GAETA, "VIVI L'ARTE": C'E' ATTESA PER LA "LECTIO MAGISTRALIS" DI SGARBI

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Redazione

Gaeta (LT) –  Prosegue con successo, tra gli applausi e le emozioni del pubblico, la lunga kermesse culturale vivil’Arte che ha dato il via a  “Gaeta Grandi Eventi 2013”, importante iniziativa di marketing territoriale dell’Amministrazione Mitrano.

Grande soddisfazione è espressa dal Sindaco Cosmo Mitrano, dall’Assessore alla Cultura Sabina Mitrano e dal collaboratore del Sindaco per i Grandi Eventi Dino Pascali, per i consensi espressi e i risultati ottenuti, anche in ambito nazionale,  dall’iniziativa di promozione culturale della città di Gaeta, definita Capitale dell’arte, dal giornalista Antonio Carnevale, nel bell’articolo pubblicato dal periodico Panorama, con superbe  foto  di prestigiosi tesori storici custoditi dalla nostra città, nella rubrica “visioni percorso” dell’edizione di questa settimana.

Anche RAI 1 ha manifestato grande interesse per l’iniziativa tanto da dedicarle, con un intervista telefonica al Sindaco Mitrano,  una puntata del programma radiofonico “Prima di Tutto”, in onda su RAI Radio 1 a partire dalle ore 6.15 di  lunedì 8 aprile,  scaricabile dal sito www.primaditutto.rai.it.

Numerosi gli spettatori nei diversi appuntamenti che hanno vissuto le più varie e suggestive esperienze d’arte e cultura, in luoghi e spazi ricchi di storia e sapere, animati da: performance teatrali a cura del Centro RAT Teatro Stabile d’innovazione della Calabria; letture d’Autore a cura del Teatro B. Brecht; concerti sulle note di Verdi e Wagner, a cura dell’Associazione Culturale Novecento,  ma anche di Lucio Battisti nell’interpretazione di Enrico Capuano; tavole rotonde sul rapporto tra giovani e  letteratura, su Cinema Musica e Video Clip a cura del critico cinematografico Alessandro Izzi;  mostre fotografiche di forte suggestione al Museo Diocesano “Toglietevi le scarpe va in scena la morte” di Antuono, Palmieri, , Prandi, al Museo del Centro Storico Culturale Gaeta “La Maternità: antropologia arte e scienza”, e presso la Caserma Cosenz a cura del Centro Polivalente d’Arte e Spettacolo La Ribalta di Gaeta “Lavori in Corso : il Cantiere della Creatività”, dei Maestri Dino Bartolomeo, Mario Magnatti e Tony Caforio, e dei loro piccoli allievi partecipanti al corso di pittura per Ragazzi che i tre artisti hanno iniziato il 15 febbraio scorso.

Vivil’Arte ha aperto tutti i più importanti tesori storico – archeologici di Gaeta alla libera fruizione del pubblico, proponendo visite “raccontate”  gratuite: dal Mausoleo di Munazio Planco, al Castello Aragonese, alla Batteria di Monte Orlando Superiore, alle più antiche chiese gaetane, ricche di opere d’arte di famosi autori quali Scipione Pulzone, Sebastiano Conca, Luca Giordano, al Santuario della SS Annunziata, alla Cappella d’Oro.

Ed ancora grandi emozioni ci aspettano nell’evento clou della Kermesse: la Lectio Magistralis di Vittorio Sgarbi che presenta il suo ultimo libro “Nel Nome del Figlio”, nel SS. Santuario dell’Annunziata, sabato 6 aprile 2013 alle ore 19. Un volume nel quale Sgarbi con lo stile che lo contraddistingue, dotto ma chiaro, pungente e coinvolgente, ci propone un affascinante percorso critico, attraverso  una ricchissima galleria di ritratti di Dio che si fece uomo in Gesù Cristo,  finalizzato ad evidenziare le diverse modalità in cui il grandioso e misterioso evento della natività cristiana è stato fonte di ispirazione per i grandi artisti italiani ed europei. Domenica 7 aprile, alle ore 19.30 la Settimana della promozione culturale di Gaeta si conclude con l’invito all’Aperitivo d’Arte, presso il Museo Diocesano, Piazza De Vio, a cura dell’Associazione Amici di Gaeta  – Città d’Arte. Gradita la prenotazione allo 0771 28 26 17.




