecnico, dove si è introdotta una riforma delle pensioni  lacrime e sangue, la pressione fiscale è aumentata (vedi IMU), strangolando ancora di più Famiglie ed Aziende. Sarebbero state necessarie ben più utili altre riforme: la nuova legge elettorale, la riduzione drastica dei costi della politica e delle Istituzioni, la riforma delle Provincie, ma nonostante i buoni propositi di Monti, i grandi partiti e i loro apparati hanno ancora una volta usato l’arma del cinismo e della tattica, mentre le condizioni dei lavoratori delle Aziende e delle famiglie toccavano ormai il fondo. La loro cinica miopia per la sofferenza di molti, si è trasformata nel voto al Movimento 5 stelle. 

Anche ad Oriolo il maggior partito è risultato il Movimento a 5 stelle, confermando il trend  nazionale, ma qui il dato è più clamoroso. “Il PD sembrava  invincibile, – dichiara in una nota Alfredo Bevilacqua della componente dissidente Democratica  in Alternativa Civica minoranza Comunale  –  ma evidentemente il cinismo dei nostri rappresentanti Democratici locali, – prosegue Bevilacqua – dopo la cacciata o l’estromissione del gruppo Popolare moderato Cattolico, ormai formati prevalentemente da ex DS + S. Barberini, anziano autorevole moderato oriolese, non ha pagato, anche nella stessa maggioranza Comunale ci sono state defezioni di consiglieri, nel sostenere e votare il Partito Democratico. Una maggioranza Comunale colpita da forti conflitti interni, con consiglieri che rimettono la delega al Sindaco, non sono parole nostre: “con una giunta totalmente di sinistra, prigionieri degli eredi di una sinistra vecchia e anche “bulgara”, che non rappresenta la coalizione che gli elettori di Oriolo hanno votato.” La maggioranza in Comune ad Oriolo Romano è dei ex DS, unica guida del PD locale, che  ha scelto di applicate aliquote IMU molto alte, oltre le reali necessità di cassa del Comune; per essere i più bravi, evidentemente non è bastato epurare  chi con il proprio lavoro ha contribuito fortemente ha rendere il nostro Comune Virtuoso, dove sono finiti i tanti progetti ideati o iniziati e finanziati quando nel PD locale c’erano altre sensibilità:  Il Muso del Pane della Mola, L’edilizia Sociale con la zona Peep, Il rifacimento delle facciate del Centro storico, villa Altieri, gli impianti a led delle Olmata e degli incroci sulla strada Braccianese Claudia, gli impianti fotovoltaici programmati nella zona sportiva, mai realizzati e quello delle scuole elementari 11,985 KWp, inaugurato in pompa magna nel Dicembre 2011, ora spento, senza aver prodotto fino ad oggi neanche un Kw, per i quali il Comune (i cittadini) hanno ormai perso cospicui incentivi e soldoni di energia non prodotta. – La nota conclude –  Tutto tragicamente fermo, con la speranza che qualche finanziamento non vada indietro alla Regione, il nuovo corso si sta dimostrando tragicamente vecchio, vecchia politica cinica e bara, con questa competizione elettorale, spazzata via e messa in grande difficoltà da un vento nuovo di profondo cambiamento.”

 




FROSINONE POLITICA, LODI E CRITICHE PER IL PD: TRA DISSESTO, INIZIATIVE E SPERANZE DI EFFICACE RAPPRESENTANZA IN REGIONE

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Angelo Parca

Frosinone – Il Pd ciociaro è unito col mastice o volge il fianco alle cinque stelle che hanno fatto man bassa di voti al livello nazionale e locale? In più con gli attacchi secchi al Pdl e contrattacchi poco d’effetto non si va da nessuna parte. Oltre ad alcune voci fuori dal coro, di chi l’opposizione non ha mai smesso di farla, pare che la partecipazione dei simpatizzanti, sia alle iniziative sia alla strategia politica locale, risulti poco soddisfacente. Poche voci strillano, di recente si è fatto sentire Maurizio Cerroni capogruppo Pd di Ceccano che capisce che di fronte ad una crisi del commercio, non solo di Ceccano, ma della provincia, il blocco totale del traffico non è proficuo ai fini di una ripresa economica e che quindi urge porre fine ai provvedimenti dei blocchi del traffico a favore di misure anti-smog per i commercianti esasperati dalla crisi. Grande compattezza che ha mostrato un radicamento forte del Pd al territorio c’è stata a Paliano: il Pd palianese ha incassato più del 40% alle regionali e intorno al 38% alle politiche. Non per questo bisogna abbassare la guardia, e è necessaria una compattezza e partecipazione agli eventi e iniziative che se non condivise rischiano di rendere poco vivace il centrosinistra ciociaro.

