LANUVIO, TRAGEDIA FAMIGLIARE: ACCOLTELLA IL CONVIVENTE MA L'UOMO MUORE DI MALORE

 

Lanuvio (Rm) – Una vera e propria tragedia familiare intorno alle 22, ha scosso la piccola cittadina di Lanuvio, ai Castelli Romani. Una donna di 56 anni, Lucrezia Baresi, ha colpito con diverse coltellate il suo convivente, Luciano Omminetti, 61 anni, all'interno della loro casa in viale Sandro Pertini. L'omicidio sarebbe il culmine di una lite ennesimo evento dopo continui maltrattamenti. L'uomo però non è morto a causa delle coltellate inferte dalla moglie. Sarebbe stato un malore ad ucciderlo, secondo quanto emerge dai primi accertamenti fatti dopo che il corpo del 61enne è stato trasportato per l'esame autoptico all'istituto di medicina legale di Tor Vergata, a Roma.

La 56enne, collaboratrice domestica, è stata denunciata per omicidio preterintenzionale. All'esito delle prime verifiche medico-legali è infatti emerso che non sono stati i colpi inferti dalla donna a causare la morte del marito ma un malore. Solo ferite superficiali hanno infatti provocato i colpi inferti dalla donna con un coltello da cucina al petto del marito. L'appartamento è stato sequestrato dai carabinieri della stazione di Lanuvio e del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Velletri.




ANGUILLARA, PONTON DELL'ELCE: IL COMITATO DI QUARTIERE: " CITTADINI DISGUSTATI DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE"

Redazione

Anguillara (RM) – "L’Amministrazione comunale di Anguillara ha ormai dimostrato di ignorare la vastità e l’acutezza del disagio sociale esistente nella frazione di Ponton dell’Elce, provocato da decenni di mancati interventi strutturali. – Dichiarano in una nota dal Comitato di Quartiere di Ponton dell'Elce –  In tale miserevole storico contesto, – prosegue la nota – oggi, la suddetta Amministrazione da un lato invita la cittadinanza a partecipare agli incontri per la creazione dei Comitati di quartiere e dall’altro li ignora del tutto, omettendo di divulgare informazioni per la vita e la salute degli abitanti Informazioni importanti come quella sul ritardato arrivo del bus Atac 030 oppure quella ancor più grave sul ritiro della gara per la fornitura dell’impianto ad osmosi inversa che doveva servire a risolvere definitivamente (o quasi) il problema dell’ acqua avvelenata dall’arsenico che peraltro perdura ininterrottamente ormai da ben sei anni come se fosse routine.

Sulla vicenda dello 030, quello che più lascia disgustati i cittadini è che, prima delle elezioni, oltre ai cartelli elettorali che annunciavano l’imminente prolungamento del servizio di trasporto pubblico venivano fatte circolare voci su chi attribuire i meriti di quest’iniziativa. Archiviata la tornata elettorale tutto si è fermato.

Il Comitato di Quartiere ha più volte contattato l’Amministrazione comunale ricevendo ogni volta risposte diverse. Prima lo stop era dovuto all’attesa di una lettera dell’ATAC che doveva confermare la gratuità del servizio. Successivamente mancava il beneplacito dei commercianti della zona ed infine l’ultima scusa è stata quella della mancata disponibilità dei Vigili a realizzare la segnaletica stradale.

Il risultato finale di questo “scarica barile” è stato quello che, nell’imminenza delle elezioni, sono stati tempestivamente spesi i soldi dei contribuenti per allestire le paline delle fermate ma il bus Atac 0-30 non è mai arrivato a Ponton dell’Elce. Insomma una vera e propria “storia infinita” che però insulta drammaticamente l’intelligenza dei cittadini.

Noi del Comitato chiediamo scusa a tutti i nostri concittadini che ogni giorno ci chiedono notizie su cosa intendiamo fare per la soluzione dei problemi della nostra frazione ma, fino ad ora, ci siamo sempre trovati a scontrarci contro un muro di gomma. Abbiamo inviato al Comune di Anguillara numerose istanze e proposte senza mai ricevere alcuna risposta scritta. Altro che “democrazia partecipativa”!