NON DOBBIAMO DIMENTICARE

Chiara Rai

Ti stringi forte alle persone care, infondi e chiedi sicurezza, speri che dopo quell'ultima scossa la terra smetta di tormentarti. Invece, dopo che tutto ti è crollato attorno, dopo che i tuoi cari, i ricordi, gli amici, sono stati divorati da una terra ribelle, capisci che l’ultima scossa, tuo malgrado, ti ha colto impreparato.

L'Aquila e i paesi vicini hanno vissuto tutto, fino in fondo, fino a perdere le radici legate alla memoria storica di una città ridotta fantasma. Illusa, con voce afona dopo quattro anni si presenta sventrata, solo in parte rimessa in piedi e grazie, soprattutto, alla buona volontà degli aquilani, al sostegno e solidarietà di coloro che senza slogan hanno donato per fratellanza, per comunanza con un sentimento sconosciuto ai fagocita tori di consensi: L’Aquila ora è poco appetibile, una vecchia piaga ancora non rimarginata dove all'occorrenza vi si è gettata un'àncora giocattolo. 

C'è chi a casa non vi e' tornato, le mura d'albergo hanno assorbito le sue nomadi lacrime. C'è chi ha perso il proprio figlio, chi non ha avuto il tempo di nascere e chi di diventare madre. Ragazzi, anziani, donne, bambini raggiunti da un terremoto, classificato di magnitudo 6.3, una scossa letale avvenuta ad una profondità di 8,8 chilometri: 308 vite umane, salite a 309 con la creatura prigioniera tra il ventre della madre e le macerie, che doveva venire alla luce proprio allora, il 6 aprile del 2009. Secondo quanto si apprende, giunti al quarto anniversario del sisma, la popolazione assistita dallo Stato ammonta a 22 mila persone di cui 12 mila negli insediamenti antisismici del progetto CASE; 2.700 nei Moduli abitativi provvisori; 6.700 beneficiari del contributo di autonoma sistemazione; 140 persone ancora ospitate dagli alberghi.

Pina Calì, una persona comune, in un blog racconta la sua testimonianza di quel tragico giorno. “Mia figlia, studentessa dell’università di L’Aquila in psicologia, divideva il suo appartamento con un’altra ragazza studentessa a piazza San Pietro a Coppito n° 1…..Papa Celestino V,  mi ha fatto il miracolo di riavere mia figlia sana e salva senza un graffio, recuperare la macchina e tutti gli effetti personale delle due studentesse. Subito dopo la scossa terribile che ha raso al suolo la città di L’Aquila, la mia bambina è uscita scalza per scappare da quell’inferno. Davanti a un palazzo si è fermata ed è tornata indietro per recuperare le scarpe ed il telefonino. Pochi secondi ed è crollato il palazzo dove si era fermata poco prima! Se non tornavano indietro, le due ragazze sarebbero state travolte dalle macerie di questo palazzo crollato. Sono riuscita a mettermi in contatto telefonico con mia figlia e l’ho invitata a scappare dal centro storico. Lei mi diceva che aveva trovato insieme all’amica, rifugio nel centro della piazza San Pietro, ma tutto intorno a loro crollava e vi erano fili di corrente elettrica scoperti e un forte odore di metano. Aveva terrore di avventurarsi per i vicoli con il buio. Quattro ore in piedi sulla piazza, a quattro gradi, stando attente ai crolli dei palazzi intorno, spostandosi dal centro della piazza alla ricerca di un punto sicuro. Le due ragazze erano coperte da un pigiama ed una leggera giacchetta da camera. Per quasi quattro ore si sono abbracciate per riscaldarsi e farsi coraggio a vicenda. Dopo qualche ora è arrivato il loro “angelo salvatore” che le ha raggiunte nel centro storico per portarle fuori da quell’inferno. Si è dovuto fermare lì con loro ed aspettare che arrivasse la prima luce del giorno per trovare una via di fuga”. La memoria di questo evento dev’essere sempre rinnovata, non possiamo dimenticare quello che i nostri fratelli aquilani hanno subito e neppure le false promesse dei politicanti che giocano con la vita delle persone.