A Frosinone, probabilmente oggi si raccolgono i frutti di una gestione fallimentare: il bilancio è a rischio dissesto e l'amministrazione Ottaviani convocherà un consiglio in seduta straordinaria per discutere dei debiti dell’Ente che compresi i deficit sfiorano i 40 milioni di euro. Così a rischio sono i blocchi degli stipendi dei dipendenti comunali nei mesi di aprile e maggio. L'ex primo cittadino Michele Marini aveva rigettato nei giorni precedenti la responsabilità di questa situazione, addossando le maggiori responsabilità alla Regione Lazio, colpevole di non aver erogato le somme spettanti. Di recente il partito di Bersani, a livello locale, ha criticato la scelta di Antonello Iannarilli di fare ricorso avverso alla decadenza, per potere tornare a fare il Presidente Provinciale dopo la sua mancata elezione in Consiglio Regionale e dopo la sconfitta di Francesco Storace. “Iannarilli è antistorico – hanno detto i membri Pd – ed esercita la sua nota tracotanza, in un momento in cui il paese attende gli sviluppi sulla situazione nazionale ma contemporaneamente si aspetta un cambio di passo della politica, verso la chiusura netta con i mali della Seconda Repubblica. Ci si chiede come si possa dare un segnale di speranza in questo momento, dando l’idea di una mission politica tutta volta ad interessi personali, dato che, essendo rimasto senza incarico, oggi, Antonello Iannarilli spera di tornare in sella sullo scranno più alto dell’ente provinciale. Certo – prosegue la nota –  non ci stupisce questo suo atteggiamento, che denota tra le altre cose una mancanza profonda di rispetto nei confronti delle Istituzioni e di un indubbia etica pubblica, dato che, nonostante il Partito Democratico con in testa i nostri Consiglieri Provinciali più volte avevano chiesto all’ex Presidente Iannarilli di dimettersi in virtù del doppio incarico che ricopriva ricevendo sempre una netta contrarietà, alla fine in prossimità delle elezioni regionali, per concorrere nelle fila del Pdl, aveva optato per la decadenza ed oggi cerca di tornare sui suoi passi. Ad Antonello Iannarilli, diciamo basta. Il Partito Democratico si riconnette con quello che i cittadini vogliono: trasparenza, efficienza, taglio agli sprechi e ai costi della politica, moralità e un forte senso delle istituzioni che porti la politica a svolgere un ruolo davvero di servizio. La sua modalità di interpretare la politica e le istituzioni come se fossero un treno da cui scendere e salire a piacimento, noi la condanniamo!”. Dunque, non una critica ma uno sprono alla ripresa di una vitalità, a volte troppo silente. intanto l’augurio più prossimo è che il neo presidente Zingaretti , tra le quote rosa, prenda alla Trasparenza o alla Semplificazione, Daniela Bianchi di Frosinone anche lei eletta nel listino bloccato del Presidente.




NEMI, CIMITERO PRESO D'ASSALTO DALLE CAPRE: DOV'ERA IL CUSTODE?

Chiara Rai

Nemi (RM) – Potrebbe ribattersi “la carica delle 50 capre”. Non è un film, è successo davvero al cimitero di Nemi.

Una invasione di capre che dalle 12 alle 13 di venerdì 8 marzo 2013 hanno pascolato indisturbate al cimitero sotto gli occhi di alcuni visitatori, spaventati e sconcertati nonostante il comico episodio. “Si è toccato il fondo – ha detto Deborah – sono ormai sei anni che nessuna delle amministrazioni comunali si è occupata in maniera risolutiva della sicurezza al cimitero. Dovrebbe esserci un custode fisso, ma qui bisogna avere paura di andare a trovare i propri defunti. Questa situazione di poca sorveglianza lede la dignità dei nostri cari e, per quanto mi riguarda, mi ferisce perché devo sopportare l'idea di sapere che la tomba del mio caro, spesso e volentieri, è incustodita”. Deborah, intende specificare che di questo caso non vuole assolutamente farne una questione politica e che ha preso in considerazione il fatto che l’attuale amministrazione abbia subito verificato l’episodio e avuto un colloquio con la stessa. Di fatto, Deborah, non vuole avere il timore di andare al cimitero da sola e trovare spiacevoli sorprese.