Purtroppo l’Amministrazione comunale anziché creare “un ponte” tra Anguillara e la sua frazione di Ponton dell’Elce sembra operare per “scavare un burrone” al fine di meglio discriminare ed isolare i 2500 abitanti ivi residenti. Tali abitanti, pur pagando tasse e balzelli in misura ben superiore alla media nazionale, debbono stare solo zitti e se vogliono ricevere qualche briciola (ad es. l’asfalto freddo per tappare le buche sulle strade) debbono comportarsi come “cittadini di serie C” di Anguillara.
 
– La nota conclude – Crediamo che la soluzione sia insistere ed informare. Insistere nel chiedere il confronto, nel proporre progetti e nel collaborare con le altre associazioni presenti nel comune. Informare la cittadinanza sul nostro operato e sulle risposte ottenute dall’amministrazione."           
 

 




TITANIC BIS, PRONTO A SALPARE ENTRO IL 2016

Ang. Par.

Al via la costruzione del Titanic bis, il noto transatlantico britannico affondato nella notte tra il 14 ed il 15 aprile 1912  a seguito della collisione con un iceberg. L’iniziativa ideata dal miliardario australiano Clive Palmer  è finanziata dallo stesso. Palmer ha annunciato il progetto durante un evento newyorkese. La nave salperà per la sua prima crociera, che seguirà la rotta dell'originale, da Southampton in Inghilterra verso New York, verso la fine del 2016. 40mila già le persone interessate all’acquisto del biglietto per il viaggio. I passeggeri del Titanic II indosseranno vestiti d'epoca e assaggeranno piatti del menù originale. Markku Kanerva, della società finlandese Deltamarin che ha progettato la replica, garantisce che la nave sarà una copia esatta dell'originale, ma al tempo stesso sarà dotata di strumenti moderni per la navigazione e la sicurezza.




ROMA, METRO C DAL 15 APRILE AL VIA AI CANTIERI: DA SAN GIOVANNI A VIA DEI FORI IMPERIALI. RIVOLUZIONE METROPOLITANA AI CASTELLI ROMANI

Alberto De Marchis

RomaApriranno il 15 aprile i cantieri della tratta T3 della linea C della metropolitana, da San Giovanni a via dei Fori Imperiali. A darne l’annuncio il sindaco Gianni Alemanno, nel corso di un sopralluogo presso la stazione Parco di Centocelle della nuova metro, attualmente in costruzione.

 

L'area interessata ai lavori

I lavori riguardano un tratto di circa 3 km circa di linea tra la stazione San Giovanni, già in costruzione, che consentirà l’interscambio con la linea A, e via dei Fori Imperiali. Sulla tratta T3 è prevista la realizzazione di due nuove stazioni: Amba Aradam Ipponio e Fori Imperiali/Colosseo. Quest’ultima garantirà l’intersezione con la linea B.
 

Investimento e tempi

L’investimento relativo alla Tratta T3 è di 792 milioni di Euro. Per la realizzazione delle opere saranno necessari 84 mesi di lavoro. Per tutta la durata dei lavori su via dei Fori Imperiali saranno mantenute tre corsie per il transito dei veicoli, due in direzione di via Labicana e una in direzione centro.
 

Il cantiere e il traffico

Dal 15 aprile saranno transennate le aree dei lavori, senza interrompere il traffico veicolare, per consentire l’avvio dei cantieri mobili propedeutici alla configurazione finale delle aree di lavoro. Queste le aree interessate: via dei Fori Imperiali, da piazza del Colosseo fino a via del Tempio della Pace; piazza Celimontana; giardini di via Sannio; giardini di piazzale Ipponio. Qui, da maggio, il cantiere si espanderà interessando via Ipponio nel tratto tra via dei Laterani e via Norico.
 