LO SPECIALE SULL'EDIZIONE "VIRTUAL PAPER" DEL 6 APRILE 2013 – WWW.OSSERVATORELAZIALE.COM




FORMIA POLITICA DEI RIFIUTI, FORTE: "BILANCIO POSITIVO"

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Redazione

Formia (LT) – “Bartolomeo ha governato questa città dal 1994 al 2008, fatto salvo i 18 mesi dell’era Antonio Miele. Un lungo periodo per mettere in campo nuove proposte ed avviare riforme in materia di gestione di servizi pubblici. Purtroppo la tanta auspicata stagione delle riforme non ha prodotto alcun significativo risultato, soprattutto sul fronte dei rifiuti”.

A parlare è il presidente della commissione ambiente Vincenzo Forte.

“ Il nostro ruolo in cinque anni di governo – spiega Forte –  è stato quello di portare a ragionare in maniera univoca i tre principali Comuni del Golfo, evitando di produrre nomine di Cda o presidenti di amministrazione come fatto dall’ex sindaco con la Golfo Ambiente. Un obiettivo – il nostro –  finalizzato non alla gestione locale del rifiuto bensì alla  realizzazione  degli impianti per la raccolta e lo smaltimento del differenziato. Sono questi a nostro avviso  i veri costi del servizio che incidono sul ciclo dei rifiuti:  costi di trasporto e di smaltimento ( il primo impianto utile si trova a Latina Scalo ).  Su questa linea ci siamo mossi da subito, convinti che  le  città di Gaeta e Minturno potessero concorrere al progetto di “ Città del Golfo”,  in modo da abbattere unitariamente costi e tariffe.

Dal punto di vista della raccolta differenziata è utile rammentare che Formia nella provincia di Latina possiede i migliori  standard di produzione e differenziato. Non a caso – rincara Forte – abbiamo ricevuto, grazie all’interessamento dell’assessore provinciale Gerardo Stefanelli,  circa 1.500.000 euro in cinque anni. Nel contempo stiamo partecipando al bando per il compostaggio domestico ed  abbiamo rimesso in funzione tutte le isole ecologiche, con un adeguamento strutturale sulla raccolta differenziata che copre il 90% del territorio comunale rispetto al 10% del  2008. Altri punti meritori riguardano la riduzione del tasso di assenteismo del personale e l’ampliamento e messa a norma dell’Eco Centro all’ex Enaoli. In cinque anni attraverso i Consorzi – conclude il presidente Forte – abbiamo risparmiato un milione di euro mantenendo il costo del servizio inalterato. Per comprendere meglio la situazione che abbiamo trovato al nostro insediamento basterebbe citare il dato globale del servizio: una produzione di circa Kg. 25 milioni di rifiuti all’anno ridotta oggi a 16 milioni. Tutto ciò ha comportato un risparmio quantificabile in qualche milione di euro per le casse comunali. Un indice di positività sulla qualità delle prestazioni e l’efficienza del servizio”.




“IO SONO UN GIORNALISTA ABRUZZESE”

Massimiliano Spiriticchio

Io sono un giornalista abruzzese: quest’affermazione potrebbe sembrare banale ed irrilevante. Eppure se la scrivi il 6 aprile 2013 improvvisamente non è più così: tutti gli anniversari infatti hanno il potere di far riaffiorare i ricordi e quello di oggi non fa eccezione. Perciò considero inevitabile che, quando l’osservatore laziale, testata con cui collaboro da poco e che ringrazio, mi ha chiesto di scrivere quest’articolo, la mia mente sia stata assalita da una serie di ricordi che forse sarebbero venuti fuori comunque, ma che ora assumono l’aspetto particolare di un pezzo giornalistico e quindi sono stati in qualche modo messi in fila.