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CASTELLI ROMANI, QUASI SCONFITTA L'EMERGENZA ARSENICO

Angelo Parca

Castelli Romani (RM) – L’arsenico non fa più paura ai Castelli Romani. I tempi in cui l’arsenico arrivava ad oltre 50 microgrammi per litro su un limite di 10 sono lontani.

L’ultima vittoria è del Comune di Lanuvio il cui sindaco ha di recente revocato le ordinanze di non potabilità dell’acqua. Ciò a seguito delle verifiche della Asl RmH che lo scorso quattro febbraio ha effettuato campionamenti di acqua destinata al consumo umano distribuita nel territorio lanuvino. I punti di prelievo sono stati scelti in particolare per il monitoraggio dei valori di parametro fissati dal D. Lgs. 31/01 per l’arsenico e per il fluoro. Dunque la cittadina castellana non presenta valori arseniosi che superino il limite di legge di 10 microgrammi per litro.

Eppure, ai Castelli Romani, l’allarme c’è stato per oltre tre anni e i Comuni colpiti erano più di sette, poi il numero è sceso in maniera pressoché incalzante fino ad arrivare ad un dato di fatto: con l’emergenza convive soltanto una zona di Velletri e tra qualche mese dovrebbe uscirne non appena la Regione Lazio farà le azioni dovute. Nonostante i 4 milioni e mezzo impiegati da Acea su Velletri per far fronte all’emergenza arsenico i cittadini dovranno stare come minimo altri sei mesi in attesa che l’acqua torni nei parametri di legge di 10 microgrammi per litro. Eppure in Acea Ato 2 si è fatto molto a partire dalla rilevazione da parte del gestore dell’acquedotto comunale, nel 2006: sono stati realizzati sei potabilizza tori a Campo Sportivo, San Pietro, Zona 167, Marmi, Rioli, Marrucco, e costruiti diversi chilometri di condotte.  Adesso il problema che frena la corsa all’abbattimento dei valori di arsenico nell’acqua è la realizzazione del potabilizzatore a servizio del pozzo “Le Corti” che serve circa tremila abitanti. Ad est di Velletri, infatti, non ci sono spazi di proprietà comunale sufficienti per l'installazione dell’impianto, quindi si è provveduto ad individuare un terreno privato ma il proprietario non vuole cederlo.

L’assessore del Comune di Velletri Sergio Andreozzi, delegato ai rapporti con Acea fa sapere che le ultime analisi sono comunque rassicuranti, in quanto la concentrazione di arsenico nell’acqua sfori di circa solo due unità il parametro di legge, attestandosi quindi intorno ai 12 microgrammi per litro: “la risoluzione del nostro problema – spiega Andreozzi – è dipesa e tutt’ora dipende dalla Regione Lazio che deve emettere l’ordine di esproprio per poter permettere al gestore idrico di realizzare il potabilizzatore. Ma temo che si dovrà aspettare ancora, almeno che venga nominato il nuovo commissario per l’emergenza arsenico in grado di agire tempestivamente”. Un impianto, tra l’altro, di ultima generazione che la stessa amministrazione ha richiesto raccomandandosi che fosse ad impatto ambientale zero. E così è”. Intanto Andreozzi ritiene che a breve il gestore riuscirà a erogare acqua senza arsenico grazie alla miscelazione con altri pozzi del territorio. Sembrerebbe anche migliorata la situazione dei punti di approvvigionamento Acea i quanto sono stati installati i cassettini per isolare i rubinetti e non esporli più alla mercé degli animali. Inoltre, una “fresca fronte” distributore elettronico gratuito è presente in via Troncavia. Intanto non si devono trascurare le esigenze di ogni singolo cittadino.