Le opere da realizzare

Queste le opere di cui è prevista la realizzazione: due brevi tratti di galleria paralleli da costruire con scavo tradizionale tra la stazione San Giovanni e i giardini di via Sannio; un pozzo per l’introduzione degli scudi nel sottosuolo, da realizzare nei giardini di via Sannio, dove comunque resta garantito per tutto il periodo il funzionamento del mercato; la stazione Amba Aradam/Ipponio situata in piazzale Ipponio; un pozzo a largo dell’Amba Aradam; un pozzo intermedio di aerazione a piazza Celimontana; la stazione Fori Imperiali/Colosseo a via dei Fori Imperiali; il cunicolo sotterraneo di collegamento tra la stazione Fori Imperiali e la stazione Colosseo della Linea B; le due gallerie affiancate da realizzare con le TBM, le cosiddette talpe meccaniche.

Le tecnologie adottate

La stabilità degli edifici storici è garantita da capillari e sofisticate indagini preventive effettuate, con il supporto di autorevoli esperti del settore, in sede di Progetto Definitivo e di Progetto Esecutivo, e da un attento e puntuale monitoraggio per tutta la durata dei lavori. Inoltre l’opera non determinerà impatti significativi sul contesto urbano, nonostante la sua delicatezza legata alle caratteristiche geologiche, geotecniche, idrogeologiche dei terreni interessati e alla presenza di eccezionali preesistenze storico-archeologiche. Questo sarà possibile grazie alle scelte tecnologiche adottate per la realizzazione dei lavori.


Il sopralluogo

Il sopralluogo del Sindaco – accompagnato tra gli altri dall’assessore alla Mobilità, Maria Spena -svoltosi giovedì 21 marzo sulla costruenda linea C, è partito dalla stazione Parco di Centocelle e, percorrendo la tratta Pantano – Montecompatri a bordo di uno dei treni automatizzati che faranno servizio sulla nuova metro, è arrivato fino al Deposito Graniti, per visitare la Direzione Centrale Operativa.

'La metro C è l'opera infrastrutturale più importante, oggi, in Italia – ha detto il Sindaco – Con il completamento della tratta tra Pantano e Centocelle stiamo davvero per consegnare la linea C. Con l’avvio dei lavori da San Giovanni al Colosseo si concretizza l'effetto rete per il trasporto. Abbiamo così vinto una battaglia per Roma". Il Sindaco ha poi sottolineato l'impegno dell'Amministrazione capitolina per portare la linea C almeno fino a piazza Venezia. "Ma vogliamo fare in modo – ha aggiunto – che arrivi fino alla Farnesina così come è previsto dal progetto originale. Per quest'ultima tratta sicuramente il project financing da solo non basterà, bisogna chiedere risorse pubbliche''.

L'assessore Spena ha detto che, con la partenza dei lavori per la tratta San Giovanni – Colosseo, prosegue la "rivoluzione della Mobilità" attuata dall'Amministrazione capitolina. "La rete della Metropolitana, che ad oggi presenta un unico nodo di scambio a Termini, moltiplicherà le proprie potenzialità grazie a una migliore connessione tra le linee, dando un impulso fondamentale all’intermodalità. Cittadini, pendolari e turisti potranno usufruire di un trasporto pubblico sempre più veloce, capillare e, aspetto da sottolineare, sostenibile".

Castelli Romani

A breve avere una Metropolitana ai Castelli Romani non sarà più un sogno. La linea C segna una svolta nella mobilità del Lazio. Ci sarà la stazione di Monte Compatri e questo significherà un respiro di sollievo per l'economia locale ma anche un ulteriore avvicinamento tra Roma e la zona castellana che ormai fa corpo con la stessa Capitale, condividendone anche i mezzi pubblici. Grande soddisfazione da parte del sindaco Marco De Carolis il quale segue da vicino l'adamento dei lavori: "Al capolinea i lavori sono già a un ottimo punto – dice il primo cittadino – devono fare le rifiniture e poi la più groossa opera pubblica in corso di realizzazione dopo la Tav potrà entrare in esercizio. sarà possibile prendere la metropolitana a Monte Compatri zona Pantano, a ridosso con l'Ottavo municipio, via Casilina". E' pratico De Carolis e spiega come la nuova metro sia facilmente raggiungibile, contando che la fermata dista soltanto due chilometri da Colonna e che la stessa è facilmente raggiungibile anche da Frascati e dintorni, avendo un una posizione piuttosto centrale rispetto ai 17 Comuni dei Castelli. Il primo tratto della metro arriverà a Centocelle, dunque in autunno prossimo da Pantano si arriverà a Centocelle ma, già il grosso del secondo tratto è stato realizzato. infatti, da Centocelle ci si potrà fermare a San Giovanni  e qui sono in fase di completamento le aree di sosta, dato che la perforazione è già avvenuta. "Sarà una rivoluzione – aggiunge De Carolis – in tema di mobilità in quanto Roma verrà finalmente collegata con tutta la parte sud della Provincia". Il sindaco fa sapere inoltre, che è stato concesso al Comune di Monte Compatri uno spazio di circa cento metri quadri all'interno del capolina della metro C. Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 "Monte Compatri – conclude il sindaco De Carolis – è di fatto l’unico paese della Ragione Lazio collegato con la linea metropolitana di Roma e troveremo scritto sui cartelloni e tabelle "Monte Compatri" mentre prima si chiamava Pantano Borghese. Adesso, dopo la modifca richiesta dal Comune, porta il nome della città che ospita il capolinea, la nostra".