Me la ricordo, sì, me la ricordo, quella mattina del 6 aprile 2009, così come mi ricordo i terremoti dei giorni precedenti, quelle scosse di cui si è tanto parlato e che avevano creato anche polemiche da parte di chi riteneva che non si dovessero lanciare allarmi. Non mi ricordo la forza del sisma nella notte, ma solo perché il sonno profondo me lo ha impedito. La terra ha tremato anche nella mia Montesilvano, una città di mare attaccata a Pescara, distante circa cento chilometri da L’Aquila. I miei ricordi di quel giorno sono il senso di smarrimento della gente la paura terribile di nuove scosse. Ma soprattutto i volti ed i gesti. I volti del mio 6 aprile sono quelli di due persone che si sono presentate in tarda mattinata alla Curia Arcivescovile di Pescara, dove mi trovavo per lavoro. Hanno chiesto se una loro sorella, suora a Paganica, era viva o no. Ricordo la delicatezza usata da chi ha detto loro che il convento era crollato e che al momento non si avevano notizie delle sue ospiti. Solo dopo si seppe che quella suora era una delle 309 vittime.

I gesti del mio 6 aprile sono quelli delle famiglie e dei giovani. La mattina di quello stesso 6 aprile quando arrivo nella radio in cui lavoro, arriva una chiamata: è quella di una nota emittente toscana, collegata allo stesso circuito cui siamo collegati noi. Chiedono di un giornalista e la chiamata passa a me. Il pomeriggio di quello stesso giorno sono sempre nella mia Montesilvano, in quegli alberghi che all’improvviso si sono riempiti di sfollati. Gente che arriva da tutti i paesi colpiti dal terremoto. Giovani, vecchi, uomini e donne: è un popolo intero che si ritrova all’improvviso con una sola cosa: la voglia di ricominciare. Ma è l’8 aprile che conosco una delle persone che mi rimarranno più impresse: è una ragazza di circa venti – venticinque anni. A L’Aquila faceva la crocerossina. La notte del terremoto come tutti era dovuta partire alla svelta. Si era salvata tra le macerie. Quando l’hanno vista arrivare ed hanno saputo del suo essere una di loro, gli uomini della Croce Rossa le hanno chiesto se voleva dar loro una mano: “Qui non ho null’altro da fare” aveva risposto indossando la sua casacca per poi raccontarmelo tra lacrime a stento trattenute e dicendomi di non chiamarla “eroina”. L’Abruzzo fino ad allora era stato diviso dai soliti campanilismi fra Chieti, Pescara, Teramo e L’Aquila. Ma in quei giorni non c’erano divisioni. C’era una sola, grande famiglia. Una famiglia i cui volti si sono uniti 22 giorni dopo il sisma, il 28 aprile, quando Papa Benedetto venne a visitare L’Aquila. Fu allora che, seguendo il suo viaggio, vidi per la prima volta dopo la notte delle 3:32 la città in cui mio fratello aveva studiato e si era laureato, in cui tante volte ero stato proprio nel cuore di quella famosa zona rossa ancora “off limits”. Vidi la distruzione, le macerie, lì e nei tantissimi paesi della quattro province d’Abruzzo colpiti. Vidi la fede di gente che si affidava al Signore sperando di risorgere. Vidi e piansi, sapendo che L’Aquila e l’Abruzzo non sarebbero più stati quelli di prima. Ma sapevo anche un’altra cosa: che le macerie avevano già avuto l’effetto di far emergere, oltre alla rabbia e qualche volta lo sciacallaggio, la solidarietà vera, profonda, sincera.

Quella delle famiglie numerose, che nonostante i loro almeno quattro figli, contattavano i responsabili locali della loro associazione, per chiedere di “adottare” a distanza qualche altra famiglia ricca di prole e colpita dal sisma. Quella di alcuni ragazzi di una scuola di moda di Pistoia che, portando in mano i soldi raccolti in una sfilata di beneficenza, arrivarono fino a Paganica per dare la somma raccolta nelle mani di una madre e di un padre con sette figli, che, a trenta giorni esatti dal terremoto, vivevano in uno scantinato, anche se avevano fatto ripartire l’azienda di famiglia in modo rudimentale, sotto le tende. Oggi i segni del sisma si vedono ancora, anche perché la ricostruzione va a rilento ed in molti vivono ancora lontani da casa loro. Ma una speranza c’è: non è riposta nella politica, alle prese con lentezze ed intoppi vari, né nell’economia, vista la crisi. Si radica invece proprio in quella rete di legami, molti dei quali nati appunto in quei giorni. Legami che oggi forse tornano per un giorno a farsi più forti. Proprio come quei ricordi, che a volte vorri cancellare, ma che, quando riaffiorano, mi fanno capire tante cose. E rivivere situazioni dalle quali vorrei davvero prendere esempio.