E' pervenuta alla nostra redazione una segnalazione di un ex cittadino di Velletri, Alberto Addari, tornato a Ostia con la sua famiglia (tre bambini) anche e soprattutto perché non sostenevano la situazione dell’arsenico nell’acqua: cuocere alimenti con l’acqua presa con le taniche e bere sempre acqua acquistata cominciava a pesare. Dunque il signor Addari fa presente che nel 2011 ha compilato una domanda di richiesta di rimborso della sua bolletta effettuata il 29/09/2011 presso la stazione ferroviaria di Velletri presso un ufficio di assistenza dove i cittadini avevano la possibilità di richiedere i rimborsi al gestore idrico. Contattata l’Acea Ato 2, al cittadino dissero che un operatore l’avrebbe contattato quanto prima per avere notizie in merito al fatidico rimborso. “Vorrei soltanto avere una risposta – dice Addari – per sapere se il rimborso che mi hanno detto sarebbe stato certo, mi sarà erogato oppure ho perso tempo e soldi in raccomandate, fidandomi di una assistenza che non ha centrato l’obiettivo”. Così, oltre ad aver bevuto l’acqua all’arsenico anche la beffa di rimanere nel limbo?

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TIVOLI, REVOCATI GLI ASSESSORI DI ALLEANZA PER TIVOLI

Redazione

Tivoli (RM) – Il sindaco Sandro Gallotti ha revocato le deleghe di assessore ai Lavori pubblici Marino Capobianchi e di assessore alle Politiche per la famiglia e welfare Alessandra Fidanza. Lo ha comunicato ieri pomeriggio durante la seduta del Consiglio comunale. "Oggi – ha spiegato il sindaco – in Consiglio comunale si sarebbe dovuto discutere e votare il regolamento per l'applicazione della Tares, un atto di estrema importanza per il futuro dell'Asa, la società partecipata del Comune. Di fronte a questo appuntamento trovo incomprensibile ed offensivo nei confronti della cittadinanza e dei lavoratori dell'Asa stessa che i consiglieri comunali di Alleanza per Tivoli non siano stati presenti in Aula. Un'assenza che grida allo scandalo visto che proprio questo gruppo politico ha espresso il presidente dell'Asa e quindi dovrebbe sentire più di tutti il peso della responsabilità nell'affrontare i problemi che interessano la società. Un atteggiamento a dir poco irresponsabile da parte di questi consiglieri che hanno dimostrato alla città di non avere la volontà di affrontare e risolvere i problemi della collettività.

Alla luce di quanto accaduto – ha aggiunto il sindaco Gallotti – credo sia stato un atto doveroso procedere con la revoca dei due assessori di riferimento di Alleanza per Tivoli. Questo gruppo politico che dovrebbe sostenere la maggioranza si è dimostrato irresponsabile giocando sulla pelle della società Asa, dei 150 dipendenti che oggi si aspettavano una risposta dall'amministrazione comunale. A loro voglio rivolgermi rassicurandoli del fatto che il sindaco reputa una priorità la salvezza della società partecipata e la tutela dei posti di lavoro. Ogni strategia che potrà essere attuata per risolvere i problemi dell'Asa avrà come primo punto la garanzia del mantenimento dell'attuale livello occupazionale.

L'Asa vive la situazione paradossale di ben 18 milioni di euro che devono essere incassati che però non si riesce ad incassare. Nonostante questi introiti che la renderebbero una società sana sotto ogni aspetto incombe la minaccia dei 9 milioni di euro di debiti accumulati nei confronti della società Ecoitalia che gestisce la discarica dell'Inviolata. E' chiaro che questa situazione non può essere più sostenibile. Ho avuto e sono in programma incontri con i vertici di Ecoitalia per trovare delle intese sul pagamento del debito. Inoltre è in atto una strategia per il recupero dell'evasione.
L'azienda è da salvare – ha concluso il sindaco – e questa amministrazione farà del tutto per salvarla. E' un obbligo morale e un dovere istituzionale lavorare per questo scopo, ma purtroppo oggi è stata data la dimostrazione da parte di un gruppo politico che non tutti hanno questa sensibilità e questo senso di responsabilità a cui continuamente faccio appello in nome del bene comune".
 