 




ANGUILLARA, MUSEO NEOLITICO: CODICE ROSSO

Emanuel Galea

Una piroga monossile di 8000 anni fa, fu portata alla luce durante gli scavi a La Marmotta nel periodo 1993-1995  da alcuni sub archeologi, sotto la direzione della dottoressa Maria Antonietta Fugazzola, responsabile degli scavi e del trasferimento della piroga al comune di Anguillara . Alla fine del 2005 fu quindi collocata in un locale, ex Consorzio Agrario, ad Anguillara, ubicato in un sito non molto distante dall’area di scavo. Così, in breve, nacque il Museo Neolitico. Il 23 ottobre del 2006 il Ministero inviò al Comune di Anguillara il “Verbale di consegna” dei materiali destinati ad arricchire lo spazio espositivo: non solo la piroga monossile, ma anche due macine di età neolitica e alcune riproduzioni. Dal giorno dell’inaugurazione ad oggi quel Museo non è stato mai aperto al pubblico, se non in una o due occasioni. “Il comune di Anguillara – si legge in una relazione del consigliere del Comune di Anguillara con delega alla cultura e al centro storico Vanessa Roghi –  desiderava conservare e nello stesso tempo esporre il manufatto preistorico così prezioso e di richiamo per il Pubblico”.  Fino ad oggi il desiderio è venuto meno a quanto pare per difficoltà economiche, come dichiarato dalla stessa consigliera. Questa motivazione non ha convinto molti cittadini che si chiedono come mai per altri scopi le risorse si sono sempre cercate e trovate. A supporto di quanto lamentato dai cittadini si cita ad esempio la determinazione dirigenziale nr. 1259 dello scorso 21dicembre 2012 dove si evince che i contributi per programmi di iniziativa culturale si trovano, solamente per altri scopi, per ben altra cultura,  ad eccezione del Museo Neolitico.  Ecco la ripartizione dei versamenti di questa determinazione per altri scopi culturali:all’associazione T con Zero euro 780,00, al Torrione Poeti del Lago euro  465,00, al Centro Sociale Anziani P/E    euro 380,00, alla Terra Galleggiante euro 200,00.

Amministratori di altri paesi non si sarebbero risparmiati per collocare il sito “La Marmotta sulle sponde del lago”, su tutte le cartine ed itinerari turistici nazionali ed internazionali, come anche uomini di cultura a cui Anguillara ha dato i natali, avrebbero dovuto fare sentire le ragioni e le esigenze per cui anche questa cittadina poteva vivere “l’opportunità” di avere un Tempio della Cultura. L’osservatore laziale , fin dal febbraio 2012 , per svariate volte, ha cercato di attirare l’attenzione su questa “anomala” situazione.  Lo scorso 30 giugno abbiamo scritto : "il passato è sempre con noi, ci accompagna , gli oggetti lontani sono sempre con noi attraverso le storie e le emozioni. Apriamo i musei, facciamoli rivivere". Oggi, continuiamo, in completa solitudine, con testardaggine, la campagna per l’apertura del Museo Neolitico. Chi tiene all’ombra il suo passato, non può guardare avanti con fiducia al suo futuro. Anche a questa cittadina spetterebbe un Museo Comunale, un laboratorio per la conservazione della memoria storica,  delle radici del territorio, oltre che vivaio di cultura. Ci piacerebbe che fosse data l’opportunità ai giovani di oggi e a quelli di domani, di poter conoscere il “passato” del territorio per meglio valutare,  apprezzare ed amare le realtà odierne. Non è sicuramente una questione nostalgica o di sentimento, bensì una questione di salvaguardia dell’eredità in lascito dei nostri antenati. Sono valori da custodire e trasmettere alle generazioni future, patrimonio del territorio, perché solo conoscendola si potrà anche Amare. Tantè.