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CECCANO, SCOPERTA UNA NUOVA GHIANDOLA ENDOCRINA: L'OSSO

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Redazione

Ceccano (FR) – Un nucleo di esperti italiani e stranieri  terrà oggi a Ceccano, con inizio alle ore 9.00, un importante Convegno dal Tema “La scoperta di una nuova ghiandola endocrina: l’osso”.

L’evento ha lo scopo di fare il punto su un argomento di nuova acquisizione sotto il profilo scientifico: il ruolo dell’osso come ghiandola in grado di produrre ormoni. Dalle  prime evidenze alle successive ricerche si è visto che  una proteina prodotta dagli osteoblasti (osteocalcina) è in grado di regolare la funzionalità pancreatica e che esiste una  interconnessione ben definita che regola il metabolismo osseo con quello glucidico e ipofisario. Non è un caso infatti che i soggetti diabetici soffrano di un rischio maggiore di fratture.

Tra i relatori emergono il Prof. Roberto Civitelli  della Washington University in St. Louis, Presidente  dell’American Society of Bone and Mineral Diseases ( la maggiore organizzazione al mondo che si occupa di ricerca sul metabolismo osseo), la Prof.ssa Ann Schwartz della University of California,  la prima ad aver descritto il ruolo del diabete sulla fragilità ossea.

Il Convegno è organizzato e presieduto dal Prof. Paolo Pozzilli, Ordinario di Endocrinologia dell’Università Campus Biomedico e dal Prof Andrea Lenzi, Direttore del Dipartimento di Endocrinologia della Sapienza e Presidente del Comitato Universitario Nazionale.

"Come è noto nel Presidio di Ceccano – spiega Narciso Mostarda, Direttore della S.C. Servizi Socio Sanitari della Asl – opera una qualificata equipe dell’Università Campus Biomedico di Roma, diretta dal Prof. Pozzilli, che, a seguito di un Protocollo operativo con la nostra Azienda, sta sviluppando un percorso assistenziale di alto livello contestualmente ad un progetto di ricerca molto avanzato sui complessi meccanismi endocrino-metabolici" .

 




L’AQUILA E LA SUA UNIVERSITÀ: IL GIORNO DEL RICORDO

Franco Medici (Docente Facoltà di Ingegneria “Sapienza” Università di Roma)

Non ho notizie da dare: “Immota manet” come nello stemma della città, ho molto da ricordare, quella sera, la notte del terremoto ero a casa, mi sono svegliato, e mio figlio allora studente di geologia alla “Sapienza” di Roma, girando per casa mi dice: “La solita scossa di terremoto a L’ Aquila sono giorni che seguiamo all’università i sismogrammi”.  Poi, ciò che è accaduto dopo, lo abbiamo seguito alla televisione che per giorni ci ha documentato riguardo gli eventi. Subito, nei primi mesi, ho pensato che tutto si sarebbe risolto velocemente e brillantemente.

L’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si recava spesso a L’Aquila, il G8 venne spostato dalla Maddalena a L’Aquila, Obama venne ripreso mentre giocava in un campo da basket allestito presso la scuola del comando della Guardia di Finanza, Michelle Obama, commossa, veniva immortalata davanti alla Chiesa delle Anime Sante. Per la prima volta vedo apparire un segnale di qualche cosa che non andava, un gruppo di spiritosi, i soliti estremisti polemici, pensavo, allestiscono in bella mostra sui prati vicino alla città la scritta organizzata con dei sassi “Yes, we camp”. Poi, ancora, il 7 luglio 2010 una manifestazione a Roma di terremotati della città accolti da manganellate. Io ho tre amici a L’Aquila, tre miei ex colleghi, dico ex perché io ho cominciato la mia attività accademica in quella città,  ero il più giovane dei tre e per sette anni abbiamo prodotto insieme della buona ricerca nella facoltà di Ingegneria lassù, a Roio, in una facoltà che oggi non c’è più in quel luogo. Anzi, poco prima di tornare a Roma, nel 1990, ho seguito la presentazione del progetto di ampliamento della facoltà e  visto i primi lavori, mi accorgevo che qualche cosa non era a regola d’arte, ma pensavo: tanto sto per andare, via ci metteranno mano gli aquilani. Ora questi tre miei amici non vivono più in città: uno è ad Avezzano, l’altro a Rocca di Mezzo, il terzo, il più anziano, a Giulianova: “respiro aria di mare”, come dice lui. Le loro speranze di tornare in città? Poche, forse nessuna. Nel settembre 2009 i miei colleghi si sono sforzati di organizzare in città un congresso internazionale sulla “Valorizzazione e recupero dei rifiuti industriali”, un evento biennale tenutosi per la prima volta nel 1997, uno dei più importanti del settore in Italia, frutto dell’ attività e delle ricerche del Dipartimento di Ingegneria Chimica. In quella occasione ho avuto modo, utilizzando una presentazione, di entrare nella zona rossa, la Protezione Civile non aveva piacere a far entrare le persone estranee, probabilmente per difficoltà organizzative e per frenare il turismo della curiosità. Ho girato a lungo, tre ore, più che altro interessato ad osservare le opere di puntellamento e le fratture da azione sismica, così da soddisfare la mia curiosità ingegneristica, volevo, inoltre, fare delle fotografie per poi farle vedere ai miei studenti, ho chiesto il permesso mi è stato gentilmente detto di evitare.