ROMA, ELEZIONI CAMPIDOGLIO: GIANNI SCELTO ANCORA DA ALFANO E NEL PD PRIMARIE IL 7 APRILE

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Alberto De Marchis

Roma – Gianni Alemanno è sempre l’uomo del Pdl, candidato a sindaco di Roma per tentare un secondo mandato. Parola di Angelino. "Gianni Alemanno e' il candidato a sindaco di Roma del Popolo della Liberta'. In questi cinque anni ha lavorato molto bene, nonostante il buco di bilancio di 12,3 miliardi ereditato dalle giunte di sinistra, la grande crisi economica e i continui tagli a cui tutti i comuni sono stati costretti dal Patto di stabilita' e dalla spending review imposta dal governo Monti". Questo quanto affermato dal segretario del Pdl, Angelino Alfano. Intanto si preparano le primarie del centrosinistra per la corsa al Campidoglio.  Che gli elettori del Pd si preparino 2 euro a testa per votare il proprio candidato preferito. Si votera' il 7 aprile e la rosa degli aspiranti primi cittadini di Roma è ampia: Paolo Gentiloni, Patrizia Prestipino, Umberto Marroni, David Sassoli e Alessandro Bianchi. Sel 'porta' Luigi Nieri e Gemma Azuni. Poi ci sono i candidati del Psi, del Cd, l"indipendente' Sandro Medici, oltre all'outsider Alfio Marchini. E oltre alla candidatura del senatore Marino, non e' esclusa quella del suo supporter Goffredo Bettini.




ROMA ESQUILINO, PRESO CASSIERE DI UN BAR CON L'HOBBY DELLO SPACCIATORE

Redazione

Roma – Dietro il suo lavoro di cassiere – nel bar della figlia – nascondeva una seconda e più proficua attività: spacciava cocaina.

E’ stato bloccato, e arrestato in flagranza di reato, un romano di 68 anni proprio all’interno dell’esercizio commerciale in via dei Sardi, al Tiburtino.

L’indagine, condotta dagli agenti del Commissariato Esquilino, si è conclusa ieri pomeriggio con l’accompagnamento in carcere dell’uomo.

Ad insospettire i poliziotti, coordinati dal dott.ssa Rossella Matarazzo, sono stati i numerosi spostamenti dell’uomo all’interno del bar, peraltro molto frequentato nella zona; è stato infatti notato – lui addetto alla cassa – allontanarsi spesso dal suo “posto” dirigendosi nel retro, per poi tornare poco dopo.

In seguito ad un appostamento effettuato ieri intorno alle ore 15:00, gli agenti lo hanno sorpreso cedere una bustina – verificato poi contenere cocaina – ad un “cliente”.

Fermato e identificato per L.M.G., romano con numerosi precedenti di Polizia, il “cassiere” è stato perquisito; indosso aveva 640 euro in contanti e altre dosi di sostanza pronte per la vendita, per un peso di circa 15 grammi. Altri 1.520 euro in contanti sono poi stati trovati nel cassetto sotto la cassa.

Perquisizione estesa anche alla sua abitazione in via Ussita, a San Basilio; qui i poliziotti hanno trovato e sequestrato 22.900 euro in contanti suddivisi in banconote da 100 e 50 euro, probabile provento dello spaccio.

L’uomo, accompagnato negli Uffici di Polizia per ulteriori accertamenti, è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.




CIVITAVECCHIA, SGOMBERATO DALLA POLIZIA IMMOBILE DEL DEMANIO IN VIA MARANGONE

Redazione

 

Civitavecchia (RM) – E’ stato sgomberato ieri mattina dalla Polizia il 1° piano di un immobile di proprietà demaniale in via Marangone 8, a Civitavecchia.

Sono stati proprio gli agenti del Commissariato di Civitavecchia ad   applicare la misura del sequestro preventivo disposta dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia.

I poliziotti, coordinati dal dr. Giovanni Lucchesi, hanno eseguito lo sgombero del lato sinistro dello stabile, negli anni occupato abusivamente da una famiglia di rumeni di etnia ROM.

Gli stessi – in precedenza –  erano già stati denunciati sia dal Commissariato che dall’Agenzia del Demanio per occupazione abusiva di immobile.

Al termine delle Operazioni l’intero primo piano dell’immobile in questione è  stato “consegnato” ad un Funzionario del Demanio, che ne disporrà successivamente la bonifica.

Sono in corso da parte degli investigatori del Commissariato ulteriori accertamenti volti a definire la posizione di una famiglia di tunisini che alloggia al piano terreno della stessa struttura.