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ROMA "MAZZETTE AUTOBUS": L'EX AD DI EUR S.P.A. IN MANETTE CON L'ACCUSA DI CONCUSSIONE E CORRUZIONE

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Roma – Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza e i carabinieri del Ros hanno messo le manette Riccardo Mancini, ex Amministratore Delegato di Eur Spa, partecipata da Roma Capitale. Corruzione e false fatturazioni i reati contestati nell'ambito di una inchiesta sulle presunte "mazzette" per appalti pubblici. Mancini è accusato di concussione e di corruzione nell'ambito dell'inchiesta del Pubblico Ministero Paolo Ielo su una presunta mazzetta da 800 mila euro versata da Breda Menarini per l'appalto relativo alla fornitura di 45 autobus al Comune di Roma. In corso anche perquisizioni ed acquisizione di documenti con riferimento a forniture di filobus da Breda Menarini bus a Roma Metropolitane.




VACATIO BERSANIS

Alberto De Marchis

Parliamoci chiaro, Bersani non sa proprio con quale pesci fare scouting. Lo si vede vagare nei meandri di  Montecitorio a pensare a quale soluzione sfornare entro la settimana prossima. Non vorrei essergli camicia. E’ una brutta situazione perché in questo momento mentre il Paese cola a picco con la credibilità sotto le scarpe c’è anche un abbondante 25 per cento rappresentato da Beppe Grillo che non intende appoggiare il leader designato il quale, al contrario, deve dimostrare di poter costituire un Governo stabile, con proposte condivisibili sia dal Pdl che dai Cinque Stelle, per avviare quanto prima le riforme necessarie all’Italia. Bersani non ha vinto queste elezioni ma è arrivato primo, su questo c’è poco da discutere. Dovrebbe avere la possibilità di Governare riconoscendo però alle altre due forze politiche di far parte della stessa barca. Ma c’è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda. Il Pdl chiede un Presidente della Repubblica di centrodestra e lo ha urlato persino da piazza del Popolo e il M5s il potere solo nelle sue mani. Non ha vinto nessuno ma stride la stanchezza di chi aveva riposto la fiducia in Grillo. C’è una parte dell’elettorato a cinque Stelle che se dovesse tornare alle urne non riporrebbe di nuovo le sue speranze nel Movimento. Grillo doveva fungere da disturbo, da megafono del popolo, da moralizzatore che con il proprio esempio avrebbe cambiato parrucconi e magna magna della politica. Grillo a parole aveva promesso questo, ma ora ripetendo “no agli inciuci” pensa ancora di essere nel giusto e pretende di fare l’unico e assoluto diktat della situazione. Tutti a casa. Dopo aver pilotato l’aborto del Governo chissà cosa si pretenderà ancora da un’Italia in ginocchio. Bersani ha una brutta gatta da pelare, deve sfangarla per il bene di tutti ma purtroppo siamo sotto scacco di un pericoloso tsunami. Il problema è che Pier Luigi fa appello a tutti gli uomini di buona volontà ma adesso la buona volontà pare essersi esaurita dopo la prova generale col professore che non ha risolto nulla e i numeri delle politiche gli hanno dato il benservito. Ma adesso ancora una volta la politica vuole portarci un conto che non siamo più in grado di pagare. Bersani ha troppe caldarroste da togliere dal bracere e ormai è arrivata la primavera. Vaga e vaga e mercoledì dovrà portare i compiti a Napolitano, svolti arditamente in questi giorni di vacatio. La Pasqua è la porte e la passione del Governo è appena iniziata.