Mi ha particolarmente colpito la zona attorno al Rettorato, probabilmente tra le più colpite e tra le meno illustrate dalla televisione. I rapporti sono poi continuati, perché interromperli, quella era ed è una buona Università, sono andato più volte, una cosa mi ha colpito ricordo negli anni prima del  terremoto a tutte le ore del giorno giovani e meno giovani passeggiare per il centro tra la fontana Luminosa e la piazza del Duomo e fermarsi ai “quattro cantoni”, ora il luogo della passeggiata e degli incontri è diventato un anonimo centro commerciale: L’Aquilone in periferia. Sono tornato lo scorso marzo negli stessi luoghi, un disastro: nulla è stato fatto il centro è ancora disabitato, gli edifici puntellati come nel 2009, la facoltà di Ingegneria a Roio non riaperta. La mia non è una denuncia, non conosco per nulla i problemi della ricostruzione, è una pura testimonianza. Ah, dimenticavo, negli anni qui a Roma ho incontrato tanti studenti allora iscritti a L’ Aquila e poi trasferiti a  Roma, tutti molto dignitosi, a parte il risultato più o meno brillante, dipende dalle persone, dal tempo dedicato alla preparazione dell’ esame, ma nessuno di questi ragazzi piagnucoloso, solo alla fine dell’esame mi dicevano non posso registrare e perché chiedevo? Ho problemi burocratici, mi rispondevano, non mi hanno riconosciuto ancora il trasferimento, non mi hanno convalidato gli esami, ho difficoltà a farmeli riconoscere, si è perso il carteggio. Ultimamente sempre in televisione ho visto una senatrice della Repubblica, eletta in Abruzzo, Paola Pelino, in prima fila a Milano davanti al Palazzo di Giustizia. Perché non è in prima fila a sostenere le ragioni dei suoi conterranei? Probabilmente non ne so abbastanza e non conosco le azioni e gli interventi dei parlamentari eletti in Abruzzo. 

LO SPECIALE SULL'EDIZIONE "VIRTUAL PAPER" DEL 6 APRILE 2013 – WWW.OSSERVATORELAZIALE.COM




ROMA, GALLERIA SORDI: ALBERTO DI MAJO PRESENTA "CASALEGGIO. IL GRILLO PARLANTE"

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 Redazione

Roma – Debutto alla Feltrinelli di Galleria Sordi a piazza Colonna a Roma oggi alle ore 18:00 per la presentazione del libro del giornalista, responsabile politica del quotidiano romano Il Tempo Alberto Di Majo autore di "Casaleggio. Il Grillo Parlante", un interessante volume di 250 pagine della Editori Internazionali Riuniti, Collana Report, in vendita in tutte le librerie.  All’evento parteciperanno Mario Adinolfi, fondatore di un partito sul web, precursore dell’ondata Grillo e il giornalista Luca Telese. Non si tratta di una biografia di Casaleggio ma di una analisi del Movimento stesso, delle regole e paletti che lo costruiscono, delle sue contraddizioni. Sostanzialmente l'autore si è posto il quesito se vi sia o meno democrazia all’interno del Movimento Cinque Stelle. Quesito a cui tentano di dare pareri personaggi di un certo spessore: da Franco Ferrarotti a Travaglio a Narduzzi il quale ha conosciuto personalmente Casaleggio.

Il libro di Di Majo su Casaleggio arriva dopo un precedente volume incentrato sempre su questo fenomeno, titolato "Grillo for president", basato sulle conversazioni avute tra il giornalista e gli attivisti del Movimento. Di recente Alberto di Majo ha parlato del suo libro in occasione della trasmissione RAI "Unomattina" nell'edizione andata in onda il 4 marzo 2013.

[ L'INTERVISTA AD ALBERTO DI MAJO SU RADIO IES ] 28/02/2013




LADISPOLI, COMITATO RIFIUTI: AL VIA LA RACCOLTA FIRME PER LA “LEGGE RIFIUTI ZERO”

Redazione

Ladispoli (RM) – Quest’anno IL Comitato Rifiuti Zero di Ladispoli sarà presente alla 63° sagra del carciofo con un proprio stand. Membri del comitato saranno a disposizione dei cittadini per parlare del problema dei rifiuti e della tutela dell’ambiente. L’evento principale, proprio in occasione della sagra qui a Ladispoli,  sarà l’anteprima nazionale del “firma day”, ossia la giornata dedicata all’inizio della raccolta delle firme necessarie per la presentazione del disegno di legge di iniziativa popolare denominata “Legge Rifiuti Zero”. La legge mira ad una riforma organica di tutto il sistema della raccolta e smaltimento rifiuti e si articola su cinque parole fondamentali enunciate già nel primo articolo: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. Quest'ultimo punto – sottolineano i promotori – non è da sottovalutare: la diffusione della raccolta rifiuti porta a porta, che è uno degli obiettivi, sarebbe l'unica grande opera di cui il paese ha bisogno. Nuovi posti di lavoro dunque e contemporaneamente maggior tutela dell’ambiente, al fine di evitare i danni certi provocati dalle discariche e dagli inceneritori ed anche quelli causati dai megaimpianti a biogas, sicuramente ad elevato impatto ambientale , che stanno spuntando come funghi velenosi in tutta Italia. Chiediamo dunque a tutti i visitatori – conclude il presidente del CRZL Marina Cozzi- di aiutarci in questa battaglia  firmando la proposta di legge, 
con il loro sostegno riusciremo insieme a garantire un futuro più ecosostenibile alle prossime generazioni.




ROMA, PRIMARIE PD: TRA SCUCITURE E PROGETTI, REALACCI SOSTIENE GENTILONI

Angelo Parca

Roma – Non ci sono dubbi, saranno primarie di fuoco per l'elezione del candidato a sindaco di Roma del centrosinistra che più passano i giorni e si avvicinano le elezioni del presidente della Repubblica e più si scuce la ferita rimarginata dopo le primarie nazionali Bersani – Renzi, dopo i tentativi falliti di Bersani nel costituire un Governo mordi e fuggi. Due personaggi troppo diversi: il primo pacato rispetto al secondo che ha deciso di rompere il silenzio e suggerire la ricetta per la costituzione di un Governo a tempo determinato delle riforme.

Intanto Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, annuncia il proprio voto a favore di Gentiloni nella primarie: “Le elezioni per il comune di Roma del 26 e 27 maggio – dice Realacci –  sono importantissime per ridare alla città orgoglio e fiducia nel futuro dopo la pessima amministrazione di Alemanno. Roma merita molto di più, ma sarà una sfida durissima e dall’esito incerto. È necessario mobilitare le migliori energie della Capitale non solo per vincere, ma anche per governare bene e restituire ai cittadini un’idea ambiziosa di città che sia all’altezza delle capitali europee. Personalmente non ho alcun dubbio che il miglior candidato tra i partecipanti alle Primarie di domenica 7 aprile sia Paolo Gentiloni”.