BRACCIANO – ROMA FL3: ANCORA DISAGI PER I PENDOLARI: IL CALVARIO CONTINUA

Luca Pagni

Bracciano (RM) – Non si esauriscono i disagi dei pendolari della FL3 che anche questa mattina esasperati dai ritardi sono scesi poco prima della stazione Otavvia per farsela a piedi. Ripercorriamo il calvario: Il treno delle 7:11 da Bracciano è partito in ritardo alle 7:22 per poi passare per la Storta alle 7:44 dopodiché ha stazionato fermo tra Ipogeo e Ottavia. Qui l'esodo dei pendolari che hanno iniziato a camminare lungo i binari. Sono intervenuti carabinieri e Polfer, non ci sono state informazioni se non un messaggio ad Ottavia sul tabellone con sù scritto "Roma – Ostiense, ritardo di 10 minuti".  Intanto la gente, esasperata, ha raggiunto a piedi la stazione di Ottavia. Da qui il treno è ripartito soltanto alle 8:57 per poi arrivare a Balduina alle 9:14 anziché alle 8:00 come consuetudine e orario prescrive. Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

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FORMIA, NESSUN COLPO DI SCENA AL BALLOTTAGGIO: BARTOLOMEO E’ IL CANDIDATO SINDACO

A.C.
 

Formia (LT) –  “Ora sapete come è l'aspettativa: immaginosa, credula, sicura; alla prova poi, difficile, schizzinosa: non trova mai tanto che le basti, perché, in sostanza, non sapeva quello che si volesse”.
Chi ricorda come finisce davvero il romanzo del Manzoni “I Promessi Sposi”?
E’ Con questi ultimi versi che lo scrittore riserva ai suoi lettori la descrizione della protagonista, Lucia, e soltanto alla fine del testo, si capisce così chi è e com’è veramente, la Mondella.
Non una principessa dai capelli biondi e gli occhi azzurri .


Il parlare che, in quel paese, s’era fatto di Lucia, molto tempo prima che la ci arrivasse; il saper che Renzo aveva avuto a patir tanto per lei, e sempre fermo, sempre fedele; forse qualche parola di qualche amico parziale per lui e per tutte le cose sue, avevan fatto nascere una certa curiosità di veder la giovine, e una certa aspettativa della sua bellezza. Ora sapete come è l’aspettativa: immaginosa, credula, sicura; alla prova poi, difficile, schizzinosa: non trova mai tanto che le basti, perché, in sostanza, non sapeva quello che si volesse; e fa scontare senza pietà il dolce che aveva dato senza ragione. Quando comparve questa Lucia, molti i quali credevan forse che dovesse avere i capelli proprio d’oro, e le gote proprio di rosa, e due occhi l’uno più bello dell’altro, e che so io? cominciarono a alzar le spalle, ad arricciar il naso, e a dire: – eh! l’è questa? Dopo tanto tempo, dopo tanti discorsi, s’aspettava qualcosa di meglio. Cos’è poi? Una contadina come tant’altre. Eh! di queste e delle meglio, ce n’è per tutto. Venendo poi a esaminarla in particolare, notavan chi un difetto, chi un altro: e ci furon fin di quelli che la trovavan brutta affatto”.


Sandro Bartolomeo, che già al primo turno aveva raccolto un ottimo bagaglio di voti, che per poco più di una manciata venuti meno, quasi poteva non andare al ballottaggio, Ernesto Schiano, che con le aspettative di chi ingrana una marcia conosciuta, però su un motore nuovo, di aspettativa ne aveva creata tanta, soprattutto nei giovani pd.
Con il 65,92% delle preferenze (1553 voti), è Sandro Bartolomeo il candidato sindaco di Formia, scelto oggi dai suoi concittadini  al termine del ballottaggio per le primarie e che ha arenato  lo sfidante Schiano, con il 34,8% di preferenze, tradotte in 803 voti.

 




SVOLTA NEL GIALLO RAGUSA: SPUNTANO FUORI L'OROLOGIO E PEZZI DI PIGIAMA DI ROBERTA

A. De. M.

Gello (PI) –  Svolta nel caso di Roberta Ragusa, la donna scomparsa dalla sua casa di Gello, oltre 14 mesi fa. Oggi è stato reso noto il contenuto dei reperti finora segreti  in mano agli inquirenti, si tratterebbe di parti del pigiama e dell'orologio della donna.