ROMA, SAN GIOVANNI IN LATERANO: PAPA FRANCESCO A BATTESIMO PER LA CATTEDRA DI VESCOVO DI ROMA

Redazione

Roma – La solenne liturgia inizierà alle ore 17.30, nell’arcibasilica di San Giovanni in Laterano. Concelebreranno con il Santo Padre il cardinale vicario Agostino Vallini e il cardinale Camillo Ruini, vicario emerito, il Consiglio episcopale della diocesi e il Consiglio dei parroci prefetti

Domenica 7 aprile, alle 17.30, nell’arcibasilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, Papa Francesco presiederà la solenne celebrazione dell’Eucaristia con l’insediamento sulla Cattedra di Vescovo di Roma. Concelebreranno con il Santo Padre il cardinale vicario Agostino Vallini e il cardinale Camillo Ruini, vicario emerito, il Consiglio episcopale della diocesi e il Consiglio dei parroci prefetti.

Parteciperanno alla celebrazione i sacerdoti di Roma e gli alunni dei Seminari Romano Maggiore e Minore, del Redemptoris Mater, dell’Almo Collegio Capranica e gli Oblati della Madonna del Divino Amore, e coloro che, in conformità al Motu proprio "Pontificalis Domus", compongono la Cappella Pontificia. La Comunione sarà distribuita da 75 diaconi permanenti mentre l’animazione musicale della liturgia sarà affidata al Coro della diocesi di Roma.

Il Papa prenderà possesso della Cattedra prima dell’inizio della Messa. Dopo l’insediamento alcuni rappresentanti della Diocesi saliranno da lui e, a nome della Chiesa di Roma, manifesteranno l’obbedienza e la filiale devozione al proprio vescovo. Queste persone saranno: il cardinale vicario Agostino Vallini; il vicegerente monsignor Filippo Iannone; il vicario capitolare, monsignor Luca Brandolini; monsignor Pasquale Silla, parroco di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva (decano dei parroci); don Daniele Natalizi, vicario parrocchiale di Santa Maria Assunta e San Michele a Castel Romano (il più giovane di ordinazione ed età, ordinato nel 2012); don Gianpaolo Pertici, diacono permanente della parrocchia Natività di Nostro Signore Gesù Cristo all’Appio Latino; padre Marco Bellachioma, religioso dell’Ordine francescano Frati minori conventuali e segretario diocesano Cism; suor Maria Giuseppina Abruzzini, religiosa salesiana e segretaria diocesana Usmi; la famiglia di Marco e Monica Curzi con i loro quattro figli: Francesco (11 anni), Marta (10), Alessandro (9), Paolo (6); due ragazzi, Sofia Presciutti e Massimo Presti, del Servizio diocesano per la pastorale giovanile di Roma.

Il servizio liturgico sarà svolto da 13 seminaristi del Pontificio Seminario Romano Maggiore e da 2 seminaristi romani dell’Almo Collegio Capranica mentre i diaconi assistenti saranno don Alberto Daniel Lopez Pantano (di origine argentina) e don Giuseppe Conforti, entrambi ordinandi presbiteri per la diocesi di Roma il prossimo 21 aprile. L’accesso dei fedeli alla basilica sarà possibile dalle ore 15.30 e avverrà dall’ingresso principale (piazza di Porta San Giovanni), senza necessità di biglietto.

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FROSINONE, VERTICE IN PROVINCIA: LA REGIONE DEVE ALLA PROVINCIA 88 MILIONI DI EURO

Redazione

Frosinone – Il Commissario Straordinario della Provincia di Frosinone, Giuseppe Patrizi, ha chiesto ai Consiglieri Regionali eletti nel territorio provinciale, di partecipare alla riunione convocata presso la sede commissariale per oggi, venerdì, 5 aprile, al fine di affrontare emergenti problemi.

Ciò dopo aver inoltrato richieste di incontro agli Assessori regionali al Bilancio e alla Formazione per concordare, rispettivamente, la soluzione ormai improcrastinabile all’erogazione di fondi regionali per la Provincia di Frosinone giunti ormai all’ammontare di 88milioni di euro e quelli relativi all’attività dell’Agenzia Frosinone Formazione.

“Ho già contattato telefonicamente i sig.ri Consiglieri Regionali – afferma Patrizi – i quali hanno dato la loro disponibilità. Confido molto nel loro operato affinché gli incontri richiesti agli Assessori Regionali avvengano nel minor tempo possibile, nonché nel loro apporto per un positivo esito di tali confronti”.