L'orologio è stato ritrovato, sembrerebbe da un passante, in un campo vicino all’abitazione della Ragusa, in via Gigli, esattamente il luogo dove un testimone ha riferito di aver visto, intorno alle 1.30 della notte fra il 13 e il 14 gennaio del 2012, il marito di Roberta, Antonio Logli, litigare calorosamente con una donna, che potrebbe essere stata proprio la moglie. Il ritrovamento dell'orologio nel campo chiarirebbe quindi ogni dubbio sull'identità di questa persona,  provando che a litigare con Logli era proprio la moglie: Roberta Ragusa.

 Il testimone dell'accaduto, ha ripetuto mercoledì scorso durante la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?", di aver udito dei colpi, come se il corpo o la testa di qualcuno venisse sbattuta contro la carrozzeria di un’automobile, e una donna urlare, proprio in quel campo e quella stessa sera, prima di veder fuggire dal luogo una vettura a tutta velocità. "Nel corso di altre battute di ricerca – rende noto  Tgcom24 – sarebbero inoltre stati trovati alcuni brandelli del pigiama rosa, indossato dalla Ragusa nella notte della scomparsa, in un’area del Monte Serra a circa 200 metri da una strada sterrata". Al momento l’unico indagato per omicidio e occultamento di cadavere resta il marito di Roberta Ragusa, Antonio Logli.

Dopo questo ritrovamento la posizione di Logli diventa ancora più complicata. Si attendono nelle prossime ore importanti sviluppi del caso.

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17/01/2013 GIALLO ROBERTA RAGUSA: INQUIRENTI VICINI ALLA RICOSTRUZIONE DEI FATTI, SI PARLA DI OMICIDIO PREMEDITATO


 




VITERBO, E' MORTO DON SALVATORE DEL CIUCO

Redazione

Viterbo – In un momento di cordoglio per la città di Viterbo, arrivano le parole del presidente della Provincia Meroi. “Se n’è andato in punta di piedi, lasciando a Viterbo, la sua amata città, un patrimonio culturale di inestimabile valore. Don Salvatore Del Ciuco  – dice Meroi – non è stato solo un sacerdote, l’uomo della Curia viterbese, il “braccio destro del Vescovo” come veniva considerato, ma era anche e soprattutto uno storico che sapeva coniugare la sua profonda fede con la passione per la ricerca,  che metteva poi al servizio di Viterbo, dei viterbesi. Da ex sindaco del Capoluogo, negli anni precedenti il grande Giubileo del 2000, sono stato testimone dell’impegno profuso da monsignor Del Ciuco per la realizzazione del Museo del Colle del Duomo che ha sempre curato e conservato con la stessa cura e l’amore di un padre per un figlio. Di lui resteranno sicuramente nel cuore e nel ricordo dei viterbesi le dirette sul Trasporto della Macchina di Santa Rosa. Con i suoi ricordi personali, le sue testimonianze storiche sulla Santa e le macchine, i suoi aneddoti, don Salvatore riusciva sempre a rendere interessante lo spettacolo del tre settembre, dando anche ai viterbesi l’idea di partecipare ad un qualcosa di nuovo, di inedito. Non mancava di pungolare le istituzioni ed i suoi interventi sulla stampa, spesso critici, non erano mai animati da pregiudizio o partigianeria, ma solo ed unicamente dall’amore per Viterbo, la Città dei Papi che lui desiderava di veder valorizzata ed altrettanto amata dagli amministratori e dai cittadini. Ci mancherà Don Salvatore. Ci lascia in eredità i suoi libri – conclude il presidente della Provincia – gli innumerevoli interventi scritti nel corso degli anni. Ci saluta alla vigilia della Domenica delle Palme e di quella settimana Santa ricca di tradizioni e di riti religiosi che lo vedevano sempre assiduo protagonista. Certi che da lassù Don Salvatore continuerà  ad amare Viterbo e ad assisterci con il suo sguardo benevolo e la sua benedizione”.